Rivoluzione

radicale cambiamento nella forma di governo di un paese

Citazioni sulla rivoluzione e sui rivoluzionari.

La libertà guida il popolo (E. Delacroix, 1830)

Citazioni

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  • A volte qualcuno stanco di rivoluzione si riposa nella poltrona del potere. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Al diavolo tutto, è proprio di questo che abbiamo bisogno: tornare da dove siamo partiti! Questo è rivoluzione: andare, andare e girare in tondo, tornando da dove si è partiti! Ogni rivoluzione, come un pentimento, è un ritorno. (Gilbert Keith Chesterton)
  • Anche i bambini sanno che negli ultimi duecento anni non si è mai divenuti rivoluzionari dopo aver compreso il meccanismo della teoria del valore di Marx, ma sempre e solo per domanda di senso, richiesta di prospettiva e reazione all'ingiustizia, alla diseguaglianza ed alla insicurezza. (Costanzo Preve)
  • Bisogna volere la rivoluzione perché è un bene e perché d'altronde il regime sociale presente non è più vitale. Essa si preparerà con la diffusione delle idee giuste, con la volgarizzazione dei fatti reali, con la spiegazione, con la verità. Nascerà nelle cose come la sua necessità è già nata nei pensieri chiari. S'imporrà per sempre non quando lo vorremo, ma quando lo avremo voluto. Ma, latente o attuata, essa non è stata e non sarà mai che il grido e la potenza del pensiero. (Henri Barbusse)
  • Cerco in tutte le canzoni e in un passero sul ramo | uno spunto per la rivoluzione. (Rino Gaetano)
  • Chi di noi assomiglia a un tecnico americano o a una guardia rossa cinese? Nessuno. Eppure l'apparente analogia tra «il rapporto sacrilego con il passato» del tecnico e quello del rivoluzionario, si verifica anche in Italia: per esempio, in certo atteggiamento drastico dei giovani, che condannano indiscriminatamente «tutto» ciò che è vecchio in nome della rivoluzione, facendosi così portatori di un valore neocapitalistico: la sostituzione totale del nuovo potere industriale ai vecchi poteri. Oppure nel culto che hanno certi gruppi di giovani per il lavoro collettivo, d'équipe! come se appunto si trattasse di una collettivizzazione del lavoro di tipo rivoluzionario e popolare, mentre si tratta proprio di una richiesta di spersonalizzazione da parte della cultura di massa. (Pier Paolo Pasolini)
  • Cittadini, vorreste una rivoluzione senza rivoluzione? (Maximilien de Robespierre)
  • Coloro che fanno una rivoluzione a metà non hanno fatto altro che scavarsi una tomba. (Louis de Saint-Just)
  • Credevo di vivere gli anni della rivoluzione, invece vivevo gli anni prima della rivoluzione, perché è sempre prima della rivoluzione quando si è come me. (Prima della rivoluzione)
  • È la liberazione totale, per cominciare una vita nuova. (Umberto Terracini)
  • «È una rivolta?» «No, Sire, è una rivoluzione.» (Luigi XVI di Francia[1])
  • Fare la rivoluzione morale prima della materiale. (Felice Orsini)
  • Giusti e moderati devono essere gli atti di una rivoluzione, ma nella giustizia e moderazione vuolsi mantenere animo fermo, ché moderazione non è debolezza né stupida condiscendenza. (Santorre di Santarosa)
  • Gli abusi del potere generano le rivoluzioni; le rivoluzioni sono peggio di qualsiasi abuso. La prima frase va detta ai sovrani, la seconda ai popoli. (Klemens von Metternich)
  • Hanno perso tutte le grandi rivoluzioni: quella russa è fallita tra le macerie, quella cinese è solo un simulacro, quella cubana ha avuto effetti ambigui. Il marxismo ha dato molto, ma non ha risolto la questione. (Giovanni Senzani)
  • Il rivoluzionario che ha avuto successo è un uomo di stato, quello che non ha avuto successo è un criminale. (Erich Fromm)
  • Il rivoluzionario che uccide la tradizione non vale più del fariseo che la perpetua in maniera morta: qui si imbalsama, là si abbandona al forno crematorio, ma, in ambedue i casi, è su di un cadavere che si lavora. (Gustave Thibon)
