Libro dei Proverbi
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Libro dei Proverbi, testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana, tradizionalmente attribuito a Salomone.
Proverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele,
per conoscere la sapienza e la disciplina,
per capire i detti profondi,
per acquistare un'istruzione illuminata,
equità, giustizia e rettitudine,
per dare agli inesperti l'accortezza,
ai giovani conoscenza e riflessione.
Ascolti il saggio e aumenterà il sapere,
e l'uomo accorto acquisterà il dono del consiglio,
per comprendere proverbi e allegorie,
le massime dei saggi e i loro enigmi.
Il timore del Signore è il principio della scienza;
gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.
[La sacra Bibbia, edizione CEI, 1974]
Citazioni
modifica- Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre | e non disprezzare l'insegnamento di tua madre, | perché saranno una corona graziosa sul tuo capo | e monili per il tuo collo. (1, 8 – 9; 1974)
- Invano si tende la rete | sotto gli occhi degli uccelli. (1, 17; 1974)
- Tale è la fine di chi è avido di guadagno; | la cupidigia toglie di mezzo colui che ne è dominato. (1, 19; 2008)
- Fino a quando, o inesperti, amerete l'inesperienza | e i beffardi si compiaceranno delle loro beffe | e gli sciocchi avranno in odio la scienza? (1, 22; 1974)
- Sì, lo sbandamento degli inesperti li ucciderà | e la spensieratezza degli sciocchi li farà perire [...]. (1, 32; 1974)
- Gli uomini retti infatti abiteranno la terra, | quelli che sono integri vi rimarranno [...]. (2, 21; 1994)
- Bontà e fedeltà non ti abbandonino; | lègale intorno al tuo collo, | scrivile sulla tavola del tuo cuore, | e otterrai favore e buon successo | agli occhi di Dio e degli uomini. (3, 3 – 4; 1974)
- La sapienza è più preziosa di ogni perla | e quanto puoi desiderare non l'eguaglia. | Lunghi giorni sono nella sua destra | e nella sua sinistra ricchezza e onore; | le sue vie sono vie deliziose | e tutti i suoi sentieri conducono al benessere. (3, 15 – 17; 2008)
- Il Signore ha fondato la terra con la sapienza, | ha consolidato i cieli con intelligenza [...]. (3, 19; 1974)
- Figlio mio, conserva il consiglio e la riflessione, | né si allontanino mai dai tuoi occhi: | saranno vita per te | e grazia per il tuo collo. | Allora camminerai sicuro per la tua strada | e il tuo piede non inciamperà. (3, 21 – 23; 1974)
- Non negare un beneficio a chi ne ha bisogno, | se è in tuo potere il farlo. (3, 27; 1974)
- La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio, | mentre egli benedice la dimora dei giusti. | Dei beffardi egli si fa beffe | e agli umili concede la grazia. (3, 33 – 34; 1974)
- Attieniti alla disciplina, non lasciarla, | pràticala, perché essa è la tua vita. | Non battere la strada degli empi | e non procedere per la via dei malvagi. | Evita quella strada, non passarvi, | sta' lontano e passa oltre. | Essi non dormono, se non fanno del male; | non si lasciano prendere dal sonno, | se non fanno cadere qualcuno; | mangiano il pane dell'empietà | e bevono il vino della violenza. (4, 13 – 17; 1974)
- [...] il sentiero dei giusti è come la luce che spunta | e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno. | La via degli empi è come il buio; | essi non scorgono ciò che li farà cadere. (4, 18 – 19; 1994)
- Poiché le labbra dell'adultera stillano miele, | la sua bocca è più morbida dell'olio; | ma la fine a cui conduce è amara come l'assenzio, | è affilata come una spada a doppio taglio. (5, 3 – 4; 1994)
- [...] trova gioia nella sposa della tua gioventù. | Cerva d'amore, capriola di grazia, | le sue carezze t'inebrino in ogni tempo, | e sii sempre rapito nell'affetto suo. (5, 18 – 19; 1994)
