Citazioni sullo sguardo.

  • Colui che non si vede con lo sguardo, ma grazie al quale gli sguardi vedono, ecco: è il Brahman; non ciò che si venera come tale. (Kena Upaniṣad)
  • Come gli manca uno sguardo così. Se non lo conosci vivacchi e non ti manca. Ma se una stronza ti ha posato addosso quelle ali lì, ti ha fatto sentire l'eroe di una sceneggiatura temeraria, rimani tutta la vita un mendicante che va in giro a cercare quelle palpebre che si aprono solo per guardarti e si chiudono per imprigionarti. (Margaret Mazzantini)
  • Guardate con coraggio, con ostinazione e fisso l'uomo che vi guarda: s'egli abbassa gli occhi, voi siete suo padrone: ma non abbassate i vostri perché in tal caso egli vi abbatterà. (Francesco Anzani)
  • I gatti distolgono lo sguardo o battono le palpebre quando si sentono ben disposti. I cani, in una situazione analoga, socchiudono leggermente gli occhi. [...] gli esseri umani sono forse gli unici mammiferi che esprimono intimità con lo sguardo (nelle scimmie, nei cani e nei gatti comunica ostilità). (Jeffrey Moussaieff Masson)
  • Il suo [di Dio] è uno sguardo che salva e il nostro è uno sguardo bisognoso di salvezza. (Maurizio di Gesù Bambino)
  • Lo sguardo degli altri ci determina così che il nostro corpo nello spazio si muove come un burattino guidato dai fili di altri, e quei fili, i fili del burattinaio sono le definizioni, le lenti con cui l'altro ci guarda. [...] Lo sguardo che è ansioso di definire rischia di determinare l'identità, incarcerandola. (Francesca Mannocchi)
  • Lo sguardo è come una mano che tenta inutilmente di afferrare l'acqua che scorre. Sì, l'occhio percepisce ma non scruta, crede ma non interroga, recepisce ma non indaga, è privo di desiderio e non persegue nessuna crociata. (Muriel Barbery)
  • Lo sguardo è l'ultima goccia dell'uomo. (Walter Benjamin)
  • Molti anni fa, era di moda mettere in ridicolo l'idea dell'«amore a prima vista»; ma coloro che pensano, non meno di coloro che sentono profondamente, ne hanno sempre sostenuto l'esistenza. A dire il vero le moderne scoperte, in quel che può essere definito magnetismo etico o magneto estetica, fanno apparire probabile che i più naturali e perciò i più veri ed i più intensi affetti umani sono quelli che sorgono nel cuore quasi per opera di simpatia elettrica, in una parola che i legami psichici più vivi e durevoli sono quelli scaturiti da uno sguardo. (Edgar Allan Poe)
  • Nell'antichità classica lo sguardo era un'attività con la quale la mia carne si sposava alla carne o, più precisamente, ai colori degli oggetti su cui si volgeva. Lo sguardo era chiaramente descritto come proboskís o mano psichica. [...] Il vedere era un'erezione fuori dalla pupilla, non meno amorosa di altre erezioni. Perciò, quando io ti guardo, ti accarezzo con gli occhi. (Ivan Illich)
  • Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo di Dio. (Libro di Tobia)
  • O ragazzotto delle praterie, con il volto abbronzato, | prima che tu giungessi al campo, giungevano spesso doni graditi, | lodi e regali giungevano e nutriente cibo, finché, tra le reclute, | tu silenzioso arrivasti, con nulla da offrire – ma scambiando uno sguardo, | ed ecco, tu mi hai offerto più di tutti i doni del mondo. (Walt Whitman)
  • Ogni volta che ti lascio, trattengo negli occhi lo splendore del tuo ultimo sguardo. | E allora corro a rinchiudermi, spengo le luci, evito ogni rumore perché nulla mi rubi un solo atomo della sostanza eterea del tuo sguardo, la sua infinita dolcezza, la sua limpida timidezza, la sua fine estasi. | Tutta la notte, con la punta rosata delle dita, accarezzo gli occhi che ti hanno guardato. (Alfonsina Storni)
  • Se si fosse potuto scrivere a qualcuno la propria occhiata come oggigiorno si scrivono le proprie «idee» ed «intenzioni», allora forse (curiosa fantasia) anche dell'ingenuità dello sguardo sarebbe già andato perduto molto di più. In una lettera o in un libro è possibile nascondere con gran successo la propria voce dietro l'artificio che è il linguaggio scritto; ma lo sguardo ha sempre, per modo di dire, la propria «voce», la sua immediata e inoccultabile presenza; e viceversa si può dunque anche dire che la voce è lo sguardo del linguaggio. Se l'idolatria della parola, tipica degli intellettuali, non ci avesse colpiti di cecità, noi potremmo di nuovo mediante lo strumento-lingua guardare francamente negli occhi il poeta ed il filosofo. (Menno ter Braak)
  • Uno sguardo luminoso allieta il cuore. (Libro dei Proverbi)
  • Uno sguardo non amorevole sopra taluni produce maggior effetto che non farebbe uno schiaffo. (Giovanni Bosco)
Sguardo della Gioconda di Leonardo da Vinci

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