Luigi Sturzo
presbitero e politico italiano (1871-1959)
Don Luigi Sturzo (1871 – 1959), sacerdote e politico italiano.
Citazioni di Luigi Sturzo
modifica- A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini supremi della patria, senza pregiuidizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e di libertà. […] Ci presentiamo nella vita politica con la nostra bandiera morale e sociale, ispirandoci ai saldi principii del cristianesimo che consacrò la grande missione civilizzatrice dell'Italia; missione che anche oggi, nel nuovo assetto dei popoli, deve rifulgere di fronte ai tentativi di nuovi imperialismi, di fronte a sconvolgimenti anarchici di grandi imperi caduti, di fronte a democrazie socialiste che tentano la materializzazione di ogni idealità, di fronte a vecchi liberalismi settari che nella forza dell'organismo statale centralizzato resistono alle nuove correnti affrancatrici. A tutti gli uomini moralmente liberi e socialmente evoluti, a quanti nell'amore della Patria sanno congiungere il giusto senso dei diritti e degli interessi nazionali con un sano internazionalismo, a quanti apprezzano e rispettano le virtù morali del nostro popolo, a nome del Partito popolare italiano facciamo appello e domandiamo l'adesione al nostro programma. [1]
- Chi ha fede muove le montagne; chi ha fede fa proseliti; chi ha fede vince le battaglie. (dal discorso di Torino, 20 dicembre 1922; da Il Partito popolare italiano)
- È superfluo dire perché non ci siamo chiamati Partito cattolico: i due termini sono antitetici; il cattolicesimo è religione, è universalità; il partito è politica, è divisione. (dal discorso di Bologna al I Congresso del 1919) [1]
- Sarebbe illogico dedurre da ciò che noi cadiamo nell'errore del liberalismo, che reputa la religione un semplice affare di coscienza, e cerca quindi nello Stato laico un principio etico informatore della morale pubblica; anzi è questo che noi combattiamo, quando cerchiamo nella religione lo spirito vivificatore di tutta la vita individuale e collettiva. (dal discorso di Bologna al I Congresso del 1919)[1]
- Due cose mancano alla scuola in Italia: libertà e mezzi; ma i mezzi senza libertà sarebbero sciupati; mentre con la libertà si riuscirebbe anche a trovare i mezzi. (da Politica di questi anni. 1950-1951)
- È primo canone dell'arte politica essere franco e fuggire dall'infingimento; promettere poco e mantenere quel che si è promesso. (da Coscienza politica, Zanichelli)
- Fra coloro che amano la libertà per convinzione e coloro che amano la libertà a parole vi è una divergenza sostanziale: i primi sono convinti che la libertà rimedia ai mali che può produrre, perché al tempo stesso eccita energie nuove, spinge alla formazione di libere associazioni, sviluppa contrasti politici e sociali dai quali derivano i necessari assestamenti; gli altri, invece, hanno paura della libertà e cercano sempre il modo di imbrigliarla con una continua e crescente legislazione e con un'azione politica vincolatrice, che finiscono per soffocarla. (da Politica di questi anni. 1957-1959, Zanichelli, Bologna)
- I popoli sotto dittatura anelano alla libertà; se manca tale anelito, cessa il senso della personalità, il desiderio del progresso, il valore dell'iniziativa. I popoli che tendono a progredire, si affermano nella libertà e per la libertà. (da Politica di questi anni. 1948-1949, Zanichelli, Bologna 1955)
- Il fascismo non è il carabiniere o la guardia regia della borghesia industriosa, ricca o procacciante; né sarà il manutengolo dell'industria parassitaria che vive alle spalle dello Stato, o meglio a carico del contribuente. Il moto rapido e violento col quale trasforma le leghe socialiste, comuniste o anarchiche in fasciste, mentre giova a sostituire i capi politici e i dogmi dell'internazionale rossa, con altro organamento e altri miti a base patriottica e nazionale, nulla modifica delle posizioni sindacali già conquistate. (da un'intervista al Secolo del 19 agosto 1922; citato in Ruggero Zangrandi, Il lungo viaggio attraverso il fascismo, Universale economica, Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano, 1963, Appendice I, p. 344)
- Il popolarismo è democratico, ma differisce dalla democrazia liberale perché nega il sistema individualista e accentrato dello Stato e vuole lo Stato organico e decentrato; è liberale (nel senso sano della parola) perché si basa sulle libertà civili e politiche, che afferma eguali per tutte, senza monopoli di partiti e senza persecuzioni di religione, di razza e di classe; è sociale, nel senso di una riforma a fondo del regime capitalista attuale, ma si distacca dal socialismo perché ammette la proprietà privata, pur rivendicandone la funzione sociale; afferma il suo carattere cristiano, perché non vi può oggi essere etica e civiltà che non sia cristiana. (da Chiesa e Stato, in Opere scelte, a cura di G. De Rosa, vol. III, Bari, 1992; citato in Umberto Cerroni, Il pensiero politico del Novecento, Il sapere, Tascabili Economici Newton, Roma, 1995, p. 46)
