Guerra

evento sociale e politico generalmente di vaste dimensioni che consiste nel confronto armato fra due o più soggetti collettivi significativi

Citazioni sulla guerra.

Soldato in azione

Citazioni

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  • 'A guerra, Mari', nunn'a vince chi è cchiù forte, 'a vince chi è cchiù bravo a aspetta', e chisto nisciuno 'o ssape fa' meglio di noi femmine! (Gomorra - La serie)
  • A volte penso che le ferite peggiori che ti infligge la guerra non siano quelle ricevute sui corpi, ma quelle che rimangono nelle menti. (Ai confini della realtà)
  • Alla prova delle armi, (prova sanguinosa e suprema), si giudica della virtù e solidità di un popolo, della sua serietà, della sua robustezza, del suo carattere, dei suoi ingegni. (Gian Giacomo Felissent)
  • Anche i grammatici hanno intuito la natura della guerra: alcuni sostengono che essa si chiama «bellum» per antitesi, perché non ha niente di buono né di bello; la guerra è «bellum» nello stesso senso in cui le Furie sono le «Eumènidi». Altri preferiscono far derivare la parola «bellum» da «bellua», belva: perché è da belve, non da uomini, impegnarsi in uno sterminio reciproco. (Erasmo da Rotterdam)
  • Beata è la guerra, chi la fa e chi la decanta, | ma più beata ancora è la guerra quando è santa. (Rino Gaetano)
  • C'era la guerra, e tutti ne eravamo presi, e ormai sapevo che avrebbe deciso delle nostre vite. Della mia vita; e non sapevo come. (Italo Calvino)
  • Che cos'è la guerra? un omicidio collettivo, di gruppo, una forma di brigantaggio tanto più infame quanto più estesa. (Erasmo da Rotterdam)
  • Che la guerra possa per sempre essere bandita dal mondo è una speranza non solo assurda, ma anche profondamente immorale. Ciò porterebbe all'atrofia di molte forze essenziali e sublimi dell'anima umana. (Heinrich von Treitschke)
  • Che le vie della guerra siano bandite dal mondo | Lascia che la giustizia getti ovunque il suo tappeto. (Táhirih)
  • Chi è che semina le guerre? Se tra uno o tra dieci anni una nuova guerra mondiale scoppierà, dove troveremo il responsabile? Nell'ultima guerra la identificazione parve facile: bastò il gesto di due folli che avevano in mano le leve dell'ordigno infernale, per decretare il sacrificio dei popoli innocenti. Ma oggi quelle dittature sono cadute: oggi le sorti della guerra e della pace sono rimesse al popolo. Questo vuol dire, infatti, democrazia: rendere ogni cittadino, anche il più umile, corresponsabile della guerra e della pace del mondo: toglier di mano queste fatali leve ai dittatori paranoici che mandano gli umili a morire, e lasciare agli umili, a coloro ai quali nelle guerre era riservato finora l'ufficio di morire, la scelta tra la morte e la vita.
    Ma ecco, si vede con terrore che, anche cadute le dittature, nuove guerre si preparano, nuove armi si affilano, nuovi schieramenti si formano. Chi è il responsabile di questi preparativi? Si dice che gli uomini, che oggi sono al potere, sono stati scelti dal voto degli elettori: si deve dunque concludere che le anonime folle degli elettori sono anch'esse per le nuove carneficine?
    Questa è oggi la terribile verità. La salvezza è solo nelle nostre mani; ma ognuno di noi, se la nuova guerra verrà, sarà colpevole per non averla impedita. [...]
    Se domani la guerra verrà, ciascuno di noi l'avrà preparata. Non potremo nascondere la nostra innocenza dietro l'ombra dei dittatori: quando c'è la libertà, tutti sono responsabili, nessuno è innocente. (Piero Calamandrei)
  • Clemenceau aveva detto: «La guerra è una cosa troppo seria perché si possa lasciarla ai generali». L'esperienza dimostrò che era una cosa troppo seria anche per lasciarla gli uomini politici. (A. J. P. Taylor)
  • Con le guerre non si risolvono i problemi. Se ne creano dei nuovi. Tutte le guerre creano nuovi problemi, in particolare quelle grandi, quelle mondiali. E in fondo la guerra è ingiusta. Di solito sono leader incapaci e avventati a causare le guerre, ma poi sono le popolazioni civili e i soldati, per lo più innocenti, che le patiscono. (Sergio Mattarella)
  • Con una guerra in arrivo, cosa c'è di meglio che indire un elezione per contrarre i muscoli e far ribollire il sangue? (Francis Urquhart, House of Cards)
  • Cosa c'è di più immortale dell'amore e della guerra? (Gilbert Keith Chesterton)
  • – Che si fa domani sera?
    – Non si possono fare progetti così lontani.
    – Oh, peccato. Questo è il brutto della guerra. Oggi qui e domani chissà, nuovi posti, nuovi volti. Proprio quando uno comincia ad affezionarsi a...
    – Io direi che questo è il bello della guerra, evita delusioni. (Scuola di spie)
  • Coloro che non conoscono la guerra sono per metà dei fanciulli. (Shôhei Ôoka)
  • Come al tempo delle lance e delle spade, così anche oggi, nell'era dei missili, a uccidere, prima delle armi, è il cuore dell'uomo. (Papa Giovanni Paolo II)
  • D'ogni guerra, | non il motivo, l'esito si chiede. (Lucio Anneo Seneca)
  • Dell'innocente | Sangue versato | In scellerata guerra | Conta il Cielo le stille, e le schernite | Lagrime tutte della stanca terra. (Vincenzo Monti)
  • Dev'esserci qualcosa di sbagliato nel cervello di quelli che trovano gloriosa o eccitante la guerra. Non è nulla di glorioso, nulla di eccitante, è solo una sporca tragedia sulla quale non puoi che piangere. Piangi a quello cui negasti una sigaretta e non è tornato con la pattuglia; piangi su quello che hai rimproverato e ti s'è disintegrato davanti; piangi su lui che ha ammazzato i tuoi amici. (Oriana Fallaci)
  • Di tutti i mostruosi e irrazionali fenomeni dei tempi passati, la guerra era certamente il più insensato. In realtà era forse molto meno funesto di altri mali – quali, ad esempio, la generale adesione alla proprietà privata della terra – ma le sue disastrose conseguenze erano così evidenti, che persino in quei giorni di affannosa confusione si rimaneva stupiti. La guerra moderna non aveva alcun senso o motivo fondato. Eccettuato il macello e la mutilazione di una quantità di gente, la distruzione di un'immensa quantità di sostanze e lo spreco di innumerevoli complessi di energie, non approdava a nulla. Le antiche guerre di nazioni barbare e selvagge alla fine trasformavano l'umanità; alcuni si credevano una tribù superiore, sia fisicamente sia per la disciplina, e lo dimostravano attaccando i vicini. E se vincevano toglievano loro le terre e le donne, perpetuando e aumentando la loro superiorità. Le guerre moderne non cambiavano nient'altro che il colore delle carte geografiche, i disegni dei francobolli e i rapporti fra alcuni personaggi, per caso, importanti. (H. G. Wells)
  • Dopo che sei stato sul campo di battaglia, dopo che hai provato la tensione e l'esaltazione dello scontro, la guerra diventa parte di te. Una volta che hai risvegliato il guerriero che è in te, non puoi più scacciarlo. Cerchi in continuazione nuove emozioni, nuovi brividi. (Metal Gear 2: Solid Snake)
  • Dove sono i generali | che si fregiarono nelle battaglie | con cimiteri di croci sul petto? | Dove i figli della guerra | partiti per un ideale, | per una truffa, per un amore finito male? | Hanno rimandato a casa | le loro spoglie nelle bandiere | legate strette perché sembrassero intere. (Fabrizio De André)
  • È certo assai più difficile perdere una guerra che vincerla. A vincere una guerra tutti son buoni, non tutti son capaci di perderla. (Curzio Malaparte)
  • È magnifico, ma non è guerra. (Pierre Joseph François Bosquet)
  • E se la terra volesse la guerra? Come si spiega il fatto che Ares sia anche un antico dio dell'agricoltura? E che a Marte sia assegnato un suo appezzamento, in campagna, fuori le mura della città? A chi si sforza di comprendere la furia della guerra di secessione americana, e anche la composta, paziente sopportazione di quella guerra, che andò avanti per quattro anni, arrivando a toccare la Florida e il Nuovo Messico (oltre diecimila distinti scontri armati in cui rimasero uccisi oltre seicentomila uomini e ragazzi), le motivazioni di solito elencate non paiono all'altezza di tanta carneficina.[1] (James Hillman)
  • Fa parte delle cose della guerra. Non avevamo terapeuti che ci giravano intorno ogni volta che qualcuno sparava con una pistola per chiedere: "Stai bene? Sei sicuro di non aver un problema terribile?". Semplicemente te ne fai una ragione e vai avanti! (Filippo di Edimburgo)