- L'empio sarà preso nelle proprie iniquità, | tenuto stretto dalle funi del suo peccato. | Egli morirà per mancanza di correzione, | andrà vacillando per la grandezza della sua follia. (5, 22 – 23; 1994)
- Figlio mio, se hai garantito per il tuo prossimo, | se hai dato la tua mano per un estraneo, | se ti sei legato con le parole delle tue labbra | e ti sei lasciato prendere dalle parole della tua bocca, | figlio mio, fa' così per liberartene: | poiché sei caduto nelle mani del tuo prossimo, | va', gèttati ai suoi piedi, importuna il tuo prossimo; | non concedere sonno ai tuoi occhi | né riposo alle tue palpebre, | lìberatene come la gazzella dal laccio, | come un uccello dalle mani del cacciatore. (6, 1 – 5; 1974)
- Va' dalla formica, o pigro, | guarda le sue abitudini e diventa saggio. | Essa non ha né capo, | né sorvegliante, né padrone, | eppure d'estate si provvede il vitto, | al tempo della mietitura accumula il cibo. (6, 6 – 8; 1974)
- Fino a quando, pigro, te ne starai a dormire? | Quando ti scuoterai dal sonno? | Un po' dormire, un po' sonnecchiare, | un po' incrociare le braccia per riposare | e intanto giunge a te la miseria, come un vagabondo, | e l'indigenza, come un mendicante. (6, 9 – 11; 1974)
- Il perverso, uomo iniquo, | va con la bocca distorta, | ammicca con gli occhi, stropiccia i piedi | e fa cenni con le dita. | Cova propositi malvagi nel cuore, | in ogni tempo suscita liti | Per questo improvvisa verrà la sua rovina, | in un attimo crollerà senza rimedio. (6, 12 – 15; 1974)
- Il precetto è infatti una lampada, | l'insegnamento una luce, | le correzioni e la disciplina sono la via della vita [...]. (6, 23; 1994)
- Non desiderare in cuor tuo la sua bellezza, | non ti lasciar prendere dalle sue palpebre; | poiché per una donna corrotta uno si riduce a un pezzo di pane, | e la donna adultera sta in agguato contro una vita preziosa. | Uno si metterà forse del fuoco in petto | senza che i suoi abiti si brucino? | Camminerà forse sui carboni accesi | senza scottarsi i piedi? | Così è di chi va dalla moglie del prossimo; | chi la tocca non rimarrà impunito. (6, 25 – 29; 1994)
- Chi commette adulterio è un insensato, | agendo in tal modo rovina se stesso. | Incontrerà percosse e disonore, | la sua vergogna non sarà cancellata, | poiché la gelosia accende l'ira del marito, | che non avrà pietà nel giorno della vendetta. (6, 32 – 34; 2008)
- Di' alla sapienza: "Tu sei mia sorella", | e chiama amica l'intelligenza, | perché ti protegga dalla donna straniera, | dalla sconosciuta che ha parole seducenti. (7, 4 – 5; 2008)
- Chi corregge il beffardo se ne attira il disprezzo, | chi rimprovera l'empio se ne attira l'insulto. | Non rimproverare il beffardo per non farti odiare; | rimprovera il saggio ed egli ti amerà. (9, 7 – 8; 1974)
- Se sei sapiente, lo sei a tuo vantaggio, | se sei beffardo, tu solo ne porterai la pena. (9, 12; 1974)
- Il figlio saggio rende lieto il padre; | il figlio stolto contrista la madre. (10, 1; 1974)
- Chi è saggio di cuore accetta i precetti, | chi è stolto di labbra va in rovina. (10, 8; 2008)
- Chi cammina nell'integrità va sicuro, | chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto. (10, 9; 1974)
- Chi chiude un occhio causa dolore, | chi riprende a viso aperto procura pace. (10, 10; 1974)
- L'odio suscita litigi, | l'amore ricopre ogni colpa. (10, 12; 1974)
- Il salario del giusto serve per la vita, | il guadagno dell'empio è per i vizi. (10, 16; 1974)
- È sulla via della vita chi osserva la disciplina, | chi trascura la correzione si smarrisce. (10, 17; 1974)