- Il privato impiega il denaro assai meglio dello stato; la produttività dell'impresa privata è superiore a quella dell'impresa pubblica. Per una politica di maggior impiego di mano d'opera è obbligo dello stato non solo non ostacolare l'investimento privato, ma anche favorirlo. (da Politica di questi anni. 1950-1951, Zanichelli, Bologna 1957)
- L'autorità politica non è tutta l'autorità, ma semplicemente l'autorità politica, cioè quella che ha cura dell'ordine e della difesa della società. (da La società)
- La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà. (Discorso al Senato della Repubblica, 27 giugno 1957, da Scritti di carattere giuridico: discorsi e attività parlamentare (1951-1959), Zanichelli)
- La libertà è come l'aria: si vive nell'aria; se l'aria è viziata, si soffre; se l'aria è insufficiente, si soffoca; se l'aria manca si muore. (da Politica di questi anni. 1948-1949)
- La libertà non è divisibile; buona nella politica o nella religione e non buona nell'economia o nell'insegnamento: tutto è solidale. Vedo che certi cattolici sociali ora sarebbero disposti ad abbandonare la libertà economica e non comprendono che essi così abbandonano la libertà in tutti i campi, anche quello religioso. (da Miscellanea londinese, Zanichelli, Bologna 1970)
- La politica è sintesi di teorie e di interessi, di principi e di fatti; la politica è vita nel senso più completo della parola. (da Il Partito popolare italiano)
- La società non è un'entità o un organismo al di fuori e al di sopra dell'individuo. (da Del metodo sociologico, Zanichelli, Bologna 1970)
- Lo Stato è per definizione inabile a gestire una semplice bottega di ciabattino. (11 agosto 1951, da Opera omnia, Zanichelli)
- Lo stato italiano è largo e generoso: crea nuovi enti. Dal giorno che ha preso la malattia dell'entite, non si ferma più. (da Politica di questi anni. 1951-1953, Zanichelli, Bologna 1963)
- Nella politica, come in tutte le sfere dell'attività umana, occorre il tempo, la pazienza, l'attesa del sole e della pioggia, il lungo preparare, il persistente lavorio, per poi, infine, arrivare a raccoglierne i frutti. (da Politica di questi anni. 1948-1949)
- Non è lo stato che rende vitali i suoi organi; è l'uomo che li vivifica, l'uomo che li mortifica, l'uomo singolo e organizzato, la persona reale effettiva, non l'ente astratto che si usa chiamare stato. (da Politica e morale, Zanichelli, Bologna 1972)
- Non si possono attuare grandi riforme sociali se non in clima di libertà, con reale senso di moralità pubblica, in un'economia che si risana e in una struttura statale ferma, agile e responsabile. (da Politica di questi anni. 1950-1951)
- Oggi vi è un Governo [Benito Mussolini]: il capo mostra volontà ferma ; si sente uno che comanda: dopo circa due anni che non si sentiva la parola voglio, c'è un uomo che vuole. L'Italia ha bisogno di chi comandi e di chi voglia, e dimentichi i torti. (citato in Leo Longanesi, In piedi e seduti, Longanesi, 1968)
- [Le rivoluzioni] Sono figlie di idee e di sentimenti prima che di interessi. (da Il Partito popolare italiano, Zanichelli, 1956)
- Soprattutto, non agire da ignoranti, né da presuntuosi. Quando non si sa, occorre informarsi, studiare, discutere serenamente, obiettivamente, e senza mai credere di essere infallibili. (da Politica di questi anni. 1948-1949)
- Spero che l'aria di libertà che viene dall'America penetri nel nostro paese, dove la libertà scolastica non esiste affatto. (da Politica di questi anni. 1946-1948, Zanichelli, Bologna 1954)
- Un programma politico non si inventa, si vive. (Roma, 2 maggio 1921, da Il Partito popolare italiano)
Citazioni su Luigi Sturzo
modifica- Come ha fatto un giovane prete borghese di Sicilia, venuto su da un seminario, a riuscire così padrone, anche dal lato tecnico, della realtà politica del nostro Paese, l'Italia, considerata pur di fronte a tutto il movimento della civiltà occidentale d'Europa? (Giustino Fortunato)
- Dei vecchi esponenti politici che appoggiarono o non contrastarono il fascismo, Sturzo fu quello che ne comprese prima la natura reazionaria e, più ancora forse, vide il germe del disastro che recava in seno. In questa relativa preveggenza (è degli inizi del '23) Sturzo fu, però, fortemente condizionato dal Vaticano, che esercitò su di lui pressioni e ricatti, fino a costringerlo ad abbandonare, nel luglio '23, la direzione del P.P.[2] e, nell'ottobre '24, l'Italia. (Ruggero Zangrandi)
- Ha grandi qualità personali e politiche, che si leggono con chiarezza sul suo viso femminile, mobile, espressivo. (Carlo Levi)
- [Prima della formazione del governo Mussolini] Le cose erano giunte ad un punto che un pretuncolo intrigante, senza alcuna qualità superiore, dominava tutta la politica italiana e ciò unicamente per raggiungere miseri fini elettorali. (Giovanni Giolitti)
Note
modificaBibliografia
modifica- Luigi Sturzo, La società. Sua natura e leggi, Rubbettino Editore, 2005.
Voci correlate
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