Conoscere sé stessi

(Reindirizzamento da Conoscenza di sé)

Citazioni sull'autocoscienza e sul conoscere (o ignorare) sé stessi.

Rovine del tempio di Apollo a Delfi, dove era scritta l'esortazione «conosci te stesso» (γνῶθι σαυτόν), poi erroneamente attribuita a Talete, Solone, Chilone, Femonoe e Socrate.

Citazioni

modifica
  • Abbandona la ricerca di Dio, della creazione e di altre cose simili. Cerca Dio prendendo te stesso come punto di partenza. Impara chi è che dentro di te fa proprie tutte le cose e dice: «Il mio Dio, la mia mente, il mio pensiero, il mio corpo». Impara la fonte del dolore, quella della gioia, dell'amore, dell'odio. Impara come è possibile che si osservi senza volere e si ami senza volere. Se studierai attentamente queste cose, troverai Dio in te stesso. (attribuita da Ippolito di Roma ad un autore gnostico)[1]
  • Ad ogni uomo è concesso conoscere se stesso ed essere saggio. (Eraclito)
  • Apollonio [...] espose il motivo per cui praticava la sapienza: affermava di praticarla per conoscere gli dèi e per convivere con gli uomini, in quanto conoscere gli altri è più difficile che conoscere sé stessi. (Lucio Flavio Filostrato)
  • Attualmente non mi conosco. (Alda Merini)
  • – Chi conosce chi? Tu conosci te stessa?
    – Non del tutto, ma a volte mi sembra di conoscermi bene. Poi all'improvviso capita qualcosa, ti guardi da fuori e pensi: «Sei tu o non sei tu?». Ti succede mai?
    – Di continuo. (Lunga felice vita)
  • Chi conosce gli altri è sapiente, | chi conosce sé stesso è illuminato. (Laozi)
  • Chi si conosce bene, fa poco conto di se stesso né si compiace della lode degli uomini. (Imitazione di Cristo)
  • Ciò che l'uomo conosce di se stesso non lo aiuta né a vivere né a morire. (Roberto Gervaso)
  • Colui che conosce se stesso, conosce il Signore. (massima sufi)[2]
  • Com'è facile dire: trovare se stesso! Quanto ci si spaventa, quando davvero accade! (Elias Canetti)
  • Conoscere se stessi significa non riconoscersi. (Anacleto Verrecchia)
  • Conosci dunque te stesso, non presumere d'investigare Dio; | l'uomo è lo studio più adatto all'umanità. (Alexander Pope)
  • "Conosci te stesso," dice il filosofo. Fossi matto! (Gesualdo Bufalino)
  • Conosci te stesso (e non rompere il cazzo a me). (Corrado Guzzanti)
  • «Conosci te stesso» è tutta la scienza. Solo alla fine della conoscenza di tutte le cose, l'uomo avrà conosciuto se stesso. Le cose infatti sono soltanto i limiti dell'uomo. (Friedrich Nietzsche)
  • Conosci te stesso è un magnifico precetto, ma soltanto Dio può metterlo in pratica: chi altri può conoscere la propria essenza? (Voltaire)
  • Conosci te stesso non significa: Ossèrvati. Ossèrvati è la parola del serpente. Significa: Fàtti padrone delle tue azioni. Ma tu lo sei già, sei padrone delle tue azioni. Questa frase, pertanto, significa: Ignòrati! Distruggiti! Dunque una cosa cattiva. E solo chi si china profondamente ne ode anche il messaggio buono, che dice: "Per fare di te stesso quello che sei". (Franz Kafka)
  • Diciamo ai confusi, Conosci te stesso, come se conoscere se stessi non fosse la quinta e più difficile delle operazioni aritmetiche umane. (José Saramago)
  • Diventa ciò che sei, avendolo appreso. (Pindaro)
  • Domandò dunque Apollonio se conoscessero anche sé stessi: ritenendo che pure lui [Iarca], come i Greci, considerasse cosa difficile il conoscere sé stesso. Ma egli, smentendo la previsione di Apollonio, rispose: «Noi conosciamo tutto appunto perché, prima di ogni altra cosa, conosciamo noi stessi: infatti nessuno di noi potrebbe accedere a questa sapienza, senza conoscere prima sé stesso». E Apollonio, ricordando ciò che aveva sentito da Fraote e come gli aspiranti alla filosofia iniziassero mettendo alla prova sé stessi, si trovò d'accordo con questo discorso: tanto più che si era convinto di ciò pure grazie alla propria esperienza. (Lucio Flavio Filostrato)
  • È difficile conoscere se stessi perché crediamo di essere migliori di quel che siamo. (Roberto Gervaso)
  • È necessario che l'uomo conosca Dio e se stesso. La conoscenza di Dio suppone quella di sé. Si deve cioè considerare e vedere chi è l'offeso e chi è l'offensore. Dalla considerazione e conoscenza del secondo aspetto scaturiscono grazia su grazia, visione su visione, luce su luce. (Angela da Foligno)
