George Lucas

regista e produttore cinematografico statunitense (1944-)

George Walton Lucas, Jr. (1944 – vivente), regista, produttore e sceneggiatore statunitense.

George Lucas
Oscar alla memoria Irving G. Thalberg (1992)

Citazioni di George Lucas

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  • [Su una prova sul pubblico del film L'uomo che fuggì dal futuro] È stato folle, vorrei averlo registrato. Era come portare la Mona Lisa ad un pubblico e chiedergli "Sapete perché sta sorridendo?" "Scusa Leonardo, ma dovrai fare dei cambiamenti". Ma almeno il pubblico capì che THX non era un storia d'amore ambientata nel 25° secolo, cosa che la Warner cercava di pubblicizzare. Invece adottarono una diversa campagna pubblicitaria: "Visita il futuro, dove l'amore è il crimine supremo" (da The San Francisco Chronicle del 23 maggio 1971)
  • La mia idea era di fare di THX 1138 un film sul futuro appartenente al cinema verité, qualcosa che sarebbe dovuto assomigliare ad un documentario. Come se qualcuno avesse girato un film su dei personaggi che sarebbero dovuti esistere, ma che ancora non c'erano. (da American Cinematographer dell'ottobre 1971)
  • Per L'Impero colpisce ancora abbiamo usato tutta l'elettronica possibile. Il cinema, la pellicola, è un'idea del diciannovesimo secolo. Invece, come potenzialità, siamo già nel ventunesimo. Faccio un esempio: con un film tradizionale c'è sempre da parte del regista la paura che ogni volta la pellicola non rispunti dall'altra parte del proiettore, che quelle macchinette antiquate se la mangino. E poi tutti gli intoppi e le energie sprecate con macchinari che sono stati pensati cento anni fa. Con The Empire abbiamo inaugurato il Duemila, eliminato per esempio tutta la parte meccanica e manuale del processo di ripresa, abbiamo ottenuto dei risultati studiando con il computer le reazioni dell'occhio umano al colore e al movimento. Per questo nel film sembra di essere dentro lo spazio, di nuotare nei colori.[1]
  • Il segreto dei film è che sono un'illusione. (dal commento audio del DVD di La minaccia fantasma, 1999)
  • Un film non è mai finito, è solo abbandonato. (dal commento audio del DVD di La minaccia fantasma, 1999)
  • [A John Knoll, responsabile degli effetti visivi dei tre episodi] Ricorda, John, che alla fine, non guarderemo lo sfondo, non seguiremo la corsa degli sgusci... Ascolteremo la musica. (dal commento audio del DVD di La minaccia fantasma, 1999)
  • Haiden ha molto talento, ha un grande controllo delle sue capacità e so che ha gli attributi fisici ed emotivi per interpretare Anakin in quello che è forse lo stadio più complesso della sua vita.[2]
  • [Su Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni] Sto terminando il montaggio del secondo episodio dei tre atti prologo della saga. Sarà una storia d' amore con il senso della magia e molti incantesimi e, ancora, si riproporrà il confronto tra chiaro e scuro, bene e male.[3]
  • Non avevo assolutamente idea che il cammino sarebbe stato così lungo. Sono felice che sia andata così: Star Wars non è più solo una lotta del Bene e del Male. È una storia di persone che scelgono il loro sentiero, di amici e di mentori, di sogni perduti e tentazioni, di guerre e, alla fine, di redenzione.[4]
  • [Su Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni] L'amore e il male si intrecciano in una struttura composita. Anakin deve proteggere Amidala e se ne innamora. Ho scritto con slancio questo risvolto della storia che ha toni epici. Sebbene il mondo di Guerre Stellari non sia reale, esso suggerisce più che mai in questa puntata una metafora della società del nostro secolo.[5]
