Umberto Bossi

politico italiano (1941-)

Umberto Bossi (1941 – vivente), politico italiano.

Umberto Bossi nel 2006

Citazioni di Umberto Bossi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

1985 modifica

  • La Lombardia è una nazione, l'Italia è solo uno stato. [...] Tutti i milanesi sono stufi grazie al potere romano che ci ha imposto sistemi di vita che noi non vogliamo. [...] I lombardi sono trattati da schiavi, la Lombardia è una vacca da mungere. [...] I partiti sono lo strumento attraverso cui i meridionali gestiscono lo stato. [...] Milano è una città con forte immigrazione, che ha poca identità e perciò la gente parla poco, è poco coraggiosa...[1]
  • Niente parolai che dopo, al momento opportuno, si tirano indietro; qui per fare marciare le cose ci vogliono ragazzi con gambe forti come a Varese.[1]
  • [Sui pericoli dell'immigrazione di colore] No, quello è un falso problema. A me i negri stanno simpatici. Loro non possono egemonizzarci. I meridionali sì, perché hanno in mano lo Stato.[1]

1989 modifica

  • Se la portata dei cambiamenti etnici e culturali supera la velocità di integrazione della società allora essa interrompe la consapevolezza della identità collettiva che si fonda sul sentire dei cittadini che c'è una componente di continuità nella società che con voglia attraverso i tempi un patrimonio di valori culturali: dagli atteggiamenti spirituali alle forme della cultura materiale. In quest'ultimo caso la società va incontro alla disgregazione, sviluppa comportamenti patologici dell'omosessualità, della devianza giovanile, della droga, crea condizioni psicologiche che favoriscono ad esempio la sterilità per cui non nascono più figli. Si realizza in altre parole la "Società deviata", asociale, egoista in cui accanto alle cose che muoiono si generano reazioni di salvezza, come i movimenti etnonazionalisti che proprio in un simile contesto riconoscono il "Timing", il primo impulso alla loro nascita.[2]
  • Dietro l'immigrazione di colore non c'è solo l'interesse di una sinistra allo sbando che cerca i voti di un nuovo sottoproletariato, non c'è solo la Chiesa rinchiusa nei palazzi dell'avere che ha perso ogni credibilità e cerca di riempire i suoi seminari vuoti con religiosi che ormai trova solo nel terzo mondo: c'è anche e soprattutto l'interesse del grande capitale....[3]

1990 modifica

  • Il Risorgimento è un fatto che ha visto protagonisti tanti, tantissimi lombardi. Noi siamo loro figli e non dobbiamo chiedere scusa a nessuno, semmai è Craxi che lo deve fare: è lui che blatera, blatera...[4]

1991 modifica

  • Ci troviamo a Pontida, luogo consacrato dalla volontà e dal giuramento per la libertà dei nostri avi, per sottolineare che oggi inizia il ciclo politico costituente per rinnovare l'organizzazione dello stato italiano. Premessa di questa giornata di grandi decisioni è stata la presentazione, avvenuta nei giorni scorsi, di una nostra proposta di legge costituzionale d'iniziativa popolare, che prevede l'elezione di una Commissione costituente per il rinnovamento della Costituzione. Il nostro progetto nasce a misura d'Europa, cioè di un moderno sviluppo economico perché lo stato nazionale tradizionale è al contempo sia troppo piccolo, sia troppo grande. È troppo piccolo se si considera la dimensione del mercato interno. È invece troppo grande come unità di gestione della finanza pubblica per cui ne derivano economie afflitte da dirigismo e poco efficienti, dove le lobbies economiche riescono facilmente ad ottenere provvedimenti favorevoli dal Governo.[5]
  • Bossi ha fatto la Lega, ma la Lega non è Bossi, la Lega è un fiume inarrestabile.[6]

1992 modifica

  • Uno scolaro svogliato, che non toccava libro e sognava il Ticino. Il fiume tempra il carattere e aguzza l'ingegno. Devi imparare a "sentire" la corrente e a non sbagliare.[7]

1993 modifica

  • [Sulle bombe romane] Ma quella l'hanno messa loro, è chiaro. Lì, proprio davanti a Palazzo Chigi, per poter dire: «Vedete? Colpiscono anche noi». Io me lo immagino quasi uno di loro, alle quattro e un quarto di mattina, travestito, che mette la sua bombettina nella Cinquecento. Sono loro a mettere le bombe. È qualcosa che rinfranca il regime, perché vede qualcosa che ancora non funziona nella vecchia maniera. Solo chi vota la Lega gira le spalle alle bombe.[8]
  • Vengo dalla gavetta, sono un uomo di strada e viaggio a cavallo come i miei avi, con la carne cruda fra il sedere e il cavallo.[9]
  • La Lega vuole garantire la democrazia. Quando si arriverà al federalismo, nasceranno due poli, uno moderato e l'altro di sinistra. Nel momento stesso in cui si arriverà al federalismo, la Lega si scioglierà, io sarò proiettato fuori dalla politica. Si rompe la placenta e questi due gemelli eterozigoti, i due poli che sono garanti della democrazia, se ne vanno. A quel punto la struttura non può schierarsi nè da una parte nè dall'altra...In un certo senso abbiamo programmato la nostra morte.[10]
  • [Facendo il gesto dell'ombrello] Ehi Boniver, bonazza, la Lega è sempre armata, ma di manico! (durante un comizio a Curno (BG), 26 settembre 1993[11])

