Vladimir Georgievič Sorokin
Vladimir Georgievič Sorokin (1955 – vivente), scrittore, drammaturgo, pittore e sceneggiatore russo.
Citazioni di Vladimir Georgievič Sorokin
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(EN) Intervista di Martin Doerry e Matthias Schepp, spiegel.de, 2 febbraio 2007.
- Tedeschi, francesi e inglesi possono dire di sé: "Io sono lo Stato". Io non posso dirlo. In Russia solo i membri del Cremlino possono dirlo. Tutti gli altri cittadini non sono altro che materiale umano con cui possono fare ogni genere di cose.
- Germans, Frenchmen and Englishmen can say of themselves: "I am the state." I cannot say that. In Russia only the people in the Kremlin can say that. All other citizens are nothing more than human material with which they can do all kinds of things.
- Nel nostro Paese ci sono persone speciali a cui è permesso fare qualsiasi cosa. Sono i sacerdoti sacrificali del potere. Chi non è membro di questo gruppo non ha alcun peso nei confronti dello Stato. Si può essere puri al massimo – proprio come lo era il magnate Michail Chodorkovskij – e tuttavia perdere tutto in un lampo e finire in prigione.
- In our country there are special people who are permitted to do anything. They are the sacrificial priests of power. Anyone who is not a member of this group has no clout with the state. One can be as pure as can be -- just as magnate Mikhail Khodorkovsky was -- and still lose everything in a flash and end up in prison.
- Ai tempi di Brežnev, Andropov, Gorbačëv e El'cin, cercavo costantemente di sopprimere in me il cittadino responsabile. Mi sono detto che, dopotutto, ero un artista. Come narratore sono stato influenzato dalla metropolitana di Mosca, dove era comune essere apolitici. Questo era uno dei nostri aneddoti preferiti: mentre le truppe tedesche marciavano su Parigi, Picasso si sedette lì e disegnò una mela. Questo era il nostro atteggiamento: devi sederti lì e trarre la tua mela, qualunque cosa accada intorno a te. Ho mantenuto questo principio fino all'età di 50 anni. Ora il cittadino che è in me ha preso vita.
- In the days of Brezhnev, Andropov, Gorbachev and Yeltsin, I was constantly trying to suppress the responsible citizen in me. I told myself that I was, after all, an artist. As a storyteller I was influenced by the Moscow underground, where it was common to be apolitical. This was one of our favorite anecdotes: As German troops marched into Paris, Picasso sat there and drew an apple. That was our attitude -- you must sit there and draw your apple, no matter what happens around you. I held fast to that principle until I was 50. Now the citizen in me has come to life.
- Ogni volta che incontri un funzionario minore, ti fa sapere che è al di sopra di te e che dipendi da lui. Si riflette nella mentalità da superpotere che nutre il Cremlino. Un impero esige sempre sacrifici dal suo popolo.
- Whenever you encounter a minor official, he lets you know that he is above you and that you depend on him. It is reflected in the superpower mentality that nourishes the Kremlin. An empire always demands sacrifices from its people.
- Si parla molto del fatto che la Russia sia una fortezza. Le chiese ortodosse, l'autocrazia e le tradizioni nazionali dovrebbero formare una nuova ideologia nazionale. Ciò significherebbe che la Russia verrebbe superata dal suo passato e il nostro passato sarebbe il nostro futuro.
- There is much talk about Russia being a fortress. Orthodox churches, autocracy and national traditions are supposed to form a new national ideology. This would mean that Russia would be overtaken by its past, and our past would be our future.
- Putin ama citare una frase dello zar Alessandro III, secondo il quale la Russia ha solo due alleati: l'esercito e la marina. Come cittadino, questo mi fa sedere e prenderne atto. Si tratta di un concetto di isolamento autoimposto, una strategia di difesa che vede la Russia circondata da nemici. Quando accendo la televisione vedo un generale che afferma con calma che i nostri missili sono avanti di tre piani quinquennali rispetto agli ultimi modelli americani. È un incubo. Stiamo creando un concetto di nemico, proprio come facevano in epoca sovietica. Questo è un enorme passo indietro.
- Putin likes to quote a sentence from Czar Alexander III, who said that Russian has only two allies -- the army and the navy. As a citizen, this makes me sit up and take notice. This is a concept of self-imposed isolation, a defense strategy that sees Russia surrounded by enemies. When I turn on the TV I see a general calmly claiming that our missiles are ahead of the latest American models by three five-year plans. It's a nightmare. We are creating a concept of the enemy, just as they did in the Soviet era. This is a giant step backward.
- [Sull'intelligencija] Non posso fare a meno di avere l'impressione che i nostri campioni della libertà di opinione – scrittori, emigranti e attivisti per i diritti civili – avessero un solo obiettivo in mente: il crollo dell'Unione Sovietica, avviato da Aleksandr Solženicyn. E ora sono tutti in silenzio.
- I can't help but gain the impression that our champions of the freedom of opinion -- writers, emigrants and civil rights activists -- had only one goal in mind: the collapse of the Soviet Union, started by Alexander Solzhenitzyn. And now they are all silent.
- [Sulla corruzione in Russia] È inutile aspettarsi che il cambiamento venga ordinato dall'alto. La burocrazia ha messo radici così potenti e la corruzione è così diffusa che queste persone non hanno alcun interesse a cambiare nulla.
- It's pointless to expect change to be ordered from above. The bureaucracy has grown such powerful roots, and corruption is so widespread, that these people have no interest in changing anything.
