Roger Federer/Citazioni su Roger Federer
Citazioni
modifica- A proposito di Federer, le racconterò un aneddoto, così le torna il buonumore. Domenica 5 luglio, giorno della finale, mi chiama la Radio Svizzera, chiedendomi un commento sul connazionale Federer. "Un sondaggio – mi dicono – rivela che è più influente di Obama". Rispondo: "Mi sembra una colossale sciocchezza". Aggiungo: "Federer è bravo, per quel che ha fatto e per come si è ripreso. Ma è un campione calcolatore, senza grande fascino, niente a che fare con i Borg, i McEnroe, i Connors e i Nadal". Non ci crederà, ma non mi hanno richiamato. (Beppe Severgnini)
- C'è chi serve più forte di 10 o 15 miglia orarie rispetto a Federer, come Roddick per esempio, ma Federer offre un servizio a cui è molto più difficile rispondere. Non sto dicendo che chi opta per la velocità non sappia o non possa mai variare, ma che Federer sulla variazione delle direttrici è insuperabile. Non ci sono tendenze o schemi ricorrenti nel servizio di Federer dal punto di vista della direzione, anche perché varia persino nelle modalità di lancio della palla. Per esempio, se il lancio di palla vira leggermente a destra o a sinistra, noi pensiamo sia alto il rischio di fault. Ma Federer riesce a fintare già dal lancio della palla, rendendo ancora più indecifrabile la direzione prescelta. (Tim Henman)
- Che Federer sia unico, lo si vede dal modo in cui colpisce la palla, dal cambio di ritmo, dalle soluzioni tecniche e tattiche che decide di adottare. Colpisce la palla con violenza, ma lo fa sempre nella maniera giusta. In un modo classico, ma nello stesso tempo moderno. (Adriano Panatta)
- Che sollievo, e che balsamo per l'anima, incontrare un esemplare di uomo bello fuori ma soprattutto dentro, illuminato dall'interno dalla luce abbagliante di chi nella vita fa esattamente ciò che è venuto a fare, affascinante ma non seduttivo, di potere nel suo ambito però non arrogante, maschio con dolcezza, uno che quando ti apre la porta dicendo "ladies first" non ha secondi fini perché è felicemente e banalmente monogamo da dodici anni, e sfido chiunque a dimostrare che Roger Federer è un playboy.[fonte 1] (Gaia Piccardi[1])
- Ci ho giocato contro nel 2005 forse la prima volta in Australia, fu una buona partita ma lui semplicemente andò su un altro pianeta. Faceva tutto alla perfezione. Abbiamo sempre saputo che avesse quel tipo di gioco completo, ma il duro lavoro, la concentrazione e la voglia di vincere hanno reso possibile il suo dominio [tra il 2004 e il 2006]. (Tommy Haas)
- Come atleta, lui merita un paragone con i padroni dell'universo: Muhammad Ali e Pelé. Potremo dire ai nostri nipoti che lo abbiamo visto. (Martin Samuel)
- Come Borg, in campo è correttissimo, ma ci mancherebbe altro, è il più forte, è miliardario e sa che c'è gente che sta peggio. Altri, che invece non si comportano allo stesso modo, dovrebbero considerare questo aspetto e darsi un calmata. (Nicola Pietrangeli)
- Come stile Federer mi sembra un giocatore dei nostri tempi perché gioca a tutto campo e ha tutti i colpi, sa giocare da fondo e a rete, può essere aggressivo e può palleggiare con maestria. Ha il chip, ha il topspin, ha tanto talento che certe volte può farsi male solo da solo. (Margaret Smith Court)
- Con più persone come Roger Federer vivremmo in un mondo migliore. È troppo perfetto, fa tutto con una grazia unica e non solo in campo, ma anche con la famiglia o con la beneficenza. Non posso dire che sia il GOAT perché negli anni sono cambiate le attrezzature e gli allenamenti, ma è innegabile che come lui ne nasce uno su un miliardo. (Nick Bollettieri)
- Con tutta l'ammirazione e la simpatia che comunque Federer merita (non solo per i suoi risultati ma anche per il suo comportamento dentro e fuori dal campo) mi chiedo come si possa assegnare a Federer un primato "all time" quando non siamo nemmeno sicuri che sia il migliore in questo momento. (Rino Tommasi)
- Considero Federer la massima espressione del tennis sebbene non riesca a fare classifiche. Certo, ognuno sceglie il proprio tennista preferito. È come nel caso di Pelè e Maradona: difficile stabilire chi sia stato il più grande. Sicuramente Federer è il tennista più completo, perché in possesso di tutti i colpi. Per non parlare, poi, della sua correttezza: in campo e fuori. Nel tennis c'è il più estroverso, il più maniacale, il più chiuso, lui è un esempio di grandezza assoluta. (Neri Marcorè)
- [Nel 2011] Credo che si dovrebbe sempre rispettare Roger. Sarebbe una mancanza di rispetto da parte degli altri tennisti, non rispettare Roger. È un grande tennista, quello che ha fatto in passato... Ha giocato ad un livello così alto che ora per lui ritrovarsi numero 3 del mondo è una sorta di declassamente, il che, se ci pensi, è piuttosto stupido. Per me, è il più grande giocatore che abbia mai praticato questo sport. Come ho detto, per lui perdere i match, è sempre una tragedia. (Jürgen Melzer)
- Dal punto di vista stilistico e dell'eleganza, Federer costituisce un modello che spiega perché conti tra gli appassionati il maggior numero di tifosi. (Rino Tommasi)
- Devo parlarvi di un momento davvero speciale che ho vissuto oggi ed è stato quando camminando ho visto Roger Federer sedere nel campo vicino a quello in cui mi allenavo io. Passando ha detto «Ciao!», come fa sempre. È così dolce e gli ho stretto la mano e fatto le congratulazioni per la vittoria a Parigi e lui ha risposto sorridendo e dicendo: «Grazie davvero». Sono in questo mondo da 20 anni e quello che posso affermare con sicurezza è che lui è uno dei più gentili ragazzi di classe che puoi incontrare. (Rennae Stubbs)
- Durare nel tempo, saper superare le difficoltà, resistere alla concorrenza sempre più agguerrita, non smettere mai di migliorarsi e di porsi nuovi obiettivi senza adagiarsi sul talento e sui risultati già acquisiti: queste sono le caratteristiche di un campione vero. E Roger Federer le possiede tutte. Lo svizzero è riuscito a vincere nell'unico torneo dello Slam che gli mancava – il Roland Garros – e si è confermato a Wimbledon. Una stagione straordinaria, chiusa ovviamente al numero uno della classifica Atp. Quest'anno ho anche avuto il privilegio di conoscerlo e stare un po' con lui in occasione della Coppa Davis giocata a Genova, dove ci ha battuto con la sua Svizzera. Una leggenda. (Alessandro Del Piero)
- È arduo trovargli dei difetti, scendere nei voti sotto il dieci. E sfido chiunque a riuscirci. Come Borg ha inventato uno stile, un modo di giocare. (Nicola Pietrangeli)
- È cresciuto sotto i miei occhi, diventando uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi. Si porta metodicamente in vantaggio, due set a uno, e io non posso che farmi indietro e ammirare le sue immense capacità, la sua magnifica compostezza. È il tennista più regale che abbia mai visto. (Andre Agassi)
- È il migliore e non perché è qui a Genova. È l'eleganza fatta sport, il numero uno ideale per il tennis. (Omar Milanetto)
- È il più giovane trentunenne che io abbia mai visto, ed in generale sta giocando meglio rispetto ad un anno fa. I suoi movimenti ed il suo equilibrio sono maestosi sull'erba, e sa variare lo spin sui suoi colpi come nessun altro. Ha il miglior colpo d'approccio della storia e la sua specialità che preferisco è la demi-voleé da fondo. (Brad Gilbert)
- È sempre dura battere Federer, ma in un certo senso è più semplice per me giocare contro di lui perché ho ben in testa quello che c'è da fare. Devo semplicemente dare tutto e giocare il mio miglior tennis. (Gilles Simon)
- È un campione che non ha punti deboli, è bravo in difesa come in attacco. Ho giocato con tanti altri campioni, di epoche diverse, ma sapevo che c'era sempre una zona di salvezza, un posto dove far breccia, una speranza su cui concentrarsi, una via di fuga. Contro Roger sei sempre in allarme: ogni cosa provi lui trova la risposta giusta ed è solo questione di quando lui ti costringe a cambiare scelta. Gioca in un modo speciale, unico. (Andre Agassi)
- È un rito wodoo che compio ormai da anni, convinto che lo spillone nel prossimo incontro neutralizzerà l'avversario di Roger. Ho in casa i pupazzetti di Nadal, Djokovic, Murray, dello zio di Nadal che non sopporto, della mamma di Murray che non reggo quando applaude il figlio che urla "C'mooon!" nel riscaldamento. Ho il pupazzetto di Stepanek e Tsonga, di Gianni Clerici, di Rino Tommasi, di Andrea Scanzi, di tutti quelli che sono contro Roger. Tutti rigorosamente pieni di spilloni. Ho la casa piena di spilloni. Purtroppo sono malato di Roger. I miei lo sanno e si sono rassegnati. Mia moglie mi dà una mano a modellare i pupazzetti e i miei figli mi lucidano gli spilloni che hanno preso la ruggine. È una storia che va avanti da più di 10 anni. Ho cercato in qualunque modo di entrare nella famiglia di Federer. Prima ho corteggiato sua mamma Lynette che mi ha denunciato per stalking al Ministro Carfagna. (Gene Gnocchi)
- È un giocatore assolutamente irreale, ha una testa incredibile ed i suoi movimenti sono perfetti, talmente perfetti che qualsiasi foto scattata, sarà sempre fantastica. È un vero e proprio talento. Un'altra persona nella sua situazione avrebbe smesso di giocare, perché è il migliore della storia del tennis, ha vinto tutto quello che c'era da vincere ed anche perché ha già una famiglia. È un regalo per il tennis. [...] È assolutamente incredibile, il miglior giocatore della storia e quello che ha vinto più partite e non si è mai ritirato. Non ho mai visto muoversi in campo così come fa lui. Per me ha la miglior tecnica sul circuito, il suo corpo è sempre in posizione verticale e ben posizionato. Se si osservano gli altri, me compreso, noterai che abbiamo la testa verso il basso, una gamba fuori posto, lui invece no, il braccio, le gambe è tutto perfetto. (Feliciano López)
- È un poeta, quando vedo una sua partita, e ne ho viste molte, è come se ammirassi un'opera d'arte. Ha un gioco pulito e ad ogni partita ti regala qualcosa di nuovo. (Guillermo Vilas)
- È una combinazione di quanti tornei del Grande Slam hai vinto, quanti altri tornei hai vinto, quanti anni sei stato numero uno e lui ha raggiunto tutte queste combinazioni [...] La mole di lavoro è fenomenale e ora che ha vinto questi Open di Francia, io credo che possa anche andare avanti a sorseggiare Maragarita per il resto della sua vita. (Martina Navrátilová)
- È una brava persona, ma troppo neutrale per i miei gusti. È troppo svizzero. Vuole tenere le brutte faccende lontano da sé. Quando i giocatori vogliono cambiare qualcosa lui sembra troppo passivo perché può danneggiare la sua immagine. In quel contesto rispetto di più Nadal che supporta apertamente gli interessi dei giocatori. (Serhij Stachovs'kyj)
- [Nel 2007] Federer è il ragazzo migliore e il miglior campione a cui cedere il mio record[2]. E sono sincero: i record sono fatti per essere battuti. Per me è il più forte di tutti e, se non perderà le motivazioni, non vedo perché non dovrebbe ancora vincere e vincere ancora Wimbledon, altre 3-4 volte. Certo la rivalità Federer-Nadal è fondamentale, ancor di più per il loro contrasto di stile. I loro match mi divertono sempre. (Björn Borg)
- [Nel 2004] Federer è un genio, ha più talento di Sampras. Non so se riuscirà a vincere quanto Pete, perché molto dipende dalla testa, ma potenzialmente è più forte. (Goran Ivanišević)
- Federer è talento allo stato puro, classe, eleganza. Per come gioca, ha saputo resistere davvero a lungo. Non si è ritirato in nessuna partita in carriera e io, invece, già in una l’ho dovuto fare. È un regalo che è stato fatto a noi amanti del tennis. Sono orgoglioso di averlo seguito per tutta la mia infanzia, posso solo ringraziarlo per quello che ha dato al nostro sport, (Carlos Alcaraz)
- Federer ha alzato il livello, nessun dubbio su questo, e l'ha alzato rapidamente. È un bellissimo giocatore. Può fare tutto. Alcuni giocatori compaiono e cambiano il gioco. Bjorn Borg l'ha fatto, Lendl l'ha fatto, Federer l'ha fatto. È comparso e aveva tutto. È bello da vedere, così elegante, e il modo in cui si muove è fenomenale. Amo guardare come si muove. È diverso, con colpi molto fluidi. Tecnicamente, ci sono cose misteriose nel suo gioco – è stato il primo giocatore a fare certe cose, soprattutto con la posizione della testa. La cosa principale è la posizione della testa, dato che dopo l'impatto con la pallina tiene la testa ferma, il che è molto raro. Difficilmente si vede una cosa così. È come se la sua testa fosse fissa. Una cosa è guardare la pallina fino al momento dell'impatto, un'altra è tenere la testa bloccata dopo il colpo. È incredibilmente flessibile. (Pat Cash)
- [Nel 2011] Federer ha appena compiuto 30 anni. Credo che riesca ad esprimersi ancora su altissimi livelli, e sfiderei chiunque nel proporre suoi coetanei con questa brillantezza. La differenza non è nella qualità del gioco, che sempre la migliore, ma sulla sua durata: prima riusciva a mantenere lo stesso livello di gioco per un intero torneo o nel corso di una stessa partita, adesso non è più così. Ora forse per esprimersi ai livelli di prima deve sforzarsi di più, ma quando riesce a giocare in quel modo è ancora uno spettacolo di tecnica, eleganza e plasticità che nessuno può riprodurre o provare a raggiungere. (Carlos Moyá)
