Dmitrij Muratov

giornalista russo

Dmitrij Andreevič Muratov (1961 – vivente), giornalista russo, vincitore del Premio Nobel per la pace 2021

Muratov nel 2010
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la pace (2021)

Citazioni di Dmitrij Muratov modifica

  • Abbiamo cercato di capire come il nostro popolo abbia permesso che si facessero due guerre contemporaneamente: una, di conquista, in Ucraina, e un’altra, quasi civile, in patria, in Russia.[1]
  • Il vero pericolo oggi è la minaccia nucleare, una possibilità che è diventata reale dopo le parole di Putin. Io temo che qualcuno al Cremlino sarà tentato prima o poi di premere il bottone rosso.[2]
  • La propaganda è come le radiazioni. Non è possibile stare vicino al blocco numero 4 della centrale nucleare di Cernobyl e non rimanere contaminati. Così non si può vivere in Russia e sfuggire agli effetti della propaganda.[3]
  • Alexei Navalny è stato sottoposto a tormenti e torture per tre anni. Come mi ha detto il medico di Navalny, il corpo non può sopportarlo. Alla condanna di Alexei Navalny è stato aggiunto l'omicidi.[4]

Da "Indagando sul potere in Russia si rischia la vita"

Intervista di Giorgio Fornoni, 2011; citato ne Ilfattoquotidiano.it, 17 ottobre 2021

  • [«C’è libertà di espressione in Russia?»] No, non si può parlare di libertà nel ricevere e accedere alle informazioni. Le persone che vogliono sapere qualcosa leggono il Kommersant, le Vedemosti, la Novaya Gazeta, i siti internet Gazeta.ru, il settimanale The New Times e ricevono la foto completa del Paese. Comunque nella carta stampata c’è più libertà che nei media elettronici: in televisione non c’è libertà di parola nel modo più assoluto. Tutta la televisione federale, tutti i canali sono di pura propaganda; una grossa macchina di propaganda. E su internet da noi è diffusissimo il fenomeno del trolling.
  • Anna ha lavorato durante la seconda guerra cecena e dopo, facendo 150 trasferte in pochi anni. Riceveva informazioni e le verificava; aveva intrapreso questo cammino pericoloso assieme a Natalia Estemirova, fonte di informazione per lei, guida e amica. Erano molto intime e dal punto di vista umano erano due personalità molto serie e inflessibili. Purtroppo in entrambi i casi abbiamo agito troppo tardi.
  • Nella Federazione Russa non esiste nulla di trasparente per quanto riguarda il mercato del gas. Parlare di trasparenza della Gazprom è impensabile. Sarebbe come parlare di trasparenza per i casinò clandestini.
  • Gazprom è uno strumento di Vladimir Putin, influenza i diversi processi politici.
  • [«Perché avete dato vita a Novaya Gazeta?»] Nella nostra società c’è il bisogno di un punto di vista alternativo, differente da quello ufficiale. Si sente, sta aumentando la nostra tiratura del cartaceo. Indipendenti dallo stato non possiamo essere, noi affittiamo dallo stato i locali, non possiamo raccogliere pubblicità, nella misura in cui il pubblicitario ha paura che la propria réclame finisca nella stessa pagina dove ci sono certe critiche. Nonostante ciò, noi non abbiamo mai presi una sola Kopeka dallo Stato, né sotto forma di prestito, né sconti, né vantaggi. E questa cosa ci dà l’autonomia di lavorare nella più assoluta libertà. Siamo finanziati da azionisti.
  • [«Si può parlare di democrazia in Russia?»] Esistono tribunali indipendenti, quando i processi non interessano la sfera politica o il grande business. Quando invece cominciano a toccare la politica o i grandi affari, allora i tribunali diventano di Stato e non più indipendenti. Per quanto riguarda la libertà dei mezzi di informazione, esistono media liberi nella carta stampata, ma certamente non esiste libertà in televisione: basta accenderla per capirlo. Quando succede qualcosa di grave, aspettano istruzioni.

