Propaganda nella Federazione Russa
propoaganda
Citazioni sulla propaganda nella Federazione Russa o propaganda russa.
Citazioni
modifica- Capisco la propaganda del Cremlino, che crea appositamente teorie del complotto, manipola i fatti e cerca di confondere il mondo: i criminali tentano sempre di coprire le loro tracce. (Il'ja Jašin)
- Da noi ora c'è un nuovo modo di dire che illustra bene la situazione: «Ho chiamato la mamma, ma ho parlato con la tv». Ed è davvero così. Parlo con mio padre e lui mi risponde con le parole della propaganda, quasi non mi riconoscesse neppure. E non si tratta di un caso isolato. (Valerij Panjuškin)
- Dall'inizio della grande offensiva russa contro l'Ucraina, molti si sono chiesti se i russi credano davvero alla propaganda di Stato. Allo stesso modo, gli occidentali si domandavano in passato quanti comunisti ci fossero davvero in Unione Sovietica. Ma la risposta è molto più complicata di un dato percentuale. La propaganda influenza la realtà, l'identità e le scelte di vita, che piaccia o no. Può essere definita violenza emotiva e coercizione piscologica, ma nessuno può sfuggire alle conseguenze di un lavaggio del cervello, e la capacità di resistere di ciascuno è un fatto personale. Un mio conoscente che aveva frequentato la scuola sovietica mi ha descritto il suo percorso scolastico in questo modo: «Dovevi semplicemente smettere di pensare. Non appena iniziavo a pensare a ciò che avevo mandato a memoria, sentivo che la testa mi stava per scoppiare. Quindi era meglio non capire, era meglio non pensare». (Sofi Oksanen)
- Finora la propaganda russa non ha perseguito obiettivi ideologici, come in Unione Sovietica, e l'ideologia non è stata presentata, alla vecchia maniera, come un'immagine utopistica, ma cerca comunque di influenzare la realtà, di stigmatizzare persone, Paese e nemici. Ciò che l'accomuna alla propaganda sovietica, tuttavia, è il rovesciamento del significato delle parole. Per l'Unione Sovietica l'occupazione era amicizia e liberazione, la resistenza era follia, malattia o crimine. Allo scoppio della guerra in Ucraina orientale, la Russia ha definito genocidio la situazione nel Donbas, anche se in realtà niente del genere era accaduto. Il nazionalismo russo è chiamato patriottismo, ma si tratta di nazionalismo. La guerra in Ucraina viene definita operazione speciale quando invece è una guerra. La scelta dei termini indica come Mosca abbia preso atto del fatto che potrebbero esserci dei limiti all'entusiasmo bellico in Russia. (Sofi Oksanen)
- I collaboratori di Putin hanno rapidamente portato a termine il compito più delicato e importante, la conquista del sistema televisivo. Da allora, il paese è sottoposto a una propaganda pervasiva, incessante, ben più sofisticata, efficace e onnipresente di quanto il regime sovietico sia mai stato capace di mettere in atto. Stampa e televisione hanno martellato senza sosta il pubblico con immagini di Putin quale capo carismatico alla testa di un vasto movimento di resistenza nazionale, mentre il putinismo viene rappresentato come il garante della stabilità e dell'ordine interno. I valori dello stato imperiale sono stati inculcati nell'immaginario collettivo, nell'intelligenza sociale, insieme con una sistematica denigrazione e banalizzazione di ogni concezione alternativa dello sviluppo della Russia, soprattutto quelle che si ispirano ai valori della libertà e di una genuina democrazia. In breve, l'incessante propaganda ha trasformato le diverse ipotesi sulla popolarità di Putin in una singola, coerente e dominante realtà. (Sergej Adamovič Kovalëv)
- I russi credono alla propaganda perché è psicologicamente più confortevole. (Sergej Medvedev)
- Io mi offendo a dialogare con uno che dice che in Russia non c'è la propaganda. (Alessandro Sallusti)
- L'opinione pubblica italiana è tra le più ricettive e penetrabili alla propaganda russa. Siamo ad esempio tra i più inclini a giustificare le violazioni del diritto internazionale di Putin, a vedere il sostegno militare a Kyjiv come un modo per prolungare la guerra (proprio come dice Putin) piuttosto che come un giusto sostegno ad un Paese invaso militarmente oltre che ad un messaggio di deterrenza, nel caso non remoto che Putin pensasse di poter fare la stessa cosa in Georgia o in Moldova, con grande detrimento della stabilità della regione europea e del suo sviluppo economico e sociale. È come se ci fosse una forma di isolamento dagli altri grandi Paesi europei, che è innanzitutto culturale. E un Paese fondatore dell'Unione europea davvero non potrebbe permetterselo. (Federica Onori)
- La gente ne ha bisogno. [...] La maggior parte delle persone ha bisogno che la testa sia piena di pensieri.