- Federer ha la stessa aura che avevano Borg e Lendl. Quando entra lui negli spogliatoi c'è lo stesso, rispettoso, silenzio. Non ha un buco nero evidente, nel suo gioco, ed è quasi imbattibile. A meno che non l'attacchi rischiando ogni colpo. (Pat Cash)
- Federer ha viziato molto il pubblico svizzero. Alla luce delle sue prestazioni degli ultimi otto anni, una semifinale o una finale persa a un torneo del Grande Slam equivalgono già a un risultato negativo. Già questo è molto strano, perché per chiunque altro sarebbe un'ottima prova. (Michael Stich)
- Federer invece se la tira, ha qualcosa di non naturale. È difficile sentirlo parte integrante di tutti noi. (Jerzy Janowicz)
- Federer [...] mi sembra aver realizzato in modo del tutto naturale che la via geometrica favorevole era di una semplicità di cui non si ha idea: lui ha avuto l'idea. (Thomas Ravier)
- Federer nel tennis per l'eleganza. Non alza mai i toni, è bello, nel suo sport possiede l'alfabeto perfetto. (Emiliano Viviano)
- Forse dovremo rinominare l'ATP Sportsmanship Award con il suo nome. È un ragazzo incredibile ed ha fatto tantissimo per questo gioco. E la cosa grandiosa di questo premio è che a darlo sono i colleghi. (Stefan Edberg)
- Federer non gioca a tennis, è il tennis. Quando si parla di questo sport, mi emoziono parecchio. Se Federer vince, piango tantissimo. Ha fatto tanti sacrifici per arrivare a vincere così tanto. Quando gioca ha qualcosa di divino. Come se stesse sospeso nell'aria. Nel tennis, Roger è il mio Dio. (Gianna Nannini)
- Gli attuali campioni si avvalgono soprattutto dei muscoli, della forza fisica, mentre Federer ha nel suo gioco ancora l'arte del tennis ed è un giocatore di fronte al quale chiunque ami il tennis si deve inchinare. (Lea Pericoli)
- [Nel 2005] Ha un polso incredibile che cambia qualsiasi colpo all'ultimo momento, ha occhio e fisico eccezionali. Commentare la sua finale è stato un piacere enorme, avrei pagato il biglietto volentieri. E non credo che quello di questa finale di Wimbledon sarà il suo ultimo spettacolo a questi livelli, penso anzi che continuerà per qualche anno ancora. (Jimmy Connors)
- [Dopo aver giocato con lo svizzero] Ho avuto la sensazione di aver giocato contro un uomo veramente vicino alla perfezione in questo gioco. Ha fatto sembrare tutto così facile. (Jonas Björkman)
- Ho pensato che Ellsworth Vines e Don Budge fossero abbastanzi bravi, e che Gonzales e Hoad potessero giocare anch'essi bene, ma non ho mai visto qualcuno giocare a tennis meglio di Federer. Lui serve bene ed ha una grande demi-voleé. Non ha mai visto qualcuno che sapesse fare tante cose in campo quante ne sa fare lui. (Jack Kramer)
- I suoi movimenti fluidi, eleganti, che producono un'impressione di facilità, lasciano altresì credere di tendere ad altro che alla disputa del punto. (Hans Ulrich Gumbrecht)
- [Nel 2014] Il congedo è un'arte per tutti, non un'occupazione per anziani. Lo sport impone ritiri ad un'età in cui si è ancora giovani imprenditori (secondo Confindustria). Eppure Roger Federer continua a giocare a tennis, perdendo molte partite e un po' di fascino. (Beppe Severgnini)
- Il giocatore più piacevole a livello umano? Non ho alcun dubbio: Roger Federer. È elegante dentro e fuori dal campo, un grande ambasciatore per il tennis. (Fabrice Santoro)
- Il mio idolo è sempre stato Roger Federer. Per me è il miglior tennista di tutti i tempi. Quando ci siamo incontrati a Basilea è stato semplicemente troppo forte per me. È dotato di un talento incredibile, sa far bene tutto, sentivo che non avevo alcuna possibilità di vincere. È stato comunque bello osservare da vicino il livello dei migliori giocatori del mondo. Non gli ho mai chiesto consigli perché ho un team intorno a me che ha questo compito, ma giocare contro di lui si rivela sempre un'ottima esperienza. (Kei Nishikori)
- Il modo in cui gioca ha innalzato il tennis a un nuovo livello. Riesce a fare tutto. Ai miei tempi c'erano giocatori molto forti, ma in qualche modo tutti avevano un punto debole. Federer e anche Nadal non hanno più punti deboli. (Stefan Edberg)
- Il più pagato (a parte Tiger) e più celebrato con peana. Non soltanto da recordman assoluto con i 17 titoli di Grande Slam, i 6 Masters, le 237 settimane consecutive in cima alle classifiche. Ma anche il più poetico, il più grande d'ogni tempo e d'ogni sport, «più di Michael Jordan, Muhammad Ali o Maradona» (parola di David Foster Wallace), il più bello e bravo e buono ed elegante e onesto. Quello che mai uno scatto d'ira, mai una polemica o un capriccio, mai un versaccio o una sbuffo da bisonte alla battuta. Quello che è ambasciatore dell'Unicef e ha sempre un pensiero e un'opera buona per terremotati, vittime di tsunami e bambini abbandonati. Quello adorato dalle donne, ma rigorosamente monogamo e padre di famiglia. Quello tanto cattolico e troppo ecumenico, che piace alle nonne perché è un vero signore e alle teenagers perché è tanto fico, al Papa e a Obama, a destra e a sinistra, a Nord e a Sud, tanto viene dalla Svizzera, che è neutrale. (Curzio Maltese)
- Il servizio di RF è straordinario, è in grado di trovare tutti gli angoli possibili. È incredibile vedere quante prime palle riesce a mettere in campo. Riesce a farti male al servizio più di qualsiasi altro giocatore della storia di questo sport. Pete Sampras, ad esempio, aveva un servizio eccezionale, e batteva più forte di RF, ma quest'ultimo riesce a trovare i vari angoli del rettangolo di battuta come il lanciatore Greg Maddux [ex giocatore americano di baseball], e attua lo schema servizio-dritto meglio di chiunque altro. (Brad Gilbert)
- Il suo colpo migliore è certamente il dritto che gioca con indifferenza da ogni parte del campo. Al colpo anomalo che dal centro gli permette di aprire il campo sulla destra e quasi sempre sul rovescio dell'avversario (mancini in giro ce ne sono pochi di valore) Federer unisce un lungolinea, anomalo a sua volta, perché spostandosi sulla sinistra gli consente di colpire l'angolo che quasi tutti i destri lasciano scoperto sulla loro destra. (Rino Tommasi)
- Il suo modo d'essere imperturbabile altro non è che l'omaggio a una storia dalla quale si sente rappresentato. (David Baggett)
- Il tennis di oggi manca terribilmente di personaggi. Rispetto Federer, Nadal, Djokovic e Murray, ma sono noiosi: andavo su YouTube per ascoltare le loro interviste, ma ho smesso presto. È Federer che ha lanciato questa moda. Ha una grande immagine di gentleman svizzero, perfetta per lui. Lo rispetto, ma non mi piace che i giovani giocatori cerchino di imitarlo. Mi cadono le braccia quando li sento rispondere come Roger, frasi del tipo: "Ho vinto perché ho alzato il mio livello di gioco nei momenti chiave della partita". Cosa vuol dire? Se ho vinto, sono contento di aver mandato a casa il mio avversario, questa è la verità. (Ernests Gulbis)
- Il tennis è senza età, è forse la conclusione? Sì, dev'essere così... E Federer è il tennis, dunque è senza età anche lui. La differenza c'è, e si vede. Federer fa esattamente tutto quello che deve essere fatto con una racchetta in mano. Non solo, lo fa così bene da far sembrare tutto logico, persino facile. (Adriano Panatta)
- [Nel 2005] In questo momento collocherei Federer tra giocatori come Stefan Edberg, Boris Becker, e Pete Sampras – con tutti i membri della Hall of Fame. Ma il fatto è che Federer ha qualcosa in più nel suo gioco rispetto a questi giocatori per cui se resta in corsa con il ritmo attuale, a meno che non si annoi e perda le motivazioni o si infortuni, potrebbe certamente diventare il più grande che abbia mai praticato questo sport. (Bud Collins)
- In un'epoca di specialisti, o sei uno specialista della terra battuta, o sei uno specialista dell'erba o sei uno specialista dei campi in cemento – oppure sei Roger Federer. (Jimmy Connors)
- – Io se mi risvegliassi dopo un'operazione, sapete chi vorrei essere? Oprah Winfrey. Fare dei discorsi che tutti ascoltano e avere degli applausi, tanti tanti applausi.
– Io vorrei essere Roger Federer, il più grande sportivo di sempre. Mica perché ha vinto più di tutti eh, ma perché poteva vincere molto di più. (I predatori) - L'estetica di Federer è stata per un periodo una delle vette dello sport mondiale, ancora prima dei numeri che già facevano il loro. La sua eleganza era proprio da vedere. È stato per un periodo il "principe" dello sport mondiale. Certo che mantenere quell'efficacia insieme all'estetica per un periodo così lungo in un sport singolo è veramente faticoso. (Federico Buffa)
- [Nel 2005] L'unico modo in cui gli altri tennisti oggi al top possono battere il Federer che abbiamo visto in campo nella finale del singolare maschile a Wimbledon contro Andy Roddick, sarebbe quello di coalizzarsi contro di lui tre-contro-uno, ma non credo che le regole consentano questo tipo di competizioni. (Bud Collins)
- La maggior parte dei giocatori ha punti deboli, molti hanno un solo buon colpo. Federer non ha punti deboli e ha alcuni grandissimi colpi. Questo equivale a un problema. (Andre Agassi)
- [Riferito a Wallace] Lasciategli la certezza che nessuno potrà mai incastrare Roger Federer. Lui ed il suo segreto inaccessibile, "qualcosa che ha che fare col mistero e la metafisica". Qualcosa che gli ipertrofici pettorali di Nadal non potranno mai custodire. (Giorgio Porrà)
- Le critiche a Federer riguardano un giocatore ancora di alto livello. Per me già il fatto di criticarlo è un affronto, perché continua a giocare un tennis incredibile. (Thomas Muster)
- Ma non potevo capitare contro Federer? In 15 minuti avremmo già finito.[3] (John Isner)
- Mi è stato chiesto per quale tennista potrei pagare pur di vederlo giocare, e Roger sarebbe uno dei pochi. (Martina Navrátilová)
- Mi piace essere dall'altra parte della rete contro Roger, perché anche se so quasi per certo che perderò la partita, noi abbiamo un buon rapporto fuori dal campo. Secondo la mia opinione, lui è il più grande giocatore di sempre. Se giochi a tennis, veder giocare Federer è una specie di sogno perché puoi vedere lui che riesce a fare tutte le cose che ami sul campo. (Fabrice Santoro)
- Mi piace però l'energia che mette Nadal in campo, ma Roger è diverso. È il giocatore più completo che conosco. Ha una varietà di colpi impressionante, può giocarli in ogni momento. Lo ammiro e rimango meravigliato ogni volta, parla una lingua diversa dagli altri sul campo. (Jim Courier)
- Mille curve lontano dal modello-calciatore, dal prototipo-cacciatore, dalla figura del vitellone che non sarà mai, Roger Federer dovrebbe essere protetto, come il panda, dal Wwf. Intanto c'è Mirka, a vegliare su di lui.[fonte 1] (Gaia Piccardi[1])
- Molti dicono "devi imparare da Rafa [Nadal], devi imparare da Roger", ma come fai? Di Rafa ce n'è uno, di Roger ce n'è uno. (Fabio Fognini)
- Nadal in ogni punto ci mette il doppio dello sforzo rispetto a Federer. Nadal suona la batteria mentre Federer suona il pianoforte. (Ion Țiriac)
- Nel tennis Federer occupa la posizione di Heidegger nella storia del pensiero. Un uomo estremamente poco complicato si è ritrovato nel ruolo del Profeta, colui che porta finalmente la Reincarnazione e la Luce in un mondo compromesso e sconsacrato. (Carlo Magnani)
- Nella mia classifica è probabilmente il miglior giocatore di tutti i tempi, ha talento, abilità, una splendida personalità. Credo che non si esprima ancora abbastanza, che sia troppo introverso sul campo, si tiene tutte le emozioni dentro ma non può cambiare la sua personalità. Lui è un gentiluomo. (Ion Țiriac)
- Nessuno batte Robin Soderling 13 volte di fila.[4] (Robin Söderling)
- Nessuno ha mai dubitato del talento di Roger Federer, anche chi lo contesta come tennista più forte di tutti i tempi. Forse soltanto McEnroe e Laver hanno ricevuto in passato (più di Sampras cui molti rimproveravano un tennis troppo essenziale, soprattutto servizio e dritto, più smash) altrettanti attestati di stima per il talento naturale con cui hanno mostrato di interpretare il tennis, per la completezza del loro repertorio, per la straordinaria fluidità dei loro colpi, per l'armonia dei loro movimenti all'atto di colpire palle sempre più veloci, sempre più possenti, senza aver l'aria di compiere grande sforzo. (Ubaldo Scanagatta)
- Noi giochiamo sulla terra e Roger su un altro pianeta. (Nicolas Kiefer)
- [Nel 2011] Non c'è nulla da fare contro la genetica ed il corpo, invecchiando il corpo perde potenza. Il caso di Federer mi ricorda quello di Sampras, quando tutti pensavano che si sarebbe dovuto ritirare e nel suo ultimo torneo, vinse gli US Open. Il più grande giocatore della storia non può mai essere dichiarato finito. Spero che Federer continui a giocare al meglio, perché è un piacere vederlo giocare. Spero che possa prolungare al massimo la sua carriera e non escludo che possa vincere un altro torneo del Grande Slam. Wimbledon è quello in cui avrà le maggiori chance. Quando si ritirerà, ci renderemo conto di quanto è grande il vuoto da colmare e quanto ci mancherà. (Carlos Moyá)
