Giacomo Balla
pittore, scultore e scenografo italiano (1871-1958)
Giacomo Balla (1871 – 1958), pittore, scultore, scenografo italiano.
- Data l'esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può interessare più nessuno. (da Manifesto del colore, 1918[1])
Citazioni su Giacomo Balla
modifica- All'esposizione di Parigi l'estrema punta dell'avanguardia artistica era rappresentata dal padiglione dei Soviet e dalla sezione futurista italiana. Vi figuravano le concezioni d'insieme architettoniche e i progetti di decorazione e di scenari per teatro di Enrico Prampolini e Giacomo Balla, e i pannelli di Fortunato Depero, dai vivacissimi colori, dalle figure ricamate e sovrapposto in panno sul panno, di perfetta esecuzione e di finissimo gusto, con una composizione stilizzata in maniera schematica e talvolta caricaturale. Anche alcuni tra i suoi fantocci in legno dipinto attestano con i volumi sommari e la ricerca di ritmi curiosi ed efficaci, uno sforzo d'invenzione spesso felice. (Margherita Sarfatti)
- Certo è che pure in Balla e in Depero le sagome si fanno esatte, plastiche, volumetriche, conciliate col piacere della decorazione. De resto Depero non è alieno dallo sfruttare anche lui il tema della maschera, seppure sotto la forma, più consona al credo futurista, del robot: e dunque si tratta di una maschera, di un burattino confacente al clima dell'industrialismo; così come il sostanziale realismo magico-incantato di Dottori cerca la legittimazione nell'Aeropittura. Ma sono alibi, giusto per non tradire la fede nel progresso, quando in realtà essa vacilla ed è scossa dal dubbio. (Renato Barilli)
Note
modifica- ↑ Citato in Umbro Apollonio, Futurismo, Mazzotta, Milano, 1970, p. 276.
Voci correlate
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