Boris Bondarev
Boris Bondarev, politico russo.
Citazioni di Boris BondarevModifica
- [Su Vladimir Putin] Sarebbe disposto a sacrificare 10 o 20 milioni di russi solo per vincere questa guerra, per massacrare tutti gli ucraini, perché è una questione di principio. Per lui è una questione di sopravvivenza politica. Se perde la guerra, per lui sarà la fine. Perché dovrà spiegare alle sue élite e alla sua popolazione quanto è accaduto e non sarà facile farlo.[1]
Da Boris Bondarev, alto diplomatico russo: "Mi vergogno della Russia"
Notifica di dimissioni da consigliere della sede Onu di Ginevra in protesta all'invasione russa dell'Ucraina del 2022, agenziacomunica.net, 24 maggio 2022
- La guerra di aggressione scatenata da Putin contro l'Ucraina, e di fatto contro l'intero mondo occidentale, non è solo un crimine contro il popolo ucraino, ma anche, forse, il più grave crimine contro il popolo russo, con la Z cubitale che cancella tutte le speranze e le prospettive di una società libera e prospera nel nostro Paese.
- Coloro che hanno concepito questa guerra vogliono solo una cosa: rimanere al potere per sempre, vivere in pomposi palazzi pacchiani, navigare su yacht paragonabili per stazza e costi all'intera Marina russa, godendo di un potere illimitato e di una completa impunità. Per raggiungere questo obiettivo sono disposti a sacrificare tutte le vite necessarie. Migliaia di russi e ucraini sono già morti solo per questo.
- Il ministro Lavrov è un classico esempio del degrado di questo sistema. In 18 anni è passato da un intellettuale professionale e colto, che molti miei colleghi tenevano in grande considerazione, a una persona che trasmette costantemente dichiarazioni ambigue e minaccia il mondo (e quindi anche la Russia) con armi nucleari! Oggi il Ministero degli Esteri non si occupa di diplomazia. Si tratta di guerrafondai, di menzogne e di odio.
Da Bondarev, il dissidente. Intervista esclusiva su Putin e il destino ucraino
Intervista di Francesco Bechis, formiche.net, 6 luglio 2022
- Abbandonare il mio lavoro in silenzio non sarebbe stato sufficiente per fare la differenza. Se lo avessi fatto, non avrei potuto dire ciò che era mio dovere dire. Sapevo che la mia lettera sarebbe circolata, che in tanti l’avrebbero letta realizzando che non tutti i funzionari russi sono complici della guerra di Putin.
- Oggi il servizio pubblico russo è pieno di persone abituate a dire “sì” ai loro capi, qualunque cosa dicano o facciano. Non hanno un’opinione, se ce l’hanno non la mostrano.
- I ventidue anni di Vladimir Putin al potere sono stati un totale spreco di tempo per la Russia. Con un’ottima congiuntura sui mercati globali, il rialzo dei prezzi di petrolio, gas e altri beni per l’export, un’autorità consolidata sui russi, negli anni 2000 Putin avrebbe potuto ottenere qualsiasi cosa. Avrebbe potuto usare il suo potere, la sua autorevolezza per condurre in porto le tanto attese riforme e spingere sullo sviluppo economico e la costruzione di una società democratica e libera. Sarebbe stato ricordato come il grande leader e uomo di Stato che senza dubbio desidera essere. [...] Invece ha scelto di costruire una dittatura personale per permettere a se stesso e ai suoi amici di godersi miliardi di dollari, palazzi e yacht, opprimendo nel frattempo l’opposizione e privando milioni di persone della speranza di un futuro migliore.
- Putin isolerà la Russia dal mondo, ne farà un Paese più povero e sottosviluppato. La guerra avvicina l’obiettivo, per questo dico che è un crimine contro il futuro dei russi. Senza contare che i nostri rapporti con l’Ucraina, uno dei Paesi confinanti a noi più vicini, saranno persi del tutto per decenni e intere generazioni.
