John McEnroe

allenatore di tennis, commentatore sportivo e tennista statunitense

John McEnroe (1959 – vivente), allenatore di tennis ed ex-tennista statunitense.

McEnroe nel 1979
Per approfondire, vedi: Rivalità Borg-McEnroe.

Citazioni di John McEnroe

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  • [Sul tennis nel 2002] A guardarlo, tutto così uguale a se stesso, con le superfici sempre più dure e simili, mi sembra di essere più vecchio, perché una volta tutto era più bello, più vario, più appassionante. La prima cosa che mi viene in mente è che oggi i primi non sembrano tanto affamati e desiderosi di prendersi tutto. Si accontentano di quello che hanno, che non sono gli Slam, ma magari i tanti altri tornei che si giocano adesso e che ai miei tempi contavano molto meno.[fonte 1]
  • [Nel 2012] Bernard ha un potenziale che non vedo al momento in nessun altro giovane del circuito, e in un anno ha già sviluppato un buonissimo bagaglio, ma anche un approccio in campo molto pratico e razionale.[fonte 2]
  • Bisogna fare qualcosa perché il tennis sta perdendo pericolosamente popolarità. [...] Becker che annuncia il suo ultimo Wimbledon è stato come un pugno allo stomaco. È stato il personaggio più importante degli ultimi 12 anni. Sa che non può più vincere un Grande Slam, ma è anche usurato. Si gioca troppo, non c'è tempo per recuperare e allenarsi, ormai il tennista ha il fisico del giocatore di football.[fonte 3]
  • [Sulla finale di Wimbledon 1981] Borg non aveva più lo stesso fuoco, era come se avesse bisogno di togliersi la pressione di dosso. Dopo cinque anni doveva averne abbastanza. sembrava che nella sua testa avesse accettato di farsi sconfiggere da me.[fonte 4]
  • Che mi amiate o che mi odiate, spero che a ripensarci sentiate di aver avuto quello per cui avete pagato.[fonte 5]
  • È più facile avere nemici che avere amici – specialmente se i tuoi amici diventano anche loro tennisti professionisti e tu sei sulla strada per diventare numero uno del mondo. Potrebbe suonare come un cliché ma sei da solo quando sai al vertice, ma solo perché è un cliché non significa che sia sbagliato.[fonte 6]
  • È sempre difficile prendere la decisione di smettere, ma se confronto il mio gioco col desiderio di rimanere tra i primi dieci, allora diventa più facile.[fonte 7]
  • [Sulla finale persa al Roland Garros del 1984 contro Ivan Lendl] È stata la peggiore sconfitta della mia vita, una sconfitta devastante: a volte ancora mi tiene sveglio la notte. Persino adesso è dura per me commentare quel Roland Garros… Ci saranno dei giorni in cui starò letteralmente male solo a stare lì, ripensando a quella partita. Pensando a cosa ho gettato via e a come sarebbe stata diversa la mia vita se avessi vinto.[fonte 8]
  • Eccomi qui, alla fine del '91, con tre figli e l'intenzione di giocare meno, proprio nel momento in cui l'ATP stava cercando di convincere i suoi migliori giocatori a giocare di più. Sentivo come se Larry poteva capire quel che provavo. Mi disse di dimenticarmi della classifica e di concentrarmi solo sui grandi eventi. Lui era fondamentalmente nuovo al coaching e sentivo che sarebbe stato un buon allenatore. Sapevo che lavorare con me sarebbe stato per lui un trampolino di lancio, e che mi avrebbe dato rinnovata energia, e questo è essenzialmente quel che successe.[fonte 9]
  • [Sugli arbitri] Fra cinque anni non ce ne sarà più uno in giro. Ditemi: a cosa diavolo servono con il replay elettronico? Sarebbe più interessante se ad arbitrare fossero gli stessi giocatori. Poi, se l'avversario non è d'accordo con la tua chiamata, può sempre chiedere l'intervento della moviola.[fonte 10]