  • [Su Guerre stellari] Tutta la saga si basa su motivi della mitologia e della storia, romana ma anche europea e asiatica. Il motivo della democrazia distrutta e sostituita dalla dittatura. Sembra stia accadendo oggi, in realtà da che mondo è mondo è sempre una lotta incessante per imporre, difendere, restaurare la democrazia. Con lo sviluppo culturale e con la vigilanza sul potente di turno.[6]
  • Soffro se qualcuno pensa o scrive che gli effetti speciali di Star Wars hanno impoverito la fantasia creativa del cinema. Star Wars è stato per me un sogno reale ed esoterico al tempo stesso: sono qui per dirvelo anche con i mezzi digitali, ma prima con la mia passione di narratore di storie armato di parole, emozioni, cinepresa.[7]
  • [Riferito allo special The Star Wars Holiday Special] Se avessi tempo e un martello, rintraccerei ogni copia dello show e la distruggerei (citato in The Star Wars Holiday Special, TVParty!.com, maggio 2005)
  • [Su Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith] Ho il presentimento che questo film sarà come i due precedenti nel senso che alcuni lo adoreranno e altri lo odieranno appassionatamente. Temo che non avrà un grande incasso e sarà considerato un fallimento.[8]
  • [Su Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith] L'ultimo mio capitolo è cupo, ma resta un Titanic d'amore nello spazio. Non capisco il visto PG 13 anche se ammetto che i più piccini potrebbero spaventarsi. La battaglia del Male, che vince per certi aspetti e per altri perde, può inquietare il Paese.[9]
  • [Riferito a Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo] I fan sono scontenti. Saranno sempre scontenti. Perché lo fa così? E perché non lo fa così? Scrivono il loro film e poi, se non fai quel film che hanno in mente, si arrabbiano. (citato in Keys to the Kingdom, VanityFair.com, maggio 2008)
  • [Durante una visita a Maranello alla sede della Ferrari nel 2014] Sono sempre stato appassionato di vetture da competizione e di gare automobilistiche e per me la Ferrari è la macchina sportiva per definizione. L'adoro dalla fine dei Sessanta, per me è qualcosa di speciale che ho nel cuore da quando ero bambino. Ferrari è sinonimo di eccellenza[10]
  • Nel mondo in cui viviamo - e nel sistema che abbiamo creato per noi stessi, in termini di grande industria - non puoi perdere denaro. Quindi il punto è che sei costretto a fare un particolare tipo di film. E lo dicevo sempre, alle persone, sai, quando la Russia era l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, e loro dicevano: "Oh, ma non sei così contento che sei in America?" E gli dicevo: "Beh, conosco molti registi russi e loro hanno molta più libertà di me. Tutto quello che devono fare è stare attenti a criticare il governo. Altrimenti, possono fare tutto ciò che vogliono.
In the world we live in - and the system we've created for ourselves, in terms of it's a big industry - you cannot lose money. So the point is that you're forced to make a particular kind of movie. And I used to say this all the time, with people, you know, back when Russia was the Union of Soviet Socialist Republics, and they'd say, "Oh, but aren’t you so glad that you're in America?" And I'd say: "Well, I know a lot of Russian filmmakers and they have a lot more freedom than I have. All they have to do is be careful about criticizing the government. Otherwise, they can do anything they want".[11]