  • È possibile calcolare che possibilità avesse la materia cosmica di risvegliarsi da un sonno durato intere epoche e raggiungere d'un tratto la coscienza di sé? (Jostein Gaarder)
  • E se gli uomini o conoscessero a fondo se stessi o potessero ricevere il fruscio di una qualche idea dell'intelligenza divina, non rivendicherebbero mai per sé una natura divina e immortale, né penserebbero di essere qualcosa di meraviglioso solo perché si sono costruiti graticole, bacinelle, bicchieri, e così pure tuniche, vesti, toghe, sopravvesti, trabee, coltelli, corazze e spade, o i rastri, le piccole scuri e il vomero. (Arnobio)
  • È una buona cosa vederci come ci vedono gli altri. Potremmo fare tutti i tentativi che vogliamo, ma non riusciremo mai a conoscere appieno noi stessi, specialmente la nostra parte peggiore. Ciò può accadere soltanto se non siamo arrabbiati con i nostri critici, ma accettiamo senza offenderci qualsiasi loro affermazione. (Mahatma Gandhi)
  • È vero che ciascuno deve conoscersi, purificarsi, giungere alla pienezza; ma non a vantaggio di se stesso, non a beneficio della sua felicità terrena o della sua beatitudine celeste, bensì in vista dell'opera che deve compiere sul mondo di Dio. (Martin Buber)
  • Esamina te stesso a contatto con l'umanità. Essa fa dubitare chi è scettico, fa credere chi è credente. (Franz Kafka)
  • Ho indagato me stesso. (Eraclito)
  • I santi conoscevano se stessi meglio di quanto conoscessero gli altri: ecco perché erano umili. (Giovanni Maria Vianney)
  • Il monito Conosci te stesso era scolpito sull'architrave del tempio di Delfi, a testimonianza di una verità basilare che deve essere assunta come regola minima da ogni uomo desideroso di distinguersi, in mezzo a tutto il creato, qualificandosi come «uomo» appunto in quanto «conoscitore di se stesso». (Papa Giovanni Paolo II)
  • Il secondo ostacolo all'autoconoscenza è l'avversione irrazionale a riconoscere che quel che facciamo o non facciamo sia soggetto alle leggi della causalità. (Konrad Lorenz)
  • Il terzo grande ostacolo all'autoconoscenza umana è – almeno nelle nostre culture occidentali – un'eredità della filosofia idealistica. (Konrad Lorenz)
  • Il vero stolto, quello che gli dei scherniscono o riducono in rovina, è colui che non conosce se stesso. (Oscar Wilde)
  • Imparare a convivere con i propri sogni fa parte oggi dell'arte di conoscere se stessi. (Lalla Romano)
  • In Cina, dicono: "Il serpente, conoscendo se stesso, colpisce all'improvviso." Significa che se sei convinto che le tue azioni facciano parte della tua natura, non devi esitare. (Metal Gear Solid)
  • In Gesù Cristo, e quindi nella luce di Dio, l'uomo può riconoscere veramente se stesso, al di là della conoscenza di sé che gli può fornire la filosofia e che gli forniscono le scienze dell'uomo. (Giuseppe Colombo)
  • Iniziando la ricerca sull'anima, obbediamo al precetto del dio, che ci comanda di conoscere noi stessi. Prima di ricercare e scoprire ogni altra cosa, è giusto indagare chi sia a compiere la ricerca, poiché desideriamo cogliere l'amorosa visione delle cose supreme. (Plotino)
  • Interrogato che cosa fosse difficile, [Talete] rispose: «Conoscere se stesso». (Diogene Laerzio)
  • L'adolescente non sa chi è stato e teme di non riuscire a diventare quello che sogna di essere: la consapevolezza di sé è il frutto di un lungo, complesso confronto tra stadi precari della propria identità, e il gruppo consente di rispecchiarsi nell'altro, di imparare a riconoscere sé e l'altro da sé. (Paolo Crepet)
  • L'antico insegnamento delfico, Conosci te stesso, voleva dire: conosci i tuoi limiti, sappi di essere un uomo e non un dio, rifiuta in primo luogo la hybris. Eppure il daimon di un artista non obbedisce sempre alla massima delfica: l'arte della vocazione è un continuo violare il limite – compiere veloci scorribande nell'altrove, portare notizie dal mondo che non gli appartiene, trasformare il diverso. (Pietro Citati)