- Non c'è nulla di perfetto nel tennis. Tranne forse quando parliamo di Roger. Si può dire che lui è perfetto. (Alexander Zverev)
- [Sul segreto per battere Federer] Non credo di essere la persona giusta per rispondere a questa domanda. Dovreste chiederlo a qualcun altro. (Gastón Gaudio)
- [Nel 2011] Non dite a David che il suo Roger è ruzzolato a valle. Travolto dai macigni scagliati da Djokovic e Nadal, un po' come Buster Keaton in quella celebre gag. Non dite a David Foster Wallace [...] che Roger Federer è ormai solo in terza fila nel ranking mondiale dopo la bocciatura nei quarti a Wimbledon, il giardino di casa. Per i devoti solo appannamento, per la critica più severa il principio della fine. Comunque sia, solo a tratti il suo tennis riesce a ritrovare l'antica perfezione. Quella attorno alla quale investiga lo scrittore americano, ex tennista a buoni livelli, nel saggio narrativo Federer come esperienza religiosa, strumento utilissimo anche per provare a interpretare la flessione del fuoriclasse svizzero. (Giorgio Porrà)
- Non è unico soltanto sul campo da tennis, fuori è anche un uomo dolce e amabile. (Martina Navrátilová)
- Non ha mai ottenuto i dovuti elogi per il suo servizio. Tutti parlano delle sue numerose altre doti, ma la sua battuta è davvero efficace e il suo lancio di palla è più o meno lo stesso in ogni occasione, per questo il suo servizio è così difficile da leggere. (Jonas Björkman)
- Non ho mai apprezzato qualcuno che giocasse a tennis tanto quanto apprezzo Federer. Sono quasi in soggezione. Pete Sampras era meraviglioso ma si affidava molto al suo servizio, mentre Roger ha tutto, lui è così aggraziato, elegante e fluido – una sinfonia in completo da tennis. Roger può eseguire colpi che dovrebbero essere dichiarati illegali. (Tracy Austin)
- Non riuscivo a palleggiarci contro sul rovescio, come a Melbourne; mi faceva correre come un matto; mi dicevo: "Non puoi continuare a correre così". Mi sembrava tutt'altro tennis rispetto alle precedenti partite: Federer è semplicemente ingiocabile, nessuno ha quella velocità di palla. Perciò è il numero uno, perché gioca in modo totalmente differente dagli altri: non sbaglia mai, non gli ho trovato punti deboli, e comunque non ho avuto la possibilità di dimostrargli che so giocare meglio. (Nikolaj Davydenko)
- [Nel 2012] Non so perché Roger non supporti i giocatori[5]. Non vuole problemi. Lui è bello. Vince gli Slam. È svizzero. È perfetto. (Nikolaj Davydenko)
- Non vi è alcun dubbio a riguardo, è il più grande giocatore di tutti i tempi. Ha fatto di tutto in questo sport e vincerà ancora tanti altri titoli. Lui è ancora motivato a giocare, non ha più niente da dimostrare e questo gli toglie ancor di più la pressione di dosso. Ogni volta che guardiamo Federer, lui batte un altro record, sembra sempre esserci qualcosa. È una leggenda. E se il grande Rod Laver dice che lui è il migliore, allora nessun può controbattere. (Greg Rusedski)
- [Il suo avvento] obbliga a riplasmare i concetti di eccellenza ed estetica applicati all'era tecnologica. (David Baggett)
- Oggi volevo parlare di Roger Federer, l'uomo a cui appartengono tutti i record tra cui i 17 tornei del Grande Slam... la classe! Questo giocatore dal talento impressionante, il sogno tennistico, che tutto il mondo vorrebbe imitare, ha delle caratteristiche che non non tutti possono vantare, il suo gioco è bello ed appare semplice quando lo vedi. Hai l'impressione che voli quando gioca il suo miglior tennis, ma diventa terribile quando manca dei colpi facili. Roger è un giocatore a parte, sia per il suo gioco, ma anche per il suo carisma e per la sua aura. Mai una parola sbagliata, sempre rispettoso del suo avversario anche nei momenti difficili, non l'ho mai visto arrabbiato durante una partita, o almeno lo sa nascondere molto bene. (Henri Leconte)
- Ogni generazione ha il suo "maestro", Roger è magico, un po' perché rende tutto così facile, perché regala sempre un tocco di genialità e perché sembra fare tutto senza sforzo. (Martina Navrátilová)
- Penso che dopo averlo visto giocare dal vivo, io non lo farò per un po' ... È un campione assoluto, uno degli sportivi più forti al mondo: un esempio di coordinazione, forza atletica e di classe. (Gian Piero Gasperini)
- Penso davvero che sia il più grande giocatore di tutti i tempi, anche se Rod Laver non è poi così lontano. Penso però che il tennis nel frattempo è progredito, ci sono molte più persone che giocano ed è più difficile restare al top in questo gioco. Se guardi a tutti i suoi record, le 21 semifinali consecutive[6] nei tornei del Grande Slam, le sette finali consecutive a Wimbledon – Federer è stato semplicemente dominante. Ma è anche il modo in cui gioca, la finezza, il suo genio artistico, è davvero bello. Il suo repertorio è da tennis totale e lui è un giocatore brillante. (Sue Barker)
- Per Federer, le condizioni di gioco più lente sono state una sfida. Quando è arrivato sul circuito, era un giocatore d'attacco. Con il rallentamento del gioco, ha dovuto sacrificare la sua naturale inclinazione a colpire velocemente. [...] Il fatto che sia stato capace di vincere 17 slam pur alterando il suo gioco sottolinea il suo talento straordinario. Ma è altrettanto chiaro che Federer è stato un caso isolato nella sua epoca, un artista in un mondo di pugili. [...] Quando ho chiesto a Federer se vedesse la sua influenza nei giocatori più giovani, ha guardato nel vuoto. "Non so quanto" ha detto. Alla fine, il Lendlismo ha vinto. (Michael Steinberger)
- Per me è impossibile non dire che Roger è il più grande di tutti i tempi perché gioca meglio di chiunque abbia mai giocato a tennis. E soprattutto sta ancora vincendo. (Patrick Mouratoglou)
- Per me Roger è il migliore di tutti i tempi. Io sono un purista del tennis, un amante della tecnica e del belvedere, e vederlo giocare è sempre un piacere. Lui è stato la sintesi fra alcuni colpi classici e la potenza richiesta dal tennis moderno. Tanti oggi sono monodimensionali, Roger ha avuto sempre una marcia in più, anzi una dimensione in più. Per essere il più grande non importa quanto vinci, ma come giochi. (José Higueras)
- [Nel 2009] Per me Roger Federer ha confermato di essere il più grande giocatore di tutti i tempi dopo la vittoria degli Open di Francia. Aveva bisogno di vincere il Roland Garros, ma ora ci è riuscito, continuando nel contempo il suo record di 21 semifinali raggiunte[6] nei tornei del Grande Slam, lui deve essere il migliore di tutti i tempi. (John Lloyd)
- Perché lo amo? Non lo so, semplicemente lo amo. In Roger c'è qualcosa che tocca le corde del cuore. Non so che cosa possa essere, non posso spiegarlo esattamente, parte da dentro di me. Forse perché Roger è l'idolo di uno dei miei figli e ci sono delle similitudine tra i due. Roger potrebbe essere mio figlio. Sono da 40 anni nel mondo del tennis e nessun giocatore prima mi ha tanto emozionato come Roger, nessun altro tennista in tal modo. Non sono mica l'unica. Ho avuto occasione di vederlo giocare in campo e anche altre persone hanno avuto la stessa impressione. Non nascondo che mi viene il magone quando Roger perde. Può sembrare strano ma le sue sconfitte mi hanno emozionato di più delle mie. (Chris Evert)
- Però i giovani non hanno più lo stesso rispetto di prima, vogliono assolutamente batterlo. Il fascino dello sport è proprio questo. Prima o poi avviene un cambio generazionale. Federer continua a essere un modello per i giovani, che però ora si dicono: questo modello posso batterlo. Il timore reverenziale nei suoi confronti è sparito. (Michael Stich)
- Piango ogni volta che perde, pur non conoscendolo di persona. Ma c'è qualcosa di così accattivante in lui come persona. (Chris Evert)
- Posso piangere come Roger, ma non riesco a giocare come lui. (Andy Murray)
- Probabilmente la migliore analogia di quanto sia grande il distacco tra Roger Federer e gli altri, potrebbe essere quella di pensare a Roger come ad uno space shuttle mentre tutti gli altri tennisti sono solo dei semplici aerei. (Bud Collins)
- Quando ebbe questa striscia nella quale raggiungeva ogni singola finale, o 20 semifinali consecutive nei tornei del Grande Slam[6], fu scioccante. Nessuno nella storia del tennis ha fatto tanto. Agassi, Sampras, hanno avuto grandi periodi e grandi annate, ma raggiungere 20 semifinali consecutive nei major è uno di quei record che probabilmente mai nessuno supererà. (MaliVai Washington)
- Quando ha iniziato a giocare, ha avuto problemi di rabbia. Ma guardandolo adesso in campo e pensando a quanti titoli ha vinto, è incredibile. La disciplina che ha avuto per impedire che le sue emozioni venissero fuori è davvero eccezionale. (Wayne Rooney)
- Quando gioca sto male, non riesco a guardarlo, sudo. Ma lo psicologo mi ha detto che non è grave, anzi, è come regredire allo stato infantile. (Gene Gnocchi)
- Quando sei un giocatore al top c'è così tanta tensione e tante aspettative. Vuoi giocare bene per la tua famiglia, gli amici, i fan e gli sponsor e ad ogni torneo ci sono tante cose che ti girano intorno. E ogni giocatore deve capire come far fronte a tutto questo. Roger e Pete ci sono riusciti meglio di chiunque altro io abbia mai visto. (MaliVai Washington)
- Quello che invece mi ha impressionato di più è stato Federer. Hai come la sensazione che ti lasci giocare, puoi fare la qualsiasi cosa ma poi ti manca sempre qualcosa per vincere. È l'unico giocatore che mi ha fatto sentire inferiore. (Juan Carlos Ferrero)
- [Nel 2006] Quello che sta facendo nel tennis, credo, è molto più grande di quello che ho fatto nel golf. Ha perso cosa... Cinque partite in tre anni? Direi che è abbastanza. (Tiger Woods)
- Ricordo come fosse ieri il giorno in cui batté Sampras a Wimbledon. Io giocavo il torneo juniores e nel dormitorio eravamo tutti impazziti; era incredibile perché aveva battuto il grande Sampras giocando con servizio e volè e risposta. Adesso, quando lui entra nello spogliatoio, c'è un religioso silenzio. Come se sentissi che il capo è arrivato. Ma allo stesso tempo, a Roger questa cosa non piace. Lui ci tormenta e ci prende in giro in maniera carina tutto il tempo. (Jo-Wilfried Tsonga)
- [Dopo la finale del Roland Garros 2009] Roger, davvero, congratulazioni a te, mi hai dato una lezione su come si gioca a tennis oggi. E secondo me tu sei il più grande giocatore della storia. Hai davvero meritato di vincere questo titolo. (Robin Söderling)
- Roger è al livello di Agassi e Sampras nei loro giorni migliori, non è questione di superficie, è questione di capacità di far tutto e di saper variare tutto, a cominciare dal servizio che non leggi mai. (Lleyton Hewitt)
- Roger è il migliore di tutti i tempi. Va sottolineato che l'attuale periodo è il "peggiore" di tutti i tempi per i tennisti. Ci sono molti giocatori forti nella classifica top 15. Il suo periodo ha cominciato a scemare quando Nadal è esploso. Oggi, i duelli tra Roger e Rafa sono impressionanti. Tuttavia, se si guardano le statistiche, Roger è il più grande giocatore della storia. (Mats Wilander)
- Roger gioca un tennis assolutamente fenomenale, ti mette sempre nelle condizioni di dover trovare una soluzione diversa, e più difficile, ai suoi colpi. Per aver una buona chance di batterlo bisognerebbe mettere insieme il servizio di Roddick, la risposta di Agassi, la mia volée, e la velocità e la tenacia di Hewitt. Perché lui, Roger, ha queste caratteristiche ed è assolutamente un giocatore completo. (Tim Henman)
- Roger Federer è il giocatore ideale, è l'idea del giocatore... (Xavier de La Porte)
- Roger Federer è l'unico tennista che guardo per i suoi colpi. È proprio bello da vedere. Lui può fare qualsiasi colpo che vi viene in mente. John McEnroe e Ilie Nastase erano sicuramente dei talenti, ma voi tutti sapete che c'erano dei colpi che non potevano fare. Questo non si può dire per Federer. Vorrei vedere un suo allenamento: dovrebbe essere molto interessante vedere come si prepara. (Ivan Lendl)
- Roger è solo, come, incredibile... È semplicemente perfetto là fuori. (Serena Williams)
- Roger è un giocatore completo, capace di adattare il suo a tutti i tipi di situazioni e di avversario. Tutti guardano servizio e dritto, ma è anche bravissimo nella risposta e nei passanti, colpi difensivi che mettono sotto pressione. Come tutti i campioni, mette paura già con la sua presenza. Speriamo che abbia la dedizione e la voglia di Sampras: il tennis ha bisogno di un campione così. (Jack Kramer)
- Roger è un'icona globale e facciamo in modo di sviluppare il suo marchio a livello internazionale. Ci siamo resi conto che a renderlo più attrattivo per le grandi società è proprio il fatto di essere svizzero. La Svizzera è un piccolo paese al quale viene associata la nozione di lealtà, lusso, precisione e perfezione. Così, in Francia, Asia, Stati Uniti o altrove, Federer è accolto come se fosse a casa sua. Come se la neutralità del suo paese facesse di lui un cittadino del mondo.[fonte 2] (Tony Godsick[7])
- Roger Federer è indubbiamente l'essere umano più piacevole su questo pianeta. (Mia Khalifa)
