Citazioni sulla confessione.

La confessione (G. Molteni, 1838)

Citazioni modifica

  • Beati i veri cristiani! Si buttano a' piedi di un confessore, si accusano, si mortificano, e si rialzano di lì, e si spazzolano i calzoni insudiciati con una consolazione grandissima: perché, o vennero assoluti, o fu loro imposta una penitenza, che frutterà l'assoluzione. (Vittorio Imbriani)
  • Ci sono cose da confessare che arricchiscono il mondo e cose che non devono essere dette. (Joni Mitchell)
  • Confessione (s.f.). Sacramento per cui il sacerdote si dispone a perdonare i peccati grossi in cambio del piacere di sentirsi raccontare quelli piccoli. (Ambrose Bierce)
  • Dietro a colui che si confessa come può, c'è sempre il prototipo della Chiesa, nella sua trasparenza totale dinanzi a Dio. (Hans Urs von Balthasar)
  • È gratificante vedere qui[1]tanti volti profondamente compresi, ai quali non si addicono tutte le cose dette contro il cattolicesimo. Sia i bambini che gli adulti si confessano con un fervore sincero che commuove. Non è detto che la confessione porti necessariamente ad una vita piena di scrupoli; anche se questo spesso avviene, e avverrà sempre con le persone più austere... Per le persone più semplici è l'unico modo di parlare con Dio, mentre per quelli religiosamente più evoluti è la realizzazione dell'idea della Chiesa che trova la sua pienezza nella confessione e nell'assoluzione. (Dietrich Bonhoeffer)
  • È la confessione e non il sacerdote che ci dà l'assoluzione. (Oscar Wilde)
  • Eccellente frutto della mia confessione. Respiro Dio, come si respira l'aria del ciclo attraverso una porta aperta. (Léon Bloy)
  • Il confessore ha il compito di aprire le coscienze e di renderle partecipi delle necessità del prossimo, cercando di fare capire che chi dà non si impoverisce, ma si arricchisce. (Fortunato Baldelli)
  • Il peccatore si nasconde [...], colui che è pentito ritornando a Dio scopre se stesso: nella confessione. (Hans Urs von Balthasar)
  • Il riconoscimento dei propri peccati è autentico soltanto quando l'uomo ne soffre. (Anselm Grün)
  • Io mi confesso di rado (un paio di volte all'anno sì e no). C'erano dei santi che si confessavano tutti i giorni. Ce n'era uno che si confessava due volte al giorno. Credo che questo sia una stortura. (Adriana Zarri)
  • La confessione! quell'arma terribile del pretismo, elemento primo delle sue seduzioni, veicolo per cui esso giunge al conoscimento d'ogni cosa, spionaggio infernale ch'egli esercita massime sul sesso debole per il quale egli può signoreggiare ancora, benché disprezzato e maledetto, la maggior parte del sesso più forte! (Giuseppe Garibaldi)
  • La confessione è sempre debolezza. L'anima solenne mantiene i propri segreti, e riceve la punizione in silenzio. (Dorothea Lynde Dix)
  • La nostra pratica religiosa è sempre accompagnata dalla confessione: vieni perdonato dal prete, poi ricadi nello stesso peccato e torni a confessarti facendo il proposito di non ricaderci più. E stai di nuovo come un santo. L'importante è essere sinceri e non barare con il Padreterno. (Alberto Sordi)
  • Le vere confessioni non si scrivono che con le lacrime. (Emil Cioran)
  • Nulla si avvicina nemmeno lontanamente al morbo con cui Satana può infettarti. La cura? La confessione. Apri la cassetta dei medicinali, prendi il farmaco e scaccia via il Diavolo. (The Knick)
  • Quel mostrarsi pubblicamente nell'atto di sussurrare in ginocchio, mortificati, le proprie colpe o per meglio dire quelle che si ritengono tali; il farne intuire la gravità attraverso la durata del colloquio; il riemergere dal confessionale con un'espressione contrita ma al tempo stesso soddisfatta per avere appena concluso un vantaggioso baratto tra il perdono e una modesta ammenda; tutto ciò mi è sempre parso rasentare l'indecenza. (Stefano Brusadelli)
  • Sicchè la nostra maggior fatica consiste in confessare […] e questo è il maggior bene della missione, e tutto il resto senza questo è una mera apparenza di bene. (Leonardo da Porto Maurizio)
  • Un confessore si recò da un moribondo e gli disse: «Vengo a esortarvi a morire in pace». L'altro rispose: «E io vi esorto a lasciarmi morire in pace». (Nicolas Chamfort)
  • Una confessione deve far parte della tua nuova vita. (Ludwig Wittgenstein)

Adrienne von Speyr modifica

  • È lo stato d'animo che si ha dove il pentimento e l'amore si incontrano: quello della confessione.
  • Finché l'uomo non si confessa si sente libero di dire e di tacere ciò che vuole. Quello che odia nel sacramento della confessione non è l'umiliazione di manifestarsi, di riconoscere che è un peccatore – in qualche modo lo sa già – ma il doversi arrendere con una confessione totale: gli è tolta la libertà di scelta, e gli rimane solo quella di rivelare tutto o niente.
  • La confessione rende il peccatore un santo, un portatore della grazia santificatrice di Dio. Ma quale confessore scorge veramente nel penitente dopo l'assoluzione la santità? In fondo quasi nessuno crede più al miracolo della confessione. Con il concetto "perfetto pentimento" tutto è subito messo a posto. Il penitente si rassegna; lo so: cadrò di nuovo. Se si sperimentasse anche una sola volta la gioia del dono della santità, proprio tale gioia sarebbe il presupposto per il tentativo di non cadere più. In ogni assoluzione il Signore aspetta che il membro della Chiesa conservi e approfitti della sua santificazione. Lo spera. I confessori dovrebbero trasfondere ai penitenti molto di più la speranza del Signore.

Note modifica

  1. Nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Cfr. Edwin Robertson, La forza del debole, vita e pensiero di Dietrich Bonhoeffer, introduzione di Alberto Gallas, traduzione di Annabella Piattelli Palmarini, Città Nuova, Roma, 1992, p. 46. ISBN 88-311-2653-9

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