Dracula di Bram Stoker
Dracula di Bram Stoker
Titolo originale |
Bram Stoker's Dracula |
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Lingua originale | inglese, romeno, greco, bulgaro e latino |
Paese | Usa |
Anno | 1992 |
Genere | orrore, romantico |
Regia | Francis Ford Coppola |
Soggetto | Bram Stoker (romanzo) |
Sceneggiatura | James V. Hart |
Produttore | Francis Ford Coppola, Fred Fuchs |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Dracula di Bram Stoker, film statunitense del 1992 con Gary Oldman di Francis Ford Coppola.
Incipit
modificaAnno 1462
Costantinopoli era caduta. I musulmani turchi dilagarono in Europa con un immensurabile e fortissimo esercito, attaccando la Romania e minacciando tutto il mondo cristiano. Dalla Transilvania, si levò un cavaliere rumeno del Sacro Ordine del Dragone conosciuto come Draculea. Alla vigilia della battaglia, la sua sposa, Elisabeta, la cosa più cara che avesse sulla Terra, sapeva che egli avrebbe dovuto affrontare una forza insormontabile, per la quale avrebbe potuto non tornare più. [...] I turchi, vendicativi, lanciarono una freccia dentro il castello, che recava la falsa notizia della morte di Draculea. Elisabeta, credendolo morto, si gettò nel fiume. (Narratore)
Frasi
modifica- Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po' della felicità che recate. (Dracula)
- Voi, spero, mi scuserete se non mi unisco a voi, ma ho già cenato e non bevo mai... vino. (Dracula)
- Credete nel destino? Che persino i poteri del tempo possono essere alterati per un unico scopo? L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è colui che trova il vero amore. (Dracula)
- Fui sposato. Sembrano secoli ormai. Ella morì. [...] Lei è fortunata; la mia vita al più è commiserevole. (Dracula)
- Il tuo ambizioso John Harker ti sta costringendo a imparare a usare quella ridicola macchina quando invece potrebbe costringerti a commettere indicibili atti di disperata passione sul pavimento del salotto. (Lucy)
- Lucy è una ragazza pura e virtuosa, ma devo ammettere che il suo modo di parlare così ardito a volte mi scandalizza. (Mina)
- Jonathan ritiene che il dire tutto quello che passa per la testa sia un difetto dell'aristocrazia. La verità è che io ammiro Lucy, e non mi sorprende che gli uomini le si accalchino intorno. Vorrei tanto essere carina e adorata come lei. (Mina)
- Che genere d'uomo è questo? R. M. Renfield, affermato procuratore legale della ditta Hawkins & Thompkins, onorato membro del Lord Nugent's Wyndham Club, torna da un viaggio d'affari all'estero, in Transilvania. Improvvisamente è colpito da un assoluto crollo mentale. È ossessionato da una sorta di brama sanguinaria. (Dott. Jack Seward)
- Ascoltateli. [ride] I figli della notte. Quale dolce musica emettono. (Dracula)
- Il mio animo abbandona il mio corpo. [...] Non ho mai provato sensazioni tanto angoscianti. Non riuscivo a tornare da te, sono completamente sconvolta. [...] Dovevo! Era come se mi trascinasse, mi attirasse, e io ho perso il controllo. [...] Aveva gli occhi rossi. [...] Avverto ancora il sapore del suo sangue in bocca. (Lucy)
- Aiutatemi, Jack. Non so che cosa mi stia accadendo. Sto cambiando, lo sento. Odo ogni cosa, sento i domestici dall'altro lato della casa che bisbigliano, sento i topi in soffitta muoversi come elefanti. Ma ho degli orribili incubi, Jack. Gli occhi... (Lucy)
- Direi che la signorina Lucy è più calorosa di una sposa di giugno che cavalca nuda un cavallo senza sella in mezzo al Sahara. (Quincey P. Morris)
- Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti. (Dracula)
- C'è molto da imparare da animali. (Dracula)
- Il nome stesso "malattie veneree", malattie di Venere, attribuisce loro un'origine divina. Esse coinvolgono quel problema sessuale alla quale l'etica e gli ideali della civiltà cristiana si collegano. Infatti, la civiltà e la sifilidità si sono sviluppate di pari passo. (Van Helsing)
- Voi fate sì che i vostri occhi non vedano, che le vostre orecchie non odano ciò che non riuscite a spiegare. (Van Helsing)
- Assenzio è l'afrodisiaco dell'io. La fatina verde che vive nell'assenzio vuole la vostra anima. Ma con me sarete al sicuro. (Dracula)
- Nella vita, bambina mia, ci sono tenebre e ci sono luci. Voi siete una delle luci, cara Mina. La luce di tutte le luci. (Van Helsing)
- Non so, ma ho quasi la sensazione che il mio strano amico sia qui con me. Parla nei miei pensieri. Con lui mi sono sentita più viva di quanto lo sia mai stata. E ora, senza di lui e presto sposa, io mi sento confusa, smarrita. Forse, per quanto cerchi di essere buona, sono cattiva. Forse sono una donna cattiva e volubile. (Mina)
- Questa è la cagione. Questa è la cagione, anima mia! È Dracula! Il non morto, il nemico che ho inseguito per tutta la vita! (Van Helsing)
- Vostri uomini impotenti con loro sciocchi incantesimi non vi proteggeranno dal mio potere. Io vi condanno alla eterna fame di vitale sangue e alla vivente morte. (Dracula)
- Vive al di fuori della grazia di Dio, vaga nelle tenebre più profonde. È un vampiro, "Nosferatu". Queste creature non muoiono come l'ape dopo la prima puntura ma si rafforzano e diventano immortali una volta infettate da un altro Nosferatu. Quindi, amici miei, noi non stiamo combattendo una sola bestia ma intere legioni che passano di era in era nutrendosi del sangue degli esseri viventi. (Van Helsing)
- Vieni a me, Arthur. Lascia quegli esseri e vieni da me. Le mie braccia hanno fame di te. Baciami e accarezzami, mio caro sposo, ti prego. (Lucy)
- Da vivo fu un uomo dalle qualità esemplari, e la sua mente era potente e grande. Ma più grande è la necessità di schiacciarlo e distruggerlo definitivamente. (Van Helsing)
- Siamo diventati pazzi per servire Dio. Tutti noi. (Van Helsing)
- Lì, in presenza di Dio, capii finalmente come il mio amore poteva liberarci tutti dal potere delle tenebre. Il nostro amore è più forte della morte. (Mina)
Dialoghi
modifica- Sacerdote: Si è tolta la vita. La sua anima non può essere salvata. È dannata. È la legge divina.
Dracula: È questa la mia ricompensa per difendere la sua Chiesa?
Sacerdote: Sacrilegio!
Dracula: Rinuncio a Dio! Risusciterò dalla mia morte per vendicare la sua con tutti i poteri delle tenebre. Il sangue è la vita... e sarà mio![1]
- Jonathan Harker: Un antenato? Noto la somiglianza.
Dracula: È l'ordine di Dracul. È un dragone, un antico ordine che impegnava i miei avi a difendere la Chiesa contro tutti i nemici di Cristo. Ma quel rapporto non ha avuto interamente... successo.
Jonathan Harker: [ride] Oh, sì.
Dracula: [lo minaccia con la spada] Non è argomento da ridere! Noi Dracula ne siamo fieri. Quale diavolo fu grande quanto Attila il cui sangue scorre in queste vene? Il sangue è una cosa preziosa, di questi tempi [si ferisce la mano con la spada]. I giorni delle battaglie sono lontani. Le vittorie della mia stirpe sono ormai racconti da narrare. Io sono l'ultimo della mia specie.
Jonathan Harker: Vi ho offeso con la mia ignoranza, Conte. Perdonatemi.
- Jack Seward: La vostra alimentazione, signor Renfield, è disgustosa.
