Muhammad Ali

pugile statunitense

Muhammad Ali, nato Cassius Marcellus Clay Jr. (1942 – 2016), pugile statunitense.

Muhammad Ali nel 1967

Citazioni di Muhammad Alì modifica

  • C'è un tizio a Londra, in Inghilterra, chiamato tipo Brian... Brian Clough. Ho sentito fino in America che questo tizio parla troppo. Dicono che sia un nuovo Muhammad Alì. C'è solo un Muhammad Alì. Ora, Clough, ne ho abbastanza. Smettila.
Some fella in London, England named, some Brian... Brian Clough. I heard all the way in America that this fella talks too much. They say he's another Muhammad Ali. There's just one Muhammad Ali. Now, Clough, I've had enough. Stop it.[1]
  • Impossibile è solo una parola pronunciata da piccoli uomini che trovano più facile vivere nel mondo che gli è stato dato, piuttosto che cercare di cambiarlo. Impossibile non è un dato di fatto, è un'opinione. Impossibile non è una regola, è una sfida. Impossibile non è uguale per tutti. Impossibile non è per sempre. Niente è impossibile.[2]
  • Io | Noi.
Me | We.[3]
  • Io sono il più grande.[4]
  • Io sono l'America. Sono la parte che non volete riconoscere. Ma vi dovrete abituare a me: un nero molto sicuro di sé, aggressivo. Con il mio nome, non quello che mi avete dato voi, la mia religione e non la vostra, i miei obiettivi.[5]
  • Joe Frazier è troppo brutto per essere campione. Joe Frazier è troppo stupido per essere campione. Il campione dei massimi deve essere intelligente e grazioso come me![6]
  • L'uomo che a cinquant'anni vede il mondo così come lo vede quando ne aveva venti ha sprecato trent'anni della sua vita.[7]
  • Muhammad significa degno di lode, e Ali significa altissimo. Clay significa creta, polvere. Quando ho riflettuto su questo, ho capito tutto. Ci insegnano ad amare il bianco [white] ed odiare il nero [black]. Il colore nero significa essere tagliato fuori, ostracizzato. Il nero era male. Pensiamo a blackmail [ricatto]. Hanno fatto l'angel cake [pane degli angeli] bianco e il devil's food cake [torta del diavolo] color cioccolato. Il brutto anatroccolo è nero. E poi c'è la magia nera... Quel che voglio dire è che nero è bello. Nel commercio il nero è meglio del rosso. Pensate al succo di mora: più nera è la mora, più dolce il succo. La terra grassa, fertile, è nera. Il nero non è male. I più grandi giocatori di baseball sono neri. I più grandi giocatori di football americano sono neri. I più grandi pugili sono neri.[8]
  • [Dopo la revoca del titolo mondiale dei pesi massimi per aver rifiutato di entrare nelle forze armate] Nessun vietnamita mi ha mai chiamato negro.[9]
  • Non devo essere quello che volete che io sia. Sono libero di essere come voglio.[10]
  • Quando si è grandi come lo sono io, è difficile essere modesti.[4]

Attribuite modifica

  • Ero così veloce che avrei potuto alzarmi dal letto, attraversare la stanza, girare l'interruttore e tornare a letto sotto le coperte prima che la luce si fosse spenta.[4]

Citazioni su Muhammad Alì modifica

  • Ci sono certamente stati pugili più potenti di Ali (lo stesso Frazier, certamente Foreman, probabilmente Louis) ma nessuno con la sua stessa velocità e con la stessa capacità di entrare e uscire dalla traiettoria dei colpi dei suoi avversari. (Rino Tommasi)
  • Credo che ad avermi fregato sia stato Muhammad Ali. L'idea che, oltre al grande sportivo, potesse esistere al contempo un grande uomo. Non sempre condivisibile, ma coraggioso e pienamente inserito nel suo presente. Purtroppo lo sport non è più quello degli Ali e dei Gigi Meroni. Lo dimostra la letteratura sportiva: un libro su Gilles Villeneuve o Ayrton Senna puoi scriverlo, uno su Michael Schumacher o Roger Federer (sinonimi) no. Perché, a parte i numeri, aridi numeri, non c'è nulla. (Andrea Scanzi)
  • Muhammad Ali era anche un fenomeno estetico. Era come un dio greco. Omero avrebbe compreso alla perfezione Muhammad Ali. (George Steiner)
  • Non ci riesco. Non riesco a chiamarlo Muhammad Ali. Per me è e rimarrà per sempre Cassius Clay. Quello che mi ha fatto capire la bellezza di un gesto che non sarebbe proprio stato tra i miei preferiti. Ma la boxe è un'altra cosa. Lui non faceva a cazzotti. Lui esprimeva il massimo dello splendore, della poesia, della nobiltà. Sua Maestà Cassius Clay era un gioiello. Era il paradigma sovvertito della boxe. Prima di lui nessuno l'aveva interpretata in quel modo. E nessuno si aspettava che fosse proprio un peso massimo a mettere in scena l'esagerazione della leggerezza, della velocità, della danza, della mobilità. [...] Ti ho amato molto, Cassius. E ti amo ancora. (Mina)
  • Sicuramente Ali sarebbe passato alla storia con un'immagine migliore se avesse avuto il coraggio di uscire di scena prima, e se non avesse disputato gli ultimi incontri. Per contro c'è da chiedersi quale sarebbe stata la sua carriera se non fosse stato costretto a interromperla nel momento anagraficamente più importante. (Rino Tommasi)

Note modifica

  1. (EN) Citato in Quotes for Brian Clough, The Internet Movie Database. Video disponibile su Youtube.com.
  2. Dalla pubblicità Adidas; citato in Gianna Marcato (a cura di), Giovani, lingue e dialetti, Unipress, Padova, 2006, p. 422. ISBN 88-8098-223-0
  3. (EN) Da un discorso ad Harvard, 1975; citato in Blake Gopnik, Glenn Ligon Channels Mohammad Ali, Artnet.com, 25 novembre 2014.
  4. a b c Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 83. ISBN 88-8598-826-2
  5. Citato in ALI BOMAYE!, archivio.festivaletteratura.it, evento n. 118, 9 settembre 2017.
  6. Da una dichiarazione dell'8 marzo 1971, subito dopo aver perso l'incontro con Frazier; citato in I Campioni leggendari della Boxe, De Agostini.
  7. Citato in L. Cozolino, Il cervello sociale, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2008, p. 48.
  8. Da un'intervista rilasciata al giornale Selezione Reader's Digest nel settembre 2002, all'inviato speciale Bingham.
  9. Citato in Charles Shaar Murray, Jimi Hendrix: una chitarra per il secolo (Grosstown Traffic: Jim Hendrix and post-war pop), traduzione di Massimo Cotto, Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano, 1992. ISBN 88-07-07025-1
  10. Citato in Sally Jenkins, Pugni, carisma e spiritualità, Internazionale, n. 1157, 10 giugno 2016, p. 87.

Voci correlate modifica

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