L'ispettore Derrick

serie televisiva tedesca
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L'ispettore Derrick

Serie TV

Immagine Inspecteur derrick trame coul jnl.png.
Titolo originale

Derrick

Lingua originale tedesco
Paese Germania
Anno

1973 – 1997

Genere giallo, poliziesco
Stagioni 25
Episodi 281
Ideatore Herbert Reinecker
Rete televisiva ZDF
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

L'ispettore Derrick, serie televisiva tedesca ideata da Herbert Reinecker.

Prima stagione

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Episodio 1, Il sentiero

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  • [Dopo il secondo omicidio di una collegiale da parte di un maniaco] Portano gonne cortissime, camicette sempre semiaperte. Cercano l'effetto, vogliono fare effetto. E su chi? Sugli uomini. Be', l'effetto l'abbiamo visto. (Dackmann)
  • Il modo di comportarsi di queste ragazze: girano mezze nude, senza ritegno! Certo faceva caldo, ma questo non giustifica un'esibizione così sfacciata! È un fatto che va preso in considerazione: è il loro stesso comportamento che a volte provoca certe disgrazie! (Signora Manger)

Episodio 2, Johanna

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  • Chi ha molta fantasia la esercita anche rinunciando ai suoi ricordi: nella sua mente si confondono morte, sentimento, ieri, domani... (Johanna)

Episodio 3, Festa per un anniversario

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  • Noi abbiamo sete! Ugola secca, sicura stecca! (August Bark)
  • Broll: Ma perché mi fa continuamente la stessa domanda?
    Klein: Per sentire sempre la stessa risposta.
  • Ci sono persone dalle quali non ci si può aspettare che bussino alla porta. Se vuoi che entrino, devi lasciare la porta aperta. (Derrick)

Seconda stagione

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Episodio 1, Pullman di mezzanotte

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  • Derrick: Riflettevo profondamente sul mio mestiere.
    Klein: Cos'è che non ti piace?
    Derrick: Prima di tutto, di essere il rappresentante della legge. È troppo astratto per me.

Episodio 2, L'ultima corsa da Monaco

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  • Non è un tipo che aggredisce con violenza, come avviene in tanti altri casi. A volte si può comportare in tutt'altro modo, con gentilezza, premurosità. Traumi che risalgono all'infanzia, chessò, un rapporto sbagliato con la madre. Questi casi non sono affatto rari. Potrebbe averla molto amata non essendone affatto ricambiato, e da qui lo scatenarsi dell'odio verso di lei e verso tutte le donne. Questo fenomeno noi lo chiamiamo "transfert", è un caso molto diffuso. (Dottor Zimmermann)
  • [Giocando a bowling] Bisogna avere muscoli, nervi a posto e occhio di falco. (Hugo Hase)

Episodio 3, Il nostro amico Rohn

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  • Klein [perquisendo l'abitazione del sospettato]: Quello è abbastanza astuto. Ha già fatto sparire tutto.
    Derrick: È mia opinione che nessun criminale sia abbastanza astuto da poter essere completamente sicuro.

Episodio 4, Madera

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  • Quel suo aspetto disarmato è quello che mi ha fatto veramente pensare. La gente che ha quell'aspetto di solito ha un'immensa fiducia nel prossimo. E la fiducia è la trappola nella quale molto spesso cade quasi volontariamente. (Derrick)
  • Paul Bubach: La cosa più bella è il clima, sempre così mite, dolce, spumeggiante come una coppa di champagne. Estate e inverno si può stare seduti all'aperto. Sì, alla nostra età [...] c'è solo un modo, o meglio un solo artificio per illudersi di prolungare un po' la vita: escludere da essa ogni inverno.
    Linda Peters: E questo è possibile a Madera?
    Paul Bubach: Ah, è inevitabile! Con quel mare...

Episodio 8, Quattro colpi dietro la porta

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  • [Al proprio principale, tormentato dal sospetto che la giovane compagna lo tradisca] Lei, piuttosto, che cosa ci fa con una ragazza giovane? Doveva saperlo, era prevedibile come l'amen in chiesa che prima o poi quella l'avrebbe... (Signora Thieme)
  • Derrick: Vedi, io continuo a ripetere a me stesso che faccio solamente il mio dovere, ma spesso ci sono delle cose che detesto fare.
    Renate: Ogni professione ha i suoi lati negativi, non solo la tua. Di che si tratta?
    Derrick: Di una persona che non vuole rivelare chi è l'assassino. [...] Farò ciò che faccio sempre, ma molto a malincuore: seguo quell'uomo, lo perseguito, lo osservo.
    Renate: Non commiserarti ora.
    Derrick: No no, non mi commisero. Ma è una cosa che mi ripugna. È una violazione del diritto alla libertà di un individuo.
  • [Al banco dei pegni] Ognuno di questi oggetti ha una sua storia, la gente se ne è separata perché aveva un grande bisogno di soldi. Vorrei sapere se lei si rende conto di quante miserie umane si nascondono dietro a tutti questi oggetti. (Derrick)

Terza stagione

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Episodio 3, Il caso Annie Rothe

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  • Avvocato Schöne: È vero, non sono all'altezza: sono un pesce fuor d'acqua.
    Signora Kissler: Quei pesci muoiono.
  • Derrick: Crede Schöne capace di un assassinio? [...]
    Gerti Hager: Può capitare a chiunque, penso, se uno fosse preso dalla disperazione o se qualcuno minacciasse la sua vita.

Episodio 8, Stanza n. 48

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  • Lo sa perché a una certa età si va in pensione? Perché non si è più in grado di svolgere con efficienza il lavoro di sempre, il lavoro che si è sempre fatto per tutta la vita. (Derrick)

Episodio 11, Colpo grosso

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  • Sa qual è il segreto del successo di qualunque poliziotto? [...] La pazienza. (Derrick)

Episodio 12, Rischio

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  • Signor Habinger: Vede, i padri vorrebbero che i loro figli si comportassero in modo convenzionale, come ai loro tempi.
    Klein: E il suo non lo faceva invece?
    Signor Habinger: No, lui era molto diverso, aveva sempre la sensazione che si volessero ledere i suoi diritti. Era in quell'età in cui si ha il culto dei propri diritti e si ignorano i propri doveri.

Quarta stagione

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Episodio 1, Yellow He

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  • Yellow He: Com'è che tu ogni tanto balbetti?
    Alfred Rabes: Non ne ho idea, è stato sempre così.
    Yellow He: Non si guarisce?
    Alfred Rabes: Un vantaggio c'è. Uno ha più tempo per pensare a quello che deve dire.

Episodio 2, Un cappio al collo

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  • Con le sole preghiere non si ottiene neanche il paradiso. (Schröder)
  • Tutto ciò che provoca la morte inconsueta di un individuo mi interessa. (Derrick)

Episodio 3, Una notte di ottobre

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  • Signora Schweik: I signori sono della polizia.
    Signora Lechner: Già, si vede bene.
    Derrick: Da che cosa si vede? Mi interessa.
    Signora Lechner: Da come entrate in una casa.
    Klein: Perché, come entriamo, signora?
    Signora Lechner: Con l'aria delle persone che sanno di avere il diritto di entrare senza avere un appuntamento.

Episodio 4, Un conto aperto

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  • I soldi permettono di volare anche a chi non ha ali, lo rendono mobile. Senza soldi è come avere le ali bloccate, non si riesce a spostarsi di un centimetro. E allora ci si domanda perché si continua a vivere, visto che non ci si può muovere. (Robert Berger)

Episodio 7, Delitto sul Transeuropa Express

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  • Io l'ammiro e la temo, Derrick. Dove passa lei, crea un tale scompiglio... (Andrea)
  • Derrick: Lei per chi lavora, Andrea? Lavora per la concorrenza?
    Andrea: Può anche essere.
    Derrick: Risponda seriamente, la prego.
    Andrea: Dalla parte giusta. Questo è l'importante, non è vero?

