Russia sotto Vladimir Putin
Citazioni sulla Russia durante i governi di Vladimir Putin.

CitazioniModifica
- Ci sono attori esterni che operano per fratturare l'ordine liberale internazionale. Non userò giri di parole: questo movimento è guidato principalmente dalla Russia. (Joe Biden)
- È opinione diffusa in Russia che non spetti ai cittadini decidere perché incapaci di capire, mentre il governo è composto da persone ritenute le più intelligenti e colte. Questa mentalità è stata il pilastro che ha sostenuto l’Impero russo, l'Urss e ora il regime di Putin. (Boris Bondarev)
- In Russia c’è un numero sempre maggiore di prigionieri politici, gente arrestata per cose minime – un like o una condivisione su Facebook. Siamo ancora in grado di intraprendere azioni di resistenza per la strada, ma sta diventando sempre più difficile perché veniamo costantemente seguite, i nostri telefoni intercettati. A volte ci pedinano apertamente assicurandosi che li vediamo mentre ci filmano. (Nadežda Tolokonnikova)
- In un Paese dove le maestre denunciano i bambini (e i bambini le maestre) per un disegno pacifista, dove il leader dell'opposizione in cella perde 8 chili in 15 giorni perché torturato con la fame, la Tv inneggia alla bomba atomica, gli intellettuali decantano Stalin e i giudici tolgono i figli ai dissidenti, il limite dell'orrore è stato sfondato da tempo. Il paragone con l'Isis regge nella furia con la quale la Russia resuscita il suo passato più oscuro, cancellando con le sue mani ogni residuo rispetto o empatia che poteva suscitare. (Anna Zafesova)
- Invece di contare sulle promesse personali e sulle performance di Putin, le autorità si sono sempre più concentrate sugli indicatori tecnici dello sviluppo della Russia, mentre sottolineavano la minaccia rappresentata dall’Occidente. (Nina Lvovna Chruščёva)
- L'opinione pubblica russa oggi è dominata da questa visione del mondo: 1) vent'anni fa c'era un paese stabile, in via di sviluppo, potente, l'Unione Sovietica; 2) gente "strana", probabilmente agenti dei servizi segreti stranieri, ha avviato in questo paese riforme politiche ed economiche; 3) i risultati di queste riforme si sono rivelati catastrofici; 4) negli anni 1999-2000 è giunto al potere qualcuno preoccupato degli interessi nazionali; 5) successivamente anche la vita ha cominciato a normalizzarsi. Questo mito è altrettanto lontano dalla realtà quanto la leggenda della Germania non sconfitta e tradita, mito popolare nella società tedesca alla fine degli anni 1920-1930. (Egor Timurovič Gajdar)
- La Russia da tempo non è più un pezzo dell'Unione Sovietica frantumata, ma una nazione sicura di sé, con un radioso futuro e una popolazione splendida. (Vladimir Putin)
- La Russia di oggi soddisfa la maggior parte dei criteri [del fascismo] che gli studiosi tendono ad applicare per definirlo. C’è un culto per un unico leader, Vladimir Putin. Il culto della morte, legato alla seconda guerra mondiale. E poi il mito di un’età d’oro passata di grandezza imperiale, da restaurare con una guerra, proprio come nel caso di quella oggi in corso scatenata contro l’Ucraina. (Timothy Snyder)
- La Russia è [...] militarmente più debole della Nato, ha pessime prospettive economiche, una popolazione sempre più anziana, un governo di cleptocrati con inclinazioni dittatoriali. (Arsenij Jacenjuk)
- La Russia è un disastro economico, un Paese arretrato, ma vanta un esercito antiquato e obbediente, una struttura stalinista del potere militare. È l’unica cosa che possiede: la capacità di infliggere la morte ai suoi cittadini, senza una ragione. (Manuel Vilas)
- La Russia è un grande Paese, ma attualmente è occupato da un clan criminale. (Bill Browder)
- La Russia ha scelto la via della piena tutela della propria sovranità, della ferma difesa degli interessi nazionali, dell’identità culturale e spirituale, dei valori tradizionali e della memoria storica. Gli europei hanno fatto una scelta diversa. Hanno adottato i cosiddetti valori liberali, anche se in realtà si tratta del neoliberismo che promuove la priorità del privato sul pubblico, l’individualismo che sopprime l’amore per la Patria. Con una tale dottrina l’Europa non ha futuro. (Nikolaj Patrušev)
- Nella Russia del 21° secolo, "l'antifascismo" è semplicemente diventato il diritto di un leader russo di definire i nemici nazionali. I veri fascisti russi, come Aleksandr Dugin e Aleksandr Prokhanov, hanno avuto molto spazio nei mass media. (Timothy Snyder)
