Razzismo

convinzione che la specie umana sia suddivisa in razze distinte

Citazioni sulla razza e il razzismo.

Disegno tratto da: Josiah Clark Nott, George Robert Gliddon, Indigenous races of the earth. Si tratta di un testo del 1857, allora ritenuto scientifico, che sosteneva la teoria che i neri fossero biologicamente intermedi tra i caucasici e lo scimpanzé.

Citazioni modifica

  • A: Mamma, cos'è il razzismo? B: Mangia, o chiamo l'uomo nero. (Mario Natangelo)
  • Ad accomunare le due situazioni è in ogni caso la violenza dell'ideologia razzista. Theodore Roosevelt può tranquillamente essere accostato a Hitler. Al di là delle singole personalità conviene non perdere di vista il quadro generale: «Gli sforzi per preservare la "purezza della razza" nel Sud degli Stati Uniti anticipavano alcuni aspetti della persecuzione scatenata dal regime nazista contro gli ebrei negli anni trenta del Novecento».
    Se poi si tiene presente la regola per cui nel Sud degli Stati Uniti bastava una sola goccia di sangue impuro per essere esclusi dalla comunità bianca, una conclusione si impone: «La definizione nazista di un ebreo non fu mai così rigida come la norma definita "the one drop rule", prevalente nella classificazione dei neri nelle leggi sulla purezza della razza nel Sud degli Stati Uniti». (Domenico Losurdo)
  • Ancora oggi, dopo la Shoah, l'odio razziale assume la forma insidiosa della diffidenza e del disprezzo fino alla violenza. Contro la viltà e l'egoismo, anche nel nostro tempo, serve il coraggio della verità contro l'inganno, la menzogna, l'infamia. (Mario Monti)
  • Ci pare un fatto assodato che le razze più misere, quelle che gli antropologhi chiamano più basse, i Fuegiani, gli Australiani, i Boscimani, ecc., siano fisicamente ed anche intellettualmente inferiori alle altre. Che questa inferiorità sia innata, che sia sempre esistita, o che si debba attribuire alla desolazione delle contrade che quei popoli abitano, alla scarsezza di risorse che esse offrono ed all'estrema miseria che ne è la conseguenza, è questione che non è né facile né indispensabile per noi di risolvere. (Gaetano Mosca)
  • Con la creazione dell'Impero la razza italiana è venuta in contatto con altre razze; deve quindi guardarsi da ogni ibridismo e contaminazione. (Achille Starace)
  • Dal punto di vista scientifico, esiste solo la razza umana. Il razzismo è un costrutto, un costrutto sociale. (Toni Morrison)
  • Di fronte a una razza inferiore e barbara come la slava, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. [...] I confini d'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani. (Benito Mussolini)
  • Dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se la nostra società deve essere cancellata. (Attilio Fontana)
  • È facile cantare in tempi felici. Ma è duro farlo di fronte agli insulti, alle paure, alla minaccia della violenza, in mezzo all'odio o al silenzio dell'inazione: gli inni dei diritti civili aiutarono la causa di un popolo. (Barack Obama)
  • È impossibile parlare del razzismo di oggi se non si ricorda il razzi­smo di ieri. (Gian Antonio Stella)
  • È nata all'estero e serpeggia un po' dovunque una specie di eresia, che non solamente attenta alle fondamenta soprannaturali della cattolica Chiesa, ma materializza nel sangue umano i concetti spirituali di individuo, di Nazione e di Patria, rinnega all'umanità ogni altro valore spirituale, e costituisce così un pericolo internazionale non minore di quello dello stesso bolscevismo. È il cosiddetto razzismo. (Alfredo Ildefonso Schuster)
  • – È pieno di messicane adesso. [...]