- Roger Federer era una "testa calda" riconosciuta nei suoi primi anni, poi però ha imparato che giocava meglio quando abbassava il suo livello di eccitazione. Adesso lui sembra Ashe in campo – freddo e al di sopra della mischia. (Allen Fox)
- Roger Federer resta un grande uomo con i suoi problemi, fisici o personali, è un uomo come me o voi a parte il fatto che lui è un campione. Ci fa sognare ogni volta che va in campo. Rimangono nella nostra memoria dei colpi da lui inventati come la demivolee giocata sulla linea di fondocampo o il passante vincente sotto le gambe. Tutto sembra facile per lui, ma dietro tutto questo, c'è un lavoro duro sia fisicamente che moralmente. Rispettate Federer perché, grazie a lui, il tennis è diventato popolare ma soprattutto magico. (Henri Leconte)
- [Nel 2007] Roger ha il potenziale per diventare il migliore di sempre. Non me la sentirei di assegnargli già questo titolo, ma è sicuramente alla sua portata. Guardo lui e Tiger Woods. Mi sento molto fortunato perché sto guardando due che saranno probabilmente i migliori di sempre. Sono entrambi fenomenali. (Ivan Lendl)
- Roger nello spogliatoio è unico se poi pensi quello che è anche in campo. Ho molti amici ancora nel tour e loro mi parlano di un Federer che pochi minuti prima di una semifinale di un Torneo dello Slam si mette ad ascoltare gli I-Pod di alcuni giocatori di doppio facendogli domande in proposito. E in quei momenti è davvero difficile interessarsi sinceramente di altro. Roger ha quella leggerezza nella sua energia... Non è un artista torturato dal suo talento. Lui ama essere lì, ama giocare e muoversi tra i campi da tennis. Ama parlare di tennis, ama essere al mondo. E questo naturalmente meraviglia gli avversari perché poi sul campo non ha alcuna pietà. Ma sa come fare sentire le persone al proprio agio. E per molti, molti anni è stato il contrario con molti campioni. Quindi questa è una dote nuova ed unica. (Jim Courier)
- Sembra spuntato da un'altra epoca, lo si può immaginare con la racchetta di legno. Ha un tocco sensibile e uno stile fluido. È un atleta magnifico da osservare. (Bud Collins)
- [Nel 2007] Semplicemente lui non ha punti deboli. È davvero un piacere vederlo giocare. Per me, Roger Federer è il modello giusto per chiunque voglia diventare un giocatore di tennis. È un piacere vederlo giocare. La sua esecuzione dei colpi è migliorata e dubito che esista un colpo che lui non possa fare, in qualsiasi parte del campo... Quando tocca a Roger, tutti i record crolleranno. Lui è un giocatore davvero completo e credo che nessuno potrà fare meglio di lui per molto tempo. (Björn Borg)
- Senza Federer il tour del tennis non sarebbe interessante. A mio avviso è il tennista più interessante e l'unico con uno stile inconfondibile, in grado di controllare ogni colpo. [...] Roger ha salvato il tennis, così come negli Novanta lo aveva salvato Agassi. (Pat Cash)
- [Nel 2004] Sì, ho davvero giocato con lui quando aveva quindici anni, durante un torneo a Basilea, e sapevo che sarebbe diventato bravo, ma non così bravo. Se rimane in salute, a meno di clamorose sorprese vincerà più Slam di Pete. Il modo in cui sceglie i suoi colpi è incredibile. È veloce, ha un gran voleé, un gran servizio, un gran rovescio, tutti grandi colpi. Se fossi il suo coach, cosa potrei dirgli? È un mago con la racchetta. Anche quando gioca male, cosa molto rara, può comunque fare cose con la sua racchetta che nessun altro è in grado di fare. (Goran Ivanišević)
- Succede, nello sport e nella vita, di incrociare tipi speciali in un playground di mezze calzette, speciali nella loro rassicurante normalità perché Federer è geniale sul campo ma a casa non legge Proust né compone sinfonie, non scinde l'atomo e non scopre la penicillina, si esprime per concetti-base poco arzigogolati e intelligenti, non ama i temi troppo impegnati però gattona volentieri con le sue gemelle di quasi 3 anni anche dopo cinque set alla morte con Nadal, e rifugge il disarmante stereotipo dell'atleta di successo accoppiato alla modellazza di turno.[fonte 1] (Gaia Piccardi[1])
- Tutti dicono che, quando era giovane, era difficile per lui controllarsi sul campo. Ed è dannatamente vero. Lo guardavo spesso, a quell'età. Ai miei occhi, la serenità con la quale ha sostituito quel comportamento è una trasformazione unica nella storia dello sport. Tutti dicono anche che sia una persona molto disponibile. E anche su questo, confermo: ti mette a proprio agio, puoi solo sentirti vicino a lui. Durante l'ultimo Roland Garros, volevo fare un regalo ad un amico e portare un suo cimelio dopo il mio match contro di lui; e appena gliel'ho detto mi ha dato la sua maglietta dopo la partita. Roger è così. (Paul-Henri Mathieu)
- Tutti notano il suo talento perché è la cosa più ovvia, ma Roger è anche un incredibile guerriero. Crede in sé stesso più di qualsiasi altro giocatore. E non si arrende: nelle grandi partite riesce sempre a innalzare il suo livello. (Patrick Mouratoglou)
- Un tipo tranquillo, ma nessuno gli è davvero vicino. Mantiene una certa distanza dagli altri. (Lleyton Hewitt)
- [Nel 2004] Vorrei essere nei suoi panni per un giorno per capire cosa si prova nel giocare in quella maniera. (Mats Wilander)
- Il modo migliore di descrivere Roger è "cittadino del mondo". Sa adattarsi agli ambienti più diversi. Gli piace la Francia, gli piace stare qui in Inghilterra, gli è piaciuto molto ad Halle la settimana scorsa, adora andare a Rotterdam e Stoccolma. Semplicemente sposa tutti gli ambienti.
- Ma Roger è sempre gioviale ovunque si trovi. È un essere umano a cui piace vivere, in generale. Credo che questo aiuti. Accetta gli ambienti in cui si trova, accetta le cose che non può controllare e pensa "Giochiamo", in ogni caso. È molto facile per me allenarlo visto che accetta le situazioni e non spreca energie emotive su cose che sa di non potere controllare.
- [Nel 2011] Quello che trovo più sorprendente è che in questa fase della sua carriera ami il gioco così tanto. E per me questo è fondamentale e quando ti diverti così tanto a giocare diventa tutto più facile. Roger è molto, molto sereno e vigoroso nel suo approccio al tennis. È molto brillante ed energico.
- Una delle cose migliori di Roger è la sua grande prospettiva. La gente potrebbe non rendersi conto di quanto i grandi tendano ad essere competitivi. La competitività di Roger resta al più alto livello possibile. La sua costante abilità a competere per un periodo di tempo così lungo è davvero impressionante. Anche Pete era così.
Per approfondire, vedi: Essere Roger Federer. |
- Federer gioca e c'è qualcosa che si stacca dal campo, come dal ring si staccava la leggerezza di Alì, dal palco la verità della Callas e dalla linea dell'orizzonte tutte le albe che ci hanno fatto fermare per un attimo.
- La fondamentale differenza tra Roger Federer e gli altri giocatori di tennis del pianeta non è quella che risulta più evidente, cioè il fatto che, alla lunga, lui vinca. Quello è un corollario, talvolta una coincidenza, spesso una conseguenza logica. La vera differenza tra lui e gli altri, come tutti sanno, è che gli altri giocano a tennis, lui invece fa una cosa che ha più a che vedere col respirare, o col volo degli uccelli migratori, o col rinforzare del vento la mattina. Qualcosa che è scritto già da un sacco di tempo, inevitabile, nell'andare delle cose. Qualcosa di naturale. Accidentalmente Federer tiene una racchetta in mano, ma nel vederlo giocare si tende a dimenticare che quella è una racchetta e si è portati a credere che sia una sorta di chela, originariamente posseduta dagli umani, e poi deposta perché evidentemente ritenuta poco idonea alla lotta per la sopravvivenza: deposta da tutti tranne da lui, uscito indenne da secoli di mutazione genetica, per ragioni oscure (deve c'entrare il carattere isolazionista della Svizzera).
- Molte cose, anche, compaiono dal nulla: pezzi di campo che non c'erano, salti di tempo che non conoscevi, angoli che non risultavano in nessuna geometria. Questa è una cosa che adoro dei grandi, di quelli che sono veramente grandi. [...] Federer, nel suo piccolo, è uno che genera campo dove un attimo prima non esisteva. O traiettorie indeducibili dalle condizioni di partenza. Giuro che l'ho visto una volta schiacciare da fondo campo e fare punto tirando fuori dallo smash, contro ogni regola fisica, un pallonetto. Non so più chi fosse l'avversario, ma d'altronde neanche lui saprà più chi è, dopo quella palla. Va registrato che, a commento di prodezze del genere, Federer si concede di solito poco più che un parco gesto del braccio, più o meno quel che faccio io quando trovo parcheggio il sabato sera. Non sembra bisognoso di scaricare alcuna tensione, non ha l'aria di essere troppo stupefatto da se stesso, mai.
- Non si vive di tennis, è ovvio, ma molte cose smettono di morire per un attimo, ogni volta che Federer stacca un rovescio lungolinea. Ne sono sicuro.
Citazioni in ordine temporale.
- [Nel 2004] Abbiamo un ragazzo dalla Svizzera che sta giocando in un modo in cui non ho mai visto nessuno – e voglio dire nessuno – giocare prima. Come siamo fortunati a poter vedere tutto ciò. Se rimane in salute e motivato – e se la meravigliosa abilità che possiede, rimane con lui – lui è il tipo di ragazzo che può superare il più grande.
- [Dopo la finale di Wimbledon 2005] È davvero di un'altra categoria rispetto a tutti gli altri tennisti, qualcosa di unico per completezza di gioco. E con questa finale ha spedito un messaggio agli avversari: "Roger può migliorare ancora".
- [Nel 2005] Cinque anni fa nessuno avrebbe mai pensato che l'incredibile record di 14 Slam di Pete Sampras avrebbe mai potuto essere battuto, almeno non in questo secolo. Ma se continua così Federer ha una buona chance e pure il talento per vincere i quattro Slam in un anno. Se resta in salute e tiene alte le motivazioni, può diventare il migliore. Sta giocando contro la storia, contro tutte le leggende del passato. Lo paragonerei a Tiger Woods.
- [Nel 2010] I grandi ci sono in ogni epoca ma in questi particolari anni chi ha portato a casa la maggior parte dei trofei lo ha fatto in modo straordinario. Non si lascia il segno solo con i successi. Roger è capace di incantarti, è l'opposto dei teddy boy, la nemesi di John McEnroe.
- [Nel 2011] In un certo senso Roger è vittima della sua grande qualità: lui è stato il primo all-surface man, e oggi non soltanto i migliori seguono il suo esempio, ma ogni tennista con ambizioni tende a farlo. In questo senso il tennis è diventato ancora più competitivo e sempre più insidioso, perché diventano sempre di più le occasioni in cui bisogna difendersi. Speriamo che in questa prospettiva Roger non inizi proprio ora a commettere errori di strategia.
- [Nel 2012] Dici che è il migliore di sempre? Non lo so. Tu dici che è il giocatore di maggior successo che noi abbiamo mai visto, ma come fai ad essere sicuro che sia il migliore di sempre? Paragonare generazioni diverse è sempre molto difficile, soprattutto nel tennis, anche se ci sono molti elementi che potrebbero indurci a pensare che Federer sia il più grande. Ha vinto 17 slam, più di tutti. È stato più settimane di tutti alla posizione nr.1, che è un record impressionante e che ci dimostra che è stato un grande giocatore per anni e anni. La sua continuità è forse una delle sue più grandi qualità. [...] Ma avrebbe mai battuto McEnroe quando era al top nel 1984 nella finale di Wimbledon usando una racchetta molto diversa da quella che usa oggi? Ne dubito. Avrebbe mai battuto Borg quando lo svedese dominava al Roland Garros ed a Wimbledon? Ti dico che ne dubito anche in questo caso, ma non voglio sminuire nemmeno per un momento i risultati di Roger.
- Con lui ho uno splendido rapporto, questo sì e scherziamo spesso. Cosa gli dico? "Dai Fed, fammi toccare il braccio, è sublime, da pittore del tennis, da artista dei campi, se lo sfioro divento fortissimo anche io..." e ridiamo di gusto davanti a chi, un po' sconcertato, assiste alla scenetta.
- [Paragonandolo a Sampras nel 2005] Non so se lo raggiungerà, perché vincere tanto è frutto di tante congiunture, ma un fatto è certo, tra i due non c'è paragone: Roger è molto meglio e non lo dico solo io, basta sentire quello che i più grandi campioni sostenevano a Wimbledon.
- Qua bisogna stabilire se il tennis è questo, e allora noi giochiamo a un'altra cosa, o se il tennis è quello che giochiamo noi, e allora Federer a cosa sta giocando?
- [Rispetto a Sampras] Tennisticamente è molto meglio Roger, io un giocatore così non l'ho mai visto: è un tennista completo. Questa è la vera differenza, Federer è perfetto in tutti i colpi ed è competitivo su tutte le superfici.
- Federer è il migliore dei migliori, per me è un onore essere suo collega. Ho ricevuto una lezione di tennis, ma non mi sento mortificato perché a impartirmela è stato uno dei più grandi tennisti di sempre.
- Non è cambiato in niente. Non era arrogante nello spogliatoio. Mai lo è stato. È bello vedere qualcuno che si comporta con classe. Non fa mai intenzionalmente un affronto a qualcuno. Non umilia le persone.