Episodio 9, In tre col morto

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  • Derrick: Sono due anni che tiene accesa una candela davanti alla fotografia di sua sorella.
    Irene: L'ha vista anche lei?
    Derrick: Io trovo addirittura sorprendente che un morto riesca ad essere così vivo.

Episodio 10, Morte nel bosco

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  • Hans Beck: Lei mi crede colpevole.
    Derrick: Per principio io non credo niente. Voglio solo delle informazioni.

Quinta stagione

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Episodio 5, La figlia di Stein

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  • Derrick: Mi sta rendendo tutto molto difficile.
    Heinz Betzky: Che cosa c'è di difficile?
    Derrick: Lei. È complicatissimo.

Episodio 6, Concerto per pianoforte

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  • Helga Kling: Non credo che lei possa fare qualcosa di cattivo.
    Robert van Doom: Potrebbe sbagliarsi. Un matrimonio infelice è l'inferno, riuscirebbe a trasformare chiunque. Ha portato anche me a una specie di follia, quasi.
    Helga Kling: Il quasi è concesso. Il quasi non è un delitto.

Episodio 7, Un caffè da Beate

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  • Questa ragazza è uno stupendo, meraviglioso miracolo. E io capisco che sui miracoli nessuno può pretendere un diritto di esclusiva. (signor Pacha)

Episodio 8, Assolo per Margarete

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  • Klein: Questi giovani, l'abbiamo constatato poco fa, sono un muro di silenzio.
    Derrick: Dietro quel muro c'è qualcosa che ci interessa. Però qualsiasi muro crolla se si trova il punto debole.
  • La musica non è... non è solamente un fatto tecnico, è anche consapevolezza di sé stessi, un mezzo per esprimersi, una specie di sincronismo tra noi e gli altri; e il mondo esterno, voglio dire. (Alexis)

Episodio 11, I secondi perduti

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  • Derrick: Lei è in rapporti di amicizia con il signor Kwien?
    Brückner: Amicizia? Che cosa significa? Oggi questa parola si riferisce a rapporti di interesse, ha cambiato senso.
  • L'ammirazione è l'anticamera dell'amore. (Klein)

Sesta stagione

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Episodio 4, Un tè di mandorle amare

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  • Vede, ispettore, io divido gli uomini in due categorie: [...] esecutori gli uni e vittime gli altri; predestinati gli esecutori e predestinate le vittime. (Oskar Subak)

Episodio 6, Tandem

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  • La cella... quella maledetta cella! Essere isolati dal resto della gente. Quello che era normale, lì dentro diventa anormale. E anche i pensieri non sono più normali. E non ti accorgi di perdere il cervello. E piano piano non provi altro che odio, solo odio, che ti rode, ti divora, che ti brucia dentro, ti fa diventare una bestia, e allora pensi che tutti gli altri siano nemici! (Rudolf Nolde)

Episodio 9, Congresso a Berlino

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  • Conosco una regola molto importante: quando sei sbronzo tieni cucite le labbra. (Hauk)

Episodio 10, La terza vittima

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  • Un uomo della mia età e una ragazza così giovane: è giusto, non è giusto? Così sono arrivato alla conclusione che giusto o non giusto molto probabilmente cambia di volta in volta, a seconda dei singoli casi e di quello che noi proviamo dentro. (Albert Grosser)
  • È sempre così con i malati cronici: riescono a rassegnarsi e diventano remissivi, oppure incattiviscono e allora è un inferno per chi sta loro intorno. (Medico)

Episodio 12, L'angelo della morte

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  • Prof. Ross: [...] è un caso particolarmente tragico.
    Derrick: Perché tragico, professore?
    Prof. Ross: Non tornava più da un viaggio con l'LSD.
    Klein: Drogata.
    Prof. Ross: Sì. Sa quali giochi di società si fanno oggigiorno... Vi ricorrono soprattutto i giovani, i quali vogliono ampliare la sfera del sensibile, ma con questi sistemi non si amplia nulla, piuttosto ci si abbrevia la vita.

Settima stagione

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Episodio 1, Anna, cara Anna

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  • Ci sono desideri, in noi, soffocati, dimenticati. Ma esistono anche desideri tormentosi, che non puoi soffocare, dimenticare. Sono quelli contro i quali nessuno riesce a difendersi. (madre di Anna)

Episodio 3, Un'antica canzone tebana

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  • Ulrich Hemp: Molto brava, Inge. Adesso sei perfetta.
    Insegnante di danza: Questa parola non esiste nella danza moderna. Per oggi basta! È un concetto astratto e molto freddo. La perfezione tende alla staticità, frena la fantasia, l'estro, la vitalità.
  • Di questa remota canzone tebana è giunto a noi un frammento: «Blu mare è il petalo del fiore che Geb ha coltivato e a cui ha dato la vita Ptah, che l'ha racchiuso nei cuori più candidi e puri. Ptah l'ha creato per rallegrare sé stesso, quando nella stagione novella l'acqua straripa da fiumi e ruscelli ed egli impregna la terra col suo amore divino». (Arno Munch)

Episodio 6, La decisione

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  • Un uomo buono è sempre nello stesso tempo strano, confuso e impenetrabile. Al contrario di quello cattivo. Evidentemente questo mondo è molto più indulgente e generoso verso l'uomo cattivo. Non c'è da sorprendersi quindi se spesso viene premiato il cattivo. (Ina Hauff)

Episodio 7, La morte cerca abbonati

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  • Derrick: L'ho ritrovata poi nel gabinetto di un locale vicino a casa mia, impiccata al ferro di una finestra.
    Marge Mende: E allora?! Si è tolta la vita, si vede che questa vita non le andava, che ci vuole fare?!
    Derrick: Non faccia l'isterica, se no dovrò schiaffeggiarla.
  • Si è già bucata oggi, vero? E sono certo che ogni angoscia è completamente svanita grazie all'eroina che si è iniettata. È dunque questo il prezzo per riuscire a star bene? Però io le dico: faccia molta attenzione, ragazza mia, affinché tale prezzo non aumenti troppo. (Derrick)

Ottava stagione

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Episodio 10, Pomeriggio sul lago

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  • Klein: Così quello ci metterà nel sacco.
    Derrick: Sarebbe il primo, per quanto mi riguarda.
  • È mia opinione che non sia la ragione la molla che muove il mondo, ma sono i sentimenti, la capacità di avere visioni: visioni che si materializzano, che plasmano la realtà. Alcune persone vivono immerse nelle loro visioni, che diventano verità, sature di diversa concretezza. (Anita Kamper)

Episodio 11, L'ora del killer

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  • Un testimone non deve mai esprimere opinioni; deve solamente dire quello che sa. (Derrick)
  • Ogni volta mi immedesimo nelle persone che hanno qualcosa da dire o da decidere: nel giudice, nel pubblico ministero; o negli avvocati difensori, soprattutto in loro, perché gioiscono ogni volta che riescono a far assolvere veri pendagli da forca. (Mahler)

Nona stagione

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Episodio 1, Un ragazzo di nome Michael

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  • Marion: Chissà, non si può mai esserne certi.
    Michael: Be', c'è comunque la certezza del dubbio.
  • Marion: Mi sono concessa una pausa mentale, mi rifiuto di pensare.
    Michael: Una pausa pensiero? Ma te lo puoi permettere?
    Marion: Per un sacco di gente pensare è una continua pausa.
    Michael: Dev'essere per questo allora che quelli che pensano anche per gli altri non si danno mai pause di riflessione.
  • Sai qual è la mia filosofia? Le cose nel mondo andrebbero meglio, se tutti avessero abbastanza da mangiare. (Oste)

Episodio 2, Una trappola per Derrick

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  • Derrick: Fa parte del mio lavoro stabilire dei rapporti con gli altri. Almeno, fare tutto il possibile per stabilirli.
    Maria Roth: Anche con i morti?
    Derrick: Anche con i morti.