1994 modifica

  • [Su Gianfranco Miglio] Vecchio fuori di testa che fa un putiferio perché non gli han dato la poltrona.[12]
  • Bisogna che si mettano in testa tutti, anche il Berlusconi-Berluskàz, che con i bergamaschi ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto, che sarei arrivato fino in fondo, per avere il cambiamento. E non c'è villa, non c'è regalo, non c'è ammiccamento che mi possa cambiare strada... Berlusconi deve sapere che c'è gente che ne ha piene le tasche e che è pronta a far il culo anche a lui. (1° novembre 1994; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – Proto-Vaffa Day, la Repubblica, 21 settembre 2007)
  • La Lega considera conclusa negativamente l'esperienza di questo governo che, come fosse un suo feudo personale, l'onorevole Berlusconi ha presieduto dal 16 maggio ad oggi. Qualcuno potrebbe affermare, in polemica con il dissenso della Lega, che in sette mesi è difficile riedificare uno Stato italiano completamente nuovo e quindi quelle strutture politiche, economiche e sociali distrutte dal passato partitocratico. Tuttavia, quando la Lega accettò di far parte della coalizione per garantire la governabilità, i patti che l'onorevole Berlusconi sottoscrisse furono molto chiari. La Lega decise di aderire al governo Berlusconi, superando le legittime resistenze di molti suoi elettori e della totalità dei suoi militanti verso l'inquinante contiguità con la frangia fascista missina.[13]
  • I patti richiedevano inoltre l'immediata approvazione di una legge anti-trust che eliminasse il monopolio della Fininvest [...] e che favorisse il rinnovo strutturale della RAI-TV restituendo ai media la loro libera e democratica funzione per informare imparzialmente ed obiettivamente l'opinione pubblica. I patti richiedevano la netta separazione fra gli interessi personali del Capo del Governo e la sua funzione di altissimo pubblico ufficiale. Lei in campagna elettorale ha promesso milioni di posti di lavoro, ha promosso di risolvere il secolare problema meridionale, di garantire la pace sociale, di sostenere la piccola e media impresa, di eliminare la partitocrazia e lo Stato padrone; insomma, di fare dell'Italia un grande Paese a ispirazione liberal-democratica. «Ho fatto un sogno: rendere perfettamente trasparente questa casa e restituire lo slancio alla società civile.» Si ricorda queste parole, presidente Berlusconi? Le pronunciava alla presentazione del governo alla Camera. In realtà, il sogno non ha fatto sognare che lei. [...] Questa non è e non sarà mai più, onorevole Berlusconi e onorevole Fini, la Camera dei fasci e delle corporazioni![13]
  • Onorevole presidente, mi consenta di ricordarle che lo Stato non è lei! [...] E dopo di lei non c'è il diluvio![13]
  • L'Italia, colleghi, è una Repubblica democratica, in cui il Parlamento elegge e fa cadere i governi, valutando i meriti e i demeriti di chi presiede o fa parte del governo: il tradimento è solo di chi, ad un paese disperatamente alla ricerca di un patto costituente, contrappone voglia di potere e minacce di tumulti! La Lega, onorevole presidente, una responsabilità ce l'ha (io ho una responsabilità): quella di far finire oggi finalmente la prima Repubblica! [...] La Lega, onorevole Presidente, le toglie la fiducia![13]

1995 modifica

  • Il vero potere Gelli diceva che lo deteneva chi ha i mezzi di informazione e Berlusconi era la tessera 1816 della P2 di cui Gelli era a capo. E prima di Gelli, se ricordo bene, era un principio espresso dal nazista Goebbels.[14]
  • La Fininvest è espressione di una esasperazione dittatoriale che trova le sue matrici in Craxi e nella P2.[14]
  • [Sul cosiddetto decreto Biondi] Io avevo protestato, dicendo che in materia di giustizia non si può legiferare per decreto. Ma Biondi, che condivideva in parte questa mia posizione, mi spiegò che Berlusconi, allarmato dalla possibilità di un arresto del fratello Paolo, aveva esercitato una pressione enorme perché si varasse un provvedimento del genere.[15] (2 febbraio 1995)
  • [Riferendosi a Silvio Berlusconi] Dovrai scappare dal Nord di notte con tua moglie e i tuoi figli e le valigie. Hanno capito che tu sei mafioso.[16]

1996 modifica

  • Quell'uomo [Silvio Berlusconi] ha fatto tanti imbrogli nella sua vita. Oggi è solo il servo di quel fascista di Fini. Parlare di costituente era un modo per "toccare" la Lega. Noi siamo come Gesù Cristo, guariamo i malati e gli storpi. Berlusconi sa che chi tocca la Lega guarisce e spera di dare di sé l'immagine del guaritore. Berlusconi e Fini sono i figli del dio degenere della restaurazione, questo dio si chiama maggioritario e oggi puntano sul maggioritario e sul presidenzialismo per mettere una pietra tombale sul cambiamento.[17]
  • [Riferendosi a Massimo D'Alema] È un imbroglione che non vuole dare al popolo la costituente. La sinistra è bugiarda: vuole godere i frutti del maggioritario mettendosi la maschera delle riforme.[17]
  • Per abbassare le tasse bisognerebbe che non aumentasse il debito pubblico o che non ci fosse, il 45% di quanto incassa lo stato va a pagare l'interesse sul debito. [...] Trattare il debito vuol dire silurare la gente: parliamoci chiaro sennò qui pare che parliamo arabo. [18]
  • Il razzismo non è quello che dicono gli altri per farci passare da razzisti. Razzismo è un'altra cosa, è il controllo dell'economia dei popoli da parte di una etnia, è il controllo dell'economia degli altri.[19]
  • Come fece Gandhi arriveremo al mare, la catena umana lungo il Po arriverà al mare, metteremo le mani nell'acqua e vedremo che quando questa si asciuga il sale resta sulla pelle, come è possibile quindi che qualcuno ne abbia il monopolio?! Allo stesso modo non c'e' nessuno che possa avere il monopolio della libertà, neppure Roma.[20]
  • Io non parlo di valore etnico, chiunque, da qualunque parte venga, può partecipare alla nascita della nazione padana. Tutti quelli che vivono in Padania, siano essi bianchi o neri o gialli, da qualsiasi parte vengano, nel '97 devono trovare la forza per fare la Padania.[21]