  • Fare la guerra è una cosa, uccidere un uomo è un'altra cosa. (Emilio Lussu)
  • Giunsi a concludere che ogni guerra, anche quella che avevamo chiamato buona e giusta per sconfiggere il fascismo, corrompe tutti coloro che vi partecipano, avvelena la mente e l'anima della gente su entrambi i fronti. Compresi che la guerra mette in atto un processo per cui io e tutti gli altri eravamo diventati inconsapevoli assassini di innocenti. Perché all'inizio del conflitto decidi che la tua parte è quella giusta e che gli altri sono i cattivi e una volta presa questa decisione smetti di pensare e qualunque cosa tu faccia, anche la più terribile, diviene accettabile. (Howard Zinn)
  • Gli uomini sono terrorizzati dal fatto che i loro cazzi siano inadeguati quindi devono entrare in competizione per sentirsi meglio con se stessi e visto che la guerra è la competizione definitiva, fondamentalmente gli uomini si uccidono l'un l'altro per incrementare la propria autostima. Non c'è bisogno di essere uno storico o un politologo per cogliere il funzionamento della politica estera del cazzo più lungo. Suona più o meno così: "Cosa?! Ce l'hanno più lungo?! Bombardiamoli!" E ovviamente bombe, razzi e pallottole sono tutti a forma di pene. È un bisogno inconscio di lanciare il pene negli affari altrui. Si chiama: "fottere la gente"! (George Carlin)
  • Guarda la guerra che beffa, che scherzo puerile, | io che non mi ero mai spinto in un lungo cammino | ho visto quel poco di mondo da dietro a un fucile, | ho visto altra gente soltanto da dietro a un mirino... (Francesco Guccini)
  • Guerre e violenza costringono ogni giorno migliaia di famiglie ad abbandonare le proprie case e ad affrontare pericolosi viaggi alla ricerca di protezione, dignità e un futuro per i propri figli. Io credo che sia il momento di chiedere ai leader mondiali delle soluzioni concrete e di stare dalla parte dei più deboli. (Claudio Marchisio)
  • Guerra di tutti contro tutti. (Thomas Hobbes)
  • Guerra non fa nessuno grande. (Guerre Stellari - L'Impero colpisce ancora)
  • Ho superato i monti, guadato i fiumi, come la guerra li aveva superati e guadati in un urlo insano. Ho visto l'erba bruciata, i campi riarsi... perché tanta distruzione caduta sul mondo? E la luce mi illuminò i pensieri. Nessun pensiero umano può dare una risposta a un interrogativo inumano. Io non potevo che portare un poco di pietà laddove non era esistita che crudeltà. Quanti dovrebbero avere questa pietà! Allora non importerebbero la guerra, la sofferenza, la distruzione, la paura, se solo potessero da queste nascere alcune lacrime di carità umana. (L'arpa birmana)
  • I popoli della terra non hanno bisogno della guerra, viva la pace, morte alla guerra. (slogan comunista)
  • I sacrifici bellici causano un mutamento nei tempi. Questo mutamento porta a un altro conflitto, che a sua volta scatena la guerra successiva. Come in una reazione a catena, ogni guerra genera altre guerre, formando una spirale senza fine che continuerà per l'eternità. (Metal Gear Solid 3: Snake Eater)
  • Il mondo dipende dalla guerra, dall'indotto generato dalla guerra. Immagini cosa accadrebbe se la guerra sparisse da un giorno all'altro? (Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots)
  • Il principio organizzativo di ogni società, signor Garrison, è proprio la guerra. L'autorità che lo Stato ha sul popolo risiede nel suo potenziale bellico. (JFK - Un caso ancora aperto)
  • Il turbamento che ci prende quando sentiamo dire «la guerra è normale» deriva dalla confusione insita nell'uso di quell'aggettivo. «Normale» può essere inteso in due modi, che tendono a fondersi insieme ingenerando in noi l'impressione che ciò che è normale (medio) è anche standard e giusto, ovvero è il giusto parametro. […] Nella seconda accezione «normale» rimanda a «ideale». Vi si sente ancora la radice della parola: retto, corretto, esatto; ma adesso questi termini descrittivi, tecnici sono normalizzati in metafore. «Norma» oggi significa parametro, paradigma: un'immagine precostituita stabilisce la norma, il modello, la regola. […] Quando i due significati si fondono in riferimento alla guerra, allora la descrizione del combattimento diventa prescrizione del combattimento. Ciò che «dovrebbe» essere (ciò che è giusto che sia) diventa «ciò che fa la maggioranza». [1] (James Hillman)
  • In guerra l'uomo tende solo a sopravvivere. Come in amore. (Vittoria amara)
  • In guerra muoiono solo quelli che non vogliono morire perché sanno che devono morire. (Marcello Marchesi)
  • In guerra non conta avere un grosso esercito, ma le occasioni. (Kiseiju - L'ospite indesiderato)
  • Intorno ai miei occhi | gelati dal ghiaccio | falcia ed urla | lo spettro della Guerra. (Carlo Perasso)
  • Io sono vecchio, sire, e ne ho visto tante di guerre. Sembravano tutte così importanti. Adesso non ricordo neanche che guerre erano. Milioni di uomini morti, e non so perché. Nessuno lo sa. (Nicola e Alessandra)
  • Io ve lo dico, non trovo nel mangiare, nel bere e nel dormire quel piacere che invece mi prende quando sento gridare "All'assalto!" e vedo le due schiere avanzare e sento nitrire i cavalli privi di cavalieri fra gli alberi, e urlare "Aiuto, aiuto!", e quando vedo rotolare sull'erba dei fossati cavalieri e baroni, e quando vedo i morti che hanno ancora conficcati nei fianchi i monconi di aste con le loro insegne. Baroni, date in pegno castelli borgate e città, piuttosto che cessare di farvi la guerra l'un l'altro! (Bertran de Born)
  • L'abolizione della schiavitù e l'istruzione della donna sono due passi enormi nella via del progresso morale. I nostri pronipoti andranno più lontano: con una visione chiara, capace di penetrare attraverso tutti gli ostacoli, essi vedranno che la guerra è la peggiore delle nostre disavventure; che i conquistatori, impresari di battaglie e distruttori di nazioni, sono dei veri esecrabili flagelli, che delle strette di mano scambiate sono preferibili a dei colpi di fucile, che il popolo più felice non è quello possiede più cannoni, ma quello che lavora in pace e produce in abbondanza; che le gioie dell'esistenza non dipendono precisamente dalle frontiere, oltre le quali ti attendono le vessazioni del doganiere, che ti fruga le tasche e ti butta all'aria i bagagli. (Jean-Henri Fabre)
  • L'arte della guerra è un'arte piena di sottintesi e di seconde intenzioni. [...] La guerra è sempre volta a fini politici: essa non è che un aspetto della politica dello Stato. (Curzio Malaparte)
  • L'esito di una guerra dipende dalla capacità di collaborazione del supremo comando civile e del militare nell'inspirare fiducia e dare alla nazione e alle truppe il senso d'una direzione continua e vivificante. (Herbert Fisher)
  • L'idea più stravagante che possa nascere nella testa di un uomo politico è quella di credere che sia sufficiente per un popolo entrare a mano armata nel territorio di un popolo straniero per fargli adottare le sue leggi e la sua costituzione. Nessuno ama i missionari armati; il primo consiglio che danno la natura e la prudenza è quello di respingerli come nemici. (Maximilien de Robespierre)
  • L'inizio di ogni guerra è come aprire la porta su una stanza buia. Non si sa mai che cosa possa esserci nascosto nel buio. (Adolf Hitler)
  • L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizione di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. (Costituzione della Repubblica Italiana; art. 11)
  • L'umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità. (John Fitzgerald Kennedy)
  • L'uomo ammise di discendere dalla bestia, affrettandosi a provarlo immediatamente con una guerra bestiale. (Fulton J. Sheen)
  • La condizione ultima che dà origine a quei cozzi d'interessi economici nazionali, i quali conducono alla guerra internazionale, è l'esistenza delle sovranità nazionali indipendenti. (Lionel Robbins)
  • La forma assoluta della guerra non scoraggia i suoi profeti. Sembra, anzi, che esasperi la loro predicazione. (Roger Caillois)
  • La furia della battaglia provoca una dipendenza fortissima e spesso letale, perché la guerra è una droga. (Chris Hedges)
  • La gente raramente vince le guerre, i governi raramente le perdono. (Arundhati Roy)
  • La guerra, a considerarla bene, non è che una caccia enormemente costosa e distruttiva, per mancanza di idee migliori. La guerra finirà quando la noia finirà... (H. G. Wells)