- Solo negli ultimi 15 anni i russi sono riusciti a vestirsi bene e a saziarsi. Tuttavia, le persone con la pancia piena tendono ad avere sonnolenza. Questo spiega, ad esempio, il disinteresse degli studenti. In nessun altro paese sono così apatici come da noi.
- Only in the last 15 years have the Russians managed to dress up and eat their fill. However, people with full bellies tend become drowsy. This explains, for example, the disinterest among students. In no other country are they as apathetic as they are here.
- Dopo il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, gli ex funzionari del partito bruciarono i loro libri contabili e scambiarono le loro limousine nere del Volga con berline nere di fabbricazione tedesca. Questo è tutto. Non abbiamo avuto una rivoluzione purificatrice. Né i funzionari del Partito Comunista né i generali del Kgb furono costretti a cedere le redini del potere. Nell'agosto del 1991 ero tra la folla davanti all'edificio del Kgb alla Lubjanka quando il monumento al fondatore del Kgb Feliks Dzeržinskij fu rovesciato. Sembrava che stesse per iniziare una nuova era. Ma abbiamo sottovalutato il potere dell'Unione Sovietica. Si è radicato nella coscienza delle persone nel corso di sette decenni.
- After the Soviet Union collapsed in 1991, former party officials burned their party books and traded in their black Volga limousines for black German-made sedans. That was it. We had no purifying revolution. Neither Communist Party officials nor KGB generals were forced to give up the reins of power. In August 1991, I was in the crowd standing in front of the Lubyanka KGB building when the monument to KGB founder Felix Dzerzhinsky was toppled. It seemed as if a new era was about to begin. But we underestimated the power of the Soviet Union. It became ingrained in people's consciousness over the course of seven decades.
- Mettendo da parte tutti i compromessi, mi chiedo se la Russia si stia muovendo nella direzione della democrazia. Non credo che lo sia! A poco a poco, la Russia sta tornando ad essere un impero autoritario. La cosa peggiore che può accaderci è l'indifferenza dell'Occidente, ovvero, se fosse interessato solo a petrolio e gas.
- All compromise aside, I ask myself whether Russia is moving in the direction of democracy. I don't believe it is! Bit by bit, Russia is slipping back into an authoritarian empire. The worst thing that can happen to us is indifference in the West -- that is, if it were interested in nothing but oil and gas.
- In Russia nessuno si sorprende quando un funzionario accetta una tangente e allo stesso tempo dipinge lo Stato come un'entità sacra alla quale la borghesia dovrebbe rendere omaggio. Tutto questo ti sembra assurdo. Ma per i russi è del tutto normale.
- In Russia no one is surprised when an official accepts a bribe while at the same time portraying the state as some sacred entity to which the bourgeois should pay homage. This all sounds absurd to you. But for Russians it is completely normal.
Raccolta di citazioni rilasciate a Werner Krause per la Kleine Zeitung e a Herwig Höller per Der Standard; citato in eastjournal.net, 29 novembre 2011.
- Aspettare e sperare è la sorte dei russi. All’epoca dell’Unione Sovietica si stava in piedi in coda, ora invece si sta seduti negli ingorghi senza fine delle strade di Mosca. Ma il principio secondo il quale aspettiamo che accada qualcosa di straordinario rimane lo stesso. Il popolo attende che qualcosa di meraviglioso cada dal cielo.
- In Russia si è sprofondati in un inverno politico con la salita al potere di Putin. Negli ultimi anni il ghiaccio è diventato man mano sempre più duro. Ora il freezer-Putin funziona a pieno regime: per raggiungere temperature ancora più basse l'attuale fornitura di energia non basta più. Come potrà continuare a funzionare? Nessuno lo sa. Nemmeno Putin.
- Sono passati secoli, i russi sono passati dai cavalli alle mercedes, nei paesini si scambiano e-mail l'un l'altro, ma la mentalità rimane la stessa e vale anche per i costumi rozzi dei politici e per il feudalesimo che si subisce nei rapporti sociali.
- Io sono un ottimista pessimista. Ovvero, sono più che convinto che noi tutti (anche i russi) non aspettiamo altro che una prevedibile, affascinante, sorprendente, sconvolgente e inevitabile fine. Questa è "la luce in fondo al tunnel".
- Il problema è che l’intellighenzia sovietica è in parte emigrata e in parte morta. Un'intellighenzia postsovietica non è ancora emersa.
- Oggigiorno da parte di molti giovani sento dire sempre la stessa cosa: "acquistare immobili in Occidente ed emigrare". Come se si fossero tutti messi d'accordo. Si tratta di una moda vera a propria. Negli anni Novanta l'ho sentito molto raramente da parte dei giovani. Dobbiamo ringraziare anche di questo il compagno Putin e i suoi uomini.
Intervista di Vanni Santoni, minimaetmoralia.it, 10 giugno 2015.
- Se sto scrivendo un romanzo comincio al mattino presto e lavoro senza sosta fino all’ora di pranzo. Dopo cerco di staccare. Ma attenzione: lavoro ogni giorno. Ogni singolo giorno. Mi aspetto da me stesso una o due pagine, duemila, tremila battute, ma buone. Non di più.
- Idea e struttura sono tutto. Realizzo uno scheletro del mostro, molto preciso, e solo dopo lo riempio con la carne. Ogni giorno aggiungo più carne, poi sangue, lacrime, sperma, finché non prende vita. Quando è vivo, ho finito.