- Parliamo piuttosto di Federer, che vince o arriva in finale a tutti gli Slam e a tutti i Masters Series, e lo fa correndo per 4 ore sul campo, non camminando con una mazza da golf in mano. Il suo talento non ha paragoni, ma le sue doti atletiche sono molto sottovalutate. Io sono il più grande fan di Michael Jordan che ci sia in circolazione, e vi dico che Federer ha il suo stesso ritmo. Non va nel panico, neanche quando ha il pubblico contro. Attacca straordinariamente, si difende meglio di chiunque altro. Anche quando è in affanno ti piazza la palla nel modo più scomodo. E appena giochi un colpo più debole ti fissa con lo stesso sguardo di MJ quando cercava lo spazio per un terzo tempo.
- Probabilmente ho finito gli aggettivi per descriverlo sul campo e per parlare della sua eccellenza. È semplicemente incredibile.
- Ho visto per la prima volta il giovane Federer nel corso del torneo jr. di Wimbledon del 1998. Era il 2° o 3° turno di una gara che avrebbe finito col dominare, e io passavo per caso tra i vialetti dei campi secondari. Vidi un tipo battere, fare un passo in avanti e affrontare un rimbalzo con una velocità di braccio, più che insolita, incredibile. D'un colpo, quel viso squadrato, ornato di un naso a patata, parve sovrapporsi ad un altro, biondo, di qualcuno che conoscevo bene, con cui avevo addirittura giocato: Lew Hoad. Quello che spinse Pancho Gonzales ad affermare: "Io sarò certo il miglior tennista del mondo ma, se è in giornata, Lew Hoad mi batte".
- Il Federer di oggi è infatti praticamente ingiocabile. Per cominciare, il suo campo pare più stretto degli abituali otto metri e ventitré, perché il fenomeno posa i piedini negli immediati dintorni della linea di fondo, e si rifiuta recisamente quanto serenamente di indietreggiare. Lì piazzato, Roger ribatte tutto quanto l'avversario tenti di inviargli con gesti che, se non proprio mezze volate, son trequarti di volata. Un po' alla McEnroe, se permettete, ma ad una velocità quasi doppia. Il suo lavoro di avambraccio ricorda quello di Sugar Ray Robinson, quello di ginocchia il miglior Tomba su un paletto: non sono certo iperboli, ma pallide similitudini. Oltre alla sublime qualità del gesto, il Federer di oggi possiede, im massimo grado, le caratteristiche del killer, sportivo, beninteso. Gioca al massimo delle possibilità non appena il punto diviene – come ben dice il Tommasi – pesante. Si supera, insomma, negli scambi decisivi.
- Le ripetute lacrime di Federer, depurate da ogni sospetto di soap opera, hanno sottolineato anche per i più scettici una gioia che mai aveva esternato, ad eccezione forse del suo primo Wimbledon. E ci hanno aiutato a capire l'incredibile fragilità psichica contro la quale è costretto a battersi questo superdotato. Tipo che ammise, con me, di non aver letto Freud, quasi certamente per paura, prima che per insufficiente cultura.
- Per quanto mi riguarda, lo ritengo di gran lunga il più dotato della sua generazione, l'unico capace di giocare a tutto campo, come accadeva prima delle invenzioni delle padelle supersoniche, quelle che hanno consentito ad un gioco di divenire uno sport.
- Vederli fianco a fianco, il Divino e Tipsarevic, sul campo, mi spinge a domandarmi come sia possibile che un tennista elegante, creativo, insomma un grande artista quale il mio svizzero, sia del tutto disinteressato alla lettura, a partire, come ho scritto ieri, dalle sue stesse biografie[8]. È tuttavia da poco iniziato il cosiddetto match, che i miei dubbi intorno alla cultura di Roger svaniscono, mentre mi dico che, probabilmente, Nijinsky e Nureyev non erano pronti ad affrontare l'esame di maturità, ma nemmeno minimamente interessati a farlo. Forse si sarebbero astenuti dall'indossare una maglietta viola, sfuggita da qualsiasi attore sul palcoscenico, ma anche di questo il Divino non è a conoscenza, soltanto intento ai suoi gesti sublimi, che arrivano addirittura a conquistare l'ammirazione dello sportivissimo e malandato avversario. Un mio vicino, uno scriba inglese che sta componendo un epicedio sulla scomparsa del rovescio a una mano, mi fa notare i vantaggi di quell'arma nella panoplia guerresca di Roger. Non solo lo taglia spessissimo, facendo scivolare la palla sul rugoso tappeto quasi fosse l'erba di Wimbledon; ma se ne serve per mortiferi dropshot, alternandoli poi con violenti passanti liftati, che lasciano ancor più scorato dei microbi il povero Tip.
Paul Dorochenko
Coach di Federer dal 1998 al 2001
- Anche se Federer è un talento innato, ciò non è sufficiente. Egli ha investito molte ore per migliorare coordinazione, forza, condizione fisica. Non sembra molto rapido sul campo, ma dispone di una coordinazione fantastica. Roger possiede un corpo perfetto per giocare a tennis. Esegue i movimenti senza sforzo eccessivo e con grande eleganza. Gli ho insegnato il fantastico gioco di gambe dopo essermi occupato di Bruguera sulla terra rossa. Un'altra chiave della sua affermazione sportiva risiede nella sua stabilità emotiva. Non ha cambiato molto negli anni. Ha approfittato di una famiglia salda e quasi sempre dello stesso allenatore. Pure sua moglie ha contribuito a mantenere questo equilibrio.[fonte 3]
- Federer era dotato di un'ottima tecnica. Doveva però migliorare nella corsa sul campo da gioco. Era un ragazzo iperattivo, con una personalità molto forte. Non smetteva mai di gridare e scherzare. Il suo buon umore e la sua vivacità contagiavano tutti. Era soprattutto una persona molto buona ed era amico di tutti. Era come un figlio per me; avevamo una relazione particolare. A volte cenava a casa mia. Gli ho prestato pure la mia abitazione a Biarritz perché vi trascorresse le vacanze.[fonte 3]
- Mai immaginavo di avere a che fare con il futuro 'crack' mondiale del tennis. Sapevamo in ogni caso che era più dotato di altri e che il suo livello era già eccellente. Egli affermava sempre che voleva diventare il numero uno al mondo. Sembrava peccasse di arroganza, ma era molto sicuro di sé. Allora non aveva ancora un posto né punti nella classifica ATP. In un solo anno e mezzo ha vissuto una crescita straordinaria ed è stato eletto miglior promessa dello sport svizzero.[fonte 3]
- Non era per nulla semplice lavorare con Roger Federer. Era poco puntuale, arrivava agli allenamenti in ritardo e dovevo costantemente esortarlo ad iniziare il lavoro. Non era un gran lavoratore e si stancava in fretta anche perché svolgeva gli esercizi con grande facilità. Anche se possedeva un talento innato, si è comunque impegnato a fondo per riuscire.[fonte 3]
- Ricordo che veniva castigato quando lanciava la racchetta o perdeva il suo self-control. Alle sette di mattina, con un freddo da lupi, doveva recarsi ai campi di tennis della federazione. Con una macchina puliva le macchie gialle lasciate dalle palline sulla superficie.[fonte 3]
- È che Roger con il suo gioco sta incarnando il tempo, lo tiene in sé e non lo fa consumare. [...] è un tennista il cui gioco e la cui persona sono diventati la medesima cosa. Ha dato uno spazio al tempo e si è messo al centro. La sua mano è quel luogo dove il tempo viene a raccogliersi e a stare comodo. È l'Aleph borgesiano, dove passato e presente si mescolano insieme.
- Ecco che c'entra la mano. C'entra il suo giocare a una sola mano, come gli eroi antichi, come i miti che hanno fondato e tramandato questo gioco, tutto naturale, sempre fluido, senza forzature e strappi: anche il rovescio, che viene via come se l'uomo fosse stato creato con le spalle, il braccio, l'avambraccio, il polso e la mano al solo scopo di eseguire il rovescio. Come se questo colpo fosse il gesto d'amore perfetto per ricongiungere la pallina al campo. Così facendo, anzi così essendo – non è un fare, il suo, è un essere –, Federer conserva in sé e porta al nostro cospetto i grandi del tennis, da Perry a Budge, da Rosewall a Laver, da McEnroe a Sampras. È la loro citazione vivente. Mantiene nostri contemporanei anche quelli che non abbiamo visto giocare, di cui abbiamo sentito raccontare le gesta. E i gesti, che sono sempre gesti bianchi. È questa atmosfera, quest'aura che Federer preserva e trasmette. Ha qualcosa di diverso da tutto il resto e da tutti gli altri, perché è un pezzo di passato che continua nel presente e guadagna il futuro.
- Una mano sola. Nel suo caso, la destra. Tutta l'eleganza, la forza, la tenacia, la regolarità e l'invenzione, la fatica e il piacere del tennis, Roger Federer li tiene in una mano. Dietro i numeri e le statistiche che cantano la sua gloria, dietro i record, le mille e passa vittorie, i tornei vinti, i titoli del Grande Slam conquistati, i mesi e gli anni vissuti da numero uno del mondo, gli osanna del pubblico, dietro tutti i milioni guadagnati e dentro la leggenda del tennis c'è questa sua mano, che è insieme istinto e cervello, calcolo e cuore, diritto e rovescio, smash e servizio, volée e smorzata.
- Uno che, con la faccia squadrata e il naso a patata, è il sorriso perfetto si chiama Roger Federer. Da ragazzino sfasciava le racchette, poi il talento gli ha fatto fare pace con se stesso. Tutto il suo corpo ha cominciato a sorridere nell'eleganza dei suoi gesti semplici, naturali. Non solo la racchetta, anche la pallina è diventata una parte di lui. Tra pensiero e azione non c'è stata più differenza: la risposta, la demi-volée, il passante prima si fanno punto e poi vengono pensati e ammirati. È così che Federer diventa il più bello di tutti, ispirato e incantevole, l'ultimo degli Dei, parte di quella cerchia che rientra nel Mito, i Tilden, i Laver, i Rosewall, i Borg. In campo è Magnifica Compostezza.
- Ha tanto di quel talento contenuto nel suo corpo che è quasi difficile da credere. Direi che è quasi ingiusto che la stessa persona possa fare tutto come lui, servire, tirare diritto, rovescio, volée. E muoversi come sfiorasse solo il terreno, che è la caratteristica dei fenomeni.
- Non c'è proprio niente che tu possa fare contro uno come lui; devi solamente stringergli la mano e dire: "Troppo bravo".
- Oh, sarei onorato di essere anche solo paragonato a Roger, lui è un talento incredibile, è capace di ogni cosa. Lui potrebbe essere il miglior tennista di tutti i tempi.
- [Sul titolo simbolico di GOAT] Ogni campione appartiene alla sua epoca, sei il più forte del periodo in cui hai giocato. Non è colpa di Federer se sono stato fermato per cinque anni. Dico che il titolo simbolico va diviso a metà: lui per l'era moderna, io fino al 1968.
- Questo è un dono davvero raro. Molto di quello che fa, lo fa per istinto. Non si può allenare molto di quello che fa perché è un talento naturale, molti dei colpi che effettua sono addirittura inquietanti.
- Roger sa che ha i colpi per battere chiunque, guardandolo per un po' di tempo capisci che lui sta squadrando l'avversario prima di tirare il suo vincente. Sembra essere sempre in controllo. Quando arriva sulla riga, Roger sa che può davvero far male al suo avversario. Ciò che ha raggiunto è dovuto tutto alla sua sicurezza, è un giocatore molto sicuro.
- [Nel 2005] Creatività e talento, sia fisico che tecnico, contro Federer devi fare molto di più che contro tutti gli altri. Agassi ci ha perso 6 volte di fila, Roddick 8 volte su 9, Hewitt da 7 match. Li capisco, ma tutti sappiamo che Roger è il più forte dobbiamo accontentarci di quello che ci lascia. A Rotterdam mi ha anche confidato che era arrabbiato perché, dopo la sconfitta in Australia, la gente ha cominciato a dire che era in crisi. Mi ha detto: "Adesso gli faccio vedere". Lui se resta concentrato 6-7 anni può diventare più forte di Sampras, come dice il mio coach Piatti, perché è più completo. Meglio concentrarci tutti su come dare il massimo e non su come batterlo perché tanto oggi dipende solo da Federer.
- Devi dare il 120% per due ore, sapendo che se fai un doppio fallo perdi il match e se cali di concentrazione lui ti monta sopra. Perché Roger è sempre presente mentalmente e non regala un punto. E poi, oltre a essere completo, fisicamente e tecnicamente, quando ne ha davvero bisogno tira fuori i colpi migliori.
- [Nel 2006] Mi considero davvero uno dei cinque migliori giocatori del mondo, questo però non significa che io sia vicino a Roger.
- Penso che Roger insegni molto a tutti noi. Il fatto che lui abbia vinto lo Stefan Edberg Award per molti anni, votato dai giocatori come il più corretto nel tour, mostra ai giovani come comportarsi negli spogliatoi, in campo, in sala stampa. È il leader. Ovviamente il nostro leader. E siccome lo abbiamo come leader, noi tutti proviamo a rispettarci l'un l'altro. Penso che lui e Rafa abbiano mostrato come due campioni debbano rispettarsi.
- [Nel 2001] All'aperto, per esempio, Roger forza troppo, cerca il colpo in più e soffre molto il vento. Perciò finora il suo rendimento indoor è sicuramente superiore. Ma il primo torneo dello Slam dove l'attendo protagonista è Wimbledon: il gioco sull'erba è il suo gioco naturale.
- [Nel 2001] È un ragazzo fantastico, sempre pronto allo scherzo e con la luna buona. In campo sta imparando a non esplodere in proteste controproducenti, perciò magari sembra che abbia meno personalità. Ma ce l'ha, eccome.
- [Nel 2001] È uno dei bracci d'oro del tennis, uno da regolare solo nel lavoro e nella tattica. Quest'anno punta a entrare nei primi 15 del mondo. Deve andare avanti passo dietro passo, per stabilizzarsi a livello più alto.
