Cinema

arte performativa basata su immagini in movimento
(Reindirizzamento da Cinematografo)

Citazioni sul cinema o cinematografo.

Un cinema

Citazioni

modifica
  • A partire dal momento in cui l'uomo cominciò ad acquisire abilità manuali, sentì il desiderio di riprodurre la realtà che lo circondava in forme visive, che ne dessero la descrizione più oggettiva possibile. Da qui nacquero i primi graffiti, disegni, pitture e sculture. Nacque, in altre parole, l'arte. Ma questa era sostanzialmente statica, non riusciva a riprodurre il movimento delle cose reali, di uomini, animali, vegetali.
    E così fu per migliaia di anni, sino alla fine dell'Ottocento, quando con l'invenzione del cinematografo, nato dalla precedente fotografia, non soltanto divenne possibile riprodurre esattamente, o quasi, la realtà, ma anche mostrarla in movimento. Dopo millenni, finalmente il sogno dell'uomo si era avverato! (Gianni Rondolino)
  • A un giovane che mi chiedeva come fare del cinema ho detto questo: prendi una telecamera video-8 o magari il nuovo super-8 digitale, metti un annuncio sul giornale "Si filmano battesimi, comunioni e matrimoni a prezzi modici" e comincia a girare quelli. Intanto ti guadagnerai da vivere e dopo due anni potremo vedere tutto quel che hai messo insieme e fare un film che potresti intitolare Il mondo. (Marco Ferreri)
  • Amo il cinema, gli ho dedicato tutta la mia vita. (Gastone Moschin)
  • Amo il cinema, la libertà che si porta dentro. Un certo agio. La sensazione di dover fare il meglio possibile, e se non ci si è riusciti si continua finché non ci si riesce. Certo spesso queste condizioni di cui parlo sono ideali. (Elena Radonicich)
  • Andare al cinema è ridurre all'immobilità il corpo. Non molto ostacola la percezione. Tutto ciò che si può fare è guardare e ascoltare. Ci si dimentica dove si è seduti. Lo schermo luminoso diffonde un torbido chiarore attraverso l'oscurità. Fare un film è una cosa, guardarlo un'altra. Impassibile, muto, fermo siede lo spettatore. Il mondo esterno svanisce quando lo sguardo sonda lo schermo. Importa che film si sta guardando? Forse. Una cosa che tutti i film hanno in comune è il potere di portare la percezione da un'altra parte. (Robert Smithson)
  • C'è chi è poeta e sa esprimersi in modo meraviglioso usando le parole. Invece il linguaggio del cinema è il cinema stesso. Un linguaggio con cui puoi dire un'infinità di cose, perché hai a disposizione il tempo e le sequenze. I dialoghi. La musica. Gli effetti sonori. Hai un'infinità di mezzi. Così puoi esprimere un'emozione e un pensiero che non potresti comunicare altrimenti. È uno strumento magico. Per me è bellissimo pensare alle immagini e ai suoni che scorrono insieme nel tempo, una sequenza dopo l'altra, creando qualcosa di realizzabile solo ed esclusivamente attraverso il cinema. Non si tratta soltanto di parole o musica; è un'intera gamma di elementi che si uniscono per creare una cosa prima inesistente. È raccontare storie. Inventare un mondo, un'esperienza che gli altri non possono avere se non guardando quel film. (David Lynch)
  • Chiunque controlli il cinema, controlla il mezzo più potente di penetrazione delle masse! (Thomas Alva Edison)
  • - Cioè come la fotografia?
    - La differenza è che le fotografie non si... le fotografie non si muovono.
    - Perché le fotografie non mi piacciono molto... Voi affermate che siano oggettive, quando niente invece... niente sarà mai oggettivo.