Episodio 5, Un caso per Harry

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  • Ingenuità purtroppo è una parola fuori moda al giorno d'oggi, ma forse è proprio perché viviamo in un mondo corrotto che ne avvertiamo il fascino. (Gruga)
  • Non si rimedia a un errore con un errore peggiore. (Klein)

Episodio 7, Musica da camera

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  • Derrick: Lei deve rispondere di un'altra accusa: traffico di droga.
    Kober: "Traffico di droga", che esagerazione per una bustina ogni tanto! La mia amica si drogava, le serviva, mi ci sono trovato coinvolto perché lei non poteva pagarsela. Come fai a permettertela se non ne spacci un po'?

Episodio 8, L'uomo di Kiel

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  • Georg Korin: Quel tipo è davvero molto strano.
    Dora Korin: Perché?
    Georg Korin: Mi sembra un esaltato, deve comportarsi normalmente: buttalo fuori se non si comporta in modo normale.
    Dora Korin: In che senso normale?
    Georg Korin: Deve comportasi come si comportano tutti, secondo le regole a cui siamo abituati. Le persone normali sono le persone più comode, nella maggior parte dei casi.
  • Klein: Il caso è difficile.
    Derrick: Come mai difficile?
    Klein: Tu dici sempre: "Ogni caso ha una porta, che può essere aperta o chiusa". Qui adesso la porta è chiusa.

Decima stagione

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Episodio 3, Segreti di una notte

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  • Derrick: Però il suo racconto era piuttosto convincente.
    Klein: Anche quello di Sobach, ma sappiamo che spesso gli assassini si convincono che le cose sono andate non come sono andate...
    Derrick: Ma come loro avrebbero voluto che si svolgessero.
  • Derrick: Si è rassegnata ai continui tradimenti del marito?
    Gustav Vrings: Non si è affatto rassegnata, però ha smesso di amarlo, per questo è sfuggita alla rovina. Quando si ama si è indifesi, e a volte la crudeltà dell'altro può anche distruggerci.
  • Derrick: Com'erano i suoi rapporti con suo fratello?
    Gustav Vrings: Sostanzialmente condizionati dalla mia invalidità. Quando uno è malato, e come me si muove male, prima o poi finisce col perdere la stima e il rispetto, innanzitutto dei suoi familiari.

Episodio 4, L'assassino manda fiori

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  • Signor Baruda: La prima impressione non fu malvagia, assolutamente. Un uomo educato, di eccellenti maniere. Il tipico piazzista.
    Klein: Il tipico piazzista?
    Signor Baruda: Sì. Nella nostra ditta chiamiamo così quelli che sono capaci di convincere il prossimo. In una parola quelli che... che sanno vendere bene.
    Derrick: Specialmente sé stessi.
    Signor Baruda: È ovvio. Prima di tutto sé stessi.
  • Klein: Lei che opinione si è fatto del signor Rudow?
    Signor Lenau: Di un uomo senza consistenza.
    Derrick: Non vuole cercare di essere più chiaro?
    Signor Lenau: Ci sono persone che sono formate solo d'aria, non hanno sostanza. Osservando un uomo si vede immediatamente se è qualcuno. Ma forse stavolta sbaglio, e lui è qualcuno. Ovviamente qualcuno a cui si vorrebbe sparare.

Episodio 6, Appuntamento con la morte

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  • Peter: Sa cosa le dico?
    Derrick: No.
    Peter: Che la fantasia nel suo mestiere porta fuori strada.
    Derrick: La fantasia è una delle principali risorse per me.
  • Rose: E lei è sposato?
    Derrick: Io? No.
    Rose: Figli?
    Derrick: No, nemmeno, non ho neanche figli.
    Rose: Allora lei vede i problemi solo dal di fuori.
    Derrick: Sì, se vuole sì. Ah, ma forse questo me li fa vedere più chiaramente.
    Rose: Ma non la toccano però.
    Derrick: No, non è esatto. Vede, signora, so bene che ognuno di noi ha i suoi problemi. Nessuno ne è risparmiato, sa? Ed è proprio perché li ho anch'io, che il mio giudizio non è mai troppo severo.

Episodio 8, Attentato a Derrick

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  • Jakobsen: È proprio sicuro?
    Klein: Be', sicuro abbastanza.
    Jakobsen: Mh, abbastanza! "Abbastanza" è una parola che dice poco, una parola storta.
  • Signora Korda: Il giudice... non lo faccia. Qualunque cosa ma non il giudice.
    Klein: E perché, cosa c'è di male?
    Signora Korda: Perché i giudici non hanno altro che la legge nella mente, ma la legge è al di fuori della realtà.

Episodio 10, Il dottor Römer e l'uomo dell'anno

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  • Rotheim: Sensibilità e intelligenza vanno fatalmente insieme, tanto che l'una non esiste senza l'altra. [...] Per sensibilità, dicevo, si intende la particolare capacità dell'individuo di percepire impressioni tramite l'intero campo sensoriale di cui dispone. Questo avviene in modo più sommario negli individui medi e in modo eccezionale negli individui fortemente dotati, i quali si trovano così a dover elaborare un eccesso di stimoli sensoriali e di percezioni.
    Derrick: E quelli che per caso non riescono a digerire queste sensazioni...
    Rotheim: Sono i nostri malati, certo.

Undicesima stagione

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Episodio 1, La ragazza in jeans

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  • Poche persone, dottoressa, trovano l'equilibrio in sé stesse. Molte lo cercano altrove, e finiscono per non trovarlo. Lo cercano in altri esseri umani. La signora Waffler lo cercava in suo marito, e nel mondo che lui rappresentava ai suoi occhi e che vedeva messo in gioco da Rita Hauff con le sue origini diverse. I motivi, i moventi che conducono al delitto, sono assai spesso banali, incredibilmente banali. (Derrick)

Dodicesima stagione

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Episodio 5, Chi ha sparato ad Asmy?

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  • Tu sai che secondo la mia teoria una persona che commette un omicidio deve avere sangue freddo, in pratica deve possedere una certa attitudine. Lei ce l'ha. (Derrick)

Episodio 6, La morte di Maria Simka

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  • Derrick: Vai al cinema? E che film è?
    Klein: Ah, fantascienza: un'avventura nello spazio.
    Derrick: E che succede lassù?
    Klein: Quello che capita qui: amore, morte e televisione.
    Derrick: E perché ti piace?
    Klein: Perché è tanto lontano.

Episodio 10, Una corona di fiori

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  • Del resto non si può negare che i fenomeni di decadenza siano dotati di un fascino, sì, discreto e perverso. (Trosse)
  • Converrà anche lei che la più grande fortuna che si possa avere nascendo è di trovare i genitori giusti. (Trosse)

Episodio 12, La ballerina

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  • Non esistono grandi assassini: gli assassini sono tutti piccoli, miserabili e vigliacchi, non affrontano mai la vittima ad armi pari. (Derrick)

Tredicesima stagione

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Episodio 2, La triste fine di Naujock

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  • Tass: Sa, io nutro un profondo rispetto per il lavoro della polizia. È un lavoro molto difficile. Tanto difficile quanto interessante.
    Derrick: Sì, è interessante, certo.
    Tass: Perché l'investigatore è sempre più uno psicologo.
    Derrick: Ah, questo sì, senz'altro.

