Assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021
tentativo di insurrezione a Washington D.C., avvenuto il 6 gennaio 2021
Citazioni sull'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021.
Citazioni
modifica- Alla fine, Trump e questo tentativo di insurrezione hanno fallito. C'è un contraccolpo contro le tattiche messe in atto mercoledì, soprattutto da parte delle imprese che sostengono i repubblicani e dei donatori miliardari. Ma proprio come disse Hitler, "la bugia grossolanamente sfacciata lascia sempre tracce dietro di sé". Resterà la convinzione che le elezioni siano state rubate. Ancora più importante è il fatto che questo successo nell'usare una grande bugia per motivare e mobilitare una massa di sostenitori sarà notato, ora e in futuro, da potenziali emulatori. (Bill Emmott)
- Certo, Trump li ha eccitati, certo molti di loro sono esponenti dell'estrema destra, ma il tema politico è un altro: cosa li ha fatti sentire un'avanguardia? Cosa li ha resi così spavaldi? Sembravano coppie di sposi, in visita a Capitol Hill. Stavano in fila, lasciavano i loro nomi. Una scena grottesca. Ma quella si chiama spavalderia di chi si sente coperto da un pezzo del popolo americano. (Fabrizio Barca)
- Ci riuniamo a causa dell'orgoglio ferito di un uomo egoista. Quello che è successo qui oggi è stata un'insurrezione incitata dal presidente degli Stati Uniti. Ted Cruz e tutti quelli che hanno appoggiato Trump in questo processo sono responsabili del disastro di oggi. (Mitt Romney)
- Ciò che è accaduto pochi giorni fa al Congresso di Washington rappresenta un insulto verso tutti coloro che hanno combattuto per la costruzione di una democrazia dove l'"IO" sia sostituito dal "NOI", dove l'oppressione e la diseguaglianza siano sostituite da nuove opportunità. (Nicola Zingaretti)
- Ciò che è avvenuto a Washington dimostra che fallimento sia la democrazia occidentale. [...] Un populista ha danneggiato la reputazione del suo paese. (Hassan Rouhani)
- È una vista disgustosa che spezza il cuore. Questo è il modo in cui le elezioni vengono contese in una repubblica delle banane, non nella nostra repubblica democratica. (George W. Bush)
- [Ironicamente] Finché in America non ci sarà una transizione pacifica del potere [lo Zimbabwe] continuerà a monitorare gli eventi decidendo se imporre o meno sanzioni. (Emmerson Mnangagwa)
- Gli eventi del 6 gennaio furono un'iniziativa basata sulla fede e il trumpismo è un movimento nazionalista cristiano. Il pensiero magico religioso è un virus, e QAnon è solo la sua mutazione attuale. (Bill Maher)
- Il rischio di consentire al presidente di continuare a usare il nostro servizio [Facebook] in questo momento è semplicemente troppo grande. [...] La sua decisione di usare la piattaforma per giustificare invece di condannare le azioni dei suoi sostenitori all'edificio del Capitol hanno giustamente infastidito molte persone negli Stati Uniti e nel mondo. Abbiamo rimosso le sue dichiarazioni ieri perché abbiamo ritenuto che il loro effetto – e probabilmente il loro intento – era quello di provocare ulteriore violenza [...] Negli ultimi anni abbiamo consentito al presidente Trump di usare la nostra piattaforma in linea con le nostre regole, rimuovendo in alcuni casi i contenuti o bollando i suoi post quando violavano le nostre politiche. Lo abbiamo fatto perché crediamo che il pubblico abbia diritto al più ampio accesso possibile ai discorsi politici, anche quelli controversi. Ma l'attuale contesto è ora profondamente diverso e include l'uso della nostra piattaforma per incitare l'insurrezione violenta contro un governo democraticamente eletto. (Mark Zuckerberg)
- Il tentativo di suscitare una rivoluzione americana è fallito. Donald Trump ha fallito. I suoi oppositori ora detengono la maggioranza in entrambe le camere del Congresso degli Stati Uniti. È probabile che seguiranno procedimenti penali, forse contro lo stesso presidente uscente. Per quanto gli eventi di questa settimana siano stati scioccanti, questo è di conforto a chi spera che la democrazia costituzionale e liberale possa d'ora in poi avere un futuro più sano. (Bill Emmott)
- In democrazia chi vince ha sempre ragione, io sostenevo le idee dei repubblicani e di Trump, un conto è il voto, un conto è entrare armati in Parlamento, quella è follia. (Matteo Salvini)
- L'importante è che abbiano messo in dubbio il futuro destino degli Stati Uniti d'America come stato. (Michail Gorbačëv)