- Non sono Dostoesvskij. Grazie a Dio. Non mi sono mai messo addosso una furia esistenziale di concludere la mia "opera complessiva". Al contrario, per me è importante fare pause tra i romanzi.
- Credo in Dio ma non nei riti. Niente, quindi. Anche se in realtà qualcosa c'è.
- Il mio modo di lavorare cambia completamente a ogni mio libro. Quando si parla di stile la cosa fondamentale per me è che ogni nuova opera ricominci dalla pagina bianca. Non deve tanto parlarsi con le precedenti, ma corrispondere a ciò che sarà il proprio contenuto. Forma e contenuto. Forse per questo i critici conservatori dichiarano che non ho uno stile: in realtà cambio stile deliberatamente perché ogni idea deve avere la propria intonazione.
- Nel mio studio tutti i grandi classici della letteratura russa sono alle mie spalle e ogni tanto inclino la sedia e ci appoggio le spalle sopra, per riposare.
Intervista di Roberta Scorranese, corriere.it, 15 giugno 2015.
- La struttura piramidale dello Stato, messa in atto da Ivan il Terribile nel XVI secolo, è opaca e vive di una sua vita incomprensibile alla gente comune. Periodicamente, al suo interno avvengono rivoluzioni. O perestroike.
- La nuova "guerra fredda" insieme a quella reale, che la Russia sta conducendo in Ucraina, è come se fosse un brutto sogno sui primi anni 80. In quegli anni c'era l'antagonismo con gli Usa e l'invasione dell'Urss in Afghanistan. Ma allora c'era la cortina di ferro, non c'era Internet e le risorse economiche dell'Urss erano molto più imponenti. Adesso molte cose nel nostro Paese assumono l'aspetto di una farsa. Ma la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina non è una farsa. Il sangue che vi scorre è vero.
- Nello studio di casa mia, dietro alla scrivania c'è un mobile che contiene i classici russi. Ogni tanto, mentre lavoro, mi appoggio con la schiena a questi classici. Un appoggiarsi sia fisico che letterario!
Intervista di Wlodek Goldkorn, repubblica.it, 29 giugno 2015.
- Per quanto riguarda l'impero, quello che sta cercando di costruire Vladimir Putin è un impero di straccioni: un fenomeno pericolosissimo nel XXI secolo.
- La nostra agricoltura è a pezzi; e questo in un paese che era il granaio del mondo. E poi, chi dispone di capitale, cerca di spostarlo all'estero. Pochi sono gli imprenditori che si sentono al sicuro. L'origine di tutti i mali è la corruzione dilagante. Se Putin mi ascoltasse, gli direi: non puoi costruire un impero coi ladri. Ma sarebbe un discorso inutile visto che è lo stesso potere a essere corrotto.
- Con l'annessione della Crimea abbiamo perso più di quanto abbiamo guadagnato. Guardi la carta geografica. La Russia è un Paese enorme. Cosa ci ha guadagnato con un pezzettino di territorio come la Crimea? E invece abbiamo perso l'Occidente. Siamo un Paese isolato.
- Con la questione ucraina nei nostri media si è scatenata una grottesca campagna imperialista. Nella nostra tv si dice che possiamo trasformare l'America in un mucchio di cenere radioattiva. È ridicolo. Ma è anche pericoloso per il potere stesso, perché questo isterismo ha il respiro corto.
- Quando cominciai a frequentare i dissidenti, avevo capito che uno scrittore in Russia ha due sole possibilità: avere paura oppure scrivere. Ho quasi 60 anni, non è l'età in cui è dignitoso provare paura.
Intervista di Salvatore Lo Iacono, lucialibri.it, 18 ottobre 2018.
- Nel ventesimo secolo l'Europa ha accolto grandi flussi di profughi, per esempio i russi che scappavano da Lenin e da Stalin. Ma erano principalmente cristiani, conoscevano la cultura europea e si sono adattati presto all'Europa. Il problema dei profughi musulmani di oggi è che non tutti conoscono i valori europei e li adottano.
- Ho sempre cercato di tenermi alla larga dal potere e dalla società umana. Starmene dietro una scrivania è più comodo.
- In Russia, purtroppo, nei secoli principalmente non è cambiato niente: la piramide del potere se ne sta piantata in mezzo al paese. È una piramide trasparente, imprevedibile e implacabile con il suo popolo. I venti della democrazia soffiano sopra la Russia raramente, la gente ci crede, sente la "primavera", ma i venti freddi del totalitarismo o del dispotismo cacciano via in fretta gli uccelli di primavera.
- [...] è in corso in tutto il mondo una guerra contro i libri. Lo spazio che viene dato loro si sta ritirando, come pelle di zigrino. Mostri digitali fanno arretrare il libro, titani visuali lo calpestano. I libri si rifugiano nei musei e nelle biblioteche. Devono sopravvivere in questa guerra spietata.
Intervista di Valentina Parisi, ilmanifesto.it, 13 gennaio 2019.
- L'idea per scrivere Manaraga mi è venuta in una pizzeria di Charlottenburg, a Berlino: insieme a due amici – uno slavista e sua moglie, una poetessa americana – ero lì a fissare il forno a legna e, all'improvviso, ho «visto» questa scena: Guerra e pace e i romanzi di Turgenev avvolti dalle fiamme... e ho pensato a quanto calore si potrebbe ricavare dalla loro combustione.
- La situazione attuale in Russia è talmente grottesca che mai sarei capace di descriverla posizionandomi nel presente. Forse, non è un caso se in questi ultimi vent'anni non è apparso un solo grande romanzo in grado di raccontare la società post-sovietica.