  • Gli italiani sono passionali ed emotivi come me, mentre Jannik è serio e compassato. Diventare n. 1 da voi è un ruolo potenzialmente dirompente, [...]. Con quale generosità Sinner avrà voglia di donarsi a un Paese affamato? Lui ripete che è concentrato solo sui miglioramenti. Sono curioso di scoprirlo. [...] Una posizione [il numero uno] non facile da reggere, in effetti. Gli occhi sempre addosso, la pressione, tutti che ti tirano per la giacchetta. Dove si riposa in Italia, di solito, Sinner? Lo sa che dovrà andare in giro scortato? È un tipo silenzioso e riservato, a cui piace viaggiare sotto i radar: andrà a sbattere contro l'entusiasmo italiano. Io gli auguro di divertirsi nel ruolo di leader, di concedersi qualche spazio di manovra sennò il numero uno rischia di schiacciarlo.[fonte 11]
  • Ho più talento io nel mio dito piccolo, di quanto ne abbia Lendl in tutto il suo corpo.[fonte 8]
  • I giudici di tennis di solito sono tennisti frustrati che non ce l'hanno fatta, o vecchi che vogliono guardare un po' di sport.[fonte 8]
  • I piccoli tennisti devono giocare meno tennis e provare altri sport, come ho fatto io da giovane. Ti fa crescere meglio come atleta e come persona.[fonte 12]
  • [Rivolto alla stampa] Il tuo Mirror rincoglionisce i ragazzi.[fonte 13]
  • La decisione di Borg di ritirarsi è stato uno dei grandi dolori della mia carriera. [...] Giocare quando Bjorn e Jimmy Connors erano numero uno e numero due e far parte del giro è stato, in un certo senso, come vivere un sogno. Non parlo del resto, il tennis era indubbiamente al massimo del suo splendore.[fonte 14]
  • Laver è stato il mio idolo fin da ragazzo. Per me ha sempre rappresentato il massimo per come giocava e quello che ha vinto. Un campione straordinario, vorrei assomigliargli.[fonte 15]
  • Nel tennis, chiedere scusa dovrebbe essere considerato contro il regolamento.[fonte 16]
  • [Scherzando] Nella concitazione di un momento caldo si può perdere la testa. A me è successo una volta sola...[fonte 17]
  • Nessuno vi crederà se lo scriverete, ma io non avevo mai contestato un giudice di linea finché non giocai a Wimbledon per la prima volta.[fonte 18]
  • Non chiedetemi se Raducanu diventerà una buona giocatrice, perché lo è già.[fonte 19]
  • [Su Andre Agassi] Non ho mai giocato contro nessun giocatore che colpisca la palla così forte, così spesso e in maniera così accurata.[fonte 6]
  • Non importa se vinci o perdi, fino a che perdi.[fonte 20]
  • Non posso essere razionale quando parlo con i giornalisti, perché loro non sono persone razionali.[fonte 8]
  • [Su Marcelo Ríos durante una telecronaca] Non sono nemmeno sicuro che vada lá fuori con una strategia in testa, Cliff. Va in campo e colpisce come viene, angola la palla, va a ruota libera confidando solo sul suo talento. Anche Agassi era cosí. Andre colpiva la palla e diceva: voglio essere uno che crea i colpi e basta. Ma perché Agassi ha vinto a tutt'oggi 7 Slams e Rios zero è perché Agassi ha imparato a giocare i suoi avversari, a giocare dentro i suoi limiti, ad andare in campo e rimanere concentrato, ad essere fisicamente preparato, ad avere una strategia, un piano di gioco.[fonte 21]
  • [Sul tennis nel 2002] Oggi non si lascia niente al caso, tutto è computerizzato, studiato e seguito, dall' allenamento tecnico a quello fisico, dall' alimentazione agli schemi in campo, alla programmazione dei punti e del rendimento. Ma non c' è più fantasia, non ci sono più personalità. E il tennis ne soffre... Anche quando arrivai io, sembrava che tutti avessero il collo della camicia inamidato e che di lì a poco mi avrebbero chiesto di mettermi i pantaloni lunghi per giocare. Io reagii tirando fuori la mia personalità, magari fra un po' arriverà qualcun altro con idee diverse.[fonte 1]
  • Ogni match meriterebbe di essere pensato allo stesso modo di un pittore davanti a una tela ancora candida. Quanto meno, questo è il tennis che piacerebbe a me.[fonte 22]