    – "Dominicane". Se devi essere razzista sii precisa, se no sembri scema. (Orange Is the New Black)
  • Ed è in questi termini che oggi vediamo la politica: il tentativo di escludere la possibilità di altre identità, di dire alle persone di colore diverso come devono essere. Così reagisce l'Europa. Il razzismo può assumere molte forme, e questa è una di quelle. Dal razzismo può nascere il predominio autoritario. Se cominciamo a dire alle persone chi pensiamo che dovrebbero essere, potremmo finire per costringerle a essere qualcosa che non vogliono. E questo tipo di coercizione è molto pericoloso. (Hanif Kureishi)
  • – Eh, è questo il problema. La gente ha terrore di sentirsi dire razzista solo perché vuole preservare la propria cultura.
    [Squilla il telefono]
    – Sì? Un momento. Chiedono cosa vuole per colazione.
    – Il solito!
    – Tortillas. (La seconda guerra civile americana)
  • Fin dagli inizi l'auto-proclamazione della comunità dei liberi avverte a bisogno di far ricorso a miti genealogici che diano un fondamento a questo gesto di distinzione. (Domenico Losurdo)
  • [...] finché esisterà il concetto di razza ci sarà il razzismo. (Taiye Selasi)
  • Fra duecento anni saremo così mescolati che la razza non conterà più. Nessuno noterà che colore hai. (Law & Order - Unità vittime speciali)
  • I bianchi credevano che, qualunque fosse la loro educazione, sotto ogni pelle scura si nascondesse una giungla. Acque vorticose non navigabili, babbuini che si dondolavano gridando, serpenti addormentati, gengive rosse pronte a succhiare il loro sangue dolce di bianchi. In un certo senso, pensò, avevano ragione. Più la gente di colore si sforzava di convincerli di quanto fossero gentili, intelligenti e affettuosi, umani, più si usavano a pretesto per persuadere i bianchi di qualcosa che i negri credevano fosse fuori discussione, e più la giungla dentro si faceva fitta e intricata. Ma non era la giungla che i negri avevano portato con sé in quel posto dall'altro posto (vivibile). Era la giungla che i bianchi avevano piantato loro dentro. E cresceva. E si allargava, si allargava prima, durante e dopo la vita, fino a coinvolgere i bianchi stessi che l'avevano creata. Li rendeva crudeli, stupidi, più di quanto non volessero esserlo, tanto erano spaventati da quella giungla di loro creazione. I babbuini urlanti vivevano sotto la loro pelle bianca, le gengive rosse erano le loro. (Toni Morrison)
  • I negri hanno un'anima? con licenza di vostro onore, disse il Caporale (in tono dubbioso).
    Non sono molto versato in faccende di questo genere, Caporale, disse mio zio Toby; ma immagino che Dio non li lascebbe senza, più di me o di te——
    ——Significherebbe mettere alcuni al di sopra di altri, disse il Caporale.
    Proprio così; disse mio zio Toby. Perché allora, con licenza di vostro onore, una ragazza nera deve essere trattata peggio di una ragazza bianca?
