Regole dai libri

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Raccolta di regole tratte dai libri.

Regole dai libri

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  • A dirla tutta, era un uomo coscienzioso, che aveva sempre in mente la regola d'oro: "Risparmia la verga e vizierai il bambino"; e gli alunni di Ichabod Crane di certo non erano viziati. (Washington Irving)
  • Chi può negare che la prima legge della storia sia non osare di dire nulla di falso e non omettere nulla di vero, affinché non sorga neppure il sospetto che nello scrivere sia intervenuta la simpatia o l'antipatia? (Marco Tullio Cicerone)
  • Come regola generale, nessuno dovrebbe apporre la sua faccia al suo libro. Guardando il contegno dell'autore il lettore è raramente in grado di mantenere il proprio. (Edgar Allan Poe)
  • È la prima regola di tutte le interviste potenzialmente delicate, non passare all'attacco finché non è necessario, prima vedi se l'altro non si frega da solo. (Gillian Flynn)
  • È una massima ben nota ai saggi: abbandonare le cose prima che esse ci abbandonino. (Baltasar Gracián)
  • «Gli ordini?» chiese Grimaud.
    «Eccoli. Non lasciar mai solo il prigioniero, levargli qualunque arnese pungente o tagliente, impedirgli di far cenno alla gente di fuori o di parlar troppo con i suoi guardiani.» (Alexandre Dumas padre, Vent'anni dopo)
  • Hai commesso una sciocchezza proverbiale. La più famosa è: 'Mai lasciarsi coinvolgere in una guerra territoriale in Asia', ma subito dopo viene: 'Mai mettersi contro un siciliano quando si tratta di uccidere'. (William Goldman)
  • Il circolo possedeva anche uno statuto, formato da tre articoli:
    «Articolo primo. Non esiste che una sola categoria di soci, quella dei soci morosi.
    Articolo secondo. La libertà più completa di azione e di pensiero è ammessa fra i componenti la società.
    Articolo terzo. Nessuna donna potrà avvicinarsi al circolo, se non sarà da tutti debitamente riconosciuta come a sufficienza nauseante fisicamente e moralmente». (Pierangelo Baratono)
  • In un mondo d'arrivisti buona regola è non partire. (Gesualdo Bufalino)
  • La prima legge dell'ecologia: ogni cosa è connessa con qualsiasi altra.
    La seconda legge dell'ecologia: ogni cosa deve finire da qualche parte.
    La terza legge dell'ecologia: la natura è l'unica a sapere il fatto suo.
    La quarta legge dell'ecologia: non si distribuiscono pasti gratuiti. (Barry Commoner)
  • La prima regola della scoperta è avere cervello e un po' di fortuna. (George Polya)
  • La prima regola di ogni predizione è che sia rassicurante. (Carlo Castellaneta)
  • La regola del due in fatto di bevande potrebbe essere alla base di una buona dieta anticancro, antigrasso e antietà: due bicchieri di vino rosso, due bicchieri di latte, due tazze di tè verde, due litri d'acqua, due bicchieroni di spremuta di arance rosse. (Mario Pappagallo)
  • La regola è marmellata domani e marmellata ieri, ma non marmellata oggi. (Lewis Carroll)
  • La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c'è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all'erta. (Tiziano Terzani)
  • La seconda regola della scoperta è non darsi per vinti e perseverare finché si trovi un'idea luminosa. (George Polya)
  • Le regole della salute: dormire almeno sei ore, avere rispetto del corpo, curarlo. Dedicare dieci minuti al giorno ad ascoltarlo e capire cosa chiede. Fare esercizio, camminare. Non usare farmaci se non è assolutamente necessario. Se non è. Assolutamente. Necessario. (Concita De Gregorio)
  • 1. Le squadre sono di cinque giocatori senza limiti di età, sesso, etnia e specie animale.
    2. Il campo da gioco può essere di qualsiasi fondo e materiale a eccezione dell'erba morbida, deve avere almeno una parte in ghiaia, almeno un ostacolo quale un albero o un macigno, una pendenza fino al venti per cento, almeno una pozzanghera fangosa e non deve essere recintato, ma possibilmente situato in zona dove il pallone, uscendo, abbia a rotolare per diversi chilometri.