1997 modifica

  • [L'Italia] tratta i popoli della Padania come colonie interne da sfruttare economicamente e da assoggettare etnicamente, magari spingendovi le masse di immigrati extracomunitari che dovrebbero secondo le analisi degli illuminati di Santa Romana Chiesa raggiungere i 13 milioni di individui in pochi decenni. Evidentemente per Roma e per gli Italiani il più grave problema della Padania è che ci sono troppi Padani. La razza pura ed eletta dei romanofili pensa di poter dirigere dall'alto le terre incognite padane ridotte a colonie penali celtiche-congolesi nel nome sacro ed eterno "de Roma". (dal III Congresso federale della Lega Nord, 15 febbraio 1997; citato in radioradicale.it)
  • Quando vedo il tricolore mi incazzo. Il tricolore lo uso per pulirmi il culo (dal discorso al comizio del 26 luglio 1997 a Cabiate (Como) per la festa della Padania; citato in Vilipendio alla bandiera la Camera salva Bossi, la Repubblica, 23 gennaio 2002)
  • Il Papa polacco ha investito nel potere temporale, nello Ior e nei Marcinkus. Ha investito nella politica dimenticando il suo magistero di spiritualità e di evangelizzazione. [...] I vescovoni sono stati arruolati nell'esercito di Franceschiello, l'esercito del partito-Stato. Il caporale in testa è Massimo D'Alema, lo seguono in seconda fila i vescovoni sulla giumenta, dietro ci sono gli stipendiati del sindacato e a debita distanza el conductor Berluscons, a testa bassa con gli occhiali scuri, agganciato alla mangiatoia del nazionalsocialismo. [...] Altrimenti, come già accade nel bergamasco, i fedeli andranno in parrocchia con il fazzoletto verde e si alzeranno se solo sentiranno pronunciare certi sermoni. Urleranno: va' a da' via el cu'. Si faranno seppellire avvolti nelle bandiere della Lega e se rinasceranno, se mai rinasceranno, saranno padani. Non possiamo continuare ad accettare una Chiesa romanocentrica. Il nazional clericalismo è diventato una delle bretelle che reggono il sistema centralista. (citato in Bossi: questo Papa fa politica per Roma, Corriere della sera, 17 agosto 1997, p. 5)
  • [Rivolgendosi a una signora che aveva esposto il tricolore alla finestra] Il tricolore lo metta nel cesso, signora. Ho ordinato un camion a rimorchio di carta igienica tricolore, personalmente, visto che è un magistrato che dice che non posso avere la carta igienica tricolore (durante il comizio a Venezia del 14 settembre 1997; citato in Vilipendio alla bandiera la Camera salva Bossi, la Repubblica, 23 gennaio 2002)

1998 modifica

  • [sulle nozze celtiche di Roberto Calderoli] Finalmente una grande occasione storica per ricordare che non siamo latini, ma che fummo sconfitti dai latini. Domani mattina accompagnerò i miei figli alla prima scuola padana (Corriere della Sera, 21 settembre 1998)
  • [sui fatti di via Bellerio] I poliziotti vengono e picchiano deputati della Lega. Per quanto tempo ancora la Padania dovrà sopportare che i suoi figli vengano aggrediti e minacciati dall'imperialismo romano? Per quanto tempo potremo essere giudicati da magistrati razzisti? (citato in Zuffa con la Digos, Bossi condannato, Corriere della sera, 23 luglio 1998)

1999 modifica

2000 modifica

  • [Nell'agosto del 2000, Bossi aveva scoperto che era in atto un piano per creare] "lo Stato unico mondiale, un' unica razza, un' unica religione, un unico utero, una sola lingua e magari una sola taglia per i vestiti"[22]
  • Il 30 giugno scorso [2000] i comunisti e i massoni che hanno in mano l'Europa, insieme alla lobby dei gay, hanno teso una trappola [...] Hanno cercato di far passare in Europa l'assegnazione dei bambini alle coppie omosessuali.[22]
  • Se passano le famiglie omosessuali che non fanno figli, è necessaria l'immigrazione e con essa l'ideologia che riesce a scardinare l'identità dei popoli. [...] Se invece ritorna la famiglia eterosessuale, e con essa i figli, vincono i popoli e la democrazia.[22]
  • Io vedo una relazione tra il paese che aveva il più forte partito comunista dell'Occidente e il basso coefficiente di fertilità che oggi ci relega nell'abisso. Dai oggi e dai domani, un'ideologia come quella comunista che aveva come obiettivo primario quello di scardinare la società occidentale, ha cominciato a sferrare colpi contro la famiglia.[22]
  • Gli uomini abbandonano la famiglia, le coppie divorziano per motivi egoistici e superficiali, gli interessi dei figli diventano incompatibili con quelli dei genitori.[22]
  • Quando gli dissi che forse l'uomo non era ancora morto, mi rispose ironicamente che in fondo ero un simpatico romantico. Ormai, mi disse il nobile, l'uomo è praticamente ridotto a uno schiavo. Anzi, disse di più: che l'uomo, con licenza parlando, era una merda.[22]
  • Lui [Un nobile citato da Bossi] è stato pensato come un'arma moderna contro quei re a cui Craxi aveva dovuto sottomettersi per governare. E quindi se Berlusconi è contro i nobili, può seriamente schierarsi con noi, con i produttori. La Lega come Garibaldi, creatrice del regno del cambiamento, Berlusconi re di questo regno.[22]

2002 modifica

  • La Lega non è razzista e non è xenofoba. Noi siamo democratici. [...] Io sono tranquillo, queste accuse le respingo al mittente. Razzista e xenofoba è la sinistra. Noi siamo in regola, non siamo Le Pen. [...] Noi siamo il contrario di Le Pen e chi ci accosta è un farabutto. Altro che razzisti e xenofobi («Troppa gente di sinistra, alla Farnesina è ora di cambiare», la Repubblica, 24 aprile 2002)
  • Negli anni settanta ci fu una concentrazione statalista totalitaria della finanza pubblica e l'azzeramento della finanza locale, con una conseguente scissione tra il potere di imporre, riservato allo Stato, e il potere di spesa, riservato agli Enti Locali, alle ASL... Tutti sappiamo come è finita: con un debito pubblico disastroso. Quella dell'azzeramento della finanza locale per sviluppare nuove politiche sociali al fine di controllare meglio i flussi di spesa fu un'idea di Aldo Moro e di Enrico Berlinguer. I due sostenevano che i tributi locali erano arbitrari e da sopprimere perché la vecchia imposta di famiglia aveva come presupposto il "tenore di vita" che effettivamente è un'entità non facilmente definibile. (dall'intervista a La Padania del 10 ottobre 2002)