- Evidentemente Putin immaginava che la sua ricchezza lo avrebbe posto sullo stesso piano dei leader europei, pronti a far finta di niente sulla vera natura del suo potere. Si sbagliava. Oggi lui e la sua "élite" sono infuriati, pensano che l’Occidente abbia giocato "sporco". Curioso quando un baro si ritiene offeso perché nessuno vuole giocarci a carte.
- Putin deve rivendere qualcosa ai suoi sostenitori e al suo inner-circle. Una piccola vittoria in Donbas non sarà sufficiente, ha promesso di conquistare l’intera Ucraina. Avrà sempre più bisogno di "vittorie". Domani può essere Kiev e l’intero Paese, dopodomani l’annessione della Bielorussia, dopo ancora la Moldavia o perfino i Baltici. Il presidente può solo rivendicare vittorie militari, nient’altro. Per questo, finché rimarrà al potere, la guerra non finirà.
- L’Ucraina deve ottenere tutta l’assistenza che richiede, quando la richiede. Chi si fa avanti con appelli come "diamo a Vladimir quel che vuole e fermiamo la guerra" è davvero un alleato di Putin, forse inconsciamente. L’appeasement non funziona mai. Comprerà alla Russia un po’ di tempo per ricostituirsi e prepararsi a una nuova campagna.
- Sostenere l’Ucraina significa continuare la guerra. Ma se l’Ucraina cadrà, la guerra non finirà. E ci saranno altre vittime.
Da «Il regime di Putin? Pazzi, servi e guerrafondai. Se non fossi andato via non mi sarei più potuto definire uomo»
Intervista di Sabrina Pisu, espresso.repubblica.it, 16 agosto 2022
- Se non avessi abbandonato quei servili, pazzi e guerrafondai, non sarei stato mai più capace di definirmi un uomo.
- Parlavano, come se nulla fosse, di attacchi nucleari e uso di armi chimiche contro l’Ucraina o gli Stati Uniti. I loro occhi brillavano, letteralmente. Sembrava un manicomio.
- La gran parte di loro ha lasciato il ministero degli Esteri russo in silenzio dopo l’inizio della guerra, e li rispetto, ma credo che non siano pochi quelli scontenti perché ritengono che Putin sia troppo debole e indeciso. Preferirebbero usare armi nucleari contro l’Ucraina per spaventarla al punto tale da farle accettare le condizioni di Mosca. Sono soprattutto giovani, cresciuti a latte e “culto della personalità” di Putin. Hanno imparato da lui che vale la legge del più forte. Chi ha denaro o connessioni può permettersi quasi tutto e godere dell’impunità. È questa l’orribile corruzione morale della società russa di cui Putin è responsabile.
- A differenza di molti miei colleghi che credono che la diplomazia sia sferragliare sciabole, ho sempre pensato che parlare sia molto meglio che combattere. È stato grazie a questa esperienza che sono stato finalmente in grado di vedere che le politiche di Putin sono sbagliate, inadeguate e criminali.
- Per Putin la sconfitta è un incubo, si è giocato tutto con questa guerra e non gli deve essere permesso di vincerla.
- Chi parla di questo tipo di “accordi di pace” a spese del sangue e del suolo ucraino è in realtà con Putin. Nessuna concessione territoriale intermedia, come il controllo del Donbass o l’annessione di un paio di nuove regioni, può soddisfarlo perché ha promesso di conquistare e annettere l’intera Ucraina.
- Non può permettersi di perdere perché la sua immagine di leader forte, costruttore di un impero, andrebbe in pezzi e dovrà trovare un capro espiatorio, qualcuno vicino a lui. Quando il suo stretto entourage comincerà a sentirsi minacciato, lo scenario di un colpo di Stato sarà molto più probabile di quanto non lo sia ora.
- Non è un’esagerazione dire che Putin incarna lo Stato per molti russi. Ufficiali, ministri e generali sono sconosciuti alla maggioranza della popolazione. Quando Putin sarà fuori gioco, in un modo o nell’altro, nessun governo sarà legittimo. Il nuovo presidente dovrà spiegare ai russi i motivi della crisi economica e sociale, sarà allora logico e tentante dare la colpa a Putin per tutti gli errori, i crimini e questo minerà quello che resta della legittimità del regime che inizierà a sgretolarsi.