- L'uomo direttamente responsabile del caos di oggi è Donald Trump, che ha chiarito che farà di tutto per rimanere al potere, compresa l'insurrezione e l'istigazione alla violenza. Trump passerà alla storia come il peggior e più pericoloso presidente della storia. (Bernie Sanders)
- La protesta pacifica è diritto di ogni americano ma questo attacco al nostro Campidoglio non sarà tollerato e le persone coinvolte saranno perseguite al livello massimo consentito dalla legge. (Mike Pence)
- La storia ricorderà a ragione la violenza di oggi al Campidoglio, incitata da un presidente in carica che ha continuato a mentire senza fondamento sul risultato di un'elezione legittima, come un momento di grande disonore e vergogna per la nostra nazione. Ma ci staremmo prendendo in giro se la considerassimo una totale sorpresa. [...] Per due mesi un partito politico e il sistema mediatico che lo accompagnava non ha spesso voluto dire ai suoi seguaci la verità - che questa non era un'elezione particolarmente sul filo di lana e che ci sarà l'inaugurazione di Joe Biden il 20 gennaio. [...] Questa narrazione di fantasia si è allontanata sempre più dalla realtà ed è costruita sulla semina di anni di risentimento. Ora ne stiamo vedendo le conseguenze, avvolte in un violento crescendo. (Barack Obama)
- Nessuno ha goduto il 6 gennaio più dei russi. [...] L'hanno lambito. Lo riproducono continuamente. Ne parlano in continuazione. [...] Trump ha dato loro quattro anni, che sono stati un grande dono, ma il 6 gennaio è stato come l'involucro, il bellissimo involucro, il pacchetto che loro non dimenticheranno mai. (Timothy Snyder)
- Non so come sia avvenuto negli Stati Uniti, ma non credo che fosse collegato direttamente con Trump. (Javier Milei)
- Non sono sorpreso: è l'inevitabile risultato degli scorsi quattro anni di perfidia, menzogne e leadership delirante cominciata quando un megalomane pericoloso è sceso dalla scala mobile del suo palazzo dorato e pacchiano stile Saddam e ha annunciato la sua intenzione di candidarsi come Presidente. Ha vinto per via del suo status di celebrità coltivato con attenzione: "Quando sei una star ti lasciano fare qualunque cosa". (Joe Dante)
- Quel giorno ci furono 6 morti, 174 feriti tra le forze dell’ordine, e 1500 persone arrestate. Nei giorni successivi, quattro poliziotti che avevano difeso Capitol Hill si sono suicidati, nelle settimane seguenti 750 manifestanti sono stati condannati, mentre il mandante in chief ha subìto una seconda procedura di impeachment, dopo quella ricevuta per i rapporti con i russi, da cui si è salvato ancora una volta grazie al voto dei suoi senatori, ma forse è il caso di chiamarli con il nome più adeguato al compito che svolgono: camerieri. (Christian Rocca)
- Quello che è accaduto mette Donald Trump, Donald Trump Jr., Ivanka e tutti gli altri nella pattumiera della storia. [...] [Il nome di Donald Trump] sarà d'ora in poi associato a insurrezione. (George Clooney)
- Questo assalto è stato sostenuto da oltre quattro anni di una politica di veleni, di deliberata diffusione di disinformazione, di sfiducia nel nostro sistema e di odio tra gli americani. [...] Il fiammifero è stato acceso da Donald Trump e dai suoi più ardenti facilitatori, compresi molti nel Congresso, con l'obiettivo di rovesciare i risultati delle elezioni che ha perso. (Bill Clinton)
- Se all'interno del Campidoglio ci fosse stato un maggior numero di poliziotti armati e dal grilletto facile, stamattina avremmo forse contato centinaia di morti e gli Stati Uniti si troverebbero oggi in una situazione oggettiva di guerra civile, che era poi l'obiettivo di Donald Trump fin dalla scorsa estate, quando il presidente si rese conto che la sua folle e negazionista gestione dell'emergenza Covid lo avrebbe condotto alla sconfitta elettorale contro Joe Biden. (David Grieco)
- Cari amici, l'insieme del quadro turbolento delle elezioni americane, dalla denuncia di una truffa elettorale e di una vittoria rubata al rifiuto del Presidente in carica di riconoscere la legittimità del Presidente eletto, dall’assalto armato al Congresso all’annuncio di Trump che non parteciperà alla cerimonia dell'insediamento di Biden il 20 gennaio pur rassegnandosi al passaggio dei poteri, si traduce nella sconfitta della democrazia nello Stato concepito come il simbolo e che si erge a guardiano della democrazia nel Mondo.
