Matrix

film del 1999 diretto da Andy e Larry Wachowski
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Matrix

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Titolo originale

The Matrix

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America, Australia
Anno 1999
Genere azione, fantascienza
Regia Lana Wachowski e Lilly Wachowski
Soggetto Lana Wachowski e Lilly Wachowski
Sceneggiatura Lana Wachowski e Lilly Wachowski
Produttore Joel Silver
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Vincitore di 4 premi Oscar (2000):
    • Miglior montaggio
    • Migliori effetti speciali
    • Miglior montaggio sonoro
    • Miglior sonoro

Matrix, film del 1999 con Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss e Hugo Weaving, regia di Lana e Lilly Wachowski.

TaglineCredete all'incredibile.

[Voci fuori campo, al telefono]
Cypher: Sì?
Trinity: Tutto procede bene?
Cypher: Non toccava a te darmi il cambio.
Trinity: Lo so, ma non so stare senza fare niente.
Cypher: Lui ti piace, ammettilo, ti piace osservarlo.
Trinity: Non essere ridicolo.
Cypher: Dovremo sacrificarlo.
Trinity: Morpheus è convinto che sia l'Eletto.
Cypher: E tu?
Trinity: Cosa penso io non ha importanza.
Cypher: Tu non ci credi, eh?
Trinity: Hai sentito quel rumore?
Cypher: No, quale?
Trinity: Sei sicuro che questa linea è pulita?
Cypher: Certo che sono sicuro.
Trinity: Meglio chiudere.

  Citazioni in ordine temporale.

 
Le frasi di Trinity che compaiono sul monitor di Neo
  • [Leggendo le frasi di Trinity che compaiono sul proprio monitor]
    "Svegliati, Neo. Matrix... ha te... Segui il Coniglio Bianco..."[1] (Neo)
  • Ma guarda che situazione! Perché proprio a me? Che cosa ho fatto? Non sono nessuno, non ho fatto niente, niente! (Neo)
  • Tu sei l'Eletto, Neo. Vedi, tu hai passato gli ultimi anni a cercare me, ma io... è una vita... una vita intera che cerco te. (Morpheus) [al telefono con Neo]
  • È stata una lunga attesa, lunga ed estenuante. (Morpheus) [incontrando Neo per la prima volta]
  • [...] allacciati la cintura, Alice, che da adesso di meraviglie ne vedrai un bel po'.[1][2] (Cypher) [a Neo]
 
«Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?» (Morpheus)
  • Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà? (Morpheus) [a Neo]
  • Benvenuto nel mondo vero. (Morpheus) [accogliendo Neo nel mondo reale]
Welcome to the real world.
  • C'eravamo dati una regola: mai liberare un individuo che ha raggiunto una certa età. È pericoloso. Il cervello stenta a rifiutare il passato. L'ho già visto parecchie volte. Mi dispiace, stavolta l'ho fatto perché... dovevo. Quando Matrix era in costruzione, c'era un uomo nato al suo interno che aveva la capacità di fare, di cambiare quello che voleva, di reimpostare Matrix a suo piacimento. Fu lui che riuscì a liberare i primi di noi, a insegnarci la verità. E fintanto che Matrix esisterà, la razza umana non sarà libera. Dopo la sua morte l'Oracolo profetizzò il suo ritorno, che avrebbe preannunciato la distruzione di Matrix, la fine della guerra e la liberazione del nostro popolo. È per questo che alcuni di noi hanno passato tutta la vita esplorando Matrix per cercare lui. Io ho agito così perché... penso che la ricerca sia finita. (Morpheus) [a Neo]
  • [...] io e mio fratello Dozer siamo puri al 100%, esseri umani vecchia maniera generati e cresciuti liberi qui, nel mondo reale. Genuini figli di Zion. (Tank)
 
«L'ultima vera città, il solo posto che abbiamo.» (Tank) Punto in cui è collocata la fittizia città sotterranea di Zion
  • L'ultima vera città, il solo posto che abbiamo. (Tank) [riferendosi a Zion]
  • È un programma d'allenamento. È simile alla realtà programmata di Matrix. Le regole di base sono le stesse, come la gravità, e ricorda che queste regole sono simili a quelle di un sistema di elaborazione dati: alcune possono essere eluse, altre infrante. (Morpheus) [all'interno del programma di allenamento di Struttura]
  • Credi sia aria, quella che respiri ora? (Morpheus) [all'interno del programma di allenamento di Struttura]
  • Sei più veloce di così. Non pensare di esserlo, convinciti di esserlo. Smettila di provare a colpirmi, colpiscimi! (Morpheus) [Neo e Morpheus si sfidano in un combattimento di Kung fu all'interno del programma di allenamento di Struttura]
  • Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia, sei tu quello che la deve attraversare. (Morpheus) [all'interno del programma di allenamento di Struttura]
  • Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente. (Morpheus) [all'interno della simulazione di salto di Struttura]
  • La prima volta cadono tutti quanti. (Cypher) [riferito alla caduta di Neo all'interno della simulazione di salto di Struttura]
 