  • La guerra, anzi, con le sue regole e i suoi limiti, costituisce un passo avanti rispetto alle lotte barbariche. Il nemico, nella guerra, rappresenta l'ostacolo al raggiungimento di un fine, non una bestia da sgozzare. Perciò permette e anzi favorisce la pietà per il ferito, la compassione per il vinto, una volta che l'ostacolo è superato. Conquistata la trincea, i nemici tornano uomini e fratelli. (Giuseppe Prezzolini)
  • La guerra, cammina cammina, dopo aver girato per l'Africa, i Balcani, la Russia, la Scandinavia, la Francia era arrivata anche in Friuli, e adesso Dio solo sapeva cosa sarebbe successo. La guerra era come la grandine, che girava a capriccio, e a chi toccava toccava. (Carlo Sgorlon)
  • La guerra che verrà | non è la prima. Prima | ci sono state altre guerre. | Alla fine dell'ultima | c'erano vincitori e vinti. | Fra i vinti la povera gente | faceva la fame. Fra i vincitori | faceva la fame la povera gente egualmente. (Bertolt Brecht)
  • La guerra, come la storia ci insegna, è un moltiplicatore economico di morte e di business: crea le premesse della ricostruzione perché distrugge. (Andrea Fumagalli)
  • La guerra distrugge tutto quello che Dio può dare: la religione, lo stato, il matrimonio, la proprietà, la reputazione, la scienza, ecc. (Martin Lutero)
  • La guerra è detestata dalle madri. (Orazio)
  • La guerra è il grande gioco sanguinoso dell'umanità che non riesce a uscire dalla sua preistoria. (Julien Green)
  • La guerra è la forma assunta dalla nostalgia quando gli uomini sono forzati a dire qualcosa di bene del proprio paese. (Don DeLillo)
  • La guerra è per metà fatta di paura e per metà di noie. I giovani del mio paese non sono per la guerra. Non sono nemmeno per il servizio militare. Gli orfani di guerra, poi, la considerano il peggiore dei mali. (Günter Grass)
  • La guerra è sempre il principale desiderio di un governo potente, che vuole divenire ancor più potente. [...] È proprio durante la guerra che il potere esecutivo dispiega la sua terribile energia ed esercita una specie di dittatura, la quale atterrisce la libertà. È durante la guerra che il popolo dimentica le deliberazioni che riguardano i suoi diritti civili e politici. (Maximilien de Robespierre)
  • La guerra è sempre stata il principale divertimento dell'umanità. Gli altri divertimenti sono un surrogato della guerra. (Halldór Laxness)
  • La guerra è sempre stupida e causa solo morte e miseria. Ma anziché imparare dalla storia, l'uomo sembra compiacersi nell'uccidere i suoi simili. Altrimenti non si spiegherebbe come mai nella storia dell'umanità non ci sono mai state tante guerre come in questi ultimi anni. (Lenny Kravitz)
  • La guerra è – tutti lo sappiamo ormai – una cosa orribile, ed anche senza gloria. [...] Resta però il fatto che l'uomo non odia la guerra quanto dovrebbe. Almeno non odia – benché spesso se ne lamenti – il servizio militare. (Umberto Saba)
  • La guerra è un'attività che fa venire una gran sete. Non è d'accordo? (Gul Dukat, Star Trek: Deep Space Nine)
  • La guerra è un'azione d'eserciti offendentisi in ogni guisa, il cui fine si è la vittoria. (Raimondo Montecuccoli)
  • La guerra è una di quegli ambiti in cui si riscoprono i suoni originari, come quello del vento che spira e volteggia al di sopra dei campi a folate sempre più sottili, sempre più oscure. Non c'è melodia più profonda. (Ernst Jünger)
  • La guerra è una fontana di gioventù per la forza morale dei popoli. (Heinrich von Treitschke)
  • La guerra è una lezione durissima per qualunque società. (Bashar Al-Assad)
  • La guerra è una sciagura così immane, il suo esito così incerto e le conseguenze, per un paese, così catastrofiche, che i sovrani non avranno mai riflettuto abbastanza prima di intraprenderla. (Federico il Grande)
  • La guerra è un filtro potente sulle anime, che trasforma ogni vizio in virtù! (Jean Carrère)
  • La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai militari. (Georges Clemenceau)
  • La guerra è un fatto come tanti altri in questo mondo; è enorme, ma è quello solo; accanto agli altri, che sono stati e che saranno: non vi aggiunge; non vi toglie nulla. Non cambia nulla, assolutamente nulla, nel mondo. Neanche la letteratura. (Renato Serra)
  • La guerra è un'ingiustizia, una condizione disumana. ... La guerra semina sempre distruzione, fa morire persone, distrugge abitati, ma lascia poi tracce pesanti sulla vita di ciascuno che è coinvolto nella guerra. ... Perché avviene? La risposta non è facile, perché la guerra è irrazionale, non c'è una ragione e, per quanto nei libri di storia ogni tanto si spieghino le ragioni delle guerre, non sono mai sufficienti. La verità è che nel mondo gli adulti sorgono delle barriere che non sono soltanto fisiche, sono anche mentali. Le barriere che nascono nella mente di alcune persone, dall'avversione verso altre, dai pregiudizi, dalla ostilità preconcetta nei confronti di altri, di altre persone, di altri popoli, di altre etnie sono una cosa priva di senso. Ma che avviene. (Sergio Mattarella)
  • La guerra fa risparmiare molto tempo, nel senso che ti fa accumulare esperienze. Ma a volte si può risparmiare tempo fino ad annullarlo, così che poi questa esperienza non la puoi più applicare in nessun caso. Perché non esisti più. (Zachar Prilepin)
  • La guerra ha la prerogativa di distinguere ciò che è veramente importante da ciò che non lo è. (Downton Abbey)
  • La guerra ha per natura molti privilegi ragionevoli a dispetto della ragione. (Michel de Montaigne)
  • La guerra ha sempre spaventato la gente ricca; appena sorge il sospetto di un conflitto, gli abbienti fuggono per primi, spinti dal timore di perdere la vita: e il denaro, che li agevola in questi trasferimenti, li costringe anche a scappare al più presto. Non possono allontanarsi da soli; i loro piedi e le loro mani sono appesantiti dalla ricchezza. (Lao She)
  • La guerra in un primo momento è la speranza che a uno possa andar meglio, poi l'attesa che all'altro vada peggio, quindi la soddisfazione perché l'altro non sta per niente meglio e infine la sorpresa perché a tutti e due va peggio. (Karl Kraus)
  • La guerra, infine, giova all'agricoltura e alla modernità. I campi di battaglia rendono, per molti anni, assai più di prima senz'altra spesa di concio. Che bei cavoli mangeranno i francesi dove s'ammucchiarono i fanti tedeschi e che grasse patate si caveranno in Galizia quest'altro anno! E il fuoco degli scorridori e il dirutamento dei mortai fanno piazza pulita tra le vecchie case e le vecchie cose. Quei villaggi sudici che i soldatacci incendiarono saranno rifatti più igienici. E rimarranno anche troppe cattedrali gotiche e troppe chiese e troppe biblioteche e troppi castelli per gli abbrutimenti e i rapimenti e i rompimenti dei viaggiatori e dei professori. Dopo il passo dei barbari nasce un'arte nuova fra le rovine e ogni guerra di sterminio mette capo a una moda diversa. Ci sarà sempre da fare per tutti se la voglia di creare verrà, come sempre, eccitata e ringagliardita dalla distruzione.
    Amiamo la guerra e assaporiamola da buongustai finché dura, La guerra è spaventosa e appunto perché e spaventosa e tremenda e terribile e distruggitrice dobbiamo amarla con tutto il nostro cuore di maschi. (Giovanni Papini)
  • La guerra, la fiera campionaria delle multinazionali. (Somalia94 - Il caso Ilaria Alpi)
  • La guerra molte volte è scatenata dai leader ed è figlia di bugie, però sono i popoli a imporre la pace. (Arnaldo Lomuti)
  • La guerra non consiste solo in battaglie o in atti di combattimento, ma di un periodo di tempo, in cui la volontà di contendere in battaglia è abbastanza nota. (Thomas Hobbes)
  • La guerra non è che commercio. (Evelyn Waugh)
  • La guerra non è forse altro che la rivincita delle bestie che noi abbiamo ucciso. (Jules Renard)
  • La guerra non è solamente nostra madre, è anche nostro figlio. Se essa ci ha creati, noi l'abbiamo generata. Noi siamo dei pezzi forgiati, cesellati, ma siamo ugualmente quelli che brandiscono il martello e maneggiano lo scalpello, insieme fabbri e acciaio scintillante, operai della nostra sofferenza, martiri della nostra fede. (Ernst Jünger)
  • La guerra non potrà essere evitata fino a quando non sarà rimossa la causa fisica del suo continuo ripetersi, rappresentata in ultima analisi dalla sconfinata estensione del pianeta su cui viviamo.