- All'empio succede quello che teme, | ma ai giusti è concesso quello che desiderano. (10, 24; 1994)
- Come l'aceto ai denti e il fumo agli occhi | così è il pigro per chi gli affida una missione. (10, 26; 1974)
- La bilancia falsa è in abominio al Signore, | ma del peso esatto egli si compiace. (11, 1; 1974)
- Viene la superbia, verrà anche l'obbrobrio, | mentre la saggezza è presso gli umili. (11, 2; 1974)
- Dove c'è insolenza c'è anche disonore, | ma la sapienza sta con gli umili. (2008)
- L'integrità guida gli uomini retti, | la malvagità è la rovina dei perfidi. (11, 3; 2008)
- La giustizia dell'uomo onesto gli spiana la via; | per la sua empietà cade l'empio. | La giustizia degli uomini retti li salva, | nella cupidigia restano presi i perfidi. (11, 5 – 6; 1974)
- Il giusto è salvato dalla tribolazione, | e l'empio ne prende il posto. (11, 8; 1994)
- Chi disprezza il suo prossimo è privo di senno, | l'uomo prudente invece tace. (11, 12; 1974)
- Senza una direzione un popolo decade, | il successo sta nel buon numero di consiglieri. (11, 14; 1974)
- Chi garantisce per un estraneo si troverà male, | chi avversa le strette di mano a garanzia, vive tranquillo. (11, 15; 1974)
- Benefica se stesso l'uomo misericordioso, | il crudele invece tormenta la sua stessa carne. (11, 17; 1974)
- L'empio realizza profitti fallaci, | ma per chi semina la giustizia il salario è sicuro. | Chi pratica la giustizia si procura la vita, | chi segue il male va verso la morte. (11, 18 – 19; 1974)
- La clemenza predispone alla vita | e la frequenza del male alla morte. (11, 19; 1959)
- Un cuore perverso il Signore lo detesta: | egli si compiace di chi ha una condotta integra. (11, 20; 2008)
- Un anello d'oro al naso d'un porco, | tale è la donna bella ma priva di senno. (11, 22; 1974)
- Chi accaparra il grano è maledetto dal popolo, | la benedizione è invocata sul capo di chi lo vende. (11, 26; 1974)
- Chi si adopera per il bene si attira benevolenza, | ma chi cerca il male, male lo colpirà. (11, 27; 1994)
- Il frutto del giusto è un albero di vita, | il saggio conquista gli animi. (11, 30; 1974)
- La donna virtuosa è la corona del marito, | ma quella che fa vergogna gli è un tarlo nelle ossa. (12, 4; 1994)
- Il giusto ha cura del suo bestiame, | ma i sentimenti degli empi sono spietati. (12, 10; 1974)
- Il giusto ha cura della vita delle sue bestiole, | ma le viscere degli empi sono crudeli. (1959)
- Lo stolto giudica diritta la sua condotta, | il saggio, invece, ascolta il consiglio. (12, 15; 1974)
- Lo stolto manifesta subito la sua collera, | l'accorto dissimula l'offesa. (12, 16; 1974)
- V'è chi parla senza riflettere: trafigge come una spada; | ma la lingua dei saggi risana. | La bocca verace resta ferma per sempre, | la lingua bugiarda per un istante solo. (12, 18 – 19; 1974)
- La mano operosa ottiene il comando, | quella pigra sarà per il lavoro forzato. (12, 24; 1974)
- Il pigro non arrostisce la sua selvaggina, | ma l'operosità è per l'uomo un tesoro prezioso. (12, 27; 1994)
- Nel sentiero della giustizia sta la vita, | e nella via che essa traccia non c'è morte. (12, 28; 1994)
- Il figlio saggio ascolta l'istruzione di suo padre, | ma il beffardo non ascolta rimproveri. (13, 1; 1994)
- Il pigro desidera, e non ha nulla, | ma l'operoso sarà pienamente soddisfatto. (13, 4; 1994)
- Il pigro brama, ma non c'è nulla per il suo appetito, | mentre l'appetito dei laboriosi sarà soddisfatto. (2008)
- C'è chi fa il ricco e non ha nulla; | c'è chi fa il povero e ha molti beni. (13, 7; 1974)
- La ricchezza di un uomo serve come riscatto della sua vita, | ma il povero non ode mai minacce. (13, 8; 1994)