  • Purtroppo ho l'impressione che la gente venga a vedere i miei match più per vedermi arrabbiato che per il mio tennis.[fonte 23]
  • Quando Roger cambia marcia non ce n'è più per nessuno, salta qualsiasi difficoltà e trasforma qualsiasi colpo in vincente.[fonte 24]
  • [Su Donald Young nel 1999] Questo ragazzo gioca alla stessa maniera di un altro mancino che conosco molto bene.[fonte 25]
  • [Su Parigi] Sarebbe un bel posto se solo si riuscisse a mandar via tutti quelli che ci abitano.[fonte 26]
  • Se ci fosse stata la moviola anche ai miei tempi, avrei messo più energia nel giocare i punti, che è poi la cosa più importante, invece che nelle proteste. Alcuni pensano che avrei vinto di più. Io credo che avrei vinto più tornei dello Slam. Ma sicuramente sarei stato molto più noioso.[fonte 10]
  • Se mi avessero detto 30 anni fa che avrei fatto il commentatore televisivo, avrei risposto 'Non insultatemi'.[fonte 27]
  • Secondo me ci dovrebbero essere meno tornei femminili. Le donne nel tennis sono migliorate più che in qualsiasi sport, ma non bisognerebbe spremerle troppo. Il gioco è diventato sempre più fisico, e oggi sul campo ci si deve confrontare non solo con le difficoltà che ti procura l'avversario, ma anche da quelle che ti gettano addosso le tue stesse aspettative. Le donne non possono giocare lo stesso numero di tornei dei maschi. Lo si capisce dal numero di infortuni che si verificano, molte tenniste si accorgono troppo tardi che avrebbero dovuto ridurre il loro programma.[fonte 28]
  • [Rivolto al giudice di sedia George Grimes] Sei una disgrazia per l'umanità.[fonte 13]
  • So di avere un problema. Quando entro in campo, divento un maniaco.[fonte 29]
 
John McEnroe in campo
  • [Su come abbia potuto perdere la finale del Roland Garros '84] Sono quindici anni che me lo chiedono. Non so più cosa dire. Penso si sia trattato di una distorsione spazio-temporale, qualcosa sul tipo di Star Trek o roba simile.[fonte 30]
  • [Nel 1981] Spero di riuscirci un giorno [a vincere il Roland Garros]. Non si è dei grandi tennisti se non si vince almeno una volta in Francia.[fonte 31]
  • Ti trovi là in mezzo, tutto solo, a combattere fino alla morte sotto gli occhi di persone che mangiano panini al formaggio.[fonte 13]
  • Uno come Santoro non farà mai quarti in uno Slam![fonte 32]
  • Vincere a Wimbledon era diventato secondario. La cosa cui tenevo di più era di evitare ulteriori scenate. In quella partita mi ero reso talmente ridicolo che tutto quello che volevo era filarmene al più presto.[fonte 33]
  • Vorrei amare il tennis quanto lo ama Connors.[fonte 34]

Citazioni in lingua originale

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  • [Su Federer nel 2004] È il giocatore più dotato che abbia mai visto in vita mia. Ho visto un sacco di persone giocare. Ho visto i Laver, ho giocato contro alcuni dei più grandi giocatori come i vari Sampras, Becker, Connors, Borg, li conoscete. Questo ragazzo può diventare il migliore di ogni tempo. Questo, secondo me, dice tutto. È probabilmente il più grande giocatore che sia mai vissuto. Può battere metà dei suoi avversari giocando a occhi chiusi.
He's the most gifted player that I've ever seen in my life. I've seen a lot of people play. I've seen the Lavers, I played against some of the great players-the Samprases, Beckers, Connors, Borgs, you name it. This guy could be the greatest of all time. That, to me, says it all. He's probably the greatest player that ever lived. He can beat half the guys with his eyes closed.[fonte 35]
  • Gilbert, non ti meriti di giocare sul mio stesso campo! [...] Sei il peggiore. Il peggiore!
Gilbert, you don't deserve to be on the same court with me! [...] You are the worst. The ------- worst![fonte 36]
  • Non ci posso credere!