Non nutrirai la gente con discorsi altamente intellettuali. La maggior parte delle persone mangia cibi semplici. [...] In genere la maggior parte delle persone consuma credenze dal significato molto semplice. È normale. C'è l'alta cucina e c'è McDonald's. (Vladislav Surkov) - La propaganda del Cremlino è talmente solida da riuscire a stare in piedi tuttora, tanto che i russi non percepiscono nessuna contraddizione di fronte alle dichiarazioni di Putin, che da una parte considera Kharkiv una «città russa» e dall'altra ritiene che bombardarla sia una «battaglia contro i nazisti». I russi del 2022, è il caso di sottolinearlo, sono tanto indottrinati e tanto irresponsabili quanto lo erano gli italiani e i tedeschi alla fine degli anni Trenta. (Vladislav Inozemcev)
- La propaganda è come le radiazioni. Non è possibile stare vicino al blocco numero 4 della centrale nucleare di Cernobyl e non rimanere contaminati. Così non si può vivere in Russia e sfuggire agli effetti della propaganda. (Dmitrij Muratov)
- La propaganda putiniana è nociva per qualunque persona normale. Io e i miei compagni di cella abbiamo raggiunto un compromesso: in generale guardiamo canali di musica o di sport. Ma ogni tanto i ragazzi mettono su qualche orrendo talk-show tipo quelli di Solov'ёv o della Skabeeva. Di solito accompagniamo la visione con dialoghi che sembrano presi da Cuore di cane di Bulgakov. Gli altri dicono: così almeno sentiamo le notizie! E io rispondo: ma quali notizie, è propaganda bella e buona. Loro ribattono: altre non ce ne sono! Io rido: e fate a meno di sentirle, meglio ascoltare qualche altra canzonetta. Ma se non riesco a convincerli, allora sì, mi tocca mettermi i tappi. Di tanto in tanto, però, mi sforzo di guardare anche le trasmissioni della propaganda. Ma a piccole dosi: soltanto per comprendere le tecniche di manipolazione. È uno spettacolo pesante e che ti fonde il cervello, perché le teste parlanti nello schermo non fanno che urlare e dare in escandescenze. Ma è difficile rimanere stupiti dalle tesi principali che sostengono, sono sempre le stesse. Il mondo intero combatte contro di noi, ma il mondo intero è dalla nostra parte. Il nemico è fortissimo – dopotutto è la Nato –, ma il nemico è debole, stupido, demotivato e lo schiacceremo. L'economia cresce, delle sanzioni ce ne infischiamo, ma soldi non ce ne sono, tenete duro. Insomma, la solita schizofrenia del Cremlino, che manda in pappa la mente degli spettatori. Ma c'è di peggio. La disgrazia più grande sono l'idea della nostra eccezionalità nazionale e l'odio infinito che piove da quegli schermi. Goebbels non avrebbe saputo fare di meglio. (Il'ja Jašin)
- La propaganda sta facendo effetti anche qui da voi. Ogni italiano informato su quello che sta succedendo in Russia deve parlare con chi pensa che Putin sia un grande leader e che sta agendo bene, e digli che non è così, che è un disastro. (Leonid Gozman)
- La verità il regime di Putin se la inventa. Come faceva il regime di Stalin. È riuscito a persuadere la maggioranza della popolazione che non è stato il Cremlino ma l'Occidente a iniziare la guerra. Forse Putin si è autoconvinto lui stesso di ciò. Ma si tratta di una cinica manipolazione della Storia. È l'ultimo della lunga serie di despoti e dittatori di Mosca che hanno manipolato fatti storici per il loro interesse. (Orlando Figes)
- Per 20 anni il reattore nucleare della propaganda ha funzionato a pieno regime irradiando la popolazione con slogan neo-imperialisti. L'80 per cento degli irradiati ha subito mutazioni: ha il cervello deformato dalla propaganda. (Vladimir Georgievič Sorokin)