  • Il rivoluzionario non è mai il prodotto di privazioni estreme. (Juliet Mitchell)
  • Il rivoluzionario, sia esso leninista o individualista, ha la forza incosciente dell'apprendista stregone, l'integrità priva di scrupoli del fanatico ossessionato da un Unico Bene sfavillante all'orizzonte. (Flavio Baroncelli)
  • Il vero rivoluzionario è un eroe senza macchina e senza paura. (Marcello Marchesi)
  • In questo senso è possibile dire che sia la scienza, sia l'utopia, sia la rivoluzione sono animate da una visione del tempo e della storia profondamente religiosa, dove alla fine si realizza ciò che all'inizio era stato annunciato. (Umberto Galimberti)
  • L'assassinio e l'offesa gratuita sono la vita e l'anima della rivoluzione. (John Gardner, L'orco)
  • L'autentica rivoluzione è quella dello spirito, nata dalla convinzione intellettuale della necessità di cambiamento degli atteggiamenti mentali e dei valori che modellano il corso dello sviluppo di una nazione. Una rivoluzione finalizzata semplicemente a trasformare le politiche e le istituzioni ufficiali per migliorare le condizioni materiali ha poche probabilità di successo. (Aung San Suu Kyi)
  • L'autentico rivoluzionario è logico e freddo, non un sentimentale. (Mario Vargas Llosa)
  • «L'ordine, ho detto!» conclude il console. «Non sono neanche stati accesi i lampioni… mi pare che vada troppo in là questa rivoluzione.» (Thomas Mann)
  • La caratteristica più incontestabile della rivoluzione è l'intervento diretto delle masse negli avvenimenti storici. Di solito è lo Stato, monarchico o democratico, a dominare la nazione: la storia è fatta dagli specialisti del mestiere: monarchi, ministri burocrati, parlamentari, giornalisti. Ma nei momenti cruciali, quando un ancien régime diventa insopportabile alle masse, le masse infrangono gli ostacoli che le separano dall'arena politica, rovesciano i loro rappresentanti tradizionali e con il loro intervento gettano le basi di un regime nuovo. (Lev Trockij)
  • La guerra rivoluzionaria è la tomba della rivoluzione e lo sarà sempre fino a quando non si sarà dato ai soldati, o piuttosto ai cittadini armati, la possibilità di fare la guerra senza apparato dirigente, senza pressione poliziesca, senza leggi eccezionali, senza punizione per i disertori. (Simone Weil)
  • La maestra mi chiese di Massimiliano Robespierre. Le risposi che i giacobini avevano ragione e che, terrore o no, la rivoluzione francese era stata una cosa giusta. La maestra non ritenne di fare altre domande. (Offlaga Disco Pax)
  • La maggioranza dei rivoluzionari sono per lo più nemici della disciplina e della fatica. Vi sono anche nature al cui senso di giustizia il prezzo imposto sembra mostruosamente eccessivo, odioso, opprimente, umiliante, arbitrario, intollerabile. Sono i fanatici. Il resto dei ribelli sociali è figlio della vanità, madre di ogni illusione nobile e volgare, compagna dei poeti, dei riformatori, dei ciarlatani, dei profeti e degli incendiari. (Joseph Conrad)
  • La rivoluzione, abolendo il governo e la proprietà individuale, non creerà forze che non esistono; ma lascerà libero campo all'esplicazione di tutte le forze, di tutte le capacità esistenti, distruggerà ogni classe interessata a mantenere le masse nell'abbrutimento, e farà in modo che ognuno potrà agire ed influire in proporzione della sua capacità, e conformemente alle sue passioni ed ai suoi interessi. (Errico Malatesta)
  • La rivoluzione appartiene in pieno al concetto di guerra, e non è che una specie di guerra. (Sergio Panunzio)
  • La rivoluzione è sempre tre quarti fantasia e per un quarto realtà. (Michail Bakunin)
  • La rivoluzione esiste ovunque in piccoli frammenti. (Rebecca Solnit
  • La rivoluzione non è questione di merito, ma di efficacia, e non v'è cielo. C'è del lavoro da fare, ecco tutto. (Jean-Paul Sartre)