- Non c'è [...] soltanto un'ossessione difensiva di sicurezza nella pretesa di Putin di ricreare intorno alla Russia un'area d'influenza che tenga a distanza i missili e gli uomini della Nato. C'è l'inseguimento della dimensione imperiale su cui in realtà si regge il patto autoritario tra ogni Capo del Cremlino e il suo popolo, perennemente orfano e pretendente di quell'aura di potere sovrano allargato: o per estensione territoriale, o per egemonia politica, o per preminenza culturale, o addirittura per destino della storia. Quel mandato che diventa missione assegnata dalla Russia a se stessa, rispondendo nel caso dell'Ucraina a una vocazione naturale e a un vincolo metafisico che Putin non ha avuto esitazione a definire "spirituale". (Ezio Mauro)
- Non è stata colpa della Federazione Russa se i rapporti con i Paesi dell'Unione europea si sono deteriorati. La scelta ci è stata imposta dai nostri partner. Non siamo stati noi a introdurre certe limitazioni nel commercio e nell'attività economica. È stato fatto contro di noi e siamo stati costretti ad adottare contromisure. (Vladimir Putin)
- Oggi il servizio pubblico russo è pieno di persone abituate a dire "sì" ai loro capi, qualunque cosa dicano o facciano. Non hanno un’opinione, se ce l’hanno non la mostrano. (Boris Bondarev)
- Oggi la Russia è un Paese in crisi profonda, controllato da una cupola di potere attorno a Putin, praticamente in mano all'erede del Kgb sovietico. (Garri Kasparov)
- Ora la polizia ha mano libera, fa quello che ha sempre sognato di fare. Lo sai che fermano i ragazzi per strada, così a caso, si fanno consegnare il telefonino e controllano chi hai chiamato, chi ti ha chiamato, ecc.? Questo non è legale neanche in Russia. E che fai? Protesti? Ti piantano della droga in tasca e ti arrestano. (Nina Lvovna Chruščёva)
- Quanto sia fallito l'esperimento democratico russo è dimostrato dal fatto che l'ipotesi di un Putin-Pinochet equivalga a un buon augurio per la Russia. (Zbigniew Brzezinski)
- Questo regime, un semplice aggregato di criminalità e saccheggio, non è altro che uno di quegli istanti di caos che fanno seguito a qualsiasi rivoluzione. Non è altro che un'atroce virgola della Storia da cui la Russia uscirà presto, perché nessuno è immortale e, precipitando il suo Paese in un'avventura senza via d'uscita, quell'uomo ha accelerato la sua stessa fine. (Bernard Guetta)
- Tutto deve restare sotto controllo della presidenza, questo il principio base della dottrina putiniana: i governatori locali sono inquadrati e non devono sgarrare; gli oligarchi sorvegliati; l’opposizione messa all’angolo, perseguitata, repressa; la Russia deve essere forte territorialmente ed economicamente; la “nuova” Russia è portatrice di valori tradizionali e patriottici, la religione ortodossa è uno degli strumenti che saldano passato e presente, il nazionalismo sollecitato da Putin diventa un’arma politica ed economica. (Leonardo Coen)
- Una cleptocrazia etnonazionalista governata da un pleonexiaco con un tavolo troppo lungo. (John Sweeney)
Vladimir Konstantinovič BukovskijModifica
- Al momento ci sono prigionieri politici, non sono tanti, ma stanno aumentando. La maggior parte della gente che protesta contro la guerra in Cecenia o contro l’inquinamento nucleare è stata accusata di aver rivelato segreti militari. Ma in realtà non sono segreti, sono cose risapute, l’autorità semplicemente non vuole che la gente ne parli.
- Con l’avvento di Putin al potere possiamo tranquillamente dire che il Kgb è tornato a occupare i ranghi della società, a livello finanziario, politico, economico e amministrativo. La cosa assurda è che, se dieci anni fa questi uomini in qualche modo mostravano di essere imbarazzati e di vergognarsi del loro passato, ora non lo fanno più. Questa è la situazione attuale.
- Il governo Putin sta cercando di ricomporre il potere del centro, diciamo il potere del Cremlino. È chiaro che non ci riuscirà totalmente, perché prima il potere del Cremlino era strettamente collegato all’ideologia, al sistema totalitario. Non credo che riescano più a restaurare un sistema totalitario, ma possono ripristinare il potere centrale su molti aspetti della vita, rendendo i russi sempre più infelici.
- In Russia, quando due poteri si contendono un mercato, si uccidono a vicenda. Non è la concorrenza di un prodotto sul mercato. È la concorrenza di chi ha più kalashnikov. Questo non è libero mercato. Noi abbiamo un mercato mafioso, regolato da norme interne al mondo mafioso.
Aleksandr Gel'evič DuginModifica
- Finché c’è Putin, la Russia ha speranza di essere forte, ma Putin è un problema perché non ha istituzionalizzato la sua linea di pensiero. La Russia oggi è Putin-centrica.
- La popolazione appoggia completamente Putin. Non c'è una vera opposizione. E non tanto perché c'è una censura contro chi critica le operazioni militari in Ucraina, ma perché il popolo russo è davvero solidale con il Presidente.
- La Russia oggi è il baluardo che oppone l’identità collettiva alla globalizzazione, che è un’universalizzazione della missione protestante: è la vecchia sfida tra la potenza del mare e la potenza della terra, in un nuovo scenario.