Episodio 6, Il fascino delle Bahamas

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  • Di casi facili nel nostro mestiere non ne esistono, tutt'al più esistono casi apparentemente facili. (Derrick)

Episodio 7, Omicidio al fitness center

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  • Derrick: Ti sembrerà strano, ma ho un ottimo cognac.
    Klein: Con te non è strano niente.
  • Ho sempre insegnato loro che sincerità e concordia sono la norma, ma non è così. Il caos è la norma, eh? (Schenk)

Episodio 9, La famiglia Weidau

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  • Di solito all'inizio di un'indagine è abbastanza normale che ci si faccia un'opinione, un'idea, e ci si comporti di conseguenza. Come rimpiango quei delitti in cui fai quattro domande e tutto ti appare chiaro! Qui invece qualsiasi domanda faccio mi sento addirittura come se commettessi un sacrilegio. (Derrick)
  • Katharina von Turban: Io sono quasi prigioniera delle mie stesse idee, qualche volta.
    Gösta von Turban: E che vuole farci, capita. Noi veniamo presi in trappola da parole, da cose che se uno non le pensa neanche esistono.

Episodio 10, Pietà per l'assassino

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  • Ralf Bothe: Ma che razza di mestiere fa lei? Appena spunta, semina in tutti angoscia e terrore. E tutto questo in nome di... come lo definisce lei?
    Derrick: In nome della legge.
    Ralf Bothe: Ah, che sollievo, temevo in nome della giustizia.

Episodio 11, La carta su cui puntare

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  • Se uno è attore, lo è per sempre, altrimenti significa che non lo è mai stato. (Dinah Theimer)
  • Solamente dalla fiducia può nascere l'amore. [...] Altrimenti è solo un qualcosa destinato a sparire a poco a poco, finché non resta più niente. (Martin Theimer)

Episodio 12, Una coppia fuori dal comune

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  • Parli lei col dottor Kroll e poi mi dirà se le è sembrato normale, sempre secondo il senso che "normale" ha per lei: "normale" in assoluto non vuol dire niente. (Kraus)
  • La psicanalisi a volte diventa la stessa malattia mentale che si propone in teoria di curare. (Derrick)

Quattordicesima stagione

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Episodio 2, La donna di Amsterdam

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  • Derrick: E mi dice di che genere di ricerche si tratta?
    Soest: Come posso spiegarglielo?
    Derrick: Provi, chissà che non trovi un modo.
    Soest: Diciamo che combatto i parassiti, semplificando.
    Derrick: Niente di strano, noi facciamo lo stesso.

Episodio 3, Una telefonata nella notte

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  • Erich Bronner: Noto con piacere che ha un'ottima memoria. Già, è la prerogativa di tutti i buoni poliziotti.
    Derrick: Già, ogni interrogatorio è un esercizio mnemonico.

Episodio 5, Il morto sulla panchina del parco

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  • Sto cercando il punto di Archimede, il punto su cui far leva in modo che tutto possa venire scardinato, con un colpo solo e con grande facilità. (Derrick)

Episodio 6, La notte dei giaguari

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  • Allora c'era un rapporto differente con la morte. [...] Oggi è considerata solo un evento che strappa l'uomo a quella vita alla quale lui è tanto attaccato, anche se spesso non è un granché. Per gli aztechi era diverso: loro si sentivano legati all'eternità, per loro l'importante era la prosecuzione del mondo, quindi si sacrificavano senza alcun timore, superando ogni attaccamento. Guardi qua, sono degli oggetti tombali, per rendere omaggio agli dèi. In particolare i giaguari avevano una missione che andava oltre l'amore: aiutare i deboli a vivere. L'originario conflitto fra il bene e il male. Che ne dice? Riusciranno a vincere i giaguari? O forse hanno già vinto? (Albert Trabuhr)
  • Vede, il mondo si sta distruggendo. Noi siamo passeggeri di una nave che non rispetta i segnali dei fari. C'è il diavolo a bordo, e dà grandi feste; sono feste in cui promette continui godimenti: ma la vita non è un godimento continuo. È un errore credere che lo sia. Godere fa bene al corpo forse, ma non all'anima. (Signora Trabuhr)

Episodio 9, L'ultima volta di Koldau

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  • Franziska: È un uomo famoso, vero?
    Derrick: Famoso io? Soprattutto qui: ci faccio colazione tutti i giorni.
    Franziska: Non è sposato?
    Derrick: No, non più. Lasciamo stare.
  • Franziska: Bicchierino?
    Derrick: No, ho smesso di bere. [...] ho smesso anche di fumare.
    Franziska: E da quanto?
    Derrick: Oh, sono anni ormai.
    Franziska: Speriamo che duri allora.
    Derrick: Eh sì. Quando smetto, smetto.

Episodio 11, Il caso Goos

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  • Messner: Lei è portato a cercare il peggio nelle persone. Deve dipendere dal lavoro che fa.
    Klein: Il brutto lo sa qual è? Che purtroppo riesco a trovarlo quasi sempre.

Quindicesima stagione

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Episodio 1, Un uccello in volo

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  • Mio caro ragazzo, chi fa tanto il superiore come te, di solito lo è meno di tutti. (Brigitte Kordes)
  • Albert Wilke: Cerca di nuovo mio fratello?
    Derrick: Sì.
    Albert Wilke: Anche Dio lo cerca e un giorno lo troverà. Chi si nasconde a Dio non sa che a Dio non ci si può nascondere.

Episodio 4, Senza alcun rischio

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  • Roland Weimann: La verità è che ho quasi accettato.
    Klein: Quasi. "Quasi" non è averlo fatto. Di quasi assassini ce ne sono quanti le onde del mare.
  • Harald Körner: Ma avete qualche speranza di trovare l'assassino? O è uno di quei casi destinati a restare irrisolti?
    Derrick: Con noi è alquanto difficile che un caso resti irrisolto.

Episodio 5, Sopralluogo mortale

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  • Erich Karau: Mi spiega come mai è venuto qui?
    Derrick: Nella speranza di sentire la verità. Vede, interrogo persone da più di vent'anni: niente male come palestra per imparare a leggere negli occhi i piccoli sotterfugi, le grandi bugie, e qualche volte anche la verità, sì, sembra impossibile ma anche la verità. Quella verità che lei non mi ha detto.
  • Gli ho detto: "Sei un incosciente, lo sai? State commettendo un reato". Lui si è messo a ridere, e mi ha risposto: "I soldi sono il primo reato". (Karla Wege)

Episodio 12, Diciotto anni dopo

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  • C'è un sacco di gente al mondo che si crede migliore di noi. Di noi due, dico. Ma si sbaglia, credimi. Non è per niente migliore, ha solo più fortuna: non viene mai beccata sul fatto. (Werner Rutger)

Sedicesima stagione

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Episodio 2, Un circolo esclusivo

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  • Tutto considerato le sue condizioni sono buone, l'umore è alto. È quasi normale per quelli in carcerazione preventiva. Sono là dentro e si dicono: "Ma dai, non sarà così tremendo". Almeno lo sperano. Non sanno ancora che purtroppo è così tremendo. (Derrick)
  • Tua madre sta con me perché qui se la spassa, bello. Qualunque donna se la spasserebbe a fare quello che fa lei. Le femmine sono tutte puttane, puttane dentro. Portatele a letto, falle divertire e vedrai che alla fine ti ringrazieranno. (Kissler)
  • Ti credi diversa? Non ci sperare, signorina. Le donne si divertono tutte a fare certe cose, perché sono puttane! Anche tu farai come sua madre, batterai il marciapiedi e diventerai... (Kissler) [ultime parole]

Episodio 4, La rosa blu

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  • Derrick: Lei è aggressiva?
    Rubina: Come tutti gli altri. Conosco tanta gente che ha subito aggressioni, anch'io ho avuto la mia parte, e quindi mi sono difesa, però non sono aggressiva. E lei? Lo è?
    Derrick: Ho una regola molto semplice: non fare mai niente che possa danneggiare gli altri.

