Scent of a Woman - Profumo di donna

film del 1992 diretto da Martin Brest
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Scent of a Woman - Profumo di donna

Immagine Scent of a Woman logo.png.
Titolo originale

Scent of a Woman

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1992
Genere drammatico
Regia Martin Brest
Soggetto Giovanni Arpino (romanzo)
Sceneggiatura Bo Goldman
Produttore Martin Brest
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Casa di produzione: City Light Films
  • Casa di distribuzione: Universal Pictures
  • Vincitore di un premio Oscar (1993):

Scent of a Woman – Profumo di donna, film statunitense del 1992 con Al Pacino e Chris O'Donnell, regia di Martin Brest, rifacimento dell'omonimo Profumo di donna del 1974.

TaglineUna storia intensa che vi scalderà il cuore.

Allora, vediamo un po' che ci offrono, dunque... Sorveglianza bambini... no, no, escluso, non se ne parla nemmeno, no, non se ne parla proprio, no... Custodia casa, assistenza parente invalido. Date desiderate: fine settimana, Ringraziamento. (Charlie) [leggendo la bacheca degli annunci di lavoro]

  Citazioni in ordine temporale.

  • È sempre un fallito, ma un fallito con la Jaguar. (Harry) [su Trask]
  • Ti devo dire un paio di cosette, Charlie: non chiamarlo mai signore, e non fargli troppe domande. E se barcolla quando si alza in piedi, per carità non ti venga in mente di sorreggerlo. (Karen)
  • Puoi chiamarmi Frank. Chiamami signor Slade. Chiamami colonnello, se preferisci. Basta che non mi chiami signore. (Frank) [a Charlie]
  • È incredibile il mio sangue! Hanno cervelli da zanzara e maniere da bifolchi. Lui fa il meccanico e lei la casalinga. Lui di automobili ne sa quanto una spogliarellista, lei fa dei biscotti che sanno di morchia e naftalina. E quei due mostriciattoli, i figli... (Frank)
  • È senza dubbio un uomo illuminato | che ovunque passa è amato ed onorato. | Declama Omero e Saffo in greco antico | e della scuola non gli frega un fico. | Al signor Trask, sempre così elegante, | chi regalò la bell'auto fiammante? | Ma il gran consiglio, provvido e munifico, | fece il bel dono al direttor magnifico! | Per premiar la costanza sua | da mulo, e soprattutto | il grande lecca culo. (Trent e Harry) [poesia]
  • Il più presto possibile, cioè a dire: ieri. (Frank)
  • Toccami ancora e t'ammazzo, gran figlio di puttana. Sono io che tocco te, intesi? (Frank) [a Charlie]
  • Ricordatelo sempre: nel dubbio, scopatela! (Frank) [al gatto]
  • Le informazioni si danno quando sono necessarie. (Frank)
  • Le donne... Sai cosa ti dico? Chi le ha create... Dio deve essere proprio un genio. I capelli, i capelli sono tutto, lo sai? Hai mai affondato il naso in una montagna di capelli sognando di addormentartici sopra? O le labbra: quando toccano le tue è come il primo sorso di vino dopo che hai attraversato il deserto... Le tette, belle tettone, tettine, capezzoli, capezzoli che ti puntano addosso come baionette innestate... E le gambe, non importa che siano colonne greche o gambe di pianoforte: è quel che c'è in mezzo, il passaporto per il Paradiso. [...] Sì, signor Simms, ci sono solo due sillabe sulla faccia di questa Terra degne di ascolto: fica. (Frank)
  • Il compendio di tutto ciò che è civilizzato: il Waldorf-Astoria. (Frank)
  • I portoricani, degli ottimi passaparola. (Frank)
  • Vado a battezzare la latrina. (Frank)
  • Qui c'è un'aria pesante, e sai perché? Perché hai addosso il peso di tutto il mondo sulle spalle. (Frank)
  • Se parli o non parli ce l'hai in culo comunque. (Frank) [a Charlie]
  • Il fatto è, Charlie, che mi serve un cane guida per poter eseguire il mio piano. (Frank)
  • Il pane fa schifo oltre il Colorado. Acqua troppo alcalina. (Frank)
  • Che bellissima giornata, | se qualcosa devi fare | non la devi rimandare, | falla adesso che c'è il sole. (Frank) [canzone]
  • Gran bella giornata per cantare col cuore, | gran bella giornata per fare l'amore. | Gran bella giornata per bere e mangiare, | gran bella giornata fatta per dimenticare. (Frank)
  • Ci sono due tipi di persone al mondo: quelle che tengono duro e fanno fronte e quelle che se ne scappano. Scappare è meglio. (Frank)
  • Moglie profumata, sempre desiderata. (Frank)
  • Io sono un peso morto per la tribù. E allora perché dovrei consumare le provviste della povera tribù? Non c'è più nessuno adesso che voglia dividere il suo cibo con me. (Frank)
  • Se smetti di essere curioso, sei bello che morto. (Frank)
  • C'è chi vive tutta una vita in un minuto. (Frank)
  • Non c'è possibilità di errore nel tango, Dana, non è come la vita: è più semplice. Per questo il tango è così bello: commetti uno sbaglio, ma non è mai irreparabile, seguiti a ballare. Perché non ti butti? Vuoi provare? (Frank)
 
Una Ferrari Mondial T, l'automobile guidata da Frank e Charlie
  • Tieniti forte, Charlie: ci dev'essere un'altra marcia qui! (Frank) [guidando la Ferrari]
  • Per tutta la vita ho lottato contro tutti e contro tutto solo perché così mi sentivo... importante. Tu lo fai perché ci credi. Quanto sei onesto, Charlie. Non so ancora se spararti o adottarti. (Frank)
  • Lei non è cattivo. È solamente dolore il suo. (Charlie) [a Frank]
  • Faccio il conto alla rovescia. Ci vuole il conto, per l'equilibrio. (Frank)
  • Che strana sensazione quando tu hai voglia di andare | e nello stesso tempo hai anche quella di restare.[1] (Frank)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • George: Vai a casa questo fine settimana?
    Charlie: Non lo so.
    George: Torni nel tuo Idaho del cazzo per il Ringraziamento?
    Charlie: Io sono dell'Oregon.
    George: Scusa, nel tuo Oregon del cazzo.
  • George [su Charlie]: Ma non lo sai che vive con la borsa di studio?
    Harry: Ma nelle grandi festività è tradizione che il signore del maniero offra gli avanzi ai servi della gleba.
    George: Quanto sei stronzo...
  • Charlie: Signore?
    Frank: Non chiamarmi signore!
    Charlie: Mi scusi, lo dicevo... per rispetto, signore.
    Frank: Ah, bene! Abbiamo reclutato lo scemo del villaggio!
    Charlie: Io, signore... volevo dire... ehm... tenente, signor tenente.
    Frank: Tenente colonnello! Ventisei anni di servizio e nessuno si è mai azzardato a levarmi quattro gradi!
  • Frank: Charles Sims, terzo anno. Hai il sussidio, vero, Sims?
    Charlie: È vero, sì.
    Frank: "Sussidio" uguale "sfaticato".
  • Frank: Che fine hai fatto? Sei stato rapito da qualche male incurabile?
    Charlie: No... sono sempre qui.
    Frank: Lo so benissimo dov'è il tuo corpo! Io sto cercando qualche traccia di materia cerebrale. "Hai giocato a football senza casco?" Ah! Lo diceva Johnson a Jerry Ford.[2]
  • Frank: Da dove vieni?!
    Charlie: Ehm... Gresham, Oregon... sign... colonnello.
    Frank: E che cosa fa il tuo papà nelle foreste dell'Oregon? Raccoglie porcini?
    Charlie: Ehm... il mio patrigno e mia madre hanno un supermercato.
    Frank: Uh, che allegria, commercianti! E a che ora aprono?
    Charlie: Alle 5 del mattino.
    Frank: E chiudono?
    Charlie: A mezzanotte.
    Frank: Stacanovisti, mi vengono le lacrime agli occhi!
  • Frank: Come stai a pelle? I miei attendenti li voglio presentabili.
    Charlie: Be'... ho avuto dei brufoletti, ma il mio compagno mi ha prestato una lozione perché lui è di una famiglia bene, e loro per queste cose...
    Frank: "La storia della mia pelle" di Charles Sims! Fai la paternale a me, pisciasotto? Mi rifili il discorsetto della tua bella scuola bene? Berd School: un branco di ragazzini mocciosi che sfoggiano giacchette di tweed e che studiano per diventare come George Bush.
    Charlie: Io credo che il presidente Bush frequentasse Andover, colonnello.
    Frank: Che cosa fai? Mi prendi per il culo? Sei venuto per questo? Non ci provare con me. Ti do 10 giorni di consegna! E poi altri 10 giorni col massimo di rigore! Poi ti schiaffo di corvée in cucina, la fossa dei bisonti! Ti strofino il naso su tanta di quella merda che alla fine lo scambi per il culo! È chiaro?!
  • Frank: Sei mai stato boy scout, lavativo?
    Charlie: Ah, io ero... ero un lupetto.
    Frank: Lupetto, culetto!
  • Frank: Grazie, Dafne.
    Assistente di volo: Dovere, signore.
    Charlie: Come sapeva il nome?
    Frank: Be', usa profumo Floris, un'acqua di colonia inglese, ma l'accento è dichiaratamente californiano. Ora, una californiana che fa la lady inglese io la chiamo Dafne.
  • Charlie: Le donne le piacciono proprio, eh?
    Frank: Ah... al di sopra di ogni cosa. Al secondo posto, ma con grande distacco, c'è la Ferrari.
  • Frank: Butta via quelle bottigliette, [...] lo voglio tutto pieno zeppo di J.D.
    Charlie: Ehm... lei vuol dire Jack Daniel's?
    Frank: Jack Daniel's per te! Noi vecchi amici lo chiamiamo J.D.
  • Charlie: Colonnello, lei ha detto che... ho sentito bene? Lei ha detto che vuole uccidersi?
    Frank: No, ho detto che mi sparo un colpo in testa.
  • Frank: Lavori sempre alla "Pupazzo di neve"?
    Randy: Al "Fiocco di neve". Perché sbagli sempre il nome?
    Frank: Perché me ne sbatto di ricordarmelo.
  • Randy: Non hai mai pensato a comprarti un orologio braille, zio Frank? Ne porta uno anche Stevie Wonder. O ritieni che lui non sia alla tua altezza?
    Gail: Tesoro, ti prego.
    Frank: Lascia stare, Gloria. Randy lo ascolto con piacere.
    Randy: Mia moglie si chiama Gail, zio Frank. Ci senti? Gail.
    Frank: Ah, scusami... Gail. Gail mi dà l'impressione di essere una bellissima donna. Sì, però c'è tensione nella sua voce. Chissà che cos'è? I casi sono due: o Gail è nervosa o è insoddisfatta.
    Randy: Dove vuoi arrivare, zio Frank?
    Frank: Te la dovresti scopare meglio.
  • Randy: Come si dice, zio Frank, quando sotto le armi te lo mettono in quel posto?
    Frank: Sorpassato.
    Randy: Nossignore, è stato trombato.
  • Randy [a Charlie]: Vuoi sapere la verità?
    Frank: Su, avanti, sentiamo l'oracolo.
    Randy: Era uno stronzo anche prima.
    Frank: Huu-hah!
    Randy: E adesso è diventato uno stronzo cieco.
    Frank: Huu-hah!
    Randy: Ehi, Dio è spiritoso!
    Frank: Dio infatti ha il senso dell'umorismo.
    Randy: E magari ritiene che certe persone non meritino di vedere.
  • Frank: Hai l'orologio?
    Charlie: Sono le 7 e 20.
    Frank: Non ti ho chiesto l'ora, ti ho chiesto se hai l'orologio.
  • Frank: Io ti chiedo soltanto un altro giorno.
    Charlie: Per cosa?
    Frank: Un ultimo giro sul campo di battaglia.
 
Il Waldorf-Astoria Hotel, alloggio di Frank e Charlie durante la loro permanenza a New York City
  • Frank: Ma a te, Charlie, che te ne frega?
    Charlie: Di che cosa?
    Frank: Di che cosa? Che io mi faccia saltare le cervella o no.
    Charlie: Ah, non lo so, perché... perché io ce l'ho una coscienza.
    Frank: Tu hai una coscienza? Dimenticavo, la coscienza di Charlie: facciamo la spia, non facciamo la spia... Ci atteniamo al codice dei ragazzi ricchi o no? Vogliamo lasciare che questo povero cieco crepi, o no? Già... la coscienza, Charlie... Ma quando sei nato, figliolo? Ai tempi del principe Amleto e company? Ah! Non l'hai mai sentito dire? La coscienza è morta!
    Charlie: No, non l'ho sentito.
    Frank: E allora levati quei cazzo di tappi dalle orecchie e sturatele! Prova a crescere! Vaffanculo l'amico, tradisci tua moglie, telefona a tua madre il giorno della mamma... Charlie, tutte stronzate.
  • Frank: Un doppio Jack Daniel's on the rocks, e a questo mio giovane amico porti uno Shirley Temple.
    Charlie: No, aspetti... preferisco una birra.
    Cameriere: Certamente, mi favorisce un documento?
    Frank: Vuoi fare il cameriere per tutta la vita, amico mio?
    Cameriere: Sono spiacente, signore, ma...
    Frank: Sono un vecchio cliente, mio figlio ha 24 anni. Perché non chiedi laggiù? In ufficio, al signor Gilbert. Siamo vecchi amici.
    Cameriere: Gradisce una marca in particolare?
    Frank: Schlitz. Niente Schlitz? Blatz. Niente Blatz? Inventatela.
    Cameriere: Farò del mio meglio, signore.
  • Dana: Michael dice che il tango è isterico.
    Frank: Be', io dico che Michael è isterico.
  • Freddie: Questa è una Ferrari, è la migliore macchina nel panorama automobilistico di tutto il mondo.
    Frank: Se la ama tanto, perché non se la scopa? Perché la vende?
  • Charlie: Lei è stato sfortunato, e con questo? Può capitare a tutti una disgrazia, non basta per togliersi la vita!
    Frank: Quale vita?! Io non ce l'ho una vita! Io sono al buio qua, Charlie! Per sempre! Sono al buio, lo sai!
  • Charlie: Abbiamo perso l'aereo.
    Frank: Il tuo aereo, Charlie. Il mio biglietto era solo andata.
  • Trask: Signor Sims, lei è un artista della dissimulazione, un perfetto bugiardo.
    Frank: Ma non è una spia!
    Trask: Voglia scusarmi?
    Frank: No, non la scuso affatto.
    Trask: Signor Slade!
    Frank: Questa è una grandissima stronzata!
    Trask: Controlli il suo linguaggio. Siamo alla Baird School, non in caserma. Signor Sims, le offro un'ultima chance per dire la verità.
    Frank: Il signor Sims non la vuole. Non gli interessa l'etichetta di studente ancora degno della Baird School. Ma che significa? Qual è il vostro motto qui? Basta denunciare i propri compagni per salvarsi il culo?! E chi non fa la spia viene mandato al rogo?! Be', signori miei, quando piove la merda, c'è molta gente che scappa e pochi altri che tengono duro, e qui Charlie affronta il fuoco mentre George si nasconde nelle mutande di papà.
 
La Hempstead House, una tenuta utilizzata come ambientazione della Baird School di Boston, presso Sands Point, New York
  • Frank: L'unico attore di classe di questa farsa è accanto a me, e io affermo che l'anima di questo ragazzo è intatta! Non è negoziabile! E sapete come lo so? Qualcuno qui, e non starò a dirvi chi, lo voleva comprare! Ma il nostro Charlie non vendeva!
    Trask: Lei sta esagerando!
    Frank: Glielo faccio vedere io che cosa vuol dire esagerare! Lei non sa che cosa divento quando esagero, signor Trask! Glielo farei vedere, ma sono troppo vecchio, troppo stanco e anche troppo cieco! E se fossi l'uomo che ero cinque anni fa, oh, io verrei col lanciafiamme in quest'aula!
    Trask: La smetta!
    Frank: Ma la smetta lei piuttosto! Con chi crede di parlare?! Ho girato il mondo, cosa crede? C'è stato un tempo in cui ci vedevo! E allora ho visto ragazzi come questi, più giovani di questi, con le braccia strappate, le gambe brutalmente lacerate, ma non c'è niente, niente di peggio che assistere alla stupida amputazione di un'anima, perché... perché per quello non c'è protesi! Voi pensate di rispedire questo splendido soldato alla sua casa dell'Oregon con la coda fra le gambe, ma io vi dico, signori, che voi state condannando a morte la sua anima! E perché?! Perché non è uno della vostra Baird, un privilegiato?! Ferite questo ragazzo e infangherete la Baird tutti quanti! E voi: Harry, Jimmie, Trent, dovunque siate laggiù, andate a fare in culo!
    Trask: Faccia silenzio, signor Slade!
    Frank: Io non ho ancora finito! Entrando qua dentro, ho sentito queste parole: "la culla della leadership". Be', quando il supporto si rompe, cade a pezzi la culla, e qua è già caduta, è già caduta. Fabbricanti di uomini, creatori di leader, state attenti al genere di leader che producete qua. Io non so se il silenzio di Charlie in questa sede sia giusto o sbagliato, non sono giudice né giurato, ma vi dico una cosa: quest'uomo non venderà mai nessuno per comprarsi un futuro! E questa, amici miei, si chiama onestà, si chiama coraggio, e cioè quelle cose di cui un leader dovrebbe essere fatto. Io mi sono trovato spesso ad un bivio nella mia vita; io ho sempre saputo qual era la direzione giusta, senza incertezze sapevo qual era, ma non l'ho mai presa, mai. E sapete perché? Era troppo duro imboccarla. Questo succede a Charlie: è giunto ad un bivio ed ha scelto una strada, ed è quella giusta: è una strada fatta di princìpi, che formano il carattere. Lasciatelo continuare nel suo viaggio. Voi adesso avete il futuro di questo ragazzo nelle vostre mani, è un futuro prezioso, potete credermi. Non lo distruggete. Proteggetelo, abbracciatelo. È una cosa di cui un giorno andrete fieri, molto fieri.

Frank: Chi è? Sei tu, Francine?
Francine: Sì.
Frank: Che stai facendo?
Francine: Sto facendo un giro.
Frank: Stai facendo un giro? Me lo daresti un passaggio?
Francine: No.
Frank: No? Oh, andiamo Francine, dobbiamo fare la pace adesso... sarebbe ora di fare la pace, mi pare.
Francine: No.
Frank: Francine?
Francine: Sì.
Frank: Il povero zio Frank ha avuto un weekend molto, molto pesante... per il ringraziamento.
Francine: Non hai mangiato il tacchino?
Frank: Cosa c'era?
Francine: Tacchino.
Frank: Ho sentito uno scoiattolo, oppure un tricheco... oh no, è Willie. Willie, perché non mi aiuti a portare la valigia? Avanti, aiutami a portare la valigia, coraggio andiamo, l'hai presa? Reggila forte che è pesante. Coraggio, siamo arrivati. Francine, vieni con me e Willie. Me la faresti una delle tue gelatine al cioccolato? Che ne dici?
Francine: Ok.
Frank: Brava.
Willie: Francine!

Citazioni su Scent of a Woman

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  • [Con riferimento alla scena del ballo] Al è un vero artista. È disciplinato ed ha talento per il tango. (Paul Pellicoro)
  • [Sui personaggi del film] Charlie non si rende conto di essere un ragazzo in gamba, ma Slade sì, e fa in modo che lui prenda coscienza di se stesso. (Chris O'Donnell)
  • Dopo i remake dei film francesi ora gli americani hanno deciso di metter mano anche alle sceneggiature italiane. Questo film è infatti tratto, come l'omonimo film di Dino Risi, da Il buio e il miele di Giovanni Arpino. Solo che l'ambiente è New York. [...] E se nel film di Risi è l'amore che gli fa cambiare idea, qui è il senso di protezione per il ragazzo, che difende davanti al preside del college. Grande interpretazione di Pacino, anche se piuttosto marcata, premiato con l'Oscar. (il Farinotti)
  • [Sul personaggio interpretato da Al Pacino] È sgradevole, ma vi innamorerete di lui. È sgarbato e prepotente e, allo stesso tempo, patetico. Vi strapperà il cuore. È un meraviglioso miscuglio di opposti: è un uomo folle, reso duro dalla vita, è autodistruttivo ma contemporaneamente non ha dimenticato di essere stato anche un ragazzo innocente. È un piacere osservare come le due personalità interagiscono. (Martin Brest)
  • Già è un pastrocchio. Gli americani però non s'accontentano d'un rifacimento: aggiungono una storia parallela etico-scolastico-giovanile alla maniera de «L'attimo fuggente»; inzeppano la vicenda di alberghi e oggetti lussuosi (una suite al Waldorf-Astoria di New York, abiti adattati su misura, pranzi e drink all'Oak Room del Plaza, una Ferrari, un tango danzato nella sala da ballo vuota del Pierre); smussano la vicenda brutale, sciolgono nel patetico o nel declamatorio il personaggio odioso. [...] Gran pastrocchio, per due ore e trentacinque minuti: e tuttavia non ci si annoia. Al Pacino, altre volte così bravo, strafà con un'autoindulgenza e un autocompiacimento insopportabili, ma anche con una virulenza che tiene desta l'attenzione. (Lietta Tornabuoni)
  • Il mio film [...] non è un rifacimento: ha solo preso a prestito un'anima. (Martin Brest)
  • In sostanza, Scent of a Woman è un altro film in una serie infinita del cinema di formazione in cui ogni persona ha qualcosa di unico da offrire agli altri. Se c'è qualcosa di speciale nel film, è che in questa occasione il realismo emotivo dei personaggi, in particolare Slade, è dolorosamente credibile. Il suo rapporto con Charlie funziona perché Pacino non lo lascerà fallire. (James Berardinelli)
  • La scena del film Scent of a Woman che preferisco è quella del ballo, dopo l'invito fatto con voce sommessa pensando forse a promesse d'amore perdute, a sogni inevasi. Rivela la fantasia e il senso dello spettacolo degli americani, che fanno guidare una Ferrari a un cieco: gli italiani si sarebbero vergognati. Il film è in crescendo, ma io preferisco gli intermezzi più intimisti. (Giancarlo Giannini)
   
Gli attori protagonisti del film: Al Pacino e Chris O'Donnell, oltre vent'anni dopo
  • Nel rifacimento americano Al Pacino è accompagnato da un giovane studente, Chris O'Donnell, che sembra uscito da "L'attimo fuggente", e le peripezie della coppia sono molto più spettacolari e incredibili, inclusa una scorribanda in una Ferrari pilotata dal cieco. (Tullio Kezich)
  • [A Chris O'Donnell, al termine delle riprese] Nonostante io non ti vedessi, mi sono reso conto che eri grande. (Al Pacino)
  • Quando uscì "Scent of a Woman" andai a vederlo con Vittorio. E ci divertimmo anche. Certo, a nessuno dei due venne in mente anche una lontana parentela con il nostro film. Quello che avevamo davanti era un'altra cosa. Per certi versi sbagliata, per altri buona. Per esempio, la scena dove Al Pacino cieco guida l'auto mi piacque molto, avrei voluto farla io. Mentre era sbagliato aver "dimenticato" la storia d'amore, fondamentale nella vicenda e messa a margine nella versione americana. Che infatti non funzionò. (Dino Risi)
  • Remake del film di Dino Risi del 1974 alla cui origine c'era il romanzo di Giovanni Arpino Il buio e il miele (1969). La differenza fondamentale tra i due film è che il giovane nella commedia amara di Risi era subordinato al protagonista, mentre qui è diventato coprotagonista. Solo nel gran finale le due vicende si mescolano, il che spiega la lunghezza del film, che tra le sue virtù non ha la leggerezza ed eccede nella ruffianeria demagogica degli effetti sentimentali. Due pezzi di bravura: la folle corsa su una Ferrari rossa guidata dal cieco attraverso un quartiere periferico e il tango che il grande A. Pacino (efficacemente doppiato da G. Giannini) danza con una giovane sconosciuta. (il Morandini)
  • Remake di Profumo di donna: tutte le gag possibili sui ciechi (compreso Slade al volante di una Ferrari) e uno spirito dolciastro che vorrebbe ispirarsi all'Attimo fuggente ma sa soprattutto di conformismo. La gigioneria di Pacino – doppiato in italiano da Giancarlo Giannini – si è meritata l'Oscar e comunque sa reggere le quasi tre ore del film. (Il Mereghetti)
  • "Scent of a Woman" di Martin Brest prende Charlie e il colonnello e li inserisce in una combinazione di due generi affidabili. C'è la formula del raggiungimento della maturità, in cui un uomo più anziano insegna a quello più giovane come comportarsi. Qui è incrociata con la ricetta del film scolastico, da "A Separate Peace" a "Se...", "Taps - Squilli di rivolta", "L'attimo fuggente" e "I corridoi del potere", che coinvolge sempre un disadattato che impara a lottare per ciò in cui crede. I due generi si adattano bene a "Profumo di donna", forse perché l'unica cosa di cui Charlie ha bisogno a scuola è un modello, e l'unica cosa che il colonnello ha sempre saputo fare è fornirne uno. (Roger Ebert)
  • Se il film contiene una morale è questa: se siamo disposti ad accettare le sorprendenti contraddizioni della vita, troveremo la forza di andare avanti. (Bo Goldman)
  • [Sui personaggi del film] Slade è una persona che possedeva i germi della grandezza, ma non è mai andato d'accordo con il sistema. In Charlie vede se stesso e, per questo, è convinto che il ragazzo commetterà i suoi stessi errori. Charlie rischiava di smarrirsi prima di incontrare il Colonnello, e Slade è la forza vitale che lo stimola. (Bo Goldman)
  • Una storia godibile (anche se poco credibile), galvanizzata da una prova superlativa di Pacino, che gli è valsa un Oscar. La sceneggiatura di Bo Goldman è indebolita non poco da un'appendice alla storia che sembra materiale di scarto di L'attimo fuggente. (Leonard Maltin)

Frasi promozionali

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  • Due opposti che si attraggono durante uno strano, ma piacevole weekend che cambierà per sempre la loro vita.[3]
  • Frank Slade ha un piano. Include un weekend di auto veloci, tango, vita di lusso e una calibro quarantacinque carica. E Charlie sta arrivando per il viaggio.
Frank Slade has a plan. It includes a weekend of fast cars, the tango, high living and a loaded forty five. And Charlie is coming along for the ride.[4]
  • Il colonnello Frank Slade ha un progetto molto speciale per il fine settimana. Si tratta di un viaggio, donne, buon cibo, vino pregiato, tango, limousine con autista e una calibro quarantacinque carica. E sta portando con sé Charlie per questa cavalcata.
Col. Frank Slade has a very special plan for the weekend. It involves travel, women, good food, fine wine, the tango, chauffeured limousines and a loaded forty-five. And he's bringing Charlie along for the ride.[4]
  • Una storia intensa che vi scalderà il cuore.[3]
  1. Cfr. la canzone scritta e interpretata da Jimmy Durante nel film Il signore resta a pranzo (1942): «Did you ever get the feeling that you wanted to go | but still had the feeling that you wanted to stay, | you knew it was right, wasn't wrong».
  2. Cfr. la citazione di Bob Hope su Gerald Ford: «Il problema di Gerald Ford è che ha giocato troppi anni a football senza casco».
  3. a b Dal retro della confezione del DVD (2006) in lingua italiana.
  4. a b Dalla locandina del film in lingua inglese.

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