Violenza sessuale

atto sessuale estorto con la forza o la prevaricazione
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Citazioni sulla violenza sessuale.

Lo stupro di Tamar (E. Le Sueur, ca. 1640)

Citazioni

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  • Addio fanciulla, avrei potuto violentarti ma è un genere d'amore che non mi va. Troppo faticoso tutto sommato. (Il settimo sigillo)
  • C'è una diffidenza [in Italia], impensabile in altri Paesi, verso chi denuncia. E invece la vittima è tale, indipendentemente da come si è comportata, di un sistema di potere che contiene ambiguità nei rapporti e va normato. O l'abuso diventa una conseguenza quasi logica. (Susanna Nicchiarelli)
  • Come può rimanere impunito un delitto contro la persona? Come può sottrarsi alle forze dell'ordine chi ha commesso uno stupro semplicemente perché la vittima ha deciso di non denunziarlo? (Natalia Ginzburg)
  • Comune cogli stupratori il padiglione dell'orecchio inserito ad ansa.
    Negli stupratori quasi sempre l'occhio scintillante, fisonomia delicata, fuori che nella mandibola, labbra e palpebre tumide, eleganza femminile nei capelli che sono intrecciati nei cinedi[1]. (Giuseppe Antonini)
  • Comunque io disprezzo gli stupratori. Per me siete una via di mezzo tra uno scarafaggio e quella schifezza di bava bianca che viene agli angoli della bocca quando qualcuno ha sete. (Con Air)
  • Credo che lo stupro abbia a che fare con gli istinti primordiali dell'uomo. La caccia, l'inseguimento, la cattura, la preda calda, spaventata, tremante, il possesso. Ecco, questo il gioco, la mia eccitazione si fonda su questo subdolo e umiliante meccanismo: il possesso. Il sapere che lei è preda, alla tua totale mercé, debole e remissiva, schiava delle tue volontà. Il possesso totale. Sì, è vero, in uno stupro la soddisfazione sessuale è poca cosa, è il resto a farla da padrone. Il pieno controllo del corpo di lei, il senso di onnipotenza, lo sfogo sadico di un istinto malfermo, la tortura psicologica, la sua sofferenza, l'angoscia, la remissività. Tutto entra in un gioco perverso teso all'annullamento della sua volontà. La donna che è dominata, la schiavitù, la sottomissione, l'inseguimento del tuo solo piacere. (Angelo Izzo)
  • Il fatto che in molti casi di stupro gli imputati dichiarino di non aver percepito di infliggere violenza dimostra la povertà di una sessualità maschile incapace di leggere i messaggi femminili, la miseria di una sessualità spesso associata alla presunzione che il solo desiderio maschile sia l'energia che muove le relazioni, ma anche la vendetta verso un corpo che non si riesce a comprendere. E così la violenza, anche in molte sentenze giuridiche, viene interpretata come un elemento naturale del rituale del corteggiamento, ossia quel po' di forzatura che serve a vincere la naturale ritrosia della donna. Uno schifo. (Marco Grimaldi)
  • Il più violento e raccapricciante effetto dello stupro è lo smarrimento. La rabbia sarebbe benefica, la ricerca della vendetta sarebbe confortante. Invece no. È la solitudine la ricaduta prevalente. Così nessun giudice, nessun legislatore e pochissimi psicologi possono centrare l'essenza di questo crimine che modifica la storia di una vita. Gli aiuti sono solitamente inadeguati, spesso codificati e non personalizzati perché la ricerca della rinormalizzazione avviene tenendo conto di canoni comuni. Non c'è risarcimento, non c'è soluzione se non quella decisa dalla vittima. (Mina)
  • In alcune realtà, purtroppo, vige ancora la mentalità che se sei stata stuprata, se sei stata violentata, forse lo hai meritato, perché non dovevi uscire con la gonna di sera, ma dovevi indossare un pantalone, ancora purtroppo esistono queste mentalità. (Elisa Scutellà)
  • In base alla quale [alla sharia] le donne sono considerate persone di serie b. Questo non risulta soltanto dal diritto divorzistico, ma anche dal fatto che in tribunale la deposizione di una donna vale solo la metà di quella di un uomo. In caso di stupro, fino a prova del contrario, la colpa viene attribuita alla donna; le si imputa di avere eccitato il maschio con il suo comportamento. La violenza nel matrimonio non viene sanzionata. (Hans Magnus Enzensberger)
  • La comunicazione delle accuse è sempre influenzata dal pensiero che in fondo la vittima se la sia un po' cercata. (Susanna Nicchiarelli)