I can't believe this![1]
  • Non puoi essere serio!
You cannot be serious![2]
  • [Su Roger Federer nel 2010] Penso che adesso possiamo apprezzare ancor di più quanto [Roger] sia incredibile, perché ha mostrato qualche emozione in più sul campo ed è diventato padre, così adesso sembra più umano. Questo rende ciò che sta facendo ancora più sorprendente.
I think we can all appreciate how incredible he is even more lately, because he's shown a bit more emotion on court and he's become a father so he seems a bit more human. That makes what he's doing seem even more amazing.[fonte 37]
  • Penso che avrei potuto essere un tennista migliore!
I think I would have been a better player![fonte 38]
  • Per favore dimmelo!
Please tell me![3]
  • Per Jimmy, il tennis ha sempre significato soldi, e la Coppa Davis non era remunerativa!
For Jimmy, tennis meant money, and Davis Cup wasn't money![fonte 39]
  • Potrebbe essere il giocatore più talentuoso che io abbia mai visto, qualcuno che arriva solo ogni 10 o 20 anni. Se vuoi essere un giocatore di tennis, allora ispirati a Roger Federer. Io ho vinto tre titoli a Wimbledon e sogno di poter giocare come lui.
He could be the most talented player I've ever seen, someone who comes along only every 10 or 20 years. If you want to be a tennis player, then mould yourself on Roger Federer. I won three Wimbledon titles and I wish I could play like him.[fonte 40]
  • Preferisco passare la serata con la mia famiglia e i miei amici, e con le persone che mi hanno supportato e non con un gruppo di 70-80enni che mi dicono che mi comporto da idiota.[4]
I wanted to spend [the night] with my family and friends and the people who had supported me, not a bunch of stiffs who were 70-80 years old, telling you that you're acting like a jerk.[fonte 41]
  • [A uno spettatore che lo insultava] Quali altri problemi hai oltre a essere un disoccupato, un idiota e un coglione?
What problems do you have, besides being unemployed, a moron and a dork?[fonte 38]
  • Rispondi alla mia domanda! La domanda, idiota!
Answer my question! The question, jerk![5]
  • [Su Roger Federer nel 2010] Quando hai vinto tanto quanto ha vinto lui, viene da chiederti come potrà reagire quando inizierà a perdere con regolarità negli eventi più importanti – raggiungendo finali o semifinali – non sarà facile per lui. Ma, sembra avere parecchia cura del suo corpo, il modo in cui si muove non sottopone il corpo a uno sforzo eccessivo, così verrebbe da pensare che sarà capace di giocare ancora per qualche anno ad alti livelli. Lo spero, perché siamo davvero fortunati ad averlo.
When you've won as much as he has you have to wonder how he will react when he starts losing regularly at major events – not reaching finals or semis – that's not going to be easy for him. But, he seems to take great care of his body, the way he moves doesn't put a lot of strain on the body so you would think he would be able to play at this top level a few more years. I hope so, because we are lucky to have him.[fonte 37]
  • [Dopo una clamorosa sconfitta] Questa sconfitta mi ha insegnato una lezione ma non sono sicuro di quale sia. Se, nei prossimi mesi, sarò solo numero otto o numero dieci nel mondo, dovrò iniziare a vedere quale lavoro posso fare fuori dal campo. Avrò bisogno di fare qualcosa se voglio essere numero uno.
This taught me a lesson but I'm not sure what it is. If, in a few months, I'm only number eight or number ten in the world, I'll have to look at what off-the-court work I can do. I will need to do something if I want to be number one.[fonte 42]
  • So che posso vedere la palla meglio dei giudici di gara. Io posso "sentire" se la palla è dentro o fuori. La cosa frustrante è sapere di avere ragione ma non poter fare comunque nulla.
I know I can see the ball better than the officials. I can "feel" when a ball is out or not. What's so frustrating is to know you're right and not be able to do anything about it.[fonte 43]
  • Sono stupito, non solo dalla bellezza del gioco di Roger, ma anche dalla consistenza delle sue vittorie nei tornei. Ancor più sorprendente è il fatto che sembra amare ciò che sta facendo e poi gestisce la pressione davvero bene. Roger è un gran campione e un ambasciatore per il nostro sport.