  • L'uomo conosce se stesso e conosce anche il mondo, evidentemente perché si ricordi del suo compito e riconosca di quali cose debba servirsi e a quali debba servire. Così facendo, l'uomo rende a dio i massimi ringraziamenti e i massimi onori, onorando la sua immagine; non ignora che anch'egli è la seconda immagine di dio, perché dio ha due immagini: il mondo e l'uomo. (Ermete Trismegisto)
  • La conoscenza del prossimo ha questo di speciale: passa necessariamente attraverso la conoscenza di se stesso. (Italo Calvino)
  • La conoscenza di me stesso io perdo | nel fervor del periglio e a confessarlo | non mi vien vergogna. (Johann Wolfgang von Goethe)
  • La conoscenza di sé, definita moksha, è il sentiero che conduce all'emancipazione e alla realizzazione della liberazione dalle illusioni del mondo sensoriale. (Jean Campbell Cooper)
  • La coscienza di sé che l'uomo della nostra epoca avanza è caratterizzata da molte certezze, che sembrano però librarsi su di una sostanziale incertezza. (Franco Giulio Brambilla)
  • La coscienza di sé è lo specchio, lo specchio magico in cui ci vediamo, in cui diveniamo immagine; la suprema gloria, lo specchio, la coscienza, è la fine dell'Eden. (Andrea Emo)
  • La più profonda, la più utile delle scienze è la vera conoscenza e il disprezzo di se stesso. (Imitazione di Cristo)
  • La salute non analizza se stessa e neppure si guarda allo specchio. Solo noi malati sappiamo qualche cosa di noi stessi. (Italo Svevo)
  • La via più breve per giungere a noi stessi è il periplo del mondo. (Hermann Graf Keyserling)
  • Le persone non sono in grado di comprendere appieno il proprio prossimo. Ciascuno di noi è in parte oscuro persino a se stesso. Riuscire a comprendersi al cento per cento è sempre impossibile. È per questo che le persone si sforzano costantemente nel tentativo di conoscere se stessi e gli altri. Ed è proprio questo a rendere la vita tanto interessante. (Neon Genesis Evangelion)
  • Lungi dall'eliminare le prime spiegazioni mitiche, la religione consolidò la cosmologia e l'antropologia a fondo mitologico dando loro nuove forme e una nuova profondità. A partire da questo momento la conoscenza di sé cessa di presentare un semplice interesse teoretico. Non è più un oggetto della curiosità e della speculazione, tanto che si finisce con l'affermare che essa costituisce il còmpito fondamentale dell'uomo. I grandi pensatori religiosi sono stati i primi ad additare un simile compito. In tutte le forme superiori di vita religiosa la massima «conosci te stesso» è stata considerata come un imperativo categorico, come il più alto precetto morale e spirituale. Un tale imperativo attesta, per così dire, un improvviso capovolgimento del primo impulso naturale a conoscere; esso comporta un ridimensionamento di tutti i valori. (Ernst Cassirer)
  • Mi dicono: "Se conoscessi te stesso conosceresti tutti gli uomini". Rispondo: "Solo cercando tutti gli uomini conoscerò me stesso". (Khalil Gibran)
  • Nella nostra vita frettolosa, assordante, sono maledettamente poche le ore in cui l'anima può diventare cosciente di se stessa, in cui tace la vita dei sensi e quella dello spirito e l'anima sta senza veli davanti allo specchio dei ricordi e della coscienza. (Hermann Hesse)
  • Nessuno che conosca se stesso si può assolvere. (Nicolás Gómez Dávila)
  • Nessuno conosce Dio se prima non conosce se stesso. (Meister Eckhart)
  • Nessuno diventa uomo innanzi di aver fatto una grande esperienza di sé, la quale rivelando lui a lui medesimo, e determinando l'opinione sua intorno a sé stesso, determina in qualche modo la fortuna e lo stato suo nella vita. (Giacomo Leopardi)
  • Non si persuadono che coloro che si amano, e non si amano che coloro che si conoscono. Ma, per quanto li si conosca, ciò che di meglio si può fare per loro è spingerli a comprendere che non potranno affatto conoscersi essi stessi senza riconoscere Colui di cui sono le immagini viventi. La conoscenza di se stessi che si realizza divenendo riconoscenza del proprio Creatore, questa era la sua [di John Henry Newman] grande esperienza personale del Cristianesimo. (Louis Bouyer)