  • La libertà dello stupro delle donne... la libertà dello stupro che vige nei codici quotidiani ordinari della TV, che impera in tutte le pubblicità, che impera nelle trasmissioni d'intrattenimento domenicale, che impera in tutte le mattine e nei pomeriggi. La libertà di marchiare come se fosse un prosciutto il sedere di una donna il cui corpo denudato viene tenuto in un angolo di uno studio televisivo che pare abitato da un pubblico di sadomaso-deficienti! (Nichi Vendola)
  • La natura ha dato agli uomini maggior forza fisica, la possibilità di approfittarsene, e quindi reso noialtre a perpetuo rischio-stupro; l'invenzione della reputazione ha dato a noialtre la possibilità della ripicca (non esiste essere umano che non abbia mai voluto vendicarsi d'un inciampo relazionale), di sputtanare uno con un'accusa che, anche se non provata, resterà sempre un sospetto. La differenza fondamentale è che noialtre avevamo il lusso di dimenticarceli, gli inciampi. Che svegliarci in un letto nel quale eravamo entrate non troppo lucidamente era una cosa di cui potevamo scordarci in un attimo, perché la società non ci aveva convinte che se non c'è il consenso informato allora la mascolinità tossica si sta approfittando di noi [...], se non ci ricordiamo cosa sia successo allora il paradigma vittimario è la scelta migliore. (Guia Soncini)
  • Lei ha usato l'espressione stupro "legittimo" come se esistesse anche lo stupro "illegittimo". Cercherò di spiegarle l'effetto che ha sulle menti, cuori e anime dei milioni di donne che vengono stuprate su questo pianeta. È una forma di stupro reiterato. Il presupposto alla base della sua affermazione è che non ci si deve fidare delle donne e delle loro esperienze. Che la loro comprensione di cosa è lo stupro deve essere stabilita da un'autorità superiore, più qualificata. Così facendo vengono delegittimati, minati e sminuiti l'orrore, l'invasività, la profanazione che hanno sperimentato. Questo le fa sentire sole e impotenti tanto quando si sentivano al momento dello stupro. (Eve Ensler)
  • Lo stupro è proprio di un'idea maschile di vendetta. Una donna, se vuole vendicarsi, ti ignora. (Carmen Covito)
  • Lo stupro è un'arma di guerra, un atto di aggressione e un crimine contro l'umanità. (Angelina Jolie)
  • Nei processi per stupro c'è sempre un ragionevole, o irragionevole dubbio, attorno alla figura della vittima. È vero che da anni ormai, ma neanche poi tanti, non c'è più avvocato difensore dei presunti violentatori, che chiami la donna accusatrice imputata, con un lapsus davvero rivelatore, o la descriva come massima seduttrice di poveri giovani, Messalina che dopo aver goduto dell'amplesso, insistentemente preteso, si vendica e inventa una inesistente violenza. [...] per affrontarlo una donna deve avere molto coraggio, che la versione della vittima sia ritenuta poco credibile, se non porta sul corpo i segni di una violenza selvaggia. Per anni, la sola violentata commiserata, è stata quella che, come Maria Goretti, nell'incontro sfortunato con un maniaco omicida, pur di salvare l'onore, e possibilmente la verginità, si lasciava sgozzare o strangolare, rassettandosi le vesti, come le martiri cristiane più scriteriate. (Natalia Aspesi)
  • Paradossalmente, il «declino dell'impero patriarcale» va di pari passo con l'aumento delle violenze contro le donne. L'emancipazione della donna non porta ancora all'equilibrio sperato. Il bisogno dell'uomo di dimostrare la propria superiorità prende al contrario forme estremamente inquietanti. Dietro lo stupro c'è quasi sempre il bisogno di umiliare la donna, la volontà di lasciare una traccia di sé su quest'essere che si continua a considerare inferiore. (Michela Marzano)
  • Per le popolazioni matriarcali lo stupro è concettualmente incomprensibile proprio perché un maschio normale non ha nessun interesse penetrare una VAGINA MORTA. E questo concetto (una vagina viva ti dà piacere, una vagina morta no!) va a rafforzare la nostra campagna di informazione che mira a scardinare tutta la costruzione malata dello sciovinismo maschile denunciando la frigidità dello stupratore. (Jacopo Fo)
  • Se l'energia e gli impulsi naturali vengono repressi per troppo tempo, diventano violenza. È naturale che ciò che è tenuto sotto pressione sfoci nella violenza per reazione. Una persona che è stata repressa troppo duramente prova un piacere immenso in quegli sfoghi violenti. Sono esplosioni rare e brevissime. E alla lunga ti rendono infatuato della violenza. (Jim Morrison)