2003 modifica

  • Marina e Finanza si dovranno schierare a difesa delle coste e usare il cannone. O con le buone o con le cattive i clandestini vanno cacciati. (dal Corriere della sera del 16 giugno 2003)
  • La Lega parte dal presupposto che considerare l'Occidente quattro regolette non va bene, che non è che uno diventa occidentale studiando quattro regolette. Questa è una illusione dei cosiddetti illuministi. Il nostro Paese è fatto da uomini in carne e ossa, di uomini e donne con le loro tradizioni, la loro storia e la loro terra. (dal Quotidiano Nazionale, 23 settembre 2003, p. 11)
  • L'import e l'immigrazione sono due facce dello stesso problema, così bisogna quotare sia gli immigrati in entrata sia le merci, altrimenti è il caos sociale. (da Porta a Porta, 29 ottobre 2003; citato in Bossi: "Per gli immigrati quote come per le merci", la Repubblica, 29 ottobre 2003)
  • C'è una maggioranza etnica, quella del Centro-Sud, messa insieme dal centralismo romano, che ha occupato tutti i posti chiave dello Stato, anche da noi al Nord. Siamo colonizzati.[23]
  • A Milano le case si danno prima ai 42 mila lombardi che aspettano un alloggio e non al primo bingo bongo che arriva. (dall'intervista a Radio Padania del 4 dicembre 2003; citato in Milano, Bossi contro il prefetto "Niente case ai bingo bongo", la Repubblica, 4 dicembre 2003)
  • Se non passa il federalismo il nord torna alla secessione ma quella dura, senza mezze misure, senza alcuna mediazione con lo Stato italiano. (citato ne la Repubblica del 4 dicembre 2003)

2004 modifica

  • So bene che senza una terza rete, Berlusconi non sta in piedi. (da La Padania, 3 gennaio 2004, p. 6)

2006 modifica

  • I popoli non sono come l'acqua che si può mescolare a piacere. I popoli si mescolano con difficoltà. Gli uomini ritornano sempre alle loro radici. (dal discorso a Cà San Marco del 27 agosto 2006)
  • Silvio, te l'avevo detto che ce l'abbiamo duro, ed è per questo che qui oggi è pieno di donne! (durante il comizio della Cdl a Vicenza contro la finanziaria, 21 ottobre 2006; citato in Marco Travaglio, Carta Canta – La Sacra Famiglia, la Repubblica, 13 febbraio 2007)
  • [A Silvio Berlusconi] Te lo dico in lombardo che è una lingua a cui sono molto affezionato. Dobbiamo farti un grande applauso, tegn' dür, mai molar [tieni duro non mollare mai]. (nella manifestazione di Roma del 2 dicembre 2006; citato in larena.it del 3 dicembre 2006).

2007 modifica

  • Sulle tangenti auguriamo al giudice Di Pietro di andare avanti a tutta manetta; senza la Lega ora Di Pietro sarebbe in un pilastro di cemento armato. (dalla dichiarazione in sostegno del pool di mani pulite, 7 Matrix, 29 gennaio 2007)
  • [Sul Partito Democratico] A volte in politica due più due non fa quattro, ma fa zero. (dall'intervento al Parlamento della Padania, aprile 2007)
  • La Lega non è l'antipolitica. Noi siamo un movimento che vuole la liberazione del Nord e il federalismo. (dal Corriere della sera, 24 maggio 2007)
  • [A proposito della nascita del Partito della Libertà annunciata da Berlusconi a Milano in piazza San Babila il 18 novembre 2007] Berlusconi in piazza davanti alla gente la faccia un po' l'ha persa. [...] Troppa demagogia. Del resto l'ho detto anche a lui. No, non mi è piaciuto proprio, io sono un'altra cosa. (dall'intervista di Guido Passalacqua, "Berlusconi in piazza non mi è piaciuto, senza Fini rischia di perdere le tv", la Repubblica, 24 novembre 2007, p. 7)
  • Abbiamo il dovere morale di liberare il nostro popolo da questa Italia schiavista. Il potere colonialista imbecille non capisce che il popolo aspetta solo il momento per attaccare, e quel momento verrà. (dall'intervento durante la manifestazione leghista davanti alla prefettura di Bergamo, 8 dicembre 2007; citato in «Il nostro popolo pronto ad attaccare», Corriere della sera, 8 dicembre 2007)
  • Il nostro popolo è pronto ad attaccare. Si dice che il Paese stia andando a fondo, ma io conosco un solo Paese, che è la Padania. Dell'Italia non me ne frega niente. (dall'intervento durante la manifestazione leghista davanti alla prefettura di Bergamo, 8 dicembre 2007; citato in Libero, 9 dicembre 2007)
  • Non posso dire cosa ho in mente di fare. Però dico che Berlusconi parla troppo. Doveva dare la spallata al governo Prodi, invece ha dato la spallata ai suoi alleati. [...] Chi ha le nostre idee è pronto alla lotta di liberazione. Chi la fa la lotta di liberazione? Noi. Siamo nati per quello. [...] La democrazia è seguire quello che vuole il popolo. E il popolo non vuole l'immigrazione. Punto (da un'intervista con Libero, 9 dicembre 2007)