- Volevo scrivere, con Manaraga, un libro sull'Europa, sulle nostre paure, sul presentimento che la letteratura, così come la conosciamo, sia destinata a scomparire di fronte all'invasione delle serie televisive e della cultura pop. È un processo inevitabile al quale non abbiamo molto da opporre, forse soltanto l'individualità di singole esperienze.
- Io credo che la scrittura non morirà mai, perché nasce da un’esigenza metafisica, dalla sensazione che il mondo, così com’è, sia privo di qualcosa, e che lo si debba in qualche modo completare.
(EN) Intervista di Dmitrij Tolkunov, all-andorra.com, 16 maggio 2020.
- Uno scrittore che vive in un paese così imprevedibile e crudele come la Russia non può avere paura. Se hai paura, non scrivere. È come quando si ha paura dell'altezza, quando si amano le montagne, ma si ha paura della loro altezza. Poi puoi semplicemente restare a casa e guardare le montagne in tv. E se hai paura di scrivere, sii solo un lettore.
- A writer that lives in such an unpredictable and cruel country like Russia cannot be afraid. If you are afraid — don't write. It's like with a fear of height, when you are loving mountains, but afraid of their heights. Then you can just stay at home and watch mountains on TV. And if you are afraid of writing, then be just a reader.
- Nella mia percezione, c'è una cosa unica nella pandemia di COVID-19: ha teso un'imboscata al nostro mondo potente e progressista. Questo coronavirus colpisce il nostro mondo globale proprio come un iceberg invisibile colpisce il "Titanic". E "Titanic" ha aperto una falla! Molti adesso ripetono una frase: "Il mondo non sarà più lo stesso". Ma è già cambiato. Lasciando da parte l'economia e l'assistenza sanitaria, il coronavirus ha riportato all'umanità domande ontologiche come: perché le élite politiche mondiali sono così sorprendentemente deboli, indifesi e stupidi? Perché eleggiamo come presidenti persone così primitive e stupide? Per che cosa? Perché possono parlare con la folla? Oppure un'altra domanda è: qual è il valore della scienza mondiale se non sappiamo come curare il virus? E questo virus non è venuto da Marte. Un'altra domanda: di quale varietà di formaggi, salsicce, cioccolatini, marchi di moda e modelli di automobili avrà bisogno un essere umano per sopravvivere sul pianeta Terra?
- In my perception, there is one unique thing about COVID-19 pandemic is that it has ambushed our powerful and progressive world. This coronavirus hits our global world just like unseen iceberg hits "Titanic". And "Titanic" has sprung a leak! Many are repeating a phrase now: "The world will not be the same." But it is not already the same. Leaving on the side the economics and health care, coronavirus brought back to mankind such ontological questions as—why the worlds political elites are so surprisingly weak, helpless and dumb? Why do we elect as presidents such primitive and dumb people? What for? Because they can talk with the crowd? Or another question is: what is the value of world science if we don't know how to cure the virus? And this virus didn't come from Mars. Another question: what kind of variety of cheese, sausages, chocolates, fashion brands and car models a human being will need for surviving on planet Earth?
- L'ideologia sovietica era molto più potente del governo di Putin. C'era un fermo principio di realismo socialista nella letteratura ufficiale sovietica. Ora non esiste letteratura ufficiale, hanno solo stampa e tv ufficiali.
- Soviet ideology was much more powerful than Putin's rule. There was a firm socialist realism principle in the official Soviet literature. Now there is no official literature, they have only official press and TV.
(EN) theguardian.com, 27 febbraio 2022.
[Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022]
- Il 24 febbraio l'armatura dell'"autocrate illuminato" che Vladimir Putin aveva indossato negli ultimi 20 anni si è rotta ed è andata in pezzi. Il mondo ha visto un mostro, impazzito nei suoi desideri e spietato nelle sue decisioni. Il mostro era cresciuto gradualmente, guadagnando forza di anno in anno, marinando nella propria autorità assoluta, aggressività imperiale, odio per la democrazia occidentale e malizia alimentata dal risentimento generato dalla caduta dell'URSS. Adesso l'Europa dovrà fare i conti non con l'ex Putin, ma con il nuovo Putin che ha gettato via la maschera di "partnership commerciale" e di "collaborazione pacifica". Con lui non ci sarà mai più pace.
- On 24 February, the armor of the "enlightened autocrat" that had housed Vladimir Putin for the previous 20 years cracked and fell to pieces. The world saw a monster – crazed in its desires and ruthless in its decisions. The monster had grown gradually, gaining strength from year to year, marinating in its own absolute authority, imperial aggression, hatred for western democracy, and malice fueled by the resentment engendered by the fall of the USSR. Now, Europe will have to deal, not with the former Putin, but the new Putin who has cast aside his mask of "business partnership" and "peaceful collaboration". There shall never again be peace with him.
- La Piramide del Potere avvelena il sovrano con autorità assoluta. Infonde vibrazioni arcaiche e medievali nel sovrano e nel suo seguito, come se dicesse: "voi siete i padroni di un paese la cui integrità può essere mantenuta solo con la violenza e la crudeltà; siate opachi come me, crudeli e imprevedibili, tutto è vi è permesso, dovete suscitare shock e timore reverenziale nella vostra popolazione, le persone non devono capirvi, ma devono temervi.
