Stanisław Jerzy Lec

scrittore, poeta e aforista polacco
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Stanisław Jerzy Lec (1909 – 1966), scrittore, poeta e aforista polacco.

Stanisław Jerzy Lec

Citazioni di Stanisław Jerzy Lec

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  • Ogni autobiografia che un uomo si è inventata è autentica. Quando l'autore l'ha elaborata, l'ha vissuta forse più intensamente che se la "vivesse".[1]

Pensieri spettinati

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Capitolo I

Pubblicato per la prima volta nel 1984 insieme ai capitoli II e III con il titolo di Pensieri spettinati. Traduzione di Riccardo Landau

  • L'uomo – persona non grata. (p. 15)
  • La Rivoluzione francese ha dimostrato che restano sconfitti coloro che perdono la testa. (p. 15)
  • La finestra sul mondo può essere coperta anche con un giornale. (p. 15)
  • Se si potesse scontare la morte dormendola a rate! (p. 15)
  • Se l'arte della conversazione fosse da noi in maggior onore, minore sarebbe l'incremento demografico. (p. 15)
  • È forse per scontare il fatto che non credo nell'anima, che ne sono privo? (p. 15)
  • Al momento del confronto il cadavere non ha saputo riconoscere il proprio assassino. (p. 16)
  • Ho sognato la realtà. Che sollievo, svegliarsi! (p. 16)
  • È una croce mettere d'accordo due coordinate. (p. 16)
  • Sesamo apriti! Voglio uscire! (p. 16)
  • Chissà che cosa avrebbe scoperto Colombo se l'America non gli avesse sbarrato la strada. (p. 16)
  • Non chiedere a Dio la strada per il cielo; ti indicherà la più difficile. (p. 17)
  • Ci saranno sempre degli esquimesi pronti a dettare le norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura. (p. 17)
  • Quando un mito viene a cozzare contro un altro mito, lo scontro è quanto mai reale. (p. 17)
  • Anche se a una mucca dai da bere del cacao non ne mungerai cioccolata. (p. 17)
  • Anche un manganello può indicare la strada. (p. 18)
  • I pappagalli ammaestrati non ripetono nulla. (p. 18)
  • La lotta per il potere va condotta contro di esso. (p. 18)
  • Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori, l'uomo non sa più riacquistare l'equilibrio. (p. 18)
  • Orribile è il bavaglio spalmato di miele. (p. 19)
  • Il gambero arrossisce dopo la morte. Che finezza esemplare, in una vittima! (p. 19)
  • Se abbattete i monumenti, risparmiate i piedistalli. Potranno sempre servire. (p. 19)
  • Ho avuto un incubo: l'ipertrofia della burocrazia in uno Stato che ha appena liquidato l'analfabetismo. (p. 19)
  • Soffrire di cuore e non essere poeta? Val forse la pena? (p. 19)
  • I giovani delinquenti non hanno un avvenire sicuro. Possono ancora diventare persone per bene. (p. 19)
  • È triste quando l'esistenza che ti è più cara è l'esistenza del problema. (p. 20)
  • Le leve dell'Ingiustizia sono sempre nelle giuste mani. (p. 20)
  • Bisogna essere decisi anche per tergiversare. (p. 20)
  • Si può chiudere un occhio sulla realtà, ma non sui ricordi. (p. 20)
  • L'entusiasmo che si spegne dovrebbe lasciare un sedimento da spalmare sul viso, per ingannare il prossimo. (p. 20)
  • Come è difficile provocare un'eco nelle teste vuote! (p. 20)
  • Il gallo canta persino la mattina in cui finisce in pentola. (p. 22)
  • Peccato che per andare in paradiso si debba salire sul carro funebre. (p. 22)
  • Quando non tira vento, anche il galletto in cima al campanile manifesta del carattere. (p. 22)
  • Anche l'anima, ogni tanto, deve stare a dieta. (p. 22)
  • Bisogna continuamente ricominciare dalla fine. (p. 22)
  • Risparmia le parole. Ognuna potrebbe essere la tua ultima. (p. 22)
  • Rifletti, prima di pensare! (p. 22)
  • Ha posseduto la scienza, ma non l'ha resa gravida. (p. 23)
  • Solo un poeta sarebbe in grado di comporre un questionario per il Signore Iddio. (p. 23)
  • Nella sua modestia si considerava un grafomane. Invece era un delatore. (p. 24)
  • Se sono credente? Solo Iddio lo sa. (p. 24)
  • È facile dire: "Eccomi!" Bisogna anche esserci. (p. 24)
  • Ci si può sputare addosso senza aprire la bocca. (p. 24)
  • Il peso di un problema va calcolato al lordo, noi compresi. (p. 24)
  • C'è chi si fa erigere un monumento come premio perché si fa erigere un monumento. (p. 24)
  • "Un domani migliore" non dà mica la certezza di "un dopodomani ancora migliore". (p. 25)
  • Il punto esclamativo, quando si affloscia, diventa interrogativo. (p. 25)
  • L'uomo aumenta di prezzo, che è lui stesso a pagare. (p. 25)
  • In cima ad ogni vetta si è sull'orlo dell'abisso. (p. 25)
  • Bisogna essere sempre se stessi. Il cavallo senza l'ussero, resta sempre cavallo. L'ussero senza il cavallo è soltanto un uomo. (p. 26)
  • Il condannato non è mai all'altezza della forca. (p. 26)
  • I puritani dovrebbero portare due foglie di fico sugli occhi. (p. 26)
  • C'è chi vorrebbe capire ciò in cui crede, e chi vorrebbe credere in ciò che capisce. (p. 26)
  • La somma degli angoli di cui ho nostalgia è certamente superiore a 360. (p. 26)
  • Il troglodita non era troglodita. Rispecchiava il livello della civiltà dell'epoca. (p. 28)
  • Tutto è illusione. Compresa la frase precedente. (p. 28)
  • Quando ti metti a saltare di gioia, bada che qualcuno non ti tolga la terra da sotto i piedi. (p. 28)
  • Gli ideali non sono fatti per gli idealisti. (p. 28)
  • «Sono figlia del sole» mi diceva una lentiggine sul naso di Tizia. (p. 28)
  • Ci guardammo negli occhi: io vidi solo me, lei soltanto sé. (p. 28)
  • Il cannibale può parlare a nome di coloro che ha mangiato? (p. 28)
  • L'anello più debole è anche il più forte. Spezza la catena. (p. 29)
  • Le mani pulite dovrebbero forse essere più lunghe. (p. 29)
  • Chi ha mai chiesto alla tesi e all'antitesi se vogliono diventare sintesi? (p. 29)
  • Due linee parallele s'incontrano all'infinito – e ci credono. (p. 29)
  • La nostra ignoranza raggiunge mondi sempre più lontani. (p. 29)
  • Ridete fino alle lacrime. (Per gli ottimisti e per i pessimisti.) (p. 30)
  • C'è chi non ha mai avuto speranza e chi la perde di continuo. (p. 30)
  • Occupa una posizione sociale. Contro chi? (p. 30)
  • È terribile quando un solo padrone ha molti schiavi. Ma è forse anche peggio quando un solo schiavo ha molti padroni. (p. 30)
  • Molti che avevano preceduto il proprio tempo, hanno poi dovuto aspettarlo in locali piuttosto scomodi. (p. 30)
  • Perché mai mentono quelli che non conoscono la verità? (p. 31)
  • Dov'è proibito ridere, non si ha il diritto di piangere. (p. 31)
  • Oltre alla forza di gravità, cosa è che ci trattiene sul globo terrestre? (p. 31)
  • Soltanto i cadaveri possono risuscitare. Per i vivi è più difficile. (p. 31)
  • Sono molti a starsene con le dita nel naso mentre la nazione vive i suoi momenti storici. E per lo più questi signori provengono da famiglie nelle quali il mettere le dita nel naso è considerato una cosa orribile. (p. 31)
  • Tutto è nelle mani dell'uomo. Perciò bisogna lavarle spesso. (p. 32)
  • Non è facile vivere dopo morti. Certe volte per raggiungere questo scopo bisogna sprecare tutta una vita. (p. 32)
  • Persino nel suo silenzio c'erano errori linguistici. (p. 32)
  • Non aprire mai la porta a coloro che l'aprono anche senza il tuo permesso. (p. 32)
  • Ci sono paesi nei quali l'esilio è la condanna più atroce, ci sono altri in cui i cittadini più degni dovrebbero fare a gara per meritarlo. (p. 34)
  • Gli obesi vivono di meno; però mangiano di più. [truismo] (p. 34)
  • XI comandamento: "Non desiderare l'idea d'altri." (p. 34)
  • Capita che le campane facciano dondolare il campanaro. (p. 36)
  • Il fieno ha un profumo per il cavallo e un altro ancora per gli innamorati. (p. 36)
  • Se si potesse mungere persino il capro espiatorio! (p. 36)
  • Lo sterco, sentito il profumo delle violette, disse: "A che volgari contrasti ricorrono!" (p. 36)
  • Persino un occhio di vetro s'accorge della propria cecità. (p. 36)
  • "La lepre ama la polenta". Lo dice il cuoco. [wellerismo] (p. 36)
  • In principio era il Verbo – e alla fine le chiacchiere. (p. 36)
  • È molto malsano vivere. Chi vive, muore. (p. 36)
  • Quello? È di un'ignoranza enciclopedica! [insulto] (p. 36)
  • Se avesse tardato ancora di più all'appuntamento, sarei diventato Petrarca. (p. 37)
  • Se un uomo che non sa contare trova un quadrifoglio, ha diritto alla fortuna? (p. 37)
  • Che cosa è il Caos? È quell'Ordine che fu distrutto con la Creazione del Mondo. (p. 37)
  • È facilissimo trasformare le marionette in impiccati. Le corde ci sono già. (p. 37)
  • Chi tiene l'acqua in bocca abbia almeno la creanza di non sputarla poi sugli altri. (p. 37)
  • I roghi non illuminano le tenebre. (p. 37)
  • Ogni secolo ha il suo medioevo. (p. 37)
  • Le rose profumano per mestiere. (p. 38)
  • Anche i masochisti confessano se torturati. Lo fanno per riconoscenza. (p. 38)
  • Si può morire a Sant'Elena senza essere Napoleone. (p. 38)
  • Chi ha buona memoria riesce più facilmente a dimenticare molte cose. (p. 40)
  • All'inferno il diavolo è un eroe positivo. (p. 40)
  • Si potrebbe escogitare una condanna all'ergastolo aggravata dal prolungamento artificiale della vita. (p. 40)
  • Mi è capitato di vedere un titano che si rammendava i calzini. Era il suo primo sforzo titanico. (p. 40)
  • Il corpo umano non è in grado di contenere nello stesso tempo l'alcool e l'antisemita. Basta che ci entri un po' d'alcool, perché cominci a uscirne l'antisemita. (p. 40)
  • Se un cannibale quando mangia si serve del coltello e della forchetta, si tratta d'un progresso? (p. 40)
  • L'organino è in grado di macinare qualsiasi melodia. (p. 41)
  • Il tempo lavora. E tu? (p. 41)
  • Quando Caino uccise Abele, e quest'ultimo non reagì, si ebbe il primo precedente. "La vittima morta non presenta appello." (p. 41)
  • La stupidità non esenta dal pensare. (p. 41)
  • È più facile dare della puttana a qualcuno, che esserlo. (p. 42)
  • L'indignazione non dovrebbe mai essere così profonda da non poter esplodere. (p. 42)
  • La clientela della morte non si estingue mai. (p. 42)
  • I sadici e i masochisti dovrebbero costituire di comune accordo società autonome, trusts e stati. (p. 42)
  • Gli uni ci chiamano: l'Occidente dell'Est. Gli altri: l'Oriente dell'Ovest. [riferendosi alla Polonia] (p. 42)
  • Lo scetticismo è davvero una comoda concezione del mondo? (p. 42)
  • L'ottimismo e il pessimismo si distinguono soltanto per la data della fine del mondo. (p. 44)
  • Il dialogo di due deficienti è uguale al monologo di un semideficiente. (p. 44)
  • Il coperchio della bara è disadorno dal lato dell'utente. (p. 44)
  • Il salto morale è molto più pericoloso del salto mortale. (p. 44)
  • Si abbracciarono così stretti che non rimase spazio per i sentimenti. (p. 44)
  • Un consiglio agli scrittori: giunge il momento in cui bisogna smettere di scrivere. Anche prima di incominciare. (p. 44)
  • Non invocare aiuto di notte. Potresti svegliare i vicini. (p. 45)
  • La cosa più difficile è stabilire la verità in tempi in cui tutto può essere vero. (p. 45)
  • Rivolgiti sempre agli dei altrui. Ti ascolteranno senza farti fare la fila. (p. 45)
  • Anche il tempo di Einstein dipendeva dall'orologio della torre cittadina. (p. 45)
  • Bisogna battersi per il diritto delle eccezioni. Che "l'eccezione confermi la regola" solo se lo vuole. (p. 45)
  • Il fondo non esiste. Ci sono soltanto limiti di profondità. (p. 45)
  • Per ogni cadavere ascriviamo alla morte un "più" con una croce al cimitero. (p. 46)
  • Una coltura intensa del quadrifoglio produce sicuramente risultati vantaggiosi. (p. 46)
  • Il fondo resta il fondo, anche se è rovesciato all'insù. (p. 46)
  • Se non fosse per il fatto che vive al mondo, dubito che l'uomo si sarebbe mai interessato di politica. (p. 46)
  • Chi perde la testa, soffre spesso di emicranie. (p. 46)
  • L'uomo che è un genio e non lo sa – forse non lo è. (p. 47)
  • Più è ricca la tua fantasia, più ti senti povero. (p. 47)
  • Gli eroi dei miti antichi erano semi-nudi, quelli dei miti odierni lo sono del tutto. (p. 47)
  • La sovrappopolazione del mondo ha fatto sì che in uomo vivano molte persone. (p. 47)
  • Il fatto che sia morto, non significa affatto che sia vissuto. (p. 47)
  • Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. (p. 47)
  • Le ferite si cicatrizzano, ma le cicatrici crescono insieme con noi. (p. 48)
  • Non mandare i daltonici alla ricerca dei sorci verdi, potrebbero tornare a mani vuote. (p. 48)
  • Capita di dover tacere per essere ascoltati. (p. 48)
  • Il rinoceronte non dovrebbe scrivere nella rubrica dei segni particolari: "un corno sul naso". (p. 49)
  • Il volto del nemico mi fa inorridire, quando mi accorgo di quanto rassomigli al mio. (p. 49)
  • Che succede del diavolo quando smette di credere in Dio? (p. 49)
  • Gli angeli hanno i loro diavoli, e i diavoli i loro angeli. (p. 49)
  • Non ogni notte termina con l'alba. (p. 50)
  • Dimmi con chi dormi e ti dirò chi sogni. (p. 50)
  • Persino quando si va a caccia di elefanti, è talvolta necessario uccidere una pulce. (p. 50)
  • Tutti gli dei erano immortali. (p. 50)
  • Chi non ha coscienza, la deve compensare con la sua mancanza. (p. 50)
  • Nella lotta delle idee, muoiono gli uomini. (p. 50)
  • I chiaroveggenti possono vedere tutto nero. (p. 50)
  • Sul collo della giraffa la pulce comincia a credere nell'immortalità. (p. 52)
  • Come sa il vento in che direzione soffiare? (p. 52)
  • Non createvi degli dei a vostra somiglianza. (p. 52)
  • La vita porta via troppo tempo agli uomini. (p. 52)
  • Più d'uno zero è convinto d'essere l'ellisse lungo la quale ruota il mondo. (p. 52)
  • L'astratto ha il maggior numero di forme. (p. 53)
  • Il tempo è immobile. Siamo noi che ci spostiamo spesso in esso nella direzione sbagliata. (p. 53)
  • I venti cambiano le indicazioni stradali. (p. 53)
  • Non capirai mai il silenzio degli stranieri se non conoscerai le loro lingue. (p. 53)
  • Mi piacciono quelli che sarebbero esistiti lo stesso anche se non fossero nati. (p. 54)
  • Quando un mito si trasforma in realtà – chi ha vinto: i materialisti o gli idealisti? (p. 54)
  • I proverbi si contraddicono. È in ciò che si cela la saggezza dei popoli. (p. 54)
  • Perché cadendo dalle stelle finiamo sempre sulla stessa terra? (p. 54)

