Boris Becker

allenatore di tennis e tennista tedesco

Boris Becker (1967 – vivente), ex tennista tedesco.

Boris Becker (1994)

Citazioni di Boris Becker

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  • [Su Federer nel 2004] Abbiamo un ragazzo dalla Svizzera che sta giocando in un modo in cui non ho mai visto nessuno – e voglio dire nessuno – giocare prima. Come siamo fortunati a poter vedere tutto ciò. Se rimane in salute e motivato – e se la meravigliosa abilità che possiede, rimane con lui – lui è il tipo di ragazzo che può superare il più grande.
We have a guy from Switzerland who is just playing the game a way I haven't seen anyone – and I mean anyone – play before. How fortunate we are to be able to see that. If he stays healthy and motivated – and the wonderful feel he has stays with him – he is the kind of guy who can overtake the greatest.[1]
  • [Sui gemiti delle tenniste] C'è qualcosa di sensuale nelle loro grida, mi chiedo se si distruggano le corde vocali o se sia una espressione di pazzia, comunque bisogna ridurre questi gemiti, non si può continuare così.[2]
  • Ci sono state molte grandi rivalità sia nel tennis maschile che in quello femminile. Sono fondamentali per creare fan in tutto il mondo. Novak e Rafa ne hanno milioni. Così come Federer, Serena Williams o Steffi Graf. Le più grandi? Impossibile dirlo. Ho adorato l'era di Borg-McEnroe, ma anche Connors e Lendl non erano male, Sampras e Agassi erano fantastici. Mi piace pensare che anche Becker-Lendl o Becker-Edberg siano state interessanti. Ci sono così tante rivalità maschili, ma anche nel femminile non mancano. Penso alla quantità di volte in cui Chris Evert e Martina Navratilova ha giocato l'una contro l'altra. Penso ai tempi in cui Steffi era al top, pensa al tempo di Billie Jean King.[3]
  • Cinque anni fa nessuno avrebbe mai pensato che l'incredibile record di 14 Slam di Pete Sampras avrebbe mai potuto essere battuto, almeno non in questo secolo. Ma se continua così Federer ha una buona chance e pure il talento per vincere i quattro Slam in un anno. Se resta in salute e tiene alte le motivazioni, può diventare il migliore. Sta giocando contro la storia, contro tutte le leggende del passato. Lo paragonerei a Tiger Woods.[4]
  • Dici che è il migliore di sempre? Non lo so. Tu dici che è il giocatore di maggior successo che noi abbiamo mai visto, ma come fai ad essere sicuro che sia il migliore di sempre? Paragonare generazioni diverse è sempre molto difficile, soprattutto nel tennis, anche se ci sono molti elementi che potrebbero indurci a pensare che Federer sia il più grande. Ha vinto 17 slam, più di tutti. È stato più settimane di tutti alla posizione nr.1, che è un record impressionante e che ci dimostra che è stato un grande giocatore per anni e anni. La sua continuità è forse una delle sue più grandi qualità. [...] Ma avrebbe mai battuto McEnroe quando era al top nel 1984 nella finale di Wimbledon usando una racchetta molto diversa da quella che usa oggi? Ne dubito. Avrebbe mai battuto Borg quando lo svedese dominava al Roland Garros ed a Wimbledon? Ti dico che ne dubito anche in questo caso, ma non voglio sminuire nemmeno per un momento i risultati di Roger.[5]
  • [Nel 2004] È arrivato il futuro del tennis, e si chiama Mario Ancic.[6]
  • [Su Federer, dopo la finale di Wimbledon 2005] È davvero di un'altra categoria rispetto a tutti gli altri tennisti, qualcosa di unico per completezza di gioco. E con questa finale ha spedito un messaggio agli avversari: "Roger può migliorare ancora".[7]
