Unione europea

entità politica di carattere sovranazionale e intergovernativo che riunisce 27 Stati europei

Unione Europea, organizzazione internazionale politica ed economica a carattere sovranazionale.

Bandiera dell'Europa
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la pace (2012)

Citazioni sull'Unione europea

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  • A me un'Europa vera e compatta non dispiace. Invece la Ue del "dentro tutti per interesse" non mi ha mai convinto. (Enrico Mentana)
  • A voler essere davvero sinceri, il problema di fondo dell'Europa, in realtà, non è solo politico ed economico: il fatto è che i paesi che ne fanno parte sono troppo diversi per potersi unire veramente. Italiani, tedeschi, inglesi, francesi, olandesi, spagnoli, belgi, portoghesi, greci possono sicuramente far parte di un'unica nazione totalmente integrata, ma solo se si trasferiscono negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, o in Argentina... Lì si riconoscono tutti in una sola bandiera, una sola lingua, un solo sistema economico. Mettere insieme in Europa paesi così diversi e distanti culturalmente e storicamente – con identità tra loro lontanissime e sviluppi estremamente diseguali, una babele di lingue, antichi odi e pregiudizi – è un'impresa senza speranza.
    Accontentiamoci del molto che è stato fatto, che ha permesso almeno di creare legami importanti tra nazioni che per secoli si sono odiate e sbudellate a vicenda. Sperando che l'attuale vento antieuropeista non soffi talmente forte da disgregare una costruzione che al suo interno ha un collante ancora troppo debole. (Piero Angela)
  • Ai miei occhi, la Comunità Europea è l'esempio di un'unione di stati nazionali che non è né un impero né una confederazione, ma una realtà diversa da entrambe le cose e forse una novità assoluta. (Michael Walzer)
  • Delle sfide epocali che abbiamo davanti l’Europa, signor Presidente, è la bussola e l’orizzonte, un’Europa che, anche attraverso le drammatiche esperienze della pandemia, ha però ritrovato proprio quello spirito di solidarietà auspicato dai nostri padri fondatori, Adenauer, Schuman e De Gasperi. (Lorenzo Cesa)
  • Distruggere la costituzione è il primo passo per svuotare le democrazie. E distruggere le democrazie è quanto vogliono le banche e l'Unione Europea. (Diego Fusaro)
  • È innegabile che l'Europa ha ricevuto colpi molto duri. Gli squilibri monetari sono una realtà. La crisi energetica è anch'essa una realtà. Questi avvenimenti sono capitati in un momento in cui l'integrazione europea è lungi dall'essere compiuta. (François-Xavier Ortoli)
  • È prioritario, a seguito della recente comunicazione della Commissione europea sull'ipotesi di riforma del quadro di governance economica dell'UE, avviare un dibattito nelle istituzioni europee sulle implicazioni negative per l'Italia del mantenimento delle attuali regole di bilancio. (Elisa Scutellà)
  • Forse [bisogna] anche smetterla di considerare l'Unione Europea come un feticcio intangibile e un destino ineluttabile. Soprattutto quando chi la dirige, nella sua cecità ideologica, si pone in contrasto così stridente con gli interessi dei popoli europei. (Vladimiro Giacché)
  • Ho sempre creduto poco nell'Europa unita. Ci ha lasciato soli di fronte ai migranti. (Liliana Segre)
  • I veri europeisti sono quelli che riconoscono che la UE di banchieri, multinazionali e burocrati è la negazione dei valori e delle ragioni per cui nacque l'Unione. (Matteo Salvini)
  • Il benessere è la pietra miliare su cui costruire la pace! Non a caso, ricordo che l’Unione europea nasce, all’inizio degli anni Cinquanta, esattamente su questo principio del benessere economico. (Maurizio Lupi)
  • Il carattere reazionario dell'UE è palese in tutte le questioni. Questo lo provano le misure assunte in tutti i paesi con l'obiettivo di intensificare lo sfruttamento, le relazioni di lavoro flessibile, la cancellazione del diritto di sciopero, l'abolizione dei diritti all'istruzione, alle cure mediche, diritti che sono stati conquistati con il sangue. Più di 110 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà, più di 16 milioni sono i disoccupati, con un'enorme ricchezza riunita nelle mani della borghesia e allo stesso tempo decine di miliardi di euro ogni anno destinati per interventi e spese di guerra, nella collaborazione con l'organizzazione imperialista della NATO. (Leuterīs Nikolaou-Alavanos)