Episodio 5, La voce dell'assassino

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  • Tilde: Quell'uomo va punito. Un omicidio non punito sconvolge l'ordine che governa il mondo. So che suona un po' retorico, ma è così che la penso.
    Derrick: Anch'io la penso così, altrimenti non potrei fare questo lavoro.
  • Tilde: Le ha detto perché prediligeva Bach?
    Ruge: Sì, me l'ha detto. Perché non è musica passionale. Sua madre era una donna che rifuggiva dalle forti emozioni.

Episodio 6, Un mestiere pericoloso

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  • So che non si ama pensare alla morte. Ma un giorno ti capita di vederla, e allora diventa un'ossessione. E poi in sogno ti appaiono delle immagini, vedi cose che pur essendo frutto della mente, sono più vive, più sconvolgenti di quelle che accadono nella realtà. La realtà offre sempre delle giustificazioni, il sogno è spietato: non giustifica niente. (Arnold Renzi)

Episodio 7, Un grido nella notte

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  • Dottore: Strangolata. Non c'è il minimo dubbio.
    Derrick: Grazie, dottore. Ah, Dio mio, è atroce: lei dice "strangolata" e io le dico "grazie".
  • Kolbe: Spero che questa dichiarazione non gli procuri dei fastidi, è un così bravo giovane.
    Derrick: No, stia tranquilla, non bisogna temere la verità, dottoressa Kolbe.
    Kolbe: Ha ragione. Se mi faccio tutti questi scrupoli, ecco, è soltanto perché è un ragazzo notevole, con dei punti di vista molto interessanti. [...] Rammento ancora una discussione in cui disse: "Al giorno d'oggi le sole idee di cui si deve tener conto sono quelle che vanno controcorrente".
  • Hessler: Una volta ho letto: "Certi esseri umani sono come malattie".
    Derrick: Ah sì? E non ricorda per caso dove ha letto questa frase?
    Hessler: In questo momento no, ma vedrà che mi tornerà in mente, è una tesi affascinante: in pratica l'assassino sarebbe una specie di medico, il cui compito è di eliminare la malattia. [...] Non è giusto seguire un pensiero fino alle estreme conseguenze? O la trova un'abitudine deplorevole?
    Derrick: Troppi medici nel nostro passato sono stati dei volgari assassini.

Episodio 9, Il languore della paura

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  • Klein: Quei maiali l'hanno distrutta. Sta morendo lentamente.
    Derrick: E noi non tolleriamo che le brave persone vengano distrutte. Non è vero?
  • Ho la sensazione che lei voglia farmi sentire indignato per la faccenda. Ma è fatica sprecata, non mi indigno da molto tempo. [...] La mia provvista, quella quota di indignazione e di pietà che ognuno ha in sé, è del tutto esaurita. Ed è una gran fortuna, perché così si soffre meno. (Eckler)
  • C'è una caratteristica che rende tremenda la paura: se non la si combatte subito diventa sempre più grande. Poi magari arriva il giorno in cui non ce la si fa più e si vorrebbe reagire, ma ormai è tardi: capiamo che la paura ha intaccato il nostro modo di vivere, e non ci fa piacere. (Derrick)

Episodio 10, Un pesce piccolo piccolo

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  • Derrick: Tu sei un pesce piccolo, molto piccolo. [...] Quello è un mondo, un ambiente lontano anni luce dal tuo. Lì si tratta di milioni.
    Alì: Questo in che senso lo dice? Cioè è una cosa positiva o negativa per me?
    Derrick: Negativa no.

Diciassettesima stagione

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Episodio 1, Nessun lieto fine

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  • Secondo mia sorella, fra l'universo e noi c'è una specie di rapporto originario primordiale: si nasce buoni e anche il mondo è buono, e lo rimane finché lo siamo noi. È un po' il concetto, non rida, del paradiso di Adamo ed Eva, in fondo. E come Adamo ed Eva, ogni essere umano viene espulso da questo paradiso: i fortunati senza sofferenza, altri invece con tormento. (Ralf Kargus)
  • Ogni uomo possiede quella sorta di pace interiore che è l'equilibrio. [...] Chi per disgrazia l'ha perduto questo bene, sì, continua a vivere in compagnia di sé stesso... già, ma senza riconoscersi più. (Derrick)
  • Ralf Kargus: Ma se è regola che gli uomini si distruggano a vicenda, è fatale anche l'autodistruzione?
    Derrick: Cambiare le regole può dipendere da noi. Da noi, da ognuno di noi.

Episodio 2, Brevetto mortale

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  • Derrick: Fu lei, presidente, a dirmi che qui la concorrenza è una guerra spietata.
    Presidente: Che si combatte ovunque lei guardi.

Episodio 5, Caduta agli inferi

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  • Va poco lontano chi si affida solo al talento. Il successo vero esige un particolare atteggiamento verso la vita. [...] Se vuole il successo eviti quanto segue: l'eccessiva sincerità, la paura meschina e un rispetto esagerato degli altri. Se vuole piacere a tutti sbaglia. Che motivo c'è? Creda pure: sarà molto più libero e felice se non darà peso al giudizio altrui. Cambiarlo in ogni caso non potrebbe. (Kiesing)
  • Io dubito che ci sia della gente conscia del proprio modo di essere al punto di soffrirne. (Derrick)

Episodio 6, Il solitario

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  • Vogliamo giustizia e ci sforziamo di ottenerla onestamente, ma se è l'impulso a guidarci... addio giustizia. (Derrick)

Episodio 7, Studio dal vero

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  • Lotte Wegener: Harold, secondo te chi potrebbe averla uccisa?
    Harold Kubeck: E chi lo sa? La sua vita. [...] È sempre la vita che ci ammazza.

Episodio 8, Morte al limite del bosco

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  • Harry, non scegliere la soluzione più facile. Ma lo sai bene. (Derrick)
  • Berger: Non ha alcuna reazione. Reazioni normali, almeno.
    Klein: Io non ho ancora scoperto cosa voglia dire la parola "normale".

Diciottesima stagione

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Episodio 1, Emilio Caprese è in città

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  • Credo che sarebbe il caso che tutti si interrogassero su cosa hanno scelto in realtà: se l'interesse individuale o se invece l'interesse comune. Temo che la grande maggioranza darebbe la prima risposta. E questo è chiaro che ha delle conseguenze, è una scelta che ci conduce alle porte della criminalità. (Derrick)

Episodio 3, Potenziali assassini

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  • Schönfelder: La solitudine è il prato dove l'animo umano si pasce, dove germoglia il seme della conoscenza. Come potrebbe crescere altrimenti, impegnati nel quotidiano, immersi nelle apparenze della vita materiale?
    Diana: Ho imparato a memoria i tuoi libri, ascoltato le conferenze. Il frutto della solitudine è il distacco: si acquista il distacco da tutto. Anche dall'uomo come è, come veramente è. È spaventoso.
  • Schönfelder: Per me si trattava soltanto di una dimostrazione. Ho già detto di quanto siamo incessantemente e di continuo bombardati da pensieri criminosi: sono dentro di noi. Cosa importa su chi questo viene provato? Basta leggere i miei scritti e si capisce che ho ragione! Aspetto solo di venire contraddetto.
    Derrick: Giorno per giorno lei viene contraddetto, nella maniera più elementare: con l'orrore, il disgusto e la ripugnanza che ogni omicidio suscita.

Episodio 5, Dignità perduta

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  • Normalità. L'abbiamo detto tante volte. È una condizione che detesto. Nella normalità si finisce con l'affondare. La normalità è un copriletto tarlato che ti tiri fin sopra la testa per coprirti. (Holger Küster)
  • Senta, io facevo parte della polizia criminale, quindi so quando uno mente. E lei sta mentendo. Ogni fibra della sua faccia mi dice che mente, non mi sbaglio. Non sapeva che le menzogne sono visibili? Non piacciono neanche a sé stesse. (Walter Kuhnert)

Episodio 8, Voglia di vivere

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  • Derrick: È uno dotato di un ottimo quoziente di intelligenza. Un punto per me.
    Klein: Che vuoi dire, scusa?
    Derrick: Chi ha cervello a volte fa gli errori più banali.

