Antonio Vivaldi

compositore e violinista italiano (1678-1741)

Antonio Lucio Vivaldi (1678 – 1741), musicista e compositore italiano.

Antonio Vivaldi nel 1723

Citazioni di Antonio Vivaldi modifica

  • Era parimente convenevole, che ad un Veneto Patricio fosse questo Dramma dedicato, imperciocché non potendo la Storia, ond'è ricavata l'Azione, che sommamente dispiacere ad un buon'Italiano, che non sia, come tanti sono oggidì, di sua Nazione inimico, facendogli sovvenire, come discacciati gli ultimi Italiani Ré, ricadde la misera Italia, per non più liberarsene, sotto giogo straniero, a tale deplorabilissima sciagura solo dà qualche compenso l'inclita Veneta Republica, in cui dal suo nascimento fino a' nostri giorni l'Italiana libertà si conserva, e voglia Iddio sino al finire de' secoli conservarla...[1]
  • Per li coglioni.[2]
  • Per questo io vivo quasi sempre in casa, e non esco che in gondola o in carrozza, perché non posso camminare per male di petto ossia strettezza di petto.[3]
  • Se questa non piace, non voglio più scrivere di musica.[4]
  • Sono 25 anni ch'io non dico messa, né mai più la dirò, non per divieto o comando, come si può informare Sua Eminenza, ma per mia elezione, e ciò stante un male che patisco a nativitate, pel quale io sto oppresso.[5]

Citazioni su Antonio Vivaldi modifica

  • Il concerto di Vivaldi, inteso nel senso sinfonico del concerto grosso, è composto di elementi strumentali e stilistici originali. Vi risplende una ispirazione sempre viva, ardente di passione e lucente di vivaci splendori armonici. Le melodie candide, la varietà ritmica spontanea senza ripieghi meccanici, lo squisito senso del colorito orchestrale con i semplici mezzi di un quartetto di archi, una personalità commossa ora delicata e pittoresca, ora robusta e decisa, ora tenera e appassionata sono, in succinto, le qualità fondamentali che caratterizzano questo grande poeta dell'orchestra. (Guido Pannain)
  • Riesce a comporre un concerto più rapidamente di quanto scriva uno scrivano. (Charles de Brosses)
  • Se si volesse ricercare una verità, valutata storicamente, al fondo dell'arte vivaldiana io credo che noi dovremmo indirizzarci, per ritrovarla, non alla forma, ossia al linguaggio concertistico del Vivaldi, bensì allo spirito che anima e sollecita ciascuna delle sue forme: infinite forme, infinite creature viventi sotto uno stesso cielo, respiranti una stessa aria e nutrite di un unico cibo: cielo, aria, nutrimento di dimensioni così vaste, di risorse così inesauribili da poter benissimo, senza alcuna lesina, offrire ristoro, vita, alimento a chiunque vi si fosse rivolto con fede e sicurezza. (Remo Giazotto)
  • Vivaldi ha suonato uno splendido assolo... questa musica non si è mai sentita prima e non ha eguali. (J.F.A. von Uffenbach)

Note modifica

  1. Fonte: Reinhard Strohm, The operas of Antonio Vivaldi, Firenze, Olschki, 2008, II, p. 558. ISBN 9788822256829. Dedica dell'opera L'Adelaide del 1735 al "Capitano e Vice Podestà" di Verona Antonio Grimani.
  2. Iscrizione autografa nel basso cifrato del concerto per Pisendel P. 228 (RV 340).
  3. Al conte Bentivoglio d'Aragona, 16 novembre 1737.
  4. Scritto sulla musica di un'aria in Orlando finto pazzo.
  5. Al conte Bentivoglio d'Aragona.

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