Intervista di Paul Scanlon, 1977; riportato in Rollingstone.it, 26 marzo 2017.

  • Sono sempre stato un fan di Flash Gordon e un grande sostenitore delle esplorazioni spaziali e mi è sembrata subito una cosa naturale. Primo, perché farà sognare i bambini; secondo, perché forse farà diventare qualcuno di loro un piccolo Einstein, e la gente si chiederà: "Perché?". Credo che sia necessario per l’uomo colonizzare altre galassie, allontanarci dalla dura realtà raccontata in 2001: Odissea nello spazio e buttarci nel lato romantico della cosa.
  • Per quanto mi riguarda, Stanley Kubrick ha fatto il film di fantascienza definitivo e sarà difficile per chiunque fare qualcosa di meglio. Non volevo fare 2001: Odissea nello spazio, volevo un fantasy ambientato nello spazio, che fosse più simile ai libri di Edgar Rice Burroughs, quel tipo di storia che ha avuto molto successo, prima che negli anni '50 prendesse piede il genere della fantascienza vero e proprio.
  • È basato su una visione, una specie di onesta visione complessiva di come vorresti che fosse il mondo.
  • I robot non funzionavano mai. Quando comandavamo R2–D2 a distanza, lui si girava su se stesso e andava sempre a sbattere contro le pareti. Quando c'era dentro Kenny Baker, il nano, era così pesante che non riusciva neanche a muoversi, faceva un passo e crollava a terra sfinito. Non sono mai riuscito a fargli attraversare una stanza: tagliavamo su di lui poi facevamo un primo piano e poi tornavamo su una inquadratura larga in cui lui era arrivato dove doveva essere. Pura magia cinematografica.
  • I Wookiee sono un po' primitivi. Vivono nella giungla, e c'è una scena bellissima, che potrebbe finire in uno dei film, in cui danzano intorno al fuoco con i tamburi e tutto il resto. Sono come gli indiani, dei nobili selvaggi. I Jawa invece sono degli spazzini, trafficanti di rifiuti galattici.
  • I droidi hanno il compito di servire gli umani e fanno quello che gli viene detto. Ma io adoro i droidi, sono i miei personaggi preferiti del mondo di Star Wars.
  • [C-3PO e R2-D2] sono stati progettati come una versione del futuro di Stanlio e Ollio. Rappresentano la parte comica del film, sono quelli che fanno ridere.
  • C-3PO doveva essere come un venditore di auto usate, un po' untuoso. Avevo scritto il suo personaggio come quello di un truffatore, e non come un puntiglioso maggiordomo inglese.
  • [Sul respiro di Dart Fener] Gran parte del merito è del tecnico del suono Ben Burtt. Ha provato 18 tipi di respiro diversi, attraverso tubi di metallo o respiratori subacquei, cercando quello che suonasse più meccanico, poi ha deciso che sarebbe stato molto ritmato e simile a un polmone d’acciaio. Questa era l'idea.
  • [Sulla colonna sonora di Guerre stellari] Volevamo una cosa romantica vecchio stile, alla Max Steiner.
  • [Sulla colonna sonora di Guerre stellari] Volevo usare brani di Liszt, Dvorák, anche qualcosa da Flash Gordon, ma John ha detto no. Voleva fare una musica forte, che ricordasse qualcosa di classico in certi punti, ma che fosse completamente originale. È stata immaginata come il classico di animazione Pierino e il Lupo, con una musica per ogni personaggio, che parte ogni volta che questi compare sullo schermo.
  • [Sulla musica nel bar di Mos Eisley] Volevo usare Glenn Miller, ma non potevamo, quindi Johnny ha scritto una cosa simile e secondo me ha fatto un ottimo lavoro. Ha tirato fuori un suono bizzarro, molto anni '40, ma anche molto strano. Doveva essere una big band in origine, ma ha funzionato lo stesso.
  • Kubrick ha fatto il film più importante per quanto riguarda il lato razionale delle cose, e io ho cercato di fare il film migliore per il lato irrazionale, perché credo che ne abbiamo bisogno.
  • Mi piacerebbe molto se un giorno quando avrò 93 anni qualcuno riuscisse a colonizzare Marte e mi dicesse: "L’ho fatto perché speravo di trovare un Wookiee".

La repubblica, 26 luglio 1997.

  • Non è vero che si può fare tutto con la tecnica digitale: non si può riprodurre la bellezza.
  • [Sulla Reggia di Caserta] Abbiamo cercato in tutta Europa, ma non c'è niente di più bello di questa reggia, è l'ambiente ideale per il Regno più sofisticato della Galassia, quello che gli altri pianeti vedono come un paradiso.
  • Giuro che gli interni di Caserta saranno riconoscibili. E non è vero, come ha detto qualcuno, che alla fine la Reggia esploderà.
  • Quello che mi interessa è comunicare, con il linguaggio della semplicità, ed è quello che cerco di fare quando mi dedico all' attività educativa. E non credo siano film puramente d'azione, credo che in tutti gli episodi della saga ci sia un'anima. L'elemento più ovvio è la lotta tra il Bene e il Male, ma penso che mostrare mondi e pianeti in cui convivono razze e tipi diversi, umani, alieni e robot, serva a superare il razzismo. Non so se esistono mondi così, ma se esistessero ci andrei volentieri.

Intervista di Lorenzo Soria, La Stampa, 9 maggio 1999.