 
John McEnroe agli US Open
I am amazed, not only by the beauty of Roger's game, but also the consistency of his tournament wins. Even more amazing is the fact that he seems to love what he is doing and he handles the pressure so well. Roger is a great champion and ambassador for our sport.[fonte 44]
  • Tutti amano il successo, ma detestano le persone che lo possiedono.
Everybody loves success, but they hate successful people![fonte 38]

Citazioni su John McEnroe

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  • Avete letto tutte le critiche che sono state scritte contro McEnroe, ma nonostante le sue cattive maniere, lui non ha ucciso nessuno né ha rapinato una banca.[6] (Bud Collins)
  • Borg e Connors vi prendono a colpi d'ascia, Mac vi lavora con uno stiletto, e in pochi minuti buttate sangue da cento ferite. (Arthur Ashe)
  • Di giocatori come McEnroe se ne trova uno ogni cento anni. (Stefan Edberg)
  • È un figlio di buona donna ma è un genio. (Jack Kramer)
  • Era furbo: fermava il gioco apposta per 10 minuti, specialmente se stava perdendo. Che professore. Pensava al dopo, a come provocare l'avversario. (Goran Ivanišević)
  • Il mio modello era John McEnroe. Non perché spaccasse le racchette, ma per il suo modo di essere personaggio. (Andrea Lucchetta)
  • Il più creativo dei contemporanei, in grado di prescindere dalla muscolarità dilagante dei nostri tempi. Mancino, capace di scoraggiare Lendl, di sfruttare al meglio l'erba di Wimbledon (tre titoli) e l'atmosfera di New York (quattro titoli). Mostro di talento, di egocentrismo. (Gianni Clerici)
  • John era un giocatore che si basava sulle sensazioni ed il miglior modo per fargliele tornare era mostrargli com'era quando le aveva. (Larry Stefanki)
  • John McEnroe era il mio idolo. Era l'unico giocatore che davvero adoravo guardare. Come persona invece, non lo considero molto. Dice che io ho solo un buon colpo. Il che fa di me un genio, o fa degli altri delle schiappe… Lui considera tutti degli zeri. Ma ora chi se ne importa di John McEnroe… È solo un idiota! (Goran Ivanišević)
  • [Rispondendo alla domanda sul miglior doppio di sempre] John McEnroe insieme a non importa chi. (Peter Fleming)
  • John McEnroe non era tanto alto, eppure si può ragionevolmente affermare che sia stato il miglior giocatore di serve and volley di tutti i tempi; ma d'altronde, McEnroe era un'eccezione rispetto a tutti o quasi gli schemi di prevedibilità esistenti. Al suo apice (diciamo dal 1980 al 1984) è stato il più grande tennista di sempre – e il più dotato, il più bello, il più tormentato: un genio. Per me, guardare McEnroe che indossa una giacca blu in sintetico e fa quelle ignobili telecronache colorite, zeppe di luoghi comuni idioti, è come guardare Faulkner che fa uno spot pubblicitario per una catena di negozi di abbigliamento. (David Foster Wallace)
  • John McEnroe, una peste irrequieta con le lentiggini. Altro statunitense, altro mancino provocatore. È la Mocciosità sfrontata che, torneo dopo torneo, si trasforma nel poeta della racchetta, Rimbaud e Baudelaire insieme. Più Rimbaud che Baudelaire, forse. Volgare e immacolato. Negli anni Ottanta sui campi di calcio Maradona è il piede sinistro di Dio; sui campi da tennis la mano sinistra di Dio si chiama McEnroe. (Gian Luca Favetto)
  • John può cambiare le sue tattiche e il suo stile per adattarsi alla strategia dell'avversario e alla superficie del campo. Ha un'incredibile coordinazione visiva, ed è veloce, con un tremendo lavoro di gambe. Aver giocato a calcio l'ha probabilmente aiutato molto. Ma ciò che valorizza il tutto è il suo tempismo. Questo è un qualcosa con cui si nasce, ma McEnroe l'ha affinato attraverso la pratica. Il suo servizio non è certo il più incisivo, ma può cambiare velocità e angolo. Ha anche il vantaggio di essere mancino, per questo infatti i suoi servizi tagliati rimbalzano nella direzione opposta rispetto a quelli dei destrimani e li confondono. (Arthur Ashe)