  • Il fascismo non è un avversario della UE. La UE sostiene spesso fascisti e simili organizzazioni per realizzare i propri interessi. Suoi avversari sono i popoli, il sistema socialista, i partiti comunisti, il movimento operaio e popolare. (Iōannīs Gkiokas)
  • Il problema dell'Europa non siete voi [l'Italia]; è la Germania che con salari reali troppo bassi e surplus commerciale alle stelle ammazza gli altri stati. Con le politiche di austerità la Germania sta distruggendo l'Europa. E' così che diventano più forti i partiti anti-europei. Se l'Italia e la Francia formassero una coalizione dicendo "Ehi Germania, devi smetterla, bisogna tornare a investire", solo allora avremmo una chance. (Heiner Flassbeck)
  • Il virus [COVID-19] ha fatto politica, attaccando le istituzioni e costringendo il meccanismo burocratico e regolamentare di Bruxelles a stravolgere se stesso fuoriuscendo dai parametri e dai controlli per inventarsi una nuova missione: la ricostruzione, finanziata con gli Eurobond, la mutualizzazione del debito tra i diversi Paesi, cioè una misura straordinaria che soltanto pochi anni fa era impensabile e che cambia il volto dell’Unione. (Ezio Mauro)
  • [In risposta all'accusa di essere stato ministro delle finanze di un paradiso fiscale] In Europa ciascun paese è il paradiso fiscale del suo vicino. (Jean-Claude Juncker)
  • In questa fase degli equilibri internazionali, molti hanno interesse a distruggere il polo di potere rappresentato dall'Unione Europea. Andrebbe a vantaggio delle altre sfere di influenza, e per ogni singolo Paese europeo sarebbe una catastrofe. (Jacques Attali)
  • Io sono a favore di un’Europa unita, ma io sono scettica, nel senso filosofico antico. (Barbara Spinelli)
  • Io speravo che ad Atene i capi di Stato raggiungessero un accordo per dar vita veramente all'Unità europea, per fare dell'Europa una grande nazione che con il suo potenziale umano, tecnologico, con la sua trazione storica, farebbe sentire il suo peso fra le due superpotenze. Invece ad Atene si è impedita questa vera Unità europea. Si vogliono escludere nazioni come la Spagna e il Portogallo per la questione degli agrumi, del vino. Questo è un ragionare da mercanti, non è più ragionare da uomini politici che hanno a cuore veramente le sorti dell'Europa e quindi del mondo intero. (Sandro Pertini)
  • Io vedo nell'Unione europea un'utopia biblica. Non so quanto durerà, ma è una costruzione stupefacente. (Avraham Burg)
  • L'Europa che ci presentano i signori Carter, Schmidt, Giscard e Andreotti non ha alcun rapporto con l'internazionalismo proletario, è estranea all'Europa dei lavoratori che per un secolo è stata l'ideale del movimento operaio occidentale. Lo spirito dei suoi promotori, al contrario, la agita all'interno della dinamica attuale delle forze di classe per costruire un'Europa del Capitale, che sarà inevitabilmente dominata dalle multinazionali tedesco-americane. (Jean-Paul Sartre)
  • L'Unione ci ha reso tutti più ricchi ma ora si venera l'auto più della Vergine. (Joseph O'Connor)
  • L'Unione Europea è un'alleanza dei capitalisti. Pertanto non vi è alcuna possibilità di riformarla a beneficio dei popoli. L'Unione Europea, come il capitalismo, non può essere umanizzata, non può essere riformata e non può convertirsi in un'Europa dei popoli. L'Europa dei popoli esisterà solo quando i popoli saranno al potere. (Aleka Paparīga)
  • L'Unione Europea è un'associazione internazionale contro i popoli. (Sōtīrios Zarianopoulos)
  • L'Unione europea è un progetto quotidiano per la pace. Tutti gli Stati membri, grandi e piccoli, vecchi e nuovi, hanno il loro posto al tavolo di lavoro e possono far sentire la loro voce. Costruire l'unità a partire da tante diversità può essere oneroso, ma una cooperazione costante e la capacità di negoziare pazientemente ci portano a ottenere un consenso caratterizzato da grande solidità. (Federica Mogherini)