  • La rivoluzione non è un pranzo di gala; non è un'opera letteraria, un disegno, un ricamo; non la si può fare con altrettanta eleganza, tranquillità e delicatezza, o con altrettanta dolcezza, gentilezza, cortesia, riguardo e magnanimità. La rivoluzione è un'insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un'altra. (Mao Zedong)
  • La rivoluzione non è una cosa prefissata in un'ideologia, né è adatta a un decennio particolare, è un processo continuo radicato nello spirito umano. (Abbie Hoffman)
  • La rivoluzione non è una mela che cade quando è matura. Devi essere tu a farla cadere. (Lenny Kravitz)
  • La rivoluzione richiede la demolizione di tutto ciò che è obsoleto e stagnante e ostacola un rapido progresso. (Michail Gorbačëv)
  • Le rivoluzioni costano carissime, richiedono immensi sacrifici e perlopiù finiscono in spaventose delusioni. (Tiziano Terzani)
  • Le rivoluzioni iniziano allorché si sfida l'ordine politico costituito, ma quanta più violenza occorre per raggiungere quello scopo, tanto più l'iniziativa passa nelle mani di uomini violenti. (Niall Ferguson)
  • Le rivoluzioni non le facciam noi: le fa Iddio; e per persuadersene basta riflettere con quali istrumenti riescono. (Massimo d'Azeglio)
  • Le rivoluzioni non si fanno con l'acqua di rose. (Edward Bulwer-Lytton)
  • Le rivoluzioni saranno anche le «locomotive della storia», ma immancabilmente, e magari impercettibilmente, giunge il momento in cui quelle «locomotive» si scoprono terribilmente indietro rispetto ad una storia che continua a procedere, e che intanto ha macinato, sotto la sua mole, uomini, vite, idee. (Luciano Canfora)
  • Le rivoluzioni scoppiano dove si ruba. (Anna Stepanovna Politkovskaja)
  • Le rivoluzioni sono nella storia le sole testimonianze che ci permettano di determinare con sicurezza, a seconda della loro potenza, della loro estensione e delle loro mire, il grado e lo scopo del relativo malcontento degli uomini. (Max Nordau)
  • Le rivoluzioni sono perfette incubatrici di burocrati. (Nicolás Gómez Dávila)
  • Le rivoluzioni sono tempi in cui il povero non è sicuro della sua probità, il ricco della sua fortuna e l'innocente della sua vita. (Pierre Reverdy)
  • Le rivoluzioni sono una viva luce nella notte procellosa in cui la storia si compisce. Elleno dimostrano lo stato vero d'un popolo in politica e in morale, sono un giudizio del passato, una lezione per l'avvenire; il più grande studio che l'umanità possa fare per conoscer se stessa. (Giovan Battista Niccolini)
  • Le rivoluzioni vincono – se i regimi non perdono guerre – solo quando la voglia di libertà contagia anche il potere. (Ágnes Heller)
  • Le tendenze conservatrici delle chiese ufficiali non sono mai riuscite a sopprimere la tendenza del cristianesimo al sovvertimento della storia. Tutti i movimenti rivoluzionari dell'Occidente ne dipendono, che lo sappiano o no. (Paul Tillich)
  • Lombroso [...] richiama di recente l'attenzione sul fatto interessante, che molti dei ribelli alla società, comunardi, anarchici, capi di sommosse, tanto delle epoche passate quanto dei nostri tempi, al cimento antropologico e psichiatrico resultano come individui affetti da tara psichica, come dei degenerati, e che in essi v'è un per cento di individui che furono decisamente pazzi o che in seguito piombarono nella pazzia. (Richard von Krafft-Ebing)
  • Nella storia delle rivoluzioni, c'è un elemento che mi ha sempre turbato: realizzate in nome della felicità dei popoli, hanno sempre minacciato la sovranità della persona. L'idea s'è trasformata nella lama della ghigliottina, incombente sulle teste che osano coltivare idee diverse. Il terrore di massa morale e fisico contro il dissenso ha sempre azzerato il nucleo elitario, colpendo di conseguenza le prospettive storiche e le opportunità dei popoli. (Eduard Shevardnadze)
  • Neppure l'amicizia viene prima della rivoluzione per un rivoluzionario. [...] La prima cosa è la rivoluzione. Poi, tutto il resto. (Mario Vargas Llosa)
  • Nessuna rivoluzione è davvero necessaria. Il mondo è già una rivoluzione, in perenne mutamento. (Osho Rajneesh)