- Dobbiamo prendere atto che l'assalto armato al Congresso della prima potenza mondiale che non ha esitato a scatenare guerre in tutto il Mondo nel nome della democrazia, ci fa toccare con mano la crisi profonda della democrazia come sistema rappresentativo della volontà popolare, garante della sovranità popolare, fulcro dello stato di diritto fondato sulla certezza e sul primato della legge, ma anche come l'istituto costituzionale atto a assicurare la governabilità dello Stato.
- Scene simili si sono finora viste solo nel Terzo Mondo o negli Stati dove c'è un sistema democratico formale ma non sostanziale. Il fatto che gli Stati Uniti, considerati l'emblema e il garante ovunque nel Mondo delle libertà individuali e del liberalismo economico, attestino uno sconvolgente degrado istituzionale, registrino una seria minaccia violenta al sistema democratico e in prospettiva all'integrità dello Stato federale, ci obbliga a prendere atto che quanto è accaduto a Washington il 6 gennaio è solo la punta dell'iceberg che prospetta un cambiamento radicale a livello mondiale, che va oltre la contingenza di un evento isolato nel tempo e nello spazio.
- È impossibile ignorare il significato di questo momento e la forza del messaggio inviato ai quattro angoli del pianeta, sia agli amici sia ai nemici della democrazia. Per la reputazione degli Stati Uniti come democrazia stabile, le immagini che stanno facendo il giro del mondo sono molto più dannose di quanto non lo fossero, quarant'anni fa, quelle delle persone che manifestavano contro la guerra in Vietnam, e di sicuro inquietano gli osservatori esterni molto più delle proteste e dei saccheggi che ci sono stati nell'estate del 2020. Diversamente da altri momenti turbolenti della nostra storia, gli eventi del 6 gennaio 2021 non nascono da una disputa politica, da un disaccordo su una guerra all'estero o dagli abusi della polizia, ma fanno parte di un conflitto che ruota intorno alla validità stessa della democrazia. Una folla di persone violente ha sostanzialmente rivendicato il diritto di decidere chi sarà il prossimo presidente. Queste persone sono state incoraggiate non solo da Trump ma anche dai suoi alleati al congresso e dagli estremisti di destra che lo sostengono. Questa folla, almeno per qualche ora, ha avuto la meglio.
- La schadenfreude sarà l'emozione dominante in capitali come Mosca, Pechino, Teheran, Caracas, Riyadh e Minsk. I leader di quei paesi, seduti in palazzi lussuosi e circondati da guardie del corpo, si godranno le scene che arrivano da Washington, entusiasti nel vedere quanto gli Stati Uniti siano caduti in basso.
- Le vere vittime saranno i cittadini russi, cinesi, iraniani, venezuelani, sauditi e bielorussi. A pagare saranno i dissidenti, gli oppositori e i sostenitori della democrazia che organizzano manifestazioni, protestano e soffrono, sacrificando il loro tempo e in alcuni casi anche la loro vita solo per chiedere il diritto di votare, il diritto di vivere in un paese governato democraticamente e il diritto di godersi tutto ciò che gli statunitensi danno per scontato e a cui Trump non attribuisce nessun valore. Dopo quello che è successo il 6 gennaio, queste persone avranno una speranza in meno, un alleato in meno. La forza dell'esempio degli Stati Uniti sarà meno solida che in passato. Le parole degli statunitensi saranno più difficili da ascoltare.
Citazioni in ordine temporale.