- Non ha fatto nulla nell’educazione, che è rimasta metà sovietica, metà liberale, copiata dall’Occidente. Un miscuglio di incoerenza. Lo stesso vale per la nostra cultura. La nostra cultura è un’imitazione della cultura occidentale e liberale con un frammento di pura propaganda politica, mal fatta. Questa è solo un simulacro, non una preparazione per il regno dello zar. Così non si ritorna alla nostra identità. Si ragiona troppo pragmaticamente e si pensa troppo poco al sacro
Maša GessenModifica
- C'era voluto quasi tutto il secondo mandato di Putin per trasformare il cliché consolidato della narrazione corrente: la «democrazia emergente» a poco a poco aveva ceduto il posto a «tendenze autoritarie», espressione che gradualmente diede un quadro più preciso di quella che era diventata sotto tutti gli aspetti una dittatura militare. Nel 2003, quando Chodorkovskij aveva cercato di parlare a Putin della corruzione, l'organizzazione internazionale Transparency International aveva classificato la Russia come il paese più corrotto del 64 per cento dei paesi nel mondo: nella classifica era un po' più corrotta del Mozambico e un po' meno corrotta dell'Algeria. Nel rapporto del 2010 la stessa organizzazione qualificava la Russia come più corrotta del'86 per cento dei paesi del mondo e la poneva in classifica tra la Papua Nuova Guinea e il Tagikistan.
- Il regime non è totalitario, è piuttosto uno Stato mafioso, però costruito sulle rovine della società totalitaria.
- Nella Russia di Putin, gran parte delle elezioni erano state abolite del tutto: adesso governatori e senatori erano nominati, mentre i rappresentanti della camera bassa erano eletti su indicazione dei partiti tramite una modalità di voto ampiamente spersonalizzata.
- Prima del 2012 la società era autoritaria. L’autoritarismo non chiede ai cittadini di mobilitarsi: nulla è politico, tutti se ne stanno a casa e si occupano dei fatti privati, mentre il governante fa ciò che vuole. Una società totalitaria è l’esatto contrario: i cittadini devono partecipare alla vita pubblica, tutto è politico, nulla è privato. Questo cambiamento è avvenuto dopo il 2012, in particolare dopo l’annessione della Crimea.
Lev GudkovModifica
- Il cittadino tipico dell'era di Putin è simile a quello dei tempi sovietici ma più cinico. Utilizza le stesse capacità di adattamento al totalitarismo usate dal suo predecessore. Ma siccome non ci sono più i defizit, l'"Homo Putinus" è relativamente soddisfatto del suo tenore di vita e non vuole perdere quel che ha. È cinico, appunto. Ogni visione del futuro è sparita. Quando c'era l'Unione Sovietica, le persone avevano un'esistenza pacifica e potevano immaginare un futuro radioso. Questo, almeno, prometteva lo Stato. Lo Stato di oggi non promette nulla. Certamente non la pace.
- Il regime afferma l'idea dei valori primitivi come primari ai valori della persona. E questa posizione si accompagna sempre con l'idea della violenza.
- La deriva è decisamente totalitaria. E la popolazione si è adeguata. Il regime è diventato più repressivo, ha allargato il suo controllo su aree che prima non rientravano nella competenza dello Stato. Sta rapidamente rafforzando il dominio sull'istruzione, sui media e su internet. Sono stati bloccati oltre 250 siti di notizie.
- Quello del sovetsky chelovek (uomo sovietico) è un modello complesso, ma la sua caratteristica principale è di aver imparato ad adattarsi a uno stato repressivo. Pertanto, l'attuale inasprimento della politica repressiva e il rafforzamento delle strutture di potere lo stanno rianimando. Complice un'istruzione pubblica mai riformata, le nuove generazioni sviluppano le stesse capacità di adattamento alla repressione dell'Homo sovieticus. Tutte le abitudini tipiche di un'esistenza in una società chiusa si stanno oggi attivando, in parte sotto l'influenza della propaganda, in parte per la cultura politica di tipo sovietico che Putin vuol restaurare.
Vladimir Kara-MurzaModifica
- L'intero modus operandi del regime di Putin è che le persone intorno a lui, non dimentichiamolo mai, non è solo un regime autocratico, è anche un regime cleptocratico, dalla classica definizione greca della parola "governato dai ladri"; quei ladri vogliono rubare in Russia e poi spendere e nascondere il denaro rubato in occidente, dove hanno i loro yacht, le loro ville, i loro conti bancari, o molto spesso le loro famiglie. Per anni e anni, i paesi occidentali hanno permesso che ciò accadesse.
- La Russia è un paese europeo. Non è normale ritrovarsi con una dittatura in Europa, nel XXI° secolo.
- Molto spesso, le persone in occidente vedono solo il lato ufficiale. Vedono Putin, la repressione, le azioni aggressive e la guerra in corso. Molto spesso si perde di vista l'altra faccia della Russia. L'altra faccia, ovviamente, è che nel mio paese ci sono milioni di persone che rifiutano e dissentono radicalmente da tutto ciò che il regime di Putin rappresenta, dalla cleptocrazia agli abusi, alle repressioni e ai crimini contro l’umanità che vengono commessi.