  • Nessuno si meraviglia quanto un rivoluzionario di vedere gli altri ribellarsi. (Pierre Gaxotte)
  • Non basta un cambio, serve una rivoluzione. (slogan comunista)
  • Non la religione, ma la rivoluzione è oppio del popolo. (Simone Weil)
  • Non si creano né i partiti né le rivoluzioni. Si dirigono i partiti e le rivoluzioni, nella unificazione delle utili esperienze rivoluzionarie internazionali. (Amadeo Bordiga)
  • Non si può fare una rivoluzione portando i guanti di seta. (Iosif Stalin)
  • Non sono gli uomini che guidano la rivoluzione, è la rivoluzione che guida gli uomini. (Joseph de Maistre)
  • Non sono i filosofi che fanno le rivoluzioni, ma i bisogni del popolo; se questi non vengono soddisfatti, nascono le rivoluzioni. (Felice Orsini)
  • Non v'è rivoluzione senza furore popolare, non v'è furore di popolo scatenato senza disordine e vittime. (Napoleone Bonaparte)
  • Non vogliamo una rivoluzione che invidi, ma una rivoluzione che ami: non vogliamo portar via a nessuno il suo piccolo star bene, vogliamo solo impedirgli che il suo piccolo star bene determini lo star male di molti. (Primo Mazzolari)
  • Ogni movimento rivoluzionario è romantico, per definizione. (Antonio Gramsci)
  • Ogni opinione rivoluzionaria attinge parte della sua forza alla segreta certezza che nulla può essere cambiato. (George Orwell)
  • Ogni rivoluzione che possa dirsi tale ha tre componenti principali: un atteggiamento specifico verso il mondo, un programma per trasformarlo in modo essenziale e una fiducia incrollabile che questo programma si possa realizzare: una visione del mondo, un programma e una fede. (Donald Fleming)
  • Per fare una rivoluzione ci vogliono due cose: qualcuno o qualcosa contro cui rivoltarsi e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione. (Woody Allen)
  • Poche cose come la meditazione, la riflessione, il pensiero profondo possono innescare rivoluzioni. (Tomaso Montanari)
  • Possono passare secoli in cui un sistema iniquo riesce a farsi accettare, magari anche a creare consenso, e poi esplode. Non c’è motivo di pensare che questo capitalismo disgraziato stia per finire, ma non c'è nemmeno certezza che un giorno la Rivoluzione non arrivi. (Alessandro Barbero)
  • Prima di Hobbes, ossia prima dell'inizio dell'età moderna, le rivoluzioni si presentavano essenzialmente come restaurazioni di un ordine preesistente, che nel tempo si sarebbe andato corrompendo. (Massimo Corsale)
  • Prima di pensare di rivoluzionare le masse, bisogna essere sicuri di aver rivoluzionato noi stessi. (Bruno Misefari)
  • Qualcuno era comunista perché la rivoluzione, oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente. (Giorgio Gaber)
  • Quando le classi dominanti non possono più governare alla vecchia maniera, e le classi dominate non vogliono più vivere allo stesso modo, allora nasce la situazione rivoluzionaria. (György Lukács)
  • Quando voi fa' la rivoluzione, l'urtima 'osa che devi fa' è mettetti contro l'esercito. (Marco Malvaldi)
  • Quante volte mi è capitato di sentire che nelle fasi di trasformazione sociale la violenza non soltanto è legittima, ma necessaria! È un fatto che durante le rivoluzioni sia quasi impossibile evitare spargimenti di sangue, ma ritenere la violenza un metodo universale di soluzione dei problemi, farvi ricorso in nome del conseguimento di «nobili» scopi, praticando una volta di più lo sterminio di un popolo, è disumano. (Michail Gorbačëv)
  • Rivoluzione? Rivoluzione? Per favore, non parlarmi tu di rivoluzione. Io so benissimo cosa sono e come cominciano: c'e qualcuno che sa leggere i libri che va da quelli che non sanno leggere i libri, che poi sono i poveracci, e gli dice: "Oh, oh, è venuto il momento di cambiare tutto" [...] Io so quello che dico, ci son cresciuto in mezzo, alle rivoluzioni. Quelli che leggono i libri vanno da quelli che non leggono i libri, i poveracci, e gli dicono: "Qui ci vuole un cambiamento!" e la povera gente fa il cambiamento. E poi i più furbi di quelli che leggono i libri si siedono intorno a un tavolo, e parlano, parlano, e mangiano. Parlano e mangiano! E intanto che fine ha fatto la povera gente? Tutti morti! Ecco la tua rivoluzione! Quindi per favore, non parlarmi più di rivoluzione... E porca troia, lo sai che succede dopo? Niente... tutto torna come prima! (Giù la testa)