    3. Le porte sono delimitate da due sassi, o barattoli o indumenti, e devono misurare sei passi del portiere. È però ammesso che il portiere restringa la porta, se non si fa scoprire, e che parimenti l'attaccante avversario la allarghi di nascosto fino a un massimo di venti metri. La traversa è immaginaria e corrisponde all'altezza a cui il portiere riesce a sputare.
    4. La palla deve essere stata rattoppata almeno tre volte, deve essere o molto più gonfia o molto meno gonfia del normale, e possedere un adeguato numero di protuberanze che rendano il rimbalzo infido.
    5. Ai giocatori è vietato indossare parastinchi o altre protezioni per le gambe.
    6. Ogni squadra dovrà indossare un oggetto o un indumento dello stesso colore (sciarpa, elmo, berretto, calzerotto, stella da sceriffo), mentre è proibito avere maglia e pantaloncini uguali.
    7. Sono ammessi gli sgambetti, il cianchetto, la gambarola, il ganascio, il pestone, il costolino, il raspasega, il poppe, il toccaballe, il calcinculo, il blondin, l'attaccabretella, il placcaggio, il ponte, la cravatta, il sandwich, l'entrata a slitta, l'entrata a zappa, il baghigno, la cornata, il triplo Mandelbaum, il colpo dell'aragosta, lo strazzabregh, il cuccio, il papa, lo squartarau, la trampolina e il morsgotto. Sono proibiti i colpi non dinanzi citati e le armi di ogni genere.
    8. Nel caso la palla finisca giù per una scarpata in mare o in altra provincia, la partita deve riprendere entro due ore, o sarà ritenuto valido il risultato conseguito prima dell'interruzione.
    9. Nel caso in cui un cane o un neonato o un cieco o altro perturbatore entri in campo intralciando o azzannando la palla, egli sarà considerato a tutti gli effetti parte del gioco, a meno che non si dimostri che è stato addestrato da una delle squadre.
    10. Il passaggio di biciclette, auto, moto e camion non interrompe il gioco, fatta eccezione per le ambulanze, i vigili del fuoco e i carri funebri.
    11. Per poter svolgere il campionato nei due sacri giorni come è sempre stato, gli incontri mondiali avranno una durata fissa di ottantasette minuti divisi in due tempi.
    12. La regola segreta 12, se applicata, abolisce tutte le precedenti.
    13. È permessa la sostituzione di un giocatore solo quando i lividi e le croste occupino più del sessanta per cento delle gambe.
    14. Si possono sostituire tutti i giocatori indicati nella lista di convocazione tranne il capitano. I nuovi giocatori dovranno però essere elementi notoriamente degni dello spirito della pallastrada. (Stefano Benni)
  • LEZIONE 1: mai montare un cavallo che si chiama «Lampo», «Tuono», «Sfasciafamiglie», «Becchino», «Trip Acido», «Uragano» o «Morte improvvisa»
    LEZIONE 2: prendi qualche lezione. (Bruce Springsteen, Born to Run)
  • Ma è una regola invariabile che, più una persona è forte, più forti sono le sue debolezze. È un principio di compensazione che agisce universalmente. (Isaac Bashevis Singer)
  • Ma la regola è nondimeno certa: se volete il meglio degli uomini e delle donne, prendete un buono scapolo e una buona moglie. (Robert Louis Stevenson)
  • Mi sono fatto regola scrupolosa di non irridere né compiangere né deprecare le azioni umane, ma di comprenderle. (Baruch Spinoza)
  • Mi sveglia l'aspirapolvere a tutto gas. Non mi era mai successo di essere svegliato dall'aspirapolvere. Finché dormivo, l'aspirapolvere dormiva anche lui. E comunque il sabato l'aspirapolvere non esce dalla sua tana. Questa è la regola. Ma allora che succede? (Bruno Morchio)
  • Ne ho fatto una regola per me: più una cosa appare curiosa, meno io domando. (Robert Louis Stevenson)
  • Nessun investigatore privato ha l'aria dell'investigatore privato. Questa è una delle regole fondamentali dell'investigazione privata. (Douglas Adams)
  • Per anni si era affermato che gli uomini avevano nelle cellule quarantotto cromosomi: per dimostrarlo c'erano fotografie, e un numero incalcolabile di studi accuratissimi. Nel 1953 un gruppo di ricercatori americani annunciò al mondo che i cromosomi umani erano quarantasei. Ancora una volta c'erano le foto per dimostrarlo e gli studi per confermarlo. Ma questi ricercatori decisero anche di riesaminare le vecchie fotografie e i vecchi studi: e vi trovarono non quarantotto ma solo quarantasei cromosomi.