    Non posso dartene alcun motivo, disse mio zio Toby———
    ——Soltanto, esclamò il Caporale, scuotendo il capo, perché non ha nessuno che la difenda—— (Laurence Sterne)
  • I razzisti sono ignoranti e deboli. (Mino Raiola)
  • I terroni non so, ma noi italiani non siamo razzisti. (Ellekappa)
  • Il moderno razzismo nutre rancore contro la Chiesa poiché essa non vuole cadere in ginocchio dinanzi al suo idolo, la nazione, e adorarlo. (Alojzije Viktor Stepinac)
  • Il problema di scottante attualità è quello razziale. Anche in questo campo noi adotteremo le soluzioni necessarie. Coloro i quali fanno credere che noi abbiamo obbedito a imitazioni, o peggio, a suggestioni, sono dei poveri deficienti ai quali non sappiamo se dirigere il nostro disprezzo o la nostra pietà. Il problema razziale non è scoppiato all'improvviso, come pensano coloro i quali sono abituati ai bruschi risvegli, perché sono abituati ai lunghi sonni poltroni: è in relazione con la conquista dell'impero, poiché la storia ci insegna che gli imperi si conquistano con le armi ma si tengono col prestigio. E per il prestigio occorre una chiara, severa coscienza razziale che stabilisca non soltanto delle differenze ma delle superiorità nettissime. (Benito Mussolini)
  • Il razzismo dimostrato dagli storici tradizionali dell'Ottocento e del primo Novecento nel trattare delle culture dell'Africa è terrificante. I più, fra loro, non credevano che le società africane avessero una storia degna di essere raccontata, o anche solo di essere oggetto di ricerca. (Robert Hughes)
  • Il razzismo è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'Italia abbia mai tentato. Chi teme ancor oggi che si tratti di un'imitazione straniera non si accorge di ragionare per assurdo: perché è veramente assurdo sospettare che il movimento inteso a dare agli italiani una coscienza di razza […] possa servire ad un asservimento ad una potenza straniera. (Giorgio Almirante)
  • Il razzismo è la più bassa forma di snobismo. (Hanif Kureishi)
  • Il razzismo. È la paura del diverso, la persecuzione dell'estraneo: che sia l'ebreo internato nei campi di concentramento, l'uomo di colore ghettizzato dall'apartheid, o il vu cumprà all'angolo della strada. (Willy Pasini)
  • Il razzismo è nemico dei diritti umani. (Mevlüt Çavuşoğlu)
  • Il razzismo è totalitario per definizione: segna le sue vittime in eterno e nega loro il diritto anche solo a uno straccio di dignità o di individualità, anche l'elementare diritto di fare l'amore, di sposari o di fare figli con una persona della tribù sbagliata, senza che l'amore sia annullato dalla legge... (Christopher Hitchens)
  • Il razzismo è un odio di classe inconscio. Si confronti il razzismo americano: esso è stato appunto, fino a oggi e ancora oggi, un odio di classe inconscio. Ma dal momento che i negri hanno incominciato a lottare e avere consapevolezza di sé come classe povera, l'odio razzistico, oscuro e indecifrabile, di sta trasformando in un chiarissimo e decifrabilissimo odio di classe. L'odio cioè che un borghese italiano prova per un comunista, non per un «terrone» o un carcerato (che è ancora oscuro e indecifrabile). (Pier Paolo Pasolini)
  • Il razzismo ha da essere cibo di tutti e per tutti, se veramente vogliamo che in Italia ci sia, e sia viva in tutti, la coscienza della razza. Il razzismo nostro deve essere quello del sangue, che scorre nelle mie vene, che io sento rifluire in me, e posso vedere, analizzare e confrontare col sangue degli altri. Il razzismo nostro deve essere quello della carne e dei muscoli; e dello spirito, sì, ma in quanto alberga in questi determinati corpi, i quali vivono in questo determinato Paese; non di uno spirito vagolante tra le ombre incerte d’una tradizione molteplice o di un universalismo fittizio e ingannatore. Altrimenti finiremo per fare il gioco dei meticci e degli ebrei; degli ebrei che, come hanno potuto in troppi casi cambiar nome e confondersi con noi, così potranno, ancor più facilmente e senza neppure il bisogno di pratiche dispendiose e laboriose, fingere un mutamento di spirito e dirsi più italiani di noi, e simulare di esserlo, e riuscire a passare per tali. Non c’è che un attestato col quale si possa imporre l’altolà al meticciato e all’ebraismo: l’attestato del sangue (Giorgio Almirante)
  • Il razzismo non è quello che dicono gli altri per farci passare da razzisti. Razzismo è un'altra cosa, è il controllo dell'economia dei popoli da parte di una etnia, è il controllo dell'economia degli altri. (Umberto Bossi)
  • Il razzismo non è solo l'essere intolleranti con il diverso, ma è anche il sottolineare ogni volta che comunque è diverso. (Filippo Facci)
  • Il razzismo non si può cancellare. È come le sigarette: non puoi smettere di fumare se non lo vuoi. E non si può fermare il razzismo se la gente non lo vuole. Ma io farò qualsiasi cosa per aiutare a fermare questa piaga. (Mario Balotelli)
  • Il razzismo opera – esattamente come altre strutture di oppressione – in quanto resta invisibile a chi se ne sente immune. Per dissolverlo, dobbiamo renderlo visibile e parlarne. Perché tutti possiamo essere razzisti, cosa che non imprime immediatamente su di noi il marchio devastante di razzista.