    Solo attraverso l'eliminazione delle distanze in tutti i loro aspetti, cioè nella trasmissione di informazioni, nel trasporto di passeggeri, nell'alimentazione e nella libera trasmissione di energia, le condizioni per una migliore convivenza saranno apportate entro breve tempo, assicurando così stabili rapporti d'amicizia. (Nikola Tesla)
  • La guerra o la pace armata, ciò che torna a un dipresso alla stessa cosa, sono una minaccia costantemente sospesa sul benessere e sulla tranquillità dei popoli. Ogni soldato, oltre al denaro che costa allo Stato pel suo mantenimento quotidiano, rappresenta egli stésso una tal quale somma di capitale e di lavoro, che impiegata nei campi o negli opifizì arrecherebbe il suo contingente alla massa sociale, e che nello stato di pace armata è forzatamente condannata a rimanere improduttiva. (Edmond Potonié)
  • La guerra, per il capitalismo, non è un'opzione, è una necessità. (n+1)
  • La guerra per me, significava proiettili rombanti e schegge d'acciaio; soprattutto significava fango, pidocchi, fame e freddo. (George Orwell)
  • La guerra. Proprio io che ero ancora vergine. Vi immaginate farmi sparare nel culo per amore della storia prima ancora di sapere come era fatta una donna? O di possedere una macchina? E per proteggere chi? Qualcun altro, qualcuno a cui non sbatteva un cazzo di me. I morti in guerra non hanno mai fermato le guerre. (Charles Bukowski)
  • La guerra – sola igiene del mondo. (Filippo Tommaso Marinetti)
  • La guerra uccide dei corpi, ma crea delle anime! (Jean Carrère)
  • La guerra, una doppia violenza: non solo ci sforza a morire, ma addirittura a uccidere. (Gesualdo Bufalino)
  • La rabbia, dopotutto, è il primo passo verso la guerra totale. E la guerra può essere una faccenda molto sgradevole. (Marvel contro DC)
  • La storia di insuccessi bellici può riassumersi in due parole: troppo tardi. Troppo tardi nel comprendere il proposito micidiale di un potenziale nemico; troppo tardi nell'accorgersi del pericolo mortale; troppo tardi nel prepararsi; troppo tardi nell'unire tutte le forze possibili per la resistenza; troppo tardi nello stabilire un'intesa con i propri amici (Douglas MacArthur)
  • La vera guerra è dentro di noi. La storia è un sintomo della nostra malattia. (Gli intrighi del potere - Nixon)
  • La vera guerra non la combattono gli uomini, ma i cuori delle madri. E se le sofferenze patite in guerra dalle madri si accumulassero in nuvole, la terra non sarebbe mai più toccata dalla luce del sole. (Ferenc Herczeg)
  • Le guerre sono difficili da prevedere (Jens Stoltenberg)
  • Le dottrine molteplici e varie intorno alla guerra possono raggrupparsi in due grandi categorie: le une la proclamano immanente ed universalmente benefica; le altre, senza punto esaltarne l'ufficio, la ritengono risultante di condizioni storiche e transeunti.
    Senza voler riferire nemmeno per sommi capi le vicende di questi indirizzi teorici ricordiamo come scrittori antichi e moderni concordino nel riguardare la guerra quale legge suprema del mondo ed espressione di volontà trascendente e provvidenziale. (Augusto Graziani)
  • Le guerre fra popoli inciviliti non sono meno frequenti, né meno sanguinose di quelle fra tribù selvaggie; e il figlio della civiltà, con tutte le sue leggi e tutte le sue restrizioni alla libertà, non è al sicuro di un'arma micidiale del nemico più di quel che lo sia il figlio della barbarie, che non ha ancora il beneficio della tutela della polizia. Per trovare una differenza fra queste due condizioni, bisognerebbe essere di opinione che sia una morte minore l'essere ucciso in uniforme da un uomo pure in uniforme e che uccide per ordine ricevuto, piuttostoché l'essere ucciso da un guerriero tinto di rosso, che uccide con un'ascia di pietra e senza regolamenti militari. (Max Nordau)
  • Le guerre iniziano difficilmente, ma è molto più difficile farle finire. (Peter Maurer)
  • Le guerre nel mondo sono come le spine attorno al capo di Gesù. (Karekin I)
  • Le guerre non si fanno solo con armi da fuoco, con sassaiole e con grida: si preparano nelle scuole, si seminano nei libri di testo, nelle carte geografiche, nei manuali di storia e negli studi più eruditi dell'archeologia. (Antonio Muñoz Molina)
  • Le guerre non sono mai propizie al perseguimento dei piaceri dello spirito. (John Ronald Reuel Tolkien)
  • Le guerre si combattono perché l'uomo è un animale aggressivo; il più aggressivo, forse, della creazione. (Umberto Saba)
  • Le guerre si combattono una battaglia per volta... le battaglie si vincono una pallottola per volta. (The Manchurian Candidate)
  • Le guerre si fanno per amore della guerra. Finché non si ammetterà questo, non si riuscirà mai a combattere veramente contro le guerre. (Elias Canetti)
  • Le guerre si fanno per creare debiti. La guerra è il sabotaggio massimo, il sabotaggio più atroce. (Ezra Pound)
  • Le guerre sono veramente inutili, ovunque siano. Alla fine si riduce tutto a una questione di orgoglio. (Dennō Coil)
  • Le guerre stellari sono una sorta di realtà parallela nell'immaginazione filmica, le guerre terrestri sono ancora oggi una dura realtà quotidiana. (Fausto Cercignani)
  • Le leggi tacciono in tempo di guerra. (Marco Tullio Cicerone)
  • Le nazioni non sguaineranno la spada contro altre nazioni, né impareranno ancora a fare guerra. (Antico Testamento)
  • Lo sai perché si fanno le guerre? Perché il mondo è cominciato senza l'uomo e senza l'uomo finirà. (La tigre e la neve)
  • Lo scopo della guerra non è morire per il proprio paese bensì fare in modo che l'altro bastardo muoia per il suo. (George Smith Patton)
  • Lo scoppio di una guerra è innanzitutto lo scoppio di due masse. […] L'entusiasmo con cui gli uomini accolgono una dichiarazione di tal fatta ha la sua radice nella vigliaccheria del singolo di fronte alla morte. […] Il peggio che possa capitare agli uomini in guerra – e cioè morire insieme – risparmia loro la morte individuale che essi temono più di tutto. (Elias Canetti)
  • Lontano me ne andrò; | sul mare e sulla terra, | per dire no alla guerra | a quelli che vedrò. || E li convincerò | che c'è un nemico solo: | la fame che nel mondo | ha gente come noi. || Se c'è da versar sangue | versate solo il vostro; | signori, ecco il mio posto: | io non vi seguo più. || E se mi troverete, | con me non porto armi: | coraggio, su, gendarmi, | sparate su di me. (Boris Vian)
  • Ma la sorte, che ha grandissimo potere in generale, particolarmente lo ha in guerra: da cause banali produce mutamenti decisivi. (Gaio Giulio Cesare)
  • – Mandrake, ricorda che cosa diceva Clemenceau sulla guerra?
    – No, guardi, sul momento no, generale.
    – Che la guerra è troppo importante per farla fare ai generali. Quando diceva questo, cinquant'anni fa, avrà avuto ragione. Oggi invece è troppo importante per farla fare agli statisti, in quanto non hanno il tempo, né l'esperienza, né una naturale disposizione per la strategia. (Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba)
  • Morte. Distruzione. Malattie. Orrore. La guerra è tutto questo. Tutto ciò la rende una cosa da evitare. (Star Trek)
  • Nella guerra la crudeltà non si conta, non si soppesa mai. C'è. Di fatto. In partenza. (Giulio Questi)
  • [Parlando dell'immigrazione] Nella retorica della sinistra buonista c'è questa politica romantica del migrante; gli uomini non sono animali, che migrano, gli uomini vanno via se c'è la guerra oppure se muoiono di fame. E oggi c'è la guerra e si muore di fame perché c'è il capitalismo. (Marco Rizzo)
  • Nessuna controversia fra nazioni può mai giustificare una guerra nucleare. Non c'è difesa contro armi nucleari che non possono essere annullate aumentando la portata dell'attacco. Per le nazioni sarebbe contrario alla natura della guerra aderire ad accordi per combattere guerre "limitate", utilizzando solo armi nucleari "piccole" – anche le piccole guerre oggi sono pericolose, a causa della probabilità di svilupparsi in una catastrofe di portata mondiale.
