Giuseppe Antonini (medico)

psichiatra italiano (1864-1938)

Giuseppe Antonini (1864 – 1938), psichiatra italiano.

Giuseppe Antonini

I precursori di C. Lombroso modifica

  • Il delitto è un fenomeno naturale; non solo nelle società umane, ma negli animali, nelle piante, nel mondo fisico si trovano gli equivalenti del delitto e della pena. (cap. I, p. 6)
  • [...] i ladri hanno mobilissima la mimica facciale, l'occhio piccolo, errante, mobile, obliquo spesso, folto e ravvicinato il sopracciglio, naso torto e camuso, scarsa barba, fronte quasi sempre piccola e sfuggente. (cap. I, p. 17)
  • Comune cogli stupratori il padiglione dell'orecchio inserito ad ansa.
    Negli stupratori quasi sempre l'occhio scintillante, fisonomia delicata, fuori che nella mandibola, labbra e palpebre tumide, eleganza femminile nei capelli che sono intrecciati nei cinedi[1]. (cap. I, pp. 17-18)
  • Gli omicidi hanno sguardo freddo, immobile, l'occhio sanguigno, naso sovente aquilino, adunco, sempre voluminoso, robuste mandibole, larghi zigomi, crespi e abbondanti i neri capelli, frequente e scarsa barba, denti canini sviluppatissimi, labbra sottili, nistagmo[2] e tic unilaterali del volto, che dànno espressione di sogghigno e minaccia. (cap. I, p. 18)
  • I truffatori e falsari hanno cute pallida, occhi piccoli, fissi a terra, naso torto, spesso lungo, peso elevato. (cap. I, p. 18)
  • Il colore e la quantità dei capelli vennero presi in considerazione da parecchi seguaci della Scuola Antropologica che trovarono una predominanza di capelli neri nei delinquenti, e ne studiarono il modo di inserzione, la scarsità della barba, la direzione dei peli, la qualità, se stesi, ondati, riuniti, lanosi, crespi; la canizie precoce e rapida, la calvizie, ecc. (cap. III, p. 72)

La psichiatria e la guerra modifica

Incipit modifica

Quando per la tragedia di Serajevo sulla fine del giugno 1914 un brivido di orrore percorse l'Europa, perchè si comprese che la guerra di Vienna era voluta da Berlino a provocare il conflitto anglo-germanico latente da anni, e sul mondo si è scatenata la più spaventosa bufera di sterminio e di morte che abbia devastata l'umanità, vi furono alcuni psichiatri che portarono subito la loro indagine a ricercare quali fossero le note degenerative antropologiche e psichiche dei due fatali imperatori, responsabili, a loro avviso, di aver trascinato i popoli alla guerra, spinti ed eccitati da sentimenti e da propositi pazzeschi. Ma altri alienisti tosto insorsero a dimostrare che Guglielmo II e Francesco Giuseppe con tutte le loro anomalie e deficienze non avrebbero potuto determinare il conflitto, se questi difetti personali non avessero trovato un'eco nei più intimi sentimenti dell'anima tedesca; e sorse allora lo studio della psicologia di questo popolo, così poco, parzialmente e male, conosciuto prima d'ora, nelle sue caratteristiche intime, e nelle teorie che lo dominano e l'informano, e se n'ebbe una fioritura copiosa sulla psicologia collettiva e sociale dei popoli belligeranti.