    La Regola del 48, formulata da Leavitt, diceva soltanto così: «Tutti gli scienziati sono ciechi.» (Michael Crichton)
  • Per ridurre il più possibile questo pericolo molte sono state le disposizioni varate in ogni epoca nei vari Stati di Flatlandia; e nei climi meridionali e meno temperati, dove la forza gravitazionale è maggiore e gli esseri più facilmente compiono movimenti casuali e involontari, le Leggi riguardanti le Donne sono, com'è naturale, molto più severe. Ma un'idea generale del Codice vigente la si potrà avere dal seguente sommario:
    1. ogni casa deve avere un ingresso sul lato Orientale riservato soltanto alle Femmine. Ogni Femmina entrerà da lì "in modo conveniente e rispettoso", e non passerà mai dalla porta degli Uomini, o Ingresso Occidentale;
    2. nessuna Femmina potrà camminare in luoghi pubblici senza emettere in continuazione il suo Grido di Pace, pena la morte;
    3. qualunque Femmina che, in base ad accertamento medico, risulti affetta da Ballo di San Vito, convulsioni, raffreddori cronici accompagnati da starnuti violenti, o da qualsiasi altra malattia che la spinga a movimenti involontari, dovrà essere eliminata all'istante. (Edwin Abbott Abbott)
  • Quanto alla dottrina dei Cerchi, essa si può riassumere con una sola massima: «Occupati della tua Conformazione». Che si tratti di politica, di teologia o di morale, ogni loro insegnamento si propone come scopo il miglioramento della Conformazione individuale e collettiva, con speciale riferimento, naturalmente, alla Conformazione dei Cerchi, alla quale ogni altra decisione è subordinata. (Edwin Abbott Abbott)
  • Questa è in sostanza la mia regola: comportati con chi ti è inferiore come vorresti che si comportasse con te chi ti è superiore. (Lucio Anneo Seneca)
  • Questa era la regola: non permetterle di avvicinarsi sino a sentirne il fiato sul collo. (Michael Connelly)
  • Regola generale: non vi possono essere eroi dove non vi sono cittadini; né cittadini, dove non vi sono uomini; né uomini, dove non vi sono mezzi per formarli. (Francesco Lomonaco)
  • Regola: l'attore balbuziente non può recitare una parte di balbuziente. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Regola morale inconscia è avere una stagione per gli amori, una per la maternità – mai rifiutata – e quindi il senso solenne della maternità, come si trova in tutti gli animali. Regola morale è il rispetto del cucciolo. (Anna Maria Ortese)
  • Regola: Non estirpate i vizi, se volete avere delle belle dame. Altrimenti somiglierete a quegli imbecilli che distruggono i bruchi pur andando pazzi per le farfalle. (Victor Hugo)
  • Regola numero uno: mai permettere che un kender si sentisse annoiato. Regola numero due: mai perdere di vista un kender annoiato. (Dragonlance)
  • Regola per l'aggettivo: quando siete in dubbio, cancellatelo. (Mark Twain)
  • Ricorda che la grande regola generale del comporre (e se fossi professore di rettorica vi insi­sterei) e quella di parlare sinceramente. Questa è prima, seconda e terza regola. Ma è regola che richiede principalmente qualità di umanità e di coscienza. (Henry David Thoreau)
  • Rispettare la parola è la prima regola nella disciplina che può educare una persona alla maturità intellettuale, emotiva e morale. (Dag Hammarskjöld)
  • Se un uomo grande e grosso vi dice qualche impertinenza e voi sapete di non poterlo stendere a terra con un solo colpo, bene, rispondetegli civilmente e in nove casi su dieci quello se ne andrà per i fatti suoi e lascerà voi ai vostri.