Capitolo II

Pubblicato per la prima volta nel 1984 insieme ai capitoli I e III con il titolo di Pensieri spettinati. Traduzione di Pietro Marchesani

 
Stanisław Jerzy Lec
  • Non si parla di corda in casa dell'impiccato. E in casa del boia? (p. 55)
  • L'errore diventa errore quando nasce come verità. (p. 55)
  • La prima condizione dell'immortalità è la morte. (p. 55)
  • Se non hai spina dorsale, non uscir di pelle! (p. 55)
  • Capita che l'amo venga inghiottito dal pescatore. (p. 56)
  • I pensieri di certe persone sono così piatti da non arrivargli neppure alla testa. (p. 56)
  • La pecora del vello d'oro non era ricca. (p. 56)
  • Più d'un boomerang non torna. Sceglie la libertà. (p. 56)
  • I pioppi tremano in tutti i sistemi. Però, per la miseria, diventano verdi in ognuno. (p. 56)
  • I pettegolezzi, quando invecchiano, diventano miti. (p. 58)
  • Anche la leggerezza ha il suo peso specifico. (p. 58)
  • Lo scalzo non mette piede sulle rose. (p. 58)
  • Se non sei psichiatra non frequentare gli idioti. Sono troppo stupidi per pagare la compagnia dei non specialisti. (p. 58)
  • Anche la voce della coscienza è soggetta a mutazione. (p. 58)
  • Solitudine, quanto sei sovrappopolata! (p. 58)
  • Occorre molta pazienza per impararla. (p. 60)
  • Il momento in cui si riconosce la propria mancanza di talento è un lampo di genio. (p. 61)
  • Da un pensiero geniale si possono togliere tutte le parole. (p. 61)
  • Solo i geni e gli stupidi sono intellettualmente autosufficienti. (p. 61)
  • Anche l'happy end non è che una fine. (p. 61)
  • Il mondo senza psicopatici? Sarebbe anormale. (p. 61)
  • Molte cose non sono nate per l'impossibilità di dar loro un nome. (p. 61)
  • Pare che caduti i denti la lingua sia più libera. (p. 62)
  • Il pesce diventa colpevole quando inghiotte l'amo: proprietà altrui. (p. 62)
  • Fra i nani ogni tanto infuriano epidemie di elefantiasi. (p. 62)
  • Ho visto gabbie che volavano, c'erano dentro aquile. (p. 62)
  • Si può seguire coerentemente uno scopo per tutta una vita, se quello si sposta di continuo. (p. 64)
  • Esiste il mondo ideale della menzogna, dove tutto è vero. (p. 64)
  • L'attore dovrebbe avere qualcosa da dire anche se ha una parte muta. (p. 64)
  • La realtà può essere cambiata, la finzione bisogna reinventarla. (p. 64)
  • C'è un sistema da cui a lungo non ci tireremo fuori: quello solare. (p. 66)
  • Ogni spettatore porta a teatro la propria acustica. (p. 66)
  • Solo l'eterna insaziabilità dei poeti può saziare la letteratura. (p. 66)
  • Sono in molti a vivere una tragedia. Non tutti però trovano un Sofocle che gliela scriva. (p. 66)
  • Chi ha vissuto una tragedia, non ne è stato l'eroe. (p. 67)
  • Disse il defunto: "Non ero esistenzialista." [wellerismo] (p. 67)
  • Regola: l'attore balbuziente non può recitare una parte di balbuziente. (p. 67)
  • Ci sono scrittori intraducibili in altre lingue. Questi possono essere tranquillamente propagandati all'estero. (p. 67)
  • Il necrologio sarebbe un eccellente biglietto da visita! (p. 67)
  • Nella propria vita l'uomo non recita che un modesto episodio. (p. 68)
  • A volte gli allori mettono radici nella testa. (p. 68)
  • Lo lapidarono con un monumento. (p. 68)
  • È già stato scritto tutto, per fortuna non tutto ancora pensato. (p. 68)
  • Il potere passa più spesso di mano in mano che di testa in testa. (p. 68)
  • Lo scrittore immortale muore nei suoi epigoni. (p. 70)
  • Di lui si può scrivere solo usando superlativi negativi. (p. 70)
  • In alcune fonti dell'ispirazione le Muse si lavano i piedi. (p. 70)
  • Create miti su voi stessi, anche gli dei hanno cominciato così. (p. 70)
  • Scostiamoci dalla strada della Giustizia. È cieca. (p. 70)
  • La morte è il deus ex machina della tragedia umana. (p. 71)
  • Per vigliaccheria custodiva i propri pensieri nelle teste degli altri. (p. 71)
  • Alcuni gradini della carriera conducono alla forca. (p. 71)
  • Anche l'eternità un tempo era più duratura. (p. 71)
  • Compensa la mancanza di talento con la mancanza di carattere. (p. 71)
  • Gli uomini hanno i riflessi lenti; in genere capiscono solo nelle generazioni successive. (p. 71)
  • I poeti sono come i bambini: quando siedono a una scrivania, non toccano terra coi piedi. (p. 71)
  • Da nessun punto di vista è lecito essere ciechi. (p. 72)
  • A Pegaso sono state date le ali perché gli fosse più difficile tirar calci. (p. 72)
  • Diventare famoso, per potersi permettere l'incognito. (p. 73)
  • Le ombre sono più brave: fanno le stesse cose senza sforzo. (p. 73)
  • Il delitto – la musa dei predicatori e dei moralisti. (p. 73)
  • È difficile uscir di scena sui coturni. (p. 73)
  • La scarsa memoria delle generazioni consolida le leggende. (p. 73)
  • Il sogno degli schiavi: un mercato dove si possano comprare i padroni. (p. 73)
  • Nessuno è così stupido da non far finta ogni tanto di esserlo. (p. 73)
  • Quando il nemico si strofina le mani, è il momento buono. Abbi libere le tue. (p. 73)
  • Anche i cannibali salvano gli uomini delle fauci dello squalo. (p. 74)
  • Non credete alle favole! Erano vere. (p. 74)
  • Non mi suiciderei mai. Credo nell'uomo – si troverebbe sempre un assassino. (p. 74)
  • Il primo uomo non si è sentito solo, dopotutto non sapeva contare. (p. 74)
  • Il pretesto dei cannibali: "L'uomo è una bestia." (p. 74)
  • L'eterno sogno del boia: i complimenti del condannato per la qualità dell'esecuzione. (p. 76)
  • Quanti usignoli deve divorare un rapace per cominciare a cantare? (p. 76)
  • Non tutte le fenici che sorgono dalle ceneri ammettono il proprio passato. (p. 76)
  • Poveretto chi non vede le stelle senza una botta in testa. (p. 76)
  • Siamo uomini fintantoché la scienza non scoprirà che siamo qualcos'altro. (p. 76)
  • Per essere se stessi, bisogna essere qualcuno. (p. 76)
  • Spesso un tetto sul capo non permette alla gente di crescere. (p. 76)
  • L'inchino che si fa ai nani deve essere molto basso. (p. 78)
  • La produzione dei pensieri tiene il passo con l'aumento demografico? (p. 78)
  • Le stupidaggini di una data epoca per la scienza delle epoche successive sono importanti quanto le sue saggezze. (p. 78)
  • Chi muore d'estasi, si guardi dal risorgere. (p. 78)
  • Quando gli errori diverranno più rari, saranno più preziosi. (p. 78)
  • Il cannibale non disprezza l'uomo. (p. 78)
  • Quanti riti ha la miscredenza! (p. 78)
  • Ci sono tempi in cui il filosofo può dire sul letto di morte: "Per fortuna non sono stato capito!" (p. 80)
  • Aveva la coscienza pulita. Mai usata. (p. 80)
  • Solo le persone di buon senso impazziscono. [truismo] (p. 80)
  • La verità è tenuta sottochiave come un tesoro prezioso da quelli che meno la stimano. (p. 80)
  • Le conversazioni sul tempo diverranno interessanti ai primi segni della fine del mondo. (p. 80)
  • Per le colpe dei padri spesso soltanto i figli vengono premiati. (p. 80)
  • Molti nei loro curricula tacciono la propria inesistenza. (p. 81)
  • La menzogna non si differenzia in nulla dalla verità, tranne che per il fatto di non esserlo. (p. 81)
  • Ad alcuni per essere felici manca davvero soltanto la felicità. (p. 81)
  • Basta abbandonarsi all'illusione per provare conseguenze reali. (p. 81)
  • Per arrivare alla fonte, bisogna nuotare contro corrente. (p. 81)
  • L'insonnia – malattia di epoche in cui si ordina alla gente di chiudere gli occhi su molte cose. (p. 82)
  • Chi fa sogni di potenza, non russi forte. (p. 82)
  • Tradizione – la nobiltà ereditaria del plagio. (p. 84)
  • I segnali stradali possono trasformare una strada in un labirinto. (p. 84)
  • Aveva la mente aperta, purtroppo da parte a parte. (p. 84)
  • Un vero buffone non può farsi beffe di un vero buffone. Uno dei due dev'essere falso. (p. 84)
  • Anche il bastone germoglia, se trova il terreno adatto. (p. 84)
  • Considero l'antropologia una pseudoscienza. La sua definizione di uomo sovrappopola il mondo. (p. 85)
  • Il tabù, anche se intoccabile, si moltiplica in modo impressionante. (p. 85)
  • I chiromanti si nascondono dietro la scusa che "da mani sporche non si possono trarre presagi!" (p. 85)
  • A volte la satira deve ricostruire ciò che il pathos ha distrutto. (p. 85)
  • Non sono d'accordo con la matematica. Ritengo che una somma di zeri dia una cifra minacciosa. (p. 85)
  • C'è chi non distingue l'onanismo dalla "fedeltà a se stesso". (p. 85)
  • Talvolta il castigo trascina con sé la colpa. (p. 86)
  • Quando nasce il pessimismo? Quando si incontrano due diversi ottimisti. (p. 86)
  • Non è necessario che abbia molto da dire chi può comandare con un gesto. (p. 86)
  • La verità viene sempre a galla. Per questo deve subito prendere il largo. (p. 86)
  • Talvolta bisogna usare i coturni, ad esempio per sputare in faccia a chi è più in alto di noi. (p. 86)
  • Guai, quando la testa dell'applaudito si trova fra le mani di chi applaude. (p. 86)
  • Anche le livree sono fatte in serie e su misura. (p. 86)
  • Quando popoliamo i deserti, spariscono le oasi. (p. 88)
  • Un profeta può sbagliare. Ma non sulla data in cui cesserà di esserlo. (p. 88)
  • I sogni dipendono dalla posizione del dormiente. (p. 88)
  • Chi è senza denti manda giù più facilmente molte cose. (p. 88)
  • Non abbandonarti mai alla disperazione – non mantiene le promesse. (p. 89)
  • Nella storia contano anche i fatti non avvenuti. (p. 89)
  • Tempi grandi possono contenere una ragguardevole quantità di gente piccola. (p. 89)
  • A spese di chi la gente vive nei ricordi degli altri? (p. 89)
  • A chi tace non si può togliere la parola. (p. 90)
  • Il mondo dev'essere conico. Il fondo è la parte più grande. (p. 90)
  • Quanto più in basso cadi, meno ti duole. (p. 90)
  • La negazione è un elemento positivo dell'insieme. (p. 90)
  • Taluni non abbandonano mai il timone, può sempre servire su un'altra barca. (p. 90)
  • Alcuni dovrebbero vivere una seconda volta come premio, altri come castigo. (p. 91)
  • L'uomo – prodotto accessorio dell'amore. (p. 91)
  • Qual è il modo migliore per giudicare uno stato? È semplicissimo – in base al suo sistema giudiziario. (p. 92)
  • Lo scrittore satirico vigliacco crea una sola battuta – se stesso. (p. 92)
  • La vita costringe l'uomo a molte azioni spontanee. (p. 92)
  • Non siate crudeli, non raddolcite la vita ai masochisti! (p. 92)
  • È difficile riconoscere chi segue la corrente spontaneamente. (p. 92)
  • Ci sono zebre che starebbero anche in gabbia pur di passare per cavalli bianchi. (p. 92)
  • I lupi sono probabilmente più nobili delle pecore, fanno fatica a immaginare di poter vivere senza queste. Le pecore invece? Lasciamo perdere. (p. 94)
  • Lo sporco peggiore è quello morale: istiga a un bagno di sangue. (p. 94)
  • La denuncia anonima è ammissibile solo quando chi la scrive non è davvero nessuno. (p. 94)
  • Si può avere una profonda venerazione per Dio senza credere nella sua esistenza. (p. 94)
  • Col berretto da buffone non si possono fare riverenze. (p. 96)
  • Non è cieca la via da cui si può far marcia indietro. (p. 96)
  • Certe persone se venissero prese sul serio non tornerebbero più. (p. 96)
  • Il tallone di Achille si nasconde spesso nella scarpa del tiranno. (p. 96)
  • La vita di un uomo finisce a volte con la morte di un altro. (p. 96)
  • Non butti i guanti chi ha le mani sporche. (p. 97)
  • I fideisti credono nella resurrezione, gli atei nel "come back". (p. 97)
  • La coscienza nasce a volte dai suoi rimorsi. (p. 97)
  • Non ingiuriare qualcuno in una lingua che non conosce. È sadismo. (p. 97)
  • Il pensiero è immortale, a condizione che lo si generi nuovamente di continuo. (p. 97)
  • Hanno ideali almeno quelli che li hanno tolti agli altri? (p. 97)
  • La stupidità non varca mai frontiere; là dove pone il piede è territorio suo. (p. 98)
  • Povera terra, le nostre ombre vi cadono sopra. (p. 98)
  • L'iscrizione su un monumento a volte sembra un mandato di cattura. (p. 98)
  • La vittima prende sempre parte al delitto. E per di più negativa. (p. 100)
  • A volte i cani scodinzolano con la catena. (p. 100)
  • Peccato che Caino e Abele non fossero fratelli siamesi. (p. 100)
  • Il boia in genere si esibisce con la maschera – della giustizia. (p. 100)
  • Certe volte la menzogna aderisce talmente alla verità, che è difficile vivere in quella fessura. (p. 100)
  • Si cospargeva il capo con la cenere delle sue vittime. (p. 100)
  • Certe volte smetto di credere nell'azzurro, mi sembra uno spazio perfettamente ricoperto di lividi. (p. 102)
  • I fiori sulla tomba del nemico hanno sempre un profumo inebriante. (p. 102)
  • Le aquile dovrebbero defecare fra le nuvole! (p. 102)
  • È difficilissimo dar fuoco all'inferno. (p. 102)
  • Lo scrittore satirico che sputa col vento, si sputa addosso. (p. 102)
  • L'ignoranza della legge non esime da responsabilità. Ma la conoscenza spesso sì. (p. 103)