    - Però i racconti sulla vostra bellezza anche quelli non sono oggettivi, ma ora so che sono fondati. (Il corsetto dell'imperatrice)
  • Con un'espressione sintetica si può dire che il cinema scientifico ci ha permesso di "vedere l'invisibile". (Virgilio Tosi)
  • Credo che il cinema sia una vita al di là della vita. Deve essere in grado di far sognare e di rivestire anche una funzione sociale. (Anna Valle)
  • Da ogni spettacolo cinematografico, m'accorgo di ritornare, nonostante ogni vigilanza, più stupido e più cattivo. (Theodor W. Adorno)
  • Data l'esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno. (Giacomo Balla)
  • È una forma d'arte stupenda che ti porta in una dimensione altra. (Paola Turci)
  • È una tecnica per cui viene superato, come la macchina da scrivere e il fax. Il cinema è stato ucciso dai telefonini. (Gabriele Lavia)
  • [Sul confronto col teatro] È veramente un luogo comune pensare che il cinema sia più facile! A volte capita di girare per prima una delle ultime scene, o di dover interrompere per un certo tempo la stessa scena per riprenderla successivamente. E là, è una sfida, tu devi, in quell'istante, tenere insieme il personaggio, concentrarti, ed esprimere un piccolo universo. (Milena Vukotic)
  • [Dopo il successo delle prime pellicole sonore] Era il tramonto del cinema muto. Fu un peccato, perché cominciava a perfezionarsi proprio allora. (Charlie Chaplin)
  • I personaggi del nostro cinema vivono tutti in solitudine. Nudi di sentimenti, nudi di ossessioni, agiscono in un modo del quale non è mai possibile vedere gli orizzonti, i confini. Mai proiettati in un paesaggio: alle loro spalle o dinnanzi ai loro occhi restano stanze fredde, spazi disabitati. (Giuseppe De Santis)
  • Il cinema, a furia di rendere tutto patetico e sentimentale, rende cinici. Non dà all'uomo che atteggiamenti. Così quando si fa una letteratura sentimentale. Vedere in pratica come la storia contemporanea e il costume sono atroci e crudeli. (Corrado Alvaro)
  • Il cinema assomiglia tantissimo alla musica. Anche quando è molto astratto, a tutti i costi le persone vogliono comprenderlo a livello razionale, traducendolo subito in parole. Non riuscirci è frustrante. Possono però riuscire a trovare una spiegazione dentro di sé, basta lasciare che ciò avvenga naturalmente. (David Lynch)
  • Il cinema deve avvalersi degli attori e la maggior parte di essi giungono da una formazione teatrale, però credo che sia stato il teatro ad avvalersi del cinema più che il contrario. (Eugenio Barba)
  • Il cinema deve essere spettacolo, è questo che il pubblico vuole. E per me lo spettacolo più bello è quello del mito. Il cinema è mito. (Sergio Leone)
  • Il cinema deve usare necessariamente linguaggi diversi da quelli letterari. Il regista deve dare la sua lettura interpretativa. (Luigi Comencini)
  • [In riferimento al "cinema di genere"] Il cinema di genere non è che incorre invocarlo. Occorre farlo. Perché il genere oramai è nella tradizione. Chi fa cinema, anche non volendolo finisce per fare cinema di un certo genere. Qualsiasi film si fa è sempre di un certo genere. (Giulio Questi)
  • Il cinema dovrebbe parlare di contrasti: le cose non sono bianche o nere. Chi coglie la sfumatura, fa qualcosa di interessante. (Denise Capezza)
  • Il cinema è arte metafisica per eccellenza. Esso offre una finzione completa della vita ma, nel contempo, mostra la vita come completa finzione. Proiettato artificialmente su uno schermo, il mondo scopre la sua essenza più vera: un regno di ombre. (Mario Andrea Rigoni)
  • Il cinema è come il mondo di Alice nel paese delle meraviglie, la creatività scorre senza filtri, è un flusso continuo di emozioni che si evolvono. (Nicolas Winding Refn)