    Per il mondo l'unica politica assennata è quella di abolire la guerra. (Linus Pauling)
  • Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. (Filippo Tommaso Marinetti)
  • Non c'è niente di più di una guerra per raccontare il dolore e la crudeltà del genere umano. Nella guerra succede davvero di tutto, tutta la natura umana si rivela. Buona o cattiva che sia. (Ettore Mo)
  • Non è cosa che voglia tutta la diligenza dell' uomo e che meno patisca gli errori, etiandio piccoli, quanto fa la guerra. (Giovanni Francesco Lottini)
  • Non è vero che la guerra sia connaturata con la società umana. La guerra è insita nella società capitalistica, è l'imperialismo che genera inevitabilmente le guerre, ma questa inevitabilità delle guerre può essere anch'essa eliminata distruggendo l'imperialismo. (Pietro Secchia)
  • Non san misura l'armi; facilmente | né moderar si può né ritenere | d'alzata spada l'ira; il sangue piace, | piace alla guerra. (Lucio Anneo Seneca)
  • Non sappiamo quando la guerra finirà, e non possiamo proseguire il viaggio [...]. I combattimenti potranno durare per lungo tempo, forse per molti anni. Vi sono guerrieri forti e valorosi da entrambi i lati, e in entrambi gli eserciti è ben vivo l'onore di combattere. Non è una guerra fra buoni o cattivi: è una guerra tra forze che combattono per lo stesso potere. E quando inizia una battaglia di questo genere, si prolunga più delle altre, perché Allah è con tutte e due le parti. (Paulo Coelho)
  • Non si fanno le guerre per il beneficio dell'umanità, ma per interessi nazionali. (Henry Kissinger)
  • Non so se la guerra ci cambi. Credo che potremo capirlo solo quando sarà finita. È solo che la guerra ci mette in condizioni diverse. Diverse condizioni di esistenza. Condizioni in cui bisogna scegliere se rimanere umani o trasformarsi in bestie, terroristi, saccheggiatori, stupratori. (Volodymyr Zelens'kyj)
  • Non sono un pacifista. A chi mi desse uno schiaffo sulla guancia non porgerei mai l'altra, ma mi difenderei a denti stretti. La guerra è per metà fatta di paura e per metà di noie. I giovani del mio paese non sono per la guerra. Non sono nemmeno per il servizio militare. Gli orfani di guerra, poi, la considerano il peggiore dei mali. (Günter Grass)
  • Nulla di più orrendo e lamentevole: di due popoli che si scagliano l'uno contro l'altro a bandiera spiegata. (Arno Schmidt)
  • Orbene, poiché la guerra contraddice nel modo più stridente a tutto l'atteggiamento psichico che ci è imposto dal processo civile, dobbiamo necessariamente ribellarci contro di essa: semplicemente non la sopportiamo più; non si tratta soltanto di un rifiuto intellettuale e affettivo, per noi pacifisti si tratta di un'intolleranza costituzionale, per così dire della massima idiosincrasia. E mi sembra che le degradazioni estetiche della guerra non abbiano nel nostro rifiuto una parte molto minore delle sue crudeltà. (Sigmund Freud)
  • Per distruggere l'inevitabilità delle guerre è necessario distruggere l'imperialismo. (Stalin)
  • Più che una fine della guerra, vogliamo una fine dei principi di tutte le guerre. (Franklin Delano Roosevelt)
  • Per gli storici le guerre sono come sante: esse, simili a temporali utili o inevitabili, irrompono dalla sfera del sovrannaturale nell'ovvio e comprensibile corso del mondo. Io odio il rispetto degli storici dinanzi a una cosa solo per il fatto che è avvenuta, i loro criteri falsi, a posteriori, la loro impotenza che striscia dinanzi a ogni forma di potere. (Elias Canetti)
  • Personalmente non sono pregiudizialmente contro le guerre, purché le guerre abbiano una legalità internazionale, purché abbiano un obiettivo, venga verificato questo obiettivo, purché siano l'ultima ratio, e soprattutto purché non si giochi con le parole, cioè non si prenda in giro la gente. (Marco Travaglio)
  • Qual meraviglia... richiesto tal uno delle cose necessarie alla guerra, egli rispondesse, tre esser quelle: Danaro, danaro, danaro! (Raimondo Montecuccoli)
  • Quando c'è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo alla roba da mangiare; e non viceversa, come ritiene il volgo: perché chi ha le scarpe può andare in giro a trovar da mangiare, mentre non vale l'inverso. – Ma la guerra è finita, – obiettai: e la pensavo finita, come molti in quei mesi di tregua, in un senso molto più universale di quanto si osi pensare oggi. – Guerra è sempre, – rispose memorabilmente Mordo Nahum. (Primo Levi)
  • Quando dico che la guerra è la fonte di tutte le arti: con ciò voglio dire che è la fonte di tutte le grandi virtù e di tutte le facoltà degli uomini; che tutte le nazioni hanno appreso in guerra la precisione dei termini del pensiero; che hanno tratto profitto durante la guerra e sono decadute durante la pace; che sono state istruite dalla guerra e tradite dalla pace; in una parola, che sono nate nella guerra e grazie alla guerra e che sono morte nella pace e a causa della pace. (John Ruskin)
  • Quando finisce una guerra, il primo sentimento è il sollievo. Il secondo, amaro disappunto. (Downton Abbey)
  • Quando si approfitta del proprio vantaggio senza pietà, allora si fa la guerra. (Robert Louis Stevenson)
  • Quando viene dichiarata una guerra, la prima vittima è la Verità. (Arthur Ponsonby)
  • Quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell'uomo. (Oriana Fallaci)
  • Quasi non ci sono personaggi, in questa storia, e quasi non ci sono confronti drammatici, perché la maggior parte degli individui che vi figurano sono malridotti, sono solo trastulli indifferenti in mano a forze immense. Uno dei principali effetti della guerra è, in fondo, che la gente è scoraggiata dal farsi personaggio. (Kurt Vonnegut)
  • Quasi tutte le miserie del mondo sono causate dalle guerre. E quando le guerre sono finite nessuno sa più perché sono scoppiate. (Via col vento)
  • Quello che ai protagonisti non fu chiaro, per lo meno non a tutti, fu che procedure di esportazione manu militari di un modello politico-sociale (considerato irrinunciabile e perciò meritevole persino di un disastroso crollo d'immagine) non si possono ripetere più volte. O si determina la scelta di strade nuove, cioè un mutamento più lungo e diluito nel tempo ma pur sempre un mutamento, o, altrimenti, la replica del meccanismo «repressione/ripristino puro e semplice dell'ordine» diventa la premessa per la fine. (Luciano Canfora)
  • Questa cosa ingiustissima segue in ogni guerra, che tutti si arrogano il merito dei prosperi successi, e gli avversi ad un solo sono rimproverati. (Publio Cornelio Tacito)
  • Queste guerre sono lunghe e non hanno mai fine. Io dico al buon Dio dove una madre può trovare la pace in un mondo come questo. (Carlo Perasso)
  • Queste sono le ferite della guerra, che nessuno può guarire; bende e punti non possono ricostruire un essere umano con una memoria intatta e vera dentro le ossa. Soltanto la pelle guarisce. (Yvonne Vera)
  • Rispetto a una casa tetra e a una moglie odiata, meglio la guerra. (William Shakespeare)
  • "Sa cosa rispondo quando uno mi dice che sta scrivendo un libro contro la guerra?"
    "No. Cosa dice, Harrison Starr?"
    "Dico: perché non scrive un libro contro i ghiacciai, allora?"
    Quello che voleva dire, naturalmente, era che ci saranno sempre guerre, che impedire una guerra è facile come fermare un ghiacciaio. E lo credo anch'io.