  • Frequentare i nani deforma la spina dorsale. (p. 103)
  • Anche quando viene chiusa la bocca, la domanda resta aperta. (p. 103)
  • Sii altruista, rispetta l'egoismo degli altri! (p. 103)
  • Struzzo, hai ficcato la testa nella sabbia d'una clessidra! (p. 103)
  • Gli inquisitori più terribili sono quelli privi di calore, si strofinano le mani solo accanto ai roghi ardenti. (p. 103)
  • Ricordate che anche l'incredulità può essere il sentimento più nobile di qualcuno. Non deridetela. (p. 104)
  • I poveri di spirito possono permettersi solo un facile ottimismo, che costa caro in verità, ma agli altri. (p. 104)
  • Anche le iene addomesticate divorano carogne. (p. 104)
  • Caronte toglieva spesso dalle bocche dei morti parole che vi erano state messe dentro. (p. 104)
  • Non fidatevi degli uomini! Sono capaci di grandi cose. (p. 106)
  • Non sopporto i misantropi, per questo evito gli uomini. (p. 106)
  • "Eppur si muove!" Ma in che direzione? (p. 106)
  • Anche ai pellegrini sudano i piedi. (p. 106)
  • C'è un'altra cosa nell'uomo che lo rende superiore alla macchina: sa vendersi da solo. (p. 106)
  • Perfino le costellazioni non sono libere associazioni di stelle. (p. 106)
  • L'istinto di autoconservazione è a volte la molla del suicidio. (p. 106)
  • Non è l'abisso che separa, ma la differenza di livello. (p. 108)
  • La verità talvolta vince quando non è più tale. (p. 108)
  • Se almeno dal fondo tutto sembrasse elevato! (p. 108)
  • Anche le repubbliche sono a volte governate da re nudi. (p. 108)
  • I dogmi sono garanzia di progresso, interpretarli è pericoloso, bisogna infrangerli. (p. 108)
  • Anche il male vuol solo il nostro bene. (p. 110)
  • Anche l'uomo più piatto è purtroppo tridimensionale. (p. 110)
  • Occorre provocare l'intelletto, non gli intellettuali. (p. 110)
  • Il vero esibizionismo consiste nel mostrare ciò che non si possiede. (p. 112)
  • Sembra davvero impossibile credere che la menzogna esistesse prima dell'invenzione della stampa. (p. 112)
  • C'è un disgusto generale, infatti ci divoriamo reciprocamente. (p. 112)
  • L'imperativo categorico cambia; un tempo i punti esclamativi ricordavano la clava, oggi i missili. (p. 112)
  • L'umanesimo sopravvivrà al genere umano. (p. 114)
  • Anche quando navigano sullo Stige gli uomini hanno paura di annegare. (p. 114)
  • Ha giocato l'ultima carta. Ora è più pericoloso, ha le mani libere. (p. 114)
  • Taluni regolando le bombe a orologeria si dimenticano che esistono i fusi orari. (p. 115)
  • Che me ne faccio della "Guida all'inferno". Lo presenta come un paradiso. (p. 115)
  • La terra – questo puntino sotto l'interrogativo. (p. 115)
  • Quante maschere deve mettersi l'uomo per non sentire gli schiaffi in faccia! (p. 115)
  • Talvolta proprio l'alibi è un delitto. (p. 116)
  • Quante volte è stato condannato il delitto! Per la sua scadente esecuzione. (p. 116)
  • Ci sono punti che non chiudono le frasi, ma le bocche. (p. 116)
  • Aggiungere uno straccio al manganello, e molti diranno che è una bandiera. (p. 116)
  • Più d'un timoniere si circonda di zeri – assomigliano ai salvagente. (p. 117)
  • Quanti vorrebbero abbandonare se stessi nei momenti di terrore! (p. 117)
  • Forse gli Argonauti avevano il sospetto che sotto il vello d'oro ci fosse un vitello d'oro? (p. 117)
  • La carriera dell'uomo nell'universo ci impone di chiederci se per caso egli non benefici di qualche raccomandazione. (p. 118)
  • Il parto dell'uomo è doloroso, specialmente quando egli mette al mondo se stesso in età adulta. (p. 118)
  • Siate autodidatti, non aspettate di imparare dalla vita. (p. 118)
  • I cani poliziotto seguono solo la pista legale? (p. 118)
  • Ciò che nasce morto fatica a morire. (p. 118)
  • Ho sognato Freud. Che significa? (p. 119)
  • E se all'inferno la temperatura dei cuori umani fosse davvero più alta? (p. 119)
  • Nel paese dei lillipuziani è ammesso guardare il sovrano solo con una lente d'ingrandimento. (p. 119)
  • Una legge ottica: da lontano sembra tutto più grande. (p. 120)
  • C'è poco tempo. L'eternità ci minaccia di continuo. (p. 120)
  • Produrre uomini è conveniente? Bisognerebbe sapere quale percentuale sarà vendibile! (p. 120)
  • Paghiamo con la vita o con la morte valuta equivalente. (p. 120)
  • I grandi uomini non sono generati dalle madri, ma dai Plutarco. (p. 120)
  • La storia – un insieme di fatti che non doveva accadere. (p. 120)
  • Abbi cura della pulizia degli altari. Non sai su quale verrai sacrificato. (p. 121)
  • Probabilmente l'anima riesce a essere immortale perché è invisibile. (p. 121)
  • La paura sa perché le piace abitare nella spina dorsale degli uomini. (p. 121)
  • Questo è il problema: l'universo finisce con una siepe o con un filo spinato? (p. 122)
  • Ogni tanto bisogna cambiare la spada sotto cui si mette la testa. (p. 122)
  • Chi porta il paraocchi, si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza. (p. 122)
  • Il denaro è inodore, ma evapora. (p. 123)
  • La libertà dovrebbe avere i propri confini. (p. 123)
  • Non incrociare la spada di chi ne è privo. (p. 123)
  • Un passero in una gabbia per aquile è libero. (p. 123)
  • Ci sono barricate deserte da un lato. (p. 124)
  • Quando rievochi i ricordi, non sbagliare cliché. (p. 124)
  • Un toreador delicato ha per ogni toro un panno di colore diverso. (p. 124)
  • La terza faccia della medaglia? Il petto su cui poggia. (p. 124)
  • Peccato che non si possa trovare la felicità sulla strada che vi conduce. (p. 124)
  • Quando il camaleonte è al potere, cambia colore l'ambiente. (p. 124)
  • Anche la bilancia trema quando è in mano all'uomo. (p. 126)
  • La responsabilità è comoda, riposa volentieri su chi è intoccabile. (p. 126)
  • Guardati da te stesso; dopotutto sei un leale cittadino dello stato. (p. 126)
  • Chi è arso invano, si cosparge il capo di cenere. (p. 126)
  • Tutti vogliono il nostro bene. Non fatevelo portar via. (p. 126)
  • Diffida del tuo cuore, è avido del tuo sangue. (p. 127)
  • L'eternità? Un'unità di tempo. (p. 127)
  • Costruire ponti fra uomo e uomo. Ovviamente levatoi. (p. 127)
  • Abbassò il volo e si trovò sul Parnaso. (p. 127)
  • Esaminati alla fonte e poi alla foce, ti accorgerai se sei andato nella direzione giusta. (p. 128)
  • Occorrerebbero cento occhi per poterli chiudere su tutto. (p. 128)
  • Quando i re sono nudi anche i servi si tolgono in fretta la livrea. (p. 128)
  • Da quando l'uomo ha assunto la posizione verticale, la sua ombra è cresciuta. (p. 128)
  • Non ammazzate coprofagi, ma non frequentate loro ricevimenti. (p. 128)
  • Non tutto ciò che oscilla può essere una culla. (p. 128)
  • Mi stimi molto – dici? Lo so, chiederei più di 30 denari. (p. 128)
  • Le epoche le crea l'archeologia. (p. 129)
  • Cadono le Bastiglie, ma restano spesso le loro porte, chiuse a quattro mandate. (p. 129)
  • La storia insegna come falsificarla. (p. 129)
  • Il pensiero cambiando testa ne assume la forma. (p. 129)
  • L'opinione pubblica dovrebbe alimentarsi della propria inesistenza. (p. 129)
  • È difficile applaudire chi ti ha legato le mani. (p. 130)
  • Alcuni odiano l'arte. È già positivo che la riconoscano. (p. 130)
  • Ci sono molti ventriloqui che parlano in nome dei ventri altrui. (p. 130)
  • C'è un genere di geni che solo i geni sanno scoprire. (p. 130)
  • Non pretendete che chi ha il bavaglio sulla bocca ve lo dica. (p. 130)
  • Il vero autore tragico adopera il contagocce per le lacrime. (p. 130)
  • L'arte non esige dagli artisti talento, ma opere. (p. 130)
  • Un fulmine a ciel sereno – dovrebbe essere questa la morte dell'ottimista. (p. 131)
  • Il pubblico sbadigliava mostrando i denti. (p. 131)
  • La politica: corse di cavalli di Troia. (p. 131)
  • Non lasciatevi imporre la libertà di parola prima della libertà di pensiero! (p. 131)
  • È un genio! Grafomane com'è scrive opere simili! (p. 132)
  • Cos'è tragedia e cos'è commedia, lo si vedrà col tempo. (p. 132)
  • L'arte sboccia nel punto dove è stata ferita. (p. 132)
  • Neppure i dizionari vanno presi alla lettera. (p. 132)
  • Ogni parola è un pensiero; non si può dire lo stesso di ogni frase. (p. 132)
  • Le rovine: segni mnemonici della storia. (p. 132)
  • Taluni escono di scena quando hanno esaurito le parole scritte da altri. (p. 133)
  • Guai, quando il suggeritore pensa di essere attore. (p. 133)
  • Amleto oggi: essere non essendo o essendo non essere? (p. 133)
  • Quante meno cose accadrebbero al mondo, se non ci fossero le parole. (p. 133)
  • Non sarebbe forse il caso di costruire sul Parnaso rifugi per quelli che non possono discenderne? (p. 134)
  • A volte occorrono suggeritori per suggerire ciò che non si deve dire. (p. 134)
  • L'arte? Una bomba a orologeria col carillon. (p. 134)
  • Talvolta si può sapere che parte si è recitata solo dopo essere usciti di scena. (p. 134)
  • Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo! (p. 134)
  • Quanto più pulite le vittime, tanto più sporche le mani degli assassini. (p. 134)
  • L'assassino ritorna sempre sul luogo del delitto, specialmente di quello non compiuto. (p. 134)
  • La logica ha potuto violentarla solo chi la possedeva. (p. 135)
  • I piedi piatti si riconoscono anche sui coturni. (p. 135)
  • L'aureola talvolta non lascia arrivare nulla alla testa. (p. 135)
  • La banalità raccoglie migliaia di applausi. Da tutti i coautori. (p. 135)
  • È difficile essere ambigui in un'epoca in cui le parole non significano nulla. (p. 135)
  • In tempi muti basta la parola, in quelli loquaci addirittura il silenzio. (p. 136)
  • La logica non zoppica, ma ha i piedi piatti. (p. 136)
  • I riflessi condizionati sono più umani dei gesti? (p. 136)
  • Quando l'uomo difetta di parole, gliele fornisce lo stato. (p. 136)
  • Il tempo – la principale materia prima. (p. 137)
  • Quando non trovi parole d'indignazione, non sostituirle con complimenti. (p. 137)
  • La letteratura è più progressista della vita; applica l'eutanasia nei confronti dei suoi eroi non riusciti. (p. 137)
  • Dubito che le Muse siano consumatrici dell'arte! (p. 137)
  • Via, le pance vuote possono generare al massimo nuove epoche. (p. 138)
  • Le Muse imprigionate abortiscono. (p. 138)
  • Le tracce del bavaglio sono visibili sulla lingua. (p. 138)
  • Anche lo specchio dovrebbe specchiarsi nelle facce, per vedere se è senza macchia. (p. 139)
  • Non chiedere all'errore da dove viene. (p. 139)
  • Il crimine è modesto, gli basta un angolino. (p. 139)
  • Il pellegrinaggio ha valore se la strada ha condotto il pellegrino a una meta diversa? (p. 139)
  • La rabbia impotente fa miracoli. (p. 139)
  • "Eppur si muove!" – gridò il boia incollerito dopo l'esecuzione. [wellerismo] (p. 139)
  • C'è del marcio in Danimarca.[2] Oh, che enorme paese è la Danimarca! (p. 140)
  • Come tradurre i sospiri in altre lingue? (p. 140)
  • Chi ha capito la battuta per primo, fa sempre in tempo a fingere di non averla afferrata. (p. 140)
  • L'opera parla da sola, se ha con chi farlo. (p. 140)
  • In tempi difficili non rinchiuderti dentro di te, è il posto dove sarà più facile trovarti. (p. 140)
  • I segreti non hanno bisogno di nascondersi. (p. 141)
  • Una vera bandiera non scolorisce se la usiamo per strofinarci il muso. (p. 141)
  • C'è chi con l'occhio destro e con quello sinistro vede esattamente allo stesso modo. E pensa che ciò sia obiettività. (p. 141)
  • Lo scrittore satirico si suicida con la lama smussata della sua satira. (p. 142)
  • Esistono daltonici incapaci di riconoscere i colori, ma esperti nel distinguere ogni sfumatura. (p. 142)
  • I diavoli si dividono in angeli decaduti e in gente che ha fatto carriera. (p. 142)
  • Anche il becchino non può avere lo sguardo fisso solo sul passato. (p. 142)
  • La miglior misura di un'epoca: la distanza tra un nano e un gigante. (p. 142)
  • Gli scrittori satirici dovrebbero affilare la loro lingua sulla pietra filosofale. (p. 144)
  • Lo sciovinismo è talmente piatto che si infila dappertutto. (p. 144)
  • L'immutabile argomento dei Pigmei: "Noi siamo quelli più vicini alla terra!" (p. 144)
  • Creare dei personaggi e abbandonarli al proprio destino! Ne è capace solo uno scrittore di gran classe! (p. 144)
  • L'artista ispirato è un plagiatore delle proprie visioni. (p. 144)
  • Chi è affamato di gloria divora anche l'uomo che è in lui. (p. 146)
  • Dietro all'artista dovrebbe esserci qualcuno. Possibilmente lui stesso. (p. 146)
  • E se fossimo soltanto il ricordo di qualcuno? (p. 146)
  • Le clave erano un giocattolo. Oggi lo capirebbe anche chi ne è stato vittima. (p. 146)
  • Un'idea: averla! (p. 146)
  • Quando la paura è pallida, ha bisogno di sangue. (p. 147)
  • Esistono parodie di cose inesistenti. (p. 147)
  • Shakespeare forse non era Shakespeare. Ma Tizio non lo è di certo. (p. 147)