- La nostra democrazia è sotto un assalto senza precedenti, mai visto in passato, un assalto contro i rappresentanti del popolo. [...] Quello che stiamo vedendo è un piccolo numero di estremisti dediti all'illegalità. Questo non è dissenso. È disordine. È caos. Confina con la sedizione. (7 gennaio 2021)
- Non chiamateli manifestanti. Quella che abbiamo visto ieri è un'insurrezione, terroristi interni. È il risultato dell'attacco di Trump alla democrazia. (7 gennaio 2021)
- Nessuno può dirmi che se ieri fosse stato un gruppo di Black Lives Matter a protestare, i manifestanti non avrebbero ricevuto un trattamento molto, molto diverso dalla folla di teppisti che ha preso d'assalto il Campidoglio. [...] Tutti noi sappiamo che è vero, ed è inaccettabile. Totalmente inaccettabile. (7 gennaio 2021)
- È stato francamente sconvolgente vedere che, mentre il Congresso era sotto assedio, i senatori repubblicani non indossavano la mascherina pur stando in una zona al sicuro. Perché fanno così? È tempo di crescere. (15 gennaio 2021)
- Eccoci qui, pochi giorni dopo che una folla ribelle pensava di poter usare la violenza per mettere a tacere la volontà del popolo, per fermare il lavoro della nostra democrazia, per allontanarci da questo terreno sacro. Non è successo. Non succederà mai. Non oggi. Non domani. Mai. (20 gennaio 2021)
- La Bibbia ci dice che conosceremo la verità e la verità ci renderà liberi. Conosceremo la verità. Bene, ecco la verità di Dio sul 6 gennaio 2021. Chiudete gli occhi. Tornate a quel giorno. Cosa vedete? Rivoltosi infuriati, sventolano per la prima volta all’interno di questo Campidoglio la bandiera confederata che simboleggiava la causa per distruggere l’America, per farci a pezzi. Anche durante la Guerra Civile, questo non è mai successo. Ma è successo qui nel 2021. (7 gennaio 2022)
- Oltre 140 agenti di polizia sono rimasti feriti. Abbiamo sentito tutti gli agenti di polizia che erano lì quel giorno testimoniare su quello che è successo. Un ufficiale l’ha definita "una battaglia medievale" e che quel giorno aveva più paura di quanta non ne avesse combattendo la guerra in Iraq. (7 gennaio 2022)
- Non si trattava di un gruppo di turisti, è stata un’insurrezione armata. Non stavano cercando di sostenere la volontà della gente. Cercavano di negare la volontà del popolo. Non stavano cercando di tenere elezioni libere ed eque. Stavano cercando di ribaltarle. Non stavano cercando di salvare la causa dell’America. Stavano cercando di sovvertire la Costituzione. Non si tratta restare legati nel passato. Si tratta di assicurarsi che il passato non sia sepolto. (7 gennaio 2022)
- L'intera nazione guardava con orrore. Il mondo intero guardava incredulo. E Trump non ha fatto nulla.
Membri del suo staff, membri della sua famiglia, leader repubblicani che erano sotto attacco – in quel momento lo supplicarono: "Agisci. Richiama la folla".
Immaginate se fosse uscito e avesse detto: "Stop".
Ed invece, Trump non ha fatto nulla. Si è trattato di una delle peggiori mancanze ai propri doveri da parte di un presidente nella storia americana: un tentativo di ribaltare un'elezione libera ed equa con la forza e la violenza. (12 gennaio 2024) - La Storia sta guardando, proprio come ha guardato tre anni fa, il 6 gennaio. Gli insorti hanno preso d'assalto questo stesso Campidoglio e hanno messo una lama alla gola della democrazia americana. Molti di voi erano qui in quel giorno più buio. Abbiamo visto tutti con i nostri occhi che questi insorti non erano patrioti. Erano venuti per fermare il trasferimento pacifico del potere e per rovesciare la volontà del popolo. Il 6 gennaio, le bugie sulle elezioni del 2020 e i complotti per rubare il voto rappresentavano la più grave minaccia alla nostra democrazia dai tempi della Guerra Civile. Ma hanno fallito. L'America è rimasta forte e la democrazia ha prevalso. Ma dobbiamo essere onesti: la minaccia resta e la democrazia deve essere difesa. Il mio predecessore e alcuni di voi cercano di seppellire la verità del 6 gennaio. Io non lo farò. Questo è il momento di dire la verità e di seppellire le bugie. Ed ecco la verità più semplice. Non si può amare il proprio Paese solo quando si vince. (7 marzo 2024)
- Q aveva dato ai suoi seguaci un appuntamento: il 6 gennaio. Il giorno del Grande Risveglio che tutti aspettavano era dunque giunto: come si evinceva dai messaggi che rimbalzavano nelle loro chat, gli adepti avrebbero marciato sul Campidoglio, arrestando e uccidendo i traditori che, dopo aver rubato le elezioni al presidente, volevano consegnare il potere ai democratici.