  • [Sui tic dei tennisti] La bizzarra posizione di servizio di McEnroe, aperta e con le braccia rigide, con entrambi i piedi paralleli alla linea di fondo e il fianco rivolto così rigorosamente alla rete che sembra una figura su un fregio egizio. (David Foster Wallace)
  • Le sue partite erano assoli di jazz, musica sconsacrata. (Emanuela Audisio)
  • McEnroe al di fuori del campo era molto più dolce di quanto immaginava la gente; di quanto pensavo io. Non credo ci siano state così tante persone nella storia del tennis a essere state perdonate così tante volte dagli avversari quanto lo fu McEnroe. (Mats Wilander)
  • McEnroe è stato il primo a giocare palle incrociate, rapide, in demi-volée da metà campo, che confinavano l'avversario fuori dai limiti laterali del terreno di gioco. Questi colpi erano accarezzati, appena udibili, eseguiti con un ampio movimento del braccio accompagnato da un'estensione verticale, come se McEnroe attraverso questi colpi liberasse il proprio corpo da ogni pesantezza. (André Scala)
  • McEnroe è stato innovatore per motivi più sottili, eppure importanti, e ancora attuali. In un momento particolarissimo della crescita del nostro sport, nella tendenza generale a trasformarlo in un gioco di difesa, tra molti non geniali imitatori di Borg, spiegò a tutti come l'attacco fosse ancora uno spartito irrinunciabile e dette il "la" a quanti vennero dopo lui come Becker e Stich, Edberg e Rafter. John definì un concetto dell'anticipo ancora più grande di quello attuale: non solo i colpi, lui anticipava addirittura le geometrie dell'avversario. (Adriano Panatta)
  • McEnroe è uno di quei giocatori che non possono essere trascurati quando si tratta di risolvere un quesito antico, stabilire cioè chi sia stato il più forte tennista di tutti i tempi. Premesso che la trasformazione del gioco e delle racchette rende impossibile una risposta credibile e convincente, credo che si possa indicare in McEnroe il tennista più geniale in tutta la storia di questo gioco. La sua magica mano sinistra sapeva ricavare traiettorie incredibili, rotazioni diaboliche, angoli che buttavano l'avversario fuori dal campo. (Rino Tommasi)
  • McEnroe era un ragazzo che metteva tutto in mostra, e tuttavia quando si trattava di vincere non sbagliava un colpo. McEnroe faceva di tutto per vincere una partita di tennis. Utilizzava tutte le armi a sua disposizione. (Ion Țiriac)
  • [Durante le semifinale di Wimbledon nel 1980] Mio figlio tiene un comportamento migliore del tuo. Lo porterò a giocare con te. (Jimmy Connors)
  • Nel 1977 l'ho visto qui a Wimbledon per la prima volta, l'anno dopo mi ha battuto facile a Stoccolma, a casa mia. Poi in America giocammo un paio di grandi match, e iniziammo a rispettarci. A quei tempi John in campo dava fuori di matto, un giorno lo presi da parte gli dissi: "Ehi, prenditela calma, dovresti divertirti a giocare." (Björn Borg)
  • Nessuno ha un senso dell'amicizia come John. Ed è anche bravissimo come marito e come padre. E credo che ancora oggi molti apprezzino quello che noi due abbiamo dato al tennis. (Björn Borg)
  • Non credo di essere cambiato poi molto come giocatore, ma Mac, con tutte le sue scenate, mi ha fatto proprio apparire sotto una luce migliore! (Jimmy Connors)
  • Non ha pagato il prezzo![7] (Billie Jean King)
  • [Riguardo la finale del Roland Garros 1984] Penso che se avessi perso avrei comunque vinto un po' di major dopo. Ma in senso negativo fu il match più importante della sua carriera, perché se avesse vinto avrebbe provato a vincere l'Australian Open e magari sarebbe arrivato a 10 o 12 slam e oggi sarebbe considerato alla stessa stregua di Laver o Federer. (Ivan Lendl)
