Ivan Ljubičić

commentatore sportivo, allenatore di tennis e tennista croato

Ivan Ljubičić (1979 – vivente), allenatore di tennis ed ex tennista croato.

Ivan Ljubičić

Citazioni di Ivan Ljubičić modifica

  • [Su Novak Đoković] All'inizio non mi sembrava che spaccasse il mondo. Quando poi l'ho conosciuto, ho capito che aveva una motivazione e un'energia fuori dal comune. È sempre stato convinto di diventare numero 1 del mondo. È incredibile.[1]
  • [Nel 2005] Creatività e talento, sia fisico che tecnico, contro Federer devi fare molto di più che contro tutti gli altri. Agassi ci ha perso 6 volte di fila, Roddick 8 volte su 9, Hewitt da 7 match. Li capisco, ma tutti sappiamo che Roger è il più forte dobbiamo accontentarci di quello che ci lascia. A Rotterdam mi ha anche confidato che era arrabbiato perché, dopo la sconfitta in Australia, la gente ha cominciato a dire che era in crisi. Mi ha detto: "Adesso gli faccio vedere". Lui se resta concentrato 6-7 anni può diventare più forte di Sampras, come dice il mio coach Piatti, perché è più completo. Meglio concentrarci tutti su come dare il massimo e non su come batterlo perché tanto oggi dipende solo da Federer.[2]
  • Deve essere il Tour dei vincenti, non quello dei perdenti. Non puoi alzare il prize money di un primo turno a 30 mila dollari, non è così che dovrebbe andare. Chi vince, guadagna. C'è chi si lamenta, ok, ma andasse là fuori ad allenarsi e migliorare per vincere quei soldi. Sull'assegno non c'è scritto "per Roger Federer", c'è scritto "per il vincitore".[3]
  • Devi dare il 120% per due ore, sapendo che se fai un doppio fallo perdi il match e se cali di concentrazione lui ti monta sopra. Perché Roger è sempre presente mentalmente e non regala un punto. E poi, oltre a essere completo, fisicamente e tecnicamente, quando ne ha davvero bisogno tira fuori i colpi migliori.[2]
  • Il talento dovrebbe essere pagato per primo, invece pagano tutto il resto e a noi lasciano praticamente quello che resta.[3]
  • L'energia e lo sforzo che mette non solo in ogni match ma anche in ogni sessione d'allenamento è considerevole. Sia io che Andy stiamo giocando il nostro miglior tennis anche rispetto a quando abbiamo avuto il nostro best ranking. Lui gioca molto meglio adesso rispetto a quando era numero uno nel 2003. Io penso di giocare meglio adesso che nel 2006 quando ero numero tre. È solo che questi giocatori giovani sono incredibilmente bravi ed in forma. Lui è nei top 10 da molti molti anni. Molti direbbero solo col servizio, ma non è vero. Non si può essere top 10 per 10 anni solo col servizio. È un gran concorrente. Roger è un mio amico ma mi è dispiaciuto molto che Andy non abbia vinto Wimbledon. Perché come io avrei meritato di vincere un titolo dei Masters 1000, lui di sicuro merita di vincere una volta Wimbledon. Dopo Roger, lui è il miglior giocatore sull'erba di questa generazione.[4]
  • [Nel 2006] Mi considero davvero uno dei cinque migliori giocatori del mondo, questo però non significa che io sia vicino a Roger.
I really consider myself a top five player in the world, which it doesn't mean that I am close to Roger.[5]
  • Non reagisco alle aspettative dei media, del pubblico, della gente e di chiunque altro. So cosa sono in grado di fare. E so anche che il fatto di aver vinto qui non significa che vincerò Miami o altro. Bisogna essere realistici e cercare di consolidare questi risultati con altri risultati solidi, devo lavorare sul mio corpo per essere in forma e competitivo. So quanto sia difficile battermi, e darò filo da torcere a chiunque sarà dall'altra parte della rete. Questa è l'unica cosa che posso promettere al momento.[4]
  • Penso che ci sia un immenso rispetto tra di noi. Non so cosa accadesse prima e perché i giocatori non si rispettassero, o se ciò fosse vero. Perché non ne sono sicuro. Io ero molto vicino a Goran e lui era molto rispettoso verso alcuni giocatori ma non verso tutti.[4]
  • Penso che il rispetto stia dando luce a questo sport. Penso che lo stiano mostrando non solo i giocatori, ma anche gli allenatori, i fisioterapisti, i giornalisti e tutti quelli che stanno attorno a questo sport. Il nostro sport è molto in salute. Anche in questo periodo di difficoltà finanziarie i tornei vanno avanti e provano a migliorarsi sempre di più, e lo stesso fanno i giocatori. Penso che il tennis non abbia risentito di questi problemi di crisi nel 2008, 2009 ed anche nel 2010. Ciò mostra come il nostro sport sia in salute. Torniamo di nuovo al rispetto. È bello vedere come i giocatori rispettino i tornei ed i tornei rispettino i giocatori. In passato non è stato così. C'erano lotte, discussioni nell'Atp, tra tornei e giocatori.[4]
  • Penso che Roger insegni molto a tutti noi. Il fatto che lui abbia vinto lo Stefan Edberg Award per molti anni, votato dai giocatori come il più corretto nel tour, mostra ai giovani come comportarsi negli spogliatoi, in campo, in sala stampa. È il leader. Ovviamente il nostro leader. E siccome lo abbiamo come leader, noi tutti proviamo a rispettarci l'un l'altro. Penso che lui e Rafa abbiano mostrato come due campioni debbano rispettarsi.[4]
  • Ringraziamo gli Slam per quello che reinvestono nei programmi per i giovani e così via, ma non riesco a capire perché a un giocatore, che so, argentino debba interessare cosa ricavi un giovane australiano da Tennis Australia.[3]

Citazioni su Ivan Ljubičić modifica

  • Se mi chiedessero di fare il nome del tennista più sottovalutato del tennis attuale, non avrei dubbi: Ivan Ljubičić. (Andrea Scanzi)

Note modifica

  1. Dall'intervista "Lo sciopero non si farà mai", traduzione di Christian Turba e Laura Guidobaldi, Ubitennis.com, 22 febbraio 2012.
  2. a b Citato in Vincenzo Martucci, «Tanto vince tutto Federer», Gazzetta dello Sport, 22 marzo 2005.
  3. a b c Citato in Alessandro Mastroluca, Molto rumore per... un bel pugno di dollari, Ubitennis.com, 2 ottobre 2012.
  4. a b c d e Da Intervista a Ivan Ljubicic, Ubitennis.com, 21 marzo 2010.
  5. (EN) Citato in René Stauffer, The Roger Federer Story: Quest for Perfection, New Chapter Press, 2007, p. 241. ISBN 0942257391

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