Paolo Ciani

politico italiano (1970-)

Paolo Ciani (1970 – vivente), politico italiano.

Citazioni di Paolo Ciani modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Noi romani abbiamo vissuto anni difficilissimi con la destra: ci sono stati tanti scandali, ma la cosa che mi preoccupa di più è stato il peggioramento del clima nei confronti dei poveri, delle minoranze e dei fragili.[1]
  • La politica è arte unitiva oppure è inutile retorica.[1]
  • Occorre riconoscere che il reddito ha salvato tanti durante la pandemia e che resta una misura importante contro la povertà.[1]
  • [...] noi rispettiamo la resistenza ucraina e la sosteniamo. Ci sembra problematica la narrazione della vittoria che prolunga la guerra indefinitamente, auspica odio verso la Russia e non cerca soluzioni politiche al conflitto.[1]
  • La guerra è un ingranaggio che non controlla nemmeno chi l’ha iniziata.[1]
  • [Sulla invasione russa dell'Ucraina del 2022] L'Italia si è stretta da subito, con l'Europa tutta, attorno all'Ucraina, Paese aggredito e occupato, lo ha sostenuto economicamente, militarmente, umanitariamente ed ha fatto bene, perché ha soccorso un Paese aggredito.[2]
  • [...] purtroppo, in questo tempo, abbiamo visto troppo normalizzare il demone della guerra. È aumentato un linguaggio bellicista, si è mostrata la guerra degli altri e raccontato l'uso delle armi, le strategie militari, la descrizione delle offensive e delle controffensive, come fossimo in un film.
    Ma la guerra non è un film. Lo sanno bene gli anziani italiani, che ancora raccontano la tragedia della guerra in casa nostra. Lo sapevano bene i padri costituenti, che nella Costituzione hanno inserito un articolo che recita - e non è mai inutile ricordarlo - che l'Italia ripudia la guerra.[2]
  • [...] mai dobbiamo pensare al demone della guerra come a un compagno di strada normale della nostra storia. Oggi le guerre si eternizzano; lo sanno bene i popoli di tanti Paesi, troppo spesso dimenticati: la Somalia, la Libia, l'Afghanistan, lo Yemen, la Siria, per citarne alcuni.[2]
  • Uno dei mali del nostro tempo è [...] l'assuefazione al dolore degli altri.[2]
  • [Sulla invasione russa dell'Ucraina del 2022] Noi italiani ed europei, che abbiamo goduto di una lunga pace, purtroppo l'abbiamo considerata scontata. La guerra era qualcosa degli altri, dei popoli non europei, e oggi ce la ritroviamo in casa, forse perché è scomparsa la generazione dei testimoni che portavano la memoria dell'orrore della Guerra mondiale e ci dicevano che nella guerra possono avvenire le cose più orribili e si sviluppano i sentimenti peggiori: l'odio, la vendetta, il disprezzo.[2]
  • [Sulla invasione russa dell'Ucraina del 2022] [...] se non si cerca la pace per l'Ucraina, si tradisce un popolo intero.[2]
  • [Sulla invasione russa dell'Ucraina del 2022] Sia chiaro, pace non vuol dire debolezza nei confronti degli aggressori. Noi condanniamo con fermezza l'invasione russa, un'aggressione immotivata e ingiustificabile, e per questo rivendichiamo gli interventi che l'Italia ha promosso fino a oggi. E proprio dinanzi al protrarsi della guerra e alle sue evoluzioni, riteniamo importante, però, un nuovo impegno: ci vuole un nuovo investimento sulla diplomazia, che cerchi efficacemente strade nuove, a cominciare da un cessate il fuoco.[2]

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