    Sento spesso: "Oggi non si sa mai cosa è permesso dire". Ne segue: se non sai cosa ti è permesso dire per non ferire il tuo prossimo, allora non gli hai chiesto. Non gli hai parlato. E noi dobbiamo parlare. (Marina Weisband)
  • Il razzismo, ormai l’ha capito, è solo gioco di specchi, illusione. E’ il modo più efficace mai inventato per stroncare la lotta contro le ineguaglianze – la lotta di classe, un tempo si chiamava. Serve a istigare i penultimi a sentirsi superiori agli ultimi, per impedire che si ribellino insieme contro i primi. In America gli ex schiavi li linciavano i bianchi poveri, per dire, mica i padroni delle piantagioni. E nell’Italia del nuovo millenio, il trucco è lo stesso: convinci i disoccupati che il posto di lavoro non gliel’hanno rubato gli speculatori bensì gli immigrati e oplà: quelli andranno a menare braccianti al nero, invece di farti la rivoluzione. E intanto il mercato agroalimentare italiano può mantenere prezzi bassi e concorrenziali. Due piccioni con una sola fava nera. (Francesca Melandri)
  • Il razzismo riguarda fondamentalmente la paura e la manipolazione della paura. (Fergal Keane)
  • Il razzismo va combattuto, ma oggi il calcio é un mix di razze, religioni, colori. Credo che gli episodi che si vedono dipendono più dalla situazione politica ed economica. È un problema sociale, una protesta contro gli amministratori politici che poi si scatena in aggressività. (Pelé)
  • In ogni tipo di società razzista, i membri dei gruppi razziali emarginati hanno sempre dovuto sopportare forti svantaggi economici, creando ulteriori disagi familiari. (Charles Shaar Murray)
  • Io non ammetto che sia stato fatto nulla di male ai pellerossa d'America, e neppure ai neri d'Australia, quando una razza più forte, una razza di qualità migliore è arrivata e ne ha preso il posto. (Winston Churchill)
  • Io non domando a che razza appartenga un uomo, basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio. (Mark Twain)
  • Io non ho mai pensato che gli italiani siano "razzisti" nel senso classico del termine. Sono invece convinti di essere superiori per colpa di un super-ego legato alla storia che hanno alle spalle. Comunque sia, si sentono più intelligenti, più svegli, migliori... mi verrebbe da dire "più fichi". Il grande poeta romano Giuseppe Gioacchino Belli nel 1830 irrideva inglesi, francesi, tedeschi che venivano a visitare la Città Eterna. Persino il più plebeo dei romani avvertiva un senso di superiorità verso questi stranieri, magari coltissimi, che venivano a studiare la loro città. (Giuseppe De Rita)
  • Io razzista? Sarà lei che è negro. (Beppe Viola)
  • Italiani razzisti? Non direi in modo così secco... Piuttosto afflitti da un ego, anzi da un super-ego che li induce a sentirsi, a vedersi superiori a chiunque. Non solo alle persone con la pelle di colore diverso, magari scuro. Ma anche nei confronti dei cosiddetti "bianchi", di quegli stessi americani che vennero qui a liberarci dal nazifascismo. Pensiamo cosa fecero i napoletani... (Giuseppe De Rita)
  • L'arbitraria separazione dei cittadini in base alla razza [...] non trova giustificazione in alcun fondamento giuridico. (John Marshall Harlan)
  • L'idea razziale, abbia o non abbia alcun fondamento, è un'idea del tutto recente. (Francesco Saverio Nitti)
  • La così detta razza bianca è in realtà rosa – grigio. (Edward Morgan Forster)
  • La peculiarità che maggiormente caratterizza il razzismo passivo è di essere obbligato, inevitabile; è come se si trattasse di un dato della natura, perché è per lo più costituito da reazioni indispensabili la cui necessità scaturisce da costrutti storici duraturi, solidificati, che modulano l'ambiente sociale profondamente, e si possono rettificare solo in periodi molto lunghi.