  • [Su Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma] Non ho mai pensato che avremmo superato Titanic e nemmeno il primo Guerre stellari. La mia vera ambizione è quella di arrivare nei top 10. Quanto al film, ne sono estremamente orgoglioso.
  • Abbiamo tutti due lati, la compassione e l'avidità, l'amore e l'egocentrismo. E siamo tutti impegnati nella ricerca di un punto di equilibrio tra i due. Ma non espongo un particolare tipo di religione, non faccio riferimenti a quella cristiana o a quella buddista. Racconto vecchi miti in una forma nuova.
  • Il cinema è stato limitato dai costi e dalla tecnologia, ma questa barriera non c'è più. E questo segna un punto di svolta estremamente significativo. È un po' come passare dalla fotografia a un quadro, da una cosa fissa e statica e immutabile a un'altra dove puoi invece intervenire, cambiare, modificare. Per un artista, il solo limite è ormai l'immaginazione.

La repubblica, 13 marzo 2001.

  • Il vero punto di svolta è stato Jurassic Park, prima grande realizzazione della tecnologia digitale. Da allora si sono fatti in realtà solo piccoli passi avanti.
  • Continuo ad essere sorpreso di incontrare persone intelligenti che dicono: "Sa, il problema di questa roba digitale è che è tutto falso". Beh, è sempre stato tutto falso, che sia una finta facciata in legno o la versione digitale dello stesso edificio. I film non sono realtà. Soprattutto oggi, con tutti i programmi-verità in circolazione è difficile per la gente rendersi conto che un film è una forma d'arte progettata con grande cura e non per caso.
  • Non credo che oggi un produttore possa voler riportare John Wayne sullo schermo. Un gruppo di animatori digitali potrà anche ricreare leggende del genere ma non sarà comunque in grado di tirarne fuori prestazioni reali, perché si tratta di talenti unici.
  • Attualmente chi controlla l'industria cinematografica è terrorizzato di perdere spettatori paganti ed è privo di immaginazione. Così che cosa abbiamo? Esattamente quello che abbiamo già visto.

La repubblica, 16 maggio 2002.

  • [Su Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni] Il punto cruciale della storia è il cambiamento, la transizione. La differenza tra passione e compassione.
  • Paragonare un pittore che lavora al computer a un Rembrandt non ha senso; ma l'aspetto positivo è che ora l'arte diventa flessibile, si può ritornare sulle proprie opere.
  • [Sulla possibilità di futuri film di Guerre stellari] No: tutto quello che avevo da dire, su Star Wars, l'avrò già detto.

La repubblica, 29 aprile 2005.

  • [Su Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith] Ci sono riferimenti a molti momenti e personaggi della Storia, da Cesare a Napoleone alle dittature moderne, fino alla realtà dell'America. Sono i corsi e i ricorsi storici, i secoli passano ma le psicologie del Potere non cambiano. Il tema del film è la rapacità del Potere, Vader vuole controllare l'universo, dominare la vita. Ma non si può fare, bisogna accettare le regole del vivere, il sole sorge e tramonta, ogni cosa ha la sua fine.
  • Spero che alla fine si rifletta sul perché si è persa la pace. In questo rientra la trasformazione di Skywalker, che non è senza motivazioni psicologiche, nel film ci sono. E personalmente non penso che il Male trionfi davvero, può sembrare in alcuni periodi storici, ma l'andamento è ciclico, alla fine c'è sempre un equilibrio con il Bene.
  • In realtà non è il mio film a mostrare più violenza, è l'atmosfera in America che è cambiata, c'è un clima molto più conservatore, le divisioni sono più radicalizzate, è un altro paese rispetto a trent'anni fa.
  • In fondo l'idea portante di Guerre Stellari è rimasta la stessa: una storia di padri e figli, la storia di un padre che esce dalla grazia e che trova la redenzione attraverso la luce portata dal figlio. In sintesi i primi tre episodi raccontano la caduta, gli altri tre la redenzione.

La repubblica, 30 gennaio 2015.

  • Una delle virtù del fare cinema con un budget ristretto è il permetterti di testare i tuoi limiti e tirar fuori le risorse che non sai di possedere.
  • È evidente che Hollywood sia solo interessata allo spettacolo e che non gliene freghi niente della storia o di ascoltare un giovane con delle idee. È un tendone da circo.
  • Io ho avuto l'onore di avere un maestro di nome Francis Ford Coppola. Coppola è stato il primo e forse l'unico studente di cinema ad aver sfondato nella cosiddetta New Hollywood.
  • Oggi io non nutro alcun interesse nel lato fantascientifico. Tutto quello che vedo passare per gli schermi non mi emoziona.
  • Vai a vedere un qualunque episodio di Guerre Stellari e ci troverai l'anima. Non il solito circo, ma vera sostanza.
  • Gli Studios per me sono un posto da cui scappare a gambe levate. Lo erano anche quando girai American Graffiti; ti trattavano come un idraulico, come qualcuno da assumere per stappare roba. Non volevo far parte di quel mondo. Sono cresciuto in un'era in cui mi rimaneva faticoso fidarmi di qualcuno sopra i 30 anni. E per me vale ancora la stessa regola.