Location a Sydney in cui è stata ripresa la scena della ragazza con il vestito rosso
  • Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo. Mi stavi ascoltando, Neo, o guardi la ragazza col vestito rosso? (Morpheus) [a Neo, all'interno del programma di tirocinio di Struttura]
  • Senti, so a cosa pensi. Perché anch'io ora penso alla stessa cosa. Anzi, per la verità me lo chiedo da quando sono arrivato qui. Per quale masochistica ragione non ho scelto la pillola azzurra? (Cypher) [a Neo]
  • [Al ristorante con l'Agente Smith] Vede, io so che questa bistecca non esiste. So che quando la infilerò in bocca Matrix suggerirà al mio cervello che è succosa e deliziosa. Dopo nove anni sa che cosa ho capito? [mastica con goduria il boccone di carne] Che l'ignoranza è un bene.[3] (Cypher)
  • Negare i nostri impulsi primordiali è negare la sola cosa che ci rende umani. (Mouse)
  • Vi invito a osservare che i segnali "allacciare le cinture" e "non fumare" sono accesi. Appoggiatevi allo schienale e buon volo! (Tank) [prima che l'equipaggio entri dentro Matrix]
  • Sai cosa dice quella scritta? [riferita la frase latina Temet Nosce, intagliata su un pannello di legno posto sopra l'ingresso della cucina dell'Oracolo[4]] "Conosci te stesso".[5] Voglio confidarti un piccolo segreto: essere l'Eletto è come essere innamorato. Nessuno può dire se sei innamorato, lo sai solo tu. Te ne accorgi per istinto. (L'Oracolo)
  • Presto sarai obbligato a fare una scelta. Sì, perché da un lato ci sarà Morpheus, che rischierà la vita, dall'altro la tua in pericolo. Uno di voi due dovrà morire. Chi sarà dipenderà da te. Mi dispiace, ragazzo, mi dispiace tanto. Tu hai buon cuore, e a quelli come te non mi piace dare brutte notizie. Comunque non preoccuparti: non appena avrai varcato quella soglia inizierai a sentirti meglio. Ti ricorderai che non hai mai creduto a queste sciocchezze da chiromante. Sei tu che gestisci la tua vita. Parole tue. (L'Oracolo) [a Neo]
  • [Ultime parole] Così no. Morire così, no. (Switch) [prima che nel mondo reale Cypher le stacchi lo spinotto]
  • Se Morpheus ha ragione, non riuscirò a staccare questa spina. Cioè, se Neo è l'Eletto dovrà per forza accadere un qualche miracolo per fermarmi. Giusto? Come può essere l'Eletto se ci resta secco? (Cypher)
  • No! Non ci posso credere! (Cypher)
  • Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla? Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità? Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano felici tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò a... ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All'apice della vostra civiltà. Ho detto "vostra civiltà" di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo. (Agente Smith) [a Morpheus]
  • Trinity, Zion è più importante di me, di te, perfino di Morpheus. (Tank)
  • Mai mandare un essere umano a fare il lavoro di una macchina. (Agente Smith)
  • Vuoi sapere in cosa credo io? Credo che Morpheus conti più per me che non per te. Credo che se veramente lo vuoi salvare allora il mio aiuto ti farà molto comodo. Ed essendo l'ufficiale di grado più elevato in questa nave, se non sei d'accordo credo che puoi andare al diavolo, perché non ti manderei da nessun'altra parte. (Trinity) [a Neo]
  • Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi umani non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura. (Agente Smith) [a Morpheus]
  • Mi senti, Morpheus? Voglio essere sincero fino in fondo con te. Io odio questo posto. Questo zoo, questa prigione, questa realtà, o come diavolo la chiamate voi, la odio, non la sopporto più. L'odore soprattutto. Ammesso che esista, certo. Ne sono saturato, mi nausea a sentire il tuo fetore. E devo confessarti che ho paura di rimanere in qualche modo infettato dal tuo puzzo repellente. E allora io me ne devo andare di qui, devo essere libero. E la chiave che mi serve è nel tuo cervello, la mia chiave. Quando Zion sarà distrutta non ci sarà più bisogno di me qui, lo capisci o no? Voglio quei codici! Devo riuscire ad arrivare a Zion! E tu adesso devi dirmi come. O parli o, mi dispiace tanto, ti devo uccidere. (Agente Smith) [a Morpheus]
  • Schiva questa! (Trinity) [Trinity punta una pistola alla tempia dell'agente Jones e, sparando, uccide il corpo che l'agente controlla]
Dodge this!
  • Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo. (Morpheus)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Agente Smith: Tenente, le avevo dato degli ordini precisi.
    Tenente: Senta, io faccio solo il mio lavoro. Le sue stronzate sulla giurisdizione se le infili da dove le sono uscite. Può darsi che le piacciano.
    Agente Smith: Erano ordini per la vostra salvaguardia.
    Tenente: Eh, una ragazza indifesa, la possiamo gestire. Ho mandato due unità! La stanno portando fuori.
    Agente Smith: No, Tenente, i suoi uomini saranno già cadaveri.
  • [Neo apre la porta dopo aver appena letto le frasi di Trinity sul monitor]
    Neo: Mai provata la sensazione di non sapere se sei sveglio o se stai ancora sognando?
    Choi: Mh, tante volte. Si chiama "mescalina". È l'unico modo per volare.
  • Trinity: Ciao, Neo.
    Neo: Sai come mi chiamo?
    Trinity: So tante cose di te.
    Neo: Tu chi sei?
    Trinity: Mi chiamo Trinity.
    Neo: Trinity. Trinity che ha... che ha violato i database del fisco?
    Trinity: È stato tanto tempo fa.
    Neo: Gesù.
    Trinity: Cosa?
    Neo: Eh, non pensavo... che fossi una donna.
    Trinity: Sì, non sei l'unico.
  • Trinity: So perché sei qui, Neo. So cosa stai facendo. So perché non dormi. So perché vivi da solo e perché, una notte dietro l'altra, lavori al tuo computer. Tu stai cercando lui. Lo so perché a suo tempo ho cercato la stessa cosa. E quando lui ha trovato me mi ha detto che non cercavo qualcosa di preciso, ma che cercavo una risposta. È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io.
    Neo: Che cos'è Matrix?
    Trinity: La risposta è intorno a te, Neo. E ti sta cercando. E presto ti troverà, se tu lo vorrai.
  • Agente Smith: Come può vedere dalla quantità di carte, la tenevamo d'occhio da diverso tempo, signor Anderson. A quanto pare, lei sta vivendo due vite distinte. In una di queste, lei è Thomas A. Anderson, programmatore per una rispettabile società di informatica. È iscritto alla Previdenza sociale, paga regolarmente le tasse, e... aiuta le vecchiette gettando per loro l'immondizia. L'altra vita lei la passa al computer: è una celebrità tra gli hacker, con il soprannome di Neo, e di fatto ha commesso ogni crimine informatico concepibile e attualmente perseguito. Una di queste vite ha un futuro, l'altra invece no. Voglio comunque mostrarmi generoso e disponibile, signor Anderson: lei è qui perché il suo aiuto ci farebbe comodo. Sappiamo che è stato contattato da un losco individuo, da un personaggio che si fa chiamare "Morpheus". Quello che lei presume di sapere su quest'uomo è irrilevante. È considerato dalle massime autorità il criminale più pericoloso oggi in circolazione. I miei colleghi pensano che io stia sprecando il mio tempo con lei. Ma io sono convinto che lei desidera fare ciò che è giusto. E sono disposto a cancellare la lavagna: potrà ripartire da zero. In cambio io le chiedo solo una certa collaborazione per assicurare un losco terrorista alla giustizia.
    Neo: Già. È un'offerta molto allettante. Ma io ne ho una migliore. Facciamo così: io le presto il mio dito... [fa il gesto del dito medio] ...e lei mi fa fare la mia telefonata.
    Agente Smith: Male, signor Anderson. Sono deluso, molto.
    Neo: Non mi fanno paura i suoi sistemi da Gestapo. Conosco i miei diritti. Voglio fare la mia telefonata.
    Agente Smith: Mi dica, signor Anderson, a che serve telefonare quando uno non è neanche capace di parlare? [Neo cerca di parlare, ma la sua bocca si richiude su se stessa] Lei ci darà una mano, signor Anderson, che lo voglia o no. [impianta la cimice nell'ombelico di Neo, che grida muto disperatamente]
 
