Quell'incerto sentimento

Quell'incerto sentimento


Interpreti e personaggi
Titolo originale	That Uncertain Feeling
Lingua originale	inglese
Paese	Stati Uniti d'America
Anno	1941
Genere	commedia
Regia	Ernst Lubitsch
Soggetto	Victorien Sardou, Émile de Najac
Sceneggiatura	Donald Ogden Stewart, Walter Reisch
Produttore	Ernst Lubitsch, Sol Lesser
Merle Oberon: Jill Baker Melvyn Douglas: Larry Baker Burgess Meredith: Alexander Sebastian Alan Mowbray: dottor Vengard Olive Blakeney: Margie Stallings Harry Davenport: Jones Sig Ruman: Kafka Eve Arden: Sally

Quell'incerto sentimento, film statunitense del 1941 con Merle Oberon e Melvyn Douglas, regia di Ernst Lubitsch.

Frasi

Citazioni in ordine temporale.

Ho sempre pensato che l'ideale del matrimonio sia conservare un po' di mistero. Tuo marito dovrebbe rimanere il meraviglioso straniero, qualcuno da continuare a scoprire ogni giorno. (Jill)
Il successo in affari dipende al cinquanta percento dal lavoro e al cinquanta percento da un buon sigaro. (Larry)

Citazioni in ordine temporale.

Vengard: Lo sa, la maggior parte delle persone non si conoscono, per niente. La loro vera personalità è un continente misterioso. Ora, quello che cercherò di fare è presentarla a sé stessa: lei farà conoscenza col suo io interiore. Non è felice di conoscersi?
Jill: No. Sa, sono molto timida.
Jill: Se una moglie osserva suo marito con la lente, trova sempre qualche difetto.
Margie: Sì, questo lo credo anch'io.
Jill: Difetti che non avevi mai visto prima, direi nemmeno notati.
Margie: Per esempio?
Jill: Per esempio? È solo una sciocchezza, ma come ieri mattina: tu sai che mi riesce difficile addormentarmi; be', quando stavo per prendere sonno, finalmente, a un quarto alle otto, lo sai che rumore mi ha svegliato? Un gargarismo.
Margie: Naturale. È come la tromba delle caserme: un gargarismo ti sveglia e un russare ti addormenta.
Margie: Mia cara, questo è il vero guaio del novantacinque percento dei matrimoni: i mariti non si radono.
Jill: Ma non se ne accorgono, che la barba non smette di crescere dopo le otto?

Un po' artificiosa e meccanica, è l'ultima delle commedie classiche di Lubitsch. La vicenda è banale, ma il ritmo è scattante e B. Meredith spiritosissimo. (il Morandini)