  • Il cinema è il medium della continua ritestualizzazione [...]. (Alberto Farassino)
  • Il cinema è la lingua franca della nostra società. È un mezzo formidabile per indagare la verità sul mondo. (Angelo Scola)
  • Il cinema è l'unica forma d'arte nella quale le opere si muovono e lo spettatore rimane immobile. (Ennio Flaiano)
  • Il cinema è principalmente immagine, se azzecchi quella giusta non hai quasi altro da fare. (Carole Bouquet)
  • Il cinema è solo una moda passeggera. È il dramma in lattina. Il pubblico vuole vedere storie di carne e di sangue rappresentate in palcoscenico. (Charlie Chaplin)
  • Il cinema è un alto artificio che mira a costruire realtà alternative alla vita vera, che gli provvede solo il materiale grezzo. (Umberto Eco)
  • Il cinema è un'industria culturale. Realizzare film significa anche assumersi una responsabilità sociale e morale. Pertanto non dobbiamo produrre quello che si può vendere, ma vendere quello che si vuol produrre. (Franco Cristaldi)
  • Il cinema è un mestiere... Nulla può essere paragonato al cinema. Il cinema appartiene al nostro tempo. È la cosa da fare. (Orson Welles)
  • Il cinema è un momento magico, dal buio della sala la fantasia si libera, può accadere qualsiasi cosa. [...] Amo ancora andare al cinema da sola, è davvero un altro tipo di visione, è un viaggio che ti lascia un'emozione anche dopo, una volta uscita dalla sala. È lì che sta la grandezza di un film, nella sua capacità di sconvolgerci. (Anna Favella)
  • Il cinema è uno dei tre linguaggi universali; gli altri due sono la matematica e la musica. (Frank Capra)
  • Il cinema ha anche responsabilità educative: se da adolescente non hai un modello da seguire, un film può aiutare. (Aaron Eckhart)
  • Il cinema, in fondo, è quanto di più simile ci sia ai sogni, al nostro immaginario. (Giada Colagrande)
  • Il cinema mi ha reso uno specialista del nulla. È l'onniscienza del regista: la specializzazione in nulla. (Emir Kusturica)
  • Il cinema non è un dono, ma una vocazione. I registi sono i santi del nostro tempo: danno la loro vita affinché la verità sia detta su pellicola. (Yusuf Shahin)
  • Il cinema non è un pezzo di vita, è un pezzo di torta. (Alfred Hitchcock)
  • Il cinema non ha dato molti grandi uomini. Abbiamo avuto molti grandi attori e supercantanti cinematografici, ma mai grandi uomini di cinema. Quelli che i publicisti definiscono tanto sovente «grandi», sono in generale creature sofferenti di gigantismo da nani. (Oswell Blakeston)
  • Il cinema non produce arte, crea al massimo cultura. (Mario Monicelli)
  • Il cinema per la sua esistenziale necessità di ricerca, di denuncia, di novità e di rinnovamento... e per la sua caratteristica irrinunciabile di spettacolo di massa... è per sua natura socialista in senso lato. (Alfredo Bini)
  • Il cinema «puro» come tutte le purità è distruttivo. Il cinema sta nel suo nascere come spettacolo, nel dover rispondere a una necessità: essere popolare. Esso vive in quanto c'è un milioni d'occhi che guardano. Naturalmente il mestierante è distruttivo e assurdo quanto il «puro». [...] L'arte cinematografica può diventare il fuoco centrale dell'espressione di un tempo e la più efficace educazione di un popolo. (Massimo Bontempelli)
  • Il cinema rappresenta la vita, in un certo senso, e quando vedi film che possono parlare di te può avvenire una catarsi. E grazie ai personaggi puoi trovare il coraggio di affrontare le cose, affrontare una riflessione... (Giulia Steigerwalt)
  • Il cinema ti fa incontrare delle persone straordinarie, anche se poi la vita quotidiana è un'altra cosa. (Maya Sansa)
