Barbaro

nell'antichità classica, termine con il quale greci e romani si riferivano ai popoli esterni alle loro culture

Citazioni sul barbaro.

  • I barbari hanno divinizzato le bestie per trarne vantaggio. (Marco Tullio Cicerone)
  • Il barbaro o deride senza riserve o venera senza riserve. La civiltà è un sorriso che mescola con discrezione ironia e rispetto. (Nicolás Gómez Dávila)
  • Il pagano colto era per definizione terrorizzato dai barbari. Non vi era nessun compromesso possibile tra gli ideali aristocratici di un pagano e la violenza primitiva di un invasore germanico. In teoria era possibile idealizzare i barbari: il primitivismo ha sempre avuto i suoi seguaci. Oppure era possibile redimere pochi barbari scelti con una adeguata istruzione e insegnando loro la filosofia. Non vi erano obiezioni di ordine razziale contro i barbari. Ma il barbaro comune, in quanto tale, era solo un incubo per il pagano colto. (Arnaldo Momigliano)
  • Per i barbari la fedeltà gira al girare della fortuna. (Tito Livio)
  • [Per i barbari] quanto più uno è deciso e audace, tanto più lo ritengono degno di fiducia e in caso di rivolta gli attribuiscono ogni virtù. (Publio Cornelio Tacito)
  • Questa fastidiosa caratteristica del barbaro era evidente anche in Nietzsche, certo per esperienza personale, ed è per questo che egli aveva un alto apprezzamento della mentalità ebraica e predicava la danza e la leggerezza e non di prendere sul serio le cose. Però non ci si accorgeva che non è il barbaro che prende le cose sul serio, ma che sono le cose a diventare serie per lui. Egli era preso dal dèmone. E chi prende le cose più seriamente di Nietzsche stesso? (Carl Gustav Jung)
  • Si può mettere in mano a un barbaro un coltello, una pistola o dei cannoni. Non mettetegli in mano una penna – vi trasformerà in barbari. (Stanisław Jerzy Lec)
Un barbaro

Alessandro Baricco modifica

  • Bisogna concedere ai barbari la chance di essere un animale, con una sua compiutezza e un suo senso, e non pezzi del nostro corpo colpiti da una malattia. Bisogna fare lo sforzo di supporre, alle loro spalle, una logica non suicida, un movimento lucido, e un sogno vero.
  • Non è un'ipotesi che aiuta a capire i barbari ma soltanto a capire la loro tecnica d'invasione: come si muovono, non chi sono e perché sono così (che è, questa sì, la domanda affascinante).
  • Se c'è una logica, nel movimento dei barbari, è solo leggibile a uno sguardo capace di assemblarne i diversi pezzi.
  • Vorrei studiare i saccheggi non tanto per spiegare com'è andata e cosa si può fare per ritirarsi in piedi, quanto per arrivare a leggerci dentro il modo di pensare dei barbari.

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