Fedele Confalonieri
dirigente d'azienda italiano
Fedele Confalonieri (1937 – vivente), imprenditore italiano.
Citazioni di Fedele Confalonieri
modificaCitazioni in ordine temporale.
- La verità è che se [Silvio Berlusconi] non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un ponte o in galera con l'accusa di mafia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel lodo Mondadori.[1]
- [Riferendosi a Silvio Berlusconi] Le immagini di piazza San Babila stracolma di gente che lo circonda, e lui che sale sul predellino dell'auto per salutare, mi ricordano l'arrivo di Lenin in Russia a bordo del treno piombato.[2]
- L'iPod, una scatolina che è la scorciatoia per la pigrizia mentale.[3]
- Le note sono disciplina, formano il carattere e il gusto. Un errore trascurare la musica, è un'ottima insegnante. [3]
- [Riferendosi a Berlusconi] Le leggi ad personam? Le fa per proteggersi. Se non fai le leggi ad personam vai dentro.[4]
Intervista al Corriere della Sera, 14 maggio 2010.
- Quando una persona che conosci da sessant’anni riesce ancora a stupirti, dev’essere un fenomeno. Io ho conosciuto Silvio bambino all’oratorio, sono diventato suo amico al ginnasio, ma in questi giorni lui riesce ancora a stupirmi. Ha una resistenza alle pressioni quasi sovrumana.
- [Su Silvio Berlusconi] [...] quando deve gasare qualcuno, ha un magnetismo che mi ricorda il Senofonte dell’Anabasi, o i condottieri raccontati da Tucidide. Del resto i leader naturali sono sempre stati molto fisici. Come Mussolini. De Gaulle. O il Fidel Castro che parlava otto ore di fila.
- I magistrati — anche se non tutti— e la stampa di sinistra hanno sempre considerato Berlusconi un intruso. Non dico sia un complotto; è una coincidenza di strategie.
- Alla politica un tempo si avvicinavano uomini mossi da grandi ideali: il cattolico solidarista, il comunista che voleva cambiare il mondo, il liberale con il culto della libertà. Valori che non ci sono più.
- La rivoluzione di Berlusconi ha dato un’occasione agli agnostici della politica: uomini sempre rimasti ai margini, esasperati dal politichese e dalle formule astruse, stufi dall’austerità e dal cattocomunismo, naturalmente di destra anche perché considerati dalla sinistra come baluba, ignoranti, stupidi, mentre erano in realtà disimpegnati, un po’ egoisti, al limite un po’ gretti. Tra loro ci sono quelli che vogliono il Suv e l’orologio firmato, il che non è un male: "Enrichissez-vous!".
- I ministri non guadagnano molto, ma hanno uno status e soddisfazioni che dovrebbero bastare; che si accontentino.
- Senta, io andavo a vedere il Milan di Nordhal, con Silvio e suo padre: tram fino a piazzale Lotto, poi a San Siro a piedi. Ho seguito il Milan in B, ho visto la Cavese espugnare il nostro tempio. E vuole che tifi Inter? Il tifo è anche gufare. Riconosco però che l’ultima campagna acquisti di Moratti è stata eccellente, e Mourinho è antipatico ma bravissimo.
- [Su Silvio Berlusconi al Quirinale] Berlusconi è fatto per i ruoli operativi. E al Quirinale non sono mai andati i leader, ma figure di compromesso. Berlusconi potrebbe essere un presidente alla Sarkozy; però la nostra Costituzione affida al presidente un compito diverso, per quanto importante.
- Ho detestato Scalfaro, non mi è piaciuto Ciampi; ora Napolitano sta facendo bene.
- Fini e Berlusconi hanno il dovere di andare d’accordo. Non devono amarsi; del resto neppure Forlani e De Mita si amavano; ma nessuno dei due metteva in discussione l’unità del partito.
- La mia città mi piace sempre. Milano non va mai in crisi, perché a Milano c’è tutto: la moda, l’editoria, la finanza... Gli intelligentoni vanno all’estero, tornano e sentenziano: Milano non è New York, non è Parigi. Bella scoperta! Neppure l’Italia è l’America.
Intervista al Corriere della Sera, 29 agosto 2011.
- A Luca di Montezemolo darei un consiglio da amico, e glielo dico in milanese: sta a cà tua, resta a casa, stai alla larga dalla politica.
- [Su Silvio Berlusconi] Nella sua testa c'è di finire questa legislatura e poi che se ne occupino gli altri. Credo proprio che abbia deciso di farlo, di lasciare spazio ad altri.
- [Su Umberto Bossi] È un grande politico, sono un suo ammiratore, nel bene e nel male.
- C'è chi dà i pizzicotti al sedere delle donne, e chi dice parolacce. Ci possono essere delle cadute ma qualche volta la parolaccia significa realismo, verità, autenticità. Spesso ci si nasconde dietro la parola forbita, il ragionamento bizantinismo per non dire niente o per dire qualcosa che resti oscura.
- [Sull'entrata in politica di Marina Berlusconi] Non succederà mai, non ci pensa nemmeno lontanamente.
Note
modifica- ↑ Da un'intervista di Curzio Maltese, Sinistra, giudici, Rai ora basta con le guerre, la Repubblica, 25 giugno 2000, p. 11.
- ↑ Da un'intervista di Francesco Verderami, "Silvio come Lenin, genio e fisicità", Corriere della sera, 20 novembre 2007.
- ↑ a b Citato in Corriere della sera, 9 settembre 2008.
- ↑ Citato in La Stampa, 2 novembre 2009.
Voci correlate
modifica- Silvio Berlusconi
- Giovanni Borghi, zio
- Guido Borghi, cugino
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