- La luce dei giusti allieta, | la lucerna degli empi si spegne. (13, 9; 1974)
- L'insolenza provoca soltanto contese, | la sapienza si trova presso coloro che prendono consiglio. (13, 10; 1974)
- Un'attesa troppo prolungata fa male al cuore, | un desiderio soddisfatto è albero di vita. (13, 12; 1974)
- Il messaggero malvagio cade in sciagure, | ma l'ambasciatore fedele porta guarigione. (13, 17; 1994)
- Chi risparmia il bastone odia suo figlio, | chi lo ama è pronto a correggerlo. (13, 24; 1974)
- La sapienza di una massaia costruisce la casa, | la stoltezza la demolisce con le mani. (14, 1; 1974)
- Chi procede con rettitudine teme il Signore, | chi si scosta dalle sue vie lo disprezza. (14, 2; 1974)
- Senza buoi, niente grano, | l'abbondanza del raccolto sta nel vigore del toro. (14, 4; 1974)
- Dove mancano i buoi è vuoto il granaio, | ma l'abbondanza della raccolta sta nella forza del bue. (1994)
- Il beffardo ricerca la sapienza ma invano, | la scienza è cosa facile per il prudente. (14, 6; 1974)
- Il cuore conosce la propria amarezza | e alla sua gioia non partecipa l'estraneo. (14, 10; 1974)
- Anche fra il riso il cuore prova dolore | e la gioia può finire in pena. (14, 13; 1974)
- L'ingenuo crede a tutto quel che si dice, | ma l'uomo prudente fa attenzione ai suoi passi. (14, 15; 1994)
- L'iracondo commette sciocchezze, | il riflessivo sopporta. (14, 17; 1974)
- Gli inesperti ereditano la stoltezza, | gli accorti si coronano di scienza. (14, 18; 2008)
- In ogni fatica c'è un vantaggio, | ma la loquacità produce solo miseria. (14, 23; 1974)
- Corona dei saggi è la loro accortezza, | corona degli stolti la loro stoltezza. (14, 24; 1974)
- Salvatore di vite è un testimone vero; | chi spaccia menzogne è un impostore. (14, 25; 1974)
- Nel timore del Signore sta la fiducia del forte; | anche per i suoi figli egli sarà un rifugio. | Il timore del Signore è fonte di vita | per sfuggire ai lacci della morte. (14, 26 – 27; 2008)
- Chi è lento all'ira ha molto buon senso, | ma chi è pronto ad andare in collera mostra la sua follia. (14, 29; 1994)
- Un cuore tranquillo è la vita di tutto il corpo, | l'invidia è la carie delle ossa. (14, 30; 1974)
- Chi opprime il povero offende il suo creatore, | chi ha pietà del misero lo onora. (14, 31; 1974)
- La giustizia fa onore a una nazione, | ma il peccato segna il declino dei popoli. (14, 34; 1974)
- Una risposta gentile calma la collera, | una parola pungente eccita l'ira. (15, 1; 1974)
- La condotta perversa è in abominio al Signore; | egli ama chi pratica la giustizia. (15, 9; 1974)
- Lo spavaldo non vuol essere corretto, | egli non si accompagna con i saggi. (15, 12; 1974)
- Un piatto di verdura con l'amore | è meglio di un bue grasso con l'odio. (15, 17; 1974)
- I disegni falliscono, dove mancano i consigli, | ma riescono, dove sono molti i consiglieri. (15, 22; 1994)
- Per l'uomo sagace la via della vita conduce in alto, | gli fa evitare il soggiorno dei morti, situato in basso. (15, 24; 1994)
- Uno sguardo luminoso allieta il cuore; | una notizia lieta rianima le ossa. (15, 30; 1974)
- All'uomo appartengono i progetti della mente, | ma dal Signore viene la risposta. (16, 1; 1974)
- La mente dell'uomo pensa molto alla sua via, | ma il Signore dirige i suoi passi. (16, 9; 1974)
- La stadera e le bilance giuste appartengono al Signore, | sono opera sua tutti i pesi del sacchetto. (16, 11; 1974)
- Delle labbra giuste si compiace il re | e ama chi parla con rettitudine. (16, 13; 1974)
- Prima della rovina viene l'orgoglio | e prima della caduta lo spirito altero. (16, 18; 1974)
- È meglio abbassarsi con gli umili | che spartire la preda con i superbi. (16, 19; 1974)