- [Parlando del passaggio da junior a professionista] Il suo potenziale era visibile, ma il suo fisico non era ancora pronto. I suoi movimenti e la sua resistenza dovevano essere migliorati. E durante il punto aveva così tanti colpi nel suo arsenale, così tanti modi per vincere. Aveva talmente tante opzioni da rendere tutto più complicato perché era capace di fare tante cose. Poi batté Sampras[9] e fu come un nuovo inizio. Restava un lungo cammino da percorrere per vincere uno Slam.
- Roger utilizza tutti gli effetti, è professionista al 100%, sotto pressione reagisce benissimo e dimostra che non è necessario tirare sempre a mille ogni palla.
- Del resto lo svizzero, che tanto somiglia in inventiva e varietà di gioco, e velocità di gambe a Rod Laver, ragiona ormai solo in termini di record e attacca l'ultima serie di vittorie consecutive, i 24 successi di Pete Sampras del 1999. Proprio il fuoriclasse al quale somiglia per certe fiammate di servizio e di dritto, per le caratteristiche tecniche da erba e anche per l'incredibile rendimento sui punti importanti del match.
- Gliel'abbiamo visto fare tante volte, ma ogni volta che concede il bis è sempre una sorpresa e insieme uno spettacolo. Gli abbiamo visto mettere la freccia, sorpassare l'avversario e scappare via, imprendibile come nessun tennista al mondo: senza alcun rispetto per le leggi della fisica e della tecnica, per il nome dell'avversario e per il turno o il livello del torneo. Gli abbiamo visto umiliare leoni come Hewitt e Roddick, e trasformarli in teneri agnellini, non solo per quel match, ma per il resto della carriera.
- Il ballerino del net, il più bravo della classe, quello che sa servire e rispondere e stare sul fondo e andare a rete, e conosce tutta la gamma anche di colpi ed effetti, senza distinzione di superficie, doveva dare un ulteriore segnale della sua nuova maturazione e della voglia di vincere più Slam, come i suoi idoli giovanili, Becker ed Edberg.
- Il furto, sistematico, lo fa nella programmazione, che gestisce, come quando il tennis era noble art, alternando gara, allenamenti e riposo, e salvaguardando la naturale leggerezza con un orologio biologico davvero svizzero come lui, ed allungandosi così la carriera come nessuno dei gladiatori moderni potrà fare. Roger prende il tempo al tennis di ieri, quello classico, della varietà di effetti e di traiettorie, e ruba il tennis a quello di oggi, colpendo in anticipo il famoso dritto e il rovescio in back, quello basso che non si vede.
- Ma la cosa che sorprende di più in questo gentleman del tennis, che non urla e non protesta, non perde la calma e non fa scenate, cancellando certi brutti atteggiamenti che aveva da junior, non è la capacità di coprire ogni porzione di campo e di effettuare ogni tipo di colpo, non è la facilità con cui doma la potenza e la resistenza dei supermen della racchetta. Quello che meraviglia è la sua meraviglia, il suo rispetto per avversari che spesso ridicolizza.
- Macché mononucleosi[10]. Macché crisi d'appagamento. Macché problemi con la fidanzata-manager. Macché rosso-patia. Il bubbone che tormenta lo zigomo a Roger Federer, l'allarme rosso che avvampa in questi 5 mesi di tormenti dopo 4 anni di trionfi, è la Nadalite.
- Perché Roger Federer è talmente diverso nella sua bellezza, talmente moderno e insieme classico, e quindi antico, che è l'unico campione a essere l'allenatore di se stesso. L'unico che non impone il proprio gioco – come altri dominatori del passato, da Bjorn Borg a Ivan Lendl a Pete Sampras – ma è ancora più superiore e completo perché interpreta colpo su colpo nel modo migliore, quello ideale, più semplice apparentemente ma non per questo più facile tecnicamente, e propone all'avversario difficoltà enormi da superare. Come ben sanno gli avversari, soprattutto gli ultimi, massacrati sul cemento di New York insieme al loro blasone: dall'asso della risposta, Agassi, al campione della volée, Henman, al guerriero Hewitt. Come ben sa lui che, dovendosi paragonare a un calciatore, sceglie non a caso il campione della leggerezza: Zinedine Zidane.
- Roger Federer è bello, di una bellezza naturale, unica, che parte dall'aspetto e dai modi eleganti, passa per i movimenti morbidi e sincronizzati, ed arriva alla distanza sempre perfetta che dev'esserci, nel tennis, fra occhio, braccio e corpo. Mai nessun numero uno del tennis è stato così straordinario, in campo, come fuori, cioè disponibile con il pubblico e con i media; mai nessun altro terrà conferenze stampa in inglese, francese, tedesco e svizzero-italiano, o ripeterà tutta l'intervista per salvare una giovane giornalista radiofonica, tradita dalla registrazione; mai nessuno è stato più apprezzato come atleta, e come uomo, dagli avversari. E questo a prescindere dai trionfi [...]. E rapportano continuamente Federer coi i grandi del passato, protagonisti di un tennis più «noble art» e meno potenza.
- Sua maestà Federer ha doti naturali che tutti vedono tradotte nei colpi, ma che partono dall'occhio e dalle gambe: l'anticipo incredibile che consente di decodificare il pericolo e di rispedirlo al mittente nel modo più complicato e inatteso; il fisico agile e reattivo, forte e resistente che porta sempre al posto giusto nel modo e nel momento giusto. Ecco spiegata l'inappuntabile grazia di Federer-Express. E il controllo dei nervi, la superiorità su persone (gli avversari) e cose (il punteggio, un errore, un colpo sfortunato).
- [Nel 2004] È il giocatore più dotato che abbia mai visto in vita mia. Ho visto un sacco di persone giocare. Ho visto i Laver, ho giocato contro alcuni dei più grandi giocatori come i vari Sampras, Becker, Connors, Borg, li conoscete. Questo ragazzo può diventare il migliore di ogni tempo. Questo, secondo me, dice tutto. È probabilmente il più grande giocatore che sia mai vissuto. Può battere metà dei suoi avversari giocando a occhi chiusi.
- [Nel 2010] Penso che adesso possiamo apprezzare ancor di più quanto [Roger] sia incredibile, perché ha mostrato qualche emozione in più sul campo ed è diventato padre, così adesso sembra più umano. Questo rende ciò che sta facendo ancora più sorprendente.
- Potrebbe essere il giocatore più talentuoso che io abbia mai visto, qualcuno che arriva solo ogni 10 o 20 anni. Se vuoi essere un giocatore di tennis, allora ispirati a Roger Federer. Io ho vinto tre titoli a Wimbledon e sogno di poter giocare come lui.
- [Nel 2010] Quando hai vinto tanto quanto ha vinto lui, viene da chiederti come potrà reagire quando inizierà a perdere con regolarità negli eventi più importanti – raggiungendo finali o semifinali – non sarà facile per lui. Ma, sembra avere parecchia cura del suo corpo, il modo in cui si muove non sottopone il corpo a uno sforzo eccessivo, così verrebbe da pensare che sarà capace di giocare ancora per qualche anno ad alti livelli. Lo spero, perché siamo davvero fortunati ad averlo.
- Quando Roger cambia marcia non ce n'è più per nessuno, salta qualsiasi difficoltà e trasforma qualsiasi colpo in vincente.
- Sono stupito, non solo dalla bellezza del gioco di Roger, ma anche dalla consistenza delle sue vittorie nei tornei. Ancor più sorprendente è il fatto che sembra amare ciò che sta facendo e poi gestisce la pressione davvero bene. Roger è un gran campione e un ambasciatore per il nostro sport.
Citazioni in ordine temporale.
- [Nel 2005] Roger non può nemmeno essere paragonato a Roddick o agli altri: è troppo più completo e ricco di inventiva, è troppo superiore, un vero numero uno.
- [Nel 2006] La cosa che più mi impressiona di Roger è la facilità che ha nel fare le cose più difficili, come colpisce la palla avanti e bene in qualsiasi parte del campo si trovi e qualsiasi sia la forza della palla. Anche io sto cercando di farlo, ma è una qualità che non alleni, è un talento importante che hai dalla nascita.
- [Nel 2010] Per me è fondamentale avere qualcuno così forte e talentuoso là davanti. Roger è un tennista molto più completo di me: per batterlo ho dovuto migliorarmi, alzare l'asticella del mio tennis, tirare fuori il meglio. Lui, in questo, mi aiuta.
- [Nel 2012] È facile dire "non ho nulla da dire, va tutto bene" con aria da gentleman, lasciando che gli altri si consumino. Ama il circuito, ma lo amo anch'io e sebbene penso che sia migliore di molti altri sport, questo non significa che non lo si possa migliorare e cambiare le cose che non vanno. Finire la propria carriera pieno di dolori e problemi non è positivo. Se lui finirà la carriera fresco come una rosa è perché ha un corpo straordinario, ma io, Djokovic e Murray non finiremo freschi come rose.
Pierre Paganini
Preparatore atletico di Federer dal 2000
- Aveva già accettato l'idea di dover dare più degli altri. Non ricordo una volta che ho dovuto spingerlo per allenarlo: è così regolare nell'impegno, è così convinto che il tennis è una filosofia, è la sua vita, non un lavoro. E lo fa con gioia, insieme a Mirka, la compagna ideale, che ha pure giocato a tennis.[fonte 4]
- Favoloso, creativo, virtuoso, interattivo. Ha un super potenziale. Guardate l'armonia che ha nei piedi: sembra che danzi, è il simbolo della formidabile miscela di un atleta di talento. Per reattività e sensibilità poteva essere un ottimo calciatore, per velocità di base (con partenza da fermo, corre i primi 30 metri in meno di 4 secondi, e lo fa più volte, recuperando facilmente) poteva essere un fantastico velocista, per manualità e forza poteva brillare nei lanci, e poteva far grandi cose anche nei salti perché ha equilibrio ed esplosività.[fonte 4]
- Ha lavorato e lavora moltissimo, con la professionalità che mette in tutte le cose, ma aveva soprattutto troppe qualità, come un bambino che impara due lingue e all'inizio non riesce a parlarne nemmeno una. Roger ne parla sette... Ha avuto bisogno di un po' di tempo, e di frustrazione, per capire di avere un talento particolare. E ha accettato la sfida.[fonte 4]
- Ma Roger è atleta naturale, molto coordinato, che, in campo, sa sempre, inconsciamente, naturalmente, dove si trova. E quando si allena lo fa partecipando davvero, convinto, sentendo il proprio corpo: non subisce l'esercizio, lo elabora. È un artista che non rinuncia alla sua spontaneità nemmeno nell'allenamento. E, adattandosi, sotto sforzo, all'imprevedibilità del tennis, in partita è sempre pronto a reagire, è lucido, anche quando è dominato e deve reagire, ma non va mai nel panico. Perché mentalmente Roger è incredibilmente forte.[fonte 4]
- Nadal è nato sulla terra, quella è la sua carta da visita, ha in più allenamento, match e preparazione specifica, Federer è Vivaldi, le quattro stagioni, è competitivo al massimo, dappertutto.[fonte 4]
- Prendi qualcuno che parla bene inglese e francese e prendi qualcun altro che parla inglese, russo, giapponese, spagnolo e cinese. Per me, Roger è il secondo tipo. Con la sua creatività, parla tante lingue in campo, ma parla anche tante lingue con la velocità e la coordinazione e il fisico ed è obbligato a fare questo perché è un giocatore creativo. Cos'è più difficile? Parlare sette lingue o due? Sette, il che dimostra che quando hai un sacco di talento devi lavorare moltissimo ed è quello che fa Roger.[fonte 5]
- Roger ha una capacità incredibile di migliorare. Per questo è ancora al top. È forte mentalmente e può adattarsi anche sul piano fisico. Devi essere davvero bravo per trovare qualche esercizio che lo metta in difficoltà. È così coordinato. Quando abbiamo iniziato a lavorare full time nel 2000, gli ho proposto un esercizio complesso: ho sentito, mentre lo stava eseguendo, che era perfetto. Alla fine mi ha spiegato perché gli avevo chiesto di farlo. Da atleta, non solo aveva capito come farlo. Aveva anche capito perché. Lui non è uno che consuma. Lui crea.[fonte 5]
- Da giovane Roger spaccava le racchette, ora spacca la geometria, disegnando traiettorie che mettono in un angolino palline e rivali di turno.
- È stato un massacratore di racchette, ha sofferto gli anni nel centro federale della svizzera francese, gli mancava la continuità, forse l'ha trovata. Viene da una famiglia di sportivi, ma non di maniaci. I suoi genitori non andarono a vederlo a Wimbledon – in fondo non era un gran viaggio – perché non trovarono nessuno a cui affidare il gatto di casa. Oltrepassare i sacri cancelli di Church Road non valeva un felino infelice. La stabilità Roger se l'è costruita col tempo, emergendo da un'educazione sportiva difficile, crescendo da fenomeno annunciato senza lasciarsi condizionare dalle grandi aspettative che lo circondavano.
- I due, infatti, non sono diversi solo nel modo di giocare a tennis, ma soprattutto nel modo di intenderlo. Roger gioca con leggerezza, senza le malinconie di Pete, talmente stressato dal pensiero di conquistare Parigi che accoglieva come una liberazione le sue eliminazioni nei primi turni. Roger è di un'altra pasta. [...] È un perfezionista, come Schumacher e non gli piace scendere sotto un certo livello. [...] Ma per quanto brava [Mirka] non avrebbe avuto vita facile con un ragazzo diverso da Roger, che ha solo un difetto – e non è, come ha scherzato Roddick. il taglio dei capelli –, ma la sua scarsa attitudine domestica, tanto che Mirka è riuscita solo una volta a strapparlo dalla villetta di Wimbledon dove hanno vissuto quindici giorni, per accompagnarla da Sainsbury's a fare la spesa. Roger è solare. Non ha i cali d'umore di Sampras e lega con tutti i suoi colleghi. Se è Schumacher nel perfezionismo [...], è Maradona nei rapporti umani. Tutti gli riconoscono, oltre all'immensa classe, anche umanità, gentilezza dei modi, assenza di arroganza. Caratteristiche che non si conquistano con l'allenamento, ma con l'educazione.
