Gul Dukat

personaggio immaginario di Star Trek

Gul Dukat

Immagine Gul Dukat.tif.
Universo Star Trek
Autore Rick Berman, Michael Piller
Interprete
Voce italiana

Gul Dukat, personaggio cardassiano di Star Trek: Deep Space Nine.

Citazioni di Gul Dukat modifica

Star Trek: Deep Space Nine modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Questa ossessione bajoriana della disperata ricerca di presunti crimini cardassiani durante l'occupazione sta diventando a dir poco fastidiosa. (Colpevole ad ogni costo)
  • L'educazione è potere, la gioia è vulnerabilità. (La ribellione: Parte 1)
  • Chi conduce un interrogatorio non può permettersi di perdere il prigioniero. Si resta senza vantaggio. (La ribellione: Parte 1)
  • Su Cardassia abbiamo metodi infallibili per estorcere informazioni, anche se possono essere leggermente sgradevoli, e tutti noi sappiamo perfettamente quanto la Federazione disapprovi la sgradevolezza. (La ribellione: Parte 2)
  • Anche un perfetto idiota è in grado di far saltare in aria una nave. Hah! Ma guardare la vittima dritto negli occhi, sapendo che ricorderai il suo volto per il resto della sua vita, richiede una preparazione e uno stomaco che voi tutti non riuscirete mai ad avere. (La ribellione: Parte 2)
  • Su Cardassia il verdetto è noto a tutti prima ancora che inizi il processo, ed è sempre di condanna. (La ribellione: Parte 2)
  • I cardassiani non commettono mai sbagli. (La ribellione: Parte 2)
  • Non c'è problema che non possa essere risolto da una mente cardassiana ben addestrata. (Misure di sicurezza)
  • Non vorrei urtare il suo orgoglio, Maggiore, ma io l'ho sempre molto ammirata. Lei è la perfetta incarnazione di Bajor, una bajoriana nata dalle ceneri dell'occupazione, una bajoriana temprata con l'acciaio cardassiano. (I sopravvissuti della Ravinok)
  • È mia opinione che in qualche modo l'occupazione abbia davvero aiutato Bajor. [...] Sono disposto ad ammettere che forse abbiamo usato una strategia un po' dura, ma dovrà convenire che oggi il popolo bajoriano ha raggiunto una potenza che per secoli non sapeva di avere. Quando siamo arrivati, eravate una razza contemplativa e debole, orgogliosi di essere isolati. Adesso avete un nuovo slancio, nuovi stimoli sui progetti, e non dimentichiamo che intorno a voi ruota tutto il futuro di questo intero quadrante. (I sopravvissuti della Ravinok)
  • Lei tende al giudicarmi troppo severamente, lo sa? Naturalmente cerco di riguadagnare la mia vecchia posizione, alla quale sono arrivato con il duro lavoro, con la dedizione e con moltissimi sacrifici. Ma non sono motivato solo da una possibile redenzione. Io mi sto preoccupando per il mio popolo, e che sia dannato se consentirò a quei klingon di tornarsene in patria impuniti. (Ritorno alla gloria)
  • A che pro nominare qualcuno consulente militare in un governo che non vuole combattere? (Ritorno alla gloria)
  • E pensare che c'era un tempo in cui il solo menzionare la mia razza significava incutere spavento, invece adesso siamo solo un popolo sconfitto e timoroso di combattere ancora perché non vuole perdere quel niente che gli è rimasto. (Ritorno alla gloria)
  • La mia debolezza è che sono troppo generoso, troppo indulgente. Il mio cuore è troppo grande. (Prigionieri del passato)
  • [Su Elim Garak] È un uomo senza cuore, un assassino spietato e crudele. (All'ombra del purgatorio)
  • Potreste chiedermi: dobbiamo temere l'unione con il Dominio? E la mia risposta è: assolutamente no. Dobbiamo afferrare questa opportunità. Il Dominio ci riconosce finalmente per ciò che siamo: i veri leader del Quadrante Alfa. E adesso, dal momento che siamo alleati, uniti in uno sforzo comune, le uniche persone a dover essere preoccupate saranno i nostri nemici. Il mio primogenito compierà gli anni in cinque giorni. A lui e a tutti cardassiani esistenti voglio fare un giuramento solenne: all'alba del giorno del suo compleanno, non ci sarà più neanche un solo klingon vivo all'interno del territorio cardassiano, né una sola colonia Maquis all'interno dei nostri confini. Cardassia diventerà invincibile e unita. Tutto ciò che abbiamo perso sarà nuovamente nostro, e sia ben chiaro: chiunque si trovi sulla nostra strada verrà distrutto. Io terrò fede al mio giuramento a costo della mia vita per mio figlio e per tutti i nostri figli. (Alla luce dell'inferno)
  • Unirvi al Dominio potrebbe salvare molti miliardi di vite. Eviterà soprattutto che la Federazione svanisca nella nebbia della storia. (Alla luce dell'inferno)
  • Chi è malvagio per alcuni, per molti altri è un eroe. (Alla luce dell'inferno)
  • Ho scoperto che è saggio non sottovalutare mai l'abilità tecnica della Federazione. (Chiamata alle armi)
  • La guerra è un'attività che fa venire una gran sete. Non è d'accordo? (Il sacrificio degli angeli)
  • Mi dica, Weyoun. Le hanno mai detto che lei non sa godersi la vita? (Il sacrificio degli angeli)
  • Non abbiamo sconfitto la Federazione con la prudenza. (Il sacrificio degli angeli)
  • La vera vittoria è dimostrare ai tuoi nemici che hanno sbagliato ad opporsi alla tua grande potenza e costringerli a riconoscere la tua grandezza. (Il sacrificio degli angeli)
  • Forse la delusione più grande della mia vita è che i bajoriani ancora rifiutano di riconoscere la grande fortuna che hanno avuto nell'avermi come loro liberatore. Io li ho protetti continuamente in tutti i modi possibili. Ne ho avuto cura come fossero tutti miei figli. Ma fino ad oggi c'è forse una statua che mi rappresenti su Bajor? (Il sacrificio degli angeli)
  • [Sui bajoriani] Sono degli stupidi, degli ignoranti, dei folli. Se soltanto avessero cooperato con noi, avremmo potuto trasformare il pianeta in un paradiso. Dal momento in cui arrivammo su Bajor fu subito chiaro a tutti che eravamo noi la razza superiore, ma loro non volevano ammetterlo. Pretendevano di essere trattati da eguali, quando per la verità non lo erano affatto, sia al livello militare che tecnologico, che culturale. Noi eravamo almeno un secolo avanti a loro, sempre i migliori in ogni cosa. Non l'abbiamo scelto noi di diventare la razza superiore. È stato il destino a darci quel ruolo e sarebbe stato molto più facile per tutti se anche i bajoriani avessero semplicemente accettato il loro. E invece no. Tenaci, giorno dopo giorno, iniziarono a rinchiudersi nei templi a pregare per la liberazione e notte dopo notte iniziarono a piazzare bombe fuori dalle nostre case. Fieri, caparbi, assolutamente incorruttibili, dalla ragazza che faceva le pulizie nel mio alloggio al condannato che sgobbava duramente in un campo di lavoro, ai terroristi che sulle colline della provincia di Dakhur agivano nell'ombra. E tutti loro esibivano questo orgoglio come una medaglia al valore contraffatta. [...] Odiavo tutto di loro e non li sopportavo! Le loro superstizioni, le loro grida per ottenere comprensione, le menzogne, la slealta, la loro boriosa superiorità, la loro avidità e l'incredibile ostinazione, i loro orecchini, quei nasi minuscoli coperti di gobbe. [...] Avrei dovuto ucciderli tutti, dal primo all'ultimo. Avrei dovuto trasformare il loro pianeta in un enorme cimitero come la galassia non aveva mai visto dalla nascita dell'universo! (Valzer)
  • Ho degli affari da portare a termine su Bajor. Mi considerano il loro nemico? Forse non conoscono il significato della parola "nemico", ma lo scopriranno. Da questo momento in poi, Bajor ha le ore contate. (Valzer)
  • Adesso sono un uomo nuovo. Non ho più bisogno di sfrenate conquiste o potere. Ormai vivo aldilà di tutto questo. Ho raggiunto e acquisito uno stato di completa chiarezza, una chiarezza che intendo condividere coll'intero universo. (Lacrime dei profeti)