Attribuite

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Incipit di Guerre stellari

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Un'altra galassia, un'altra era. La Vecchia Repubblica era la Repubblica del mito, grande più dello spazio o del tempo. Non occorre dire dove si trovava né da dove veniva, basti sapere che era la Repubblica.
Un tempo, sotto il saggio governo del Senato e la tutela dei Cavalieri Jedi, la Repubblica prosperava. Ma come spesso accade quando la ricchezza e il potere superano ogni limite, si fecero avanti le forze del male e con esse la cupidigia.
[George Lucas, Guerre stellari, traduzione di Gian Paolo Gasperi, in "La Trilogia classica", Sperling&Kupfer, 1997. ISBN 8886845626]

Citazioni su George Lucas

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  • George Lucas ha toccato livelli di deità che gli hanno fatto malissimo. Ha creduto di essere in grado di manovrare un universo, ma è solo un uomo, come tutti. Ora che ha perso quel potere ne ha un po' per tutti, tranne che per sé stesso, il che lo rende francamente insostenibile nelle sue esternazioni. Un po' di geologia gli avrebbe fatto bene. (Leo Ortolani)
  1. Citato in Sergio Arecco, George Lucas, Castoro 1995, p.12
  2. Citato in Star Wars, Lucas ha scelto il nuovo Anakin Skywalker, La Stampa, 13 maggio 2000.
  3. Citato in Giovanna Grassi, «Harry Potter e i maghi, eredi di Star Wars», Corriere della sera, 6 dicembre 2001.
  4. Citato in Giovanna Grassi, «Star wars» ritorna con un amore proibito, Corriere della sera, 14 aprile 2002.
  5. Citato in Giovanna Grassi, Il nuovo «Star Wars»: una saga da gladiatori, Corriere della sera, 7 maggio 2002.
  6. Citato in Lucas: una saga per raccontare l'antica lotta per la democrazia, La repubblica, 7 maggio 2002.
  7. Citato in Giovanna Grassi, Lucas: dopo «Star Wars» addio fantascienza, Corriere della sera, 17 maggio 2002.
  8. Citato in Alessandra Farkas, «Star Wars, un bagno di sangue» Lo stesso Lucas avverte i genitori, Corriere della sera, 6 maggio 2005.
  9. Citato in Giovanna Grassi, «Star Wars, violento per amore», Corriere della sera, 7 maggio 2005.
  10. Citato in George Lucas e Samuel L. Jackson, Guerre Stellari.net, 3 luglio 2014.
  11. Dall'intervista di Charlie Rose. Video disponibile su wsj.com, 25 dicembre 2015.
  12. Citato in Roberto Azzara, La fantascienza cinematografica, la seconda età dell'oro, ESC pubblicazioni, 2019, p. 51. ISBN 9788827864913
  13. a b c d e f Solo sceneggiatore e produttore.

Voci correlate

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Altri progetti

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Guerre stellari di George Lucas
Trilogia prequel: Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma · Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni · Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith
Trilogia originale: Guerre stellari · L'Impero colpisce ancora · Il ritorno dello Jedi
Trilogia sequel: Star Wars: Il risveglio della Forza · Star Wars: Gli ultimi Jedi · Star Wars: L'ascesa di Skywalker
Anthology: Rogue One: A Star Wars Story · Solo: A Star Wars Story
Serie tv: Droids Adventures · Star Wars: Clone Wars · Star Wars: The Clone Wars · Star Wars Rebels · The Mandalorian · The Book of Boba Fett
Videogiochi: Star Wars: Bounty Hunter · Star Wars: Knights of the Old Republic · Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith · Star Wars: Il potere della Forza · Star Wars: Il potere della Forza II · Star Wars: Battlefront II
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