Episodio 12, Gli amici morti di Isolde

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  • Chi ha talento alla fine si trova davanti a una porta, e al di là di questa porta il talento diventa vocazione. (Sudhoff)

Diciannovesima stagione

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Episodio 1, Viaggio a Monaco

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  • Un omicidio ha sempre dietro di sé una storia. Noi dobbiamo trovarne il filo, fra le tante possibili ipotesi; e proprio perché sono tante, e tutte credibili, bisogna vagliarle con attenzione estrema, fino a scovare l'unica giusta, quella vera: è andata in questo modo o in quest'altro? (Derrick)

Episodio 2, Un insolito uomo d'onore

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  • Ora ti rivelo una regola fondamentale: dovremmo tutti comportarci al meglio, naturalmente ognuno al suo livello, perché solo recuperando la parte migliore di noi potremo avere la parte migliore delle cose. Ti cambia la vita, sai? (Berthold Masinger)

Episodio 3, Assassinio sulle scale

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  • Derrick: Non occorre essere dei veggenti per capire che il suo matrimonio era in crisi.
    Kollwitz: Quand'è che un matrimonio va bene, lei me lo sa dire? Che significa andare bene? La mia opinione è che la vita in sé va male. La vita è caos.

Episodio 4, Menù di festa per il signor Borgelt

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  • Fra i rossi c'è sempre l'ideale per ogni circostanza. Per i piacevoli incontri, c'è il vino che fa parlare gaiamente. Per gli eventi più solenni, si trova il vino importante e che non si fa sentire troppo. Infine uno, quando deve riflettere, sceglie un vino che con lui diventa una sola anima. (Gustav Borgelt)

Episodio 7, Un tipo glaciale

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  • Rudger: Sa che lei mi piace, ispettore Derrick?
    Derrick: E cos'è che le piace in me?
    Rudger: L'assenza di passionalità. Io odio le passioni.
    Derrick: Forse è incapace di averne.
    Rudger: Sì, forse è per questo che mi sono odiose: ma odiarle è già una passione.

Episodio 8, Il piacere della vendetta

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  • Klein: Questo cos'è, un bordello?
    Barman: Tutto il mondo è un bordello, per quanto ne so io.

Episodio 9, La moglie dell'assassino

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  • Per una donna scegliere dei vestiti è un po' come mettersi alla ricerca di sé stessa. (Signora Abel)

Episodio 10, La casa dei sogni

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  • Diceva: «Lena, tu ti accorgi di come ci stiamo esaurendo? Viviamo ma siamo come le candele quando... quando stanno per spegnersi, Lena». Come aveva ragione. E comunque siamo tutti quanti gente facile da spegnere: basta soffiare. Ma queste candela bruciate in fretta... non hanno mai fatto una vera luce, in fondo. (Lena Scholl)

Episodio 11, Uno strano detective

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  • Vedi, per molti uomini vi sono due diversi modi di prendere piacere nella vita: uno è amare una donna come oggetto di adorazione, l'altro invece consiste nel considerarla una proprietà. Dio è maschio; perché nessuno l'hai mai visto come femmina, finora? (Hanna Lipper)
  • Johannes Lipper: Sa che cosa mi ha insegnato la vita, fino ad ora, attraverso molte esperienze diverse? Mi ha insegnato che la fortuna è una forma di pazienza.
    Derrick: Oh sì, è vero. È vero anche per i poliziotti.
  • Johannes Lipper [al telefono]: Da te è venuto Derrick?
    Ingo Görner: È arrivato ora, è qui sotto. Tu come te la sei cavata?
    Johannes Lipper: Non ho avuto problemi. Tu non cambiare una virgola. L'unico pericolo è la sua... eccessiva cordialità.

Episodio 12, Un morto poco amato

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  • Forse Lohst è un idealista che si camuffa. Gli idealisti non si sono mai dovuti lamentare della mancanza di motivazioni per uccidere qualcuno. (Derrick)

Ventesima stagione

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Episodio 1, Uno strano affetto

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  • L'amore si muove su una scala compresa fra lo zero e l'infinito: quando è zero non è altro che un'espressione vuota, mentre l'infinito... (Ricarda Hohner)
  • Cosa possiamo dire? Forse potremmo dire che è stato assassinato l'amore. (Derrick)

Episodio 2, L'uomo sotto la pioggia

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  • Il mio medico dice che ispirare fiducia è come fare un lavoro pesante. (Robert Lohmann)
  • Sa cosa mi sembra lei? Uno fermo sotto la pioggia, che aspetta l'ultimo autobus che è già passato. (Hannelore Hoss)

Episodio 4, Una vita bruciata

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  • Le dirò quello che il professor Tussner ripeteva sempre. Diceva che ogni uomo di quando in quando deve affrontare un grosso conflitto di sentimenti. Non bisogna subito reagire, bisogna reprimere il sentimento, concedersi una riflessione, aspettare e in seguito riprendersi lentamente. In questa maniera si attenua la carica negativa. (Irene Solm)

Episodio 7, Dove arriva l'amore

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  • Dicono tutti: "La sua ragazza è morta, lui non reggerà". Si può sul serio amare al punto di rovinarsi la vita, che dici? O al punto di mettersi a bere? (Richard Seidel)

Episodio 9, La poltrona accanto

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  • Quel giovanotto fa parte della nostra terapia, forse la parte migliore e sicuramente la più antica: l'amore. (Kabusch)
  • Lui è rimasto, diciamo, vittima delle cattive compagnie. Non c'è da meravigliarsi, del resto. Le cattive compagnie sono le più comuni. Lo diceva già nell'antica Grecia il filosofo Bias, uno dei sette saggi. Diceva che per lo più la gente è cattiva. [...] Ah ma qualche volta accade anche il miracolo, e si distingue il bene dal male. Succede così, all'improvviso, come un dono divino o come un castigo, forse. (Erna Seligmann)
  • Credo che l'essere umano sia su una strada, dove incontra dei segnali: può girare a destra o girare a sinistra. Cambiare non è una debolezza: è segno di forza. (Kabusch)
  • Sta scherzando, vero? Ma che razza di mondo vi siete costruiti? Create leggi ed eseguite processi sommari? Pronunciate condanne come un tribunale? Ma che cos'è questa? Che cos'è: l'anarchia dei buoni? Come la devo chiamare? I buoni che decidono quali sono i buoni e quali sono i cattivi, senza chiedere niente a nessuno. Senza preoccuparsi che ci sono delle leggi da rispettare. (Derrick)

Episodio 11, La notte con Ariane

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  • Christian Bender: Ma lei ne è certo?
    Derrick: Lei sta parlando con una persona che se dice una cosa, è perché ne ha le prove, altrimenti tiene la bocca chiusa.

Ventunesima stagione

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Episodio 1, Dietro l'immagine

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  • Monika Godel: Sai che cosa ho imparato frequentando il corso?
    Werner Godel: No.
    Monika Godel: Il segreto di una buona fotografia.
    Werner Godel: E cioè?
    Monika Godel: Cogliere nel soggetto l'immagine interna. Ma che cos'hai, sei triste?
    Werner Godel: E perché dovrei essere triste?
    Monika Godel: Non lo so, forse non sei contento di te.
  • Mia madre diceva che se rendi felice qualcuno, rendi felice te stesso. (Monika Godel)
  • Ti ricordi cosa ci ripeteva sempre la mamma? "Chi non mangia ha un peso sullo stomaco". Se lei aveva ragione cos'è che ti pesa sullo stomaco? (Monika Godel)

Episodio 5, Il capolinea

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  • Robert Schreiber: Soddisfatto?
    Derrick: Questa è una parola che non conosco più, è andata perduta nel corso della mia vita.

