Stanisław Jerzy Lec
scrittore, poeta e aforista polacco
Stanisław Jerzy Lec (1909 – 1966), scrittore, poeta e aforista polacco.
Citazioni di Stanisław Jerzy LecModifica
- Ogni autobiografia che un uomo si è inventata è autentica. Quando l'autore l'ha elaborata, l'ha vissuta forse più intensamente che se la "vivesse".[1]
Pensieri spettinatiModifica
- A spese di chi la gente vive nei ricordi degli altri?
- A volte mi sembra che il Creatore sia affascinato dal sistema monarchico inglese: Dio regna, ma non governa.[2]
- Ad alcuni per essere felici manca davvero soltanto la felicità.
- Al momento del confronto il cadavere non ha saputo riconoscere il proprio assassino.
- Alcuni dovrebbero vivere una seconda volta come premio, altri come castigo.
- Alcuni gradini della carriera conducono alla forca.
- All'inferno il diavolo è un eroe positivo.
- Anche il male vuol solo il nostro bene.
- Anche l'anima, ogni tanto, deve stare a dieta.
- Anche le repubbliche sono a volte governate da re nudi.
- Anche quando viene chiusa la bocca, la domanda resta aperta.
- Anche se a una mucca dai da bere del cacao non ne mungerai cioccolata.
- Anche un manganello può indicare la strada.
- Andateci piano col drammatizzare la vita! E se si trovassero attori migliori per i vostri ruoli?
- Aveva la coscienza pulita. Mai usata.
- Bisogna continuamente ricominciare dalla fine.
- Bisogna essere decisi anche per tergiversare.
- Bisogna essere sempre se stessi. Il cavallo senza l'ussero, resta sempre cavallo. L'ussero senza il cavallo è soltanto un uomo.
- Capita di dover tacere per essere ascoltati.
- C'è chi si fa erigere un monumento come premio perché si fa erigere un monumento.
- C'è chi vorrebbe capire ciò in cui crede, e chi vorrebbe credere in ciò che capisce.
- C'è un'altra cosa nell'uomo che lo rende superiore alla macchina: sa vendersi da solo.
- Che l'uomo sia lacerato dal cielo e dalla terra, pazienza, ma il peggio è che alla fine del cielo vuole il brandello che è stato strappato dall'inferno, e l'inferno è affamato di quello conquistato dal cielo.
- Chi è affamato di gloria divora anche l'uomo che è in lui.
- Chi ha mai chiesto alla tesi e all'antitesi se vogliono diventare sintesi?
- Chi porta il paraocchi, si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza.
- Chi tiene l'acqua in bocca abbia almeno la creanza di non sputarla poi sugli altri.
- Chissà che cosa avrebbe scoperto Colombo se l'America non gli avesse sbarrato la strada.
- Ci guardammo negli occhi: io vidi solo me, lei soltanto sé.
- Ci saranno sempre degli esquimesi pronti a dettare le norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura.
- Ci si può sputare addosso senza aprire la bocca.
- Ci sono pensieri sordomuti. Chi ha la lingua troppo lunga, può inciamparci.
- Come è difficile provocare un'eco nelle teste vuote!
- Da quando si è messo in piedi sugli arti posteriori, l'uomo non sa più riacquistare l'equilibrio.
- Di saggezza dovrebbe essercene in abbondanza, chi è infatti che se ne serve?[2]
- Dimmi con chi dormi e ti dirò chi sogni.
- Diventare famoso, per potersi permettere l'incognito.
- Due linee parallele s'incontrano all'infinito – e ci credono.
- È facile dire: "Eccomi!" Bisogna anche esserci.
- È facilissimo trasformare le marionette in impiccati. Le corde ci sono già.
- È forse per scontare il fatto che non credo nell'anima, che ne sono privo?
- È più facile dare della puttana a qualcuno, che esserlo.
- E se fossimo soltanto il ricordo di qualcuno?
- È triste quando l'esistenza che ti è più cara è l'esistenza del problema.
- È una croce mettere d'accordo due coordinate.
- "Eppur si muove!" Ma in che direzione?
- Frequentare i nani deforma la spina dorsale.
- Gli eroi dei miti antichi erano seminudi, quelli dei miti odierni lo sono del tutto.
- Gli ideali non sono fatti per gli idealisti.
- Gli obesi vivono di meno; però mangiano di più. [truismo]
- Gli uomini hanno i riflessi lenti; in genere capiscono solo nelle generazioni successive.
- Ha posseduto la scienza, ma non l'ha resa gravida.
- Ho avuto un incubo: l'ipertrofia della burocrazia in uno Stato che ha appena liquidato l'analfabetismo.
- Ho sognato Freud. Che significa?
- Ho sognato la realtà. Che sollievo, svegliarsi!
- I fiori sulla tomba del nemico hanno sempre un profumo inebriante.