  • [Nel 2002] Giocandoci sempre meno, l'erba, che quest'anno è più alta e lenta, è diventata terra di conquista per questi grandi, reattivi, atleti che ci sono adesso nel tennis. Gli stessi che si fanno notare in tutti i tornei. Gli Slam sono diventati lo specchio del circuito.[8]
  • Henri fa colpi che non esistono. Sa essere incredibile, e ti fa sentire come un raccattapalle.[9]
  • I grandi ci sono in ogni epoca ma in questi particolari anni chi ha portato a casa la maggior parte dei trofei lo ha fatto in modo straordinario. Non si lascia il segno solo con i successi. Roger è capace di incantarti, è l'opposto dei teddy boy, la nemesi di John McEnroe. E l'emisfero femminile del tennis è dominato da una che sta proprio dall'altra parte: Serena Williams. Aggressiva, quasi cattiva però è una donna e non si era mai vista prima tanta elettricità tra le ragazze.[10]
  • In un certo senso Roger è vittima della sua grande qualità: lui è stato il primo all-surface man, e oggi non soltanto i migliori seguono il suo esempio, ma ogni tennista con ambizioni tende a farlo. In questo senso il tennis è diventato ancora più competitivo e sempre più insidioso, perché diventano sempre di più le occasioni in cui bisogna difendersi. Speriamo che in questa prospettiva Roger non inizi proprio ora a commettere errori di strategia.[11]
  • Io sono un "Giocatore", nato con la voglia di vincere, e tutto ciò fa parte della mia indole. Che sia tennis o siano gli scacchi, io voglio giocare non solo per farlo, ma perché mi piace mettermi alla prova.[12]
  • Mi sento molto lusingato quando entro in una stanza e tutti si voltano per guardarmi. Il mio nome oggi è conosciuto in tutto il mondo e io vorrei trarne vantaggio.[13]
  • Nel tennis, a questo livello, le partite si vincono con la strategia, mentalità e forza di volontà.[14]
  • Non c'è posto per Stich nel tennis tedesco.[15]
  • Penso che Djokovic insieme a Nadal e Federer non siano solo icone sportive, ma anche culturali. Ognuno di loro potrebbe facilmente essere il presidente nei rispettivi Paesi. Loro hanno un seguito che va ben oltre la Serbia, la Spagna e la Svizzera. L'impatto che hanno sul tennis è enorme. Capiremo veramente quanto sono grandi solo una volta che andranno tutti in pensione.[3]
  • [Su Edberg] Per lui è più facile, perché può fare una cosa sola.[16]
  • Quando sei giovane, sei in cerca della tua identità e vincere è un modo per esprimerti. Quando perdevo volevo morire. E poiché con la vittoria diventavo qualcuno, di conseguenza, nella sconfitta non ero nessuno.[17]
  • Quando Tiriac divenne il mio manager nemmeno sapevo annodarmi la cravatta.[18]
  • Questa è la storia della sua carriera finora. Berdych ha un gran talento e tanta potenza, arriva spesso ad un passo dalla vittoria, ma succede qualcosa nella sua testa nel momento chiave del match. È un vero peccato, perché è un giocatore affascinante da guardare.[19]
  • Rispetto molto tutti: Nadal, Federer, Murray. Sono molto forti, ma in maniera simile. Novak è uno che mischia: il gioco con la personalità.[20]
  • Sono un tipo esigente, mi piace avere e dare il meglio, mi considero un uomo prima che un tennista, anzi un uomo che fa molte cose, che è curioso della vita. Mi interessa ogni aspetto di quello che accade, sia che si parli di tennis che di altre argomenti.[21]
  • [Sul poker] [...] Soprattutto per tutta la preparazione mentale che bisogna fare prima di approcciare un torneo. Questo agonismo, misto alla tattica, lo rende uno sport vero e proprio.[12]