Renfield: In verità, è un alimento completo. Vedete, ogni forma di vita che ingerisco ridà vita a me.
Jack Seward: Una mosca vi dà forza vitale?
Renfield: Certamente. Ma sarebbe meglio chiedere a qualcuno di mangiare una molecola con un paio di bacchette piuttosto che chiedermi di interessarmi a forme di vita inferiori.
- Dracula: [interrompendo l'orgia tra le sue spose e Jonathan Harker] Come osi toccarlo? Lui appartiene a me.
Sposa di Dracula: Tu non hai mai amato.
Dracula: Sì, anch'io so amare. E amerò di nuovo.[1]
- Dracula: [Sul cinematografo] Sbalorditivo. Non vi sono limiti alla scienza.
Mina: Come fate a chiamare questo "scienza"? Pensate che Madame Curie apprezzerebbe questi paragoni?
- [Durante il tentativo di salvare la vita a Lucy con una trasfusione]
Arthur Holmwood: Perdonatemi signore, la mia vita è sua, darei l'ultima goccia di sangue per salvarla.
Van Helsing: L'ultima goccia? Vi ringrazio, siete il benvenuto qui, ma non vi chiedo tanto... non ancora.
- Mina: Ditemi, principe, raccontatemi del vostro paese.
Dracula: Il luogo più bello di tutto il creato.
Mina: Sì, deve esserlo. Una terra al di là di una grande, vasta foresta circondata da montagne maestose, rigogliosi vigneti, fiori di tale fragilità e bellezza come non si trovano in altro luogo.
Dracula: Voi descrivete la patria mia come se l'aveste vista.
Mina: È la vostra voce, può darsi. È così familiare. È come una voce in sogno che non riesco a individuare, e mi dà conforto quando...
Dracula: Quando siete sola.
Mina: E la vostra principessa?
Dracula: Principessa?
Mina: C'è sempre una principessa, con fluenti vesti bianche. E quel volto... Oh Dio, il suo viso è un fiume. La principessa è un fiume pieno di lacrime di tristezza e di cuore infranto.
Dracula: C'era una principessa, Elisabeta; era la donna più radiosa di tutti gli imperi del mondo. L'inganno dell'uomo la tolse al suo antico principe. Ella si lanciò per morire nel fiume di cui avete parlato. Nella mia lingua madre è chiamato Argeș, fiume della principessa.
- Van Helsing: Sorvegliatela bene, signor Morris. Non abbandonatela stanotte. Ci troviamo di fronte a forze al di là di ogni esperienza umana, un'enorme potenza! Sorvegliatela, quindi, o la vostra amata Lucy diventerà una cagna del Diavolo, una puttana delle tenebre!
Quincey: Siete un infame vecchio pazzo!
Van Helsing: Sentite giovanotto, Lucy non è la casuale vittima di un mero incidente, lo capite, no? È un'adepta volontaria, una sfrenata seguace, una licenziosa seguace, oserei dire una devota discepola! È la concubina del Diavolo!
- Mina: Dottore, com'è morta Lucy?
Van Helsing: Be'...
Mina: Ha sofferto molto?
Van Helsing: Sì, ha sofferto molto! Ma poi le abbiamo tagliato la testa, conficcato un paletto nel cuore e l'abbiamo arsa; finalmente ha trovato la pace.
- Van Helsing: Signor Morris, le vostre pallottole non gli faranno alcun male. Deve essere decapitato. Vi suggerisco di usare il vostro coltello da caccia.
Quincey: Be', non pensavo di avvicinarmi così tanto, dottore.
- Mina: Oh, sì, amore mio, mi avete trovata.
Dracula: Vita mia, mia preziosa vita.
Mina: Ho voluto che questo avvenisse. Ora sì, lo so. Voglio stare con voi, sempre.
Dracula: Non sapete quello che state dicendo.
Mina: Oh, sì. Sì, lo so. Temevo che non avrei mai più sentito le vostre carezze. Pensavo foste morto.