    Ricordatevelo sempre.
    Ma non sempre, si capisce, il trucco funziona. Ogni regola ha le sue eccezioni. (William Saroyan)
  • Seguo la regola di mio nonno: è meglio apparire peggio di quello che si è. Se uno ha un'aria educata e intelligente e poi rivela qualche difetto, tutti restano delusi. (Corrado Orrico)
  • Sembra quasi una legge che non si possa simpatizzare profondamente con l'uomo e con la natura al medesimo tempo. Le stesse qualità che vi avvicinano all'uno vi estraniano dall'altro e viceversa. (Henry David Thoreau)
  • Senza rendersene conto, aveva scoperto una legge importantissima che regola l'agire umano: e cioè che per indurre un uomo o un ragazzo a desiderare qualcosa, basta far sì che quella cosa risulti difficile da ottenere. (Mark Twain)
  • Si richiama l'attenzione di tutti i dirigenti sulle Regole di Comportamento elencate nel Paragrafo 742 del Manuale delle Poste, e sulla Condotta degli Impiegati delineata nel Paragrafo 744 del Manuale delle Poste.
    Nel corso degli anni gli impiegati delle Poste hanno stabilito una lodevole tradizione di fedeltà al servizio della Nazione, insuperata in qualunque altro settore. Ciascun impiegato dovrebbe andare orgoglioso di questa tradizione di fedeltà e dedizione al lavoro. Ciascuno di noi deve sforzarsi per contribuire a mantenerla, nel contesto della continua evoluzione delle Poste verso il progresso e nel pubblico interesse.
    Tutti i dipendenti delle Poste devono mantenere un comportamento di incrollabile onestà e completa dedizione al pubblico interesse. I dipendenti devono tenere una condotta di vita conforme ai più elevati principi morali, nel rispetto delle leggi degli Stati Uniti e delle regole e della politica del Ministero delle Poste. Non solo si esige un comportamento improntato alla più assoluta moralità, ma si invitano tutti gli impiegati e i funzionari ad astenersi da azioni che potrebbero impedire lo svolgimento coscienzioso dei loro compiti. Tali compiti devono esser svolti con scrupolo ed efficienza. Il servizio postale gode del privilegio del contatto quotidiano con la maggior parte dei cittadini della Nazione, e si trova a essere, in molte circostanze, il tramite più diretto col Governo Federale. Ogni impiegato delle Poste ha quindi possibilità e responsabilità uniche di agire con lo scrupolo e l'onestà che il pubblico si aspetta da lui; contribuendo così a mantenere la fama insuperata di fedeltà e onestà del servizio postale e del Governo Federale nel suo insieme.
    Si richiede a tutti gli impiegati di rileggere il Paragrafo 742 del Manuale delle Poste, Linee Fondamentali di comportamento, Condotta Personale dei Dipendenti, Limitazioni all'Attività Politica, ecc... (Charles Bukowski)
  • Un coniglio che puzza d'uomo deve essere ammazzato: questa è una regola che è sempre valsa ovunque, fin dai tempi più remoti... (Richard Adams)
  • Una legge ottica: da lontano sembra tutto più grande. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Una regola morale alla quale attenersi potrebbe essere la seguente: comprare prodotti animali solo se si ha fatto visita all'allevamento che li produce e si è potuto assistere a procedure come la cauterizzazione dei becchi delle galline ovaiole, nel caso siano debeccate. Di fronte a questa regola, molte persone troveranno più semplice evitare del tutto il consumo di carne e prodotti animali. (Come mangiamo)
  • XI comandamento: "Non desiderare l'idea d'altri." (Stanisław Jerzy Lec)
  • Non avrai altro Dio all'infuori di me.
    Sarebbe troppo costoso averne di più.
  • Non nominare il nome di Dio invano.
    Scegli il momento più opportuno per l'effetto.
  • Non lavorare affatto nella giornata di Sabato,
    ma vai a vedere giocare la squadra di calcio.
  • Non baciare la moglie del tuo amico
    a meno che questi non accarezzi la tua.
  • Non rubare.
    Per avere successo negli affari è meglio imbrogliare.