- Corona magnifica è la canizie, | ed essa si trova sulla via della giustizia. (16, 31; 1974)
- Il paziente val più di un eroe, | chi domina se stesso val più di chi conquista una città. (16, 32; 1974)
- È molto meglio possedere la sapienza che l'oro, | il possesso dell'intelligenza è preferibile all'argento. (16, 16; 1974)
- Un tozzo di pane secco con tranquillità è meglio | di una casa piena di banchetti festosi e di discordia. (17, 1; 1974)
- Iniziare un litigio è come aprire una diga, | prima che la lite si esasperi, troncala. (17, 14; 1974)
- Un amico vuol bene sempre, | è nato per essere un fratello nella sventura. (17, 17; 1974)
- Chi è parco di parole possiede la scienza; | uno spirito calmo è un uomo intelligente. (17, 27; 1974)
- Anche lo stolto, se tace, passa per saggio | e, se tien chiuse le labbra, per intelligente. (17, 28; 1974)
- Le parole del calunniatore sono come ghiotti bocconi | che scendono in fondo alle viscere. (18, 8; 1974)
- Chi risponde prima di avere ascoltato | mostra stoltezza a propria confusione. (18, 13; 1974)
- Chi ha trovato una moglie ha trovato una fortuna, | ha ottenuto il favore del Signore. (18, 22; 1974)
- Lo zelo senza riflessione non è cosa buona, | e chi va a passi frettolosi inciampa. (19, 2; 1974)
- Le ricchezze moltiplicano gli amici, | ma il povero è abbandonato anche dall'amico che ha. (19, 4; 1974)
- Chi acquista senno ama se stesso | e chi agisce con prudenza trova fortuna. (19, 8; 1974)
- Il senno rende l'uomo lento all'ira, | ed egli considera un suo onore passare sopra le offese. (19, 11; 1994)
- Chi fa la carità al povero fa un prestito al Signore | che gli ripagherà la buona azione. (19, 17; 1974)
- Molte sono le idee nella mente dell'uomo, | ma solo il disegno del Signore resta saldo. (19, 21; 1974)
- Il vino è rissoso, il liquore è tumultuoso; | chiunque se ne inebria non è saggio. (20, 1; 1974)
- È una gloria per l'uomo astenersi dalle contese, | attaccar briga è proprio degli stolti. (20, 3; 1974)
- Come acque profonde sono i consigli nel cuore umano, | l'uomo accorto le sa attingere. (20, 5; 1974)
- È piacevole all'uomo il pane procurato con frode, | ma poi la sua bocca sarà piena di granelli di sabbia. (20, 17; 1974)
- I guadagni accumulati in fretta da principio | non saranno benedetti alla fine. (20, 21; 1974)
- Vanto dei giovani è la loro forza, | ornamento dei vecchi è la canizie. (20, 29; 1974)
- Le ferite sanguinanti spurgano il male, | le percosse purificano i recessi del cuore. (20, 30; 1974)
- Occhi alteri e cuore superbo, | lucerna degli empi, è il peccato. (21, 4; 1974)
- La violenza degli empi li travolge, | perché rifiutano di praticare la giustizia. (21, 7; 1974)
- La via del colpevole è tortuosa, | ma l'innocente opera con rettitudine. (21, 8; 1994)
- È meglio abitare su un angolo del tetto | che avere una moglie litigiosa e casa in comune. (21, 9; 1974)
- Un regalo fatto in segreto calma la collera, | un dono di sotto mano placa il furore violento. (21, 14; 1974)
- È una gioia per il giusto che sia fatta giustizia, | mentre è un terrore per i malfattori. (21, 15; 1974)
- Diventerà indigente chi ama i piaceri | e chi ama vino e profumi non arricchirà. (21, 17; 1974)
- Meglio abitare in un deserto | che con una moglie litigiosa e irritabile. (21, 19; 1974)
- Chi segue la giustizia e la misericordia | troverà vita e gloria. (21, 21; 1974)
- Tutta la vita l'empio indulge alla cupidigia, | mentre il giusto dona senza risparmiare. (21, 26; 1974)
- Il sacrificio degli empi è un abominio, | tanto più se offerto con cattiva intenzione. (21, 27; 1974)
- L'empio fa la faccia tosta, | ma l'uomo retto rende ferma la sua condotta. (21, 29; 1994)