    Che le cose stiano così non è colpa di nessuno, o almeno di nessuno che sia in vista, nessuno con cui si abbia a che fare. Rendersene conto è una buona premessa per risparmiare energie ed evitare litigi inutili. Il militante antirazzista intelligente se ne rende conto e fa il possibile per ridurre al minimo le conseguenze; l'idiota non se ne accorge e infierisce, producendo danni a se stesso e agli altri. Per esempio, in fase di denuncia, il nero idiota accuserà i suoi alleati bianchi sia di tener conto del suo colore sia di non tenerne conto; in fase di controffensiva, teorizzerà la superiorità dei neri sui bianchi con sincero entusiasmo. [...] una società davvero color-blind potrà esistere solo nel futuro. Questo, ovviamente nel caso che, come spero, gli antirazzisti la abbiano fortemente voluta, e abbiano vinto le loro battaglie per almeno due secoli di seguito. (Flavio Baroncelli)
  • La persecuzione antiebraica è solo uno degli aspetti del razzismo nel mondo, ma ne è stata l'espressione più orribile. (Guido Piovene)
  • La razza ariana è destinata a trionfare. (Winston Churchill)
  • La razza che possiede il più elevato altruismo durerà. (Jack London)
  • La razza è l'elemento biologico che, creando particolari affinità, condiziona l'individuazione del settore particolare della esperienza sociale, che è il primo elemento discriminativo delle particolarità dello Stato. (Aldo Moro)
  • La razza è la figlia del razzismo, non la madre, e non è mai stata una questione di genealogia e fisionomia, bensì di gerarchia. (Ta-Nehisi Coates)
  • La razza è un'invenzione umana. (Evelynn M. Hammonds)
  • La razza è una categoria immaginaria applicata a gruppi umani reali, è una metafora naturalistica (così la chiama l'antropologa Colette Guillaumin) che serve a nominare differenze di potere, di status, di classe e a naturalizzare la stessa svalorizzazione, stigmatizzazione, gerarchizzazione, discriminazione di certi gruppi, minoranze, popolazioni. (Annamaria Rivera)
  • Le razze più scure sono sempre attratte da quelle chiare, ma non viceversa. (Passaggio in India)
  • Magari lo sguardo di una singola persona non ti rovina la giornata, ma è la somma di tutti gli sguardi che a un certo punto diventa troppo. Io credo che il razzismo più "soft" sia altrettanto pericoloso di quello più aperto. (Allyson Swaby)
  • Negli Stati Uniti il razzismo è un'impostazione predefinita. (Ta-Nehisi Coates)
  • Nella tanto celebrata libera circolazione promossa dal capitalismo globale, le cose (i beni) circolano liberamente mentre le persone subiscono sempre più controlli. Questo nuovo razzismo dei paesi sviluppati è in un certo senso più brutale del vecchio. La sua implicita legittimazione non è naturalistica (la superiorità "naturale" dell'occidente sviluppato) né culturalista (anche noi occidentali vogliamo preservare la nostra identità culturale), ma nasce da un impassibile egoismo economico: la divisione fondamentale è quella tra chi partecipa al (relativo) benessere economico e chi ne è escluso. (Slavoj Žižek)
  • Nessuno pensava che i cosidetti arii di Germania avessero avuto bisogno di tanto aiuto e tanto avessero accettato dai non arii. Quale vergogna sfruttare il lavoro dell'estraneo e adornarne, come hanno fatto finora, la loro storia! E quale animo dignitoso e disdegnoso e fiero è quel Julius Streicher, che adesso viene chiedendo che non si curino più gl'infermi cristiani coi ritrovati medici dei Wassermann, dei Neisser, dei Fraenkel e di altri scienziati ebrei, e piuttosto li si lasci morire che accettare la lurida elemosina! Bravo: questa è rinunzia eroica, degna di un vero ario: alla quale si potrebbe solo obiettare (ma è obiezione che non conta) che, per questa via, la parola "ario" finirà a prendere il significato d'imbecille. (Benedetto Croce)