2008 modifica

  • Si va al voto, oppure facciamo la rivoluzione. Facciamo la lotta di liberazione. Ci mancano un po' di armi ma le troviamo. (citato in Bossi: subito al voto o rivoluzione armata, RaiNews24, 23 gennaio 2008]
  • Penso che vinceremo le elezioni e cambieremo la Costituzione in senso federalista. Ma, se sarà come l'ultima volta, con i partiti che racconteranno un sacco di bugie sulla devolution, per non cambiare nulla, sarà l'ultima volta che il Parlamento del Nord e la Lega tenteranno la via democratica. (dal discorso alla seduta del "Parlamento del Nord" del 2 marzo 2008 a Vicenza; citato in Bossi: vogliamo la Padania libera. Vinceremo e cambieremo la Costituzione, RaiNews24, 2 marzo 2008)
  • Se necessario, per fermare i romani che hanno stampato queste schede elettorali che sono una vera porcata, e non permettono di votare in semplicità e chiarezza, potremmo anche imbracciare i fucili. (citato ne Il Corriere della sera, 6 aprile 2008)
  • Noi i fascisti li teniamo sotto tiro con il Winchester. (da Il Mattino,8 aprile 2008)
  • L'esercito albanese ha lasciato caserme e armi incustodite: se accadesse da noi in Italia sapremmo noi cosa farcene. (da Il Mattino,8 aprile 2008)
  • Ho fermato trecentomila bergamaschi pronti a imbracciare il fucile. (da Il Mattino,8 aprile 2008)
  • Se Berlusconi mi telefona gli faccio sentire il rumore del mio revolver. (citato ne Il Mattino, 8 aprile 2008)
  • Avremo tutti il mitragliatore in mano e sarà un piacere portarmene un po' all'altro mondo. (citato ne Il Mattino, 8 aprile 2008)
  • Questa è l'ultima occasione: o si fanno le riforme o scoppia un casino. Se la sinistra vuole scendere in piazza abbiamo trecentomila martiri pronti a battersi. E non scherziamo... mica siam quattro gatti, verrebbero giù anche dalle montagne con i fucili, che son sempre caldi. (citato in «Se la sinistra vuole scontri, io ho 300mila uomini. I fucili sono sempre caldi», Corriere della sera, 29 aprile 2008)
  • [Berlusconi] Ha voluto sposare la Lega e ora deve eseguire gli ordini. (ibidem)
  • Ciao Casini. Beh, te l'hanno messa in quel posto, eh? (citato in Bossi show, battute «pepate» a Casini e invito a cena per D'Alema, Corriere della sera, 30 aprile 2008)
  • Il popolo della Padania condivide con quello del Tibet l'aspirazione ad essere ciascuno padrone a casa propria. (citato in Tibet-Padania, sfida per la «Libertà», Corriere della sera, 5 maggio 2008)
  • Veltroni ha ragione, c'è troppo bordello. Come si fanno a fare le cose? (citato in Bossi: «Veltroni ha ragione», Corriere della sera, 6 luglio 2008)
  • Dall'opposizione mi aspetto un atteggiamento propositivo sul federalismo fiscale. Io sono un uomo che tratta. Se però non ci fosse un accordo ricordo che c'è un milione di persone disposte a combattere per il federalismo, persone che non hanno paura di niente. La libertà se non viene data dal Parlamento si conquista. (ibidem)

2009 modifica

  • Andrò con Roberto Calderoli in Vaticano per avere un chiarimento con la Chiesa per ricordare che le nostre radici sono cristiane. La matrice della Lega è cristiana e cattolica e siamo gli unici che veramente hanno radici cristiane. (a proposito delle ultime tensioni nate tra la Chiesa e la Lega, AGI, Milano, 29 agosto 2009)
  • Ho capito che il Vaticano non ce l'ha con noi. [di ritorno dalla visita al cardinale Bagnasco con Roberto Calderoli] (citato in Corriere della sera, 5 settembre 2009)
  • La Costituzione non fa distinzione fra elettori alle elezioni politiche e amministrative. Non vorrei mai tra cinque anni e un mese trovarmi un presidente [di regione] abbronzato. [a proposito dell'apertura di Gianfranco Fini al voto agli immigrati regolari alle elezioni amministrative](citato in Corriere della sera, 5 settembre 2009)
  • Gli immigrati hanno dei diritti, però solo a casa loro. (ANSA, 12 settembre 2009)

2010 modifica

  • È chiaro che le banche più grosse del Nord avranno uomini nostri a ogni livello. La gente ci dice prendetevi le banche e noi lo faremo. (Repubblica, 14 aprile 2010)
  • Cavour era federalista, la promessa e l'impronta federalista sono state fondamentali nel percorso di unificazione del Paese. Senza questa premessa e senza questa impronta i Lombardi non ci sarebbero mai stati a finire sotto il Piemonte. Poi il re in qualche modo ha tradito perché ha imposto il centralismo. Oggi è arrivato il momento di riprendere quella promessa e mantenerla compiendo davvero la storia. (citato in la Repubblica, 4 maggio 2010)
  • Le celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia mi sembrano le solite cose inutili, un po' retoriche. Non so se ci andrò, devo ancora decidere. Ma se dovesse chiamarmi Napolitano... (citato in la Repubblica, 4 maggio 2010)
  • [Estendere l'applicazione del Lodo Alfano è] una piccola cosa: il presidente del Consiglio deve badare a un Paese e qualcosa gli devi dare. [...] La gente non ci tiene ad essere intercettata, mentre in alcuni casi è chiaro che la magistratura deve poter intercettare, ma non su tutto e su tutti. Si deve trovare la via, la mediazione, e la troveremo. (citato in Sì di Bossi al Lodo Alfano allargato, Avvenire, 1 luglio 2010)
  • I miei uomini sono soldati: se dico loro di buttarsi dalla finestra, lo fanno. Sono uomini che non ha nessun altro. La Lega è un’altra cosa.[24]
  • Il Verdini? [...] Chi è? Ma che ne so io. Non lo conosco abbastanza bene [...] Vedo che è abbastanza astuto quando ci sono le trattative. Non è facile metterlo nel sacco. E’ uno che ha fatto strada. Ha banche tutte sue [...] Insomma: un democristiano di m... [...] Non lo conosco. Non so un c...[25]
  • Casini è uno stronzo. Casini è come quelli che non potendo avere meriti e qualità insultano gli altri. Casini è quel che rimane dei democristiani, di quei furfanti e farabutti che tradivano il nord. (citato in Bossi: «Berlusconi tentenna troppo», Poi gli insulti a Casini: «È uno str...», Corriere della sera, 23 agosto 2010)
  • Basta con la sigla Spqr, senatus populusque romanus… io dico: sono porci questi romani.[26]
  • [Sull'ipotesi di un Gran Premio di formula 1 a Roma] Ma dove cazzo... cazzo corri a Roma il Gran Premio?[27]
  • [Sul voto di fiducia al Governo Berlusconi IV] Con un solo voto non si governa, ma per questo finirà che passerà una maggioranza molto solida e molto numerosa.[28]