    E poi, anche se le guerre non fossero come i ghiacciai, ci sarebbe sempre la morte, la morte pura e semplice. (Kurt Vonnegut)
  • Se i canti erano veri, e suppongo che almeno un paio lo fossero, c'erano sempre state guerre e quello che avevo visto era stato solo un periodo di mutuo sfinimento. (John Gardner)
  • Se le dico che non andrò soldato per combattere a pro del Suo Francesco Giuseppe, dell'industria bellica francese, dello Zar, del Kaiser Guglielmo, non è che io tema per la mia vita, ma che la voglio conservare per una guerra migliore. Questa guerra io l'aspetterò in Svizzera. Sarà una guerra contro la società, contro le patrie, contro i poeti e i pittori che frequentano la Sua casa, contro le care famiglie, contro la falsa autorità dei padri e la falsa ubbidienza dei figli, contro il progresso e contro la Sua emancipazione, insomma contro la borghesia. (Joseph Roth)
  • Se tutti andassero in guerra solo in base alle proprie convinzioni, le guerre non ci sarebbero più. (Lev Tolstoj, Guerra e pace)
  • Si 'a guerra se perde l'ha perduta 'o popolo; e si se vence, l'hanno vinciuta 'e prufessure. (Eduardo De Filippo)
  • Si costruiscono fortezze, si fabbricano sottomarini, si minano intere regioni, e si fanno test sugli aeroplani per il loro uso in guerra. Tutto questo perché sembri che attaccare il proprio vicino sia una funzione inevitabile e la più importante di una Nazione. (Bertha von Suttner)
 
«Decine di migliaia di uomini pronti a uccidersi gli uni con gli altri senza ragione né scopo. La ragione non ha niente in comune con le guerre. Cos'è la guerra, in definitiva, se non un comodo metodo per obbligare gli uomini a pensare e ad agire nel modo più conveniente a chi li comanda?» (Senso)
  • Sì, finché si tratta di brindare alle future vittorie siamo tutti pronti, ma non ci sentiamo di pagare quello che spesso costa la vittoria a cui brindiamo: la perdita di un braccio, una gamba tagliata alla coscia [...], un viso sfigurato in un modo da fare orrore e anche peggio! [...] E perché? La guerra: decine di migliaia di uomini pronti a uccidersi gli uni con gli altri senza ragione né scopo. La ragione non ha niente in comune con le guerre. Cos'è la guerra, in definitiva, se non un comodo metodo per obbligare gli uomini a pensare e ad agire nel modo più conveniente a chi li comanda? (Senso)
  • Si firmerebbero poche dichiarazioni di guerra se chi le dichiara dovesse per legge firmarle col proprio sangue. (Gesualdo Bufalino)
  • Si può fare la guerra per ribellarsi alla guerra? Purtroppo secondo me si è costretti, non è che c'è molta scelta. L'altra scelta è quella di farsi ammazzare pacificamente. Non credo che sia una cosa logica è giusta. (Teresa Vergalli)
  • Sognare una guerra è come sognarle tutte. (Elliot Spencer, Hellraiser III - Inferno sulla città)
  • Solo i morti hanno visto la fine della guerra. (George Santayana, erroneamente attribuita a Platone)
  • Sono molte le strade che ci portano al nostro destino, ma nessuna strada è diretta come la guerra. (David Anthony Durham)
  • Spesso mi è venuta questa strana idea: e se una delle parti in lotta proponesse all'altra di congedare un soldato per ciascuna armata? Questo desiderio potrebbe sembrare strano, ma perché non realizzarlo? Poi congedare un secondo (da entrambe le parti), poi un terzo, un quarto e così via, finché non rimanga un solo soldato per ogni armata (supponendo che le armate abbiano la stessa forza e che la quantità sia compensabile con la qualità). Ed allora se delle questioni politiche realmente complesse fra rappresentanti ragionevoli di creature ragionevoli debbono venir risolte con la rissa, lasciamo che si azzuffino questi due soldati: uno assedierebbe la città, l'altro la difenderebbe.
    Questo ragionamento sembra soltanto un paradosso, eppure è giusto. Infatti, che differenza ci sarebbe tra un russo che combatte contro un rappresentante degli alleati, ed ottantamila russi che combattono contro ottantamila alleati? E perché non centotrentacinquemila contro centotrentacinquemila? Perché non ventimila contro ventimila? Perché non venti contro venti? Perché non uno contro uno? In nessun modo si potrà dimostrare che l'una cosa è più logica dell'altra. L'ultima, al contrario, è assai più logica perché più umana. Delle due l'una: o la guerra è una follia, o, se gli uomini compiono questa follia, non sono affatto delle creature ragionevoli, come, chissà perché, si è soliti considerarli. (Lev Tolstoj)
  • Tutta la guerra si basa sull'inganno. (Sunzi)
  • Tutte le guerre finiscono per essere ridotte a statistiche, strategie, discussioni sulle cause e sugli esiti. I dibattiti sulla guerra sono importanti, ma non come la storia umana di coloro che vi hanno combattuto. (Martin Gilbert)
  • Tutte le guerre governative sono ingiuste. (Murray N. Rothbard)
  • Una delle più orribili caratteristiche della guerra è che la propaganda bellica, tutte le vociferazioni, le menzogne, l'odio provengono inevitabilmente da coloro che non combattono. (George Orwell)
  • Una guerra difensiva di chi ha ragione è buona; ma non può esistere se non colla condizione d'una guerra ingiusta; non si può applicare ad entrambe la qualificazione buono. (Alessandro Manzoni)
  • Una guerra non si può evitare, può solo essere rimandata, a vantaggio del tuo nemico. (Revolver)
  • Uno è vergine dell'Orrore come lo è della voluttà. Come me lo potevo immaginarmelo io 'sto orrore lasciando Place Clichy? Chi avrebbe potuto prevedere prima d'entrare davvero in guerra, tutto quel che conteneva la sporca anima eroica e fannullona degli uomini? Adesso, ero preso in questa fuga di massa, verso l'assassinio di gruppo, verso il fuoco... Veniva dal profondo ed era arrivato. (Louis-Ferdinand Céline)
  • Vi hanno due sorta di guerra: l'una è santa, quella che si fa per l'indipendenza, per la libertà, per la difesa della patria, dei penati, della famiglia... Ma vi ha un'altra guerra — la più odiosa, la più grottesca, la più criminosa, la più radicale tra le pazzie umane. —Questa ha per movente una vanità bestiale e feroce, che si è d'accordo di appellare l'amor della gloria... A codesti atti di rabbia insensata si dan nomi graziosi, campestri: quella gente va a raccogliere allori, a mietere palme, come le ragazze vanno nei campi a cogliere margherite, fiordalisi e papaveri. Vanno in realtà a raccogliere braccia e gambe, a fare fasci e mucchi di corpi morti. (Edmond Potonié)
  • Voglio che mio figlio non conosca la guerra. (slogan comunista)
  • In generale, in guerra, sono tutti molto svelti a capire: persone, cani, alberi, sassi, fiumi. È come se avessero tutti un'anima. Quando scavi la trincea e attacchi con la pala l'argilla dura come pietra, ci parli come a un parente: «Dai, forza, piccola, ancora un po', ce la puoi fare...». E lei cede alle tue esortazioni, si concederà ancora un po', proteggendo il tuo corpo dentro di sé. Capiscono tutto, sono coscienti di tutto, sanno che destino li attende e cosa succederà. E hanno il diritto di scegliere da soli: dove crescere, dove scorrere, come morire.
  • In guerra le distanze si misurano in centimetri, il tempo si misura in secondi. Passano solo alcuni minuti, e sei già morto dieci volte, dieci volte sei risorto e altre dieci hai fatto in tempo a uccidere...
  • La guerra ha sempre lo stesso odore: diesel, polvere e un po' di angoscia.
  • Non puoi spiegare che cos'è la guerra a chi non ha combattuto, così come non puoi trasmettere a un cieco la sensazione del verde, o a un uomo cosa vuol dire essere incinta e partorire. Perché sono privi degli organi sensoriali necessarie. La guerra non si può raccontare o capire, la si può solo provare.
  • Si dice che le guerre giuste generino poeti, mentre quelle ingiuste i pazienti degli ospedali psichiatrici.
  • Fino ad oggi gli uomini hanno sempre fatto sforzi prodigiosi per preparare la guerra, pochissimi per conoscerla.
  • I pretesti per scatenare la guerra non mancano mai. La storia è un vero magazzino di moventi bellici sempre disponibili. Ciascuna delle sue pagine fornisce un precedente e mette a nostra disposizione un rancore pronto a risorgere alla prima occasione.
  • Per poter iniziare una guerra bisogna disporre di eccedenze: eccedenza di capitali, eccedenza di uomini giovani che si possano sacrificare nei combattimenti senza troppi danni per la collettività. Un capo di stato o una classe dirigente che iniziano una guerra sottintendono di potersi permettere di far morire un certo numero di giovani per ottenere una soddisfazione di prestigio, di potenza o di arricchimento.
  • Nessuno può garantire il successo in guerra, può solo meritarlo.
  • Non esisterà mai una guerra né piacevole, né veloce.
  • Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.
  • La guerra è un ingranaggio che non controlla nemmeno chi l’ha iniziata.