  • Tyson condannato, Kennedy assolto. Il confine tra stupro e atto consensuale a volte è chiaro, a volte è negro. (Ellekappa)
  • L'incendio e lo stupro hanno una correlazione molto alta, sono modi per affermare il proprio potere. (prima stagione)
  • Quando le donne ascoltano il racconto di uno stupro, hanno certe reazioni: arrossiscono, abbassano lo sguardo, curvano le spalle. (prima stagione)
  • Una volta ho chiesto a degli attori di interpretare i testimoni di un caso di stupro, davanti a trenta giudici federali, sai qual è stata la discriminante per stabilire se il giudice credesse all'uomo o alla donna? Il sesso del giudice. (prima stagione)
  • Certo, le violenze sessuali non sono fenomeni visibili come le catastrofi naturali o i conflitti armati. Sono aggressioni che vengono perpetrate in segreto, in luoghi nascosti e spesso con il favore dell'oscurità. I testimoni sono rari e, quando ci sono, scompaiono o scelgono di non parlare. L'unica traccia che rimane è quella impressa sui corpi delle donne e, per ovvie ragioni, è negli ospedali che la realtà viene alla luce.
  • Dopo lo stupro molte donne non riescono a trattenere le urine e le feci. Sporche e maleodoranti, faticano a compiere le loro attività quotidiane. Avere rapporti sessuali diventa impossibile. Spesso il loro apparato riproduttivo è talmente danneggiato da non permettere loro di avere figli. I mariti le rifiutano non tanto perché menomate, quanto piuttosto per il disonore di essere state toccate da un altro uomo. Il fatto che ciò sia avvenuto sotto costrizione non sembra importare. Ripudiate, si trovano di fronte a un solo destino: l'esclusione sociale. L'unica speranza è che qualche parente o conoscente le accompagni al nostro ospedale perché possano essere curate.
  • Il silenzio è alleato degli stupratori. La vittima tace per vergogna e per paura di essere discriminata. Io devo combattere al loro fianco perché le donne sono forti, sono capaci di vivere per gli altri.
  • Lo stupro non distrugge solo i corpi, ma spezza l'anima e rompe il rapporto con i familiari. I sopravvissuti hanno il diritto al sostegno che li aiuti a riprendersi completamente, e non solo per l’aspetto medico. Ogni donna con cui ho avuto a che fare ha avuto in sé stessa una capacità di recupero incredibile per superare il trauma.
  • L'insistenza nel negare ciò che è evidentemente accaduto è un denominatore comune con le esperienze di altre donne e mie amiche. Oppure, limitarsi semplicemente a fingere che quanto è di fatto successo non sia in realtà mai avvenuto.
  • Quando avevo circa 22 o 23 anni sono stata violentata. Ero del tutto sola. Mi sentivo completamente abbandonata. In effetti, mi sentivo così sperduta da decidere di fare un test di gravidanza in un bagno pubblico del centro di Manhattan. Mentre ero seduta lì ad aspettare il risultato, l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era: "Grazie a Dio ho almeno una scelta".
  • Se la stragrande maggioranza delle aggressioni sessuali avviene da parte di una persona conosciuta, l'ultima cosa che vorresti fare è vederla finire in prigione.
  • In generale, il problema è la mancanza di volontà politica e il fatto che la violenza sessuale non è considerata un atto criminale come gli altri. C'è sempre un crimine più importante, per il quale la condanna è più certa. Poiché i processi sono costosi, solo alcuni reati vengono perseguiti. È una questione di scelte, quindi, e la mancanza di volontà politica porta a decisioni che permettono agli autori di violenza sessuale di farla franca più facilmente. E l'impunità permette che continuino a utilizzare simili armi in futuro.
  • La violenza sessuale è una delle armi più antiche del mondo perché è economica, efficace, ha un impatto transgenerazionale e non richiede logistica, manutenzione tecnica o aggiornamento.
  • La violenza sessuale traumatizza e spezza famiglie e intere comunità per generazioni, cambiando la struttura demografica di un territorio.
  • Nel dibattito pubblico sulla violenza sessuale riecheggiano ancora vecchi concetti secondo cui sarebbe in qualche modo connaturata alle pulsioni sessuali maschili e, in quanto tale, incontrollabile. Non è così: gli atti si verificano quando chi li commette arriva a credere di non esserne penalmente responsabile.
  1. Giovani effeminati, omosessuali.

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