- Sappiamo che arriverà un giorno in cui la Russia diventerà un normale paese europeo. Credo sia nell'interesse, non solo di noi russi ma anche di tutti voi della comunità internazionale, avere a Mosca un governo che rispetti i diritti e le libertà del proprio popolo e che si comporti da cittadino responsabile sulla scena internazionale. Sappiamo che quel giorno arriverà e tutto ciò che facciamo nel movimento di opposizione russo ha come obiettivo quello di cercare di avvicinarsi a quel giorno.
Nicolai LilinModifica
- I nostri discendenti ci ricorderanno come una società soggiogata da una lobby di oligarchi e governata da politici in simbiosi con la finanza corrotta. La cosa più preoccupante è che ormai tutto ciò viene percepito come normale.
- L'unica cosa importante che le élite al governo in Russia sembrano non capire è che non si può proporre per due decenni lo stesso identico programma solo perché questo, vent'anni fa, era popolare. Sembra che il tempo non scorra, all'interno delle prestigiose mura del Cremlino: le persone che lavorano in quel luogo sembrano non cambiare, non evolvere, non accorgersi che il pasese che governano (così come il resto del mondo) è mutato radicalmente. Le masse sono stanche dei rendiconti in stile nordcoreano che arrivano dalle faraoniche riunioni del partito Russia Unita, non ne possono più dei notiziari impostati sulla linea editoriale "lui, sempre lui". La gente non riesce a capire perché di nuovo, come durante gli anni dell'URSS, si debba vivere sotto la costante pressione ideologica che insegna che il resto del mondo è nemico, che tutti ci odiano perché siamo il paese più ricco e più bello al mondo – stranamente, però, pur esportando gas a migliaia di chilometri di distanza, abbiamo ancora il settanta per cento delle case e delle infrastrutture in Siberia (patria di quel gas) che si scaldono con la legna.
- La Russia è uno dei Paesi più corrotti al mondo ed è sotto gli occhi di tutti. Il flusso di denaro dalla Russia ha fatto comodo a lungo all’Occidente, ora le sanzioni hanno stravolto il mercato tra l’Europa e la Russia. La situazione attuale fa comodo soprattutto agli Stati Uniti, che stanno realizzando il loro progetto di mantenere l’egemonia economica e militare in Europa. Per loro la Russia è un pericolo, non è un partner e lo vorrebbero come un vassallo.
Aleksandr Val'terovič LitvinenkoModifica
- Fintanto che i cechisti governeranno la Russia, questo Paese e la sua gente non potrà aspettarsi altro che guerra e sangue. Il principale merito del governo settennale di Putin è che nel Paese governato dal Kgb viene deprezzata pienamente la vita umana, oggi la vita umana in Russia non vale proprio un bel niente.
- Gradualmente ho preso coscienza del fatto che non stavo servendo la Russia ed il suo popolo, bensì una banda di criminali che di fatto avevano occupato il mio Paese, una feccia che manteneva la gente nel terrore e nella miseria, che rapinava la gente mettendosi in tasca miliardi di soldi rubati.
- La Russia è un Paese che adotta il terrorismo di Stato come metodo, la sua politica estera ed interna è criminale e pericolosa tanto per i cittadini che la abitano, quanto per l'intera comunità internazionale. Le autorità russe basano la loro attività sulla violenza e sulla completa negazione delle norme universali della morale e del diritto. I suoi più alti ufficiali esortano pubblicamente alla violenza e all'omicidio e incitano all'inimicizia nazionale; queste dichiarazioni non fanno che rafforzare le loro posizioni all'interno dell'entourage di Putin.
- Nella Russia di oggi in verità si sta effettuando un grandioso esperimento, che verrà studiato per secoli dagli studenti delle accademie dei servizi segreti di tutto il mondo; lo studio consisterà nell'individuare i metodi per contrastare i servizi segreti dell'avversario quando sono capeggiati da uno schizofrenico che soffre di paranoia.
Dmitrij MuratovModifica
- Ci sono due tendenze contraddittorie nella Russia di oggi. Da un lato, il presidente della Russia sostiene la realizzazione di un monumento per il centesimo anniversario della nascita di Sacharov. Dall'altro, il Procuratore generale della Russia chiede l'eliminazione dell'organizzazione internazionale Memorial. Memorial provvede al ritrovamento delle vittime delle repressioni staliniane. E adesso la Procura accusa Memorial di "violazione dei diritti umani"! [...] Ma Memorial è stata fondata da Sacharov.
- [«Si può parlare di democrazia in Russia?»] Esistono tribunali indipendenti, quando i processi non interessano la sfera politica o il grande business. Quando invece cominciano a toccare la politica o i grandi affari, allora i tribunali diventano di Stato e non più indipendenti. Per quanto riguarda la libertà dei mezzi di informazione, esistono media liberi nella carta stampata, ma certamente non esiste libertà in televisione: basta accenderla per capirlo. Quando succede qualcosa di grave, aspettano istruzioni.