Dracula: [porta la mano di Mina sul suo petto] Non c'è vita in questo corpo.
Mina: Ma voi vivete. Voi vivete. Che cosa siete voi? Io devo sapere. Dovete dirmelo.
Dracula: Io... io sono niente. Senza vita. Senz'anima.
Mina: Cosa volete dire?
Dracula: Odiato e temuto. Sono morto per tutta l'umanità. Ascoltatemi: io sono il mostro che gli uomini che respirano bramerebbero uccidere. Io sono Dracula.
Mina: [lo colpisce] No! Voi avete assassinato Lucy! [Mina piange] Io vi amo, e che Dio mi perdoni per questo!
- Mina: Voglio essere come voi siete. Vedere come voi vedete, amare come voi amate.
Dracula: Mina, per venire con me dovete dipartire dalla vostra vita umana e rinascere come me.
Mina: Voi siete il mio amore, e la mia vita per sempre.
Dracula: Allora io vi do la vita eterna, l'amore eterno, il potere delle tempeste e degli animali della Terra. Venite con me per essere la mia amata sposa, per sempre.
Mina: Verrò, sì, sì.
Dracula: [la morde e si incide il petto] Oh, Mina, bevete e unitevi a me nella eterna vita. [Mina beve il sangue] No! Non posso permettere che accada.
Mina: Vi prego, non importa. Fatemi vostra.
Dracula: Mina, sarete maledetta come me che devo camminare nell'ombra della Morte per l'eternità. Io vi amo troppo per condannarvi.
Mina: Allora portatemi via da tutta questa morte!
- Dracula: Pensate di potermi distruggere con i vostri idoli? Io che ho servito la Croce? Io, che ho comandato eserciti secoli prima che voi nasceste!
Van Helsing: Le vostre armate furono sconfitte. Voi torturaste e impalaste migliaia di persone.
Dracula: Io fui tradito. Guardate il vostro Dio che cosa mi ha fatto.
Van Helsing: Ora la vostra guerra contro Dio è finita. Dovete pagare per i vostri crimini. Cristo lo vuole!
Dracula: Costei è ora... mia sposa!
Explicit
modificaDammi la pace. (Dracula)
Citazioni su Dracula di Bram Stoker
modifica- Bram Stoker's Dracula di Francis Ford Coppola era, sulla carta, un film rischioso. Poteva tramutarsi in una involontaria parodia di un personaggio passato attraverso troppi film e troppe rielaborazioni. Viceversa, al di là delle valutazioni individuali sulla qualità di Bram Stoker's Dracula, il film di Coppola ha dimostrato tutta la forza di questo mito. (Fabio Giovannini)
- Capolavoro assoluto. La recitazione di Gary Oldman (Dracula) Anthony Hopkins (Van Helsing), Wynona Ryder (Mina Murray) e Keanu Reeves (Jonathan Harker) è considerata semplicemente perfetta da molti critici. La parte di Gary Oldman, conte vampiro o dandy londinese, è di un'intensità straordinaria. I costumi sono strepitosi e la musica contribuisce, essa pure, a fare di questa produzione un non plus ultra. (Matei Cazacu)
- Con Bram Stoker's Dracula, Coppola ha reso evidente che il mito del non-morto transilvano è tuttora fecondo e prolifico: fa ancora paura e contemporaneamente riesce ancora a rappresentare tensioni e angosce degli individui quanto delle società attuali. Anzi, il Dracula di Coppola ci presenta l'aspetto più devastante del vampiro contemporaneo: è un mostro, ma un mostro irriducibile. Non si presta, Dracula e il vampiro, alle riletture buoniste, integrazioniste. Rimane implacabilmente e interamente mostro, perturbante. Con Forrest Gump o Il gobbo di Notre Dame, Hollywood ha offerto l'omologazione del diverso, da accettare e integrare in un universo «politically correct». Con il Dracula di Coppola, invece, il mostro si presenta in tutta la sua alterità. Ha una dimensione umana, questo è vero. Piange, soffre, diventa vampiro per amore. Ma le sue azioni sono comunque malvagie, le sue mutazioni sono orride. E quindi, alla fine, va eliminato. (Fabio Giovannini)
- Coppola (che ha utilizzato la sceneggiatura di James Hart) vede Dracula come Lucifero e angelo caduto, con una lettura che non è delle più abusate, capace di dare al personaggio una statura epica che sorprende chi conosceva la malinconia romantica del Nosferatu di Herzog. Ma poi lo appesantisce con un immaginario cattolico e sessuofobo, tutto giocato sull'ambivalenza di angelo e bestia, piacere e morte, che lascia freddi. (Il Mereghetti)
- È chiaro che il dandy di Coppola (letteralmente un dandy, dalla cima della tuba smisurata, agli occhialini, alla passione per l'assenzio, cui spetta un'ode non meno appassionata che al sangue e una visione pari a quella di Nastassja Kinski nel bicchiere in Un sogno lungo un giorno), questo dandy che sa colpire con un solo sguardo («vedimi ora!») e sa affascinare le donne virtuose con belle maniere un po' esotiche e con i segreti dei cibi, dei gioielli (le lacrime mutate in diamanti) e delle invenzioni bizzarre (il cinema, naturalmente), viene dritto da Byron, da Baudelaire, dal Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. E questa è un'invenzione fedele di Coppola: fedele al secolo e agli umori in cui lord Ruthwen e Dracula furono immaginati, in cui l'eccentricità e l'eleganza elevate a filosofia di vita e ad arte rappresentarono una delle risposte (talvolta la più estrema) al perbenismo ipocrita e schiacciante. Il vampiro di Coppola non catalizza solo la sensualità repressa, ma anche la qualità estetica della vita, fino alla follia estrema della passione amorosa. (Emanuela Martini)
- È un film senza stile perché ne insegue troppi. (il Morandini)
- Forse il Dracula più vicino alle intenzioni di Stoker, dunque un bruto animalesco, irsutissimo, è nel Dracula di Coppola. (Flavio Santi)
- Ho un grandissimo rispetto per Bram Stoker, contrariamente a Coppola che l'ha tradito. (Jesús Franco)
- Lussureggiante versione coppoliana del più classico dei mostri cinematografici e pubblicizzata come aderente al romanzo di Bram Stoker, in realtà lo tradisce sin dall'inizio, con un melodrammatico prologo che recepisce l'origine del vampiro – sostenuta successivamente al romanzo – da Vlad Tepes l'Impalatore, con il corollario, inutilmente romantico e poco credibile, della perduta compagna e del suo ritrovamento dopo secoli (ripreso da Il demone nero). Come se fosse necessario dare a Dracula una motivazione così banale. Lo spettacolo è sontuoso, quasi estenuante, ricco di suggestioni visive e di tocchi morbidamente erotici che ne rappresentano la parte migliore e nei quali rifulge Sadie Frost. Però manca clamorosamente di carisma nei ruoli centrali: il Dracula di Oldman è un vacuo tour de force attoriale che non raggiunge né la mostruosa essenzialità di Max Schreck e Klaus Kinski, né l'imperiosa sicurezza di Christopher Lee, né l'aliena minacciosità di Bela Lugosi, mentre il Van Helsing di Hopkins è quasi una caricatura che spinge a implorare: Peter (Cushing), dove sei? (Rudy Salvagnini)
- Ma come può essere fedele un film in cui Dracula si innamora di una ragazzetta e gli passa la voglia di mordere e succhiare sangue!!? Caso mai, quando si innamora vuole più sangue! (Jesús Franco)
- Mi aveva molto deluso. (Dario Argento)
- [Su Dracula: morto e contento] Non vedevo l'ora di fare un'altra commedia horror e quando è arrivato il Dracula di Coppola ho capito che era il momento giusto. (Mel Brooks)