  • Per via di quello che accadde a Wimbledon, in Inghilterra nessuno aveva la notorietà di McEnroe. [...] Eppure John, quando da ragazzino vide per la prima volta Bjorn agli US Open capì di avere qualcosa in comune con lui. Qualcosa che non voleva rovinare. Aveva un grandissimo rispetto per Bjorn. (Peter Fleming)
 
John McEnroe
  • Pure con lui ho avuto degli screzi ma ora siamo amici e abbiamo anche giocato in doppio assieme negli over 45. Tre anni fa, poi, John a Wimbledon ci ha tenuto a dirmi: "Corrado, ho visto per la prima volta su YouTube cosa ti fece Connors[8]: ma quello era completamente pazzo, mai vista una cosa di questo genere, da fantascienza, non credevo ai miei occhi". Chiacchiere tra giocatori d'altri tempi. (Corrado Barazzutti)
  • Quando giocavo io il pubblico era più vicino a noi giocatori, ci conosceva, ci sentiva gridare. McEnroe con le sue urla e le proteste ha costruito una carriera. La gente lo amava perché dicevano: "Ci sarà sicuramente casino". Oggi un McEnroe non esisterebbe, non potrebbe giocare. Da due o tre anni, la finale del doppio maschile si gioca sul Centrale, quella del doppio delle leggende sul campo 1. Il Centrale è vuoto, l'1 è stracolmo. La gente vuole vedere McEnroe ancora. (Yannick Noah)
  • Sarei disposto ad avere 37 e 2 tutta la vita in cambio della seconda palla di servizio di McEnroe. (Beppe Viola)
  • Se è il nostro miglior giovane siamo in un grosso guaio. È leggerino! (Pancho Segura)
  • Se fossi un po più gay di quello che sono, mi farebbe piacere essere accarezzato dalla volée di McEnroe. (Gianni Clerici)
  • Tra i miei rimpianti anagrafici, oltre a non avere avuto il tempo di vedere De André con la Pfm, Gaber in Polli di allevamento e i Led Zeppelin che si trippavano copiosamente in Galles, c'è quello di aver potuto godere soltanto degli scampoli finali di SuperBrat. L'Era del Moccioso l'ho solo studiata nei libri di testo (Tommasi). Il giorno in cui perse a Parigi con Lendl, terrificante Duce Sadico, fu un giorno tragico. L'11 settembre del tennis. McEnroe è stato uno dei più grandi geni del Novecento. Quello era tennis. (Andrea Scanzi)
  • Un Peter Pan con la racchetta. Ogni volta che giocava a Wimbledon, la Bbc imbavagliava i microfoni di campo, come i vittoriani coprivano le gambe dei pianoforti. Tom Hulce per la parte di Mozart nel film Amadeus di Forman confessò di essersi inspirato a McEnroe. Sir Ian McKellen nel provare Coriolano per la Royal Shakespeare Company usò McEnroe come modello per il capo ribelle. Un monello imbronciato e lentigginoso, uno in cui si rispecchiava la nuova società. Rispettare le convenzioni non era più un obbligo. (Emanuela Audisio)
  • L'uomo che il New York Times ha definito il peggior rappresentante dei valori americani dai tempi di Al Capone. Signori e signore, John McEnroe.
  • McEnroe ha più talento ma giocare con Borg è come farsi prendere a martellate. E se Borg è un martello pneumatico, McEnroe invece è una lama affilata: un taglio qui, un taglio là e all'improvviso sei ricoperto di sangue. Anche se le ferite non sono tanto profonde, alla fine... muori dissanguato. (Arthur Ashe)
  • Te lo dirò solo una volta. Vincerai Wimbledon. Magari non quest'anno ma è solo questione di tempo. Diventerai numero uno, ne sono certo. [...] Ma non ti ricorderanno come uno dei più grandi e sai perché? John, guardami! Perché non piaci a nessuno! Nessun ragazzino sogna di diventare come McEnroe da grande. [...] Tra vent'anni l'unica cosa che diranno di te sarà: "Come si chiamava quel pazzoide che urlava sempre contro il giudice di sedia?" Mi hai rubato la partita, ma ti sono amico. (Peter Fleming)
  1. Frase pronunciata nei confronti di un giudice di sedia a Wimbledon; video disponibile su youtube.com.
  2. McEnroe si rivolse con queste parole al giudice di sedia durante un match contro Tom Gullikson a Wimbledon nel 1981 perché non era d'accordo con una sua decisione; video disponibile su youtube.com. La frase, probabilmente la più famosa delle sue, è diventata anche il titolo della sua biografia.