  • Il cinema va comunque preservato: la sala è un luogo sacro, il posto dove scatta qualcosa di magico che sul divano non avviene. (Denise Capezza)
  • Il cinematografo, dimostrando alle donne che si può rimanere al buio, a pochi centimetri da uomini non consanguinei, senza per questo dover svenire di paura, constribuisce all'educazione morale in provincia, irrobustisce la coscienza dei propri doveri, tempra i caratteri. [...] Il cinematografo può essere considerato una conquista del femminismo.[1]
  • [In riferimento al "cinema di genere"] Il film di genere mi ha sempre interessato perché ti garantisce sempre una drammaturgia ben sostenuta. (Giulio Questi)
  • In cinema possono lavorare anche gli sprovveduti. Si girano migliaia di metri di pellicola per trarne una sequenza possibile, poi alla dizione ci pensano i doppiatori. Il cinema sovente è mistificazione. (Aldo Fabrizi)
  • In via XX Settembre c’erano tutti i cinema di prima visione. Si faceva la coda per entrare e spesso, specie la domenica pomeriggio, se non arrivavi in anticipo, rischiavi di rimanere fuori. Si andava tutti vestiti eleganti: gli uomini in giacca e cravatta, le donne con abiti lunghi, guanti e cappellino. È proprio cambiato tutto. (Claudio G. Fava)
  • Io accetto un film o non lo accetto in funzione della mia concezione del cinema. E non si tratta qui di dare una definizione del cinema politico, cui non credo, perché ogni film, ogni spettacolo, è generalmente politico. Il cinema apolitico è un'invenzione dei cattivi giornalisti. Io cerco di fare film che dicano qualcosa sui meccanismi di una società come la nostra, che rispondano a una certa ricerca di un brandello di verità. Per me c'è la necessità di intendere il cinema come un mezzo di comunicazione di massa, così come il teatro, la televisione. Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l'arte e la vita. (Gian Maria Volonté)
  • Io, lo ripeto, non son un amante del cinema, sono il marito. Per cui guardo tutto. Dal film di Baywatch al film uzbeko. Non ho pregiudizi. E questo mi ripaga con delle autentiche sorprese. Sia belle che brutte. Perché anche il film più brutto contiene almeno una perla. Anche i film dei Vanzina, quelli di vacanze natalizie in giro, contengono almeno una battuta memorabile. Così come certi film d'autore acclamato contengono una pesantezza e un'autoreferenzialità che vorresti uscire dopo dieci minuti, ma non puoi. (Leo Ortolani)
  • Io mi rifiuto di chiamare il cinema industria... Quando si parla di cinema come concezione, concepimento e fabbricazione di un prodotto che deve essere prototipo, quello deve essere artigianato. Se diventa industria, allora diventa serie, televisione, tutt'altra cosa. (Franco Cristaldi)
  • Io non sono un purista del cinema. Se un film mi piace, non mi importa che sia girato o meno in pellicola. (Brad Pitt)
  • Io sono il cineocchio. Io sono l'occhio meccanico. Io, macchina, vi illustro il mondo come io solo posso vederlo. Io mi libero, da oggi e per sempre, dall'immobilità umana, io sono in continuo movimento, io mi avvicino e mi allontano dagli oggetti, striscio sotto di essi, vi monto sopra, io mi muovo fianco a fianco col muso di un cavallo in corsa, io irrompo, a piena velocità, nella folla io corro davanti ai soldati in corsa, io mi lascio cadere sul dorso, io mi levo in volo con gli aeroplani, precipito e risalgo, in volo, con corpi che precipitano e risalgono. (Dziga Vertov)
  • Io sono di quelle che quando escono da un film di cow-boy camminano dal cinema all'autobus con le gambe un po' storte e le mani altezza-pistola, fissando i pali gialli dei semafori per vedere dove ho messo il cavallo. Credo che tutti lo facciano. Se no, per lo meno, non si capisce perché diavolo vadano a chiudersi due ore in un dannato cinema. Intendo dire, se poi esci di lì e la tua vita ti sembra soltanto più banale che mai. (Porci con le ali)