- Quello con cui Coppola si discosta decisamente dalla Hammer è Van Helsing, ricondotto a un ruolo secondario, vagamente laido e a tratti macchiettistico. Non ricorda più l'eroe asessuato e implacabile del ciclo Hammer, il Van Helsing di Peter Cushing, ma piuttosto uno degli assistenti del barone Frankenstein, Thorley Walters in Frankenstein Created Woman di Fisher, quando non addirittura il professar Abronsius di Jack MacGowran in Per favore non mordermi sul collo di Polanski. Certamente, il Dracula di Coppola non avrebbe sopportato un antagonista capace di rubargli la scena e le inquietudini; ma il regista inserisce comunque un personaggio che richiama Peter Cushing, Richard E. Grant nella parte del dottor Seward, intento alle sue pratiche con i pazienti del manicomio, soddisfatto di una stanzetta monacale. È un discendente diretto non di Van Helsing ma del barone Frankenstein di Cushing e Fisher, tutto nervi e rigore, in maniche di camicia e grembiulone di cuoio. (Emanuela Martini)
- Un vertiginoso tour de force visivo per uno dei migliori film su Dracula e i vampiri che sia mai stato girato. (Radu Florescu e Raymond T. McNally)
- Una volta mi è successo di captare «l'ostilità» di Dracula. Accadde nel 1992, a Parigi. Ero stato invitato alla proiezione privata del film Dracula di Francis Ford Coppola in un cinema parigino. Mia moglie e io, usciti sotto un temporale fortissimo, che sembrava volerci impedire di andare avanti. La nostra emozione fu ancora più grande quando, poco dopo, vedemmo la stessa scena sul grande schermo: una tempesta suscitata da Dracula contro i cacciatori di vampiri. Una situazione sconcertante, che avrebbe lasciato di sasso i miei amici americani se fossero stati presenti! (Matei Cazacu)
- Coppola ha sacrificato una delle metafore più sconvolgenti e insinuanti dell'età moderna alle necessità di un lavoro su commissione, al divertimento del suo superartigianato e al gusto più facile del pubblico, che in America ha accolto questo blob dell'orrore con tale entusiasmo da far sperare che presto tutte le sue difficoltà finanziarie saranno risolte. Ce lo auguriamo di tutto cuore per lui e per noi suoi ammiratori: vuol dire che la prossima volta potrà tornare a lavorare in assoluta libertà.
- È un ossimoro. Perché è un film sicuramente d'autore, che concentra tutte le passioni, la voglia di invenzioni, l'avventurosità nello sperimentare le infinite possibilità del mezzo cinematografico care - e costate care - al grande Coppola: ma al tempo stesso è un 'blockbuster' hollywoodiano, con un cast di stelle, un budget di 45 milioni di dollari, e l'evidente e preponderante progetto di stupire. Perché promette - appunto - di voler essere filologicamente fedele al testo di Stoker, e invece va a rileggerselo a modo suo, innestando i riferimenti e le paure dell'età dell'Aids nella storia immortale scritta cent'anni fa (nel 1897) da Bram Stoker in risposta alle ossessioni e alle fobie sessuali dell'età vittoriana, e inventandosi una storia d'amore tra il conte Dracula e Mina Harker con tanto di catarsi finale. Perché è un film pieno di invenzioni di stile, ma a tratti sembra un'antologia di centoni del peggiore horror. Perchè é un film che dovrebbe procurare pelle d'oca e far scorrere adrenalina, e invece annulla gli eccessi di climax con una stuporosa ripetizione di meraviglie. Perché è un bel film brutto (ma il gioco finisce qui: non è un brutto film bello).
- Tolta l'indubitabile cultura e la meraviglia, il suo film è un'addizione di putrescenze e di sangue, di kitsch gotico, di scene madri e di climax che non portano a nulla: né alle emozioni che fornivano i "Nosferatu" di Murnau e - sì -di Herzog, né ai brividi di grana grossa dei vampiri Hammer, né alle risate di Polanski, di "Amore al primo morso" e di "Dracula Dracula Dra" . Anche i veri colpi di ironia - per esempio la testa mozza che per uno sberleffo del montaggio si trasforma in un arrosto - non impediscono che il film bordeggi senza equilibrio tra citazioni e caricatura.