- È opinione diffusa in Russia che non spetti ai cittadini decidere perché incapaci di capire, mentre il governo è composto da persone ritenute le più intelligenti e colte. Questa mentalità è stata il pilastro che ha sostenuto l’Impero russo, l’Urss e ora il regime di Putin.
Da Putin, il dissidente Bondarev accusa lo Zar: «Punta sul voto italiano. Le sanzioni? Funzionano»
Intervista di Francesco Bechis, Ilmattino.it, 8 settembre 2022
- [«Che canali usa il governo russo per influenzare l'opinione pubblica italiana?»]
Partiti filo-russi e singoli politici. Soprattutto gli "utili idioti" che ripetono di fermare la guerra subito, a qualsiasi condizione. E poi propaganda, operazioni false-flag, diffamazione di politici avversari: Putin non si fa scrupoli. Infine il ricatto del gas, che è entrato in azione da un pezzo. - Dubito che l'Italia sia percepita oggi come un amico [dalla Russia]. È più vicina a Mosca di altri Paesi, penso al Regno Unito, ma resta pur sempre un alleato della Nato. Ma non dimentichiamo una massima russa. [...] Il Cremlino preferisce lavorare con le persone, non con le istituzioni, che Putin non capisce e disprezza. Di qui l'amicizia coltivata con leader politici italiani come Silvio Berlusconi. Draghi non è mai stato questo tipo di politico.
- [«Il prossimo governo italiano deve continuare a sostenere l'Ucraina?»]
È l'unica opzione se non volete vedere separatisti armati dai russi in Italia nel giro di un paio di anni. - La diversificazione è la soluzione, renderà l'Europa meno dipendente e autosufficiente in futuro. I rifornimenti e i condotti di gas hanno sempre fatto parte della diplomazia targata Putin. Era l'uncino con cui teneva appesi i leader europei, lui spera che funzioni ancora. Con quest'uomo non si può negoziare, non rispetta leggi e trattati. Non fatevi prendere in giro di nuovo.
Da Boris Bondarev: il Cremlino ritiene che la Svizzera segua gli ordini degli Stati Uniti
Intervista di Elena Servettaz, Swissinfo.ch, 9 settembre 2022
- C'è una linea di demarcazione tra i concetti di "colpa" e "responsabilità". Credo che una persona sia colpevole solo delle proprie azioni o della mancanza d'azione. Non è corretto biasimare l'intera società o l'intera popolazione [russa] per la guerra in Ucraina. Ci sono persone ben precise che sono colpevoli di questa guerra, coloro che hanno preso la decisione, coloro che l'hanno preparata e coloro che ora stanno uccidendo persone e commettendo crimini di guerra. Concordo che la società ha una responsabilità morale per ciò che accade al suo interno, ma non è responsabile in senso giuridico o penale.
- Da un lato, ho visto e capito le cose che non sono andate per il verso giusto. Dall'altro lato, pensavo 'beh, qui sono stati commessi degli errori, lì le conclusioni sono sbagliate', ma ho cercato di fare quello che potevo nella mia posizione, per fornire un'analisi migliore della situazione e informazioni più accurate. Finché tutto questo non ha generato sofferenza - nessuna guerra - la situazione è stata accettabile. Non cerco di atteggiarmi a eroe giusto, ma quando la Russia ha attaccato l'Ucraina è stata superata la linea di demarcazione tra il bene e il male.
- Ci sono persone che non credono a quello che dicono, alcune si "sforzano" di crederci, perché psicologicamente è molto difficile cercare costantemente di persuadere gli altri di qualcosa in cui non si crede. Questo può portare a seri problemi di salute mentale. Sono convinto che parte delle persone che rimangono al loro posto di lavoro e attuano la politica attuale abbiano dovuto convincersi che stanno facendo la cosa giusta, che non c'era altra scelta e che, anche se la situazione è diventata difficile, il Governo ha preso la decisione giusta perché disponeva di tutte le informazioni. Questo è ciò che accade con persone che non vogliono assumersi le proprie responsabilità e prendono decisioni basate sulle proprie analisi. Ma ovviamente ci sono anche persone che credono sinceramente a tutte le dichiarazioni della Russia. Ce ne sono molte, purtroppo.