Episodio 6, Posso presentarle il mio assassino?

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  • Il fatto è che la gente ti mostra sempre la facciata, l'aspetto più esteriore della sua personalità, che all'apparenza è ineccepibile. [...] Fuori ci sono le buone maniere, la cortesia, il rispetto apparente, ma subito dietro la facciata comincia il lato folle, più oscuro ed emozionante dell'homo sapiens. (Sauters)
  • Io sono il contrario di quello che si dice una brava persona. Le cosiddette brave persone vivono nella doppiezza, rinnegano sé stesse e quello che hanno dentro: crudeltà, indifferenza, egoismo. (Sauters)

Episodio 7, Non dare la mano all'assassino

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  • Mi passa la patata bollente sperando che sia io a non dormire, ma io dormo lo stesso. Vent'anni di squadra omicidi ma dormo benissimo. (Derrick)

Episodio 8, Un volto dietro la vetrina

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  • Adrian Scholl: Lo sa che cosa dice il mio insegnante?
    Monika Zeller: No, che cosa dice?
    Adrian Scholl: Non bisogna essere perfetti.
    Monika Zeller: Perché?
    Adrian Scholl: Ciò che è perfetto è finito, senza vita, è una cosa morta.
    Monika Zeller: In me niente è senza vita, infatti non sono perfetta.
  • A volte mi sento come un manichino: mi sento finta, e ho la sensazione di essere del tutto nuda. (Monika Zeller)
  • Tu sei vera, anche se è tutto finto. Tu sei vera, solo se sai combattere. (Monika Zeller) [allo specchio]
  • Vorrei essere qualcosa di definito, io non so chiaramente chi sono e in me c'è qualcosa che non riesco a tirare fuori: si tratta di cose che sono la mia verità, vorrei che venissero fuori per essere felice. (Monika Zeller)
  • Monika Zeller: Hai bisogno di scoprire al più presto qual è il significato che tu dai alla vita, cosa ha importanza e cosa non ne ha. Per farlo devi guardarti nel profondo, perché è dentro di noi che nascondiamo la verità.
    Adrian Scholl: Non è una cosa facile.
    Monika Zeller: È vero, è difficile. Ma la verità bisogna conoscerla. Forse è arida e ne siamo delusi, o è magnifica. Dobbiamo incontrare qualcuno che ci corrisponda, che ci consenta di vedere se la sua verità è come la nostra: se è arida e meschina, oppure magnifica.

Episodio 9, La chiave

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  • Susanne Howald: Sa, mi chiedo dove trova il coraggio di convivere con tutto il male che ogni giorno vede da qui.
    Derrick: Qualche volta prego il Signore, e mi domando se esiste davvero.
    Susanne Howald: Si domanda se esiste?
    Derrick: Sì, e mi do sempre la stessa risposta: considerato in quanti lo pregano e credono in lui, forse esiste davvero.
  • Susanne Howald: A volte non si sopportano più le persone che vogliono soltanto il tuo bene.
    Derrick: Ah, io la capisco, sa? È per questo che non mi sono mai voluto sposare. Sì, proprio per questo.

Episodio 10, La zattera

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  • Derrick: Anna e quel ragazzo che tipo di rapporto hanno?
    Borchert: Immagini due naufraghi in mezzo al mare. Trovano una zattera e così si salvano dall'annegamento. Non sanno dove finiranno, ma almeno non sono più soli.

Episodio 11, La preghiera della sera

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  • Professor Roth: È davvero incredibile, incredibile: da un momento all'altro ti trovi coinvolto in un caso di omicidio. Quella donna è stata strangolata, conduceva una vita sul filo del rasoio, ai confini della criminalità. E proprio io – pardon, e proprio noi – veniamo coinvolti in queste cose.
    Signora Roth: Di cui non ci si dovrebbe meravigliare. La vita, mio caro, è come una casa con tante camere: in una ci siamo noi, un po' fuori dal mondo, però muro a muro con altre persone. E all'improvviso questi muri si assottigliano.
  • Professor Roth: Senti mamma, mi è venuto l'atroce sospetto che a te non dispiaccia affatto la situazione nella quale sono venuto a trovarmi, sembra quasi che tu ne goda.
    Signora Roth: Sì, un po' sì.
    Professor Roth: E cos'è che ti dà piacere?
    Signora Roth: La mia curiosità. Quando non si è più curiosi, non si è più vivi.
  • Il fatto è che io mi sento a mio agio solo nella follia storica, invece in questa attuale io mi sento un estraneo. (Professor Roth)
  • Derrick: Professore, lei che ne sa della criminalità, dei delinquenti? Delinquenti di professione, intendo. Non molto, credo. Ho ragione, vero?
    Professor Roth: No, lei non ha ragione. Vede, io sono uno storico, e so che la storia dell'umanità altro non è che la storia della criminalità.

Episodio 12, A cena con Bruno

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  • Derrick: Ho qualcosa di importante per te. [...]
    Sophie: È importante quello a cui si dà importanza.

Ventiduesima stagione

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Episodio 3, Un omicidio: secondo tempo

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  • Gossler: Derrick, ha conosciuto durante la sua carriera un criminale perfetto?
    Derrick: No, solo uomini imperfetti.
  • Comunque il male vince in tutti gli individui. Non c'è via di scampo. Solo per alcuni esiste il bene. (Kollau)

Episodio 4, The con l'assassino

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  • Agnes Ortner: C'è stato un omicidio. I sentimenti a volte spingono gli uomini come il vento spinge le vele.
    Derrick: Una cosa sicura è che non sempre è giusto farsi spingere dai sentimenti.
  • Agnes Ortner: Comprendendone i motivi, si giustifica un delitto?
    Derrick: No.
    Agnes Ortner: Ha riflettuto su questo qualche volta?
    Derrick: Sì, ci ho pensato.
    Agnes Ortner: La pietà non esiste?
    Derrick: Esiste, certo. Però resta un delitto.
  • So cosa si prova quando si ha una relazione importante. Il fatto è che ci si accorge del suo valore solo quando [...] è finita, quando ormai è tardi per tornare indietro. (Derrick)

Episodio 8, Il cuore di un uomo

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  • Ma viviamo in un mondo in cui il profitto vince su tutto; e quando si mettono sui piatti di una bilancia il denaro e la vita, la bilancia pende sempre verso il denaro. (Derrick)

Episodio 11, I sogni proibiti del signor Widanje

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  • C'è un vecchio detto qui da noi, che grossomodo dice così: "I vantaggi te li devi cercare, i guai li incontri per strada". (Eppler)

Episodio 12, Assolo di mezzanotte

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  • Klein: Un tipo impaziente che vuole arrivare al dunque senza tante storie.
    Derrick: Sono d'accordo. E questo lo rende sospetto?
    Klein: Com'è che dici tu? "Le persone che non sanno aspettare spesso sono colpevoli".
  • Derrick: Ma tirando le somme, può dire di essere soddisfatto di ciò che ha avuto dalla vita?
    Randel: Lei fa certe domande... "Soddisfatto"... Certo che sono soddisfatto. Si vive! Bisogna farlo, non le pare?
    Derrick: Che cosa bisogna fare?
    Randel: Vivere!
    Derrick: Ah.
    Randel: Senza fare del male a nessuno. E cercando di sopravvivere, ispettore. Come fanno tutti.

Ventitreesima stagione

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Episodio 1, La seconda pallottola

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  • Dottor Stanz: C'è una bella frase che tu ami ripetere: "La confessione è uno spazio libero in cui solo Dio ha la parola".
    Padre Figges: Sì, io la penso così.
    Dottor Stanz: Ti dirò come la penso io: il ragazzo che abbiamo appena aiutato non voleva parlare con Dio, lui è uno sporco piccolo delinquente, di quella razza che se li cerca i propri spazi liberi, e Dio là dentro non ha parole, nessuna.