- Credo che Dracula sia il nostro legame di sangue con la creazione. Siamo sacralmente uniti a Dio. È una storia a due facce. L'uomo può rinunciare a Dio. Quanti di noi rinunciamo al nostro legame di sangue con lo spirito e diventano Dracula, senz'anima?
- Devo riconoscere che quel libro [Intervista col vampiro] ha influenzato la mia lettura di Stoker e ho anche aggiunto una scena nel film in cui il vampiro, invece di catturare la vittima, come nelle migliori tradizioni, e succhiarle il sangue, le bacia le mani. È un piccolo omaggio a Anne Rice.
- È la prima volta che un film rispecchia fedelmente lo spirito vittoriano, cupo ed erotico, del romanzo. Hollywood, con tutti quei film, aveva diluito e banalizzato la vicenda di Dracula.
- È soprattutto [una storia d'amore], per me. Una storia tragica nella tradizione di Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta, Tristano e Isotta, le grandi storie d'amore epico vessate da un qualche enorme problema che sembra farle funzionare sempre meglio. Forse anche per questo ho voluto fare il film, perché non avevo mai affrontato una storia d'amore di queste proporzioni. Girando me lo dicevo sempre, questo è Romeo e Giulietta. Certo, ci sono tutte le altre metafore relative ai vampiri: l'Aids oggi come la sifilide nell'epoca vittoriana e repressiva di Bram Stoker, ma una volta parlato dell'Aids cos'altro potevo fare? Se voglio fare un film sull'Aids faccio un film sull'Aids, infatti sto preparando un lavoro sulla ricerca della cura per l'Aids e su come è influenzata da scienza, politica e bisogno del successo. Ma questa era una storia d'amore.
- Io dissi: "Se vedete qualcosa che non è nella sceneggiatura mandatemela, e la inseriremo nella sceneggiatura." Si sono tutti triplicati la parte.
- La nostra versione è quella di Stoker, che ha inventato Dracula anche se la letteratura sui vampiri risale a centinaia d'anni prima di lui. Qualcuno rimarrà sorpreso che il nostro Dracula si aggiri per le strade di Londra alla luce del sole, ma è così che Stoker l'aveva descritto, Dracula girava di giorno alla ricerca di giovani donne, anche se i suoi poteri erano indeboliti. Ogni storia di vampiri crea le proprie regole, come Nosferatu che svanisce alle prime luci del mattino. Il nostro Dracula poi succhia il sangue lasciando due piccoli buchi sul collo, esattamente come è scritto nel libro di Stoker in cui addirittura si pensava che Lucy si fosse ferita con una spilla. E poi ho voluto sfatare un'altra tradizione, secondo la quale i vampiri non hanno mai rapporti sessuali. Era una delle lamentele più frequenti da parte delle donne: in tutti i film di vampiri del passato quest'uomo sexy e affascinante non va mai a letto con nessuno. Qui almeno non mi si può accusare di non aver affrontato l'aspetto sessuale della sua seduzione.
- Mio padre aveva un ottimo slogan. Diceva: "Ruba dal migliore." Così ho realizzato questo film, guidato dalla storia del cinema.
- Per me era essenziale non fare un film come tutti quelli che lo avevano preceduto, non ci sarebbe stato motivo di farlo, ma soprattutto non ne volevo fare semplicemente un film dell'orrore, ma qualcosa più autentico sia nei riguardi della verità storica che del libro di Stoker. Volevo anche che fosse una storia poetica, alla Tennessee Williams, piena di pensieri erotici e filosofici. Ricordo una riga che ho scritto sul copione, "questa storia parla di quello che non è, che non sarà mai". Non ci sono i vampiri, non esiste il male in questa forma mitica, ma proprio per questo possiamo goderci la storia e i bambini si divertono perché la mattina il sole sorge e tutto sparisce.