Citazioni modifica

  • Di Francesco Giuseppe, di questo lugubre imperatore degli impiccati, abbiamo una lunga serie di antenati discendenti e collaterali degenerati, criminali e pazzi, a convalidare la insensibilità morale che gli ha fatto attraversare le più tremende catastrofi, che hanno fulminato il suo impero e la sua famiglia in una disvulnerabilità fisica che gli ha concesso di raggiungere quella tarda età per cui poté anche in questi ultimi anni dell'immane guerra aggiungere, con nuove impiccagioni di martiri, altre corde alla trama orrenda di sua vita longeva. (p. 7)
  • [Francesco Giuseppe I d'Austria] Questo coronato assunto al trono nell'anno della riscossa dei popoli oppressi[3] che ha soffocato nel sangue, muore nella serenità incosciente che nemmeno l'inevitabile smembramento del multiforme Impero ha potuto turbare. (p. 7)
  • [Francesco Giuseppe I d'Austria] Intellettualmente men che mediocre, ebbe fronte depressa, capacità cranica di volume inferiore alla media, progenetismo, labbra cadente e mascellare sfuggente. Le ragioni di sicurezza dello Stato, il diritto di difesa delle istituzioni politiche e la necessità di mantenere l'occupazione in terra di conquista, si comprende, possano pur troppo determinare un regnante ad applicare la legge, anche nelle sue più gravi sanzioni penali, anche colla pena di morte; ma nell'Austria di Francesco Giuseppe l'istituzione della forca pei reati politici fu davvero istrumento di governo e di vendetta feroce. (p. 7)
  • Il kaiser germanico [Guglielmo II di Germania], a detta del Neipp[4], porta in sé evidenti le stimmate della degenerazione fisica congenita e ne ha molti segni esterni: un braccio è atrofizzato, inetto a molti usi, tanto ch'egli adopera ordinariamente una posata speciale colla quale servirsi di una sola mano; un orecchio fu affetto da cronica otorrea purulenta; soffre di fetida traspirazione ai piedi; soffre, e lo leggemmo sui primordi della guerra, ed ora si rinnovano le notizie nei quotidiani, di terribili mali di capo e d'insonnia. L'eredità patologica gravita su di lui colla misteriosa malattia della laringe che trasse a morte il padre Federico III. Da parte dei suoi antenati è un erede psicopatico e il Neipp appoggia l'ipotesi che da parte del padre sia un eredo-sifilitico. (pp. 8-9)
  • Intellettualmente fu già da tempo Guglielmo II caratterizzato da Lombroso, il fondatore dell'antropologia criminale, per un mattoide. Il mattoide è sostanzialmente un deficiente colla livrea del genio. Posto in altre condizioni Guglielmo II avrebbe potuto dar luogo ad un bellissimo esemplare di quei grafomani che sono la disperazione delle redazioni dei giornali, perché sitibondi di réclame e di vanità. (p. 9)
  • [Guglielmo II] Mendace e ipocrita, sotto il manto di un ostentato puritanismo e di una religiosità megalomaniaca[5], eccitava i Boeri contro l'Inghilterra mentre inviava alla regina Vittoria un piano per il loro esterminio; si fa paladino di una crociata morale contro il romanzo francese e contro la stessa letteratura dei realisti tedeschi, e parla del suo vecchio Dio come di un addetto subalterno a favorire il suo militarismo. (p. 9)
  • [Guglielmo II] Ha pose da commediante, bruschi cambiamenti, inscenamenti teatrali, iniziative, progetti: la colazione di Parigi e il trionfo di Bagdad; una smania di parlare ovunque e a tutti, un vero logorroico. Ama i simboli, possiede un guardaroba di oltre quattrocento uniformi che cambia ad ogni occasione, vuol essere come Nerone nel Circo adulato e ammirato come musico, come pittore, artista, enciclopedico; collezionismo, esibizionismo, mascheramenti paranoidi, deprecazioni e genuflessioni mistiche, attività ipomaniaca e logorroica. (pp. 9-10)
  • A mio avviso, e l'ho proclamato prima della nostra entrata in guerra, tutti i tedeschi dall'ultimo straccione al Kaiser hanno una meravigliosa e spaventevole uniformità e solidarietà di pensiero e di sentimento ed una volontà sola: dominare colla forza, non riconoscere diritti negli altri, affermarsi padroni con brutalità dopo aver con l'inganno simulata amicizia, credersi depositari unici e privilegiati di progresso e di civiltà; posseduti da un delirio di fasto e di grandezza che li ha resi ciechi per la valutazione delle forze morali e sentimentali degli altri popoli, il che ha fatto loro commettere l'errore di credere nobilitato dal fine ogni più nefando mezzo atto a conseguire il loro pazzesco sogno di imperialismo. (p. 14)

Note modifica

  1. Giovani effeminati, omosessuali.
  2. Movimento oscillante, ritmico e involontario dei bulbi oculari.
  3. Il 1848, anno della primavera dei popoli.
  4. Alienista svizzero, direttore del manicomio di Ginevra.
  5. Nel testo "megalomanica".

Bibliografia modifica

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