- I giovani delinquenti non hanno un avvenire sicuro. Possono ancora diventare persone per bene.
- I pettegolezzi, quando invecchiano, diventano miti.
- I poeti sono come i bambini: quando siedono a una scrivania, non toccano terra coi piedi.
- I puritani dovrebbero portare due foglie di fico sugli occhi.
- I roghi non illuminano le tenebre.
- Il gambero arrossisce dopo la morte. Che finezza esemplare, in una vittima!
- Il cane fedele riceve una museruola decorativa.
- Il fondo resta il fondo, anche se è rovesciato all'insù.
- Il gallo canta persino la mattina in cui finisce in pentola.
- Il momento in cui si riconosce la propria mancanza di talento è un lampo di genio.
- Il parto dell'uomo è doloroso, specialmente quando egli mette al mondo se stesso in età adulta.
- Il peggior sporco è quello morale: istiga a un bagno di sangue.
- Il pesce diventa colpevole quando inghiotte l'amo: proprietà altrui.
- Il punto esclamativo, quando si affloscia, diventa interrogativo.
- Il tempo lavora. E tu?
- Il condannato non è mai all'altezza della forca.
- Il peso di un problema va calcolato al lordo, noi compresi.
- Il troglodita non era troglodita. Rispecchiava il livello della civiltà dell'epoca.
- In cima ad ogni vetta si è sull'orlo dell'abisso.
- In principio era il Verbo – e alla fine le chiacchiere.
- L'anello più debole è anche il più forte. Spezza la catena.
- L'entusiasmo che si spegne dovrebbe lasciare un sedimento da spalmare sul viso, per ingannare il prossimo.
- L'eterno sogno del boia: i complimenti del condannato per la qualità dell'esecuzione.
- L'inchino che si fa ai nani deve essere molto basso.
- L'uomo aumenta di prezzo, che è lui stesso a pagare.
- L'uomo che è un genio e non lo sa – forse non lo è.
- L'uomo: persona non grata.
- La carriera dell'uomo nell'universo ci impone di chiederci se per caso egli non benefici di qualche raccomandazione.
- La finestra sul mondo può essere coperta anche con un giornale.[2]
- "La lepre ama la polenta". Lo dice il cuoco. [wellerismo]
- La lotta per il potere va condotta contro di esso.
- La negazione è un elemento positivo dell'insieme.
- La nostra ignoranza raggiunge mondi sempre più lontani.
- La prima condizione dell'immortalità è la morte.
- La rabbia impotente fa miracoli.
- La Rivoluzione francese ha dimostrato che restano sconfitti coloro che perdono la testa.
- La scarsa memoria delle generazioni consolida le leggende.
- La somma degli angoli di cui ho nostalgia è certamente superiore a 360.
- La terra – questo puntino sotto l'interrogativo.
- La verità viene sempre a galla. Per questo deve subito prendere il largo.
- La vita costringe l'uomo a molte azioni spontanee.
- Le conversazioni sul tempo diverranno interessanti ai primi segni della fine del mondo.
- Le mani pulite dovrebbero forse essere più lunghe.
- Le stupidaggini di una data epoca per la scienza delle epoche successive sono importanti quanto le sue saggezze.
- Mi stimi molto – dici? Lo so, chiederesti più di trenta denari.
- Molti che avevano preceduto il proprio tempo, hanno poi dovuto aspettarlo in locali piuttosto scomodi.
- Nella lotta delle idee, muoiono gli uomini.
- Nella storia contano anche i fatti non avvenuti.
- Nella sua modestia si considerava un grafomane. Invece era un delatore.
- Non aprire mai le porte a coloro che le aprono anche senza il tuo permesso.
- Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo!
- Non butti i guanti chi ha le mani sporche.
- Non chiedere a Dio la via per il cielo; ti indicherà la più difficile.
- Non credete alle favole! Erano vere.
- Non è cieca la via da cui si può far marcia indietro.
- Non è necessario che abbia molto da dire chi può comandare con un gesto.
- Non fidatevi degli uomini! Sono capaci di grandi cose.
- Non invocare aiuto di notte. Potresti svegliare i vicini.
- Non siate crudeli, non raddolcite la vita ai masochisti!
- Occupa una posizione sociale. Contro chi?
- Orribile è il bavaglio spalmato di miele.
- Peccato che per andare in paradiso si debba salire sul carro funebre.
- Persino nel suo silenzio c'erano errori linguistici.
- Più d'un timoniere si circonda di zeri – assomigliano ai salvagente.
- Poveretto chi non vede le stelle senza una botta in testa.
- Produrre uomini è conveniente? Bisognerebbe sapere quale percentuale sarà vendibile!
- Quando Caino uccise Abele, e quest'ultimo non reagì, si ebbe il primo precedente. "La vittima morta non presenta appello."
- Quando il nemico si strofina le mani, è il momento buono. Abbi libere le tue.