- Oltre a Q, una seconda entità aveva indicato il 6 gennaio 2021 come l'ultima occasione per salvare l'America. Si trattava nientemeno che del presidente sconfitto alle ultime elezioni, Donald Trump, che per la prima volta nella storia della democrazia americana non intendeva accettare il verdetto delle urne, e aveva annunciato in tutti i modi che non avrebbe ceduto il potere. Quella mattina, Trump tenne un atteso comizio a Washington; davanti a lui c'erano migliaia di persone che sventolavano la lettera Q. Alcuni, in quella giornata, si rivolsero a lui chiamandolo "imperatore".
- La presidenza Trump mi aveva non solo irritato, ma era persino riuscita a mettermi ansia. Quel 6 gennaio me ne stavo davanti al televisore, e potete immaginare quale fosse il mio stato d’animo. Ricordo che i cronisti non sapevano quali parole usare: riot, insurrection, storming, anarchy, e poi il termine che in americano non esiste, coup d'état. Strano, no? Gli americani, che hanno imposto al mondo tutto il lessico moderno, avevano bisogno del francese per dire quello che a loro sembrava impossibile, e per il quale, quindi, non avevano inventato un vocabolo.
- Da quando si è lanciato in politica, Donald Trump ha avuto un vantaggio sui suoi avversari: nessuno lo prende sul serio. Ma la verità è che Trump è ciò che dice e fa ciò che dice, e nessuno può essere sorpreso da quanto è accaduto in Campidoglio. Si è trattato dell'insurrezione più annunciata della storia, anche se alla fine si è risolta con un fiasco patetico che non impedirà a Joe Biden di diventare il nuovo presidente il prossimo 20 gennaio.
- Donald Trump è responsabile non solo degli eventi del 6 gennaio, giorno in cui Joe Biden doveva essere confermato presidente dal congresso, ma anche di tutti i danni inflitti alla democrazia statunitense e di quelli, sicuramente carichi di conseguenze, arrecati al Partito repubblicano, uno dei due grandi partiti di governo.
- La lezione più importante che possiamo trarre dagli avvenimenti di Washington riguarda il fallimento di un “momento populista” negli Stati Uniti. Trump aveva incarnato una rivolta elettorale contro un sistema che genera fin troppe disuguaglianze, simboleggiato da Hillary Clinton nel 2016. Ma Trump non ha saputo trasformare questo capitale politico in una forza di progresso, facendone piuttosto uno strumento al servizio di un potere personale e incoerente. La sua radicalizzazione degli ultimi mesi gli lascia come alleate solo le frange più estremiste del nazionalismo bianco e tutti gli opportunisti che pensano esclusivamente alle prossime elezioni.
- La morale della favola è che non sappiamo se abbiamo ottenuto qualcosa di più di una tregua transitoria. È stato sventato il tentativo di un Presidente che ha cercato di restare al potere nonostante avesse perso le elezioni. Ma un partito che aderisce a stravaganti teorie cospirative e nega la legittimità dei suoi avversare non sta diventando più sano di mente, ed ha ancora una buona possibilità di conquistare completamente il potere tra quattro anni.
- Nessuna persona ragionevole può negare che dopo le elezioni del 2020 venne tentato un golpe, un tradimento di tutto quello per cui l'America si distingue.
- Perfino io aveva qualche residua speranza che il gruppo dirigente repubblicano potesse provare a mettere fine al trumpismo. Ma questa settimana quelle speranze sono morte. [...] Il gruppo dirigente nazionale del Partito Repubblicano, dopo aver brevemente flirtato col buon senso, ha finito per cedere alle fantasie degli estremisti. La viltà è al comando.
- Se l'insurrezione del Campidoglio istigata da Trump non ha riportato il partito alla salute mentale – e non l'ha fatto – niente ci riuscirà.
- Un aspetto impressionante dell’assalto di Capitol Hill è stato che nessuna delle proteste degli assalitori aveva alcun fondamento nella realtà. Le elezioni non sono state rubate – non c’è alcuna prova di una frode elettorale significativa. I democratici non fanno parte di una cospirazione satanica pedofila. Non sono dei marxisti radicali – persino l’ala progressista del partito sarebbe considerata solo moderatamente a sinistra del centro in ogni altra democrazia occidentale. Dunque tutta la rabbia è basata su bugie. Ma quello che è quasi altrettanto impressionante delle fantasie degli assalitori è quanti pochi repubblicani del gruppo dirigente siano stati disponibili, nonostante le violenze e la profanazione, a raccontare alla folla del MAGA quanto le loro teorie della cospirazione fossero false.