Capitolo III

Pubblicato per la prima volta nel 1984 insieme ai capitoli I e II con il titolo di Pensieri spettinati. Traduzione di Pietro Marchesani

  • Si possono portare gli speroni coi piedi piatti? Sì, a patto di non farli tintinnare. (p. 149)
  • La stupidità è madre del crimine. Ma i padri sono spesso geniali. (p. 149)
  • "Sento che mi crescono le ali!" disse il topo. E con ciò, signor pipistrello? (p. 149)
  • Il fango crea talvolta l'impressione di profondità. (p. 149)
  • Le cimici si annidano perfino nella cornice del quadro del mondo. (p. 150)
  • Il drammaturgo: il ventriloquo dell'anima. (p. 150)
  • Sono commoventi i ricordi dei ricordi. (p. 150)
  • Tutte le nostre particolari finzioni formano un'unica comune realtà! (p. 152)
  • L'autentica saggezza non abbandona la testa. (p. 153)
  • Porta il cilicio, ma fa sempre i capricci sul modello. (p. 153)
  • A Pegaso si mette il morso sulla bocca del cavaliere. (p. 153)
  • Anche la pulce non salta per la gioia. (p. 153)
  • Sulla via della minima resistenza falliscono i freni più robusti. (p. 153)
  • Non ogni massa grigia ha a che vedere col cervello. (p. 154)
  • L'interrogativo di Amleto ha un suono diverso in ciascun paese. (p. 154)
  • Un genere superiore di claque: quella pagata per non applaudire. (p. 154)
  • Lo scrittore che non va in profondità rimane sempre a galla. (p. 156)
  • Quando le ragioni sono fragili, si irrigidiscono le posizioni. (p. 156)
  • Chi ha trovato eco si ripete. (p. 156)
  • Talvolta l'opera può scegliere fra essere opera dell'autore o opera d'arte. (p. 156)
  • Un tratto dell'artista divide a volte due epoche d'arte. (p. 156)
  • È molto piacevole ricordare il tempo in cui si ricordava. (p. 156)
  • Il poeta guarda con sospetto le proprie parole: quale di esse adornerà la sua lapide? (p. 157)
  • Andateci piano col drammatizzare la vita! E se si trovassero attori migliori per i vostri ruoli? (p. 157)
  • Solo quando fece ingresso sul cocchio ci si accorse che era un cocchiere. (p. 157)
  • Basta la parola – il resto è chiacchiera. (p. 158)
  • Il tempo rimarrà cannibale. (p. 158)
  • Il poeta pesca nel ruscello che scorre in lui. (p. 158)
  • Anche i gigli nella palude tremano di fronte alla bonifica. (p. 158)
  • Ho visto effetti che ogni anno producevano una causa diversa. (p. 158)
  • Metti il punto sotto l'interrogativo! (p. 158)
  • C'è chi conosce in alcune lingue solo il "", in altre solo il "no". (p. 158)
  • Gli assenti non hanno mai ragione, ma spesso si salvano la pelle. (p. 159)
  • Chi da morto non nota nessuna differenza, non meritava di nascere. (p. 159)
  • Proprio questa continua mancanza di armonia nell'uomo ne crea continuamente di nuova. (p. 159)
  • Dal terrore del popolo raramente nasce un vigliacco. (p. 159)
  • Il tacito orgoglio dell'uomo: la morte si difende da noi, ma alla fine soccombe. (p. 159)
  • I più bravi a fare lo sgambetto sono i nani, giocano in casa. (p. 160)
  • Le idee, quando sono senza tetto, trovano sempre asilo nell'uomo. (p. 160)
  • L'ignoranza umana non resta indietro al sapere. Conquista insieme a esso gli stessi territori vergini del genio. (p. 160)
  • Per arrampicarsi più su bisogna deporre le ali. (p. 161)
  • Le marionette sognano il monologo di Amleto. (p. 161)
  • La leggerezza dell'artista è una falsità: sono le Muse che lo portano. (p. 161)
  • Il mondo non esiste, si crea solo in ogni istante. L'impressione di continuità dipende dalla mancanza di fantasia. (p. 162)
  • La satira non riesce mai a superare l'esame, nei colleghi dei giurati siedono i sui bersagli. (p. 162)
  • I castrati ballano a tutte le nozze. In fin dei conti nulla è loro d'impaccio. (p. 162)
  • Più di una sentinella con qualche passo avanti e indietro è arrivata lontano. (p. 162)
  • Vuoi cantare in coro? Osserva prima la bacchetta del direttore d'orchestra! (p. 162)
  • Il vero martire è colui al quale viene negato anche questo titolo. (p. 162)
  • Fra i ciechi anche il monocolo perde la vista. (p. 163)
  • È più facile proclamarsi imperatore che usciere. (p. 163)
  • È difficile dire a se stessi la verità, quando la si conosce. (p. 163)
  • La gente nasce per iniziativa privata su richiesta sociale. (p. 163)
  • Ci sono sfondi che non tollerano nulla davanti a sé. (p. 164)
  • È difficile ampliare gli orizzonti? E con lo strabismo? (p. 164)
  • Le aquile dovrebbero essere capaci di uscire anche da un uovo di cuculo. (p. 164)
  • La rettitudine umana non è la via più breve per giungere alla meta. (p. 164)
  • Un passo falso, e hai raggiunto l'obiettivo altrui. (p. 165)
  • La parola arriva ovunque, ma talvolta le è poi difficile uscirne. (p. 165)
  • I tamburini a cui sta a cuore più l'effetto che il ritmo, picchiano direttamente sulla zucca del pubblico. (p. 165)
  • Dal diario dell'Eternità: "Solo uno visse dall'Inizio alla Fine del Mondo – La Paura." (p. 166)
  • Si trasferì da Sodoma a Gomorra. (p. 166)
  • Capita di dover identificare l'alfiere dalle impronte digitali sulla bandiera. (p. 166)
  • La tartaruga deve essere così dura perché è così morbida. (p. 166)
  • Le menzogne sono dure, se le smascheri pensano di essere diventate verità. (p. 166)
  • Non dimenticate mai che le natiche pensano di essere facciate. (p. 167)
  • Di saggezza dovrebbe essercene in abbondanza, chi è infatti che se ne serve? (p. 167)
  • Non sederti alla tavola dei cannibali, sul vassoio potresti vedere te stesso. (p. 167)
  • L'importante è che le cimici non penetrino nei sogni. (p. 167)
  • Ci sono momenti in cui la libertà ha il suono delle chiavi dei carcerieri. (p. 167)
  • Che l'uomo sia lacerato dal cielo e dalla terra, pazienza, ma il peggio è che alla fine il cielo vuole il brandello che è stato strappato dall'inferno, e l'inferno è affamato di quello conquistato dal cielo. (p. 168)
  • Quanti sono quelli che in cambio del potere rimirare il proprio ombelico acconsentono a piegare il capo. (p. 168)
  • L'uomo è la misura di ogni cosa, una bella comodità! Una volta si misura gigante, un'altra nana. (p. 168)
  • Ah, quante Atlantidi compaiono sugli atlanti politici! (p. 168)
  • A che serve un bavaglio che può essere inghiottito? (p. 168)
  • I falsi profeti avverano da soli la propria profezia. (p. 168)
  • La tuba non si stupisca se la imbratta di sputo chi la usa per parlare. (p. 170)
  • Da dove prendere il coraggio? I coraggiosi non lo restituiscono. (p. 170)
  • Dove sono le miniere della saggezza? Di solito là dove l'hanno seppellita. (p. 170)
  • Orizzontati sempre con la bussola, sa quando tremare. (p. 171)
  • Fidatevi dell'intelligenza degli uomini, molte cose non riescono a capirle. (p. 171)
  • Talvolta bisogna accompagnare il proprio silenzio con la lira. (p. 171)
  • Qual è il destino dell'uomo? Esserlo. (p. 172)
  • Guardati dalle effimere. Dispongono d'un tempo limitato. (p. 172)
  • Dalle mappe sono sparite le macchie bianche, sono apparse quelle sanguinose. (p. 172)
  • Che Betlemme si trovi vicino a Sodoma e Gomorra? (p. 172)
  • Quante banderuole girano sulle chiese di riti non loro! (p. 173)
  • Dopotutto la lama della ghigliottina deve pur smussarsi sulla testa di qualcuno! (p. 173)
  • Gli anni si ammucchiarono insieme. "Formiamo un'epoca?", chiedevano. (p. 173)
  • Che vergogna per i fulmini spegnersi nei parafulmini. (p. 173)
  • Ogni gregge ha la sua pecora nera! (p. 174)
  • Talvolta mi sembra che l'esistenza sia un'allucinazione collettiva dell'umanità. (p. 174)
  • Anche i crateri spenti esalano. Invidia. (p. 174)
  • I grandi Don Chisciotte attaccano coscientemente i mulini a vento, perché non macinino gli orizzonti. (p. 174)
  • L'alba interrompe spesso bellissimi sogni su di essa. (p. 174)
  • Che clima orribile crea la sincronizzazione dell'esplosione demografica con la depressione intellettuale. (p. 175)
  • Quando dalla zeta torniamo all'inizio dell'alfabeto, ci troviamo lettere già diverse. (p. 175)
  • Non allungate la vita col letargo. (p. 175)
  • I leccapiedi sono fedeli. Eccoli pronti a leccare il tuo sangue dalle zampe del tuo carnefice. (p. 175)
  • Sta' attento ai muli, reclamano, quando è il caso, i finimenti del destriero, e a volte si appellano al privilegio della stupidità che spetta all'asino. (p. 176)
  • Probabilmente il mondo è nato per paura del vuoto. (p. 176)
  • È difficilissimo cancellare il puntino messo sulla "i". (p. 176)
  • "Una volta ho vissuto una favola!" disse il Mostro di quella favola. [wellerismo] (p. 176)
  • Molti lunatici non hanno bisogno della luna. (p. 176)
  • Chi scrive autobiografie utilizza in effetti trame altrui. (p. 177)
  • Solo un capolavoro può parlare della inesistenza del genio umano. (p. 177)
  • Taluni consumano tanta aria per soffiare nelle fanfare che la fanno mancare agli altri. (p. 177)
  • Un'eco che ha perduto l'udito deve aver fantasia. (p. 177)
  • Il mio odio si è fatto vecchio – è disprezzo. (p. 177)
  • Razionalizzazione: incensi, che sono al tempo stesso una cortina fumogena. (p. 177)
  • Anche dalle forche vuote si capisce cosa c'è sospeso nell'aria. (p. 178)
  • È un visionario! In mezzo al mondo affollato vede il deserto. (p. 178)
  • Anche il bronzo finisce dal rottamaio. (p. 178)
  • È uno strano Anteo, riacquista forza quando tocca il fondo. (p. 178)
  • Il cuore gli ha dato alla testa. (p. 178)
  • Disse l'usignolo: "Non sono un lirico". Be', probabilmente il lirico non può essere così dolce. (p. 178)
  • Gli angeli? Il pollame dei cannibali. (p. 179)
  • Sotto la pressione di più d'una realtà anche gli specchi normali diventano concavi. (p. 179)
  • Applaudite pure, ma non sulla faccia del prossimo. (p. 179)
  • I poeti che si consumano scrivendo erano solo matite. (p. 179)
  • È solo quando tutte le parole sono esaurite che ci si comincia a parlare. (p. 180)
  • Marx ed Engels si trovano nella felice condizione di poter nascondere i propri risolini dietro folte barbe. (p. 180)
  • Il processo di creazione delle leggende è passato dalla bocca del popolo in mani ufficiali. (p. 180)
  • Il censore è un concreatore della lingua. (p. 180)
  • Esistono grandi parole così vuote che ci si possono imprigionare i popoli. (p. 181)
  • Pallido come il popolo all'ombra della dittatura. (p. 181)
  • La parola si moltiplica talvolta col balbettio. (p. 181)
  • Il cane fedele riceve una museruola decorativa. (p. 181)

Capitolo IV

Pubblicato per la prima volta nel 1999 in Altri pensieri spettinati. Traduzione di Pietro Marchesani