Citato in Gaia Piccardi, Corriere della Sera, 20 giugno 2005.

  • Il tennis è complicato, imprevedibile, magari piove e ti rimandano il match. Non è solo correre e colpire. È strategia, testa. E non c'è droga per migliorare l'intelligenza.
  • Io sono il mio tennis: sul campo non fingevo, ero proprio io. Non mollo mai, e questo è contemporaneamente un pregio e un difetto. Lo sport è onesto: vinci o perdi, senza compromessi. E io ho sempre avuto problemi ad accettare i compromessi.
  • La cosa che mi è sempre stata a cuore è la qualità del mio lavoro. Volevo dare il massimo nel tennis, l'ho fatto. Ricchezza, fama e celebrità sono un di più, una conseguenza.
  • La politica mi è sempre interessata molto. Sono un politico nato: ho opinioni su tutto, non mi tiro indietro, dico sempre quello che penso. Ma odio parlare delle cose e non farle, e i politici sono campioni del mondo di chiacchiere a vuoto.
  • [Sulla finale di Wimbledon 1985, vinta a 17 anni] Match point. Faccio rimbalzare la palla cercando la concentrazione, la lancio in aria, contro il cielo azzurro. L'elettricità sul centrale si taglia col coltello. E in quel momento provo l'emozione più forte di tutta la mia vita.
  • Non ho vinto sempre, ma ho vinto più spesso di quanto abbia perso!
  • Non siamo mai stati amici, ma ho sempre rispettato Stefan. Adesso lo affronto in esibizione una volta all'anno. È stato il mio avversario più forte: odiavo perderci, ma quando accadeva sapevo che era stato migliore di me.
  • Non sono Mister Perfezione né ho mai desiderato esserlo. Non ho mai vissuto una vita "normale" secondo i canoni convenzionali: nemmeno un giorno in 37 anni. Mi sento speciale, nel bene e nel male. E so che, se non avessi la forza per reggerle, certe cose non mi succederebbero.
  • Sulla terra non ero abbastanza bravo, ecco tutto. Per due o tre match potevo battere chiunque, poi mi spazientivo, volevo fare il punto. Sul rosso, invece, vince chi non fa l'ultimo errore. E poi ero troppo alto e pesante per la terra: passavo due turni ed ero cotto come un pugile suonato!

Palla lunga e pedalare

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Boris Becker
  • A volte penso di essere nato troppo tardi. Avrei voluto vivere negli anni Sessanta, quelli della contestazione, quando la gente scendeva in strada per gridare la propria rabbia. (p. 85)
  • Avevo tutto. Soldi, fama, auto, donne. Eppure mi sentivo infelice. Forse perché i valori a cui mi aggrappavo erano falsi. Mi tornavano in mente le biografia di Marilyn e James Dean, di tante star che al culmine della celebrità avevano trovato la morte, magari suicidandosi. (p. 84)
  • In ogni tedesco c'è il bisogno di dimostrarsi il migliore, ma io non posso vincere per soddisfare questa mentalità malata. (p. 84)
  • La maggioranza di noi tennisti si imbottisce di pastiglie. (p. 85)
  • Mi chiedo se i tedeschi dell'Est saranno veramente dei tedeschi come gli altri o soltanto tedeschi da sfruttare. (p. 84)
  • Non sono fiero di essere tedesco. La mia patria è il mondo e non ho nulla da dividere con chi appoggia idee capitalistiche. (p. 84)
  • Non volevo essere una leggenda. Poi ho pensato che le mie vittorie potevano far felici gli anziani, i poveri, gli emarginati. Per loro ho accettato anche di passare per un idolo. (p. 84)
  • Perché dovrei appoggiare un sistema che vive di speculazioni, un capitalismo che non riesce a dare case a tutti ma anzi le toglie? (p. 84)
  • Quando l'anno scorso ebbi un infortunio, i giornali del mio paese dettero più spazio alla mia gamba che alla crisi del Golfo. E lì mi sono chiesto seriamente cosa fossi diventato per questo paese. (p. 84)
  • Voglio provare tutte le esperienze. Potrei prenderlo nel didietro, così almeno il dolore mi farebbe sentire come gli altri e non una scimmia in una gabbia dorata. (p. 84)