- Oggi i mass media [...] non ricevono direttive da Putin. Non viene detto loro cosa dire. Fanno i loro piani, ma sanno in quale direzione muoversi. Sanno di avere più incontri con i membri dell'amministrazione presidenziale. Hanno riunioni settimanali e, spesso, si incontrano più spesso. Pertanto, tutti i canali televisivi ricevono istruzioni politiche generali per la prossima settimana. Ma poi inventano le loro trame. Non possono dire che non è colpa nostra. Ci è stata data un'istruzione. (Gleb Pavlovskij)
- Oggi le autorità russe si trovano in un vicolo cieco, perché è impossibile stabilire la differenza tra i propagandisti del Cremlino, come il politologo Aleksandr Dugin e il politico Dmitrij Medvedev, e i predicatori fondamentalisti. (Kirill Martynov)
- Sta vincendo. Stava già vincendo da molto tempo: in preparazione dell'operazione in Ucraina, erano già stati chiusi la maggior parte dei media indipendenti. E oggi vince perché influisce pesantemente sulla maggioranza della popolazione russa. Lo possiamo vedere dalla reazione della gente alla guerra: se c'è un sostegno, è il risultato del lavoro della propaganda. Per tutti questi anni quella contro la propaganda è stata una lotta impari. Era impossibile vincerla. Lo Stato ha tante risorse in più rispetto a noi. Così hanno eliminato tutte le voci in cui il mondo intero e una minoranza di russi avevano fiducia. (Elena Milašina)
- Una bugia non è un punto di vista alternativo, una cosa è la libertà di espressione altro è una macchina propagandistica sovvenzionata, non è un punto di vista è un'arma. (Linas Linkevičius)
- Fa paura pensare che gran parte della popolazione del nostro Paese vive in una bolla di propaganda, con livelli impressionanti di odio, aggressività, isteria, bugie mostruose e istigazione alla violenza. Chi collabora a tutto questo è chiaramente un criminale. E quando tutto sarà finito, dovrà essere processato come accadde ai loro omologhi nazisti a Norimberga, o ai capi ruandesi di Radio Télévision Libre des Mille Collines, chiamati a rispondere delle loro azioni al Tribunale internazionale delle Nazioni Unite.
- La macchina propagandistica del Cremlino sta facendo di tutto per fingere che tutti in Russia sostengano la guerra e Putin. Ma il fatto che tanti nel Paese — politici, artisti, giornalisti, sacerdoti, avvocati, insegnanti, persino ufficiali di polizia e militari — si siano pronunciati contro la guerra, spesso a costo del carcere, dimostra quanto poco valga questa propaganda.
- Ricevo lettere da tutta la Russia, persone che vogliono esprimere solidarietà e sostegno per la mia posizione contro Putin e contro la guerra. Mi ricordano quello che ho sempre saputo: quante persone belle, perbene e con vedute democratiche ci sono in Russia e quanto sia falsa la propaganda ufficiale del Cremlino sul "sostegno universale" al regime e alla guerra.
- I russi subiscono continuamente il lavaggio del cervello attraverso la propaganda. Per 20 anni, la televisione in Russia ha descritto Putin come il salvatore della terra russa, per il quale non può esserci un’alternativa. Ma non credo che i sondaggi di opinione riflettano esattamente il quadro reale del paese. In primo luogo, solo i cittadini leali, quelli che sostengono le autorità, accettano di rispondere ai sondaggi. Si tratta per lo più di anziani che vivono in provincia. Le persone giovani generalmente non rispondono a questi sondaggi. E questo lo si può constatare maggiormente a Mosca e nelle grandi città dove vivono le persone più attive e progressiste politicamente. L’immagine che emerge da questi sondaggi è distorta. Semplicemente le persone hanno paura, si sono nascoste e non rispondono. E Putin sembra ormai un uomo che ha perso la fiducia, insicuro. Paranoico, sospettoso, non appare più in pubblico come una volta. Una persona impaurita.