- La pratica della tortura in prigione o durante le indagini è viva e vegeta nella Russia di oggi. Abusi, stupri, condizioni di vita terribili, visite vietate, vietato telefonare a tua madre per il suo compleanno, detenzione illimitata. Persone gravemente ammalate vengono rinchiuse e picchiate durante la detenzione, ragazzi ammalati sono tenuti in ostaggio e subiscono pressioni per dichiararsi colpevoli senza alcuna prova contro di loro.
- Nel nostro paese (e non solo) è comune pensare che i politici che evitano lo spargimento di sangue siano deboli. Mentre minacciare il mondo con la guerra è il dovere dei veri patrioti.
- [«C'è libertà di espressione in Russia?»] No, non si può parlare di libertà nel ricevere e accedere alle informazioni. Le persone che vogliono sapere qualcosa leggono il Kommersant, le Vedemosti, la Novaya Gazeta, i siti internet Gazeta.ru, il settimanale The New Times e ricevono la foto completa del Paese. Comunque nella carta stampata c’è più libertà che nei media elettronici: in televisione non c’è libertà di parola nel modo più assoluto. Tutta la televisione federale, tutti i canali sono di pura propaganda; una grossa macchina di propaganda. E su internet da noi è diffusissimo il fenomeno del trolling.
Boris NemcovModifica
- Il sistema putiniano è caratterizzato dalla fusione diffusa a tutti i livelli e manifesta tra funzionari e business, dalla partecipazione di parenti, amici e conoscenti all'acquisizione dei fondi pubblici e della proprietà statale, dall'inamovibilità del potere e dalla chiusura del suo sistema di funzionamento.
- In tutta la sua storia, la Russia non aveva mai conosciuto un tale livello di ladrocinio e concussione. Spesso i difensori di Putin affermano che la corruzione dei "temerari anni Novanta" non era inferiore a quella attuale. Ma i fatti dicono il contrario. Se si fa riferimento ai dati Rosstat sulla quantità di reati legati alla corruzione, allora la dinamica appare evidente: c'è stata una crescita dai 2700 reati del 1990 ai 13.100 del 2009.
- La corruzione è rafforzata anche dal fondamentale principio putiniano di governo: "Per gli amici tutto, per gli altri l'abuso". Il rispetto della legge e l'equità non sono un dovere dei funzionari di Putin. Ciò che importa è la lealtà personale. "Se sei leale ruba, se non sei leale andrai in prigione" è un altro principio guida dell'attuale potere.
- La corruzione ha corroso e distrutto il sistema di tutela del diritto. La massima priorità di molti capi di polizia è l'arricchimento personale. La lotta al terrore e la sicurezza dei cittadini non rientrano fra le loro priorità.
- La corruzione in Russia ha smesso di essere un problema, ed è diventata un sistema. Con le sue metastasi ha paralizzato la vita economica e sociale del Paese. Il fatturato annuale della corruzione nel nostro Paese ha raggiunto i 300 miliardi di dollari: questo valore, confrontato con il bilancio annuale russo, costituisce il 25% del PIL.
- La gente è stanca di tante cose. La corruzione è di livello africano. La disparità sociale è un insulto continuo verso i lavoratori. Poi scuola, sanità, pensioni. Un disastro. Se molti arrivano a rimpiangere l'Urss e votano ancora comunista ci sarà un motivo.
- La Russia oggi può scegliere di raddoppiare le pensioni, invece di costruire e foraggiare basi militari a Cuba e in Venezuela. La mentalità della nostra gente è che non importa se siamo poveri, l’importante è che ci temano.
- La Russia oggi rappresenta circa il 2% del pil mondiale. Gli Stati Uniti contano per il 27%, la Cina per il 15%, l’Europa da sola pesa per più del 25%: che tipo di impero può contare su statistiche del genere?
- [«Perché la politica liberista in Russia ha fallito?»]
Perché l’eredità di trecento anni di schiavitù non è ancora superata. La nostra mentalità è storicamente quella degli schiavi. E poi perché la gente dalla mente più libera e indipendente è stata uccisa dai bolscevichi e da Stalin. L’intera genetica dei russi è cambiata. La Russia non ha sufficiente esperienza di liberismo.
Oleg OrlovModifica
- È [...] inevitabile che la difesa dei diritti umani venga stravolta, in un paese in cui la legalità non esiste più. Oggi i russi che se ne occupano si trovano nella stessa posizione dei dissidenti d'epoca sovietica, loro predecessori. Cercare di farsi conoscere al pubblico russo ed estero diventa un obiettivo primario.
- L'intimidazione da parte del Governo avviene a diversi livelli. Inizia dai controlli infiniti, che ci obbligano a fornire volumi e volumi di documenti e rapporti, costringendoci a interrompere il nostro lavoro per lunghi periodi. Alla fine dei controlli, possono decidere di chiudere l'organizzazione o aprire un processo penale con l'accusa di estremismo. È un modo per silenziare le voci critiche.
- Le masse aspiravano all'impero, all'uomo forte, al mito di Stalin. Opinioni rintracciabili sia "in vetta", fra le élite che dirigono il paese (dipendenti pubblici, forze di sicurezza, deputati, dirigenti di aziende pubbliche e oligarchi) sia "in fondo", tra i più poveri. Tra quelli che hanno Mercedes, yacht e castelli, e tra chi non ha neanche il bagno in casa. A tutti, però, il sistema autocratico di Putin nega qualunque diritto.