  • L'immagine è diabolica quando non è consacrata da una iconoclastia – l'iconoclastia, l'espiazione e la tomba da cui la immagine rinasce – in questo senso il cinema è diabolico, è la immagine senza valore artistico, perché senza iconoclastia né mediazione, né mistica morte, né resurrezione. Che può insegnarci, quale salvezza ci insegna un'arte, una immagine senza intima iconoclastia, senza intima negazione di sé, senza l'immagine della tragedia che è perciò stesso vittoria sulla tragedia? La vera arte è sempre un mistero di salvezza, anche quando è l'immagine di un mistero di perdizione; l'immagine senza iconoclastia è un mistero profano così profanato. (Andrea Emo)
  • L'industria del cinema, allo stesso modo, non è altro che imbonimento da fiera: trovate un'attrazione, presentatela nel modo più allettante possibile, fateci dei soldi e riprovateci. (David Mamet)
  • La cinematografia è il linguaggio di apparenze, e le apparenze non parlano. Il linguaggio delle apparenze è la musica. Bisogna levare il cinematografo dalla letteratura e metterlo nella musica, perché deve essere il linguaggio visivo della musica. (Luigi Pirandello)
  • La cinematografia è l'arma più forte. (Benito Mussolini)
  • La cinematografia è un tipo di scrittura che va coltivata con una certa irruenza: un film commerciale non è un peccato, importante è vivere certi momenti, accorgersi di tutto. (Alberto Lattuada)
  • La cinematografia procura un foro e una tribuna allo stato mondiale: ne rende possibile l'esistenza. (Ernst Jünger)
  • La fotografia è la verità, e il cinema lo è ventiquattro volte al secondo. (Le Petit Soldat)
  • La politica io l'ho sempre aborrita. Politica cinematografica non ne ho mai fatta, perché trovo che non abbia nulla a che vedere. Io non sono mai andato oltre, forse per questo sono sempre stato considerato superficiale, ma non mi interessa. A me interessa lo spettacolo per lo spettacolo: la favola, la fiaba, chiamala come vuoi, il racconto, il racconto di fatti umani appassionanti dal punto di vista delle tragedie nostre, quotidiane: oggi si finisce in scazzottate da western, allora in duelli o in risse da taverna. (Riccardo Freda)
  • La radio e il cinema sono tra quei grandi automi che sempre più si occupano di dilettare le masse. (Friedrich Georg Jünger)
  • La storia del cinema si divide in due ere: una prima e una dopo Roma città aperta [Film di Roberto Rossellini, 1945] (Otto Preminger)
  • La tv vive di cinema, ma il cinema muore di tv. (Dino Risi)
  • La verità è che il cinema, anzi il capitale cinematografico, dovendo sfruttare al massimo la merce-film desidera mercato universale, cioè indifferenziato, in cui possano... liberamente accedere tutti senza limiti di età e di condizione. (Remo Branca)
  • Mentre in teatro si gioca sull'alfabeto della convenzione, al cinema bisogna restituire la verità assoluta, altrimenti si rischia di non essere credibili. Si può portare avanti un testo ma non una verità di personaggio. Nell'ambiente cinematografico la macchina da presa ti scava dentro, in teatro, invece, si è d’accordo con il pubblico che certe cose assumono quel determinato significato. (Enrico Lo Verso)
  • Mi piace il cinema | e parecchio, | per questo mi chiamano vecchio. (Caparezza)
  • Mi sembra che oggi il cinema rischi una vera e propria regressione, trasformandosi in un intrattenimento puramente infantile. (Sergio Leone)
