Rivalità Borg-McEnroe

Citazioni sulla rivalità tra Borg e McEnroe.

John McEnroe John McEnroe
John McEnroe
Björn Borg

Citazioni modifica

  • Borg-McEnroe non è una rivalità. È La rivalità. E non solo nel tennis, non solo nello sport, ma nell'ideale confronto, in assoluto, fra due opposti. Il bianco e il nero, Il buono e il cattivo. Pochi esseri umani sono stati così differenti nell'aspetto e nei comportamento, come il biondo svedese di ghiaccio e l'incontrollabile americano riccioluto. Se poi ci aggiungi che sono stati due campioni e sono entrati in rotta di collisione sullo scenario più famoso ed importante, il Centre Court di Wimbledon, e in due finali consecutive, ecco che gli ingredienti della sfida diventano imbattibili. [...] Lo stile Bjorn era freddo (all'apparenza) e diligentissimo, John era vulcanico e maleducato. Borg fece esplodere la popolarità del tennis come una rock-star: coi capelli lunghi da vikingo, la passata, le magliette Fila con le righine verticali, era assediato dalle adolescenti e dagli sponsor, e diventò il primo cliente del colosso dei manager sportivi, la Img; McEnroe sfoderava un marchio storico – peraltro italianissimo, Tacchini –, ma era soprattutto Genius, cioè genio e sregolatezza, l'idolo dei contestatori, la bomba ad orologeria, il Pierino, che molti odiavano e che moltissimi adoravano. Insieme, Ice-Borg e SuperMac, così diversi, ma così intimamente legati e persino amici, hanno fatto esplodere la popolarità del tennis. Che, da sport paludato e d'elite. è diventato sport mondiale, veicolo di costume ed ha invaso la tv. (Vincenzo Martucci)
  • Io forse ero appena un po' più calmo. Veniamo da due culture diverse, ma in realtà eravamo più simili di quanto sembrava: tutti due detestavamo perdere e volevamo essere i migliori del mondo. (Björn Borg)
  • [Sulla finale di Wimbledon 1980] Sono stato tre ore e cinquantatré minuti senza fare la pipì. Non solo per questo, la finale mi è parsa indimenticabile. Prima di andar sotto, quella testa rossa e dura di Mac ha salvato qualcosa come sette match point. Prima di difendere in quel modo orgoglioso una sconfitta quasi sicura, aveva condotto il match per circa un'ora e dieci minuti, facendo apparire Borg goffo, inadeguato all'erba, a tratti impaurito. (Gianni Clerici)

Borg McEnroe modifica

  • – È la rivalità perfetta, uno gioca da fondo campo, l'altro invece va sempre a rete.
    – Uno è calmo e misurato mentre l'altro...
    – Sangue freddo nordico contro l'impertinenza newyorkese.
    – L'uomo di ghiaccio contro il super monello.
  • La rivalità tra Björn e John ha cambiato il mondo del tennis per sempre ed ha cambiato entrambi questi due giocatori.
  • McEnroe ha più talento ma giocare con Borg è come farsi prendere a martellate. E se Borg è un martello pneumatico, McEnroe invece è una lama affilata: un taglio qui, un taglio là e all'improvviso sei ricoperto di sangue. Anche se le ferite non sono tanto profonde, alla fine... muori dissanguato. (Arthur Ashe)
  • Quello a cui stiamo assistendo è qualcosa di unico. I tennisti sono delle rockstar. I giornali scandalistici ci stanno andando a nozze con te. Questa rivalità tra John e Borg spinge le persone a chiedersi: "chi sono io? Il gentiluomo o il ribelle?"

Emanuela Audisio modifica

  • [Sulla finale di Wimbledon 1980] Borg con la sua riservatezza e determinazione ricordava quello che il paese desiderava essere, McEnroe con la sua inquietudine e paranoia lo teneva fermo a quello che era. Così il 5 luglio dell'80 si giocò la finale. Tutti ricordano l'eccitazione: non era solo tennis, era qualcosa di più profondo. Nelson Mandela riuscì a convincere le sue guardie a Robben Island a procurargli una radio in modo da poter ascoltare la cronaca, Andy Warhol si alzò presto nella casa di sua madre, sulla 66esima, per non perdersi la diretta.
  • [Sulla finale di Wimbledon 1980] Fino a quel momento il tennis era stato un gioco: obbedienza, tradizione, aristocrazia. Roba seria, da adulti, protestare non era elegante. Borg era imperturbabile, Buster Keaton con la racchetta. Ci teneva alle abitudini. Alloggiava sempre allo stesso albergo, ogni sera regolava il condizionatore su 12 gradi, dormiva nudo e senza lenzuola. Le sue pulsazioni al risveglio non superavano mai i 50 battiti al minuto. Credeva che un qualsiasi cambiamento avrebbe alterato il suo equilibrio. Anche il borsone veniva preparato con maniacalità: le magliette, la fascia per capelli, i calzini.
  • Lo svedese era ordinato, dentro e fuori. McEnroe era l'opposto: incapace di far tacere le voci nella sua testa. Forse Borg meditava prima di colpire la palla, McEnroe invece pensava mentre la colpiva.

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