Citazioni su Boris Becker

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  • Becker che annuncia il suo ultimo Wimbledon è stato come un pugno allo stomaco. È stato il personaggio più importante degli ultimi 12 anni. Sa che non può più vincere un Grande Slam, ma è anche usurato. (John McEnroe)
  • Becker vince le finali Atp il 22 novembre 1992 e le circostanze collaterali capaci di trasformare un avvenimento sportivo in una data storica gli danno una mano non indifferente: Boris compie 25 anni e il giorno del successo annunciato diventa una festa di compleanno con 9mila invitati. Stich firma lo stesso torneo un anno dopo battendo il numero uno del mondo, Sampras, e meritandosi la seconda posizione in classifica. Troppo tardi per capovolgere il gioco delle parti e scrollarsi di dosso un paragone fastidioso come l'orticaria. Boris è un pioniere, l'erede naturale del barone von Cramm, in missione celeste per riscattare la Germania da quasi cinquant'anni di digiuno. Michael è un epigono di talento, d'accordo, ma percorre sentieri già battuti. Non è biondo, non ha gli occhi azzurri, ha una moglie con la pelle troppo chiara per sollevare scandali e non scalda gli animi quando apre bocca. Inoltre, arriva sempre con un ritardo intollerabile.[22] (Gaia Piccardi[23])
  • [Nel 1987] Boris ha bisogno di una straordinaria dose di concentrazione e forza di volontà… Non credo che giocherà a tennis ancora per molto. (Günther Bosch)
  • [Stich e Becker] Erano la coppia perfetta, il difficile era portarli insieme. (Nikola Pilić)
  • [Sulla loro rivalità] Eravamo personaggi diversi. Io ero riservato e introverso. Boris era l'esatto contrario: irascibile ed emotivo. Entrambi abbiamo giocato molto bene a Wimbledon nello stesso tempo. Ci siamo ispirati a vicenda nel raggiungere un alto livello di prestazioni. Senza di lui avrei seguito un'evoluzione diversa, e probabilmente lo stesso vale per lui senza di me. (Stefan Edberg)
  • Ero edberghiano e Becker, al tempo, mi appariva come il Nemico. Coscia grosse, mezzo albino, esibizionista: quante volte non ho certo pianto per sue sconfitte. Anche – soprattutto – quando scontò la pena con Michael Stich, l'Ariano odioso e bellissimo. Oggi sono passati gli anni, Becker è uno stanco giocatore di poker, nella vita ha sbagliato quasi tutto e mi accorgo di quanto farebbe bene al circuito. (Andrea Scanzi)
  • [Nel 1985] I Beatles prima di finire consumati da se stessi sono durati dieci anni, Borg otto, McEnroe anche lui otto (ma da quest'anno ha iniziato a cigolare). E nessuno di loro aveva conosciuto la gloria a diciassette anni. Se lo chiedevano ieri parecchie persone vedendo Becker [...]. Per la Puma che lo sponsorizza, scarpe e racchette, dandogli mezzo miliardo, sono domande da non farsi. "Lo abbiamo sotto contratto fino all'87. Abbiamo anche Maradona. Ma per ora non c'è lotta: guadagna di più e ci rende di più Becker". Ma questo giovane Frankeinstein costruito da Tiriac e da Bosch è cresciuto sul campo che il padre architetto gli aveva costruito dietro casa ha anche dei momenti in cui si svuota o in cui la carica gli viene a mancare. Soprattutto se costretto a giocare in doppio lui che soffre le interruzioni, i momenti senza sprint, nessun da incalzare palla dopo palla. (Emanuela Audisio)
  • Nato per errore fuori dalla Gran Bretagna, non fu meno volleatore di Edberg. Più precoce, vinse Wimbledon a diciassette anni, e raggiunse per sette volte la finale. Soprannominato Bum Bum da cronisti incompetenti, ebbe, oltre al vigore, manina fatata. (Gianni Clerici)
  • Per Boris, gli altri giocatori tedeschi erano solo accessori. Venivano tutti dopo di lui, gente che non era al suo livello e che non era capace di portargli via la celebrità. La maggior parte dei giocatori tedeschi, me compreso, non ha mai avuto il rispetto che meritava. (Michael Stich)
  • Quando nel 1985, a 17 anni, Becker ha vinto il suo primo Wimbledon, ha praticamente messo fine al fascino e al valore dei tornei juniores. Sostenuto da una struttura fisica superiore alla sua età, Becker è stato capace di sviluppare un gioco offensivo unendo potenza e acrobazia. (Rino Tommasi)