  • L'Unione europea è un risultato incredibile, un modello senza precedenti di pace e cooperazione. Assieme i vostri Stati membri sono vitali per far fronti a sfide comunità internazionale. Il mondo trae vantaggio da un'Unione europea forte. (Justin Trudeau)
  • L'Unione europea è una costruzione di pace da bel tempo, da domenica, ma adesso che siamo in giorni feriali, piuttosto contrastati e in cui contano la forza militare, la decisione politica, la capacità di disporre di energia o meno, tutto questo crolla. (Lucio Caracciolo)
  • L'Unione europea ha la caratteristica infallibile di apparire un congegno perfetto quando c'è bonaccia e di tramutarsi in un campo di battaglia non appena il mare si increspa. (Edmondo Berselli)
  • L’Unione Europea ha saputo realizzare - da quando, sessantacinque anni fa, con i Trattati di Roma, ha preso le mosse questa straordinaria esperienza - un progetto credibile di stabilità, pace, benessere, promuovendo su basi solide, libere, più giuste, le rispettive società. La storia della Regione balcanica, anche quella più recente e tragica, ci aiuta a ricordare il senso più profondo del progetto europeo, quale fu concepito dai Padri Fondatori. Prima di essere un’importante realtà economica, l’Europa è infatti un progetto di pace e di riconciliazione fra i popoli, un progetto di condivisione delle rispettive sovranità nazionali per costruire qualcosa di più grande e più alto a beneficio dei cittadini. (Sergio Mattarella)
  • L'Unione Europea non è un'unione sovrastatale come sostengono le forze borghesi e opportuniste, ma una unione interstatale imperialista. [...] Vale a dire, è un'unione di stati capitalisti nella quale la borghesia e i suoi partiti uniscono le forze contro i popoli. È l'Europa dei capitalisti, di tutti i settori del capitale, sia industriali, sia di distribuzione, dei grandi mercanti e dei banchieri. (Aleka Paparīga)
  • L'Unità d'Italia (1861) e l'Unità €uro-pea (2002) sono la stessa cosa. La crescita del Nord è l'impoverimento e lo sfruttamento del Sud. (Povia)
  • La capacità dell'Europa di essere solidale nelle situazioni di crisi non è solo un dato di efficienza economica, è una questione che investe il senso stesso del nostro essere europei. Se l'Europa è, come noi la intendiamo, una comunità di popoli basata su comuni valori e su comuni interessi strategici e non è un semplice accordo commerciale fra gli Stati, allora diventa decisivo il funzionamento degli strumenti per affrontare le situazioni di crisi. (Andrea Orsini)
  • La crisi ha mostrato, ancora una volta, e forse per l'ultima volta, i limiti dell'Unione europea, la mancanza di una strategia comune e le risposte frammentarie. La governance dell'Europa funziona in modo ottimale quando si tratta di imporre dure misure di austerità o per salvare il sistema bancario, ma è quasi inesistente quando si affronta una catastrofe umana come questa. Insomma, i nostri alleati distruggono e poi chiudono le frontiere, lasciando nei guai Italia e la Grecia: complimenti! L'Unione europea è già morta, è rimasta solo una struttura finanziaria che si occupa di inflazione e tassi di interesse, un regime che impone povertà, disoccupazione e distruzione dei diritti alle popolazioni del continente, per gli interessi di potentati finanziari e commerciali. (Manlio Di Stefano)
  • La democrazia ha molti nemici in attesa tra le quinte, politici e movimenti per il momento costretti a giocare secondo le sue regole ma il cui intento reale è tutt'altro – populista, di manipolazione mediatica, intollerante e autoritario. Conquisteranno molto spazio, se non riformeremo rapidamente le nsotre democrazie. E non c'è ambito in cui questa riforma sia più necessaria che in seno alla stessa Unione Europea. (Paul Ginsborg)
  • Le sfide non si vincono da soli! Anche questa sfida [della crisi energetica], come quella del COVID, non la vince un singolo Paese; la vince l’Europa nel suo complesso, se è capace di capire e di ritrovare le ragioni dell’unità europea, che risiedono esattamente nell’idea di affrontare insieme le sfide che si hanno davanti. (Maurizio Lupi)
  • Napoleone, Hitler e altre diverse persone ci hanno provato, ed è finita tragicamente. L'Ue è un tentativo di fare lo stesso con metodi diversi. (Boris Johnson)