  • Non aspettate il diluvio per lavarvi i piedi! (p. 183)
  • Con tutti i pappagalli si trova presto un linguaggio comune. (p. 183)
  • Uno stupido non capisce mai male. (p. 183)
  • Il crimine cresce in modo assai strano. A volte le radici affondano molto in alto, i frutti invece nella terra... (p. 184)
  • Conosco quel vento. Veste diverse bandiere. (p. 184)
  • Taluni sono convinti che la loro museruola sia una visiera. (p. 184)
  • Ho perso la fede nella parola, me l'ha restituita la censura. (p. 184)
  • Non riconosco quelle persone. Sulle barricate erano più alte. (p. 184)
  • Ogni ponte dovrebbe unire due sponde. L'utilità e la bellezza. (p. 184)
  • Talvolta si destano in me le paure dell'uomo primitivo, ma invano attendo le sue gioie. (p. 185)
  • Forse le speranze si realizzano. Infatti ce n'è sempre di meno. (p. 185)
  • A volte mi sembra che il Creatore sia affascinato dal sistema monarchico inglese: Dio regna, ma non governa. (p. 185)
  • Le oasi – stazioni di benzina dei cammelli. (p. 185)
  • Alcuni autori danno l'impressione di aver iniziato a scrivere solo perché non avevano niente da dire. (p. 185)
  • Sul fondo dell'infelicità giacciono i rottami dei sogni. Se solo si potessero tirar su e aggiustare! (p. 185)
  • I cagnolini annaffiano i lampioni, ma questi non crescono. I cagnolini però, nella loro illimitata fiducia, non smettono di annaffiarli. Prendiamo esempio da loro, annaffiamo anche noi i lampioni dei nostri sogni. (p. 186)
  • Non si scontrano mai due patriottismi. A lottare fra di loro ci sono sempre da un lato l'amor patrio, dall'altro l'odio per un popolo straniero. (p. 186)
  • Un pensiero notturno va guardato, come una donna, alla luce del giorno. (p. 186)
  • Nulla passa senza eco, perfino il silenzio. (p. 186)
  • È un parodista così straordinario che ha potuto fare di sé la parodia d'un uomo. (p. 186)
  • Il negativo dell'idiozia non è la saggezza. (p. 187)
  • L'inferno deve avere un'entrata e un'uscita, visto che lo si può passare. (p. 187)
  • La maggioranza della gente ha una visione del mondo definita. Dalla minoranza. (p. 187)
  • In più d'un processo all'eloquenza delle prove si contrappone solo l'eloquenza degli avvocati. (p. 187)
  • I mari delle lacrime umane non sarebbero così enormi se non fossero così piatti. (p. 188)
  • La pulce nella criniera d'un leone è forse più coraggiosa della pulce nella coda d'una lepre? (p. 188)
  • I suoi antenati sono rimasti sul loro albero genealogico. (p. 188)
  • Bisogna avere nel sangue il disgusto di versarlo. (p. 188)
  • Dalle reticenze è nata la letteratura. (p. 189)
  • Cosa distrugge la forza di attrazione? L'abitudine. (p. 189)
  • Quando si spezza il ponte, entrambe le sponde continuano a esistere. (p. 189)
  • Preferisco le favole di tempi da noi lontani nel passato che nel futuro. (p. 190)
  • I dittatori sostengono che i popoli si disgregano. Per questo li legano col filo spinato. (p. 190)
  • Se nell'errore c'è uno sbaglio, in effetti può essere tutto in regola. (p. 190)
  • Il massimo complimento per l'errore: "Sbagliato!" (p. 190)
  • Quando aboliranno la pena di morte, la morte non cesserà di essere una pena. (p. 191)
  • Non bisogna credere agli indovini che si servono di metodi scientifici. (p. 191)
  • Nella civetteria delle ragazzi giovani c'è molto sadismo – dicono i signori d'una certa età. (p. 191)
  • La speranza è la madre degli stupidi, cosa che non le impedisce di essere incantevole amante dei coraggiosi. (p. 191)
  • Gli esseri umani geniali sono una rarità. Sono o geni, o esseri umani. (p. 191)
  • Con lo stesso cervello posso pensare e credere? (p. 191)
  • Immortale è anche chi non è nato. [truismo] (p. 191)
  • Metti il paracadute anche quando vai a piedi. (p. 192)
  • Ogni religione ha inizio da motivazioni razionalistiche. (p. 192)
  • Sovente la piramide sociale è al tempo stesso una Sfinge. (p. 192)
  • Il fatto che ci possano continuamente ingannare di nuovo, ispira ottimismo. (pp. 192-193)
  • Ci sono pensieri sordomuti. (p. 193)
  • È buffo quanto si affaticano gli animali per rendere più vario il menù dell'uomo. (p. 193)
  • La sincerità in confessionale non è disinteressata. (p. 193)
  • Non bisogna dimenticare nel Lete il costume da bagno. (p. 193)
  • La musica non finisce chiudendo il pianoforte. (p. 194)
  • Quello va bene per spaccare le pietre filosofali. (p. 194)
  • I suoi versi dovevano avere molto calore. Li usavano nella stufa per ardere. (p. 195)
  • Il vero uomo è fatto di domande, il vero Dio dovrebbe essere fatto di risposte. (p. 195)
  • Il pudore dipende dal clima. (p. 195)
  • Sulle corna del diavolo l'aureola si regge meglio. (p. 195)
  • Il colmo dei sogni del pappagallo: ripetere se stesso. (p. 195)
  • La lingua mente ai pensieri. (p. 196)
  • Le ambiguità generano molti significati. (p. 196)
  • Ci unisce la mancanza di interessi comuni. (p. 196)
  • Bisogna chiudersi in sé in modo da lasciarsi fuori se stesso. (p. 197)
  • Per tutta la vita digeriamo noi stessi. Eppure lasciamo alla morte troppo di non consumato. (p. 197)
  • Il corpo umano è uno dei costumi più comuni nel carnevale delle bestie. (p. 197)
  • Se d'improvviso sparisse la forza di gravità, conosceremmo l'autentico peso delle cose. (p. 197)
  • Non potrei essere una spia. Sarebbe difficile trovare gente di cui avrei voglia di origliare le conversazioni. (p. 198)
  • Anche in uno sputo si riflette il sole. (p. 198)
  • Un enigma eterno non è quello che non ha affatto soluzione, ma quello che ogni giorno ne ha una diversa. (p. 198)
  • Il bel tempo protegge dalla pioggia meglio dell'ombrello. [truismo] (p. 198)
  • Ha uno stile eccellente! Crea errori sempre più brillanti. (p. 198)
  • Le ombre? Sono la cosa più ottimistica. La prova che intorno esiste la luce. (p. 199)
  • È strano che i materialisti storici vogliano realizzare tutto così in fretta, come se fossero materialisti momentanei. (p. 199)
  • Sono tornato da un viaggio in provincia e ho constatato che tutta la Polonia è un paese marittimo. Giace su un mare di vodka. (p. 199)
  • Quanto prima si commette un crimine, tanto prima esso cadrà in prescrizione. (p. 200)
  • Il gatto viveva d'amore e d'accordo col cane, ma ai topi non ne veniva nulla. (p. 200)
  • Credete che tutti desiderino per sé la giustizia? Vi sbagliate, alcuni potrebbero perderci. (p. 200)
  • Ogni volta che dico "", vedo già quanti "no" questo mi costerà. (p. 200)
  • Tutti gli uomini sono uguali. Dopo un'adeguata dissezione. (p. 200)
  • Un inchino ai sacerdoti vale di più che cento alla divinità. (p. 200)
  • Una volta mi sono tuffato nell'ottimismo. Mi hanno salvato a stento. (p. 201)
  • Anche il sudario nasce come pannolino. E il pannolino cresce diventando un sudario. (p. 201)
  • Ogni professione ha il suo gergo. I politici lo hanno imposto ai popoli. (p. 201)
  • Nella lotta fra cuore e cervello alla fine vince lo stomaco. (p. 201)
  • Dott. in tautologia. (p. 202)
  • Il fulmine si illumina la strada da solo. (p. 202)
  • Capivo quell'enigma finché non è stato risolto. (p. 202)
  • Quel pensatore acchiappa i pensieri, ma strappa loro le alucce. (p. 202)
  • Se fossi un uovo, preferirei di sicuro marcire ed essere tirato contro un conferenziere che venir sbattuto nello zabaione. (p. 202)
  • Raramente chi cambia convinzioni cambia ideologia. (p. 203)
  • Parole mirate? Be', sono quelle in bocca a ogni buon comandante d'un plotone d'esecuzione. (p. 203)
  • Quando mi sono trovato sul fondo, ho sentito bussare dal basso. (p. 203)
  • La grandezza d'un popolo dovrebbe saper entrare in ogni suo membro. (p. 203)
  • La carta genera carta. (p. 203)
  • Chi ha la lingua troppo lunga, può inciamparci. (p. 203)
  • Non ha terminato il suo diario. Lo ha fatto arrivare solo fino al momento della propria morte. (p. 203)
  • L'avventura la si può trovare già nel cercarla! (p. 204)
  • Il rischio del vivere diminuisce con ogni giorno dell'uomo. (p. 204)
  • Nei giganti anche le sottigliezze hanno dimensioni mostruose. (p. 204)
  • "Il male non esiste," affermano alcuni. Vogliono brillare come creatori. (p. 204)
  • Se ho illusioni? Eccome. Sono i prodotti secondari di un implacabile razionalismo. (p. 205)
  • Etimologia? Tutte le parole derivano da quel primo ululato. (p. 205)
  • La storia si ripete perché mancano gli storici dotati di inventiva. (p. 205)
  • In una vera bomba a orologeria la carica esplosiva è il tempo. (p. 205)
  • Quali conclusioni traggono dagli esperimenti le cavie? (p. 206)
  • Ad alcuni verbi manca il futuro. (p. 206)
  • Le diverse parole richiedono una diversa quantità di saliva. (p. 206)
  • Il cervello potrebbe fare molto, se non dovesse pensare. (p. 206)
  • Ci sono paesi in cui un libro di cucina sarebbe letteratura sovversiva. (p. 206)
  • Chi è riuscito a suicidarsi, non può nemmeno farsi le congratulazioni. (p. 207)
  • Il bambino cerca sempre dall'alto lato dello specchio, solo noi adulti accettiamo la nostra piattezza. (p. 207)
  • Se almeno si potesse credere al contrario della menzogna. (p. 207)
  • I manichini si atteggiano a uomini, si fanno comprare. (p. 207)
  • Quelli che affermano: "I soldi puzzano", non puzzano di soldi.[3] (p. 208)
  • Non si deve cominciare a risparmiare diminuendo la quantità di buon senso. (p. 208)
  • Si mette davanti ai primi. Ha ragione. È uno zero. [insulto] (p. 208)
  • Lo stile di vita comprende anche la morte. (p. 208)
  • Gli scrittori non fuggono dalla realtà, a meno che essa non li insegua. (p. 208)
  • In un paese venne annunciato ufficialmente che non vi esisteva la pena di morte. Nessun condannato testimoniò il contrario. (p. 208)
  • Cosa pensa il cane quando sceglie la carriera di cane poliziotto? (p. 209)
  • Un'idea pratica la si può usare da destra e da sinistra. (p. 209)
  • Spesso per affermare se stessi bisogna dire "no". (p. 209)
  • Un vero Dio è Dio anche se non esiste. (p. 209)
  • Ritardare al momento giusto è un'arte. (p. 209)
  • Il pensiero fugge dalla testa. Prova avversione per gli ambienti chiusi. (p. 210)
  • Anche le lacrime seguono la corrente! (p. 210)
  • L'ossessione dello stereotipo – diventare modello. (p. 210)
  • Sono realista, non posso chiudere gli occhi sul surrealismo della vita. (p. 210)
  • Chi conosce perfettamente la storia non ha voglia di diventare storiografo. (p. 210)
  • Credete che le parolacce diventino belle se non le si usa? (p. 211)
  • Non sono riuscito a raggiungere il mio tempo. È vero, mi sentivo inseguito da lui. (p. 211)
  • Quando la scimmia ha riso della sua immagine nello specchio, è nato l'uomo. (p. 211)
  • Anche i morti hanno un linguaggio comune con i vivi: il silenzio. (p. 211)
  • Odio la solitudine perché mi fa provare nostalgia della folla. (p. 212)
  • Un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie. (p. 212)
  • Da quando l'ho conosciuto non so più chi sia. (p. 212)
  • Chi scimmiottava la scimmia, prima di diventare un uomo? (p. 212)
  • Ha annotato il suo vuoto su mille pagine. (p. 212)
  • L'odiato tiranno a molti sembrava più simpatico sulle monete. (p. 212)
  • Dall'incrociarsi delle strade nascono spesso le piazze. (p. 213)
  • Il mondo non può essere popolato da soli Socrate. Non basterebbe la cicuta. (p. 213)
  • Era spesso un asso. Nella propria manica. (p. 213)
  • Tutti vorrebbero vivere fino alla fine del mondo, e qualcuno anche oltre. (p. 213)
  • Anche dopo certi applausi bisognerebbe lavarsi le mani. (p. 213)