  • Pregiudizi di razza diventano pregiudizi sociali insuperabili: i negri, da ormai trent'anni emancipati negli Stati Uniti d'America, istruitisi ed arricchitisi nelle industrie e nei commerci, sono sempre considerati come una razza inferiore e l'uguaglianza giuridica non vi è divenuta uguaglianza sociale di fatto coi bianchi. (Carlo Ferraris)
  • Tutti gli uomini, ma anche tutti gli animali sono della stessa razza, perché i princìpi dei loro corpi sono per natura gli stessi (parlando così non mi riferisco ai primi elementi dai quali provengono le piante, ma penso alla pelle, alle carni, a quel genere di umori inerenti agli animali), e ancor più perché l'anima che è in loro non è diversa per natura in rapporto agli appetiti, ai movimenti di collera, ai ragionamenti e soprattutto alle sensazioni. (Teofrasto)
  • Tutto è razza e non c'è altra verità. (Benjamin Disraeli)
  • Quando sei tanto piccolo, un vocabolario per mettere a parole cose del genere non ce l’hai e verbalizzare cosa stia accadendo è difficile; persino nella tua testa. Ho capito cosa fosse il razzismo da adolescente, poi, partecipando ai cortei. (Bernardine Evaristo)
  • Quel giorno a Jackson sono morte diciotto persone: dieci bianchi e otto neri. Dio non bada al colore della pelle quando decide di scatenare un tornado. (The Help)
  • Quella del giornalista è la condizione ideale per osservare il cancro del razzismo. (Robert Fisk)
  • Questo deprecabile razzismo da stadio sta rovinando l'immagine di milioni di razzisti per bene. (Altan)
  • Si parla assai e dappertutto di buona volontà di pace per evitare ad ogni costo un conflitto internazionale. Ma codesta filosofia nordica, che è diventata teosofia e politica insieme, non costituisce, forse, la fucina ove si forgiano le armi più micidiali per una guerra a venire? (Alfredo Ildefonso Schuster)

Alberto Burgio modifica

  • In che senso il razzismo sarebbe un fenomeno moderno? Qui entriamo già nel merito. Non è moderna la violenza, non è moderna la discriminazione, non è moderna la xenofobia. È moderna la strategia di legittimazione di questi fenomeni.
  • La mia idea è che il razzismo sia una delle strategie attraverso le quali l'ideologia dominante e, di conseguenza, il senso comune, giustifica il persistere di condizioni e dinamiche di esclusione, subordinazione, discriminazione e, ai limiti, persecuzione in presenza di uno sfondo di aspettative caratterizzate invece dall'inclusione, dalla partecipazione, dal riconoscimento e dall'eguaglianza.
  • Nulla sarebbe più fuorviante dell'idea di aver a che fare con qualcosa di contingente, accidentale oppure con un retaggio di epoche passate, un residuo che lo sviluppo della società e, perché no, il progresso, nell'ambito delle relazioni sociali, civili e politiche, porterebbero all'estinzione.
  • Potremmo definire il razzismo come una negazione determinata dell'eguaglianza, quindi come una negazione determinata del vettore progressivo della modernità. In questo senso la modernità del razzismo inerisce proprio al cuore stesso della modernità e alla sua dialettica.
  • Razzista non è l'azione violenta ma il modo in cui la si interpreta, rappresenta e giustifica.

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