  • Purtroppo, in questo tempo, abbiamo visto troppo normalizzare il demone della guerra. È aumentato un linguaggio bellicista, si è mostrata la guerra degli altri e raccontato l'uso delle armi, le strategie militari, la descrizione delle offensive e delle controffensive, come fossimo in un film.
    Ma la guerra non è un film. Lo sanno bene gli anziani italiani, che ancora raccontano la tragedia della guerra in casa nostra. Lo sapevano bene i padri costituenti, che nella Costituzione hanno inserito un articolo che recita - e non è mai inutile ricordarlo - che l'Italia ripudia la guerra.
  • Mai dobbiamo pensare al demone della guerra come a un compagno di strada normale della nostra storia. Oggi le guerre si eternizzano; lo sanno bene i popoli di tanti Paesi, troppo spesso dimenticati: la Somalia, la Libia, l'Afghanistan, lo Yemen, la Siria, per citarne alcuni.
  • La guerra non è altro che un duello su vasta scala.
  • La guerra è un atto di forza che ha lo scopo di costringere l'avversario a sottomettersi alla nostra volontà.
  • La guerra non è mai un atto isolato.
  • La guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi.
  • La guerra è l'impiego illimitato della forza bruta.
  • Scopo dell'atto di guerra è disarmare l'avversario.
  • Dal mio punto di vista, uccidere in guerra non è affatto meglio che commettere un banale assassinio.
  • Finché ci saranno gli uomini, ci saranno le guerre.
  • La domanda è: c'è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra? È ormai sufficientemente risaputo che, col progredire della tecnica moderna, rispondere a questa domanda è diventato una questione di vita o di morte per la civiltà da noi conosciuta; eppure, nonostante la massima buona volontà, tutti i tentativi di soluzione sono miseramente falliti.
  • La gente cerca di minimizzare il pericolo limitando gli armamenti e promulgando leggi restrittive per la conduzione della guerra. Ma la guerra non è un gioco di famiglia in cui i giocatori sono lealmente ligi alle regole. Dove sono in ballo la vita e la morte, obblighi e regole vengono meno.
  • La guerra mi pare qualcosa di meschino e spregevole: preferirei essere fatto a pezzi che partecipare a una faccenda così abominevole.
  • La gente deve sconfiggere la guerra, perché la guerra non ha niente a che vedere con l'umanità. La guerra è disumana.
  • La povertà capita agli altri, la fame capita agli altri, le malattie capitano agli altri. Così, anche la guerra accade ad altri, altrove. Anche quando la situazione si percepisce peggiorare di giorno in giorno, credi che la guerra succeda e rimanga lontano da te.
  • Le forze della guerra non sanno cosa siano l'amore e il desiderio di salvare qualcosa. Sanno solo distruggere, bruciare, saccheggiare.
  • Facciamo della guerra un anacronismo, e del lavoro un inno allo Eterno.
  • Io sono per l'arbitrato internazionale, cioè per l'assoluta abolizione della guerra fra nazioni e nazioni.
  • La maggior parte delle guerre, e le più sanguinose, furono, e sono fomentate dai preti.
  • Nemico della pena di morte ed amico della pace e della fratellanza umana, mi trovo a fare la guerra, che è l'antitesi de' miei principii.
  • Con disavvantaggio grande si fa la guerra con chi non ha che perdere.
  • E lasciate da canto le ragione generale che sono: che gli effetti delle guerre sono dubii; che spesso la vittoria è da chi pareva inferiore; che molte volte uno piccolo accidente, uno piccolo caso fa variazione ed effetti di momento grandissimo; che nessuno ha la fortuna in potestà, e che chi la ha avuto lungamente propizia e serena, non solo non si può promettere che l'abbia a continuare, ma ancora ha da temere più che gli altri della mutazione di quella.
  • È uficio di chi governa le città fuggire le guerre quanto si può, ma appartiene anche alla sapienzia loro anticipare una guerra molesta e pericolosa per fuggirne una più molesta e più pericolosa.
  • C'era qualcuno che diceva sempre, perché questo tale è così preoccupato e ossessionato dalla guerra, e ora dal 1933 forse è chiaro perché uno scrittore debba interessarsi al continuo, prepotente, criminale, sporco delitto che è la guerra. Siccome di guerre ne ho fatte troppe, sono certo di avere dei pregiudizi, e spero di avere molti pregiudizi. Ma è persuasione ponderata dello scrittore di questo libro che le guerre sono combattute dalla più bella gente che c'è, o diciamo pure soltanto dalla gente, per quanto, quanto più ci si avvicina a dove si combatte e tanto più bella è la gente che si incontra; ma sono fatte, provocate e iniziate da precise rivalità economiche e da maiali che sorgono a profittarne.
  • Scrissero un tempo che è dolce e meritevole morire per la patria. Ma in una guerra moderna non c'è niente di dolce né di meritevole, nella tua morte. Morirai come un cane e senza ragione.
  • Sono persuaso che tutta la gente che sorge a profittare della guerra e aiuta a provocarla dovrebbe essere fucilata il giorno stesso che incomincia a farlo da rappresentanti accreditati dei leali cittadini che la combatteranno.
  • È giusta quella guerra che scaturisce da una scelta obbligata. (attribuita a Gaio Ponzio)
  • La guerra si nutre da sola. (attribuita a Marco Porcio Catone)
  • La fortuna molto può in tutte le umane cose, ma specialmente in guerra.
  • Colui che sarà nella guerra più vigilante a osservare i disegni del nemico e più durerà fatica ad esercitare il suo esercito, in minori pericoli incorrerà e più potrà sperare della vittoria.
  • Comincionsi le guerre quando altri vuole, ma non quando altri vuole si finiscono.
Si ricordino i prìncipi, che si cominciano le guerre quando altri vuole, ma non quando altri vuole si finiscono. (La mente di un uomo di Stato)
  • La guerra non si leva, ma si differisce con vantaggio d'altri.
  • Meglio è vincere il nemico con la fame che col ferro, nella vittoria del quale può molto più la fortuna che la virtù.
  • Può la disciplina nella guerra più che il furore.
  • Sapere nella guerra conoscere l'occasione e pigliarla, giova più che niuna altra cosa.
  • Sono solamente quelle guerre giuste che sono necessarie, e quelle armi sono pietose dove non è alcuna speranza fuora di quelle.
Quella guerra è giusta, che è necessaria. (La mente di un uomo di Stato)
  • È orribile. Ma è la guerra. E la prima regola della guerra è rimanere vivi.
  • In guerra, si manifestano tutte le emozioni peggiori dell'uomo... tutti i suoi lati peggiori. È facile dimenticare che cos'è il peccato, in mezzo a una battaglia.
  • Questa è la guerra. L'importante è sopravvivere, e a volte per riuscirci devi avere un cuore di ghiaccio.
  • La guerra resta per me [...] la più tenera esperienza umana che abbia vissuto.
  • Si vorrebbe che dalla guerra venisse solo del male. Molti problemi sarebbero semplificati. Ora quest'archetto bagnato di sangue trae dall'uomo accenti profondi che esso solo può far rendere... Di fronte a un uomo che non abbiamo visto prender parte alla guerra restiamo perplessi: si può amarlo? Non m'importa nulla di essere odiato dai pacifisti, perché molti uomini della guerra avrebbero dato la vita per me. Noi siamo entrati nella vita conoscendo sul fronte ciò che era degno d'essere amato. Non escludo i nemici. Certe volte, dinanzi al loro coraggio, si è stati tentati di andare a loro, di prender le loro mani. Ma bisognava ucciderli.
  • Una sorta di violenza disciplinata e pacata, semplicità, salute, qualcosa di rude e verginale, che non si autocontempla: ecco quel che ho amato nella guerra, sì, amato, nonostante tutta l'angoscia e l'orrore.
  • La guerra è sempre il principale desiderio di un governo potente, che vuole divenire ancor più potente. Non ho bisogno di dirvi che è proprio durante la guerra che [...] il governo copre con un velo impenetrabile i suoi latrocini e i suoi errori. Vi parlerò invece di ciò che tocca più direttamente i nostri interessi. È proprio durante la guerra che il potere esecutivo dispiega la sua terribile energia ed esercita una specie di dittatura, la quale atterrisce la libertà. È durante la guerra che il popolo dimentica le deliberazioni che riguardano i suoi diritti civili e politici.
  • La guerra va bene per gli ufficiali, per gli ambiziosi, per gli aggiottatori [...], per il potere esecutivo [...]. Questa decisione solleva da ogni preoccupazione, non si hanno più doveri verso il popolo quando gli si offre la guerra.
  • Non si porta la libertà sulla punta delle baionette.