Citazioni su Gul Dukat modifica

Star Trek: Deep Space Nine modifica

  • A volte la vita sembra così complicata, ma niente è nero assoluto o del tutto bianco. C'è sempre quella piccolissima sfumatura di grigio. Poi, invece, passi del tempo con un uomo come Dukat e ti rendi conto dell'esistenza di qualcosa che è pura malvagita. (Benjamin Sisko, Valzer)
  • Dukat, sei patetico. [...] Prima il Dominio, adesso i pah-wraith. Nonostante gli sforzi, riesci sempre a schierarti con i perdenti. (Benjamin Sisko, Quel che si lascia)
  • Forse preferirei pensare a lui come un pazzo, un uomo devastato. Sarebbe meno pericoloso. Per quanto possa sembrare terribile, una parte di me desidererebbe che fosse morto, ma è un pensiero indegno per un ufficiale federale. Ha perso un impero, ha perso sua figlia e ha quasi perso la ragione. Qualunque siano i suoi crimini, non è già una punizione sufficiente da scontare per il resto della vita? (Benjamin Sisko, Valzer)
  • Guardatelo. Dovrebbe essere il comandante di Terok Nor e invece non è altro che l'ennesimo gul gradasso e spaccone pieno di vanità e senza neanche una briciola di capacità. (Elim Garak, Prigionieri del passato)
  • Molte persone non sentirebbero ragioni neanche se si bruciassero le mani sul fuoco, e stia sicuro che Gul Dukat è uno di loro. (Odo, L'emissario)
  • – Non l'ammetterebbe mai con nessun altro, ma crede che l'occupazione sia stata un errore.
    – Io penso però che non lo direbbe se i cardassiani alla fine avessero vinto.
    – Probabilmente no, ma l'essere sconfitto forse lo ha reso migliore.
    – Sono morte troppe persone per insegnargli a vivere.
    – Senti, questo lo so e ci ho riflettuto molto, ma quando guardo mio padre non riesco a vederlo come un assassino.
    – Quando lo guardo io, invece, non riesco a vederlo in nessun altro modo. (Ritorno alla gloria)
  • Prima era un ambizioso egoista privo di scrupoli, e adesso non è altro che un povero pazzo visionario. Non lo definirei un miglioramento. (Weyoun, Lacrime dei profeti)
  • Weyoun è difficile da capire. Di lui non mi fido, ma sempre meglio che uno come Dukat. (Kira Nerys, Il momento di resistere)

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