- Vedo ancora persone che paragonano questo scandalo al Watergate. È come paragonare una aggressione aggravata ad una violazione del codice stradale. Le azioni di Trump sono di gran lunga la cosa peggiore che un Presidente americano abbia mai fatto.
- In Italia c'è la crisi di governo e negli Stati Uniti c'è stato un tentativo di insurrezione contro lo Stato. La pandemia non ferma né i profittatori né gli stupidi, perché bisogna solo che essere stupidi a credere di poter rovesciare i risultati elettorali americani assaltando il congresso e facendosi i selfie nell'ufficio di Nancy Pelosi, il presidente della Camera.
- In passato gli ultras della destra non votavano, rifiutando di riconoscersi in uno dei due partiti ma da quando George W. Bush è arrivato alla Casa Bianca con i voti dei fondamentalisti cristiani il partito repubblicano ha iniziato a corteggiare l'estremismo di destra. E Trump ne è diventato il profeta, il messia della nebulosa di gruppi di esaltati come QAnon, i cui membri compaiono in prima linea nell'assalto al congresso, gruppi che credono nelle storie più assurde, inclusa quella che Trump sia stato scelto da Dio per riportare la nazione alla sua gloria, make America great again, insomma. Altro che patrioti, questi estremisti assomigliano ai seguaci dello Stato Islamico anche loro convinti di essere chiamati a combattere da Dio.
- La retorica dell'ultra destra americana che ha portato Donald Trump alla Casa Bianca è sempre stata intrisa di sfrenato patriottismo alimentato dalla certezza che i veri patrioti sono principalmente loro, i seguaci di gente come Steve Bannon, i bianchi ed gli ultra conservatori. Convincerli che le elezioni sono state frodate, che il vincitore è stato Trump e non Biden, è stato un gioco da ragazzi. Sui social l'ultradestra ha una vastissima varietà di canali di fake news dove circolano le storie più incredibili alle quali che chi li frequenta giornalmente crede ciecamente.
- Adesso è il momento che le società della Silicon Valley impediscano questo comportamento mostruoso e vadano anche oltre rispetto a quello che hanno già fatto, bandendo quest'uomo [Donald Trump] in modo permanente dalle loro piattaforme.
- La giornata è stata l'adempimento dei desideri di un presidente infantile e antipatriottico che non può sopportare la verità dei propri fallimenti. E il relitto giace ai piedi di un partito e di un apparato mediatico che lo hanno acclamato allegramente, conoscendo benissimo la possibilità di conseguenze come queste.
- Le proteste del Black Lives Matter di questa estate sono state un movimento pacifico in modo schiacciante – le più grandi manifestazioni della nostra nazione di sempre, che hanno riunito persone di ogni razza e classe e hanno incoraggiato milioni di persone a riesaminare le proprie ipotesi e comportamenti. Vedere il divario tra le risposte alla rivolta di ieri e le proteste pacifiche di questa estate è così doloroso. Fa male.
- Non posso pensare di andare avanti o voltare pagina finché non facciamo i conti con la realtà di ciò che abbiamo visto. Il vero progresso sarà possibile solo una volta che ammetteremo che questa disconnessione esiste e prenderemo provvedimenti per ripararla. E questo significa anche arrivare ad affrontare la realtà che milioni di persone hanno votato per un uomo così ovviamente disposto a bruciare la nostra democrazia per il suo stesso ego.
- Il motivo per cui vi dico questo e la ragione per cui mi tocca così da vicino è che questa gente che ci dice di voltare pagina, che non è niente di che, che è meglio dimenticare ciò che è successo e che ci dice perfino di chiedere scusa usa le stesse tattiche degli aggressori.
- Mark Zuckerberg e Facebook hanno la loro parte di responsabilità per quello che è successo a Capitol Hill. Loro sono parte del problema. Erano a conoscenza della disinformazione che girava su Facebook e non hanno fatto niente per fermare, hanno permesso che girassero questi messaggi carichi di violenza. Sapevamo che questo era un problema, e ben prima che scoppiasse la pandemia del Covid.