  • Nessun Paese europeo – né quello più grande né quello con il più ricco patrimonio culturale – può pretendere di vincere da solo le grandi sfide della diplomazia culturale. Per costruire un fronte unico a difesa dei valori di libertà, diversità e pluralità, occorre un'azione di ampio respiro che solo un soggetto realmente globale, come gli Stati Uniti d'Europa, potrà efficacemente assicurare. (Emma Bonino)
  • Nessuno dei nostri Stati è in grado di far trionfare da solo un punto di vista, qualunque sia e per quanto plausibile possa apparire. (François-Xavier Ortoli)
  • Oggi l'Europa ha una bandiera, un inno, un parlamento, svariate normative che decidono anche il raggio di curvatura delle banane e persino una moneta unica che ci ha stravolto l'esistenza, perché, quando cambia il denaro, cambiano la mentalità, la ricchezza, il lavoro e, alla fine, anche i rapporti umani. Eppure siamo meno europeisti che nel 1966. Più di allora, siamo una manciata di Paesi che non condividono nulla, a cominciare dalle lingue, e non conoscono solidarietà. Cerchiamo di darci una carta costituzionale basata su una origine comune che non troviamo nemmeno scomodando la radice giudaico-cristiana. (Tommaso Labranca)
  • Ormai a tutti è noto che l'Unione Europea e gli organismi derivanti dal Piano Marshall non sono l'espressione spontanea della volontà e delle esigenze dei popoli europei, bensì sono stati artificiosamente creati con lo scopo politico di fare d'un gruppo di nazioni europee uno schieramento in funzione antisovietica, e con lo scopo economico di fare dell'Europa Occidentale un campo di sfruttamento della finanza americana. (Sandro Pertini)
  • Per troppi paesi europei, forse per tutti, l'Unione è solo un caprio espiatorio. Per i problemi che non sanno risolvere i singoli paesi accusano l'Europa. (Giorgio Napolitano)
  • Siamo stati spogliati, come popolo, della sovranità monetaria, ma non soltanto della sovranità monetaria. Noi siamo stati spogliati della sovranità finanziaria, siamo stati spogliati della sovranità politica. Noi siamo sudditi, non siamo sovrani nel nostro paese. [...] E questa mancanza di sovranità, questa espropriazione di sovranità non è un accidente atmosferico, non è una casualità. È dentro un disegno preciso, che non è soltanto italiano [...]. Io ritengo che sia una battaglia di retroguardia dire:"Noi vogliamo un'altra Europa, costruiremo un'altra Europa": dentro queste istituzioni e dentro questo Europa un'altra Europa è impossibile. Noi questa Europa, per come è oggi, per come è costruita, per le istituzioni e per quel primato della finanza sulla politica che si è determinato, la dobbiamo abbattere. […] Noi dobbiamo recedere dai trattai europei. (Antonio Ingroia)
  • Quando si guarda allo specchio, l'Europa non solo vi riconosce tradizioni, lingue, religioni, costumi diversi, ma acquista piena coscienza di quali sono la sua essenza e le sue possibilità: comprende che è illusorio individuare in 500 milioni di persone un'omogeneità culturale, un'identità collettiva tipicamente europea. Lo dico – per inciso – anche in risposta a coloro che sostengono l'argomento dell'identità collettiva per opporsi al processo di adesione della Turchia all'Unione Europea... (Emma Bonino)
  • Tutta questa invadenza di Bruxelles, a cosa è dovuta? Siamo stati interpellati noi cittadini sull'entrare o meno nell'Unione monetaria? Siamo stati informati sugli effetti sociali che hanno comportato e comporteranno i trattati europei ratificati dal Parlamento italiano? L'informazione ha fatto il suo dovere diffondendo conoscenza? Io direi proprio di no. La complicità dei media e dell'intera classe politica insieme alla moltitudine dei partiti hanno realizzato un vero e proprio golpe silenzioso nel giro di pochissimi mesi. (Davide Tripiedi)
  • Abbiamo capito che la meravigliosa transizione europea - che è una transizione verso un radioso futuro che non ci viene detto come dovrà essere e quindi noi intanto camminiamo - è un processo effettivamente, molto spesso, di learning by doing, cioè vengono fatte le cose, poi, dopo, si spiega perché le si sono fatte o si capisce perché non le si sarebbe dovute fare.