- Un buon nome val più di grandi ricchezze | e la benevolenza altrui più dell'argento e dell'oro. (22, 1; 1974)
- L'accorto vede il pericolo e si nasconde, | gli inesperti vanno avanti e la pagano. (22, 3; 1974)
- Frutti dell'umiltà sono il timore di Dio, | la ricchezza, l'onore e la vita. (22, 4; 1974)
- La stoltezza è legata al cuore del fanciullo, | ma il bastone della correzione l'allontanerà da lui. (22, 15; 1974)
- Opprimere il povero non fa che arricchirlo, | dare a un ricco non fa che impoverirlo. (22, 16; 1974)
- Non ti associare a un collerico | e non praticare un uomo iracondo, | per non imparare i suoi costumi | e procurarti una trappola per la tua vita. (22, 24 – 25; 1974)
- Non affannarti per arricchire, | rinunzia a un simile pensiero; | appena vi fai volare gli occhi sopra, | essa già non è più: | perché mette ali come aquila | e vola verso il cielo. (23, 4 – 5; 1974)
- Piega il cuore alla correzione | e l'orecchio ai discorsi sapienti. | Non risparmiare al giovane la correzione, | anche se tu lo batti con la verga, non morirà; | anzi, se lo batti con la verga, | lo salverai dagli inferi. (23, 12 – 14; 1974)
- Non essere fra quelli che s'inebriano di vino, | né fra coloro che son ghiotti di carne, | perché l'ubriacone e il ghiottone impoveriranno | e il dormiglione si vestirà di stracci. (23, 20 – 21; 1974)
- Per chi i guai? Per chi i lamenti? | Per chi i litigi? Per chi i gemiti? | A chi le percosse per futili motivi? | A chi gli occhi rossi? | Per quelli che si perdono dietro al vino | e vanno a gustare vino puro. | Non guardare il vino quando rosseggia, | quando scintilla nella coppa | e scende giù piano piano; | finirà con il morderti come un serpente | e pungerti come una vipera. | Allora i tuoi occhi vedranno cose strane | e la tua mente dirà cose sconnesse. | Ti parrà di giacere in alto mare | o di dormire in cima all'albero maestro. (23, 29 – 34; 1974)
- Con la sapienza si costruisce la casa | e con la prudenza la si rende salda; | con la scienza si riempiono le sue stanze | di tutti i beni preziosi e deliziosi. (24, 3 – 4; 1974)
- [...] con sagge direttive potrai condurre bene la guerra, | e la vittoria sta nel gran numero dei consiglieri. (24, 6; 1994)
- Chi trama per fare il male | si chiama mestatore. (24, 8; 1974)
- Se hai trovato il miele, mangiane quanto ti basta, | per non esserne nauseato e poi vomitarlo. (25, 16; 1974)
- Metti di rado il piede in casa del tuo vicino, | perché non si stanchi di te e ti prenda in odio. (25, 17; 1974)
- Se il tuo nemico ha fame, dagli pane da mangiare, | se ha sete, dagli acqua da bere; | perché così ammasserai carboni ardenti sul suo capo | e il Signore ti ricompenserà. (25, 21 – 22; 1974)
- Mangiare troppo miele non è bene, | né lasciarsi prendere da parole adulatrici. (25, 27; 1974)
- L'uomo che non ha autocontrollo, | è una città smantellata, priva di mura. (25, 28; 1994)
- Come la neve non si addice all'estate, né la pioggia al tempo della mietitura, | così non si addice la gloria allo stolto. (26, 1; 1994)
- Come svolazza il passero e come vola la rondine, | così la maledizione non meritata non ha effetto. (26, 2; 2010)
- Non rispondere allo stolto secondo la sua stoltezza | per non divenire anche tu simile a lui. | Rispondi allo stolto secondo la sua stoltezza | perché egli non si creda saggio. (26, 4 – 5; 1974)
- Malferme sono le gambe dello zoppo, | così una massima sulla bocca degli stolti. (26, 7; 1974)
- Una massima in bocca agli stolti | è come un ramo spinoso in mano a un ubriaco. (26, 9; 1994)
- Come il cane torna al suo vomito, | così lo stolto ripete le sue stoltezze. (26, 11; 1974)