  • Se l'esattore delle tasse, o qualunque altro pubblico ufficiale, mi chiede, come qualcuno ha fatto, «ma cosa devo fare?», la mia risposta è: «Se vuoi veramente fare qualcosa, dai le dimissioni». Quando il cittadino si rifiuta di obbedire, e l'ufficiale dà le dimissioni dal suo incarico, allora la rivoluzione è compiuta. (Henry David Thoreau)
  • Se la Rivoluzione non avrà successo, sarà perché tu e i tuoi seguaci vi sarete spaventati della vostra stessa brutalità. (John Gardner, L'orco)
  • Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione! (Emma Goldman)
  • Si sa che i rivoluzionari sono più formalisti dei conservatori. (Italo Calvino)
  • Sono figlie di idee e di sentimenti prima che di interessi. (Luigi Sturzo)
  • Tanto per la produzione in massa di questa coscienza comunista quanto per il successo della cosa stessa è necessario una trasformazione in massa degli uomini, che può avvenire soltanto in un movimento pratico, in una rivoluzione; che quindi la rivoluzione non è necessaria soltanto perché‚ la classe dominante non può essere abbattuta in nessun'altra maniera, ma anche perché‚ la classe che l'abbatte può riuscire solo in una rivoluzione a levarsi di dosso tutto il vecchio sudiciume e a diventare capace di fondare su basi nuove la società. (Karl Marx - Friedrich Engels)
  • Tutte le civiltà di tanto in tanto diventano una crosta sottile su un vulcano di rivoluzione. (Havelock Ellis)
  • Tutte le rivoluzioni cominciano per strada e finiscono a tavola. (Leo Longanesi)
  • Un'idea che non trova posto a sedere è capace di fare la rivoluzione. (Leo Longanesi)
  • Una cosa è vincere una rivoluzione e tutt'altra è controllarne le conseguenze. (John Perry Barlow)
  • Una rivoluzione è certamente la cosa più autoritaria che ci sia: è l'atto per il quale una parte della popolazione impone la sua volontà all'altra parte per mezzo di fucili, baionette e cannoni; mezzi autoritari, se ce ne sono; e il partito vittorioso, se non vuole aver combattuto invano, deve continuare questo dominio col terrore che le sue armi inspirano ai reazionari. (Friedrich Engels)
  • Una rivoluzione è solamente un rivolgimento sociale: non cambia nulla di fondamentale. Che cosa è in fondo una rivoluzione? C'è un crescente squilibrio di classi o gruppi, il centro di gravità si sposta, la rozza zattera si capovolge, e predomina un aspetto nuovo della sostanza vecchia. Non c'è altro in una rivoluzione. (H. G. Wells)
  • Una rivoluzione improvvisa in un giorno più idee di quante trent'anni di veglia non siano in grado di cavare dal cervello di mille pensatori. (Louis-Auguste Blanqui)
  • Una rivoluzione non è un evento, una presa del potere, ma un cambiamento profondo che procede per lungo tempo e alla fine arriva in porto. (Valerio Pocar)
  • Una rivoluzione senza un ballo è una rivoluzione che non vale la pena di fare. (V per Vendetta)
  • Una rivoluzione significa giustizia per tutti. Una rivoluzione è contro ogni tipo di ingiustizia. Una rivoluzione significa correzione e riforma. Un rivoluzionario non sposta l'ingiustizia da un punto all'altro. Egli elimina l'ingiustizia da se stesso e dagli altri. Questo è un rivoluzionario. (Hafiz al-Asad)
  • Vero egli è, che le rivoluzioni sono iniziate dalle minoranze; ma le rivoluzioni cadono miseramente, se non sono accettate e ordinate dalle maggioranze. (Giuseppe La Farina)
  • Vuoi che faccia la rivoluzione anch'io? Se vuoi la faccio, ma poi guarda che agli altri non resta più niente da fare! (Dylan Dog)
  • Il processo rivoluzionario è intrinsecamente il miglior programma di sanità pubblica possibile.