- [Sui repubblicani] Non gliene frega niente della legge, non gliene frega niente dell'ordine, non gliene frega niente della sicurezza. A loro importa della supremazia bianca. Si preoccupano di preservare l'ordine sociale e la "mitologia del bianco", piuttosto che la grandezza della nostra democrazia. Questo è ciò a cui tengono. Bramano il potere, più di quanto si preoccupino della democrazia. Non puoi consentire un attacco in cui vengono uccise cinque persone e poi dici "Non ne facevo parte". Sì lo eri. Ne facevi parte quando mettevi in gabbia i bambini, ne facevi parte quando hai abrogato il titolo IX, ne eri parte quando il Presidente ha commesso la prima dozzina di crimini che ha commesso, ne sei stato parte quando hai giustificato la violazione della legge, ne eri parte, ne eri parte, ne eri parte. Il sangue di quelle cinque persone è sulle tue mani. Che cosa ha intenzione di fare? E pensano che rassegnare le dimissioni pulirà quel sangue dalle loro mani. [Quel sangue] rimane sempre lì.
- Sentivo di non poter comunicare in modo adeguato il terrore vissuto senza spiegare alle persone il quadro completo del mio stato d’animo, condizionato da ciò che quegli eventi avevano risvegliato in me. Si è trattato in gran parte di una terribile reminiscenza e della paura verso qualcosa che non era teorica, ma avevo sperimentato sulla mia pelle.
- Quello che è successo la scorsa settimana è stato un regalo a Putin.
- Sappiamo che sono tempi difficili, ma non avremmo mai potuto immaginare che ci sarebbe stato un assalto alla nostra democrazia. A tutti coloro che celebrano questa desacrazione del nostro tempio della democrazia e della democrazia americana, diciamo che giustizia sarà fatta. Dove c’è disperazione possiamo portare speranza.
- Sappiamo che il presidente degli Stati Uniti ha incitato l'insurrezione, una ribellione armata ... Deve andarsene. È un pericolo evidente e immediato per la Nazione che tutti amiamo. Il presidente deve essere processato e condannato dal Senato, un rimedio costituzionale che garantirà che la repubblica sarà al sicuro da questo uomo che era così determinato a demolire le cose che ci stanno a cuore e che ci tengono insieme ... Democratici e Repubblicani, vi chiedo di interrogare la vostra coscienza e rispondere a queste domande: la guerra alla democrazia del presidente è in linea con la Costituzione? Le sue parole e la folla sono state un crimine grave e un reato? Non abbiamo il dovere di giurare di fare tutto ciò che costituzionalmente possiamo per proteggere la nostra Nazione e la nostra democrazia dagli appetiti e dalle ambizioni di un uomo che ha dimostrato di essere una minaccia vitale per la libertà, il governo e lo Stato di diritto?
- Gli arresti di circa 300 persone che sono seguiti alle identificazioni, rese possibili anche dal fatto che gli stessi insorti si riprendevano con il cellulare per poi vantarsi online della loro impresa – qualcosa che la dice lunga sull'intelligenza di queste persone -, hanno portato a identificare componenti di organizzazioni di estrema destra come gli Oath Keepers, i Proud Boys e tanti altri sostenitori di Donald Trump. Difficile davvero definirli "infiltrati di sinistra".
- Ragazzi, guardate, se tutta quella gente lì era tutta pagata e tutta d'accordo, allora diciamo che anche Trump era un attore che ha interpretato la parte di quello che fomentava la rivolta di quella gente. Giusto?! Ecco, cerchiamo di ragionare, cerchiamo di stare con i piedi per terra. Quello che è accaduto è esattamente la conseguenza matematica di quello che Trump ha seminato costantemente. Quindi non c'è stato nessun complotto, c'è stata l'idiozia di un uomo che non solo è riuscito a perdere la Casa Bianca con tutta questa costante diffusione di menzogne, di bugie, di odio, ma è riuscito anche a perdere il controllo del Senato.
- Secondo un sondaggio della Suffolk University, commissionato da USA Today, il 58% degli elettori di Trump si dice convinto che la rivolta sia stata un attacco ispirato dagli antifa. Solo il 28% dice che è stata una manifestazione di sostenitori di Trump. Inoltre, il 90% di tali elettori esonera Trump da qualunque responsabilità: certo, ha detto che era arrivato il momento di marciare sul Campidoglio per far capire con la forza ai legislatori chi aveva realmente vinto le elezioni, certo ha detto che sarebbe stato alla loro testa in quella marcia, ma poi se l’è filata alla Casa Bianca per godersi lo spettacolo in TV. Quindi, è il ragionamento di questi elettori, se lui non era fisicamente alla testa del movimento non può essere ritenuto responsabile.
