Il demone nero

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Il conte Dracula interpretato da Jack Palance

Titolo originale

Dracula

Lingua originale inglese
Paese Regno Unito
Anno 1973
Genere orrore
Regia Dan Curtis
Soggetto Bram Stoker (romanzo)
Sceneggiatura Richard Matheson
Produttore Dan Curtis
Interpreti e personaggi

Il demone nero, film britannico del 1973 con Jack Palance, regia di Dan Curtis.

Frasi modifica

  • Quando i magiari, gli avari, i lombardi e i turchi si sono affacciati con le loro orde alle nostre frontiere, le abbiamo sempre respinte. Ogni qualvolta siamo stati costretti dalle circostanze a ritirarci, abbiamo poi riunito le nostre forze e contrattaccato. E quando Árpád e le sue legioni hanno invaso la nostra terra avita d'Ungheria... Diamine, è di nuovo mattina. Ho abusato di lei, tenendola alzata, anche se è stata una notte piacevole e, tutto sommato, istruttiva. (Conte Dracula)
  • Io vado in Inghilterra. E lei? All'Inferno! (Conte Dracula)
  • Ho tanta paura, Arthur. Io non sono mai stata sonnambula, mai stata così debole. E continuo ad avere quegli orribili incubi. Nel buio che mi circonda c'è qualcosa di dolce e di tremendo che mi consuma. (Lucy Westenra)
  • Così volete giocare d'astuzia con me, io che guidai eserciti centinaia di anni prima che voi nasceste. Pazzi! Niente e nessuno in questa vita può fermarmi. E a questo fine... [si scuarcia il petto] Ecco! [costringe Mina a bergli il sangue] Ora sarà sangue del mio sangue, stirpe della mia stirpe, quindi mia adepta nella notte, ora mia schiava e compagna. (Conte Dracula)
  • Siete ora in mio dominio, signori. E non ve ne andrete. (Conte Dracula)

Dialoghi modifica

  • Conte Dracula: [Notando una foto] Chi è questa signorina?
    Jonathan Harker: Quella a destra è la mia fidanzata, Miss Mina.
    Conte Dracula: No, signor Harker. Quest'altra.
    Jonathan Harker: Oh, Miss Lucy Westenra. È un'amica della mia fidanzata.
    Conte Dracula: E il giovanotto?
    Jonathan Harker: Si chiama Arthur Holmwood, e sono fidanzati anche loro. Per la verità, Miss Westenra vive vicinissima a Carfax, una delle proprietà che vorrei segnalarle. [Nota che Dracula è perso in pensiero] Signore? Signore...?
    Conte Dracula: [sospirando] La sua fidanzata è bella. Lei è molto fortunato.
  • Arthur Holmwood: Dottore, che ne pensa?
    Van Helsing: Quelle ferite al collo, da quanto le ha?
    Arthur Holmwood: Da tre settimane. Ho fatto analizzare il suo sangue all'ospedale, ma non c'è traccia di veleni.
    Van Helsing: Qui non si tratta di veleni.
    Arthur Holmwood: E di cosa?
    Van Helsing: Be', preferisco non pronunciarmi se non sono sicuro. Vorrei restare qui per qualche giorno. Pensa che possa sistemarmi?
    Arthur Holmwood: Non c'è problema, ma non può almeno darmi un cenno?
    Van Helsing: Sappia che se ciò che affligge la sua fidanzata è quello che io ho in mente, be', a suo confronto allora il serpente più velenoso del mondo sarebbe un trastullo da ragazzi.
  • Van Helsing: Ha sentito parlare di "nosferatu"?
    Arthur Holmwood: No. Che cos'è?
    Van Helsing: Significa "non morto".
    Arthur Holmwood: Ma che sta dicendo?
    Van Helsing: Che la sua fidanzata forse è la vittima incosciente di un vampiro, un essere innaturale, un cadavere rianimato che beve il sangue dei viventi e, da lì, le ferite alla gola.
    Arthur Holmwood: Questa è la più assurda...
    Van Helsing: Per favore, non sia scettico. Ho motivo di credere che esista nelle vicinanze di Hillingham un vampiro. Per questo ho messo le ghirlande di fiori d'aglio al collo di Lucy, nonché alle porte e finestre della sua camera. Quello è il solo sistema per tenere il vampiro lontano dalle sue vittime.
    Arthur Holmwood: Ma come può lei, uomo di scienza, credere in queste cose?
    Van Helsing: Oh, be', perché ho imparato ad accettare ciò che è. Non m'importa che la scienza sia d'accordo.
  • Arthur Holmwood: È sempre deciso a non fare intervenire le autorità?
    Van Helsing: Mio caro Arthur, se non sono ancora riuscito a convincere lei, come convincerei le autorità?