  • Io credo che certamente per alcuni Parlamenti esteri, che hanno naturalmente il nostro rispetto, e molto probabilmente, quasi certamente, per molti parlamentari italiani, il primo problema non sia salvare l'Italia, ma disciplinarla, imporle alcune regole. Tutto il quadro di politica economica europea si basa su regole che traggono la loro ragion d'essere, la loro operatività e la loro concretezza dalla diffidenza di alcuni Paesi verso altri. Una diffidenza che finora si è rivelata infondata, perché l'Italia ha sempre onorato le proprie obbligazioni, ha sempre rispettato queste regole, ha sempre riformato se stessa e ha sempre aiutato gli altri, ma che continua ad essere il sottostante di questa ansia riformatrice.
  • Io non so voi da quanto vi appassionate di economia, io sono costretto ad appassionarmi dagli anni Ottanta e ricordo che anche negli anni Ottanta si parlava di un Fondo monetario europeo per sovvenire agli squilibri determinati dal sistema monetario europeo, e non si è mai fatto. Perché? Il perché è nelle favole di Esopo: perché c'è uno che dice quia nominor leo e quindi, naturalmente, non si dimostra particolarmente incline a venire incontro ai partner che ritiene più deboli.
  • Personalmente, che i problemi finanziari che l'Europa attraversava, l'Eurozona segnatamente, fossero da individuare nel settore privato, penso di averlo scritto, per la prima volta, 11 anni fa; e non si poteva scrivere, bisognava dire che la colpa era del debito pubblico e che noi cattivi andavamo puniti con l'austerità.
  • Ci stiamo trovando in contesti che, forse, solo negli anni Settanta hanno dei precedenti storici comparabili; quindi, questo dibattito sui massimi sistemi europei, di un'Europa che non ci sta aiutando sui veri problemi, cioè sull'energia, forse, ce lo potevamo anche risparmiare.
  • Continuare a puntare il dito contro le istituzioni comunitarie e le istituzioni europee, indicandole come causa di tutti i mali, quando invece semmai queste istituzioni pagano nella loro attività continuamente le aporie, le contraddizioni, i limiti del concorso, da parte dei Paesi sovrani, alle politiche europee, è confondere cause ed effetti.
  • La Presidente del Consiglio [Giorgia Meloni], nel suo discorso di insediamento, ha detto: ma vi pare ragionevole che l'Europa, che è nata con la CECA, mettendo insieme carbone e acciaio, a 70 anni da quella scelta non abbia ancora una politica energetica comune? Ebbene, chi è che non vuole la politica energetica comune? Perché la proposta dell'Unione energetica la Commissione l'ha messa sul tavolo; è una serie di Paesi che si rifiuta, privilegiando le proprie politiche energetiche, di mettere in campo una politica energetica comune.
  • Proprio perché sono un europeista convinto per ragioni di merito, non posso non vedere che, se l'Europa oggi è spesso fragile, se l'Europa oggi è spesso debole, se meccanismi come quelli del MES hanno tutte le contraddizioni che qui sono state dette, non si può scaricare questa responsabilità sulle istituzioni europee, quando le istituzioni europee sono le prime ad essere penalizzate dalla incapacità dei Paesi che sono membri delle istituzioni comunitarie di assumere fino in fondo le proprie responsabilità, con responsabilità comune.