- The Pyramid of Power poisons the ruler with absolute authority. It shoots archaic, medieval vibrations into the ruler and his retinue, seeming to say: "you are the masters of a country whose integrity can only be maintained by violence and cruelty; be as opaque as I am, as cruel and unpredictable, everything is allowed to you, you must call forth shock and awe in your population, the people must not understand you, but they must fear you."
- La Piramide del Potere esacerbava i tratti peggiori di El'cin: divenne scortese, prepotente e alcolizzato. Il suo volto si trasformò in una maschera pesante e immobile di impudente arroganza. Verso la fine del suo regno, El'cin scatenò una guerra insensata contro la Cecenia che decise di separarsi dalla Federazione Russa. La piramide costruita da Ivan il Terribile era riuscita a risvegliare l'imperialismo anche in El'cin, un democratico di breve durata; come zar russo, inviò carri armati e bombardieri in Cecenia, condannando il popolo ceceno alla morte e alla sofferenza.
- The Pyramid of Power exacerbated Yeltsin's worst traits: he became rude, a bully and an alcoholic. His face turned into a heavy, motionless mask of impudent arrogance. Toward the end of his reign, Yeltsin unleashed a senseless war on to Chechnya when it decided to secede from the Russian Federation. The pyramid built by Ivan the Terrible had succeeded in awakening the imperialist even in Yeltsin, only a short-lived democrat; as a Russian tsar, he sent tanks and bombers into Chechnya, dooming the Chechen people to death and suffering.
- Putin ha dichiarato che il crollo dell'Urss è stata la più grande catastrofe del XX secolo. Per tutti i sovietici lucidi il suo crollo fu una benedizione; era impossibile trovare una sola famiglia che non fosse stata colpita dalla ruota rossa delle repressioni staliniste. Milioni di persone furono annientate. Decine di milioni furono avvelenati dai fumi del comunismo – un obiettivo irraggiungibile che richiedeva sacrifici morali e fisici da parte dei cittadini sovietici. Ma Putin non è riuscito a superare l'ufficiale del Kgb dentro di sé, l'ufficiale a cui era stato insegnato che l’Urss era la più grande speranza per il progresso dell'umanità e che l'Occidente era un nemico capace solo di corruzione. Lanciando la sua macchina del tempo nel passato, era come se tornasse alla sua giovinezza sovietica, durante la quale si era sentito così a suo agio. A poco a poco costrinse anche tutti i suoi sudditi a tornare lì.
- Putin declared that the collapse of the USSR was the greatest catastrophe of the 20th century. For all clear-headed Soviet people, its collapse had been a blessing; it was impossible to find a single family unscathed by the red wheel of Stalinist repressions. Millions were annihilated. Tens of millions were poisoned by the fumes of communism – an unattainable goal requiring moral and physical sacrifices by Soviet citizens. But Putin didn't manage to outgrow the KGB officer inside of him, the officer who’d been taught that the USSR was the greatest hope for the progress of mankind and that the west was an enemy capable only of corruption. Launching his time machine into the past, it was as if he were returning to his Soviet youth, during which he’d been so comfortable. He gradually forced all his subjects to return there as well.
- L'ideologia del putinismo è piuttosto eclettica; in esso, il rispetto per le menzogne sovietiche va di pari passo con l'etica feudale, con Lenin che condivide il letto con la Russia zarista e il cristianesimo ortodosso russo.
- The ideology of Putinism is quite eclectic; in it, respect for the Soviet lies side by side with feudal ethics, Lenin sharing a bed with Tsarist Russia and Russian Orthodox Christianity.
- Il filosofo preferito di Putin è Ivan Il'in – un monarchico, nazionalista russo, antisemita e ideologo del movimento bianco che fu espulso da Lenin dalla Russia sovietica nel 1922 e concluse la sua vita in esilio. Quando Hitler salì al potere in Germania, Il'in si congratulò vivamente con lui per aver "fermato la bolscevizzazione della Germania". [...] Nei suoi articoli, Il'in sperava che, dopo la caduta del bolscevismo, la Russia avrebbe avuto il suo grande Führer, che avrebbe risollevato il paese dalle sue ginocchia.
- Putin's favorite philosopher is Ivan Ilyin – a monarchist, Russian nationalist, anti-Semite, and ideologist of the White movement who was expelled by Lenin from Soviet Russia in 1922 and ended his life in exile. When Hitler came to power in Germany, Ilyin congratulated him hotly for "bringing the Bolshevization of Germany to a halt". [...] In his articles, Ilyin hoped that, after the fall of Bolshevism, Russia would have its own great führer, who would bring the country up from its knees..
- Sono successe molte cose negli ultimi 20 anni. Il volto del presidente della Federazione Russa si è trasformato in una maschera impenetrabile, che irradia crudeltà, rabbia e malcontento. Il suo principale strumento di comunicazione sono diventate le bugie: bugie piccole e grandi, ingenuamente superficiali e altamente strutturate, bugie in cui sembra credere lui stesso e bugie in cui non ci crede. I russi sono già abituati alla retorica piena di menzogne del loro presidente. Ma ora ha abituato anche gli europei a quelle bugie. Ancora un altro capo di un paese europeo vola al Cremlino per ascoltare, attraverso la loro tradizionale porzione di fantastiche bugie (ora seduti ad un enorme tavolo totalmente paranoico), per annuire, per dire che "il dialogo si è rivelato abbastanza costruttivo" in una conferenza stampa, per poi volare via.