  • Nel secolo scorso, il cinema è stato la sintesi di letteratura, pittura e altre arti: parlo del cinema d'autore, non di quello industriale. Mi ha sempre ossessionato l'idea che un film, con la persuasione delle immagini, potesse rovesciare l'accaduto, la realtà: in una parola, la storia. Fin da piccolo, quando già m'interessavo a tutto, il cinema mi è stato gemello: fatto per chi sa tutto e niente. (Emir Kusturica)
  • Nel cinema, gli attori sono la borghesia, l'immagine è il proletariato, la colonna sonora è la piccola borghesia, eternamente oscillante tra l'una e l'altro. L'immagine, in quanto proletariato, deve prendere il potere del film, dopo una lunga lotta. (Io sono un autarchico)
  • Nel mondo in cui viviamo - e nel sistema che abbiamo creato per noi stessi, in termini di grande industria [cinematografica] - non puoi perdere denaro. Quindi il punto è che sei costretto a fare un particolare tipo di film. E lo dicevo sempre, alle persone, sai, quando la Russia era l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, e loro dicevano: "Oh, ma non sei così contento che sei in America?" E gli dicevo: "Beh, conosco molti registi russi e loro hanno molta più libertà di me. Tutto quello che devono fare è stare attenti a criticare il governo. Altrimenti, possono fare tutto ciò che vogliono. (George Lucas)
  • Non mi piace parlare di cinema, ne ho abbastanza, di parlare di film. [...] Giusto. Naturalmente hai ragione tu. Se il nostro amato cinema (e naturalmente quando dico "amato" sono serissimo, perché in effetti noi lo amiamo appassionatamente), be, se il nostro amato cinema smette di essere la grande ossessione contemporanea, allora la creta per le nostre amate statue resterà in mano ai distributori. Cioè, sará gettata ai cani – e noi dove andiamo a finire? (Orson Welles)
  • Non mi sembra affatto accettabile la distinzione che fa la critica tra cinema come prodotto (o film di intrattenimento) e cinema come opera (o film di autore, cioè film d'arte). La generale, aperta diffidenza – che spesso nell'impeto dei più giovani confina addirittura con il disprezzo – di cui il saggismo gratifica sempre i film di grande successo popolare equivale, a mio avviso, ad un improprio, inopportuno, qualche volta soltanto snobistico concetto del criterio intellettuale con cui deve essere valutato il cinema come arte; perché si tratta di un'arte, come ho detto, destinata alla più grande collettività umana. [...] Sono pienamente d'accordo che il film meritevole di un giudizio critico non debba essere solamente un «prodotto». Ma affermo che deve essere sempre anche un prodotto. (Alessandro Blasetti)
  • No so se la televisione oggi sia meglio del cinema. I brutti film ci sono sempre stati e ci sono ancora e c'è anche un sacco di brutta televisione. Ma certo quella distinzione non ha più significato. (Steve Buscemi)
  • [Nel 2016] Oggi è diventato un argomento troppo serio ed è cambiato il sistema. Prima lo vivevamo come un gioco, recitare era per noi davvero un play e un jouer, come dicono gli inglesi e i francesi. (Florinda Bolkan)
  • Pensavo che se il cinema, restando immobile, permette di riprodurre oggetti in movimento, forse si poteva, rovesciando le parti, tentare di riprodurre oggetti immobili con il cinema in movimento. (Alexandre Promio)
  • Penso che il cinema sia molto più bello del teatro. Sono rimasto incastrato nel mio destino. (Gabriele Lavia)
  • Penso sia il giocattolo più bello al mondo. E quando lavoro in un film, preferisco firmarne la regia, dato che è un viaggio incredibile dentro al senso delle cose. (Alessandro Benvenuti)
  • Per me il cinema si è fermato a quello di un tempo. Le attrici del passato erano autentiche, mai costruite. La mia preferita resta Brigitte Bardot. (Laura Torrisi)