Da "Putin vuole una tregua, non la pace": parla il diplomatico russo che si è ribellato allo zar
Intervista di Riccardo Amati, Fanpage.it, 16 ottobre 2022
- Il multipolarismo immaginato da Putin prevede Paesi autoritari con una loro sfera di influenza. Nel caso della Russia si tratta di ristabilire l'area di influenza dell'Urss, averne l'esclusiva e farne ciò che si vuole. Non solo gli Usa e la Nato ma nemmeno l'Onu o l'Ue potrebbero metterci il naso e raccomandare cosa è bene fare e cosa no. Il presidente russo può dire che è favorevole al mondo multipolare, che vuole un movimento di Paesi non allineati, che è contro la schiavitù, che è anti-liberale. O pro-liberale. Sono solo parole. Tutto ciò che gli interessa è il potere personale. La narrativa messianica è solo una vernice. Se gratti, sotto trovi la cupidigia.
- Putin ha ragione nel dire che si tratta di un conflitto fra due sistemi. Uno più o meno democratico e fondato sulla certezza del diritto e un altro dittatoriale e fondato sulla corruzione e sulla prevalenza del più forte. Quindi, che uscita ci può mai essere? Il problema è che Putin non può indietreggiare. Perderebbe tutto. L'unica via d'uscita è una sconfitta definitiva di Putin in Ucraina.
- Putin ha scatenato questa guerra solo per mantenere il proprio potere. Se avesse potuto dire ai russi che c'è un boom economico in arrivo, non avrebbe avuto bisogno di una guerra. Ma il regime è estremamente inefficiente, anche in economia. Putin ha esaurito tutte le opzioni. Era rimasta solo quella di una guerra breve e vittoriosa.
- Il maggior errore l'Occidente lo ha fatto nel 1991, quando considerò il collasso dell'Unione Sovietica semplicemente una vittoria e diede per scontato che i Paesi ex-sovietici avrebbero costruito la democrazia da soli. Sarebbe stato necessario aiutarli con un nuovo Piano Marshall. Invece si lasciò il campo a caos e povertà.
- Si deve capire che Putin e la Russia sono due entità diverse. Quando Putin dice che l'espansione della Nato minaccia la sicurezza della Russia, quel che veramente pensa è che l'espansione della Nato minaccia la sua, di sicurezza.
- Putin ha selezionato personalmente la sua élite. Avendo come parametro la lealtà dei prescelti. E anche la loro mancanza di onore, di integrità e di iniziativa. Ha cooptato solo persone pronte ed eseguire i suoi ordini. E questo è molto pericoloso. Perché se ordinerà un attacco nucleare, l'ordine verrà eseguito. Queste persone, però, non hanno un'ideologia. Sono abituati a fare quel che dice il presidente per personale convenienza. Se capiscono che ricchezze e posizioni sono in pericolo, potrebbero anche rivoltarglisi contro. Potrebbe esser così se ci fosse una rotta delle forze armate tale da convincerli che la guerra in Ucraina è persa.
- Certo, la guerra nucleare bisogna far di tutto per evitarla. Ma ci si può arrendere a un terrorista? Dopo, dovrai continuare ad arrenderti ancora, ed ancora. E resterai per sempre sotto il suo controllo.
- Quando la gente dice: fermate la guerra, vogliamo la pace, deve rivolgersi a Putin. È lui che l'ha iniziata. Nessuno l'ha costretto. Nessuno voleva questa guerra. L'Europa no di certo: di tutto aveva bisogno fuorché di una guerra. Gli Usa nemmeno, stavano benissimo così. E, paradossalmente, non la voleva nemmeno la Russia. Solo Putin l'ha voluta. E solo lui può fermarla. Lo slogan dei pacifisti deve essere: "Ritira le tue truppe, Putin". Non c'è altro modo.
NoteModifica
- ↑ Citato in Putin, l'ex diplomatico russo Bondarev: «La sua fortuna è finita, aspettiamoci false operazioni per distrarre dalla ritirata», intervista a Sky news; riportato in Fanpage.it, 24 ottobre 2022
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