  3. Frase pronunciata a Wimbledon nel 1981 verso un giudice di sedia che non gli prestava attenzione; video disponibile su youtube.com.
  4. Frase pronunciata da McEnroe alla stampa per giustificare la sua assenza alla cena in onore del vincitore a Wimbledon 1981, dopo che l'All England Club non gli aveva concesso il titolo di socio onorario per via del suo comportamento nel corso del match.
  5. Frase pronunciata nei confronti del giudice di sedia durante il torneo di Stoccolma del 1984; video disponibile su youtube.com.
  6. Questo fu il preambolo alla telecronaca della finale di Wimbledon 1981 tra Borg e McEnroe, per cui Collins fu tanto criticato. In quell'edizione infatti McEnroe insultò più volte gli arbitri e i giudici di linea con parole pesanti.
  7. Frase che la King ripeteva spesso alludendo alla disarmante naturalezza con la quale McEnroe giocava e vinceva, pur senza sottoporsi a estenuanti sedute d'allenamento, a differenza di gran parte degli altri tennisti.
  8. Il riferimento è alla semifinale degli US Open 1977, giocata tra Connors e Barazzutti e vinta dal primo con il punteggio di 7-5, 6-3, 7-5. Nel terzo set, sul punteggio di 5-3 per l'italiano, Connors tira un rovescio anomalo, che a giudizio di Barazzutti è chiaramente fuori. L'arbitro tuttavia non sembra essere dello stesso avviso. I campi in terra, tuttavia, permettono di controllare il segno della pallina sul campo e di valutare, in tal modo, se questa è uscita o meno. L'italiano, dunque, chiede che il segno venga controllato ma l'arbitro si attarda e così Connors piomba di corsa nell'altro campo, cancella il segno e poi torna trotterellando nel suo campo. Barazzutti è incredulo e lo diventa ancor di più quando l'arbitro redarguisce semplicemente l'americano – un gesto del genere è da considerarsi molto grave e meriterebbe ben altra punizione – giudicando per di più la palla buona ed assegnando di conseguenza il punto a Connors.
  1. a b Citato in Vincenzo Martucci, McEnroe: «Manca la fantasia», La Gazzetta dello Sport, 4 luglio 2002.
  2. Citato in Davide Uccela, McEnroe ottimista su Murray e Tomic, ubitennis.com, 10 gennaio 2012.
  3. Citato in Vincenzo Martucci, Troppo Sampras per il tennis, La Gazzetta dello Sport, 8 luglio 1997.
  4. Citato in Folley, p. 39.
  5. Citato in Folley, p. 13.
  6. a b Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, ubitennis.com, agosto 2008.
  7. Citato in Gianni Clerici, Un saluto a Mac, lunatico artista, la Repubblica, 9 settembre 1992.
  8. a b c d Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, ubitennis.com, giugno 2008.
  9. Citato in Stefano Pentegallo, Non è finita finché non è finita. Chi seguirà Stefanki dopo Roddick?, ubitennis.com, 29 ottobre 2012.
  10. a b Citato in Stefano Semeraro, McEnroe: "Aboliamo gli arbitri", lastampa.it, 18 luglio 2011.
  11. Dall'intervista di Gaia Piccardi, McEnroe: «Sinner numero 1? Posizione difficile da reggere in un Paese affamato come l'Italia. L'infortunio di Djokovic? Scandaloso», corriere.it, 6 giugno 2024.
  12. Citato in Stefano Semeraro, C'era una volta il tennis in America, lastampa.it, 2 settembre 2010.
  13. a b c Citato in Emanuela Audisio, La sfida di McEnroe il tennis ribelle degli anni Ottanta, la Repubblica, 13 novembre 2005.
  14. Citato in Folley, p. 16.
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Bibliografia

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