Ponte tra Campbell Street ed Elizabeth Street a Sydney, location per il fittizio ponte di Adam Street, Mega City
  • [In auto sotto al ponte di Adam Street]
    Switch: In questo momento c'è una sola regola: o la nostra via, o vai fuori dai piedi.
    Neo: Me ne vado. [fa per uscire dall'auto]
    Trinity [fermandolo]: Aspetta, Neo, ti prego, fidati di me.
    Neo: E perché?
    Trinity: Perché quello che c'è là fuori già lo conosci. È come quella strada: sai esattamente dove porta. E io so che non è qui che tu vuoi stare.
 
«Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.» (Morpheus)
  • Morpheus: Immagino... che in questo momento ti sentirai un po' come Alice che ruzzola dentro la tana del Bianconiglio[1], mh?
    Neo: L'esempio calza.
    Morpheus: Lo leggo nei tuoi occhi. Hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi. E curiosamente non sei lontano dalla verità. Tu credi nel destino, Neo?
    Neo: No.
    Morpheus: Perché no?
    Neo: Perché non mi piace l'idea di non poter gestire la mia vita.
    Morpheus: Capisco perfettamente ciò che intendi. Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l'avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando.
    Neo: Di Matrix.
    Morpheus: Ti interessa sapere di che si tratta, che cos'è? Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.
    Neo: Quale verità?
    Morpheus: Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è. [porge due pillole a Neo] È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.[1] Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più. [Neo ingoia la pillola rossa]
 
«Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.» (Morpheus)
  • [Neo è stato recuperato dalle fogne - A casa di Resegotti]
    Neo: Sono morto, vero?
    Morpheus: Tutto l'opposto.
  • [Neo è stato recuperato dalle fogne - A casa di Resegotti]
    Neo: Mi fanno male gli occhi.
    Morpheus: Perché non li hai mai usati.
  • Neo: Morpheus, che cosa mi succede? Dove mi trovo?
    Morpheus: Più importante del dove è il quando.
    Neo: Il quando?
    Morpheus: Tu pensi che siamo nel 1999. Saremo almeno nel 2199. Non posso dirti con esattezza l'anno perché sinceramente non lo so neanch'io. E qualunque mia spiegazione non ti basterebbe. Vieni con me. Guarda tu stesso. Sei sulla mia nave, la Nabucodonosor[6] È un hovercraft. Sei in plancia, adesso. È il nostro cuore operativo dal quale lanciamo il segnale pirata d'ingresso in Matrix.
 
«Che vuol dire "reale"? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci.» (Morpheus)
  • [All'interno di Struttura]
    Morpheus: Questo è Struttura, il nostro programma di caricamento. Possiamo caricare di tutto: vestiti, equipaggiamento, armi, addestramento simulato. Tutto quello di cui abbiamo bisogno.
    Neo: In questo momento siamo all'interno di un programma?
    Morpheus: Abbastanza facile da capire. Abiti diversi, spinotti nelle braccia e in testa assenti, anche i tuoi capelli sono cambiati. Il tuo aspetto attuale è quello che noi chiamiamo "immagine residua di sé", la proiezione mentale del tuo io digitale.
    Neo: Questo non è reale...?
    Morpheus: Che vuol dire "reale"? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo. Questo è il mondo che esiste oggi. [tutt'attorno si materializza la desertica superficie di quel che è rimasto del pianeta Terra] Benvenuto nella tua desertica nuova realtà.[7] Abbiamo pochi bit, brandelli d'informazione. Ma quello che sappiamo per certo è che un bel giorno, all'inizio del XXI secolo, l'umanità intera si ritrovò unita all'insegna dei festeggiamenti. Grande fu la meraviglia per la nostra magnificenza mentre davamo alla luce I.A.
    Neo: "I.A." Vuol dire "intelligenza artificiale".
    Morpheus: La cui sinistra coscienza produsse una nuova generazione di macchine. Ancora non sappiamo chi colpì per primo, se noi o loro. Sappiamo però che fummo noi ad oscurare il cielo. A quell'epoca loro dipendevano dall'energia solare, e si pensò che forse non sarebbero riuscite a sopravvivere senza una fonte energetica abbondante come il sole. Nel corso della storia il genere umano è dipeso dalle macchine per sopravvivere. Al destino, come sappiamo, non manca il senso dell'ironia. Un corpo umano genera più bioelettricità di una batteria da 120 volt, ed emette oltre sei milioni di calorie. Sfruttando contemporaneamente queste due fonti, le macchine si assicurarono a tempo indefinito tutta l'energia di cui avevano bisogno. Ci sono campi, campi sterminati dove gli esseri umani non nascono: vengono coltivati. A lungo non ci ho voluto credere, poi ho visto quei campi con i miei occhi. Ho visto macchine liquefare i morti affinché nutrissero i vivi per via endovenosa. Dinanzi a quello spettacolo, potendo constatare la loro limpida, raccapricciante precisione, mi è balzata agli occhi l'evidenza della verità. Che cos'è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo virtuale elaborato al computer, creato per tenerci sotto controllo, al fine di convertire l'essere umano in questa. [mostra una batteria]
  • [Neo sanguina dopo una caduta all'interno della simulazione di salto in Struttura]
    Neo: Credevo che non fosse reale.
    Morpheus: La tua mente lo rende reale.
    Neo: Se vieni ucciso in Matrix, muori qui?
    Morpheus: Il corpo non sopravvive senza mente.
 
«Se non sei uno di noi, sei uno di loro. [...] chiunque non sia stato liberato da noi è potenzialmente un Agente. All'interno di Matrix lo sono tutti, e non lo è nessuno. [...] Sono i guardiani, i custodi di ogni accesso, ne hanno tutte le chiavi.» (Morpheus)
  • Morpheus: Se non sei uno di noi, sei uno di loro.
    Neo: Chi sono loro?
    Morpheus: Programmi senzienti. Si muovono, entrano ed escono da qualunque software rimanendo integrati nel sistema. Il che significa che chiunque non sia stato liberato da noi è potenzialmente un Agente. All'interno di Matrix lo sono tutti, e non lo è nessuno. Siamo sempre sopravvissuti nascondendoci e fuggendo da loro. Sono i guardiani, i custodi di ogni accesso, ne hanno tutte le chiavi, per questo spetta a qualcun altro, a qualcun altro affrontarli.
  • Neo: Cosa cerchi di dirmi? Che posso schivare le pallottole?
    Morpheus: No, Neo. Cerco solo di dirti che quando sarai pronto, non ne avrai bisogno.
 