2011 modifica

  • Gheddafi è importante perché si propone come rappresentante di tutti i paesi africani. E dalla Libia che passano tutti gli immigrati per venire in Italia, ed è per questo che abbiamo trovato un accordo con lui. (11 giugno 2009; citato in Alessandro Capriccioli' Dittatore ti amerò, L'espresso, 21 febbraio 2011)
  • Il mondo è pieno di famosi democratici, che sono abilissimi a fare i loro interessi, mentre noi siamo abilissimi a prenderla in quel posto: il maggior coraggio a volte è la cautela. (in riferimento all'operazione Odissea all'alba contro la Libia di Gheddafi; citato in La dissociazione di Bossi: ci voleva cautela «Noi abilissimi a prenderla in quel posto» «I democratici, da Napoleone in poi, li conosciamo bene», Corriere della sera, 19 marzo 2011)
  • Missili intelligenti non esistono. E poi li vedete dei missili intelligenti guidati da La Russa?[Ignazio La Russa era il Ministro della Difesa][29]
  • La Lega ha vinto, ce l'ha sempre duro.[30]
  • [Su Giuliano Pisapia] A Milano dobbiamo far la battaglia. La Lega non lascia Milano nelle mani di uno che vuol fare la moschea più grande d'Europa, e vuol riempirci di clandestini e vuol trasformare Milano in una Zingaropoli. No, no, daremo battaglia.[31]
  • Meno male, non è passata l'aggravante dell'omofobia. Tutti sperano di avere figli che stanno dalla parte giusta, questo è un augurio che facciamo a tutti, non era giusto aumentare le pene per quelli che si sentono anche un po' disturbati da certe manifestazioni, persone normali che a volte si lasciano scappare qualche parola in senso anche bonario. (citato in Ministeri, Bossi insiste ancora "Napolitano deve capire" da la Repubblica, del 30 luglio 2011)
  • [Rivolto a Brunetta] Nano di Venezia non rompere i coglioni. (ansa.it)

2016 modifica

  • Ho sempre sentito affinità tra i Cinquestelle e la Lega: Casaleggio vedeva in internet gli strumenti per collegare la politica alla gente, noi abbiamo inventato i gazebo. C'è qualcosa di simile tra noi.[32]

2017 modifica

  • Cancellare la parola Nord dal nome e dal simbolo della Lega significherebbe tradire un progetto politico. Sono convinto che la questione settentrionale esista sempre e sia tuttora attuale per la Lega e per la nostra gente.[33]

2018 modifica

  • [Sul mancato appoggio di Matteo Salvini al nome di Paolo Romani per la presidenza del Senato] Salvini ha parlato prima di pensare, se per colpa sua saltavano autonomie di Lombardia e Veneto lo appendevano in piazza come il suo amico Mussolini [34]

Non datate modifica

  • Ma è mia impressione che il sistema cerchi di congelare anche l'aspirazione federalista, perché il federalismo è uguale all'autonomia e l'autonomia è uguale alla cultura locale e la cultura locale produce indisponibilità all'omologazione dei popoli. (dal sito ufficiale della Lega Nord)
  • La Lega non si interessa al potere come tale. Non pensa solo a conservarlo, ma se ne serve per mettere in pratica certe idee. Noi non cerchiamo gli applausi del pubblico. Mai la superficialità ha prevalso sui progetti di lungo impegno, capaci di trasformare la società. Questo è il nostro stile, ruvido magari, ma onesto. Questa è la nostra fede. (dal sito ufficiale della Lega Nord)
  • Figli di Padania, senza libertà non c'è né giustizia né futuro. (dal sito ufficiale della Lega Nord)
  • La mia voce si alza volutamente senza diplomazia, perché noi padani rifiutiamo di essere coinvolti nell'astuzia della palude romana che non si accorge che così tutto muore. Noi vogliamo il cambiamento. (dal sito ufficiale della Lega Nord)
  • Si tratterà di una battaglia durissima. Ma noi della Lega non siamo soldati di ventura. Non siamo mercenari. Siamo degli idealisti pronti a qualunque scontro, a batterci all'arma bianca, a d uscire all'assalto in ogni momento attorno alle nostre bandiere. Il nuovo periodo storico deve arrivare presto e deve essere illuminato dalla grande luce del federalismo! (dal sito ufficiale della Lega Nord)
  • Il coraggio nessuno lo può regalare, bisogna che ogni uomo lo trovi nella propria anima. (dal sito ufficiale della Lega Nord)
  • Se vogliamo le riforme dobbiamo farcele, perché nessuno le farebbe al nostro posto. Numerose saranno le riforme della Costituzione che io intendo far partire dalla devoluzione. Non è difficile sognare. È difficile, invece, sognare confrontandosi con la realtà per cambiarla. (dal sito ufficiale della Lega Nord)
  • Un principio fondamentale che sta alla base di tutte le Costituzioni, è quello della resistenza che i cittadini e i popoli hanno diritto di fare nei confronti di uno Stato quando commette ingiustizie, e nei confronti della Padania di ingiustizie, a mio parere, ne sono state fatte un'infinità. (dal sito ufficiale della Lega Nord)
  • Non è difficile sognare. È difficile, invece, sognare confrontandosi con la realtà per cambiarla. (citato nel sito ufficiale della Lega Nord)
  • Silvio Berlusconi era il portaborse di Bettino Craxi. È una costola del vecchio regime. È il più efficace riciclatore dei calcinacci del pentapartito. Mentre la lega faceva cadere il regime, lui stava per il Mulino Bianco, col parrucchino e la plastica facciale. Lui è il tubo vuoto qualunquista. Ma non l'avete visto oggi, tutto impomatato fra le nuvole azzurre? Berlusconi è bollito. È un povero pirla, un traditore del Nord, un poveraccio asservito all'Ulivo, segue anche lui l'esercito di Franceschiello dietro il caporale D'Alema con la sua trombetta. Io ho la memoria lunga. Ma chi è Berlusconi? (citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi)
  • La trattativa Lega-Forza Italia se l'è inventata lui, poveraccio. Il partito di Berlusconi neo-Caf non potrà mai fare accordi con la Lega. Lui è la bistecca e la Lega il pestacarne. (citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi)
  • Berlusconi è l'uomo della mafia. È un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra. (citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi)
  • Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori. È un Kaiser in doppiopetto. Un piccolo tiranno, anzi è il capocomico del teatrino della politica. Un Perón della mutua. È molto peggio di Pinochet. Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso. Il piduista è una volpe infida pronta a fare razzia nel mio pollaio. (citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi)
  • La "Padania" chiede a Berlusconi se è mafioso? Ma è andata fin troppo leggera. Doveva andare più a fondo, con quelle carogne legate a Craxi. Io con Berlusconi sarò il guardiano del baro. Siamo in una situazione pericolosa per la democrazia: se quello va a Palazzo Chigi, vince un partito che non esiste, vince un uomo solo, il Tecnocrate, l'Autocrate. Io dico quel che penso, lui fa quel che incassa. Tratta lo Stato come una società per azioni. (citato in Marco Travaglio, Peter Gomez, Berlusconi)
  • Valigia di cartone fa rima con terrone. (YouTube)
  • [Sull'espulsione di un ragazzo dal partito] un ragazzo per bene ma era omosessuale. Quanti partiti democratici hanno omosessuali dichiarati, cioè donnicciole, nei loro posti chiave? Un omosessuale è persona di tolleranza fragile, instabile (L'Europeo, 14 settembre 1990, cit. in Razzismi. Un vocabolario, p. 44)

