Elezioni parlamentari in Russia del 2003
Citazioni sulle elezioni parlamentari in Russia del 2003.
Citazioni
modifica- Un pomeriggio di metà maggio andai a correre in un faggeto attorno all'Holiday Inn in un frondoso sobborgo di Mosca. Avevo il cellulare alla cintura. All'improvviso squillò: era Boris, dalla Francia.
«Dimmi una cosa: in America il presidente può licenziare un governatore?»
«No», dissi, «assolutamente no. È il perno di tutto il sistema federale.»
«Hai sentito cosa vogliono fare? Vogliono liquidare i governatori!»
Si riferiva a un pacchetto di «riforme» costituzionali proposto da Putin. Era il suo primo importante intervento legislativo. Lo aveva definito un rafforzamento dell'«asse verticale del potere». In realtà era una decisa retromarcia rispetto alla rivoluzione di Eltsin, che per la prima volta nella storia della Russia aveva garantito alle 86 province il diritto all'autogoverno. (Aleksandr Goldfarb)
Citazioni in ordine temporale.
- Stanco delle menzogne e della boria dei democratici, il paese si è arreso in silenzio a Putin e ha votato Russia Unita, partito fantasma il cui unico programma consiste nell'appoggio incondizionato a Putin e il cui unico merito è l'aver riunito sotto la stessa bandiera e a un sol cenno i burocrati patri (ex funzionari sovietici del partito e del Komsomol, ora impiegati nella miriade di enti del nostro paese), che hanno disciplinatamente versato somme ingentissime per le menzogne preelettorali dei «russouniti».
- La locale commissione elettorale disponeva di una hot line per raccogliere notizie di irregolarità avvenute durante la campagna elettorale e il voto. Peccato che l'80% delle chiamate non riguardasse la politica, ma fosse un mero ricatto alle autorità cittadine (non c'è che dire, i russi sanno cavalcare l'onda politica per vili scopi privati). Se non mi riparate le tubature dell'acqua, dicevano, non ci vengo, a votare. Sistematemi il riscaldamento...
- Vjačeslav Volodin, tra i maggiori esponenti di Russia Unita [...] ha stracciato gli avversari con l'82,9% delle preferenze. Un successo inaudito per un politico privo di carisma, che deve la sua notorietà ai farfugliamenti televisivi pro Putin e all'assoluta mancanza di un programma politico concreto.
- Il parlamento si ritrova privo, o quasi, di coloro che avrebbero potuto promuovere idee democratiche e formare un'opposizione costruttiva, intelligente, al Cremlino.
Tuttavia, che i burocrati di Russia Unita abbiano vinto non è ancora il male peggiore. A fine giornata, a computo ultimato o quasi, è stato chiaro che – per la prima volta dalla fine dell'URSS – le simpatie del paese sono andate al nazionalismo estremo e violento, a chi ha promesso pubblicamente di impiccare «tutti i nemici della Russia».
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