- Si contrappone la Russia al presente, al passato e al futuro degli stati circostanti (soprattutto di quelli europei); si afferma la superiorità della cultura russa (dove l'aggettivo non va inteso in senso etnico, ma imperiale); si nega l'esistenza stessa del popolo, della lingua e della cultura dell'Ucraina... tutto ciò è ormai la base della propaganda di stato. Quanto a negare la democrazia, affermare il culto del capo e sopprimere la dissidenza, non c'è niente da dimostrare, è una cosa che salta agli occhi...
Anna Stepanovna PolitkovskajaModifica
- A sentire i sondaggi, solo il 2% dei russi ha idea di che cosa sia scritto nella Costituzione. Il 45% ha dichiarato che il diritto più importante è quello al lavoro; solo il 6% ha menzionato la libertà di parola quale cardine della propria esistenza.
- Ci siamo accorti tutti che la parola «pietà» è stata cancellata dal vocabolario del Governo. Il Governo oggi fa affidamento sulla crudeltà dei propri cittadini: la distruzione è incoraggiata, la logica dell'omicidio seguita e diffusa. In un contesto simile, per diventare un eroe devi uccidere.
- Così vanno le cose in Russia: per stilare perizie legali non sono i fatti che contano, ma chi li manipola. Il risultato di una perizia dipende da chi la effettua.
- Così vanno le cose in Russia: se ammazzi qualcuno sei degno di rispetto.
- È curioso. Passano gli anni, il Partito comunista non c'è più da un pezzo, ma alcune peculiarità del passato restano immutate. Come la patologica mancanza di rispetto per le persone in generale e, in particolare, per chi, nonostante tutto, lavora con dedizione e sacrificio. Per chi ama la causa che serve. Il potere non ha ancora imparato a ringraziare chi gli dimostra fedeltà. Lavori duro? Bravo, continua fino a che non crepi o fino a che non ne puoi più di sopportare. Il potere si fa di giorno in giorno più spudorato nel voler annientare i nostri migliori concittadini e nel puntare sui peggiori con la pervicacia di un maniaco.
Non c'è dubbio che il comunismo sia stato un danno tremendo per il nostro Paese. Ma quel che sta accadendo oggi è ancora peggio. - È una peculiarità del nostro Paese: se il sogno di ogni soldato è di diventare generale, quello di ogni criminale russo è di fare soldi legalmente.
- Fu subito chiaro, inoltre, che un vecchio ceto stava rinascendo a nuova vita: la nomenklatura, l'élite di governo, un anello fortissimo della catena di potere dell'era sovietica che stava marciando sui binari di un'economia a cui aveva saputo adattarsi in un batter d'occhio. I rappresentanti di questa nomenklatura hanno tutte le intenzioni di vivere nell'agio quanto i «nuovi russi», ma ufficialmente ricevono stipendi ridicoli. Non ritornerebbero mai indietro ai vecchi tempi sovietici, ma nemmeno i nuovi soddisfano del tutto il loro desiderio di ordine e legalità (che la società chiede con sempre maggior insistenza). Perciò perdono molto del proprio tempo ad aggirare la legalità e l'ordine costituito in favore del proprio arricchimento personale. La conseguenza è una rinascita assai rigogliosa della corruzione, che con la nuova-vecchia nomenklatura putiniana ha raggiunto vette inattingibili per i comunisti o per El'cin e compagni, una corruzione che stritola le piccole e medie imprese (e la classe media con loro) e sostiene («fa fiorire», cioè predilige quali erogatori di tangenti) i grandi e i grandissimi gruppi e i monopoli paragovernativi, che sono quelli che portano alla Russia le entrate maggiori, le più stabili, e non solo ai manager e ai padroni del vapore, ma anche a chi, nello Stato, offre loro protezione (e in Russia non si fanno grossi affari senza sponsor nel governo). Sullo sfondo di tale e tanto sfacelo – che nulla ha a che spartire con il mercato – la nostra nuova «nomenklatura di partito» (hanno ricominciato a chiamarla così, come in epoca sovietica) è rosa da una forte nostalgia per l'URSS, per i suoi miti e i suoi fantasmi.
- In Russia, oggi, i veri democratici sono quelli che votano «nessuno». È gente che va a votare – dunque cittadini consapevoli –, che pensa, ma è disgustata da chi è al potere.
- L'idea dell'oligarchia di Stato è un parto di Putin e di una ristretta cerchia di persone attorno a lui. Il concetto è il seguente: le entrate principali della Russia si devono all'esportazione di materie prime, dunque lo Stato deve averne il controllo totale. E nella mente di Putin e della sua amministrazione, lo Stato sono loro. Dunque loro devono controllare il grosso delle entrate, perché sono i più intelligenti e sanno meglio di chiunque altro di che cosa ha bisogno la gente e come gestire i flussi di capitale provenienti dal commercio delle materie prime. [...] Non c'è bisogno di dire che sul trono dei supermonopoli siedono ex čekisti (KGB) diventati oligarchi. Putin si fida esclusivamente di loro (sarà perché vengono dallo stesso mazzo?) e della loro capacità di capire che cosa serva ai russi. Per l'amministrazione del presidente ciò significa che soltanto loro sanno distribuire «equamente» il sovraprofitto delle materie prime. Tradotto: tutto deve passare per le loro mani.