- Quando non tira vento, anche il galletto in cima al campanile manifesta del carattere.
- Quando ti metti a saltare di gioia, bada che qualcuno non ti tolga la terra da sotto i piedi.
- Quando un mito viene a cozzare contro un altro mito, lo scontro è quanto mai reale.
- Quello? È di un'ignoranza enciclopedica! [insulto]
- Rifletti, prima di pensare!
- Risparmia le parole. Ognuna potrebbe essere la tua ultima.
- Rivolgiti sempre agli dei altrui. Ti ascolteranno senza farti fare la fila.
- Se abbattete i monumenti, risparmiate i piedistalli. Potranno sempre servire.
- Se l'arte della conversazione fosse da noi in maggior onore, minore sarebbe l'incremento demografico.
- Se si potesse scontare la morte dormendola a rate!
- Se sono credente? Solo Iddio lo sa.
- Se un cannibale quando mangia si serve del coltello e della forchetta, si tratta d'un progresso?
- Sesamo apriti – voglio uscire!
- Si abbracciarono così stretti che non rimase spazio per i sentimenti.
- Si cospargeva il capo con la cenere delle sue vittime.
- Si può chiudere un occhio sulla realtà, ma non sui ricordi.
- Si può morire a Sant'Elena senza essere Napoleone.
- Si può seguire coerentemente uno scopo per tutta una vita, se quello si sposta di continuo.
- Scostiamoci dalla strada della Giustizia. È cieca.[2]
- Soffrire di cuore e non essere poeta? Vale forse la pena?
- Solo le persone di buon senso impazziscono. [truismo]
- «Sono figlia del sole» mi diceva una lentiggine sul naso di Tizia.
- Sono molti a starsene con le dita nel naso mentre la nazione vive i suoi momenti storici. E per lo più questi signori provengono da famiglie nelle quali il mettere le dita nel naso è considerato una cosa orribile.
- Spesso un tetto sul capo non permette alla gente di crescere.
- Taluni non abbandonano mai il timone, può sempre servire su un'altra barca.
- Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo.
- Tutti vogliono il nostro bene. Non fatevelo portar via.
- Tutto è illusione. Compresa la frase precedente.
- "Un domani migliore" non dà mica la certezza di "un dopodomani ancora migliore".
- Un vero buffone non può farsi beffe di un vero buffone. Uno dei due dev'essere falso.
Altri pensieri spettinatiModifica
- Al traguardo non arrivano tutti quelli che hanno preso il via alla partenza. Ma all'arrivo ce ne sono molti di più.
- Anch'io sono per la tirannia: costringere a pensare!
- C'è chi salta direttamente dal passato al futuro, sul presente cade solo la sua ombra.
- Ci nutrono di menzogne perché la verità non si può mandar giù.
- Ci sono troppe aquile, e troppo poco pollame.
- Gli inquisitori conoscono la libertà dalle confessioni dei prigionieri.
- Gli stupidi non sono così stupidi, sono sempre in maggioranza.
- Il colmo dei sogni del pappagallo: ripetere se stesso.
- I manichini si atteggiano a uomini, si fanno comprare.
- Immortale è anche chi non è nato. [truismo]
- I vigliacchi devono avere il potere, altrimenti hanno paura.
- La maggioranza della gente ha una visione del mondo definita. Dalla minoranza.
- Nel livellamento in basso vincono i nani.
- Nella corrida il toro vince di rado. Gli mancano incentivi economici.[2]
- Nessun Dio è sopravvissuto alla perdita dei propri fedeli.
- Non bisogna credere agli indovini che si servono di metodi scientifici.
- Non si deve cominciare a risparmiare diminuendo la quantità di buon senso.
- Ogni classe sociale ha la sua piccola borghesia.
- Più d'uno agitando la frusta pensa di essere un direttore d'orchestra.
- Quando mi sono trovato sul fondo, ho sentito bussare dal basso.
- Ricorda che il paracadute rende difficile spiegare le ali.
- Se la Creazione del mondo fosse a spese dello Stato, quanto materiale si sprecherebbe!
- Si mette davanti ai primi. Ha ragione. È uno zero. [insulto]
- Sulle corna del diavolo l'aureola si regge meglio.
- Un cervello limitato contiene una quantità illimitata di idiozie.
- Un inchino ai sacerdoti vale di più che cento alla divinità.
NoteModifica
BibliografiaModifica
- Stanisław Jerzy Lec, Pensieri spettinati (Myśli nieuczesane, 1957), traduzione di Riccardo Landau e Pietro Marchesani, Bompiani, Milano, 1984.
- Stanisław Jerzy Lec, Altri pensieri spettinati. Aforismi in margine a tovaglioli di carta (Myśli nieuczesane nowe, 1964), traduzione di Pietro Marchesani, Bompiani, Milano, 1999.
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