- I paragoni si sprecano, il piccolo Roger, che sfasciava a pallettate il garage della nonna, ora è diventato un clone. Il rovescio di Donald Budge, la forza mentale di Bjorn Borg, il diritto di Pete Sampras. Di tutto un po' [...]. Roger costringe a cercare una sintesi della perfezione, chiama a raccolta esempi, spinge al confronto. Di lui si dice: quando gioca come sa non c'è possibilità per gli avversari. Gioca sempre più spesso come sa, lo confortano i numeri: ogni anno un passo avanti in classifica, una vittoria in più.
- È un giocatore a tutto campo, fatto abbastanza insolito nel tennis di oggi. Mi ricorda molto Rod Laver.
- [Nel 2009] È uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi, se rimane in forma e continua a vincere tornei dello Slam, tramonterà come il più grande giocatore. Probabilmente è solo una questione di tempo prima che batta il record di Sampras.
- Federer è un campione molto, molto grande perché mantiene concentrazione e risultati anche sotto la massima pressione. Talento e capacità di adattamento alle situazioni più disparate lo fanno unico.
- Roger è come un buon vino rosso, sta migliorando con l'età.
- Sa scambiare da fondocampo, giocare slice, palle corte e volée vincenti. Da tanto tempo non vedevo un giocatore così completo; lo paragonerei a Laver.
- È una persona reale. Fuori dal campo non sta cercando di essere qualcuno. Se lo incontri al McDonald's e non sai chi sia, non ti aspetteresti mai che si tratta di uno dei migliori atleti mondo.
- [Nel 2005] Forse ha più talento di chiunque abbia mai stretto una racchetta da tennis, è completo, sa fare tutti i colpi. Federer è il più forte ed è ancora il favorito, almeno finché qualcuno non dimostrerà il contrario. E fuori dal campo è una persona di classe, che tratta tutti, ma proprio tutti, con rispetto. Dice sempre per favore e grazie, e così tutti lo rispettano e non hanno mai animosità nei suoi confronti malgrado abbia vinto tanto.
- Io rispetto lui, lui rispetta me, quando ci incontriamo negli spogliatoi facciamo sempre quattro risate, dopo che io cerco di spintonarlo per farlo infortunare...
- Lui esegue dei colpi che molte persone non potrebbero neanche solo pensare di eseguire. Sembra essere immune alla pressione al momento. Sai, lui gioca semplicemente il suo gioco. Passeggia. Ti fa giocare ogni punto. E mentalmente, è davvero forte adesso.
- Lui ti mette tanta pressione, ti spinge a tentare qualcosa di più e di migliore, ma non sai come farlo. La verità è che sull'erba Federer è quasi imbattibile, l'unica cosa che non va in lui è il taglio dei capelli, forse devi metterti a sedere e dire: "Troppo bravo lui". Speriamo si stufi. Nemmeno Sampras ha dominato così.
- Mi piacerebbe odiarti a morte, ma sei troppo una brava persona.
- [Nel 2005] Probabilmente è il più talentuoso essere umano che abbia mai preso in mano una racchetta, i colpi che può realizzare, il modo in cuista diventando un giocatore completo e totale. Ma fuori dal campo è grandioso. Ci sono stati tanti campioni, ma lui ha semplicemente una classe superiore. Non è mai altezzoso o superbo nello spogliatoio o robe del genere.
- [Dopo aver perso la finale di Wimbledon del 2004] Roger ha giocato troppo bene oggi. Ho provato a batterlo tirandogli un lavandino e mi è tornata indietro una vasca da bagno.
- Roger varia continuamente tutti i colpi, non solo il servizio, può tirare il dritto da qualsiasi parte del campo, ha un ottimo rovescio, può sempre andare a rete e fa anche bene le volée.
- Se posso essere onesto con voi lui è stato molto più di classe nelle conferenze stampe qui di quanto sarei stato io nella sua posizione. Non ha nulla da dimostrare. È il più grande. Si è creato un mostro, per cui se uno gli vince un set tutti gli fanno domande. Ha fatto due finali, una semifinale e ha vinto uno Slam l'anno passato e la gente ha detto che era fuori forma. Credo che meriti più rispetto di così.
- [Nel 2005] Ha alzato la barra, ha portato tutti a migliorare ancora e ancora. Eppure non basta perché lui, incredibilmente, è ancora più forte dell'anno scorso.
- [Dopo la semifinale[11] dell'Australian Open 2005] Non avevo di fronte uno qualsiasi, ma il numero uno, Roger, che ha portato il tennis a un livello più alto, e perciò tutti quelli che vogliono impegnarlo in un match difficile devono migliorarsi. Perché normalmente per lui gli avversari sono burattini, ci fa quello che vuole. Quindi non era solo tennis, ma anche psicologia.
- Roger ha la freddezza dei forti, io ero nervosissimo, o andavo troppo di fretta o aspettavo troppo, mentre lui è sempre pronto a sfruttare gli errori, non ti perdona nulla, è strasicuro di sé.
Citazioni in ordine temporale.
- [Nel 2001] Ci sono dei ragazzi di qualità in arrivo ma questo è speciale. Roger gioca bene dappertutto, come me. Come me non si emoziona mai troppo ed è uno splendido atleta.
- [Sul match a Wimbledon 2001] Ricordo che durante quel match capii che lui era superiore alla maggior parte degli altri tennisti. Aveva un servizio potente, colpi da fondo campo di una limpidezza cristallina e una velocità che non mi aspettavo. All'epoca era ancora alla ricerca della sua identità di tennista. Ero deluso per la sconfitta, allo stesso tempo però Roger mi aveva sorpreso e colpito.
- [Nel 2006] Be', credo che quando guardo Roger, voglio dire, io sono un suo fan. Sono un fan di come lui gioca, che dire di lui... È un uomo di classe dentro e fuori dal campo. È divertente da guardare. Per non parlare della sua abilità atletica, di ciò che è capace di fare in corsa. Può battere ogni record tennistico lì fuori e lo farà.
- [Nel 2007] Sono un appassionato del suo gioco, del suo temperamento, del modo in cui gestisce se stesso dentro e fuori al campo. Mi immagino come giocherei con lui. Ora che sono seduto sul mio divano a guardare, ho solo da ammirare le cose che è in grado di fare. Lui è un giocatore molto dinamico, fa grandi cose da entrambi i lati del campo, può venire a rete se deve, e ha una prima di servizio abbastanza potente. Ha tutte le caratteristiche. Non c'è davvero niente che non possa fare. Semplicemente lo adoro. Lui solo fa sembrare facile tutto. Lui è una persona affabile, un grande atleta.
- [Nel 2011] Il suo fisico sembra sopportare il tennis meglio di quanto abbia fatto il mio. È davvero sorprendente come riesca a essere costante e motivato, settimana dopo settimana, malgrado tutto quello che ha già raggiunto. Per me è stato sempre più difficile, ma lui non sembra nemmeno accorgersene.
- [Nel 2011] Roger è un tennista straordinario. È semplicemente fenomenale come ha sviluppato il suo talento, e con quale costanza. Inoltre ha fatto molto a livello umano per il tennis e lo sport in generale. Anche il suo comportamento è encomiabile. Ammiro i suoi modi cortesi e sono felice di essere suo amico.
- [Nel 2011] So benissimo cosa sta passando per la testa e il cuore di Federer. Nel suo intimo è convinto di essere il più forte al mondo e di vincere altri grandi tornei. Glielo dico perché so cosa passa per la testa ai grandi campioni. La gente normale non può capire questa mentalità. Ma ha un valore inestimabile e Roger la possiede.
Per approfondire, vedi: I silenzi di Federer. |
- Con Federer, l'eccellenza non dipende direttamente dalla perizia, dalla tecnica, dall'odio, dalla lotta, dalla competizione, ma dall'amore del gioco per il gioco, egli conduce il gioco su un piano dove il desiderio è causa di tutto il resto.
- Federer contro tutto ciò afferma la storia del tennis. Vede se stesso come parte di questo sport, e farne parte significa appartenere alla sua storia. Egli gioca a tennis con un senso storico. Si sente uno storico del tennis, riportando talvolta il tennis al suo passato (a Wimbledon ostenta un abbigliamento di un'altra epoca, il suo stile di gioco è classico). Nella convinzione che il passato non abbia ancora esaurito il suo corso, egli riapre quello del tennis per tentare di realizzarne le potenzialità inespresse, non per rivolgersi a esso con nostalgia.
- Federer fa dell'arte di giocare a tennis un'invenzione costante, ossessionato dalla domanda: come giocare in uno stato di variazione continua? Che cos'è la variazione nel tennis? Non giocare mai un colpo che l'avversario s'aspetta, alternare velocità e lentezza, effetti impressi alla palla, direzione. Occorre dunque un ritmo, un ritmo impercettibile per l'avversario, sul quale non possa fare affidamento. i colpi che Federer gioca sembrano allo stesso tempo sopraggiungere e sopraggiungergli.
- Federer infatti non crede che la memoria degli spettatori presenti sia il luogo di sopravvivenza del suo gesto, non è virtuoso in quel senso e, paradossalmente, in rapporto alla sola memoria degli spettatori, lui, lo storico assomiglia a quei saggi cinesi descritti da Henry Miller che praticano l'arte degli aquiloni senza preoccuparsi dell'impressione lasciata dagli splendidi ed effimeri movimenti della carta nel cielo. Da qui la difficoltà, per lui, di trovare nel suo gioco l'equilibrio tra la storia del tennis e la sua essenza che non ha altro domani al di là dei suoi colpi di racchetta.
- L'atteggiamento di Federer su un campo da tennis è classico, alcuni direbbero antico, superato, noi diremmo piuttosto inattuale. Coerente con il suo rifiuto del coach, egli gioca a tennis senza ansimare, né inviare segnali positivi o negativi verso le tribune. Sembra indifferente ai suoi atti, non fa smorfie né urla.
- L'eleganza non è un ornamento, è necessaria al tennis di Federer.
- Ma un giocatore tende a sottrarsi, a donare al tennis la sua presenza; egli zittisce, per quanto possibile, ogni linguaggio nel suo gioco e nel suo atteggiamento, svuota lo spazio del campo con il solo fatto di lanciare e di ricevere la palla. Questo giocatore, Roger Federer, cancella tutto ciò che può fare immagine nel suo stile, sa che sopravviverà nei gesti futuri che avrà ispirato, che appartiene a una storia, che non ha nulla di immortale, che la vita di uno sportivo, alla pari di quella dell'eroe, è breve. Se è un eroe, lo è a dispetto del nostro tempo.
- Tutti gli avversari di Federer notano la stessa cosa: egli cerca costantemente di sbilanciarti, occupa lo spazio in maniera sorprendente, ti obbliga a riflettere quando non occorre, sembra avere in ogni frangente più soluzioni.
- Ah, quanto è stato lungo, mellifluo e – in buona sostanza – palloso il suo quinquennio (o giù di lì) dittatoriale. Neanche un piano sequenza di mezz'ora di Abbas Kiarostami avrebbe devastato così in profondità gli zebedei di tutti coloro che non si chiamano Mirka Vavrinec e non appartengono alla tribù fondamentalista dei Federasti Piangenti. Dalla fine del 2003 alla metà del 2008, fatto salvo Nadal e un Safin occasionale, giornali e tivù erano un coro unanime di peana politicamente corretti: Quanto è bello Federer, quanto è bravo, quanto è garbato, quanto è imbattibile. "Il più grande di sempre", bla bla bla. L'opposizione era negata, gli avversari non esistevano.
- Credo che ad avermi fregato sia stato Muhammad Ali. L'idea che, oltre al grande sportivo, potesse esistere al contempo un grande uomo. Non sempre condivisibile, ma coraggioso e pienamente inserito nel suo presente. Purtroppo lo sport non è più quello degli Ali e dei Gigi Meroni. Lo dimostra la letteratura sportiva: un libro su Gilles Villeneuve o Ayrton Senna puoi scriverlo, uno su Michael Schumacher o Roger Federer (sinonimi) no. Perché, a parte i numeri, aridi numeri, non c'è nulla.
- Federer è (senz'altro) un tennista straordinario. Lo ricorderemo in eterno. La speranza (vana) è che la polvere gli restituisca umanità e lo liberi da cotanto inseguito torpore. È però un peccato che tale talento, tale grazia, tale anelito alla perfezione sia stato donato a un frigorifero. Re Frigidaire. Il primo Federer era stupendo, iconoclasta, folle. Quel Federer pre-robotico ha abiurato se stesso in nome del Dominio. Da Gilles Villeneuve a Michael Schumacher. Che tristezza. Federer è un robot capace di accendere la folla come un battipanni di vimini (di plastica no, sarebbe troppo poco cool). Un Churchill col carisma di Quiesling. La sua dittatura è stata un terrificante soliloquio egoriferito, politicamente corretto, protetto dall'intoccabilità come neanche il Papa. Neanche il gibboso e linguapenzoluto Sampras era così caratterialmente amorfo. La sua kryptonite si chiama Nadal.
- Federer, se non altro, era espressione di gran Tennis. Proprio per questo, Federer è doppiamente colpevole. Poteva essere un trascinatore, un iconoclasta, un ribelle indimenticabile. Ha preferito essere un impiegato di talento, un contabile di se stesso. Uno Schumacher con racchetta. Imperdonabile.
- Ho amato McEnroe, Edberg, Cash, Korda, Rafter. Ma Federer non ne è erede. Al massimo è continuazione asettica del dittatore lungolinguato Sampras. Federer piace a chi si accontenta della retorica, delle apparenti buone maniere, dell'approccio finto bipartisan. Piace a chi cita i grandi scrittori (DFW) senza averli letti. Piace a chi ama il progressive, i vini supertuscans. È fortissimo, Federer. E geniale, oltremodo. Chi lo nega? Ma è anche algido, privo di carisma, infantilmente ancorato al feticcio dei record. Non gioca per divertire: gioca per mostrare che ce l'ha più lungo. Il suo non è gesto bianco: è onanismo.