- L'uomo russo di oggi, l'uomo dell'era Putin, ha il cervello offuscato dalla propaganda e per buona parte è tornato a pensare da bolscevico. Ma non ha disimparato del tutto a pensare con la propria testa, come era autorizzato a fare con il presidente El'cin. Oggi un russo non avrà fretta di rispondere alla domanda se un processo debba per forza essere politico o se debba, invece, fare i conti solo con la legge. Anzi, è molto probabile che chieda del tempo per rifletterci...
- La linea politica attuale è prettamente neosovietica: non uomini, ma ingranaggi costretti a realizzare incondizionatamente gli azzardi politici di chi ha preso il potere. Ingranaggi senza alcun diritto, nemmeno quello a una morte dignitosa.
- La nostra non è una società. È un'accolta di cellule di cemento non collegate tra loro. In una c'è un Eroe. In un'altra un sostenitore di Jabloko. In una terza Zjuganov, il leader dei comunisti. Eccetera eccetera. Insieme, a migliaia, potrbbero formare un popolo. Invece sono impermeabili ai sentimenti. Quando una sta male, si strugge perché nessuno le offre una spalla su cui piangere. E se proprio le altre cellule le rivolgono un pensiero, è solo superficiale. Ci pensano qualche attimo in più solo quando anche loro si ritrovano a stare malissimo.
Il potere mira a rendere le cellule ancora più impermeabili, a separare le persone, ad aizzarle le une contro le altre: divide et impera... E la gente lascia fare. Questo è il problema. Ecco perché la rivoluzione russa è tremenda quando scoppia: le cellule si disgregano solo quando il livello delle emozioni negative diventa intollerabile. - La politica russa è, come sempre, una politica di fondi neri. Senza i quali nulla si crea e nulla si distrugge. Il denaro sporco è il principio secondo il quale si formano tutti i rami del nostro sistema di potere. Che per sopravvivere non ha bisogno di ordine e di norme ben delineate, ma di un caos fomentato artificialmente.
- La Russia è un Paese stabile, come no. Ma di una stabilità mostruosa, nella quale nessuno chiede giustizia a tribunali di un asservimento e di una faziosità lampanti. Chiunque abbia un po' di cervello non cerca protezione presso le istituzioni intese a far rispettare la legge e a mantenere l'ordine, perché sa che sono corrotte fino al midollo. Il linciaggio è all'ordine del giorno, nelle azioni e nella coscienza della gente. Occhio per occhio, dente per dente.
- «Mattaccino», da «matto», è una vecchia parola per dire pagliaccio. [...] Mattaccini sono quasi tutti i giornalisti russi dell'ultima generazione e i mass media odierni. Un bel circo di mattaccini e buffoni. Il loro compito è divertire il pubblico, e se proprio devono scrivere di cose serie, l'argomento è uno solo: com'è bella la «verticale del potere» in tutte le sue ipostasi.
- Migliaia di persone vengono umiliate e maltrattate, e nessuno fiata. Quello che si spaccia per un popolo eletto da Dio e che di Dio è latore, un popolo che si crede una superpotenza (ed è stuzzicando questi sentimenti che Putin ha portato avanti la sua politica), si è rivelato fatto di omuncoli, sottoproletari, filistei corrotti, spregevoli borghesucci dissoluti che non vedono oltre il proprio naso. Che si oppongono e dissentono solo di fronte a un piatto vuoto o perché lo Stato ha tolto LORO qualcosa. Perché se la togliesse al vicino, non starebbero certo a sindacare.
- Negli ultimi anni siamo diventati molto più rozzi. E molto più vili. È una tendenza evidente, e lo diventa sempre più man mano che la guerra nel Caucaso continua, trasformando vecchi tabù in abitudini consolidate. Omicidi? Roba di tutti i giorni... Furti? Che c'è di male! Sciacallaggio? È la norma. I crimini non trovano una condanna non solo in un'aula di tribunale, ma nemmeno nell'opinione pubblica. Quel che prima era vietato, ora è lecito...
- Un tale sistema – giudici corrotti, elezioni falsate, presidenti che se ne fregano spudoratamente dei cittadini – può esistere solo se la gente non protesta. È su questo che conta il Cremlino: oggi come oggi [...] ciò che non deve mai mancare in Russia è l'apatia, radicata nella convinzione quasi unanime che il potere «sistemerà» comunque tutto a proprio vantaggio. Elezioni comprese. E più si vota, più la gente se ne convince. Più se ne convince, più se ne frega di tutto e di tutti. Più se ne frega, più è indifesa e muta. Più è indifesa, più il potere se ne approfitta. Non solo in materia di elezioni, ma anche nella vita di tutti i giorni. È un circolo vizioso. Ma pare che alla maggioranza il vizio non dispiaccia. La gente ha un fremito solo e soltanto quando è coinvolta in prima persona.