  • "Appari e svanisci": ecco la legge che pervade tutte le cose che conosciamo, e se c'è stata qualche predisposizione, essa è stata in favore di una vita breve e felice, una vita che contenga in sé abbastanza promesse da durare oltre la tomba perché valga la pena di tentarla, piuttosto che in favore di una vita eterna, fosse pure la migliore e la più nobile.
  • Ci sono due grandi regole nella vita, una generale e l'altra particolare. La prima è che tutti finiscono per ottenere ciò che vogliono, se solo ci provano. Questa è la regola generale. La regola particolare è che ogni individuo è, chi più chi meno, un'eccezione alla regola generale.
  • La regola dovrebbe essere di non imparare una cosa finché non si è assolutamente certi che entro breve tempo se ne sentirà tanto il bisogno da non poterne più fare a meno.
  • A Rick piaceva considerarli a questa stregua; rendeva il suo lavoro più accettabile. Nel ritirare – cioè uccidere – un droide, lui così non violava la fondamentale regola di vita dettata da Mercer: Uccidete solo gli assassini, aveva detto Mercer agli uomini l'anno in cui le scatole empatiche avevano fatto la loro prima apparizione sulla Terra.
  • «C'è la Prima Legge della Palta», disse Isidore. «'La palta scaccia la nonpalta.' Come la legge di Gresham sul denaro falso, ha presente? E in questi appartamenti non c'è nessuno a contrastare la palta.»
  • Secondo me, se noi tre siamo ancora vivi, un motivo c'è. Secondo me, se il cacciatore avesse la minima indicazione di dove ci troviamo si sarebbe già fatto vivo. La prima regola dei cacciatori di taglie è: muoversi più in fretta possibile. È solo così che possono guadagnare qualcosa.
  • La regola fondamentale è non fare mai nulla al buio, non partecipare a nulla di segreto o misterioso e non posare mai il piede dove non si vede la terra.
  • Non prenda mai nulla per quel che sembra esteriormente; prenda tutto per le prove che ne ha. Non c'è miglior regola.
  • Ora, signorina Summerson, vi darò un consiglio che, quando sarete sposata e avrete intorno una famiglia, vostro marito troverà molto utile. Quando qualcuno vi dice che è indifferente come più non potrebbe essere in tutto ciò che riguarda il denaro, tenete bene d'occhio il vostro, perché è certissimo che, quando può, se lo aggranfierà. Quando una persona vi proclama: «Nelle faccende mondane io sono un bambino», considerate solo che essa grida che non vuol essere tenuta responsabile, e che voi sapete così il numero, di quella persona, il numero uno fra gli interessati. Ora io non sono di tendenze poetiche, tranne vocalmente, quando mi trovo in compagnia, ma son pratico, e questo me l'ha insegnato l'esperienza. Questa è la regola. Facilone in una cosa, facilone in tutto. Non so che questa regola sia mai fallita. E neppur voi la vedrete fallire. Né altri.
  • Questa è la regola per i buoni affari: "Frega gli altri uomini, perché loro lo farebbero con te."
  • Tu non hai dimenticato la massima di nostro padre... il nostro riverito padre, signori... «Sospettate sempre di tutti».
  • Quello che giova al nemico nuoce a te, e quel che giova a te nuoce al nemico.
  • Colui che sarà nella guerra più vigilante a osservare i disegni del nemico e più durerà fatica ad esercitare il suo esercito, in minori pericoli incorrerà e più potrà sperare della vittoria.
  • Non condurre mai a giornata i tuoi soldati, se prima non hai confermato l'animo loro e conosciutogli senza paura e ordinati, né mai ne farai pruova, se non quando vedi ch'egli sperano di vincere.
  • Meglio è vincere il nemico con la fame che col ferro, nella vittoria del quale può molto più la fortuna che la virtù.
  • Niuno partito è migliore che quello che sta nascoso al nemico infino che tu lo abbia eseguito.
  • Sapere nella guerra conoscere l'occasione e pigliarla, giova più che niuna altra cosa.
  • La natura genera pochi uomini gagliardi; la industria e l'esercizio ne fa assai.
  • Può la disciplina nella guerra più che il furore.