«Trinity: Una Sentinella, una macchina creata per un solo scopo...
Dozer: ...cercare e distruggere.»
  • Trinity: Una Sentinella, una macchina creata per un solo scopo...
    Dozer: ...cercare e distruggere.
  • Neo: Ho tanti ricordi della mia vita. E nessuno è autentico. Che significa?
    Trinity: Che Matrix non è in grado di dirti chi sei.
 
«Ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!» (Bambino)
  • Bambino: Non cercare di piegare il cucchiaio. È impossibile. Cerca invece di fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità.
    Neo: Quale verità?
    Bambino: Che il cucchiaio non esiste.
    Neo: Il cucchiaio non esiste?
    Bambino: Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!
  • L'Oracolo: Ti inviterei a sederti, ma tanto so che non lo farai. E non preoccuparti del vaso.
    Neo: Quale vaso? [girandosi fa cadere un vaso]
    L'Oracolo: Quel vaso.
    Neo: Chiedo scusa.
    L'Oracolo: Ti ho detto di non preoccupartene. Lo farò riparare da uno dei miei ragazzi.
    Neo: Come lo sapevi?
    L'Oracolo: Oh... E la domanda successiva che ti frullerà nel cervello sarà: "Lo avrei rotto lo stesso se non avesse detto niente?".
 
«Un déjà vu è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.» (Trinity)
  • [Dopo aver visto lo stesso gatto nero due volte]
    Neo: Ah. Déjà vu.
    Trinity: Scusa, che hai detto?
    Neo: Niente. Ho avuto un piccolo déjà vu. [...] È passato un gatto nero davanti a quella porta, e subito dopo un altro uguale.
    Trinity: Quanto uguale? Lo stesso gatto?
    Neo: Forse. Non sono sicuro. [...]
    Trinity: Un déjà vu è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.
  • Cypher [al telefono con Trinity]: Sono stanco, Trinity. Stanco di questa guerra. Stanco di lottare. Stanco di questa nave. Di sentire freddo, di trangugiare quella brodaglia nauseante tutti i giorni. E soprattutto, sono stanco di Morpheus e dei suoi vaneggiamenti. [rivolto al corpo di Morpheus] Sorpresa, stronzo! Scommetto che non te l'aspettavi. Bene. Cosa non darei per essere lì anch'io; ti spezzeranno... e vorrei tanto essere lì per godermi lo spettacolo. Che sono stato io, eh... tu lo devi sapere.
    Trinity: Gli hai consegnato Morpheus!?
    Cypher: Ci aveva presi in giro, Trinity! Ci aveva ingannati! Se tu ci avessi detto la verità, ti avremmo invitato a infilartela nel culo quella pillola rossa!
    Trinity: Non è vero, Cypher! Lui ci ha liberati tutti.
    Cypher: Liberati?! Questa la chiami libertà?! Fare solo quello che lui mi dice di fare. Se dovessi scegliere fra questo e Matrix, be'... sceglierei Matrix!
    Trinity: Matrix non esiste, Cypher.
    Cypher: Non sono d'accordo, Trinity. Io ritengo che Matrix sia più reale di questo mondo.
  • Cypher: No! Non ci posso credere!
    Tank: Che tu ci creda o no, gran pezzo di merda, adesso finisci abbrustolito! [gli spara uccidendolo]
 
«Tank: Allora, cosa vi serve? A parte un miracolo...
Neo: Armi... tante armi.»
  • Tank: Allora, cosa vi serve? A parte un miracolo...
    Neo: Armi... tante armi.
  • Agente Smith [riferito al suono della metropolitana in arrivo]: Lo senti quello, signor Anderson? Quello è il suono dell'inevitabilità. È il suono della tua morte. Addio, signor Anderson.
    Neo [si libera dalla stretta e si salva dall'arrivo del treno]: Mi chiamo... Mi chiamo Neo!
  • Trinity [dichiarazione d'amore]: Neo, non ho più paura ormai. L'Oracolo mi aveva detto che mi sarei innamorata e che proprio l'uomo che avrei amato sarebbe stato l'Eletto. Capisci quindi che non te ne puoi andare. Non puoi morire, perché io ti amo. Mi senti, Neo? Io ti amo. E adesso in piedi. [bacia Neo e lo fa resuscitare]
    Neo [fermando le pallottole a mezz'aria]: No.
    Tank: Come fa?
    Morpheus: È l'Eletto.

[Al telefono] So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente, quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro. (Neo)

Citazioni su Matrix

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Keanu Reeves interpreta Neo, protagonista della saga
  • Abile frullato misto di Bibbia e yoga, metafisica e matematica, kung fu e Sergio Leone, buddhismo e arti marziali, alta tecnologia e messaggi messianici, velo di Maya e Alice nel paese delle meraviglie, e chi più ne trova più ne metta. (Irene Bignardi)
  • Anche perché se il mondo intero è Matrix cioè un'enorme concatenazione di vicende costruite in uno studio televisivo o ricreate al computer è normale che vivere in questo contesto sia un'esperienza globalmente disgustosa no? (Giuseppe Carlotti)
  • Anche se è traboccante di pretese in senso positivo, per la prima ora circa è intrattenimento semplicione, sebbene ci siano frequenti rimandi a Blade Runner (strade piovose e piene di rifiuti) e Men in Black (uomini con completi scuri e occhiali da sole). Col tempo però diviene chiaro che i Wachowski sono plagiatori a favore delle pari opportunità, prelevando liberamente da Star Wars per la mitologia, da Die Hard per i grattacieli, da Alien per i personaggi secondari e gli arredi, da Superman e True Lies per le acrobazie, da Videodrome per la paranoia e persino, Dio ci aiuti, da The Game - Nessuna regola per le sciocchezze metafisiche. (Jonathan Rosenbaum)
  • Chi ha più di trent'anni fatica ad entrare nella "logica" del film. Chi ne ha meno replica: «è la logica del computer». Inserita in un mixer abilmente shakerato di filosofia orientale e arti marziali, di mitologia e di science fiction in cui il percorso che condurrà "oltre lo specchio" vede in Neo (vistoso anagramma di One) la neo-Alice travestita da Ulisse. Chi non ama gli effetti speciali ne trova troppi in questo film. Cinema patchwork quello dei Wachowski? Forse. Ma anche cinema capace di rappresentare un futuro che è già presente nella sua mescolanza (che non è amalgama) di dati, di esperienza e di cultura lontanissimi tra loro. Con un solo difetto di fondo. L'inevitabile, annunciato seguito di un'opera che dovrebbe invece restare un unicum. (il Farinotti)
  • Credo che Matrix vada letto, interpretato, come snodo di processi futuri e non come un traguardo. C'è l'idea di spirito come misteriosa forza interiore, atteggiamento irrazionale, pulsione magica o mistica nella cultura del XX secolo. Il Novecento ha segnato la fine del monopolio della spiritualità religiosa per affacciarsi al mondo di un'articolazione delle spiritualità. (Enrico Ghezzi)
  • Da un'idea geniale alla Philip K. Dick, i fratelli Wachowski esibiscono il loro pessimismo ansiogeno e confezionano quello che negli anni diventerà un cult della fantascienza. (Leonard Maltin)
  • È il mondo che somiglia a una sala giochi, e non viceversa, e Matrix è un film su cui riflettere... (Loredana Lipperini)
  • È sicuramente il più costoso, probabilmente il più cupo, forse il più fantasioso cyber-action movie degli anni '90. Frutto di una disinvolta ibridazione tra il cinema d'arti marziali di Hong Kong, l'ideologia violenta del videogame, la fantascienza alla P.K. Dick e la grafica dei fumetti, è un giocattolone divertente a livello figurativo e scenografico e sul piano dell'azione: sdoppiamenti, combattimenti, effetti speciali a iosa. Nel resto è un pastrocchio saccente e misticheggiante. I suoi fautori, interessati e non, sostengono che bisogna vederlo tre volte: la prima per l'impatto emotivo, la seconda per capire la storia, la terza per coglierne i significati più profondi. (il Morandini)
  • Effetti visivi innovativi, e grandiosi. Romanticismo nero. Invenzioni divertenti: i personaggi ricevono informazioni direttamente nel cervello, il futurismo elettronico si mescola alle arti marziali della tradizione orientale, che la lavorazione sia avvenuta a Sydney in Australia o altrove non ha importanza, tanto è sempre buio e i paesaggi urbani sono diapositive immensamente ingrandite. (Lietta Tornabuoni)
  • I fratelli Wachowski, anche sceneggiatori, attingono alle filosofie orientali e alla fantascienza di Philip K. Dick (e mettono in mano a Neo Simulacri e simulazione di Baudrillard) per asserire che il mondo è illusione e la realtà virtuale è un incubo. I Wachowski riescono a tenere sotto controllo un intreccio complesso, ma forse non sono all'altezza per costruire una saga che ha l'ambizione di coronare quasi mezzo secolo di fantascienza letteraria e cinematografica; e sono troppi i debiti non dichiarati, da Zardoz a Terminator. Non mancano, però, la suggestione e il divertimento. (Il Mereghetti)
  • Incuranti dall'ondata di pernacchie da cui sono stati travolti nella loro opera prima, e tutti invano hanno sperato ultima, l'indecente thriller saffico Bound, i fratelli Larry e Andy Wachowski hanno virato di parecchi gradi abbracciando il cinema dell'irrealtà. E qui viene il difficile per chi deve raccontare il film ai lettori, anche se il dovere professionale gli ha imposto di restare imperterrito al proprio posto per i 136 minuti (interminabili) del film, tenendo gli occhi e, purtroppo, anche le orecchie, aperti. Con incommensurabile invidia per chi, grazie al favore delle tenebre, se l'è invece svignata già nel primo tempo. (Massimo Bertarelli)
  • La televisione condiziona la vita della gente. La televisione è Matrix. (Giuseppe Carlotti)
  • Ma voi c'avete presente il film Matrix? [...] Ve faccio capì come faceva Neo, eh? Guardate, eh. Arrivava il proiettile sparato dal cattivone, un proiettile speciale. Rallenty. Primo proiettile: schivato. Secondo proiettile. A un certo punto il proiettile si avvicina a un millimetro dalla faccia e lui proprio – me lo so' studiato – proprio le parole precise, lui arriva il proiettile e fa: bu-cio de cu-looo! (Boris - Il film)
  • Nei quindici anni che separano la fantascienza di Matryx [sic] da quella di Blade Runner l'elemento umano, a dispetto di quanto dichiarano i due brillanti fratelli Wachowski, si è perso nella confusione narrativa (provate, per piacere, a riraccontare la trama del film e gli andirivieni tra le due realtà) e nelle trovate tecniche. Ancora più lontano è il ricordo del gruppo di resistenti di Fahrenheit 451. Forse i Wachowski pensano di aver fatto un film sulla ricerca di un nuovo umanesimo, ma dovrebbero sapere che il mezzo è il messaggio: e Matryx [sic] è invece il trionfo di quella cultura cyber di cui denuncia l'oppressione. (Irene Bignardi)
  • Quando un proiettile lascia la canna di una pistola, diretto al tuo cervello, viaggia a circa 3000 km all'ora. Keanu Reeves non sarebbe mai riuscito a evitarne uno proprio come i Wachowski non hanno saputo confezionare un seguito coerente di Matrix. (Dark Wolverine)
  • Rimpolpato con azione non-stop e una mega dose di effetti speciali, questa montagna russa fantascientifica inizia con la paranoica premessa che dei malvagi cospiratori hanno intrappolato l'intera umanità in una rete di illusioni la quale rafforza il loro controllo rendendoci ciechi nei confronti della realtà. La trama cambia marcia ogni qualvolta si rischia di rimanere a corto di energia, mantenendo lo spettacolo vivace quanto ridicolo. (David Sterritt)
  • Sembra complicatissimo il messaggio di Matrix, e mai come ora si è confuso con il "medium", ma forse è semplice. I fratelli Larry e Andy Wachowski, che ai tempi del lesbo thriller Bound sembravano due porcelloni, ci mandano a dire che viviamo comandati da una Intelligenza Artificiale, in una realtà virtuale che solo il potere della mente rende tangibile. È Matrix, tesoro, la Matrice. Basterebbe ancora una domanda per risalire alla Causa Prima, forse a Dio. Insomma, la Vita è sogno, parola di computer. (Maurizio Porro)
  • Sequenza interessante: Keanu Reeves viene immobilizzato e gli viene infilato nella pancia (attraverso l'ombelico, parrebbe) una specie di scorpione che permetterà di seguire tutte le sue mosse. Immagine cruciale: campi infiniti di innumerevoli feti umani contenuti in sacchi di plastica trasparente, appesi a sostegni come piante d'uno sterminato frutteto, che respirano, sognano e vengono allevati per nutrire con la loro energia vitale le macchine padrone degli uomini. Le cose belle di «Matrix» sono queste: il resto è un pastrocchio pomposo e sentenzioso, pretensioso e misticheggiante, inzeppato di quei motti confusi e altisonanti che impressionano i ragazzini e gli autodidatti. (Lietta Tornabuoni)
  • Un trip condiviso, un varco attraverso un ipotetico oscuro futuro. È la più convincente visione fantascientifica dopo Blade Runner. (Manohla Dargis)
  • C'è un equivoco di fondo, ed è la ragione per cui ho esitato finora a parlare di Matrix. Dopo il primo episodio, lo staff dei Wachowski mi aveva contattato per coinvolgermi nei film successivi, ma non c'era neanche da parlarne! [...] Queste persone considerano l'ipotesi del virtuale come un dato di fatto e la trasformano in fantasma visibile. Ma la caratteristica di questo universo, è appunto il fatto che non si possono più utilizzare le categorie del reale per parlarne.
  • Ci sono già stati altri film che trattavano questa crescente indistinzione fra reale e virtuale. Truman Show, Minority Report o anche Mulholland Drive, il capolavoro di David Lynch. Matrix vale soprattutto come sintesi parossistica di tutto questo. Ma il dispositivo qui è più rozzo e non suscita veramente il turbamento. O i personaggi sono nella Matrice, cioè nella digitalizzazione delle cose. O sono radicalmente al di fuori, cioè a Zion, la città di coloro che resistono. In effetti, sarebbe interessante mostrare ciò che accade sul punto di giuntura dei due mondi. Ma quello che è soprattutto imbarazzante in questo film, è che il nuovo problema posto dalla simulazione qui è confuso con quello, molto classico, dell'illusione, che si trovava già in Platone. Il vero equivoco è qui. Il mondo visto come illusione radicale è un problema che si è posto a tutte le grandi culture e che da esse è stato risolto con l'arte e la simbolizzazione. Quello che noialtri abbiamo inventato per sopportare questa sofferenza, è un reale simulato, un universo virtuale da dove è espurgato tutto ciò che c'è di pericoloso, di negativo, e che soppianta ormai il reale, fino a diventarne la soluzione finale. Ora, Matrix è assolutamente all'interno di questo meccanismo! Tutto quanto appartiene all'ordine del sogno, dell'utopia, della fantasia, qui è dato vedere, "realizzato". Siamo nella trasparenza integrale. Matrix, è un po' il film sulla Matrice che avrebbe potuto fabbricare la Matrice.
  • Matrix dà l'immagine di un'onnipotenza monopolistica della situazione attuale, e collabora dunque alla sua rifrazione. In fondo, la sua diffusione su scala mondiale fa parte del film stesso. Qui, bisogna riprendere McLuhan: il medium è il messaggio. Il messaggio di Matrix è la sua stessa diffusione, per contaminazione proliferante e incontrollabile.

Frasi promozionali

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  • [...] abbi paura del futuro.
[...] be afraid of the future.[8]
  • [...] comincia la battaglia per il futuro.
[...] the fight for the future begins.[9]
  • Credete all'incredibile.[10]
  • Dimentica tutto ciò che sai. Dimentica tutto ciò che hai visto.
Forget everything you know. Forget everything you've seen.[11]
  • Matrix ti possiede.
The Matrix has you.[8][12]
  1. a b c d Il riferimento è al Coniglio Bianco (o Bianconiglio), personaggio de Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll.
  2. Nella versione originale in inglese la battuta è: «Buckle your seatbelt Dorothy, 'cause Kansas is going bye-bye.», riferimento a Il Meraviglioso Mago di Oz di Lyman Frank Baum.
  3. Nel doppiaggio originale, è un proverbio inglese: «Ignorance is bliss» (letteralmente «l'ignoranza è una beatitudine»). Cfr. anche Thomas Gray, Ode on a Distant Prospect of Eton College: «Where ignorance is bliss, | 'Tis folly to be wise.» («Dove l'ignoranza è beatitudine, | è stoltezza essere saggi.»)
  4. Lo stesso pannello ricomparirà nel terzo capitolo della saga Matrix Revolutions.
  5. «Conosci te stesso» è un antico aforisma greco (γνῶθι σεαυτόν o gnôthi seautón, tradotto in latino come nosce te ipsum o, appunto, temet nosce) attribuito erroneamente a Talete, Solone, Chilone e all'oracolo di Apollo. Qualcuno attribuisce la frase a Socrate, vissuto tuttavia in un periodo storico successivo; tale massima può comunque considerarsi uno dei fondamenti della sua filosofia. Stando a quanto narrano Platone nel Protagora, Marco Tullio Cicerone nel De oratore, Senofonte nei Detti memorabili di Socrate, Pausania e Plutarco, un giorno i sette savi si sarebbero riuniti a Delfi e avrebbero scritto a lettere d'oro nel tempio di Apollo tale motto: Γνω̃θι σαυτόν in greco antico (Nosce te ipsum in latino). Tuttavia, stando a quanto riporta Giuseppe Fumagalli, sembrerebbe che il reale significato della frase fosse stato frainteso. Tale frase infatti faceva parte di due versi che indicavano le norme etiche da rispettare nel tempio di Apollo. Questo verso, in particolare, invitava semplicemente i visitatori a chiarirsi bene le idee sulla domanda da porre all'oracolo, prima di interrogarlo. Tuttavia già nel IV secolo a.C. i versi non venivano più interpretati in tal modo.
  6. Nella versione originale in inglese «Nebuchadnezzar», riferimento al sovrano babilonese Nabucodonosor II.
  7. Cfr. Jean Baudrillard, La processione dei simulacri: «Se abbiamo potuto prendere, come più bella allegoria della simulazione, la favola di Borges in cui i cartografi dell'Impero disegnano una carta così dettagliata che finisce per coprire con la massima precisione il territorio [...] ebbene, per noi questa favola è sorpassata, ha ormai soltanto il fascino discreto dei simulacri del secondo ordine. [...] Il territorio non precede più la carta, né le sopravvive. Ormai è la carta che precede il territorio – precessione dei simulacri – che lo genera; e, se si dovesse riprendere la favola, oggi sono piuttosto i brandelli del territorio che imputridiscono lentamente sull'estensione della carta. Qui e là sono vestigia del reale che sussistono, e non della carta, nei deserti che non sono più quelli dell'Impero, ma il nostro. Il deserto del reale stesso
  8. a b Dalla locandina in inglese. Cfr. Poster 2 - Matrix, Mymovies.it
  9. Dalla locandina in inglese. Cfr. Poster 1 - Matrix, Mymovies.it
  10. Dalla locandina in italiano. Cfr. Foto locandina da Matrix, FilmTV.it
  11. Dal trailer in inglese. Cfr. The Matrix (1999) Official Trailer #1 - Sci-Fi Action Movie, YouTube.com
  12. La frase compare anche all'inizio del film sul monitor del computer di Neo. Nel doppiaggio italiano Neo la legge come «Matrix ha te».

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