- I russi vivono in una realtà mediatica alternativa, in una bolla ermetica dove vengono ripetute in continuazione le stesse menzogne. E, volenti o nolenti, tutti cominciano a crederci. I media indipendenti sono stati decimati. Quelli sopravvissuti sono stati bloccati. Sono accessibili soltanto con le reti Vpn, ma hanno iniziato a bloccare anche quelle. Alla maggioranza non resta che seguire i media statali che continuano a seminare odio nei confronti dell'Ucraina, a dire che la guerra è giusta, che "stiamo difendendo i nostri valori tradizionali dall'Occidente". Non sorprende per niente che i russi siano imbevuti di odio verso l'Occidente e l'Ucraina. La propaganda fa il lavaggio del cervello. Anche molti miei amici hanno iniziato a convincersi che la guerra sia giusta.
- Il 75% dei russi non è mai stato all’estero. La loro percezione del mondo è distorta dai canali televisivi di propaganda che da anni alimentano l’odio verso l’Occidente.
- L'uomo russo di oggi, l'uomo dell'era Putin, ha il cervello offuscato dalla propaganda, ma non ha ancora disimparato del tutto a pensare con la propria testa.
- La maggior parte dei giornalisti russi che lavorano oggi hanno studiato e hanno iniziato a lavorare durante l’era sovietica, un’epoca in cui i giornalisti erano propagandisti. La propaganda era la base del giornalismo e tutti sapevano come funzionava il sistema. Quindi gli anni del giornalismo libero furono molto duri per molti. Quando si presentò l’opportunità di tornare alla propaganda, alcune persone furono più che felici di farlo. È molto meno lavoro. Stai semplicemente seduto a Mosca, non esci a cercare informazioni. Scrivi semplicemente di quanto siano malvagi i ceceni senza muoverti dal tuo posto.
- Oggi lo stato spende milioni di rubli per diffondere propaganda sciovinista attraverso i media che controlla (e che beneficiano delle sovvenzioni del governo e dell'amministrazione presidenziale, mentre i media d'opposizione vengono privati di licenze, strangolati dal fisco, ecc.). Inoltre lo stato si serve di vettori particolari per la sua propaganda, come i telefilm dove le parti principali sono interpretate dagli attori preferiti dei giovani (e quindi più "cari") o la produzione ex novo di successi musicali efficaci con promozione martellante.
- L'effetto della propaganda del Cremlino è un problema enorme che ha danneggiato il nostro processo democratico in passato.
- La Moldavia deve ancora affrontare molta disinformazione e propaganda, soprattutto del Cremlino, che cerca di diffondere informazioni false sull'UE e di spaventare la gente. Quindi, più si parla dei vantaggi dell'UE, maggiore sarà il sostegno.
- Potrei dire che una parte della popolazione pensa che la Moldavia debba rimanere neutrale a causa della propaganda russa che continua a prendere di mira la NATO. Allo stesso tempo, una parte della popolazione, a causa della propaganda, potrebbe avere paura di parlare dell'adesione alla NATO perché pensa che non appena si inizierà a parlarne, la Russia potrebbe attaccare. Dobbiamo quindi fornire uno spazio sicuro di informazione per consentire questa discussione.
- La propaganda costruisce l'immagine caricaturale di un'Europa ridotta ai matrimoni omosessuali, al libertinaggio morale senza confini, eccetera.
- La propaganda e la disinformazione cui mi hanno abituata gli anni dell'Unione Sovietica stanno raggiungendo livelli straordinari: i fatti stessi vengono negati. I fatti, si dice qui, sono "fake". Sorprendentemente, molte persone ci credono. E tra chi ci crede e chi non ci crede nascono conflitti, spaccature all'interno delle famiglie, tra genitori e figli, tra coniugi, tra colleghi di lavoro, o all'interno della Chiesa ortodossa.
- La propaganda ufficiale non conosce altro che il trionfalismo guerresco.
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