- Volevo che l'atmosfera si ispirasse all'arte dei pittori simbolisti, Klimt e Rossetti, una sorta di presurrealismo impregnato di assenzio e di erotismo diffuso.
- Anche Coppola ha subìto il fascino maligno che mina da decenni il cinema fantastico: il faraonismo degli effetti speciali. Qualsiasi interprete di horror viene ormai schiacciato tra le magie dell'elettronica e del make-up. Sono queste, più dell'acqua santa e del paletto, le vere minacce cui vanno incontro i vampiri d'oggi.
- È la rappresentazione del protagonista che mi lascia perplesso, proprio in rapporto a quella del romanzo. Basta pensare alla sua descrizione fisica. [...] Lasciamo perdere l'acconciatura a dir poco bizzarra, ma perché appare in un abito rosso? Insomma, la fedeltà è ancora una volta interrotta da tante libertà.
- Il film viene garantito come il più fedele alle pagine di Bram Stoker. In parte è vero. Finalmente i nomi dei personaggi sono gli stessi del romanzo, la morte di Dracula è descritta come l'aveva immaginata l'autore. Prima di Coppola, c'è stata solo un'altra versione fedele, anche se scolastica, all'originale letterario, quella che ho interpretato nel '72 con la regia di Jess Franco: merito anche delle mie ripetute insistenze perché mi lasciassero qualche dialogo di Stoker. Fino ad allora i Dracula dello schermo erano tratti non dal romanzo ma dal successivo adattamento teatrale, privo di spettacolari scene d'azione come l'inseguimento-western della diligenza, che Coppola ha giustamente ripreso.
- Ci sono amori che sono eterni, che ti porti nella tomba. Richard Burton sul letto di morte disse: "Mi affascina ancora." Voglio dire, quest'uomo l'ha cercata per 400 anni.
- Francis diede a tutti dei piccoli compiti per entrare nella parte. Li mandò a fare giri in mongolfiera mentre Keanu andava a cavallo. E io dissi: "Io cosa faccio? Io sono morto." Così ho rubato materiale alla figura storica.
- Ho cercato di interpretarlo come un Raffaello, come un angelo decaduto. È lacerato. È un'anima tormentata. Non lo interpreto come un personaggio diabolico. Ma è anche quello. È un cocktail delizioso.
- Autoproclamantesi fedele al romanzo, il film trascura purtroppo le qualità domestiche del più aristocratico dei vampiri, che teneva in ordine senza servitori il suo tetro castello dei Carpazi. [...] Trascura il superbo snobismo che induce Dracula a rivendicarsi discendente di Attila e a disprezzare gli Asburgo o i Romanov come «schiuma della Terra». Trascura i folti baffi bianchi che il romanzo attribuisce a Dracula, e che il cinema ha sempre ignorato: l'unico a rispettare i baffi bianchi è un film turco del 1963, Drakula Instanbulda, dove naturalmente il vampiro arretra di fronte al Corano mentre rimane indifferente al crocefisso.
- Coppola ha preso un simbolo delle forze del Male che riflette il sadismo inconscio di molti lettori e spettatori, ha scelto un'incarnazione della trasgressione e del totale rifiuto di sottomettersi alle leggi umane o divine, una grande mente criminale, e ne ha fatto un trepido innamorato sentimentale: come idea non è granché, né il film consente alcuna analogia contemporanea tra il contagio vampiresco attraverso il morso e il contagio dell'Aids attraverso il coito. Son discorsi anche sproporzionati: Coppola ha detto, dichiarato e ripetuto d'aver fatto il film su commissione, per ragioni alimentari, per pagare i suoi eterni debiti.
- Dopo il vampiro spaventevole, il vampiro patetico e il vampiro comico, ecco il vampiro innamorato.
Note
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