  • [Nel 1985] Questo giovanotto, che subito dopo aver battuto gli avversari scodinzola alla ricerca di una carezza da parte del suo allenatore Bosch, può essere a volte goffo, ma sul campo suda e si muove con un senso dello spazio scenico che hanno solo i grandi lottatori ed i grandi attori. Non diverte, ma esalta. Ed è inutile chiedersi quanto durerà. Becker è già durato. (Emanuela Audisio)
  • Becker era il ragazzo più naturale, più cristallino che avessi mai visto. Non sapeva come mentire, non aveva bisogno di mentire, di fingere, di cercare scuse, di piangere quando stava perdendo. Per questo tutte le persone al mondo si identificavano con lui.
  • [Nel 1987] Becker era molto sospettoso ma alla fine abbiamo imparato a prenderci. Conosce i miei pregi e i miei difetti. Quali? Probabilmente che per me è tutto o bianco o nero. E quando per me è nero, per Boris è sempre bianco.
  • [Nel 1987] Becker ha la giusta combinazione di follia e sanità per reggere la pressione e le aspettative. Se non ce la dovesse fare, non meriterebbe il numero 1.
  • [Nel 1987] Perché i tedeschi non possono accettare che un 19enne non sia ancora pronto a diventare il numero 1 del mondo? Perché non riescono a capire che ha bisogno di almeno cinque anni per arrivare in vetta? Davvero non si rendono conto che Boris ha fatto in due anni più di quanto chiunque altro abbia fatto in 100 anni per il tennis tedesco?
  • Stich è bravo, ma è Becker il vero capitale del tennis tedesco.
  1. (EN) Citato in Linda Pearce, Federer's touch of class, theage.com.au, 4 luglio 2004.
  2. Citato in Becker: proibire i gemiti alle tenniste, lastampa.it, 13 giugno 2008.
  3. a b Citato in Becker: "Djokovic? Non avrei mai pensato che potesse battere il record di settimane da n° 1 di Steffi Graf", eurosport.it, 28 febbraio 2023.
  4. Citato in Roberto Perrone, Federer, è partita la caccia a Sampras, Corriere della Sera, 5 luglio 2005.
  5. Citato in Stefano Tarantino, Becker: "Non so se Federer avrebbe battuto Borg o McEnroe", ubitennis.com, 5 novembre 2012.
  6. Citato in Alessandro Mastroluca, Mario Ancic, il tennista che visse due volte, ubitennis.com, 20 settembre 2012.
  7. Citato in Vincenzo Martucci, Laver: «Un onore essere paragonato a lui», La Gazzetta dello Sport, 4 luglio 2005.
  8. Citato in Vincenzo Martucci, McEnroe: «Manca la fantasia», La Gazzetta dello Sport, 4 luglio 2002.
  9. Citato in Francesca Sarzetto, Henri Leconte: follia e fantasia, ubitennis.com, 29 marzo 2012.
  10. Citato in Giulia Zonca, Caro Superman, il talento non basta, lastampa.it, 15 marzo 2010.
  11. Citato in Davide Uccella, Becker: "Federer non ha cercato la vittoria", ubitennis.com, 30 giugno 2011.
  12. a b Da L'INTERVISTA/ Boris Becker, ilgiornale.it, 19 aprile 2010.
  13. Citato in Gaia Piccardi, Becker torna con l'ex moglie: «Voglio risposare Barbara», Corriere della Sera, 24 novembre 2001.
  14. Da un'intervista a nymag.com; citato in Boris Becker: "Nel tennis le partite si vincono con strategia e forza di volontà", ubitennis.com, 30 agosto 2015.
  15. Citato in Alessandro Mastroluca, Stich, ritratto di un eterno secondo, ubitennis.com, 1° ottobre 2012.
  16. Citato in Daniele Malafrina, C'era una volta Stefan Edberg, ubitennis.com, 16 dicembre 2009.
  17. Citato in Piero Pardini, Citazioni a bordo campo, ubitennis.com, giugno 2008.
  18. Citato in Alessandro Mastroluca, Tiriac e Becker: il bianco e il nero, ubitennis.com, 13 giugno 2012.
  19. Da un'intervista Sky Sport; citato in Daniela Dolce, Becker: "Berdych non è abbastanza forte mentalmente", ubitennis.com, 11 novembre 2012.
  20. Citato in Alessandra Retico, Djokovic è diverso da tutti, ma il tennis resta solitudine, repubblica.it, 18 maggio 2011.
  21. Citato in Roberto Perrone, Pianeta Becker, il gusto pieno della vita, Corriere della Sera, 20 aprile 1993.
  22. Da Bravo Stich, ma arrivi sempre dopo Becker, Corriere della Sera, 23 novembre 1993.
  23. Giornalista del Corriere della Sera.

Bibliografia

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Voci correlate

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