Citazioni su Umberto Bossi modifica

  • Al male non c'è limite, però Bossi è il limite di quello che ci può essere di brutto al mondo. (Beatrice Borromeo)
  • Alcuni personaggi sono già forme di spettacolo, Andreotti è il dramma, Berlusconi è la commedia, Bossi è la farsa. (Dino Risi)
  • Bossi è un leader saggio e prudente. (Sandro Bondi)
  • Bossi non può essere definito niente. Bossi è la provincia. E' Poujade, la provincia grigia, ombrosa, biliosa, rabbiosa. I bossiani sono quelli che vedono in Tremonti il salvatore della patria perché gli parla di riduzione delle tasse. (Federico Orlando)
  • Bossi non si presenterà tanto bene, ma non è uno sprovveduto e il suo programma economico è più chiaro di quelli di molti altri partiti. (Luigi Abete)
  • Conosco Borghezio. Bossi non lo conosco e non abbiamo molto in comune. Lui vuole dividere il suo Paese, io la Francia la voglio salvare. (Jean-Marie Le Pen)
  • Berlusconi non si deve guardare da lui [Massimo D'Alema], ma semmai da quelli come Bossi. (Marcello Dell'Utri)
  • Di quel che dice sugli intellettuali, non m'importa, perché non fa danni. E lui invece pernicioso per il Nord: lo sta ricoprendo d'infamia. Il problema non è seguirlo o no, ma solo disfarsene. (Ferdinando Camon)
  • È un uomo di merda. Mi fa schifo. (Pino Daniele)
  • Giulia Bongiorno dice: "Questa Lega nazionale l'avrebbe approvata anche Andreotti". È davvero cambiato il mondo: io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti. (Roberto Maroni)
  • La stampa ha fatto l'errore di dedicare a Bossi pagine e interviste che ci hanno sommerso da anni. (Carlo Castellaneta)
  • Oggi, come nel secolo XIX, l'occidentale medio, che il senatur interpreta con facilità stupefacente, è molto ignorante della storia e della cultura dell'Islam. Cerca, oggi come ieri, punti di riferimento nella sola cultura occidentale. Non trovandoli, conclude che l'Islam non può che produrre «società chiuse e retrograde». Barbare, incivili; «terrone», in definitiva. Un simile approccio (si fa per dire) con l'Islam è frutto di quello che il filosofo cristiano Louis Gardet chiama «colonialismo intellettuale». Verosimilmente il Bossi crede, in buona fede, presumo, che Islam e integralismo islamico siano la stessa cosa. Che i selvaggi attentati degli integralisti egiziani, tanto per fare un esempio, siano espressione d'una cultura barbara. Che il somalo Aidid sia un grassatore violento in quanto musulmano. In realtà Aidid è un mascalzone e basta. Invoca Allah e resuscita gli spettri del colonialismo così come le SS proclamavano «Gott mitt Uns» per affermare «il diritto alla vita dei soli ariani». Al pari dei sovietici che han tradito Marx durante 70 anni, gli integralisti (quelli egiziani in testa) bestemmiano il messaggio unitario e tollerante di Maometto. (Igor Man)
  • [Le radici culturali di Bossi] Un po' di fascismo di destra, un po' di marxismo di gergo. (Gianni Baget Bozzo)
  • Quando ascolto Bossi mi vengono i brividi. Come è possibile che un ministro parli e si comporti come lui? Io Bossi lo afferrerei per la giacchetta e gli darei due cazzotti. (Assunta Almirante)
  • Quando in Europa mi chiedono di spiegare Bossi io non ci riesco. Non so che cos'è Bossi. È simpaticissimo, energico, ma è un alleato scomodo e complica la vita del governo. (Jas Gawronski)
  • Se avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi. (Gianfranco Fini)
  • Una delle caratteristiche di questo libro [Patria 1978-2008] è lo stupore. Volevo raccontare l'anomalia italiana. Mi piace la IV di copertina, dove si domanda: "Ma davvero tutto questo è successo in Italia?". Prendiamo Bossi e l'ampolla del Monviso. In quale altro Paese sviluppato è capitata una cosa simile? (Enrico Deaglio)
  • Una volta, davanti a una pizza, chiesi a Bossi: "Pistola alla tempia: tu sei più di destra o di sinistra?". "Di sinistra" rispose "Ma se lo scrivi ti faccio un culo così". (Massimo Fini)
  • Quando fa un comizio, sembra uno spettacolo mio! (Roberto Benigni)
  • Tra tutti i sondaggi, io mi fido soprattutto del naso di Bossi. (Roberto Maroni)
  • Umberto Bossi continua a seminare odio contro la componente omosessuale del Paese, insultando, diffamando e sovrapponendo in modo criminale omosessualità e pedofilia. (Massimilano Colombi, ex-presidente di Arcigay Milano)[35]
  • Umberto Bossi usa metafore immaginifiche per ottenere un risultato che a volte presta il fianco a interpretazioni alterate da parte di alcuni giornalisti. (Alessandro Cè)

Silvio Berlusconi modifica

  • [Nel febbraio 1994] Secondo me, nonostante atteggiamenti spesso volutamente devastanti, e qualche volta un po' incongrui, il Bossi è un buon italiano: solo che è diverso dai vecchi e dai nuovi marpioni della politica. E in questo me lo sento fratello.
  • [Nell'agosto 1994] Bossi, quando parla, sembra un ubriaco al bar.
  • [Nel novembre 1994] Bossi è un uomo coriaceo, come sanno tutti, ma è sempre stato un realista: senza il suo realismo, il Polo delle libertà e del buongoverno non sarebbe mai nato.
  • [Nel febbraio 1995] Io non mi siederò mai più allo stesso tavolo con Bossi. È totalmente inaffidabile e non appoggerò mai un governo che sia appoggiato anche da Bossi, un monumento di slealtà che per giunta oggi vale l'1,8% dei voti.