- A lot has happened in the last 20 years. The president of the Russian Federation's face has turned into an impenetrable mask, radiating cruelty, anger, and discontent. His main instrument of communication has become lies – lies small and big, naively superficial and highly structured, lies he seems to believe himself and lies he doesn't. Russians are already accustomed to their president's lie-filled rhetoric. But, now, he's also inured Europeans to those lies. Yet another head of a European country flies to the Kremlin so as to listen through their traditional portion of fantastical lies (now at an enormous, totally paranoid table), to nod their head, to say that "the dialogue turned out to be fairly constructive" at a press conference, then to just fly away.
- [...] ho incontrato molti ammiratori di Putin in Germania, dai tassisti agli uomini d'affari e ai professori. Un anziano partecipante alla rivoluzione studentesca del Sessantotto ha confessato:
"Mi piace molto il vostro Putin!"
"E perché esattamente?"
"È forte. Dice la verità. Ed è contro l'America. Non come le lumache che abbiamo qui."
"E non ti dà fastidio che in Russia c'è una corruzione mostruosa, non ci sono praticamente né elezioni né tribunali indipendenti, l'opposizione viene distrutta, le province sono impoverite, Nemcov è stato assassinato e la tv è diventata propaganda?"
"No. Questi sono affari interni. Se i russi accettano tutto questo e non protestano, significa che a loro piace Putin."
Logica ferrea. L'esperienza della Germania negli anni '30 non sembra aver insegnato nulla a tali europei.
- [...] I met many admirers of Putin in Germany, from taxi drivers to businessmen and professors. One aged participant in the student revolution of '68 confessed:
"I really like your Putin!"
"And why exactly is that?"
"He's strong. Tells the truth. And he's against America. Not like the slugs we've got here."
"And it doesn’t bother you that, in Russia, there's monstrous corruption, there are practically no elections or independent courts, the opposition is being destroyed, the provinces are impoverished, Nemtsov was murdered, and TV's become propaganda?"
"No. Those are your internal affairs. If Russians accept all of that and don't protest, that must mean they like Putin."
Ironclad logic. The experience of Germany in the 30s didn't seem to have taught such Europeans anything.
- Per Putin la vita stessa è sempre stata un'operazione speciale. Dall'ordine oscuro del Kgb apprese non solo il disprezzo per le persone "normali", da sempre una forma di materia sacrificabile per lo stato-Moloch sovietico, ma anche il principio fondamentale del čekista: non una sola parola di verità. Tutto deve essere nascosto, classificato. La sua vita personale, i parenti, le abitudini: tutto è sempre stato nascosto, invaso da voci e speculazioni.
- For Putin, life itself has always been a special operation. From the black order of the KGB, he learned not only contempt for "normal" people, always a form of expendable matter for the Soviet Moloch-state, but also the Chekist's main principle: not a single word of truth. Everything must be hidden away, classified. His personal life, relatives, habits – everything has always been hidden, overgrown with rumors and speculation.
- Ora tutti gli occidentali che simpatizzano con il "forte zar russo" devono tacere e rendersi conto che nell'Europa del 21° secolo si sta scatenando una guerra su vasta scala. L'aggressore è la Russia di Putin. Non porterà altro che morte e distruzione in Europa. Questa guerra è stata scatenata da un uomo corrotto dal potere assoluto che, nella sua follia, ha deciso di ridisegnare la mappa del nostro mondo. Se si ascolta il discorso di Putin che annuncia una "operazione speciale", l'America e la Nato vengono menzionate più dell'Ucraina. Ricordiamo anche il suo recente "ultimatum" alla Nato. In quanto tale, il suo obiettivo non è l'Ucraina, ma la civiltà occidentale, l'odio per cui ha leccato nel latte nero che ha bevuto dal capezzolo del Kgb.
- Now, all westerners who sympathize with the "strong Russian tsar" have to shut up and realize that a full-scale war is being unleashed in 21st century Europe. The aggressor is Putin's Russia. It will bring nothing but death and destruction to Europe. This war was unleashed by a man corrupted by absolute power, who, in his madness, has decided to redraw the map of our world. If you listen to Putin’s speech announcing a "special operation", America and Nato are mentioned more than Ukraine. Let us also recall his recent "ultimatum" to Nato. As such, his goal isn't Ukraine, but western civilization, the hatred for which he lapped up in the black milk he drank from the KGB's teat.
- Il putinismo è condannato perché è nemico della libertà e nemico della democrazia. Oggi la gente lo ha finalmente capito. Ha attaccato un Paese libero e democratico proprio perché è un Paese libero e democratico. Ma è lui a essere condannato perché il mondo della libertà e della democrazia è molto più grande della sua tana oscura e cupa. Condannato perché ciò che vuole è un nuovo Medioevo, corruzione, menzogne e calpestio delle libertà umane. Perché lui è il passato. E dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere affinché questo mostro rimanga lì – nel passato – per sempre, insieme alla sua Piramide del Potere.
- Putinism is doomed because it's an enemy of freedom and an enemy of democracy. People have finally understood this today. He attacked a free and democratic country precisely because it is a free and democratic country. But he's the one who is doomed because the world of freedom and democracy is far bigger than his dark and gloomy lair. Doomed because what he wants is a new Middle Ages, corruption, lies and trampling on human freedoms. Because he is the past. And we must do everything in our power to make this monster remain there – in the past – for all time, together with his Pyramid of Power.
Intervista di Chiara Mariani, corriere.it, 4 giugno 2022.
