XXII Giochi olimpici invernali
22ª edizione dei Giochi olimpici invernali, tenutasi a Soči (Russia) nel 2014
Citazioni sui XXII Giochi olimpici invernali, svoltisi a Soči nel 2014.
- Come temevo, l'emittente che seguiva le Olimpiadi, la Nbc, e il Comitato olimpico internazionale si attennero al copione di Putin e presentarono i Giochi di Sochi come un passo in avanti verso la liberalizzazione della Russia. Per Putin i giochi furono dunque un mezzo per far dimenticare non soltanto i processi-farsa che si celebravano in Russia ma anche le virulente campagne antiamericane e antisemite degli ultimi decenni. Come potevano quelle notizie competere con atleti che pattinavano sul ghiaccio o con le partite di hockey? Il popolo ucraino, però, non volle recitare la parte che gli era stata assegnata e continuò a lottare per la propria libertà e la propria vita. Il suo coraggio è encomiabile, e le proteste di Euromaidan ci ricordano che, indipendentemente dalla deferenza che i leader stranieri possono mostrare verso un dittatore, il suo destino è segnato: egli è condannato a cadere in disgrazia presso il suo popolo. (Garri Kasparov)
- I motivi che stanno alla base della determinazione di Putin nel volere le Olimpiadi non sono solo di ordine economico e di prestigio. Soči non è lontana dalla provincia ribelle dell'Abcasia che da anni si batte per staccarsi dalla Georgia ed entrare in Russia. La Georgia si sta legando all'America e alla Nato. Mosca fa il possibile per disturbare l'idillio e risponde con il mastodontico investimento olimpico. Tutti i disoccupati dell'Abcasia potranno essere assorbiti come forza lavoro. Sarà chiaro che è Mosca, e non Washington, a dare da mangiare ai poveri abcasi. (Demetrio Volcic)
- Penso che Vladimir Putin ci tenga personalmente al progetto dei Giochi Olimpici. Per lui è una questione di onore, di orgoglio virile. Di conseguenza, le pressioni internazionali rispetto ai GO per lui contano. (Nadežda Tolokonnikova)
- Putin voleva che le Olimpiadi di Sochi fossero per lui un'impresa modello Pietro il Grande, e che la sua amata località turistica diventasse un gioiello internazionale allo stesso modo in cui San Pietroburgo era stata trasformata in una capitale imperiale praticamente dal nulla. Putin sperava anche di risvegliare un po' di orgoglio patriottico con quel grande circo, da servire con lo spesso pane nero russo. È il genere di miraggio che si produce quando un despota confonde se stesso con lo Stato dopo essere stato per troppo tempo al potere. Mancanco i meccanismi di confronto di una stampa indipendente e di elezioni autentiche, il tiranno comincia a credere che la sua gloria personale equivalga alla gloria del suo paese e che ciò che rende felice lui renda felice anche il suo popolo. (Garri Kasparov)
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