Episodio 2, Felice giornata, assassino

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  • Alex Hasinger: Ho già rilasciato una deposizione sulla quale, se vuole, posso giurare.
    Derrick: Giurare? Ho visto tanta gente giurare, ma pochissimi dicevano la verità.

Episodio 3, Ruth e il mondo degli assassini

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  • Mio marito e io: due persone che erano diventate una sola persona. Quindi se io vivo, anche lui è vivo. (Ruth Mommsen)

Episodio 4, Colazione con l'assassino

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  • Kamrau: Con parole sue mi fece intendere che per lui una relazione è qualcosa di meramente fisico e che non c'è altro modo di relazionarsi.
    Klein: E per lei cos'è relazionarsi?
    Kamrau: La totale appartenenza.

Episodio 5, Ragazza al chiaro di luna

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  • Proske: Accade a tutti noi che un giorno guardandoci allo specchio ci vediamo per la prima volta come siamo realmente. E sai cosa proviamo?
    Susy: No, cosa proviamo?
    Proske: Un senso di paura.
    Susy: A me succede sempre. Tu da quando hai paura?
    Proske: Dal giorno in cui sono nato.

Episodio 6, Eco di un omicidio

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  • Klein: Lo so che non ne puoi più di sentirlo, ma rimane il fatto che non possiamo cambiare il mondo.
    Derrick: Sì, continuiamo a dirci che non lo possiamo cambiare, ma sai allora che succederà? Che il mondo cambierà lo stesso, solo che saranno stati i criminali a renderlo diverso.

Episodio 7, La stanza vuota

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  • Derrick: Ha provato una totale indifferenza verso la ragazza.
    Luserke: Mi rendo conto che lei è un attento ascoltatore.
    Derrick: Lei forse non sa che questo è uno dei tanti motivi per uccidere. La totale indifferenza è una sorta di cecità del cuore, la perdita di rapporto sia con le sofferenze di altre persone che con le difficoltà di altre persone.

Episodio 11, Il testimone Karuhn

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  • Lei fa parte di coloro che non sanno difendersi. Lei non si è mai difeso. E colui che non si difende, disimpara, dimentica quale sia veramente la sua personalità. Dimentica il suo io – lo chiami pure come le pare – ma chi non difende il proprio io finisce per perderlo. Di giorno in giorno quell'uomo diventa sempre meno sé stesso, la sua personalità sbiadisce, eppure in qualche modo sopravvive, non è vero? (Derrick)

Ventiquattresima stagione

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Episodio 4, Il canto degli uccelli notturni

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  • Lorenz: A dire la verità non capisco un granché di quadri.
    Marga: Sciocchezze, chiunque si intende di quadri. Ci trasmettono sempre qualcosa. Osservando un quadro la sensibilità viene stimolata: a volte senti un dolce fremito, altre volte solo paura e malinconia, dolore e disperazione. Quindi tutti si intendono d'arte, senza essere coscienti di come questo accada.

Episodio 6, L'inferno in testa

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  • Il pianto, signor Derrick, cos'è? Il recipiente del cordoglio che una volta raggiunta la misura, trabocca. (Armin Terza)

Episodio 8, Fine di ogni speranza

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  • Mandy: Ognuno ha delle regole di vita. Quali sono le sue? Riesce a formularle?
    Derrick: Regole di vita? Sì, naturalmente. Anch'io ho delle regole di vita, e una è tra tutte la più importante.
    Mandy: Quale?
    Derrick: Cerca di tenere più basso possibile il numero dei tuoi errori.

Episodio 9, La leggenda di Kokopelli

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  • Kokopelli: Ancora esiste un canto antico che è stato tramandato ai posteri, parla della terra com'era quando la si poteva cantare.
    Bernhard: Che cosa dice?
    Kokopelli: «La terra è di tutti gli uomini la patria, continuamente vaghiamo e ovunque sentiamo esclamare: "Buongiorno, tu sia il benvenuto. Siamo felici che tu esista". Le acque ti sorridono e gli uccelli fanno sentire il loro canto, è un suono allo stato puro che ricade dall'alto, e qualunque cosa incontri ne è toccata e diventa canto».

Episodio 10, Il violino spezzato

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  • Dice mio nonno che si deve apprendere lentamente, i libri vanno letti soltanto quando li possiamo capire. Chi legge cose difficili per la sua età, vede la sua liberia trasformarsi in un muro, anziché in un giardino. Le copertine dei libri sono le porte del giardino. (Anna von Landinius)
  • Mi ha detto delle cose sorprendenti: "Non sarei voluta crescere così rapidamente. Per me è come se un gelo mortale fosse calato su un albero rinsecchendolo tutto fino alle radici". E poi Anna ha aggiunto: "Niente paura però nonno, io ce la faccio. Voglio farcela". (Johann von Landinius)

Venticinquesima stagione

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Episodio 2, Una donna sola

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  • Kantrop: Secondo me lei è una persona che non si fa mai coinvolgere da niente e da nessuno. Ed è un osservatore, un uomo così non va bene per il mio locale: niente osservatori qui.
    Droste: A questo non avevo pensato. Forse lei ha ragione, solo che se io osservo qualcuno quasi sempre è me stesso, e devo dire che non ne sono mai soddisfatto.

Episodio 4, La voce di Elisabeth

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  • Non si può mai essere certi del comportamento delle altre persone. (Derrick)

Episodio 5, Addio, Ispettore Derrick

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  • Brancolando nel buio ci rendiamo ridicoli. (Klein)
  • Non c'è solo il bianco e il nero: può capitare che un assassino sia anche un benefattore. Lei ha a che fare con l'assassino, io col benefattore. (Udo)
  • Noi oggi viviamo in un mondo in cui sono profondamente mutati i valori, valori che costituivano, specialmente dopo la fine dell'ultima guerra, una sorta di placenta in cui l'uomo si poteva muovere con relativa sicurezza e libertà. Adesso però viviamo su un palcoscenico dove continuamente si combattono aspre battaglie, in cui si ha la netta sensazione che sia una sola la regola che ha importanza: vince il più forte; e al primo posto si mette il profitto, il personale profitto, e il resto non conta. Si tratta di un invito straordinario per ogni criminale della Terra. La violenza è diventata una merce da esibire nei notiziari televisivi del mondo intero; e questo ha ottenuto un effetto secondario decisamente singolare: che alla violenza ci si abitua, non è più un evento che ci emoziona, che ci turba. Omicidi e morti cruente diventano valori di intrattenimento. Così gli uomini si riducono a spettatori i quali accettano che lo stare a guardare [...] sia la loro unica funzione e assistono impotenti. (Derrick)
  • Lo spettatore [...] è persuaso di essere libero da qualsiasi forma di complicità, non ha a che vedere in modo diretto con quello che succede. I mass media considerano il mondo come uno spettacolo in cui lo spettatore deve osservare con spavento, con terrore, gli orrori che gli propinano; però senza avere mai la sensazione, neanche per un solo momento, che è la sua storia, il suo destino che gli fanno vedere. E lo spettatore non si preoccupa e non pensa. (Derrick)

Derrick: Harry, ti... ti ringrazio, ti ringrazio di tutto.
Klein: Addio, Stephan.

Citazioni su L'ispettore Derrick

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  • Accolta inizialmente con grandi critiche, la serie è tra le piú longeve e seguite di sempre, imponendosi come un'ottima risposta europea all'egemonia dei serial USA. In patria ha battuto ogni record di longevità (per una serie TV). Unico paese dove la serie non ha spopolato rimangono (stranamente) gli Stati Uniti. (il Morandini)

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