Sandro ViolaModifica
- Il declino demografico, se non lo si deve chiamare agonia, provocato dall'alcolismo e da strutture sanitarie fatiscenti, appare inarrestabile. L'Aids dilaga. Le infrastrutture sono quelle che c'erano sessanta o settant'anni fa in Occidente. Le campagne non sono ancora uscite dalla povertà e dal degrado dell'epoca comunista. La crescita economica è quasi totalmente dovuta all'aumento dei prezzi del petrolio e del gas, e dunque, come per ogni altro petro-stato, dovuta ad una congiuntura favorevole di durata incerta. La corruzione permea ogni segmento delle istituzioni e della società. Sulla decina di omicidi eccellenti commessi durante gli anni di Putin, non ce n'è uno su cui i tribunali abbiano fatto luce.
- Il fatto è che certi tratti della presidenza Putin, che si dichiara democratica e liberale, ricordano la Russia sovietica in modo un po' più che simbolico. Non c'è niente di democratico e liberale, per esempio, nella persecuzione cui sono stati sottoposti in questi mesi i giornali e la Tv del gruppo Mediamost, che in tutto il paese sono i più critici verso il governo e il presidente. Redazioni perquisite, giornalisti intimiditi. [...] Ma ciò che più inquieta è che l'offensiva contro Mediamost, Reuters, Radio Liberty, gli ambientalisti e le associazioni che reclamano il rispetto dei diritti umani in Cecenia, è condotta con la vecchia accusa leninista di sabotaggio e collusione con agenti stranieri. Uno stile Kgb, per dirla in due parole, che induce a ripensare l'origine, la formazione, la cultura di Vladimir Putin. Un' idea Kgb del potere.
- Il fatto è che noi continuiamo a parlare della Russia quasi fosse un paese come gli altri: i prezzi del petrolio e del gas che continuano a calare, la crisi finanziaria, la marea dei disoccupati, i piccoli segnali d'un possibile miglioramento dei rapporti con l'Occidente.
Ma la Russia non è un paese come gli altri. Negli "altri" paesi i giornalisti non vengono sparati al cuore o alla nuca. E se domani ne venisse ammazzato uno, il presidente della Repubblica di quel paese dove è stato commesso l'omicidio non direbbe, come disse Putin dopo la morte della Politkovskaja, che si trattava di "persona senza vero ascolto nella società". - La verità, infatti, è che la Russia è un paese ancora in bilico tra la spaventosa arretratezza lasciata da sette decenni di comunismo, e i pochi, sconvinti tentativi che il regime di Vladimir Putin ha fatto dal 2000 ad oggi per portarlo nella modernità. Tutta la rete delle sue infrastrutture - condotte d'acqua, elettricità, trasporti, strade, fogne - è per vastissimi tratti vicina al collasso, nonostante gli enormi introiti da petrolio e gas venuti alle casse del regime tra il 2001 e il 2008.
- Quale settore sociale, quanti russi, sono oggi contro il regime? La Russia e i russi stanno meglio, molto meglio di quanto non siano mai stati, forse, nella loro lunga storia. Persistono sacche di grande miseria, mentre una Sanità pubblica da Terzo Mondo è impossibilitata a contenere il dilagare dell'Aids e di altre malattie endemiche. Infrastrutture fatiscenti o addirittura mancanti, ritardi tecnologici, agricoltura ancora arretrata di mezzo secolo e più rispetto a quelle dei paesi sviluppati. E infine la corruzione sempre più estesa e sfrontata, indomabile. Ma i redditi, specie nelle grandi città, sono aumentati, si va delineando una classe media, il vertiginoso aumento del numero delle automobili rende una tortura ogni percorso nel centro di Mosca. E persino i russi cui Putin non ha portato un po' di prosperità hanno motivi di soddisfazione. Le ferite che il loro nazionalismo aveva subito con il crollo dell'Urss e il caos degli anni di Eltsin, sono ormai rimarginati.
- Un'opposizione di massa, in Russia, non esiste. Non esiste un pensiero liberale, se non confinato in piccoli gruppi di politici e intellettuali. La frase che i russi ripetono più spesso è come sempre «Po figu»: non me ne importa niente. [...] La filosofia di chi è stato perennemente maltrattato senza ragione né spiegazioni, buona per fronteggiare le asprezze d'ogni giorno ma anche per tapparsi le orecchie dinanzi ai discorsi complicati, astratti, come quelli sulla democrazia, le libertà, i diritti umani e politici.
Voci correlateModifica
- Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'
- Bombe nei palazzi in Russia
- Conflitto russo-ucraino
- Crisi del teatro Dubrovka
- Federal'naja služba bezopasnosti
- Incidente del K-141 Kursk
- Ingerenza della Russia nelle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016
- Pandemia di COVID-19 in Russia
- Putinismo
- Rascismo
- Ruolo della Russia nella guerra civile siriana
- Russia
- Seconda guerra cecena
- Strage di Beslan
- Vladimir Putin
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