- Mi sembra che molti dei problemi della Russia odierna siano dovuti al fatto che il cristianesimo da noi non ha messo radici. L'URSS anticristiana è crollata trent'anni fa ma anche se oggi ci sono molte chiese c'è poca fede. Di fatto siamo rimasti dei pagani che partecipano con più devozione alla festa di Capodanno, come in epoca sovietica, piuttosto che ai riti di Pasqua e Natale. A ciò si aggiunga che la Chiesa negli ultimi vent'anni si è completamente screditata sostenendo il Cremlino in tutto. Il patriarca e i gerarchi non hanno mai contraddetto le autorità e ora sostengono pure questa guerra insensata e brutale contro l'Ucraina.
- Per stravagante che possa sembrare, il presidente che ha scatenato la guerra contro l'Ucraina da vent'anni crede nella sacralità del suo potere. E la nostra Chiesa gli ha cantato l'osanna. Se il posto di Dio è vacante presso il popolo, il vuoto è occupato dal sovrano. E così è successo. Chiaramente, la difesa del mondo russo e dei suoi presunti principi sono solo una scusa. In realtà si tratta di uno scontro tra i barbari e la civiltà europea.
- È evidente che dall'inizio del suo mandato il presidente, i servizi segreti e i suoi propagandisti hanno alimentato l'idea che ci fosse un percorso russo speciale. Così si è fatta strada l'idea che un leader forte fosse più efficace della democrazia. Inoltre gli agenti di Putin, corrompendo politici e giornalisti occidentali, sono riusciti a vincolare l'Europa al gas e al petrolio russo. Dopo vent'anni l'Occidente ha finalmente capito in cosa consiste il percorso speciale: nella realizzazione di uno stato mafioso che si fonda sulla corruzione il cui obiettivo è abbattere la democrazia, che pratica una politica estera aggressiva e che agita il ricatto nucleare.
- La gioventù russa si trova a un bivio e deve fare una scelta rapida: sei a favore o contro la guerra? Una posizione intermedia è da escludersi. L’emigrazione dei ragazzi è enorme: molti fuggono dal regime altri per non essere arruolati e trasformati in carne da cannone. Credo ancora nella nostra gioventù. Le proteste contro la guerra stanno crescendo gradualmente. Il futuro della Russia è dei giovani.
Intervista di Riccardo Amati, fanpage.it, 7 luglio 2022.
[Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022]
- La Russia di Putin è il nuovo Medioevo. E adesso questo Medioevo ha varcato il confine e ha iniziato un'espansione aggressiva verso l'Europa. In molti si sono stupiti della violenza delle forze militari di Mosca. Io no. Soldati, ufficiali e generali si identificano completamente con i guerrieri medievali.
- Questa guerra si sta trasformando in un conflitto contro l'intera civiltà occidentale. È una guerra tra passato e futuro. Putin, con il suo nuovo Medioevo, sta combattendo dalla parte del passato. L'Ucraina e l'Europa combattono per il futuro. La Russia non può e non deve vincere.
- Se gli europei non aiuteranno l'Ucraina a vincere, allora le idee del nuovo Medioevo russo verranno iniettate nel corpo dell'Europa unita e come un acido inizieranno a distruggerlo. Anzi, più che di un acido si tratterebbe di veleno da cadavere. Perché la guerra di Putin è la guerra degli zombie. E per l'appunto il simbolo dell'"operazione speciale" di Putin è la lettera Z: sono gli zombie riemersi dal passato, a combattere contro gli ucraini.
- Indubbiamente al Cremlino sono neo-imperialisti e vogliono la rinascita dell'impero russo. Però la politica di Putin è eclettica. Lui non segue un'ideologia. Ha molti modelli: gli zar ma anche Stalin, Brezhnev, Andropov. Da ognuno coglie una sfumatura diversa. La base su cui fa affidamento, tuttavia, resta la piramide del potere russo così come fu creata nel Medioevo: una struttura al cui vertice è il sovrano protetto dalle sue guardie armate. E in basso non ci sono cittadini ma sudditi.
- Putin odia l'Ucraina e gli ucraini in modo patologico, perché hanno scelto un percorso democratico di sviluppo. Il futuro invece del passato. E in Ucraina tutti parlano russo. È un modello in scala ridotta della Russia. Ma non autoritario. Ai russi potrebbe venir voglia di copiarlo. L'esistenza del "modello ucraino" provoca paura e odio, in Putin.
- [Sulla propaganda nella Federazione Russa] Per 20 anni il reattore nucleare della propaganda ha funzionato a pieno regime irradiando la popolazione con slogan neo-imperialisti. L'80 per cento degli irradiati ha subito mutazioni: ha il cervello deformato dalla propaganda.
- Yeltsin commise un grave errore a non seppellire il cadavere dell'Urss, al contrario di quel che fecero Germania e Italia con nazismo e fascismo. Noi ci siamo limitati ad abbandonare il passato sul terreno, pensando che il cadavere marcisse da solo. Invece si è alzato, si è trasformato in uno zombie e ora vaga non solo per la Russia ma anche oltre confine, spaventando l'Europa.
Writer Vladimir Sorokin Says Russia's Unresolved Historical Traumas Have Now "Taken The Form Of War"
(EN) Intervista di Andrej Archangelskij, rferl.org, 1º febbraio 2023.
- È più forte del postmodernismo perché la macchina statale esiste secondo modelli costruiti nel XVI secolo. L'attuale "verticale del potere" non differisce in modo significativo dalla piramide del potere creata da Ivan il Terribile. Naturalmente non è fatto di mattoni e legno, ma piuttosto di vetro e cemento.