  • È bene che questo punto sia chiaro una volta per tutte e noi non ci stancheremo di ripeterlo: non è l'Unione europea o le istituzioni comunitarie o istituzioni comuni come il MES la responsabilità delle fragilità di queste istituzioni, ma è il prevalere della gelosia delle nazioni e, quanto più si supererà la gelosia delle nazioni e si costruiranno, invece, delle politiche comuni, tanto più saranno più forti quelle istituzioni e saranno più forti anche gli interessi del nostro Paese.
  • È il vero nemico di ogni aspirante tiranno, perché è l'unica esperienza multinazionale riuscita di cooperazione politica, economica e culturale. Al centro del progetto europeo c'è la difesa delle libertà individuali, incluse quelle femminili che sono continuamente minacciate. Indebolire l'Unione, come è nei piani di diversi leader populisti del continente, è la strategia centrale di un progetto liberticida.
  • L'Europa va "aggiustata", ma non distrutta. Per mille motivi, non ultimo perché garantisce pace e democrazia, due cose che troppo spesso noi smemorati diamo per scontate. L'ultimo sondaggio ci dice che 8 giovani italiani su 10 si sentono cittadini europei. E questo mi rassicura.
  • Noi donne dobbiamo volere bene all'Europa perché è il primo e per ora l'unico esempio riuscito di pacifica convivenza di nazioni per costruire un progetto di benessere e difesa di valori fondamentali come i diritti sociali e delle donne.
  • È alla luce dell'unione politica che si è deciso di porre mano al secondo tempo della costruzione comunitaria, quello dell'Unione economica e monetaria, e non lo si è deciso in modo astratto.
  • Il meccanismo dell'unificazione è irreversibile. Esso non viene più posto in dubbio, nei sei Paese della Cee, da nessuna forza politica o sociale, di destra o di sinistra.
  • Questa sarà, fra dieci anni, una Comunità profondamente diversa. Si prepara un salto molto più grosso di quello fatto nel primo decennio, un vero salto verso l'Europa unificata.
  • L'Unione europea per noi è la casa comune dei popoli europei e, come tale, deve essere in grado di fronteggiare le grandi sfide della nostra epoca, a partire da quelle che gli Stati membri difficilmente possono affrontare da soli. Penso agli accordi commerciali certo, ma anche all’approvvigionamento di materie prime e di energia, alle politiche migratorie, alle scelte geopolitiche, alla lotta al terrorismo, grandi sfide di fronte alle quali non sempre l'Unione europea si è fatta trovare pronta.
  • Non faccia Bruxelles quello di cui si può meglio occupare Roma e non faccia Roma, da sola, quello per cui serve Bruxelles.
  • Per credere in un’aggregazione o integrazione europea non si deve per forza essere federalisti.
  • L'UE è uno strumento di banche e multinazionali, che in tutti i paesi ha imposto misure lacrime e sangue contro i lavoratori e i popoli.
  • L'Unione Europea è fatta su misura degli interessi dei capitalisti, non è riformabile ed è nemica dei lavoratori. Chi sta con l'UE, è contro i lavoratori.
  • L'Unione Europea è una gabbia per i lavoratori e per i popoli del continente. I trattati europei creano un'istituzione nelle mani della finanza e delle grandi imprese. L'Europa impone le politiche antipopolari, nell'interesse della finanza, determinando disoccupazione, delocalizzazioni, diminuzioni dei salari e dei diritti.
  • L'Unione Europea non è modificabile, e la premessa per costruire una società più giusta nel nostro paese è l'uscita dalla UE.
  • Lo dicevamo in tempi non sospetti, come destra italiana, che crediamo e abbiamo sempre creduto nell'Europa dei popoli: non possiamo e non vogliamo credere nell'Europa delle cancellerie e delle burocrazie. Crediamo nella cooperazione europea, anzi crediamo che sia necessaria su tante materie la cooperazione europea.
  • A noi non interessa un'Europa che sia gigante della tecnica e, appunto, della burocrazia e sia, invece, piccola e debole per quel che riguarda la politica.
  • La visione di Fratelli d'Italia dell'Europa è la visione di un'Europa che funziona, di un'Europa che è utile innanzitutto agli italiani e, poi, a quei processi di integrazione europea che sono utili per tutti i cittadini europei.

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