  • Quando si partono alcuni dalla parte nemica per venire a' servizj tuoi, quando sieno fedeli vi sarà sempre grandi acquisti; perché le forze degli avversari più si minuiscono con la perdita di quegli che si fuggono, che di quegli che sono ammazzati, ancora che il nome de' fuggitivi sia a' nuovi amici sospetto, a' vecchi odioso.
  • Meglio è, nell'ordinare la giornata, riserbare dietro alla prima fronte assai aiuti, che, per fare la fronte maggiore, disperdere i suoi soldati.
  • Difficilmente è vinto colui che sa conoscere le forze sue e quelle del nemico.
  • Più vale la virtù de' soldati che la moltitudine; più giova alcuna volta il sito che la virtù.
  • Le cose nuove e subite sbigottiscono gli eserciti; le cose consuete e lente sono poco stimate da quegli; però farai al tuo esercito praticare e conoscere con piccole zuffe un nemico nuovo, prima che tu venga alla giornata con quello.
  • Colui che seguita con disordine il nemico poi ch'egli è rotto, non vuole fare altro che diventare, di vittorioso, perdente.
  • Quello che non prepara le vettovaglie necessarie al vivere è vinto senza ferro.
  • Chi confida più ne' cavalli che ne' fanti, o più ne' fanti che ne' cavalli, si accomodi col sito.
  • Quando tu vuoi vedere se, il giorno, alcuna spia è venuta in campo, fa' che ciascuno ne vadia al suo alloggiamento.
  • Muta partito, quando ti accorgi che il nemico l'abbia previsto.
  • Consigliati, delle cose che tu dèi fare, con molti; quello che dipoi vuoi fare conferisci con pochi.
  • I soldati, quando dimorano alle stanze, si mantengano col timore e con la pena; poi, quando si conducono alla guerra, con la speranza e col premio.
  • I buoni capitani non vengono mai a giornata se la necessità non gli strigne o la occasione non gli chiama.
  • Fa' che i tuoi nemici non sappiano come tu voglia ordinare l'esercito alla zuffa: e in qualunque modo l'ordini, fa' che le prime squadre possano essere ricevute dalle seconde e dalle terze.
  • Nella zuffa non adoperare mai una battaglia ad un'altra cosa che a quella per che tu l'avevi deputata, se tu non vuoi fare disordine.
  • Agli accidenti subiti con difficoltà si rimedia, a' pensati con facilità.
  • Gli uomini, il ferro, i danari e il pane sono il nervo della guerra; ma di questi quattro sono più necessarj i primi due, perché gli uomini e il ferro truovano i danari e il pane, ma il pane e i danari non truovano gli uomini e il ferro.
  • Il disarmato ricco è premio del soldato povero.
  • Avvezza i tuoi soldati a spregiare il vivere delicato e il vestire lussurioso.
  • Altra regola fondamentale, nel farsi gli affari di persone mai viste né conosciute, è la documentazione delle proprie asserzioni con precisi riferimenti a persone, o ancor meglio a parenti di persone, la cui competenza in materia sia assicurata da qualsivoglia analogia con la persona in questione; ciò conferisce anche al più ardito sproloquio la struttura rassicurante di un sillogismo.
  • Cerrrrrrto che puoi [suggerire]. Io poi sono libero di fare come pare a me, ma mai perdere l'occasione di ascoltare la tua fidanzata. Una regola che Massimo aveva pervicacemente ignorato nel corso di lunghi anni di solitudine, quando gli mancava qualcuno con cui andare a letto, e di cui stava imparando l'importanza solo negli ultimi tempi, adesso che c'era una persona accanto a cui svegliarsi.
  • Ognuno di noi si costruisce, nella vita, delle regole non scritte: imperativi categorici che ci impediscono di prendere in considerazione dei comportamenti che, oltre a essere perfettamente legali, non farebbero del male a nessuno.
    Se aveste chiesto a Massimo, vi avrebbe detto che la prima Regola Non Scritta di Alice era: se non lo faccio io, è da rifare. E se non ci sono io, vedi al punto precedente.