- Il concetto, fascista e meschino, che per dieci anni ha messo in scacco la comunicazione tennistica: la Obbligatorietà di tifare Federer. Per decreto regio, lo si doveva tifare. Perché? Perché Roger (sempre da pronunciare come un'orazione: "R-o-g-e-r") è classico, è marziale, è corretto (quando vince), non sposa le veline (è un pregio?), va a rete (seeeeh: 8 anni fa, forse), piaceva a David Foster Wallace ed è contrario all'occhio di falco (è contrario alla moviola per motivi asimoviani: in quanto robot, non accetta che in campo ce ne sia un altro. È gelosia tra microchip, non fatto etico).
- Io accetto, eccome, che Federer piaccia. È lapalissiano che l'anti-federastismo sia un gioco. Ma non accetto l'obbligo regio di tifarlo. E nemmeno il postulato tonto secondo cui il tennis è "solo" Federer. Roger (anzi: R-o-g-e-r) è un secchione di talento, uno yuppie di successo col complesso edipico della moglie matrona. Federer è il Martone del tennis. E io preferisco gli sfigati. Di talento, di cuore. Ma sfigati.
- Quanto a Federer, lodi e peana. Definitivamente schumacheriano, totalitario e imperturbabile nel correre da solo. Quindicesimo slam, record su record e tanti altri vassalli da spennare. Direte: ma lui che colpa ha? Nessuna, al di là di quella stitica frigidità passionale. Non è certo colpa sua se è troppo più forte degli altri, né – più ancora – se gli altri si accontentano di esserci. Preferendo, al morso, un imprecisato quanto sterile abbaiare. Senza mai smettere di scodinzolare al Padrone.
René Stauffer
Autore della biografia The Roger Federer Story: Quest for Perfection
- Come un puzzle che ci sono voluti tanti anni per finire e che proprio per questo, è tanto più bello. Ha tutto quello di cui ha bisogno, oggi è davvero un "pacchetto completo". È un piacere stare a guardare la sua forza mentale e le sue abilità atletiche.[fonte 6]
- Il momento cruciale della sua carriera credo sia stato all'inizio del 2004. Dopo avere vinto a Wimbledon, nel 2003 si è aggiudicato il Tennis Master Cup e nel 2004 gli Australian Open. A quel punto, era diventato il numero uno. Quello è stato per lui un istante di suprema liberazione. In quel momento dichiarò che avrebbe anche potuto smettere di giocare, perché aveva ottenuto tutto quello che desiderava. Ogni cosa accaduta in seguito è stata come un bonus per lui.[fonte 6]
- Non mi stupisce affatto, che sia stato nominato tre volte Sportivo mondiale dell'anno: questo mostra come Federer non sia solo un tennista, ma un atleta che probabilmente potrebbe dare molto anche in parecchi altri sport.[fonte 6]
- Bè, tra questi titani Federer giganteggia da otto anni. Non è questione di vincere o perdere: che vinca o che perda Roger Federer è una tacca sopra al massimo previsto, per lui il display non è programmato. Eccede. Sorprende. Sorprende eccedendo.
- Cercare di definire la grandezza di Roger Federer è esercizio assai arduo di per sé, ma farlo in 35 righe è letteralmente impossibile, perché il tennis di Federer è un'esperienza di incredibile completezza e complessità. Anzitutto, per una di quelle rarissime caratteristiche che contraddistinguono pochissimi eletti, si tratta sempre di un'esperienza collettiva; la partecipazione al suo gioco attraverso lo schermo o dalle tribune non è mai una questione di tifo ma di chimica del cervello: i colpi dello svizzero arrivano a stimolare le endorfine, indipendentemente dal fatto che si parteggi per lui oppure no. È una questione di bellezza.
- Ho visto Roger Federer giocare a tennis. Ho visto la straordinaria eleganza che lo accompagna fin da quando entra in campo e saluta, prima ancora che abbia tirato un solo colpo. Ho visto la serenità che copre ormai definitivamente il ruggito interiore che di certo c'è ancora, dentro di lui, e che da adolescente aveva messo a rischio la sua carriera per le intemperanze che produceva, ma che ora non si manifesta più. Ho visto la sua perfezione. Perché il discorso è questo: egli è perfetto.
- Si mette a giocare, ed è come se la sua persona – quelle spoglie mortali che lo rendono cosi biologicamente simile a tutti noi – sparisse. Al suo posto c'è il Tennis. C'è la stessa ragion d'essere di questo sport nobilissimo e ricco di padri gloriosi, al quale però è mancata per oltre un secolo una vera, definitiva incarnazione. Adesso c'è, ed è lui, e io lo sto vedendo per la prima volta dal vivo.
- Tu lo guardi giocare e vedi il Tennis in purezza, così come nessun manuale, nessun maestro, nessun campione e anche nessun fuoriclasse della storia ha mai potuto fare. È nato cent'anni dopo l'invenzione del suo sport, eppure l'ha inventato lui – e questo la gente lo sente, lo capisce. Il pubblico non fa il tifo per lui, lo adora. «Roger, sei un Dio!», gli grida una voce coatta dagli spalti del centrale. Il coatto ha ragione: se gli sport hanno i loro dei, Federer è il Dio del tennis. È molto semplice, in fondo. È la cosa più semplice del mondo. È una vera divinità.
Per approfondire, vedi: Federer come esperienza religiosa. |
- Con Federer la scelta non si pone. Lo svizzero ha tutta la velocità di Lendl e Agassi nel palleggio, durante l'oscillazione si solleva da terra e con i tiri da fondocampo batte perfino Nadal. [...] Sottigliezze, tocco e raffinatezza non sono morti nell'era della potenza da fondocampo. Perché il 2006 è un'era in cui vige, ancora, quel tipo di gioco: Roger Federer gioca di potenza da fondocampo che è una meraviglia, da vero fuoriclasse. Ma non fa solo questo. Ci mette anche l'intelligenza, l'intuitività occulta, il senso del campo, la capacità di interpretare e manovrare gli avversari, di combinare effetto e velocità, di fuorviare e dissimulare, di usare il fiuto tattico, la visione periferica e la portata cinestetica anziché soltanto la velocità meccanica: tutto questo ha svelato i limiti, e le possibilità, del tennis maschile com'è giocato adesso.
- Impossibile da descrivere concretamente la bellezza di un fuoriclasse. O evocarla. Il dritto di Federer è una possente scudisciata liquida, il rovescio è un colpo a una mano che lui sa tirare di piatto, caricare di topspin o tagliare – quello tagliato ha un tale nerbo che la palla cambia forma nell'aria e rasenta l'erba più o meno all'altezza della caviglia. Il servizio ha una velocità e un grado inarrivabile di varietà e precisione; i movimenti del servizio sono flessuosi e sobri, si distinguono (in tv) solo per il guizzo anguillaceo dell'intero corpo al momento dell'impatto. L'intuizione e il suo senso del campo sono portentosi, il gioco di gambe non ha eguali nel tennis: da piccolo era anche un prodigio del calcio. Tutto vero, eppure non spiega niente né evoca l'esperienza di guardare questo giocatore in azione. Di assistere, con i propri occhi, alla bellezza e al genio del suo tennis. Meglio arrivare alla questione estetica per vie trasverse, girarci intorno, o – come faceva Tommaso d'Aquino col il suo soggetto ineffabile – cercare di definirla in termini di ciò che non è.
- La particolarità di Federer è che è Mozart e i Metallica allo stesso tempo, e l'armonia è sopraffina.
- La spiegazione metafisica è che Roger Federer è uno di quei rari atleti preternaturali che sembrano essere esenti, almeno in parte, da certe leggi fisiche. Validi equivalenti sono Michael Jordan, che non solo saltava a un'altezza sovraumana ma restava a mezz'aria un paio di istanti in più di quelli consentiti dalla gravità, e Muhammad Ali, che sapeva davvero «aleggiare» sul ring e sferrare due o tre jam nel tempo richiesto da uno solo. Dal 1960 in qua ci saranno altri cinque o sei esempi. E Federer rientra nel novero: nel novero di quelli che si potrebbero definire geni, mutanti o avatar. Non è mai in affanno né sbilanciato. La palla che gli va incontro rimane a mezz'aria, per lui, una frazione di secondo più del dovuto. I suoi movimenti sono flessuosi più che atletici. Come Ali, Jordan, Maradona e Gretzky, pare allo stesso tempo più e meno concreto dei suoi avversari. Specie nel completo tutto bianco che Wimbledon ancora si diverte impunemente a imporre, sembra quello che (secondo me) potrebbe benissimo essere: una creatura con il corpo fatto sia di carne sia, in un certo senso, di luce.
- Nello stesso modo enfatico, empirico, dominante in cui Lendl impartiva la sua lezione, Roger Federer dimostra che la velocità e la potenza del gioco professionistico odierno sono lo scheletro, non la carne. Ha, in senso figurato e letterale, ridato corpo al tennis maschile e per la prima volta da anni il futuro di questo sport è imprevedibile.
- Quasi tutti gli amanti del tennis che seguono il circuito maschile in televisione hanno avuto, negli ultimi anni, quello che si potrebbero definire «Momenti Federer». Certe volte, guardando il giovane svizzero giocare, spalanchi la bocca, strabuzzi gli occhi e ti lasci sfuggire versi che spingono tua moglie ad accorrere da un'altra stanza per controllare se stai bene. I Momenti sono tanto più intensi se un minimo di esperienza diretta del gioco ti permette di comprendere l'impossibilità di quello che gli hai appena visto fare.
Note
modifica- ↑ a b c Giornalista del Corriere della Sera.
- ↑ Riferimento al primato di cinque vittorie a Wimbledon consecutive, conseguito prima da Borg tra il 1976 e il 1980 e poi eguagliato da Federer tra il 2003 e il 2007.
- ↑ Il riferimento è alla partita più lunga della storia del tennis disputata da John Isner e Nicolas Mahut a Wimbledon tra il 22 e il 24 giugno 2010, durata complessivamente 11 ore e 5 minuti e conclusasi sul punteggio di 6-4, 3-6, 6-7 (7), 7-6 (3), 70-68. John Isner qualche tempo dopo fu invitato al David Letterman Show dove ha elencato la top 10 dei suoi pensieri nel corso della partita.
- ↑ Frase pronunciata dopo aver battuto ad Abu Dhabi, Roger Federer, con il quale aveva perso i precedenti 12 incontri. Evidente è il riferimento a una frase simile pronunciata tempo prima da Vitas Gerulaitis.
- ↑ Si riferisce alla proposta presentata da molti giocatori dell'ATP per diminuire il numero di tornei sul cemento, modificare i montepremi e cambiare altri aspetti del circuito. Federer non ha sostenuto questa causa, dal momento che a suo avviso il circuito funziona già bene.
- ↑ a b c Federer detiene il record di 23 semifinali consecutive giocate nei tornei del Grande Slam, precisamente da Wimbledon 2004 agli Australian Open 2010. In 14 di queste occasioni Roger ha poi vinto il torneo mentre in altre 6 occasioni ha perso solo in finale.
- ↑ Agente di Federer dal settembre 2005.
- ↑ Federer aveva confermato infatti non aver nemmeno sfogliato I silenzi di Federer, trattato filosofico di André Scala e neppure Federer come esperienza religiosa di David Foster Wallace.
- ↑ Nell'edizione 2001 di Wimbledon, Federer batté Sampras (7 volte campione sull'erba londinese) con il punteggio di 7-67, 5-7, 6-4, 62–7, 7-5, ponendo così fine alla striscia positiva dell'americano di 31 vittorie consecutive nel torneo inglese.
- ↑ All'inizio del 2008 Federer ha accusato una leggera forma di mononucleosi, che ne ha condizionato pesantemente il rendimento.
- ↑ La semifinale tra Federer e Safin all'Australian Open è considerata da molti come uno dei più belli e avvincenti match dell'ultimo decennio. Alla fine il russo ha trionfato con il punteggio di 5-7, 6-4, 5-7, 78-66, 9-7. Safin avrebbe poi vinto quel torneo, il secondo ed ultimo Slam della sua carriera, mentre la sconfitta precluse a Federer la possibilità di portare a termine nel 2005 il Grand Slam, ovvero la vittoria di tutti e quattro i Major nello stesso anno.
Fonti
modifica- ↑ a b c Da Federer, uomo pensante che sfata lo stereotipo dello sportivo playboy, La 27a Ora, 21 maggio 2012.
- ↑ Citato in Samuel Jaberg, traduzione di Stefania Summermatter, Roger Federer, origini svizzere redditizie?, SwissInfo.ch, 14 febbraio 2011.
- ↑ a b c d e Citato in Ivano Turmo, traduzione di Luca Beti, "Non era facile lavorare con Federer", SwissInfo.ch, 30 agosto 2009.
- ↑ a b c d e Citato in Vincenzo Martucci, «Federer, che atleta n. 1», Gazzetta dello Sport, 14 marzo 2007.
- ↑ a b Da un'intervista al New York Times; Paganini: "Federer non consuma, crea", traduzione di Alessandro Mastroluca, Ubitennis.com, 6 novembre 2012.
- ↑ a b c Citato in Thomas Stephens, traduzione di Serena Tinari, Dalla rabbia dell'adolescenza al sublime successo, SwissInfo.ch, 31 maggio 2007.
Bibliografia
modifica- David Foster Wallace, Il tennis come esperienza religiosa, traduzione di Giovanna Granato, Giulio Einaudi Editore, 2012. ISBN 88-06-21092-2.
- André Scala, I silenzi di Federer, traduzione di Alessandro Giarda, O Barra O Edizioni, Milano, 2012. ISBN 88-97332-37-4
- (EN) René Stauffer, The Roger Federer Story: Quest for Perfection, New Chapter Press, 2007, ISBN 0942257391.
Voci correlate
modifica- Paul Annacone, coach (2010-2013)
- Stefan Edberg, coach (2014-2015)
- José Higueras, coach (2008)
- Ivan Ljubičić, coach (2015-attuale)
- Peter Lundgren, coach (2000-2003)
- Tony Roche, coach (2005-2007)
- Miroslava Vavrinec, moglie.