- L'assalto al Congresso non me l'aspettavo ma non mi sorprende. [...] Questo paese una guerra civile l'ha fatta e sa quale prezzo è stato pagato in termine di odio, di vendette e di sangue. Insomma, questo ricordo avrebbe dovuto rappresentare una sorta di vaccino ma non è andata così.
- L'America non ha mai cessato di essere completamente razzista. Non c'è un anno dalla sua nascita in cui un certo razzismo appare alla superficie. Questo perché una parte della società americana non ha mai accettato che i neri fossero esseri umani con gli stessi diritti dei bianchi. Però un tempo queste frange rimanevano sulla scena solo nelle settimane della campagna elettorale per poi scomparire o comunque perdere molta della loro visibilità. Mentre ora assaltano il Congresso.
- Tutto questo sta accadendo in un momento di declino dello status dell'America nella società internazionale. Se l'americano medio un po' razzista ma non troppo, a cui non vanno giù i matrimoni tra omosessuali, constatasse che gli Stati Uniti sono pur sempre leader nel mondo, be', credo ci penserebbe due volte prima di prendere la strada del Congresso. Mentre in questo caso il declino americano c'è.
- Più si tempra una spada, più diventa forte. Più la colpisci con un martello e la bruci nel fuoco, poi la immergi nell'acqua gelida, più diventa forte. La nostra democrazia è come l'acciaio di questa spada: più viene temprata, più diventa forte. La nostra democrazia è stata temprata dalle guerre, dalle ingiustizie e dalle insurrezioni. Nonostante siamo stati sconvolti da quanto accaduto in questi giorni, ne verremo fuori più forti perché ora capiamo ciò che potremmo perdere.
- Sono cresciuto in Austria. Sono a conoscenza dei fatti della Notte dei Cristalli. Fu la notte in cui si scatenò la furia contro gli ebrei avvenuta nel 1938 da quelli che erano gli equivalenti dei Proud Boys. Mercoledì la Notte dei Cristalli è avvenuta qui negli Stati Uniti. I vetri spezzati erano quelli delle finestre del Campidoglio. Ma la folla non ha solo mandato in frantumi le finestre del Campidoglio, ha mandato in frantumi le idee che davamo per scontate. Non hanno solo buttato giù le porte dell'edificio che ospitava la democrazia americana, ma hanno calpestato i principi su cui il nostro Paese è fondato.
- Una volta ho fatto un film di Terminator chiamato 'il giorno del giudizio'. Questo è solo Hollywood. Ma il 6 gennaio è il giorno del giudizio per molti politici. [...] Non vi è dubbio su chi abbia vinto le elezioni presidenziali. Continuare questa farsa è stupido, folle e nocivo.
- La commedia che si è svolta a Washington il 6 gennaio 2021 non è forse la prova definitiva – se mai ce n'è bisogno – del fatto che Assange non dovrebbe essere estradato negli Stati Uniti? Sarebbe come estradare in Cina i dissidenti fuggiti da Hong Kong.
- Speriamo quindi che quanto accaduto il 6 gennaio a Washington fermi almeno l'oscenità degli Stati Uniti che mandano osservatori in altri paesi quando ci sono delle elezioni per giudicarne la correttezza. Adesso sono le elezioni americane ad aver bisogno di osservatori stranieri. Gli Stati Uniti sono un "paese canaglia" non solo da quando Trump è diventato presidente: la (quasi) guerra civile in corso mostra una spaccatura che c'è sempre stata.
- Trump ha incolpato i suoi oppositori delle violenze e ha elogiato i suoi sostenitori. [...] E quando la folla ha cominciato a disperdersi, Trump ha pubblicato un tweet in difesa del comportamento dei suoi sostenitori che hanno preso d'assalto e vandalizzato il campidoglio. [...] Giovedì 7 gennaio Trump ha tenuto un altro breve discorso in cui, contraddicendo quanto detto prima, ha condannato senza ambiguità l'attacco al campidoglio come una minaccia alla legalità e ha promesso di collaborare alla transizione pacifica del potere. Probabilmente l'ha detto per paura del suo destino personale, e questo ha solo confermato che era ed è un membro dell'establishment, non un eroe della destra ma un codardo. Non c'è da stupirsi se le masse dei suoi fan lo stanno già descrivendo come un "traditore", parte della "palude" di Washington che aveva promesso di bonificare.
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