  • Dai manicomi possono uscire guariti solo i pazienti, non i medici. (p. 214)
  • C'è gente che prende l'aereo e va al polo, ma che con la fantasia non sa oltrepassare la soglia di casa. (p. 214)
  • Più d'uno agitando la frusta pensa di essere un direttore d'orchestra. (p. 214)
  • Non credetegli quando si fa passare per stupido, è ancora più stupido. (p. 214)
  • Se si potessero tappare le orecchie dall'interno, per non sentire la voce del cuore! (p. 214)
  • Sono un fisionomista. La mancanza di faccia mi dice molte cose. (p. 214)
  • Sono ferito dal di dentro da quelli che ho rinchiuso nel cuore. (p. 215)
  • La cosa più difficile è prevedere il passato di qualcuno. (p. 215)
  • Un poeta mediocre è un cuneo conficcato tra le parole. (p. 215)
  • Perché i destinatari potessero capirle, è stato necessario tradurre le parole di Dio nelle lingue nazionali. (p. 216)
  • Razionalizzazione: viviamo sempre più a lungo e sempre meno. (p. 216)
  • Se ci si potesse saziare con un giglio, anche il maiale sarebbe un esteta. (p. 216)
  • Le metafore in bocca ai non poeti sono sospette. (p. 216)
  • Tremate di fronte ai pagliacci che hanno perso il senso dell'umorismo! (p. 216)
  • Essere poeta è facile quanto in genere essere una creatura vivente. Basta nascerlo. (p. 216)
  • Le favole sono storie vere di creature non vere. (p. 217)
  • Seguiva le orme degli altri, pensando di risparmiare un po' dalle sue. (p. 217)
  • A quanto pare quei nove mesi che ci vengono dati per riflettere se nascere – sono troppo pochi. (p. 217)
  • Anche le masse possono sentirsi sole. (p. 217)
  • La faccia della folla non ha bisogno di maschere. (p. 218)
  • Ci si può innamorare della gelosia stessa. (p. 218)
  • Il passato va evocato di continuo, il futuro viene da sé. (p. 218)
  • Il nulla assume talvolta forme molto concrete. (p. 218)
  • Anche il cappio può essere una cintura di salvataggio. (p. 219)
  • Dice banalità tali che basterebbe musicarle – e diventerebbero una canzone di successo. (p. 219)
  • La gente, per essere più conosciuta, si nasconde dietro pseudonimi. (p. 219)
  • La circonferenza dello zero può essere molto grande. (p. 219)
  • Quel giorno mi ha preso molti anni di vita. (p. 220)
  • La domanda a cui non viene data subito una risposta si moltiplica a una velocità spaventosa. (p. 220)
  • Quanto più si abbassa la luce, tanto più lunghe sono le nostre ombre. (p. 220)
  • Anche l'uomo può essere il plagio d'un altro. (p. 220)
  • Anche tra i passeri ci sono aquile. (p. 221)
  • Conoscerai il genere di vigliaccheria dell'uomo dal genere del suo coraggio. (p. 221)
  • L'anatra diventa anatra dopo essere stata arrostita. (p. 221)
  • Si può credere alla menzogna quando si palesa per tale? (p. 221)
  • Alcuni portano il costume di buffone sulle vesti da saggio, altri le vesti da saggio sul costume da buffone. Due razze di buffoni. (p. 221)
  • Anche il cappone aspira a qualcosa di più che a finire in pentola. (p. 222)
  • Alcune domande nascono solo dopo le risposte. (p. 222)
  • I tentativi di combattere le menzogne con la verità si sono sempre rivelati inutili. Si può vincere la menzogna solo con una menzogna più grande. (p. 222)
  • Gli uccelli mettono le ali al nostro sguardo. (p. 222)
  • Anche l'Arte con l'"A" maiuscola finisce con una "e" minuscola. (p. 222)
  • Si può mettere in mano a un barbaro un coltello, una pistola o dei cannoni. Non mettetegli in mano una penna – vi trasformerà in barbari. (p. 223)
  • Il realismo – è come ci ordiniamo di vedere la realtà. (p. 223)
  • Da dove è venuto il senso che mettiamo in tutta questa insensatezza? (p. 223)
  • Dai Dieci Comandamenti ne ho tratto un undicesimo: la concisione. (p. 223)
  • Partorire una barzelletta è facile. È il ridere che è difficile. (p. 223)
  • State attenti, gli angeli sono più vicini ai demoni che agli uomini. (p. 223)
  • Nessun Dio è sopravvissuto alla perdita dei propri fedeli. (p. 224)
  • La stupidità non salva. Con gli asini fanno i salami. (p. 224)
  • Il fondamento del razionalismo è la fede nella ragione. (p. 224)
  • Le generazioni hanno ereditato il bacio – per tradizione orale. (p. 224)
  • Hanno scritto biblioteche intere sulla necessità di concisione. (p. 224)
  • Archeologia – la scienza del futuro. Chi non lavora per lei? (p. 225)
  • Di solito sono gli eunuchi a sorvegliare la legalità dei sentimenti. (p. 225)
  • Era più saggio dei suoi saggi predecessori. Sapeva che non bisogna essere così saggio. (p. 225)
  • Spesso i matrimoni non hanno senso, ma bambini. (p. 225)
  • I saggi stabiliscono le norme, quelli meno saggi di loro le rispettano. O non è il contrario? (p. 225)
  • È possibile farsi dal nulla, ma quel "nulla" dev'essere di prima qualità. (p. 226)
  • Quando si lanciano calunnie l'abilità sta nel gettarle il più vicino possibile. (p. 226)
  • I senzadio sono credenti che non vogliono esserlo. (p. 226)
  • Alcuni bisognerà portarli in paradiso in catene. (p. 226)
  • È un plagiario: prende i paradossi direttamente dalla vita. (p. 227)
  • Il sadismo si manifesta spesso nella mancanza di qualunque sentimento. (p. 227)
  • Il sogno dei tiranni: tagliare la testa dei cittadini e tenerli in vita. (p. 227)
  • Impara a essere paziente, è l'unica cosa che ti servirà anche da morto. (p. 228)
  • Le parole sono necrologi del pensiero. (p. 228)
  • Gli artisti sono più modesti delle persone normali, si accontenterebbero dell'immortalità delle proprie opere. (p. 229)
  • Nelle epoche delle eresie fa più caldo. Per via dei roghi. (p. 229)
  • Cosa voglio dire? Se potessi, non dovresti chiedermelo. (p. 229)
  • Non tutte le orecchie lunghe appartengono agli asini. (p. 230)
  • A volte qualcuno stanco di rivoluzione si riposa nella poltrona del potere. (p. 230)
  • Talvolta ci sono silenzi tali che si sentono intorno le voci interiori degli uomini. (p. 230)
  • Sappiamo già che l'uomo ha creato il cielo e l'inferno, resta ancora da chiarire chi ha creato il mondo. (p. 230)
  • I monti entrano in contatto con le valli durante i terremoti. (p. 231)
  • Non permettiamo mai che siano gli analfabeti a liquidare l'analfabetismo. (p. 231)
  • "Essere libero come un uccello?" E fischiare per tutta la vita una sola melodia, già stabilita? (p. 231)
  • Conoscevo solo l'esemplare domenicale di quell'uomo. (p. 231)
  • La scienza conferma le nostre immaginazioni errate. (p. 232)
  • Almeno gli psicopatici hanno la certezza di avere una "psiche". (p. 232)
  • Solo chi ha ideali può raggiungerli. (p. 232)
  • Non c'è modo di fermare il tempo, l'industria degli orologi non lo permetterebbe più. (p. 232)
  • Per essere un genio aveva troppo talento. (p. 232)
  • Forse la felicità si nasconde sotto uno pseudonimo? (p. 233)
  • Il vento della storia? È lo sventolio delle bandiere. (p. 233)
  • Adamo ed Eva diedero inizio alla produzione in massa del corpo umano, ma Caino e Abele a quella dell'anima. (p. 233)
  • Le Muse si moltiplicano. Purtroppo, per gemmazione. (p. 233)
  • Gli stupidi non sono così stupidi, sono sempre in maggioranza. (p. 233)
  • Se la Creazione del mondo fosse a spese dello Stato, quanto materiale si sprecherebbe! (p. 233)
  • Gli zingari avranno una forza di carattere tale da non stabilirsi su nessun pianeta, ma da continuare a vagare per il cosmo? (p. 234)
  • Gli Ebrei sono colpevoli di tutto. Il loro Dio ha creato tutti noi. (p. 234)
  • Carpe diem di otto ore di lavoro! (p. 234)
  • La risposta non dipende mai dalla domanda, ma dall'uomo. (p. 234)
  • Li ho visti divorare il vitello d'oro con denti d'oro. (p. 234)
  • Per cosa era famoso? Per la sua bramosia di gloria. (p. 235)
  • Anche l'ingiustizia è stata probabilmente ripartita ingiustamente. (p. 235)
  • Le varianti di uno stesso identico pensiero sono talvolta più distanti l'una dall'altra di due persone completamente estranee. (p. 235)
  • Gli inquisitori conoscono la libertà dalle confessioni dei prigionieri. (p. 235)
  • La testa – accampamento transitorio del pensiero. (p. 236)
  • Per i nani nulla è troppo basso. (p. 236)
  • Il vuoto nella testa accresce la libertà di movimento dell'individuo. (p. 236)
  • Il giorno non aspetta il gallo. (p. 236)
  • Il sipario non riesce a nascondere un vero attore. (p. 237)
  • Per alcuni attori l'autore è solo suggeritore. (p. 237)
  • È più facile da tre parole cavarne cento che da dieci cinque. (p. 237)
  • Cosa sappiamo dell'anima? Che esiste? Ossia meno che se non esistesse. (p. 237)
  • A volte gli anniversari ci spingono a sfogliare il codice per controllare che certe cose non siano già cadute in prescrizione. (p. 238)
  • La voce dell'epoca è talvolta il sussurro di milioni. (p. 238)
  • Più d'un asino si attacca davanti al carro del vincitore. Vuol farsi passare per destriero. (p. 238)
  • La poesia – è una carica esplosiva che se non esplode, uccide. (p. 239)
  • Chi riesce a resistere alla tentazione di nascere? (p. 239)
  • Il giogo a volte ha la forma d'una decorazione. (p. 239)
  • Sono realista, non dimentico mai che la vita è un sogno. (p. 239)
  • Talvolta non capisco i miei pensieri. Ma non sono presuntuoso, so che gli altri me li spiegheranno. (p. 240)
  • Esistono i vili di cervello e i vili di cuore. (p. 240)
  • I poeti – pappagalli che ripetono l'indicibile. (p. 240)
  • Come molti drammaturghi, non capisce il suo ruolo sulla scena. (p. 240)
  • La vita finisce nel momento in cui non comincia. (p. 241)
  • Solo nell'arte è possibile l'alchimia: creare l'oro dal nulla. (p. 241)
  • Il nulla è grande! Quanti filosofi ci abitano! (p. 241)
  • Da secoli continuiamo a cambiare abiti, ma la morte ci ritrova sempre. (p. 241)
  • L'ombra di qualcuno dipende dalla sua posizione. (p. 242)
  • Da molto tempo il Lete ha dimenticato di essere il Lete. (p. 242)
  • Le lacrime non spengono i roghi. (p. 242)
  • Non mancano argomenti per tacere. (p. 242)
  • Chi mai crede ai miracoli? Ma tutti li aspettano. (p. 242)
  • Il mondo si allarga – a spese del cielo o dell'inferno? (p. 242)
  • Nella corrida il toro vince di rado. Gli mancano incentivi economici. (p. 243)
  • Penso a così tante cose? Per non pensare a molte cose. (p. 243)
  • Non c'è un incremento demografico degli angeli. Per questo ce ne sono sempre meno fra gli uomini. (p. 243)
  • Dopo molti anni di intensi studi sono riuscito a nascondere la mia ignoranza sotto grossi strati di sapere. (p. 243)
  • C'è chi salta direttamente dal passato al futuro, sul presente cade solo la sua ombra. (p. 243)
  • Una volta il cane mi ha tradito, stava immobile, ma la sua ombra scodinzolava. (p. 244)
  • La gente è altruista. Nelle proprie memorie scrive principalmente di altri. (p. 244)
  • Nella vita degli uomini esistono intervalli. Nelle autobiografie. (p. 244)
  • Anche le maschere si coprono di rughe. (p. 245)
  • Ciò che per gli uni è una ruota della tortura, per altri è una giostra. (p. 245)
  • La croce è ottima per misurare in lungo e in largo. (p. 245)
  • Cosa scaturisce dalle esperienze più profonde? Il sangue. (p. 245)
  • La lingua dei leccapiedi è liscia. (p. 245)
  • Nello splendore della fama le parole mutano proporzioni. (p. 245)
  • Il nulla è molto capiente. (p. 246)
  • Già nel dondolio della culla si decide la sorte. (p. 246)
  • Spesso chiamiamo mito la realtà di cui per un attimo ci si è dimenticati. (p. 246)
  • Ogni classe sociale ha la sua piccola borghesia. (p. 246)
  • Miei cari, non si può avere un tetto sopra la testa e il cielo sotto di essa. (p. 247)