  • Poiché il cinema non è solo un'esperienza linguistica, ma, proprio in quanto ricerca linguistica, è un'esperienza filosofica. (Pier Paolo Pasolini)
  • Quando simili macchine saranno a disposizione di tutti, quando tutti potranno fotografare i propri cari senza più ridurli all'immobilità, ma ritraendoli nei loro movimenti, nelle loro azioni, nei loro gesti familiari, con la parola sulle labbra, allora la morte cesserà di essere assoluta. (La Poste, 30 dicembre 1895[2])
  • «Riso amaro» (1949) occupa un posto importante nella storia del cinema e in quella del costume. Giuseppe De Santis seppe fondere realismo sociale e mélo, mitologia e riflessione sui media, con un occhio all'epica sovietica e uno al noir hollywoodiano; e la mondina Silvana Mangano si impose come oggetto di desiderio. (Alberto Pezzotta)
  • Se è ancora tutta da scrivere una storia erotica del cinema italiano, è certo che un capitolo dovrebbe essere dedicato alla figura della donna «bifronte». E la Anna interpretata da Silvana Mangano nel film di Lattuada (per la cronaca: il primo film italiano a incassare più di un miliardo sul territorio nazionale) potrebbe benissimo esserne il simbolo. (citato in Corriere della sera, 25 agosto 2006)
  • Se il mondo fosse come lo presenta un certo cinema d'oggi, sarebbe un incredibile bordello. (Alberto Sordi)
  • Se Platone avesse potuto conoscere il cinema, sarebbe morto di terrore. (Mario Andrea Rigoni)
  • Una storia vecchia, la relazione tra potere e cinema. Il potere sguazza nei film che creano consenso, chi va in una direzione contraria, Ladri di biciclette, Il caso Mattei, Le mani sulla città, dà fastidio. [...] I manovratori delle coscienze sanno che il cinema può orientare il consenso. (Toni Servillo)
  • Voi conoscete l'arte dell'immagine in movimento? [...] Rimpiazzerà del tutto la pittura. (Il corsetto dell'imperatrice)
  • Vorrei tre vite: col cinema forse ne assecondo l'illusione. (Alberto Lattuada)
  • In America i film non sono inframmezzati da inserzioni pubblicitarie soltanto perché il cinema è in se stesso la maggior forma di propaganda per i beni di consumo. (Marshall McLuhan)
  • E poi si vede che sei televisiva: in televisione si contano le battute, Arianna. Nel cinema conta altro: gli sguardi, i miei primi piani... (Stanis La Rochelle)
  • Lo sai quanto spende la rete per la fiction all'anno? Trecento milioni. E per il cinema? Quaranta. Sai cosa vuol dire questo? Che io, qui dentro, per sopravvivere, devo lottare come un pazzo. (Diego Lopez)
  • – Se faccio un'altra cazzata mi retrocedono, mi mandano alla sezione cinema dove ci sono i registi che non si lavano, che puzzano di zolfo, i dirigenti con la salmonella che tra di loro si chiamano "compagno consigliere". Cristo René, io non me li voglio mettere quei golfini pelosi con quegli occhialetti alla Gramsci.
    – Ma cosa dici? Ma quali occhialetti? Ma cosa stai dicendo?
    – Mi lascio morire se finisco lì dentro, René. Perché dopo la sezione cinema c'è la radio. Dopo la radio, c'è la morte. (Diego Lopez)
  • Il cinema è come una vecchia puttana, come il circo e il varietà, e sa come dare molte forme di piacere.
  • Il cinema è il modo più diretto di entrare in competizione con Dio.
  • Il cinema ha questo di salutare: anche se la voglia originaria si è dileguata, la realizzazione comporta una tale serie di problemi concreti che vai avanti a fare la cosa senza renderti conto di non ricordarla più. Il film lo giri senza sapere esattamente di che si tratta.
  • Il cinema non ha bisogno della grande idea, degli amori infiammati, degli sdegni: ti impone un solo obbligo quotidiano, quello di fare.