Gianfranco Miglio modifica

  • [Nel 1994] Bossi è un incolto, buffone, arrogante, isterico, arabo levantino mentitore, lo schiaccerò come una sogliola. Se mi si ripresenta lo caccio a pedate nel sedere.
  • [Nel 1994] Un botolo ringhioso attaccato ai pantaloni di Berlusconi.
  • [Nel 1994] Se gli dicessero che, per entrare nella stanza dei bottoni, deve travestirsi da donna, correrebbe a infilarsi la gonna e a darsi il belletto.

Note modifica

  1. a b c Citato in Da Milano la Lega Lombarda punta al parlamento di Roma, la Repubblica, 2 luglio 1985.
  2. Discorso di apertura del Congresso della Lega Lombarda (1989 e non 1991)
  3. Citato in Bossi promette alla Lega "Trionferemo alle elezioni", la Repubblica, 9 dicembre 1989.
  4. Citato in Rocchetta avrà esagerato ma Craxi stia al suo posto, la Repubblica, 21 aprile 1990.
  5. Dal discorso al raduno della Lega Nord a Pontida, 16 giugno 1991.
  6. L'Europeo, 25 ottobre 1991; citato in Giusti, p. 26
  7. L'Europeo, 3 gennaio 1992; citato in Giusti, p. 25
  8. L'Indipendente, 3 giugno 1993; citato in Giusti, p. 40
  9. L'Espresso, 11 luglio 1993; citato in Giusti, p. 27
  10. La Repubblica, 23 luglio 1993; citato in Giusti, p. 37
  11. Citato in Marco Travaglio, Carta Canta – La Sacra Famiglia, la Repubblica, 13 febbraio 2007
  12. 1994; citato in Marco Travaglio, Miglio col bene che ti voglio, Espresso.Repubblica.it, 24 aprile 2009.
  13. a b c d Dall'intervento alla Camera dei Deputati, Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 119, 21 dicembre 1994.
  14. a b Dall'intervento alla Camera dei Deputati del 24 gennaio 1995; citato in Gianna Fregonara, "Bossi traditore". Berlusconi Goebbels", Corriere della Sera, 25 gennaio 1995, p. 2.
  15. Citato in Marco Travaglio, Ad personam, Chiarelettere, Milano, 2010, p. 63. ISBN 978-88-6190-104-9.
  16. Citato in Gianna Fregonara, Bossi: Silvio sarà costretto a scappare di notte, Corriere della sera, 15 settembre 1995, p. 9.
  17. a b Citato in Bossi attacca "Il Cavaliere servo di AN", la Repubblica, 15 febbraio 1996.
  18. Dal discorso dell'8 marzo 1996 a Biella. Video disponibile su Youtube.com.
  19. 12 aprile 1996; citato in Locatelli, p. 88.
  20. Citato in Bossi: 15 settembre Dichiarazione indipendenza Padania (3), Adnkronos, 13 luglio 1996.
  21. 23 dicembre 1996; citato in Locatelli, p. 96.
  22. a b c d e f g Sebastiano Messina, Dai gay ai mondialisti i nuovi nemici di Bossi, la Repubblica, 14 settembre 2000, p. 12. URL consultato il 31 ottobre 2011.
  23. 27 novembre 2003; citato in Locatelli, p. 175.
  24. Citato in Bossi: “I miei uomini sono un’altra cosa”, ilpost.it, 14 agosto 2010.
  25. Citato in Bossi su Verdini: “Democristiano di merda”, ilpost.it, 17 agosto 2010.
  26. 26 settembre 2010. Citato in Bossi: 'Sono porci questi romani', la Repubblica, 27 settembre 2010.
  27. Citato in Bossi-Alemanno: polenta e vaccinara per la pace. Polverini imbocca il Senatur, Il Gazzettino, 6 ottobre 2010.
  28. Citato in Bossi: «Con un voto solo non si governa», ilpost.it, 13 dicembre 2010.
  29. Dichiarazione del 29 aprile 2011. Citato in [Umberto Bossi e i missili intelligenti guidati da La Russa https://www.ilpost.it/2011/04/30/umberto-bossi-e-i-missili-intelligenti-guidati-da-la-russa/], ilpost.it, 30 aprile 2011
  30. Citato in «La Lega ha vinto. Ce l'ha sempre duro», corriere.it, 4 maggio 2011
  31. Da 'Pisapia è un matto, Milano diventerebbe una zingaropoli', repubblica.it, 19 maggio 2011.
  32. Citato in "Onestà, onestà". L’ultimo saluto a Gianroberto, Il Fatto Quotidiano; citato in Giannibarbacetto.it, 15 aprile 2016.
  33. Dall'intervista Bossi: «Maroni candidato premier. Salvini non tocchi la parola Nord», Il SecoloXIX, 30 luglio 2017.
  34. Da un'intervista di marzo 2018, la Repubblica
  35. L'Arcigay attacca la Lega Campagne anti-omosex

Bibliografia modifica

  • Marco Giusti, Umberto Bossi, Bossoli - il blog della Lega, Edizioni Theoria, ottobre 1993 (1ª ed,ne), Roma-Napoli, OCLC 243801092.
  • Vittorio Locatelli, La Lega contro l'Italia. La storia del Carroccio nelle parole di Umberto Bossi, Nuova Iniziativa Editoriale.

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