  • Il rivoluzionario crede nell'uomo, negli esseri umani. Chi non crede nell'essere umano, non è rivoluzionario.
  • La morte di un combattente non è motivo di lutto se crediamo, come abbiamo creduto sempre, come ha creduto il nostro popolo e come hanno creduto i rivoluzionari in ogni epoca, che nessun uomo vero, nessuno rivoluzionario vero, muore invano.
  • I grandi intelletti cominciano talvolta le rivoluzioni, i mediocri le spingono al colmo, i sommi le chiudono.
  • Le rivoluzioni rovinano sempre, quando il moto incominciato saviamente da pochi cade alle mani dei molti, che in prova ne alterano l'indirizzo per ambizione o lo falsano per ignoranza, stante che i suoi princìpi non furono opera loro.
  • [Le rivoluzioni] sono bensì un rimedio necessario talvolta ma sempre doloroso, e costano specialmente alle classi misere, perché ogni rivoluzione violenta, eziandio che abbia esito felice, è un macello dei poveri e un'ecatombe della plebe.
  • Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Sì, è vero, ma lo siamo in modo diverso, siamo di quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo.
  • Il guerrigliero è un riformatore sociale, il quale impugna le armi per rispondere all'irata protesta del popolo contro l'oppressore e lotta per cambiare il regime sociale colpevole di tenere i suoi fratelli inermi nell'ombra e nella miseria.
  • In una rivoluzione si vince o si muore.
  • La rivoluzione si fa attraverso l'uomo, ma l'uomo deve forgiare giorno per giorno il suo spirito rivoluzionario.
  • La vera rivoluzione dobbiamo cominciare a farla dentro di noi.
  • [Sull'armistizio del 1917] Abbiamo alzato ora la bandiera bianca della resa; innalzeremo più tardi, su tutto il mondo, la bandiera rossa della nostra rivoluzione.
  • Colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai; egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione.
  • L'ora della rivoluzione differisce dalle ore abituali, comuni, dalle ore che preparano la storia, appunto perché lo stato d'animo, l'effervescenza, la convinzione delle masse devono tradursi e si traducono in azione.
  • La rivoluzione è la festa degli oppressi e degli sfruttati.
  • Nello stesso modo che una svolta nella vita di un qualunque individuo è, per lui, piena di ammaestramenti e gli fa vivere e sentire molte cose, così la rivoluzione dà in poco tempo a tutto il popolo gli insegnamenti più sostanziali e preziosi.
  • Senza teoria rivoluzionaria non vi può essere movimento rivoluzionario.
  • Noi italiani vorremmo fare la rivoluzione col permesso dei carabinieri.
  • Tutte le rivoluzioni cominciano per strada e finiscono a tavola. (27 maggio 1940)
  • Un'idea che non trova posto a sedere è capace di fare la rivoluzione.
  • Come gli ebrei, che si voltano sempre a oriente quando pregano, i rivoluzionari andavano sempre verso destra quando cominciavano a esercitare un'attività pubblica.
  • E, simili a due giovanotti di mondo, parlarono di cravatte, cappelli, giacche a doppio petto e a un petto, come se non ci fosse la guerra e come se non fossero lì per aspettare la rivoluzione.
  • La rivoluzione restava sempre a sinistra, solo i suoi rappresentanti si spostavano sempre a destra.
  • Dove il fuoco è nella testa, i pensieri san di bruciaticcio.
  • La guerra civile è la rovina del paese e degli abitanti.
  • Quando Dio vuol punire un popolo, gli manda una rivoluzione.
  • Quando fa gran vento, il fango è portato in alto.
  • Quando un trono cade, s'alza molta polvere.
  1. Dialogo con il duca di Liancourt alla notizia della caduta della Bastiglia.

Bibliografia

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Voci correlate

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