  • Il cinema non è un mestiere. È un'arte. Non significa lavoro di gruppo. Si è sempre soli; sul set così come prima la pagina bianca. E per Bergman, essere solo significa porsi delle domande. E fare film significa risponder loro. Niente potrebbe essere più classicamente romantico.
  • Ora ho delle idee sulla realtà, mentre quando ho cominciato avevo delle idee sul cinema. Prima vedevo la realtà attraverso il cinema, e oggi vedo il cinema nella realtà.
  • Molti di quelli che vanno al cinema, dopo 105 anni di produzione cinematografica, si aspettano che venga loro raccontata una storia. Non credo che il cinema sia un mezzo adatto alla narrazione. Se vuoi raccontare una storia, è meglio che tu faccia il romanziere. Il fatto che il cinema migliore non sia narrativo porta a paradossi e contraddizioni di cui mi sono occupato negli ultimi 15 anni. Ma c'è un problema: se si cerca di minimizzare o eliminare la narrazione, va trovato un altro modo di organizzare il materiale, altrimenti ci si trova nell'incoerenza e nel caos. Ho iniziato come pittore, mi interessavano molto i metodi e le classificazioni. Per questo ho usato spesso sistemi diversi dalla narrazione per organizzare il materiale cinematografico. Utilizzo le classificazioni numeriche, il simbolismo e la codificazione dei colori, e sicuramente anche i sistemi alfabetici.
  • Voglio riuscire a usare il cinema come un mezzo di discussione di idee, su tutto, ma soprattutto sulla rappresentazione, sull'estetica e su tutta l'industria cinematografica. Mi avvicinai alle nozioni hitchcockiane e del potere, ma penso che il cinema sia molto più di questo e che abbia molte altre possibilità. Una volta ho pericolosamente affermato che il cinema è un mezzo troppo ricco per essere lasciato ai cantastorie.
  • Come il sogno, il cinema risveglia il nostro inconscio, induce identificazioni vergognose e segrete, fa da valvola di scarico a desideri repressi e a tensioni latenti.
  • Come la letteratura, il cinema può essere la continuazione della politica con altri mezzi. Attenzione, però, a non farsi ossessionare dal messaggio. Il film è anzitutto e soprattutto cinema, ossia una storia raccontata in un certo modo. Può contenere idee, proposte, punti di vista, giudizi, ma prima di tutto è cinema. L'ideologia c'è sempre, anche se non sempre appare, ma all'interno del testo e non può essere estrapolata e proposta in forma autonoma. L'ideologia è tra le righe, tra le immagini.
  • Il cinema è come l'ambiente: se lo si trascura, rischia di morire e allora ci si accorge che era indispensabile.
  • Il cinema è questo, vivere in un continuo presente. È tutto dentro di te allo stesso tempo e per sempre. Nulla si distrugge.
  • Non è certo nell'ambiente del cinema che solitamente "pesco" le mie amicizie. Non "lego" molto, in definitiva, con gli abitanti del cosiddetto mondo dello spettacolo.
  • Quando entri in un meccanismo come quello del cinema, è estremamente difficile uscirne. Il teatro rimane uno dei cardini principali nel cinema, la mia esperienza teatrale rimane un fatto fondamentale. È stata la base.
  1. Da Emilio Scaglione, Il cinematografo in provincia, L'Arte Muta, I, 6-7, dicembre 1916-gennaio 1917, p. 15; citato in La filosofia del cinematografo, La Stampa, 18 maggio 1907; citato in Francesco Casetti, Silvio Alovisio, L'esperienza del pubblico cinematografico in (a cura di) Silvio Alovisio, Giulia Carluccio, Introduzione al cinema muto italiano, UTET, Torino, 2014, p. 292. ISBN 9788860083524
  2. Citato in Paolo Fabbri, Angela Andrisano, La favola di Orfeo: letteratura, immagine, performance, UnifePress, 2009, p. 121. ISBN 9788896463017.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica