Reggia di Caserta
residenza reale di Caserta, Italia
Citazioni sulla Reggia di Caserta.
Citazioni
modifica- A prima vista, è grandiosa e davvero imponente. I giardini a sinistra, le belle piantagioni a destra, la magnifica piazza davanti al castello e gli edifici che la circondano, tutto è sorprendente. L'occhio è specialmente attirato dalla vista che si apre attraverso il grande portone centrale, da dove si spazia attraverso tutto il castello e i giardini, fino alla vetta del monte su cui è stata portata la famosa conduttura d'acqua. La cascata, bella e ricchissima, chiude il fondo della scena. Raramente si può trovare in qualsiasi altro luogo una simile magia. (Johann Gottfried Seume)
- Abbiamo cercato in tutta Europa, ma non c'è niente di più bello di questa reggia, è l'ambiente ideale per il Regno più sofisticato della Galassia, quello che gli altri pianeti vedono come un paradiso. (George Lucas)
- [Nel parco della Reggia] Dove il cigno crudele | si liscia e si contorce, | sul pelo dello stagno, tra il fogliame, | si risveglia una sfera, dieci sfere, | una torcia dal fondo, dieci torce, || – e un sole si bilancia | a stento nella prim'aria, | su domi verdicupi e globi a sghembo | d'araucaria, | che scioglie come liane | braccia di pietra, allaccia | senza tregua chi passa | e ne sfila dal punto più remoto | radici e stame || Le nòcche delle Madri s'inaspriscono, | cercano il vuoto. (Eugenio Montale)
- Giuro che gli interni di Caserta saranno riconoscibili. E non è vero, come ha detto qualcuno, che alla fine la Reggia esploderà. (George Lucas)
- Il fascino di questa Versailles del Napoletano [...] viene per me soprattutto da un certo che di gratuito e di favoloso che emana da questo palazzo di grandezza sproporzionata sorgente in mezzo a una piatta pianura: esiste, lo abbiamo già detto, un surrealismo napoletano avant-lettre, che nacque dal fasto teatrale di Napoli: e che consiste nel campare grandi fantasie architettoniche dove meno si aspettano. Lo stesso parco, attraversato dalle acque ricadenti da un monticello, poi scorrenti in lieve pendìo di bacino in bacino, interrotte da gruppi bianchi di grandi statue, animali, divinità, venti che gonfiano le gote, Atteone mutato in cervo e sbranato dai cani, è una fantasia macroscopica, in cui tutto sembra essere un po' più grande del giusto; questo genera un turbamento dell'immaginazione, che i barocchi chiamavano la meraviglia. È chiaro il desiderio di superare in fasto le grandi regge europee e le grandi metropoli; il contrasto tra questo sogno e la realtà dell'ambiente fa sì che quella di Caserta, ben più di quella di Versailles, sia una reggia di fantasia. (Guido Piovene)
- Il Giardino Inglese, nato per volontà della regina Maria Carolina dietro suggerimento di Lord Hamilton, venne realizzato dall'esperto botanico John Andrew Graefer, giunto appositamente dall'Inghilterra, in collaborazione con l'architetto Carlo Vanvitelli. Maria Carolina, adepta della massoneria napoletana, volle nascondere nel giardino una sorta di itinerario iniziatico che, attraverso una serie di tappe segnate da fabriques dalla chiara valenza simbolica – come la piramide, il sepolcreto neogotico e il tempietto a tholos che campeggia al centro del labirinto – si concludeva, come in una sorta di catarsi lustrale, nello spazio incantato del laghetto dedicato a Venere. Nel luogo più appartato del giardino, sui resti di una cava tufacea e ai bordi di un piccolo stagno, il Vanvitelli dà vita a un ambiente di grande suggestione dove gli scogli, costituiti da grandi massi tufacei, la copiosa vegetazione e la statua di Venere formano uno spettacolare insieme che riecheggia[1]le magiche atmosfere dell'antro della Sibilla Cumana. Sullo sfondo Vanvitelli colloca il criptoportico romano in rovina con statue e pezzi archeologici tratti direttamente dagli scavi di Ercolano e Pompei, dove vegetazione e architettura si fondono in una cornice fantastica e simbolica che evoca ancora il mito della Sibilla e rimanda a una mitica Età dell'Oro. Ancora ispirato a mitiche età è il tempietto realizzato sull'isola circondata dalle acque del lago dei Cigni. Il tempietto, caratterizzato dalla copertura in paglia della cella, sormontata da una cupola ellittica, rimanda alla teoria vitruviana della derivazione degli ordini classici dalla natura da cui discendeva il complesso simbolismo dell'architettura gotica. (Vincenzo Cazzato)
- Il profilo dell'edificio è imponente, di severa impronta classica, con una facciata lunga oltre duecento metri scandita da semicolonne e lesene. Gli interni, distribuiti su cinque piani, prevedono spazi studiati per ospitare una vera corte europea: saloni per le feste e i ricevimenti, gallerie, belvedere, appartamenti reali estivi e invernali, biblioteca, chiesa, teatro con camerini per gli attori, decine e decine di stanze di varie dimensioni, il tutto in un intrecciarsi di fregi, di decori, di affreschi, di stucchi. Il progetto del parco è il naturale completamento del palazzo: in asse con un viale centrale al fondo del quale si profila una grande cascata, le aiuole, le siepi, i tappeti erbosi, gli alberi si alternano alle fontane, alle vasche, ai gruppi scultorei, ai ruderi artificiali. In totale tre chilometri di colori e di movimento, in una spettacolare prospettiva digradante verso il piano. (Gianni Oliva)
- Questo cospicuo palazzo è uno dei più nobili edifici regali d'Europa, per ampiezza ed altezza. (John Chetwode Eustace)
- Questo edificio [...] fu un esempio per il cambio del gusto e dell'Europa intera. [...] [senza la Reggia di Caserta] la Francia avrebbe continuato a essere Luigi quindici all'infinito, gli Inglesi sarebbero rimasti molto più gotici di quanto non lo son diventati vedendo questi esempi. Questo è un pezzo di cuore dell'Europa. (Philippe Daverio)
- Un palazzo immenso che ricorda l'Escuriale, costruito in quadrato, con parecchi cortili: una residenza veramente regale. Posizione di una bellezza straordinaria, nella pianura più fertile del mondo, in cui il parco si stende fino al piede delle montagne. Un acquedotto vi porta un fiume intero, per dare acqua e frescura alla Villa e ai dintorni; e tutta la massa d'acqua, gettata su rocce disposte ad arte, forma poi una cascata meravigliosa. I giardini del parco sono stupendi, in perfetta armonia con un lembo di terra che è tutta un giardino. (Johann Wolfgang von Goethe, Viaggio in Italia)
Voci correlate
modificaNote
modifica- ↑ Riechieggia, refuso, nel testo.
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