  • Non ti potrai riconoscere appieno se non quando avrai conosciuto tutti gli uomini. [...] Il fanciullo diventa adolescente nel prendere coscienza di se stesso; l'adolescente diventa adulto prendendo coscienza dell'intera Umanità. Prendi coscienza di te stesso e riconoscerai i tuoi limiti; se riconoscerai i tuoi limiti sarai pronto ad accogliere gli altri per completarti ed arricchirti. (Michel Quoist)
  • Non uscire da te stesso, rientra in te: nell'intimo dell'uomo risiede la verità. (Agostino d'Ippona)
  • O uomo! Viaggia da te stesso in te stesso. (Gialal al-Din Rumi)
  • Ora conosco [...] la principale causa del tuo male; hai cessato di sapere quel che tu stesso sei. (Anicio Manlio Torquato Severino Boezio)
  • Orsù, parliamo della natura delle bestie e della creazione dell'uomo. Già da un pezzo infatti sento che alcuni mormorano dicendo: «Fino a quando attenderemo a imparare ciò che non ci riguarda e ignoreremo ciò che ci tocca direttamente? Fino a quando ci saranno fornite cognizioni sugli altri esseri viventi, mentre non conosciamo noi stessi? Dica ciò che mi sia utile a conoscere me stesso». Questa lamentela è giusta, ma bisogna seguire l'ordine disposto dalla Scrittura, anche perché non possiamo conoscerci in modo veramente completo, se prima non abbiamo imparato a conoscere quale sia la natura di tutti gli esseri viventi. (Sant'Ambrogio)
  • [Socrate] pensava che l'uomo [...] potesse trovare la propria identità, tirate tutte le somme, solamente attraverso l'uomo. Conosci te stesso come uomo, come creatura ineffabile completamente al di fuori, anzi al di sopra della natura. (Giorgio Celli)
  • Per chi conosce sé stesso non già dal proprio riflesso nell'esistenza spaziale e temporale, ma dal proprio e sempre crescente rapporto d'amore con il mondo, lo scomparire dell'ombra delle condizioni spaziali e temporali può significare soltanto che la luce è aumentata. (Lev Tolstoj, Della vita)
  • Per conoscere se stessi è necessario conoscere gli altri. (Miyamoto Musashi)
  • Poiché esser appieno consci di sé come individui significa anche esser separati da tutto il resto. Questo è il regno amletico dello spazio infinito in un guscio di noce [...]. (Saul Bellow)
  • Poiché la conoscenza di sé è uno dei fini del procedimento psicoanalitico, debbono essere corrispondentemente importanti: l'attrezzatura che consente di raggiungere la conoscenza, la funzione e l'apparato della pre-concezione. Ugualmente fondamentali sono lo sviluppo e la capacità di sviluppo. (Wilfred Bion)
  • Porto in me un individuo irrivelato. Mi conosce, ma non so niente di lui, eccetto che la mia persona è la sua ombra con i suoi appetiti inconfessabili e il suo bisogno di segreto. (Joë Bousquet)
  • Pregare per gli altri è [...] un metodo proficuo per conoscere se stessi. (Anselm Grün)
  • Pregiudizio io chiamo non già il fatto di ignorare certe cose, ma di ignorare se stessi. (Montesquieu)
  • Recenti ricerche interdisciplinari nel campo delle scienze umane hanno riscontrato una strabiliante quantità di modi in cui la nostra interazione con gli animali riflette o plasma la nostra comprensione di noi stessi. (Jonathan Safran Foer)
  • Sai cosa dice quella scritta? "Conosci te stesso". Voglio confidarti un piccolo segreto: essere l'Eletto è come essere innamorato. Nessuno può dire se sei innamorato, lo sai solo tu. Te ne accorgi per istinto. (Matrix)
  • Se conosci il nemico e conosci te stesso,
    Nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
    Se non conosci il nemico ma conosci te stesso,
    Le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
    Se non conosci né il nemico né te stesso,
    Ogni battaglia significherà per te sconfitta certa. (Sun Tzu)
  • Se non esci da te stesso, non puoi sapere chi sei. (José Saramago)
  • Se uno conosce troppo se stesso, smette di salutarsi. (Ramón Gómez de la Serna)
  • Solo conoscendomi, cioè conoscendo la mia interiorità, posso parlare all'interiorità dell'altro. (Susanna Tamaro)
  • Sono effettivamente ciò che gli altri dicono di me? | Oppure sono solamente ciò che io conosco di me stesso? (Dietrich Bonhoeffer)