  • È molto difficile riempire lo spazio d'una frase, specie se questa deve essere breve. (p. 247)
  • La giovinezza? Dura fino a quando non si diventa un vecchio furfante. (p. 247)
  • A volte già la partenza è una mèta. (p. 247)
  • Probabilmente solo i non credenti possono apprezzare la genialità poetica della Bibbia. (p. 248)
  • La leggerezza altrui non uccide soltanto, ma di solito fa nascere l'uomo. (p. 248)
  • Per molti la cultura è la prima necessità che non è necessario appagare. (p. 248)
  • Il mondo va verso il meglio, ma verso cosa va questo meglio? (p. 249)
  • L'analfabetismo altrui rende difficile lo scrivere ai più grandi artisti. (p. 249)
  • La pulce e l'elefante ignorano reciprocamente la propria esistenza. (p. 249)
  • Le parodie del kitsch sono assai spesso capolavori, le parodie dei capolavori lo sono di rado. (p. 249)
  • Allora mi gettai nel Lete, ma non ricordo se mi salvarono. (p. 250)
  • Nell'arte nessuno mente più dei realisti. (p. 250)
  • Il sangue è un colorante labile. (p. 250)
  • Lo zero vuol essere la cornice di tutto. (p. 250)
  • Da quando sappiamo che il mondo è rotondo, la nostra nostalgia si morde la coda. (p. 250)
  • L'astronomia già da tempo non vive tra le nuvole. (p. 250)
  • Per i becchini non esiste stagione morta. (p. 250)
  • Potremo tacere solo quando si potrà parlare di tutto. (p. 251)
  • Sono così innamorati che hanno dimenticato l'amore. (p. 251)
  • Bisognerebbe introdurre un nuovo segno d'interpunzione: il sottinteso. (p. 251)
  • C'è stato un tempo in cui misuravamo la distanza con l'intensità della nostalgia. (p. 251)
  • Quelli che hanno una immaginazione troppo grande, spesso non riescono a immaginarsi il mondo reale. (p. 251)
  • L'amore aiuta a vivere? La generazione successiva. (p. 251)
  • Gli uomini potrebbero fare a meno dell'arte, ma non i censori. (p. 252)
  • Gli eretici si infiammano facilmente. Attenzione ai roghi. (p. 252)
  • Quando le parole a doppio senso ne perdono uno, non significano nulla. (p. 252)
  • Le passioni sono fortissime nei loro momenti di debolezza. (p. 252)
  • Gli onesti si ritengono discendenti di Abele, che è morto senza prole. (p. 253)
  • Non tutti hanno la fortuna di essere vittima, alcuni devono accontentarsi della sorte di carnefice. (p. 253)
  • Un briciolo di preoccupazione è più pesante di tonnellate di felicità. (p. 253)
  • L'eternità è una sistemazione provvisoria. Prima che si stabilisca l'inizio e la fine. (p. 253)
  • Gli uni credono di credere, gli altri credono di non credere. (p. 253)
  • I piedi piatti ci appiattiscono la terra. (p. 254)
  • Se credo nella "lotta di classe"? Appassionatamente, purché sia permanente. (p. 254)
  • Una concezione antropocentrica dell'umanesimo è fonte di grande errore. (p. 254)
  • La forza del demonio sta nella sua pazienza angelica. (p. 254)
  • L'appetito viene mangiando, ma non se ne va digiunando. (p. 255)
  • Il romanticismo del crimine sparisce lentamente. Diventa un classico della quotidianità. (p. 255)
  • La cultura si estende anche al modo di accostarla. (p. 255)
  • Gli applausi di mani sporche non sono più deboli. (p. 255)
  • Gli atei quasi non esistono: chi non crede in se stesso? (p. 255)
  • E se la fede più pura fosse quella in una divinità inesistente? (p. 256)
  • Mi sono cantato una ninnananna in turco, ma non sono riuscito ad addormentarmi perché non conosco il turco. (p. 256)
  • Oh, gli eunuchi che sognano l'onanismo! (p. 256)
  • Il nazionalismo può essere enorme. Mai grande. (p. 257)
  • Quanto maggiore è l'oscurità, più facile è essere una stella. (p. 257)
  • Le persone con princìpi ferrei sono una calamita per le catene? (p. 257)
  • Il sogno delle rovine: fingere di essere costruzioni non ancora ultimate. (p. 258)
  • Se le marionette potessero sapere che altri parlano con la loro bocca, finirebbero per considerarsi dei profeti. (p. 258)
  • In posizione orizzontale il cervello non sovrasta gli altri organi. (p. 258)
  • Al mondo tutto ha una sua funzione, probabilmente quindi anche i funzionari. (p. 258)
  • I vigliacchi devono avere il potere, altrimenti hanno paura. (p. 258)
  • Non date la colpa ai geometri quando il cerchio si chiude. (p. 259)
  • Il tenore di vita si è davvero innalzato. Un tempo solo i benestanti potevano permettersi una propria tomba. (p. 259)
  • Quella di Pirro sì che è una vittoria: sbarazzarsi d'un sol colpo dei nemici e dei suoi. (p. 259)
  • La condanna a morte è una pena infamante? Sì, per chi la emette. (p. 259)
  • L'eco è il singhiozzo dello spazio. (p. 259)
  • Amministriamo con parsimonia l'ottimismo, perché ci basti fino alla fine dell'anno. (p. 260)
  • Per quanto numerose siano le perdite, gli eroi sono sempre più numerosi dopo la vittoria che non prima. (p. 260)
  • Anche se l'uomo si mettesse a testa in giù, il cuore è sempre tra il cervello e gli organi del piacere. (p. 260)
  • Non utilizzate gli intervalli nel pensare per parlare! (p. 260)
  • Il tempo si divide in respiri. (p. 261)
  • Il punto interrogativo è lo stemma della libertà. (p. 261)
  • Caino ha commesso un fratricidio? Dopotutto ancora non aveva parenti più lontani. (p. 261)
  • Ci nutrono di menzogne perché la verità non si può mandar giù. (p. 261)
  • È una persona taciturna – poteva parlare per ore senza dire nulla. (p. 261)
  • Il cuore non è sicuramente l'organo principale dell'uomo. Quante volte mi è scoppiato! E allora? (p. 261)
  • Ci sono indovinelli in cui bisogna indovinare solo l'autore. (p. 262)
  • "Di' la verità" – gridano sempre gli inquisitori. Pretendono poi l'attestato di combattenti per la verità. (p. 262)
  • Non mi intendo di donne, le distinguo dagli uomini solo in base al sesso. (p. 262)
  • Le frasi fatte sono per la satira eccellenti prefabbricati. (p. 262)
  • I senzatetto hanno porte spalancate a tutti. (p. 262)
  • Per trovarsi in paradiso, bisogna attraversare il Lete. (p. 263)
  • La sottonutrizione culturale ammorbidisce la spina dorsale? (p. 263)
  • Non usate la catarsi come purgante! (p. 263)
  • Un ripetersi continuo in modo diverso – ma non è proprio questo l'arte? (p. 264)
  • Gli occhi sono lo specchio dell'anima. Purché non lo vengano a sapere le mosche. (p. 264)
  • Il poeta è una spia della fantasia nel paese della realtà. (p. 264)
  • I confini del cielo e dell'inferno sono mobili, ma passano sempre attraverso di noi. (p. 264)
  • Per garantirgli il martirio, Dio diede a suo figlio la sembianza di un ebreo. (p. 264)
  • Non farti allontanare dalla tua strada, neppure da quelli che vanno nella stessa direzione. (p. 265)
  • La fede fa miracoli. In base al principio della reciprocità. (p. 265)
  • Le cravatte? Leggerezza o fiducia illimitata: dopotutto possono essere strette in qualsiasi momento. (p. 265)
  • Il primo uomo colpito da una freccia era stupito a morte. (p. 265)
  • Quelli a cui sono cadute le bende dagli occhi vengono spesso invitati a chiuderli per sempre. (p. 266)
  • Anche la mummificazione funziona solo per un periodo limitato. Poi compaiono gli archeologi. (p. 266)
  • Più d'un artista è riuscito ad assicurarsi un tetto sul capo solo nel Pantheon. (p. 267)
  • Se vi spaventa il mio pessimismo, immagino quanto vi spaventerebbe il mio ottimismo. (p. 267)
  • Non è il pensiero che perde d'attualità, ma il mondo cui esso si riferisce. (p. 267)
  • Si può avere un alter ego senza avere un proprio io. (p. 267)
  • Alcuni confondono la propria esumazione con la reincarnazione. (p. 267)
  • Nei territori della menzogna muore la fantasia. (p. 268)
  • Ci sono santi la cui vita comincia dalla canonizzazione. (p. 268)
  • "No" dall'alto e "no" dal basso – sono due parole distinte. (p. 268)
  • Anche le strade che non conducono da nessuna parte hanno una superficie man mano migliore. (p. 268)
  • Le sfumature aumentano! Ben presto fra il bianco e il nero non ci sarà nessun abisso. (p. 269)
  • Non sono nemmeno certo che si debba dubitare. (p. 269)
  • L'aforisma è un verdetto? Sì, nei confronti dell'autore. (p. 269)
  • L'aforisma lascia più posto per l'uomo. (p. 270)
  • Se sono sincero? Sì, solo che nascondo la mia sincerità. (p. 270)
  • Ci sono state epoche di migrazioni dei popoli e tempi di migrazioni degli Stati! (p. 270)
  • Come può esistere l'armonia tra corpo e anima, se questa è pronta in ogni istante a salvarsi a spese del corpo. (p. 270)
  • L'alba e il crepuscolo – due ore decisive, e l'uomo di solito sbadiglia. (p. 271)
  • Nel livellamento in basso vincono i nani. (p. 271)
  • È un classico! Ossia è possibile scopiazzarlo senza che se ne risentano né lui né i suoi plagiatori. (p. 271)
  • Solo chi si impadronirà del sole potrà diventare signore assoluto delle tenebre. (p. 271)
  • È difficile trovare i soldi – non puzzano![3] (p. 271)
  • Tieniti dal prossimo a distanza di amore umano. (p. 272)
  • Gli analfabeti passano dalla a alla zeta più in fretta, senza sillabario. (p. 272)
  • Ci sono troppe aquile, e troppo poco pollame. (p. 272)
  • Ha vissuto una tragedia, ha scritto una commedia. (p. 272)
  • Un amore può finire in modo tragico-positivo o tragico-negativo. (p. 272)
  • Ricordate, artisti, che i pantheon sono cimiteri. (p. 273)
  • Nessuno tranne l'uomo ha tradito il segreto dell'esistenza di Dio. (p. 273)
  • Non sono uno di quelli che adorando la croce non vedono su di essa l'uomo. (p. 274)
  • Il mio pastorale è il punto interrogativo. (p. 274)
  • Ci si può rassegnare alla natura delle cose, ma non alla natura dell'uomo. (p. 274)
  • Nella mitologia gli uomini hanno rivelato come si sarebbero comportati se fossero stati dèi. (p. 274)
  • Ricorda che il paracadute rende difficile spiegare le ali. (p. 275)
  • "Rivolgete sempre lo sguardo al futuro!" – gridano spesso i furbi, che così ci rubano il presente. (p. 275)
  • Anch'io sono per la tirannia: costringere a pensare! (p. 275)
  • Anche Dio parlava per citazioni. (p. 275)
  • Verrà il tempo in cui non ci sarà bisogno delle scale, tutto sarà allo stesso livello. (p. 276)
  • Eppure il chiodo è stato inventato per scopi meno pratici dell'inchiodare sulla croce. (p. 276)
  • Il tempo fugge sempre. A volte si sente colpevole, a volte solo minacciato. (p. 276)
  • L'arte non potrebbe vivere nemmeno senza quell'individuo che potrebbe vivere senza arte. (p. 276)
  • Attenti agli angeli con le ali di Pegaso, hanno anche gli zoccoli. (p. 277)
  • Gli esteti sono per la crocifissione. Questione di simmetria. (p. 277)
  • Se hai scoperto l'elisir di lunga vita, brevettalo subito, altrimenti non potrai lasciar nulla ai tuoi eredi. (p. 277)
  • Anche la logica ha il suo lato debole, quella di essere illogica per tutti coloro che non la capiscono. (p. 277)
  • Ah, quei boomerang falsi, che tornano senza essere stati lanciati! (p. 277)
  • Il nulla occupa troppo spazio nel mondo. (p. 278)
  • Al traguardo non arrivano tutti quelli che hanno preso il via alla partenza. Ma all'arrivo ce ne sono molti di più. (p. 278)
  • La caratteristica più evidente della pigrizia mentale è la sua attività incessante. (p. 278)
  • L'uomo nasce, vive e muore nello spazio d'una frase. (p. 278)
  • La satira uccide, non offende. (p. 278)
  • Il calendario della giovinezza è monotono, è sempre maggio. (p. 278)
  • Odio Gutenberg, ha inventato gli errori di stampa. (p. 278)
  • Alcune religioni adoravano i martiri, altre i carnefici. (p. 279)
  • Ci sono pensieri che portano una parrucca spettinata. (p. 279)
  • Questa sì che è fantasia! Dal tanfo dei canali immaginarsi Venezia. (p. 279)

Citazioni su Pensieri spettinati

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  • Potrei continuare a lungo, a occhio il volume contiene millecinquecento pensieri. Non tutti sono della stessa qualità, è naturale. Alcuni sono più lunghi e a prima vista non si capiscono bene. Segno che Lec non è un aforista facile, e i suoi pensieri non sono prefabbricati e buoni da usare subito. Alcuni, molti, vanno ripensati. In genere, non si lasciano pettinare così facilmente. (Umberto Eco)
  • Stanislaw J. Lec ha scritto altre cose, ma questo Pensieri spettinati ne ha segnato la fama. Perché è un libro di cui qualsiasi persona civile e pensosa dovrebbe leggere almeno tre o quattro righe ogni sera prima di prendere sonno (se potrà ancora). (Umberto Eco)
  • Nel 1957 esce in volume la sua prima raccolta di aforismi, Pensieri spettinati, presto seguita da una nuova più ampia edizione (Nuovi pensieri spettinati, 1959). Accolta con grande favore da critica e pubblico, l'opera ha una rapida diffusione anche al di fuori della Polonia, finisce anzi per oscurare completamente la produzione in versi dello scrittore, così che oggi Lec è per i più auctor unius libri.
  • E anche gli aforismi di Lec sembrano non avere altro bersaglio che il sistema di dogmi e verità pietrificate, il castello spettrale eretto dallo stalinismo: "Il trionfo della conoscenza dell'uomo: i dossiers della polizia segreta", "Più piccoli sono i cittadini maggiore sembra l'impero", "La produzione di leggende è passata dal popolo in mani ufficiali", "Io sono per la restituzione della vita interiore al settore privato", "Prenditi cura di te, sei di proprietà dello Stato", "L'ora dell'alba dipende dalla posizione geografica".
  • La sapienza, l'ironia, lo scetticismo e il sarcasmo racchiusi negli aforismi di Lec sono un distillato assai più ricco di quello che possa produrre l'esperienza, per quanto tragica e multiforme, di un solo uomo e di una sola epoca.
  • Se la sensazione che ci lasciano i Pensieri spettinati è quella di una visione profondamente pessimistica, addirittura tragica, della natura e della condizione umana, è anche vero però che in essi non c'è traccia di moralismo didascalico o superbia intellettuale.

Citazioni su Stanisław Jerzy Lec

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  • Forse, dopo tutto, si deve vedere in Lec un poeta, e nei suoi Pensieri spettinati il distillato della sua poesia caustica. D'altronde la severità dei suoi aforismi fa spesso pensare alle crudeli battute delle strade di Varsavia, allo spirito viennese e all'umorismo ebraico. (Czesław Miłosz)
  • Gli aforismi di Lec, anche i più inattesi, sono la scena di una commedia fermata per un attimo, per sempre. Ma un istante dopo quella scenetta d'una commedia di costume si è già trasferita sulla grande scena politica: "Gli analfabeti devono dettare". Talvolta in questi aforismi di Lec c'è l'incanto della fiaba. Ma d'una fiaba osservata da un altro punto di vista. Il Sesamo incantato si apre con una formula magica. Si apre per lasciar entrare. Ma qual è la formula magica per uscirne? "Sesamo apriti! Voglio uscire!" (Jan Kott)
  • La vena satirica di Lec [...] parte da grandi profondità, non solo dalla vis ironica della cultura mitteleuroprea, ma dalla sapienza talmudica, e forse da prima ancora, è satira filosofica, metafisica, che colpisce non un singolo sistema politico ma (e scusate se l'espressione è un po' frusta) l'intera condizione umana. (Umberto Eco)
  • Lec non è un chirurgo alle prese con un ben localizzato bubbone maligno, quanto piuttosto un disincantato e solitario Don Chisciotte che si misura con l'immane polipo, infinitamente ramificato, che è dentro e fuori dell'uomo, che è l'uomo stesso. Suo bersaglio non è questo o quel sistema politico, ma il meccanismo di ogni sistema autoritario, non questa o quella morale, ma ogni morale eretta a sistema, non questa o quella falsa coscienza, ma ogni falsa coscienza, non questa o quella assurdità, ma la stessa assurdità del reale. (Pietro Marchesani)
  • Se dovessi andare nella solita isola deserta e potessi portarmi un solo libro da leggere e rileggere, e la scelta fosse tra Kraus e Lec, io sceglierei Lec. Apparentemente più brillante e paradossale, in realtà va più a fondo. Si presenta come critico dei costumi ma in effetti è un critico del fatto difficilmente giustificabile che ci sia dell'essere piuttosto che niente. (Umberto Eco)
  • Il suo amaro umorismo era al servizio della saggezza, e nel riso che suscitava era invariabilmente presente una scia di intensa meditazione sulla crudeltà della storia che ci portiamo dietro: noi, gli uomini in generale, o i polacchi, o gli ebrei, o gli ebrei-polacchi.
  • Lec era perciò un filosofo, benché di sicuro egli non tenesse a essere definito tale, né in alcun modo. Vi era in lui il desiderio che crea la vera sostanza dell'indagine filosofica: denudare tutti gli assunti nascosti delle parole, essere capaci di non risparmiare niente di ciò che nell'innocente banalità è veleno invisibile, vigliaccheria, fuga di fronte al conflitto reale, pigrizia mentale o morale.
  • Per lunghi anni non ci ha dato tregua. Ridestava col suo sforzo quella sfera della coscienza a cui si rivolge sempre l'autentico lavoro del filosofo: invece di appiccicare in insieme apparenti – come talvolta fanno i filosofi di professione – luoghi comuni già pronti, smascherava, l'uno dopo l'altro, ogni luogo comune corrente, non risparmiava nessuna di quelle parole che con l'inerzia della lingua assopiscono il pensiero
  1. Da La mia biografia?, in Pensieri spettinati, p. 13.
  2. Cfr. William Shakespeare, Amleto, atto I, scena IV.
  3. a b Cfr. Tito Flavio Vespasiano: «Il denaro non puzza.» («Pecunia non olet.») Cfr. voce su Wikipedia.

Bibliografia

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  • Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati (Myśli nieuczesane, 1957), traduzione di Riccardo Landau e Pietro Marchesani, Giunti/Bompiani, 2017.

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