- It is stronger than postmodernism because the state machinery exists according to models constructed in the 16th century. The present "power vertical" does not significantly differ from the pyramid of power created by Ivan the Terrible. Of course, it isn’t made of brick and wood, but rather of glass and concrete.
- C'è un numero sufficiente di russi dotati di buon senso che capiscono che l'inerzia di cinque secoli è stata troppo forte. Si è scoperto che un piccolo gruppo di democratici negli anni '90 non è stato in grado di fermare questa macchina. Forse perché includevano molti ex comunisti. Non era come in Germania alla fine degli anni Quaranta o in Cecoslovacchia negli anni Novanta. Sfortunatamente non avevamo un Vaclav Havel. La Germania ha subito una completa sconfitta militare e i vincitori hanno deciso tutto. Scavarono la tomba per il cadavere del nazismo e gli antifascisti tedeschi lo gettarono dentro. [...] Nessuno ha scavato per noi la tomba del comunismo sovietico.
- There is a sufficient number of Russians with common sense who understand that the inertia of five centuries was too strong. It turned out that a small group of democrats in the 1990s was not able to stop this machine. Perhaps because they included many former communists. It wasn't like in Germany in the late 1940s or in Czechoslovakia in the 1990s. We didn't have a Vaclav Havel, unfortunately. Germany suffered complete military defeat, and the victors decided everything. They dug the grave for the corpse of Nazism, and German anti-fascists threw it in. [...] No one dug the grave of Soviet communism for us.
- "Loro muoiono, noi andiamo in paradiso": questo aforisma di Putin è ormai diventato la politica statale. Ma la prima cosa che venne uccisa fu il buon senso. Ciò che i nostri funzionari dicono in televisione – per non parlare di ciò che dicono i propagandisti – va oltre il campo del pensiero normale. È pura schizofrenia paranoica. Penso che psichiatri e antropologi sociali analizzeranno tutto questo per anni.
- "They die, but we go to paradise" -- this aphorism of Putin's has now become state policy. But the first thing that was killed off was common sense. The stuff our officials are saying on television -- to say nothing of what the propagandists spout -- is beyond the realm of normal thinking. It is pure paranoid schizophrenia. I think psychiatrists and social anthropologists will be analyzing all this for years.
- Ero un ragazzo negli anni '60 e, esteriormente, erano anni piuttosto prosperi. Non ci furono repressioni di massa. La gente non viveva nel terrore che qualcuno arrivasse di notte e li portasse via. Ma dentro ognuno di noi c'era una particella di questa paura – e anche di violenza. Ogni tanto faceva capolino: in casa, sui treni, nei negozi. Dopotutto, qual è l'essenza del progetto sovietico? Non è un crimine contro l'umanità ma contro l'uomo come specie. Un duro colpo per ogni individuo. L'uomo sovietico fu privato di ogni scelta con la forza.
- I was a boy in the 1960s, and outwardly those were quite prosperous years. There were no mass repressions. People weren't living in terror that someone would come in the night and take them away. But inside everyone there was a particle of this fear -- and violence as well. It broke through occasionally -- in the household, on the trains, in shops. After all, what is the essence of the Soviet project? It is not a crime against humanity but against humans as a species. A blow to each individual. Soviet man was forcibly deprived of all choices.
- Ricordo di aver visto filmati di Kjiv dopo l'invasione che mostravano un ritratto di Puškin in un bidone della spazzatura. È normale. Gli ucraini hanno tutto il diritto di sentirsi così. Puškin è l'immagine dell'impero zarista. Ma non Tolstoj o Turgenev.
- I remember seeing footage from Kyiv after the invasion showing a portrait of Pushkin in a garbage can. This is normal. Ukrainians have every right to feel this way. Pushkin is the image of the tsarist empire. But not Tolstoy or Turgenev.
- Tutti noi russi dovremo bere da un calice amaro. Ognuno dovrà portare una pietra sulla schiena: quanto sarà grande e quanto sarà pesante, ognuno lo potrà decidere da solo. Ma la colpa è ovviamente di tutti, non solo di Putin e della sua squadra. Come negli anni di Stalin, il regime si basava sul fatto che ci sono milioni di persone come Stalin e Putin – con la stessa coscienza, la stessa etica, lo stesso vocabolario.
- All us Russians will have to drink from a bitter cup. Everyone will have to carry a stone upon their backs -- how big and how heavy is for each person to decide for themselves. But we are all to blame, of course -- not just Putin and his team. As in the Stalin years, the regime relied on the fact that there are millions of people like Stalin and Putin -- with the same consciousness, the same ethics, the same vocabulary.
fanpage.it, 19 febbraio 2024.
- La morte di Navalny per la Russia significa che continuerà a sprofondare nell'oscurità dell'autocrazia, che è già molto vicina al totalitarismo.
- Il Paese ha lanciato una campagna di brutale repressione contro chiunque non sia d'accordo con il regime. Questo ricorda già i tempi di Stalin. Quando una persona siede per 25 anni al vertice della piramide del potere, che non è sostanzialmente cambiata dal XVI secolo, le conseguenze per il Paese sono disastrose.
- Alexey è morto in una lontana colonia siberiana chiamata "Lupo polare". Per sua natura, lui era proprio un lupo polare: coraggioso, indipendente, con un cuore pieno di affetto e anche di odio per il potere di funzionari corrotti e autocrati. Ha combattuto per la giustizia. E rimarrà nella memoria delle persone come un vero eroe. In un paragone letterario, Navalny mi ricorda gli eroi di Jack London.
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