- Hai visto un uomo che si crede saggio? | È meglio sperare in uno stolto che in lui. (26, 12; 1974)
- Mantice per il carbone e legna per il fuoco, | tale è l'attaccabrighe per rattizzar le liti. (26, 21; 1974)
- Non ti vantare del domani, | perché non sai neppure che cosa genera l'oggi. (27, 1; 1974)
- La collera è crudele, l'ira è impetuosa; | ma chi può resistere alla gelosia? (27, 4; 1974)
- Leali sono le ferite di un amico, | fallaci i baci di un nemico. (27, 6; 1974)
- Chi ha cura del suo fico ne mangia i frutti; | chi veglia sul suo padrone sarà onorato. (27, 18; 2010)
- Come gli inferi e l'abisso non si saziano mai, | così non si saziano mai gli occhi dell'uomo. (27, 20; 1974)
- Quelli che violano la legge lodano l'empio, | ma quanti osservano la legge gli muovono guerra. (28, 4; 1974)
- Meglio il povero che cammina nella sua integrità, | che il perverso che cammina nella doppiezza, ed è ricco. (28, 6; 1994)
- Il ricco si crede saggio, | ma il povero intelligente lo scruta bene. (28, 11; 1974)
- Chi copre le sue colpe non prospererà, | ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia. (28, 13; 1994)
- Chi procede con rettitudine sarà salvato, | chi va per vie tortuose cadrà ad un tratto. (28, 18; 1974)
- Chi ama la sapienza allieta il padre, | ma chi frequenta prostitute dissipa il patrimonio. (29, 3; 1974)
- Il re con la giustizia rende prospero il paese, | l'uomo che fa esazioni eccessive lo rovina. (29, 4; 1974)
- L'uomo che adula il suo prossimo | gli tende una rete per i suoi passi. (29, 5; 1974)
- Lo stolto dà sfogo a tutto il suo malanimo, | il saggio alla fine lo sa calmare. (29, 11; 1974)
- La verga e la correzione danno sapienza, | ma il giovane lasciato a se stesso disonora sua madre. (29, 15; 1974)
- Correggi il figlio e ti farà contento | e ti procurerà consolazioni. (29, 17; 1974)
- L'orgoglio dell'uomo ne provoca l'umiliazione, | l'umile di cuore ottiene onori. (29, 23; 1974)
- Tre cose mi sono difficili, | anzi quattro, che io non comprendo: | il sentiero dell'aquila nell'aria, | il sentiero del serpente sulla roccia, | il sentiero della nave in alto mare, | il sentiero dell'uomo in una giovane. (30, 18 – 19; 1974)
- Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra, | eppure sono i più saggi dei saggi: | le formiche, popolo senza forza, | che si provvedono il cibo durante l'estate; | gli iràci, popolo imbelle, | ma che hanno la tana sulle rupi; | le cavallette, che non hanno un re, | eppure marciano tutte insieme schierate; | la lucertola, che si può prender con le mani, | ma penetra anche nei palazzi dei re. (30, 24 – 28; 1974)
- Il geco si regge sulle mani | e dimora nelle aule del re. (30, 28; 1959)
- Tre esseri hanno un portamento maestoso, | anzi quattro sono eleganti nel camminare: | il leone, il più forte degli animali, | che non indietreggia davanti a nessuno; | il gallo pettoruto e il caprone | e un re alla testa del suo popolo. (30, 29 – 31; 1974)
- Spremendo la collera ne esce la lite. (30, 33; 1974)
Fallace è la grazia e vana è la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
Datele del frutto delle sue mani
e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.
[La sacra Bibbia, edizione CEI, 1974]
Bibliografia
modifica- La sacra Bibbia, traduzione di G. Bonaccorsi, G. Castoldi, G. Giovannozzi, G. Mezzacasa, F. Ramorino, G. Ricciotti, G. M. Zampini, Salani Editore, Firenze, 1959.
- La sacra Bibbia, edizione CEI, 1974.
- Proverbi, edizione Nuova Riveduta, 1994.
- Proverbi, edizione CEI, 2008.
- La Bibbia, Edizioni San Paolo, 2010. ISBN 978-88-215-6777-3
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