  • Per prima cosa, le otto regole della tolleranza:
    1. Starsene alla larga.
    2. Non attaccar briga.
    3. Se provocati, andarsene.
    4. Evitare il contatto visivo.
    5. Se il nemico ha abitudini diurne, adottare quelle notturne.
    6. Viceversa.
    7. Non possedere niente che l'altro voglia.
    8. Divieto categorico di nuocere a bambini, da difendere fino alla morte.
  • Una volta raggiunta la tolleranza, viene il gioco. Ecco le sue nove regole:
    1. Sapere quando smettere.
    2. Imparare a dare un equo vantaggio.
    3. Imparare che cosa spaventa l'altro (unghielli di gatto).
    4. Non arrabbiarsi. È soltanto un gioco; non bisogna prenderlo sul serio (difficile per i gatti – nei loro giochi c'è sempre il rischio di un'escalation).
    5. Non mangiare il compagno di gioco.
    6. Attenzione ai segnali dell'altra parte: per esempio "basta" e "smettiamo".
    7. Non cambiare le regole all'improvviso.
    8. Imparare a perdere con garbo.
    9. Ricordare che è solo un gioco.
  • E se il gioco riesce, possiamo passare alle otto leggi dell'amicizia:
    1. Imparare le regole dell'altro.
    2. Riconoscere che non sussiste più un pericolo.
    3. Prendersela con calma.
    4. Un passo alla volta.
    5. Scusarsi spesso imparando i versi, i gesti, i suoni e le posture dell'altro per dire: "Scusa".
    6. Riconoscere i propri errori.
    7. Offrire la propria amicizia più di una volta.
    8. Manifestare curiosità a proposito dell'altro.
  1. Qualunque cosa cammini su due zampe è un nemico.
  2. Qualunque cosa cammini su quattro zampe o abbia le ali è un amico.
  3. Nessun animale deve indossare vestiti.
  4. Nessun animale deve dormire in un letto.
  5. Nessun animale deve bere alcol.
  6. Nessun animale deve uccidere un altro animale.
  7. Tutti gli animali sono uguali.
  • La prima regola del Fight Club è che non si parla del Fight Club.
  • La seconda regola del Fight Club è che non si parla del Fight Club.
  • Questa è la terza regola del Fight Club, quando qualcuno dice basta o non reagisce più, anche se sta solo facendo finta, il combattimento è finito.
  • Tyler sotto l'unica luce nell'oscurità del dopo mezzanotte in uno scantinato pieno di uomini, Tyler che snocciola le altre regole: due uomini per combattimento, un combattimento per volta, niente scarpe niente camicia, il combattimento dura finché vogliono i combattenti.
  • La settima regola [...] è che se questa è la vostra prima sera al Fight Club, dovete combattere.
  • La prima regola del Progetto Caos è che non si fanno domande sul Progetto Caos.
  • La seconda regola del Progetto Caos è che non si fanno domande.
  • La terza regola del Progetto Caos è niente scuse.
  • La quarta regola [del Progetto Caos] è niente bugie.
  • La quinta regola del Progetto Caos è che bisogna fidarsi di Tyler.
  • La regola nuova è che nessuno deve essere il centro del Fight Club [...] Nessuno è il centro di un Fight Club oltre ai due uomini che combattono. La voce del capo griderà, mentre lui cammina adagio intorno alla gente, restando nel buio. Gli uomini disposti in circolo si guarderanno l'un l'altro attraverso il centro vuoto.
  • Un'altra nuova regola del Fight Club è che il Fight Club sarà sempre gratuito. Non si pagherà mai per entrare.
  • La Legge dice che nessun nemico deve entrare nel formicaio.
  • La vita del formicaio si svolgeva secondo un'unica regola: "Tutto, tutti insieme". Per questa ragione le formiche giocavano insieme, cantavano insieme, ridevano insieme, mangiavano insieme, tutto era fatto insieme.
  • Per vivere la pecora doveva strappare l'erba dal prato. E il lupo doveva aggredire la pecora. E l'uomo doveva uccidere il lupo.
    Questa era la nuova legge, una legge che valeva per tutti, senza distinzioni e senza eccezioni.
  • Vedo che conoscete bene la Legge. Conoscete di certo anche la Legge che sta al di sopra di tutte le altre per il nostro popolo: tutto tutti insieme.

Voci correlate

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