  • Studiare se stessi è dimenticare se stessi. E dimenticare se stessi è percepire se stessi come tutte le cose. Realizzare questo è lasciar cadere mente e corpo di se stessi e degli altri. Una volta che avete raggiunto questo stadio, sarete distaccati anche dall'illuminazione e la agirete ininterrottamente, senza pensare ad essa. (Eihei Dōgen)
  • Tra le poche cose lasciatemi in eredità da lei, comunque, c'è una piccola stampa che stava sopra il suo letto e che ora è sul mio. Rappresenta uno scheletro appoggiato con un gomito su un sarcofago come fosse sdraiato su un divano. Sotto, in greco, c'è scritto: "Conosci te stesso." Bisogna essere spietatamente crudeli per obbedire a questo imperativo. (Susanna Tamaro)
  • Tutto ciò che ci irrita negli altri può portarci a capire noi stessi. (Carl Gustav Jung)
  • Un uomo [...] si ignora nella misura stessa in cui si conosce. Tutto ciò presuppone [...] lo sforzo che fa l'uomo per scoprire se stesso e per eliminare quanto c'è di troppo umano in ogni frase che dice sul suo conto. (Jean-Paul Sartre)
  • Come Zeus vive in compagnia di se stesso, pensa alla natura del suo governo ed ha pensieri degni di Lui, così anche noi dobbiamo poter discorrere con noi stessi, non aver bisogno di altri, non essere incerti sul modo di passare il tempo.
  • Perché sei tu che conosci te stesso, qual è il valore che ti attribuisci e a quanto ti vendi; gli uomini, infatti, si vendono a prezzi differenti.
  • Prima di tutto, dì a te stesso chi vuoi essere: poi, in accordo con la decisione presa, fa' quel che fai.
  • Uomo, se sei qualcuno, cammina da solo, parla con te stesso e non celarti in un coro. Accetta di essere talora schernito, volgi attorno lo sguardo, scuotiti per sapere chi sei.
  • Conoscere sé stessi è studiarsi mentre si agisce con l'altro.
  • In definitiva tutte le forme di conoscenza portano alla conoscenza di se stessi.
  • La conoscenza di sé è la strada verso la libertà. – La libertà risiede nella comprensione di se stessi, di momento in momento.
  • La conoscenza di sé è un processo negativo. Non puoi conoscerti direttamente; puoi solo eliminare progressivamente gli oggetti di conoscenza; continua a eliminarli.
  • Quindi la vera domanda non è come conoscere se stessi. La vera domanda è conoscere in che modo non stai conoscendo te stesso, come stai mancando una realtà tanto ovvia, una verità tanto fondamentale da esserti così vicina; com'è possibile che continui a non vedere. Devi aver creato uno stratagemma, altrimenti è difficile scappare da se stessi. Devi aver eretto dei muri; in un certo senso, stai ingannando te stesso.
  • Se riesci a percepire in te stesso un punto che è sia il conoscitore sia il conosciuto, hai trasceso l'oggetto e il soggetto, la materia e la mente, l'esteriore e l'interiore. Sei arrivato a un punto in cui il conoscitore e il conosciuto sono una cosa sola: non esiste divisione.
  • Chi trova se stesso, il mondo non è degno di lui.
  • Colui che conosce tutto, ma ignora se stesso, è privo di ogni cosa.
  • Quando conoscerete voi stessi, sarete conosciuti e saprete che siete figli del Padre Vivente. Ma se non conoscerete voi stessi, allora sarete nella privazione e sarete voi stessi privazione.

Proverbi

modifica
  • Saper nuotare e andare a cavallo è bene, ma conoscere se stessi è meglio. (africano)
  • Chi misura se stesso, misura tutto il mondo.
  • Chi non conosce se stesso, non sa quello che vale e si dà a buon mercato.
  • Chi vede il proprio cuore, non parla mai male dell'altrui.
  • Ciascuno è noto a se stesso più che ad altrui.
  • Conoscere sé stesso è la prima delle scienze.
  • È dotto chi ha imparato a conoscere sé stesso.
  • Impara quello che sei e quello che diverrai.
  • L'arte più difficile è quella di conoscere se stesso.
  • Molti san tutto, ma di se stessi nulla.
  • Se ciascuno conoscesse se stesso, nessuno si farebbe beffe dell'altro.
  1. Da Eresie, 8, 15, 1 – 2. Citato in Armstrong, p. 104.
  2. Citato in Armstrong, p. 194.

Bibliografia

modifica
  • Karen Armstrong, Storia di Dio: 4000 anni di religioni monoteiste, traduzione di Aldo Mosca, Marsilio Editori, 1995.
  • Annarosa Selene, Dizionario dei proverbi, Pan libri, 2004. ISBN 8872171903

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica