Critico
professione
Citazioni sul critico.
Citazioni
modifica- A meno che un critico abbia il coraggio di lodarti senza riserve, io dico, ignora il bastardo. (John Steinbeck)
- A volte lo spettatore meno avvertito è proprio il critico. (Gigi Proietti)
- Anzitutto, credo che un critico ne sappia sempre di più sull'opera di un artista dell'artista stesso. Ma, allo stesso tempo, ne sa di meno: la funzione del critico è proprio quella di saperne contemporaneamente di più e di meno dell'artista. (Orson Welles)
- Ascolta le parole del critico. Egli rivela ciò che i tuoi amici ti nascondono [...] [Ma] Non lasciarti abbattere da ciò che il critico dice. Nessuna statua è mai stata eretta per onorare un critico. Le statue sono per i criticati. (Anthony de Mello)
- Chiedere ad uno scrittore cosa pensa dei critici, è come chiedere ad un lampione cosa pensa dei cani. (John Osborne)
- Consideriamo quindi il critico come uno scopritore di scoperte. (Milan Kundera)
- Critico
Nel libro ci fa un tassello | come ai cocomeri | se è rosso dice che è bello | senza assaggiarlo. (Marcello Marchesi) - Dopo morto i critici parleranno tutti bene di me. Peccato che non ci sia un Premio Strega alla memoria. (Luciano De Crescenzo)
- [Il critico] è la cavia dell'arte, il banco di prova di quell'influenza che l'arte dovrà poi, a largo raggio, esercitare sulla società. (Maurizio Calvesi)
- Fate tacere i critici per un anno, molto più, poco meno, ed avrete la piena rinascita dell'Arte Italiana. (Libero Bovio)
- Gli insetti pungono non per cattiveria ma perché vogliono vivere anche loro; lo stesso è dei critici: vogliono il nostro sangue, non il nostro dolore. (Friedrich Nietzsche)
- I critici generalmente diventano tali non in virtù della loro predisposizione a questo compito, ma per la loro incapacità di fare qualunque altra cosa. I libri dovrebbero essere processati da un giudice e dai giurati come se fossero dei crimini, e bisognerebbe ascoltare le argomentazioni di entrambe le parti. (Samuel Butler)
- I critici non recensiscono che se stessi. La recensione è un prolungamento dell'ufficio stampa e della casa editrice: non serve a nulla! (Pasquale Panella)
- I critici, per professione, fraintendono ciò che leggono. Tutto scaturisce dal fatto che leggere non può mai diventare una professione, come non si mangia e non si fa l'amore per professione. Non è etico. Si legge per piacere. (Herman de Coninck)
- I critici ti stanno sempre alla gola o ai piedi. (Stanley Kubrick)
- I critici vorrebbero che noi facessimo i film che loro farebbero se fossero capaci di farli. (Dino Risi)
- I giovini non possono generalmente esser critici; e, per due o tre che riescano, cento lasciano ai rovi della via i brandelli del loro ingegno o ne vengon fuori tutti inzaccherati di pedanteria e tutti irti le vesti di pugnitopi: la critica è per gli anni maturi. (Giosuè Carducci)
- Il critico che non ha prodotto nulla è un vile; è come un abate che corteggia la moglie di un laico: questi non può rendergli la pariglia, né battersi con lui. (Théophile Gautier)
- Il critico coglie nel segno con argomenti assurdi e prende cantonate con ragionamenti coerenti. (Nicolás Gómez Dávila)
- Il critico dovrebbe, per poter dare un giudizio definitivo, rifare il corso del mondo sino all'opera d'arte da giudicare, in due parole, essere uguale a Dio. (Adriano Tilgher)
- Il critico è solo un uomo che sa leggere e che insegna a leggere agli altri. (Charles Augustin de Sainte-Beuve)
- Il critico – Le teste vuote hanno la lingua lunga e, di solito, coloro che attaccano con la lingua si difendono con i piedi. (Bruce Lee)
- Il critico non si rende conto che quando giudica un autore, è lui stesso che si dona al giudizio più che l'autore. (Henry de Montherlant)
- Il traduttore è con evidenza l'unico autentico lettore di un testo. Certo più d'ogni critico, forse più dello stesso autore. Poiché d'un testo il critico è solamente il corteggiatore volante, l'autore il padre e marito, mentre il traduttore è l'amante. (Gesualdo Bufalino)
- Illustre critico, comprendo molto bene la vostra critica. Sappiate, sia detto fra noi, che nemmeno io piaccio sempre a me stesso. (Jules Renard)
- In Svezia, in Sassonia e in Pomerania ci sono città in cui risiedono assaggiatori di lombi di scrittore simili al nostro vecchio mastro beccaio; però li chiamiamo comunemente uomini di gusto ovvero degustatori perché assaggiano ogni libro prima degli altri e poi comunicano al popolo se gli piacerà o meno. Noi autori, maligni come siamo, li chiamiamo spesso recensori. (Jean Paul)
- Io ho dei critici una allegra vendetta. Ché le mie appassionate lettrici e amiche sono appunto le loro mogli, le loro sorelle. (Carolina Invernizio)
- Io li ho da sempre compresi... i signori critici ... È un mestiere veramente umiliante. [...] Il critico, diceva Léon Bloy, è «colui che ostinatamente cerca un letto in un domicilio altrui». [...] Ecco, c'è questo dissesto. Io sento il loro disagio. [...] [i critici non devono] occuparsi del mio teatro, della situazione di scena, già così difficile, dove da capire non c'è nulla, grazie a Dio, ed è depensata come l'italiana in Algeri. Io sono l'italiana in Algeri. [...] Ecco. Per depensare bisogna aver pensato. Cosa fa la critica? Riconduce tutto a un senso, a una visione di senso assai personale, cioè truccata da oggettività. Mentre, qualunque critica dovrebbe essere di tendenza, cioè, prima si qualifichi il critico. Non si dà critico, diceva Oscar Wilde, fuori dall'artista. (Carmelo Bene)
- L'arte del critico, in nuce: coniare slogan senza tradire le idee. Gli slogan di una critica mediocre mercanteggiano il pensiero con la moda. (Walter Benjamin)
- La maggior parte dei critici è legata a stilemi un po stantii e non è aperta al linguaggio nuovo, contemporaneo. (Alessandro Haber)
- – Lo sai qual è in assoluto il momento migliore? È quando hai finito la prima stesura e te la rileggi per conto tuo. Prima che degli stronzi prendano una cosa che non saprebbero mai fare in vita loro, e te la distruggano dalla sera alla mattina.
– Ma i lettori adorano il suo libro.
– Io non l'ho mica scritto per loro. E quando i critici incominciarono a dire tutte quelle stronzate su che cosa era che realmente stavo cercando di dire, be'... fu allora che decisi: un libro era abbastanza. (Scoprendo Forrester) - Metamorfosi del critico: fu un tempo giudice areopagita; quindi patrono; quindi complice e sodale dello scrittore. Oggi, novanta volte su cento, mezzano e giullare del re. (Gesualdo Bufalino)
- Mi perdoni quest'eccesso di citazioni, ma noi critici facciamo quello che possiamo. La nostra vera missione è spazzare via le migliaia di aborti che ogni giorno, oscenamente, tentano di venire al mondo. (8½)
- Non ho mai capito la "funzione" del critico. Dovrebbe forse controllare l'esattezza di un'espressione artistica per stilare classifiche o usare con maggiore appropriatezza gli aggettivi "migliore" e "peggiore"? Dovrebbe mettersi a indagare l'intenzione di uno scrittore, di un pittore, di un musicista esplorandone psiche, cultura, emozione, malattie intercorrenti, conto in banca, temperatura delle guance? Non mi stupisco se qualcuno o tutti fanno commenti, ma la critica, quella che alcuni chiamano critica, mi appare come una disprezzabile invasione di campo. (Mina)
- Non ho mai pensato che l'operazione letteraria sia divisibile in tanti "riquadri" e scomparti quanti sono la critica, la saggistica, la narrativa, la poesia, ecc. Se un critico non è anche un "narratore", mi chiedo che senso abbia la sua funzione di interprete. (Giacinto Spagnoletti)
- Per molti versi la professione del critico è facile: rischiamo molto poco pur approfittando del grande potere che abbiamo su coloro che sottopongono il proprio lavoro al nostro giudizio. Prosperiamo grazie alle recensioni negative che sono uno spasso da scrivere e da leggere. Ma la triste realtà a cui ci dobbiamo rassegnare è che nel grande disegno delle cose, anche l'opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale. (Ratatouille)
- Poi la sua voce cambiò tono per dirmi che desiderava darmi qualche consiglio. «Non fate mai caso a quello che dicono i critici», continuò, soffermandosi a lungo su questo punto. E quando tentai di obiettare che qualche volta i loro articoli possono avere grande importanza, mi tagliò le parole in bocca: «Ricordatevi bene – mi disse – che per un critico non fu mai eretta una statua». (Bengt von Törne)
- Quale è il vero critico se non colui che porta in sé i sogni e le idee e i sentimenti di miriadi di generazioni, e a cui nessuna forma di pensiero è estranea, nessun impulso di emozioni oscuro? (Oscar Wilde)
- Quali cose umane non sono esposte al pericolo della degenerazione? I critici dei critici vi porranno riparo. (Adriano Tilgher)
- Quando il critico dice che promette è allora per lo più che l'artista mantiene. (Camillo Sbarbaro)
- Sainte-Beuve diceva che «le critique n'est qu'un homme qui sait lire et qui apprend à lire aux autres[1]»; De Sanctis pensava che le teorie astratte danno una falsa sicurezza e indeboliscono il gusto: anche perciò... preferisco parlare di esperienza critica piuttosto che di storia. Non ho lezioni da dare, ma ricordi da richiamare alla mia memoria, perché il lettore veda se in essi non trovi le tracce delle prove da lui tentate o superate per trarre dalle pagine mute dei capolavori le tracce della poesia che, come quella dei sogni, canta forte nel cuore e non fa rumore. (Attilio Momigliano)
- Si attribuisce all'opera d'arte la virtù che nasce in noi stessi, di modo che diventa molto grave il pericolo per il critico, il quale non creda alla infallibilità delle teorie estetiche e delle tradizioni del'arte, né presti troppa fede alle compassate sentenze del raziocinio. (Camillo Boito)
- Si domanda a questo punto se vogliono esser considerati come zoologi o come critici letterarii quei tali signori che, giudicando un romanzo o una novella o una commedia, condannano questo o quel personaggio, questa o quella rappresentazione di fatti o di sentimenti, non già in nome dell'arte come sarebbe giusto, ma in nome d'una umanità che sembra essi conoscano a perfezione, come se realmente in astratto esistesse, fuori cioè di quell'infinita varietà d'uomini capaci di commettere tutte quelle sullodate assurdità che non hanno bisogno di parer verosimili, perché sono vere. (Luigi Pirandello)
- [I critici] sono un utile termometro anale. (Filippo Tommaso Marinetti)
- Un critico è un uomo che conosce la strada, ma non sa guidare l'auto. (Kenneth Tynan)
- Un "critico" è un uomo che non crea nulla e proprio perciò si ritiene qualificato a giudicare il lavoro degli uomini creativi, Vi è logica, in questo: lui non ha preconcetti... odia allo stesso modo tutti gli individui creativi. (Robert Anson Heinlein)
- Un saggio scetticismo è il primo attributo di un buon critico. (James Russell Lowell)
- "Un uomo diventa un critico quando non può essere un artista così come un uomo diventa un traditore quando non può essere un soldato." L'ha detto Flaubert, giusto? (Birdman)
- Una mosca, signore, può pungere un cavallo maestoso e farlo trasalire, ma quella è soltanto un insetto, e questo, pur sempre un cavallo. (Samuel Johnson) [riferendosi ai critici]
- Via, critici, compiacenti lenoni! (Manifesto dei Pittori futuristi)
- Bella cosa fare il critico! Sedere a scranna tre gran palmi più su che tutto il genere umano; i più grandi uomini, a cui noi altri plebei ci accostiamo con timida riverenza, vederteli sfilare dinanzi come umili vassalli, e tu che palpi loro la barba familiarmente, e con aria di sufficienza dici a ciascuno il fatto suo!
- Il critico raccoglie quelle poche sillabe, ed indovina la parola tutta intera. Pone le gradazioni ed i passaggi: coglie le idee intermedie ed accessorie; trova i sentimenti da cui sgorga quell'azione, il pensiero che determina quel gesto, l'immagine che produce que' palpiti; spinge il suo sguardo nelle parti interiori e invisibili di quel mondo, di cui il poeta ti dà il velo corporeo. Il critico è simile all'attore; entrambi non riproducono semplicemente il mondo poetico, ma lo integrano, empiono le lacune.
- II critico ti dee presentare il mondo poetico rifatto ed illuminato da lui con piena coscienza, di modo che la scienza vi perda la sua forma dottrinale, e sia come l'occhio che vede gli oggetti e non vede se stesso.
- Il gusto è il genio del critico. Si dice che il poeta nasce; anche il critico nasce; anche nel critico ci è una parte geniale, che ti dee dar la natura.
- Credo che la critica si giochi in una dimensione solitaria, oggi più che in passato. Il critico ha bisogno di amici, non di complici come è accaduto con i giochi di squadra della stagione ermetica.
- Il critico può essere un compagno di viaggio per certi scrittori, ma poi ha un mondo ideologico suo e una forza di scrittura propria: non amo i critici-scrittori alla d'Annunzio, alla Wilde o alla Citati, in cui l'artefice è "additus" allo scrittore.
- Nell'esperienza reale, secondo me, il lettore in un libro cerca il geroglifico del proprio destino, una verità sul mondo. Ciò non significa ignorare le novità teoriche: Borgese, come Baldacci, erano critici molto aggiornati, ma in loro non si avvertono le cellule cerebrali al lavoro. Non hanno il demone della teoria, che in molti esclude il giudizio di valore. Che resta un dovere del critico.
- Forse il peso specifico di un critico è null'altro che il suo desiderio di verità.
- I critici devono sapere di più, e scrivere di meno.
- Tu puoi individuare il cattivo critico allorquando comincia a discutere il poeta e non la poesia.
- Esistono i critici, non la critica. Di loro abbiamo bisogno soprattutto quando non si spacciano per maîtres à penser, ma fanno con onestà il loro mestiere di spettatori e ci raccontano i film.
- Nel microcosmo degli intellettuali la categoria meno immobile e più superflua, data la sua funzione sostanzialmente parassitaria, è quella dei critici.
- Se il critico è mediocre e logorato dall'uso, gli capiterà spesso di trasgredire a quello che è uno dei suoi doveri principali: non abbassare le opere di cui parla al proprio livello.
Note
modifica- ↑ Il critico è solo un uomo che sa leggere e che insegna a leggere agli altri.