Da Antidoto contro la tirannia

Discorso pronunciato da Dmitry Muratov in occasione del ricevimento del premio Nobel per la Pace 2021, Oslo, 10 dicembre 2021; riportato in Itlodeo.info, marzo 2022

  • Il mondo non ama più la democrazia. Il mondo è stato deluso dalle élite al potere. Il mondo ha cominciato a rivolgersi alla dittatura. Ci siamo illusi che il progresso potesse essere raggiunto attraverso la tecnologia e la violenza, non attraverso i diritti umani e le libertà.
  • Nel nostro paese (e non solo) è comune pensare che i politici che evitano lo spargimento di sangue siano deboli. Mentre minacciare il mondo con la guerra è il dovere dei veri patrioti.
  • L’ibrido stato di guerra e la tragica , bruttissima, criminale storia del Boeing MH17 hanno rovinato le relazioni tra Russia e Ucraina, e io non so se le prossime generazioni saranno capaci di ripristinarle. Per di più, nelle teste di alcuni pazzi geopolitici, una guerra tra Russia e Ucraina non è più qualcosa di impossibile. Ma io so che le guerre finiscono con l’identificazione dei cadaveri dei soldati e lo scambio di prigionieri.
  • La pratica della tortura in prigione o durante le indagini è viva e vegeta nella Russia di oggi. Abusi, stupri, condizioni di vita terribili, visite vietate, vietato telefonare a tua madre per il suo compleanno, detenzione illimitata. Persone gravemente ammalate vengono rinchiuse e picchiate durante la detenzione, ragazzi ammalati sono tenuti in ostaggio e subiscono pressioni per dichiararsi colpevoli senza alcuna prova contro di loro.
  • Ci sono due tendenze contraddittorie nella Russia di oggi. Da un lato, il presidente della Russia sostiene la realizzazione di un monumento per il centesimo anniversario della nascita di Sacharov. Dall’altro, il Procuratore generale della Russia chiede l’eliminazione dell’organizzazione internazionale Memorial. Memorial provvede al ritrovamento delle vittime delle repressioni staliniane. E adesso la Procura accusa Memorial di "violazione dei diritti umani"! [...] Ma Memorial è stata fondata da Sacharov.
  • Il giornalismo in Russia sta attraversando una valle oscura. Più di cento giornalisti, organi di informazione, difensori dei diritti umani e organizzazioni non governative sono stati recentemente bollati come "agenti stranieri". In Russia questo significa "nemici del popolo". Molti nostri colleghi hanno perso il lavoro. Molti hanno dovuto lasciare il paese.
  • "Non hai paura?" è la domanda più comune che i miei colleghi ricevono. Ma questa è la loro missione. Mentre i governi migliorano continuamente il passato, i giornalisti provano a migliorare il futuro.
  • C’è un detto in russo, in inglese e in altre lingue: "I cani abbaiano, la carovana va". Una spiegazione può essere che nulla può intralciare l’avanzare di una carovana. Il governo talvolta dice con scherno lo stesso a proposito dei giornalisti. Abbaiano, ma ciò non cambia nulla. Ma mi è stato detto recentemente che il detto ha un significato opposto. La carovana va avanti perché i cani abbaiano. Ringhiano e assalgono i predatori sui monti e nel deserto. La carovana può andare avanti soltanto con i cani intorno. Sì, noi ringhiamo e mordiamo. Sì, noi abbiamo denti acuminati e una presa forte. Siamo indispensabili per il progresso. Siamo l’antidoto contro la tirannia.

Note modifica

  1. Citato in Rosalba Castelletti, Chiude Novaja Gazeta, l’ultima voce libera premiata con il Nobel, Repubblica.it, 29 marzo 2022.
  2. Citato in Nobel russo per la pace, c'è il rischio reale di una guerra nucleare, Ansa.it, 6 marzo 2022.
  3. Citato in Ezio Mauro, La propaganda e i moscerini di Putin, la Repubblica, 4 aprile 2022, p. 27.
  4. Citato in Il giornalista, premio Nobel, Muratov: “La morte di Navalny è un omicidio, sottoposto a torture per tre anni”, lastampa.it, 16 febbraio 2024.

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