Explicit modifica

  • Nel quindicesimo secolo, in quella zona d'Ungheria detta Transilvania, viveva un nobiluomo così audace in battaglia che i suoi soldati gli diedero il nome di "Dracul", che significa "diavolo". Soldato, statista, alchimista e guerriero, egli era così autorevole che si ritenne che fosse riuscito a soggiogare perfino la morte fisica. Fino ad oggi, nulla ha dimostrato il contrario. (Voce narrante)

Citazioni su Il demone nero modifica

  • Film prodotto in Inghilterra per la televisione USA, «Il Demone Nero» ripercorre i punti salienti del celebre romanzo «Dracula» di Bram Stocker: la leggenda del famoso vampiro viene qui riproposta fornendo al protagonista la maschera intensa di Palance (che si rifà recitativamente al grande predecessore Bela Lugosi), e ricorrendo alla regìa esperta di Curtis, specialista del genere orrorifico, cui ha legato le sue più rilevanti fortune. [...] In special modo nella prima parte, il film segue fedelmente le tracce del romanzo ispiratore. (Dario Argento)
  • Il Dracula di Palance è un vampiro innamorato, patetico e malinconico, maledetto come i vampiri dei fumetti. Adatto, quindi, alla televisione. (Fabio Giovannini)
  • Il film cerca di restare fedele al romanzo quanto più possibile, ma introduce un paio di elementi che poi sarebbero stati riutilizzati più volte, in particolare da Coppola per il suo Dracula di Bram Stoker: esplicita infatti il collegamento con la storica figura di Vlad Tepes e, soprattutto, dà a Dracula un intento sentimentale facendo di Lucy, in sostanza, una sorta di reincarnazione della sua amata di secoli prima. (Rudy Salvagnini)
  • In questa produzione, originariamente ideata per la televisione americana, Jack Palance appare nel ruolo principale, completo di canini appuntiti e mantello, ma assomiglia più ad Attila l'Unno che a Dracula. All'inizio, si nota un tentativo di creare un clima straniero con alcuni dialoghi in tedesco e il film include anche qualche riferimento al personaggio storico di Vlad l'Impalatore. (Radu Florescu e Raymond T. McNally)
  • Interessante rivistazione televisiva del Dracula (1897) di Bram Stoker, che Jack Palance impersona come una figura quasi patetica, vittima di un destino crudele. Atmosfera gotica sapientemente ricreata, grazie anche alla bella sceneggiatura di Richard Matheson. (il Morandini)

Dan Curtis modifica

  • Ecco perché il nostro Dracula è piaciuto tanto, perché ha portato un livello di simpatia al mostro. Invece di renderlo questo vampiro cattivo, era un personaggio con un cuore che ti spingeva a volergli bene, anche se ti terrorizzava.
  • Ho preso la storia di Dark Shadows e l'ho messa nel nostro Dracula, perché nel romanzo Dracula lascia la Transilvania e parte per l'Inghilterra senza alcun motivo. Stoker dice che ha succhiato tutto il sangue a disposizione e ora deve trovarne altro. Noi non lo abbiamo fatto. L'ho sempre trovato ridicolo e ci siamo inventati la storia d'amore centrale, il Dracula che non è mai esistito nel romanzo, e che da allora, potrei aggiungere, è stato copiato da altri Dracula, per esempio il più recente.
  • Il nostro Dracula era molto erotico. Senza dover mostrare molto, era molto erotico, molto spaventoso e fatto con molta classe e stile.
  • Jack era straordinario. Jack è il miglior Dracula che ci sia mai stato. È stato il Dracula più spaventoso che abbia indossato quel mantello. Tanto per cominciare, era alto 1 metro e 90 e gli abbiamo messo i tacchi. [...] Non dovevi dargli una forza sovrumana, ce l'aveva già. Poteva prenderti per il collo e alzarti da terra. Era spaventoso. Un attore straordinario.

Jack Palance modifica

  • Da allora, mi è stato offerto di fare Dracula tante altre volte, ma non volevo più farlo. Credo che una volta sia abbastanza. Vediamo cosa fanno gli altri, come approcciano i risultati che ottengono.
  • Era una sensazione strana. Credo che sia l'unico personaggio che abbia mai interpretato a farmi paura. Perfino durante la realizzazione del film, avevo una sensazione di diventare in alcune occasioni, troppo vicino a Dracula. Ero solito andarmene dal set sperando che la produzione finisse al più presto, perché non volevo diventare Dracula.
  • Ho visto tanti Dracula ma mai il mio. Forse avrò il coraggio di guardarlo, di vedere quanto ero crudele e cattivo.

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