  • Il piacere della guerra: la vita primitiva giorno per giorno; né ieri né domani. I pesi sociali sono scomparsi: la tortura degli scopi, le preoccupazioni di farsi notare, le sofferenze dell'ineguaglianza, le ingiustizie delle situazioni, l'isolamento nello sforzo, la lotta senza sostegno, la fatica delle decisioni, i dubbi della sua missione, il desiderio che nessuno sforzo, nessun coraggio riesce a soddisfare, la fiera delle tentazioni, la lentezza e la mediocrità delle situazioni.
  • In guerra la povertà non umilia, la vanità vi è estranea. Il dovere compiuto colma l'anima. Qui nessun contatto è vile e gli uomini sono fratelli. La guerra è l'età dell'oro.
  • La guerra è per gli uomini ciò che l'acqua dormiente è per i cigni.
  • Camminando, tra la folla, alle partite di calcio e in guerra, i profili si fanno vaghi; le cose reali divengono irreali e una nebbia si distende sul cervello. Tensione ed eccitamento, stanchezza, movimento, tutto si perde in un gran sogno grigio, così che, quando è finito, è difficile ricordare come fu quando si sono uccisi degli uomini o si è dato l'ordine di ucciderli. Quindi gli altri che non c'erano vi dicono come è andata e voi rispondete vagamente:
    «Già, dev'essere proprio stato così.»
  • I popoli non combattono le guerre per fare dello sport.
  • Il maggiore Hunter pensava alla guerra come a un lavoro aritmetico da compiersi, per potersene poi tornare presso il proprio caminetto; il capitano Loft come alla carriera perfetta di un giovanotto perfettamente allevato; e i sottotenenti Prackle e Tonder come a una cosa fantastica, di sogno, in cui nulla era molto reale.
  • La guerra è tradimento e odio, pasticci di generali incompetenti, tortura, assassinio, disgusto, stanchezza, finché poi è finita e nulla è mutato, se non che c'è una nuova stanchezza, un nuovo odio.
  • Credo che la guerra sia una cosa che rappresenta la più grande vergogna dell'umanità. E penso che il cervello umano debba svilupparsi al punto da rifiutare questo strumento sempre e comunque in quanto strumento disumano.
  • Io non credo nella guerra come strumento. C'è un dato inoppugnabile: che la guerra è uno strumento ma non funziona, semplicemente non funziona.
  • Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra perché la guerra non si può umanizzare, si può solo abolire. E non mi piace la parola "utopia"; preferisco parlare di "progetto non ancora realizzato".
  • La guerra piace ai politici che non la conoscono. [...]. La guerra piace a chi ha interessi economici, che se ne sta ben distante dalle guerre. Chi invece la conosce si fa un'idea molto presto. Io che non sono tanto furbo ci ho messo qualche anno per capire che non importa se c'è un'altra guerra. Che sia contro il terrorismo, per la democrazia o i diritti umani. Ogni guerra ha una costante: il 90% delle vittime sono civili, persone che non hanno mai imbracciato un fucile. Che non sanno neanche perché gli arriva in testa una bomba. Le guerre vengono dichiarate dai ricchi e potenti, che poi ci mandano a morire i figli dei poveri.
  • Le guerre appaiono inevitabili, lo appaiono sempre quando per anni non si è fatto nulla per evitarle.
  • Se la guerra non viene buttata fuori dalla storia dagli uomini, sarà la guerra a buttare fuori gli uomini dalla storia.
  • Sono [...] anni che vedo atrocità e carneficine compiute da vari signori della guerra, chi si diceva di "destra" e chi di "sinistra", e non ci ho mai trovato grandi differenze. Ho visto, ovunque, la stessa schifezza, il macello di esseri umani. Ho visto la brutalità e la violenza, il godimento nell'uccidere un nemico indifeso.
  • Guerra di popolo è una guerra non di soldati, ma di uomini. Che combattono per se stessi, anzitutto: per motivi chiari, evidenti, per ideali in cui credono; e non perché ne hanno ricevuto l'ordine o perché son pagati per questo.
  • Una guerra di popolo, non può iniziare per scopi aggressivi. Non viene decisa a tavolino, tra mestieranti di strategia e di politica. Una guerra di questo genere inizia sempre molto tardi, perché le masse contadine e operaie sono abituate da secoli a sopportare l'oppressione e non sanno esprimersi con la violenza (che è prerogativa storica dei ceti parassitari); ma, una volta iniziata, è tale che gli stessi mestieranti di strategia e politica e i potenti della terra ne hanno paura, giustamente.
  • Una guerra di popolo non si ferma a comando, non ha frontiere e regole del gioco, non ha eroici protagonisti e sterminati greggi di comparse disposte a morir tacendo, come le guerre «normali», le guerre dei padroni.
  • Da una parte, la guerra è soltanto il prolungamento di quell'altra guerra che si chiama concorrenza e che fa della produzione stessa una semplice forma di lotta per la supremazia; dall'altra, tutta la vita economica contemporanea è orientata verso una guerra futura.
  • Il grande errore in cui cadono quasi tutte le analisi riguardanti la guerra [...] è di considerare la guerra come un episodio di politica estera, mentre è prima di tutto un fatto di politica interna, e il più atroce di tutti. [...] Come ogni apparato oppressivo, una volta costituito, resta fino a quando non viene spezzato, così ogni guerra, imponendo un apparato finalizzato a dirigere le manovre strategiche su masse costrette a servire come masse di manovra, deve essere considerata, anche nel caso in cui sia condotta da rivoluzionari, come un fattore reazionario.
  • La realtà della guerra, la realtà più preziosa da conoscere, poiché la guerra è l'irrealtà stessa. Conoscere la realtà della guerra è armonia pitagorica, unità dei contrari, è la pienezza della conoscenza del reale.
  • Abbasso i temi della guerra! abbasso, anzi, la guerra stessa! | Scomparso dalla mia vista orripilata, per mai più ritornarvi, quello spettacolo di anneriti cadaveri monchi! | Quello scatenato inferno, quelle incursioni sanguinose, che s'addicono alle feroci tigri, ai lupi dalla pendula lingua, non a uomini ragionevoli.
  • Gli anni a venire non sapranno mai la ribollente bolgia e il nero sfondo infernale di infinite scene e interni minori (non l'ufficiale cortesia, tutta di superficie, dei generali, non le poche battaglie famose) della Guerra di Secessione; ed è meglio che non lo sappiano – la guerra non entrerà mai nei libri.
  • Questa è stata la guerra. Non una quadriglia in una sala da ballo. La sua storia interiore non sarà scritta mai – non solo, ma il suo aspetto pratico e quotidiano, i dettagli di azioni e passioni non saranno mai neppure suggeriti.

Proverbi

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  • La guerra è dolce per chi non ne ha esperienza, l'esperto la teme. (Latino)
  • Cent'anni di guerra, un dì di battaglia.
  • Che giova all'uomo ucciso oppur ferito, che l'uccisor lo pianga o sia pentito?
  • Chi è sfortunato non vada alla guerra.
  • Chi evita la guerra col senno, fa meglio di chi la vince col sangue.
  • Chi ha l'armi in mano, è padrone d'ogni cosa.
  • Chi ha paura non vada alla guerra.
  • Chi predica la guerra è il cappellano del diavolo.
  • Chi va alla guerra, mangia male e dorme in terra.
  • Chi vuol vincere la guerra si prepari in tempo di pace.
  • Con molti alla guerra, con pochi a consiglio.
  • Dove parlano i tamburi, tacciono le leggi.
  • Guerra, peste e carestia, vanno sempre in compagnia.
  • In chiesa per devozione, alla guerra per necessità.
  • In tempo di guerra, più chiacchiere che terra.
  • La guerra giusta è la guerra per difesa.
  • La guerra molti atterra.
  • La guerra viene da due parolette: "mio" e "tuo".
  • Meglio guerra fuori che guerra dentro.
  • Molti fan la guerra per un uovo, e lasciano intanto scappar la gallina.
  • Nel giardino della guerra crescono i fiori della morte.
  • Nella guerra il più forte ha ragione.
  • Nemico diviso, nemico vinto.
  • Non c'è viaggio senza polvere, né guerra senza lacrime.
  • Pace e vittoria son giudici in guerra.
  • Per la ragion di stato e di confini, son rovinati ricchi e poverini.
  • Un bel morir tutta la vita onora.
  • Uomo in terra non fa guerra.
  • L'uomo ha iniziato a farsi la guerra, quando ha visto che stava troppo bene in divisa.
  1. a b Corsivo nel testo

Bibliografia

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Voci correlate

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  Per approfondire, vedi: Categoria:Guerra.

Altri progetti

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