Pandemia di COVID-19 in Italia
pandemia virale in Italia
Citazioni sulla pandemia di COVID-19 in Italia.
Citazioni
modifica- Bisogna far lavorare i medici, rispettare le leggi. Ascoltare chi sa e far tacere chi non sa. Ma se io non posso, direttamente cambiare le cose, ecco perché mi lascio come cullare dalle ore. Sento passare le giornate. Sto fermo. Come poi dovrebbero fare tutti. Ed è come vivessi una lunga avventura. [...] Non so che accadrà, non posso far altro che ascoltare in silenzio. Come se stessi guardando un film. Di più: come se ci stessi proprio dentro. Un film comunque molto interessante, perché riguarda la morte, il rapporto che abbiamo con lei, la vita, la possibile rinascita, il dolore e altre questioni molto importanti. (Joseph Zoderer)
- Che l'emergenza non sia sic et simpliciter un'emergenza, ma un puntuale e strutturato metodo di governo affiora, oltretutto, da questo: la linea rigorosa di distanziamento, quarantene, lockdown, tracciamento doveva essere temporanea, doveva durare al massimo – era marzo 2020 – qualche settimana. Ma già l'abbiamo obliato e abbiamo ormai appreso a convivere con l'emergenza e con le misure connesse, come se fosse già, di fatto, la nuova normalità, il new normal. (Diego Fusaro)
- Ci sono stati due errori gravi e ripetuti nella gestione italiana della pandemia: la mancanza di una comunicazione scientifica governativa e l’aver abdicato al criterio di età e di fragilità nella campagna vaccinale. (Silvio Garattini)
- Dobbiamo pensare a che cosa vogliamo lasciare in eredità alle generazioni future in un mondo dove la nostra stessa storia ci ha insegnato che c’è un tempo per chiedere aiuto e un tempo per darlo. Come potevamo dimenticare che cosa ha fatto l’Italia per noi salvandoci in tempi bui e dolorosi, guardando come l’Italia stessa bruciava di dolore e non riusciva a respirare sotto la tremenda pressione del virus? Sicuramente i nostri 30 medici e infermieri non bastavano per niente a spegnere tutti i focolai che coprivano il vostro paese, ma abbiamo voluto essere al vostro fianco, far parte del vostro enorme sforzo per riuscirci, e mostrare la nostra solidarietà e gratitudine non solo con le parole. (Edi Rama)
- Durante la pandemia, grazie alla passione e all'impegno di migliaia di docenti, l'insegnamento a distanza ha consentito a tantissimi bambini e ragazzi di tenere almeno un filo con la didattica attraverso lezioni seguite attraverso uno schermo, e però nel nostro Paese 470 mila bambini e ragazzi, dai 6 ai 18 anni, in casa non hanno un tablet, non hanno un computer, non hanno un iPhone, non hanno una rete Wi-Fi. Per loro, per questo mezzo milione di ragazzi italiani, la didattica a distanza somiglia alla vita su Marte: forse esiste, ma non l'hanno mai incontrata. (Gianni Cuperlo)
- È vero che tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere e anche paesi ricchissimi hanno girato la schiena agli altri, ma forse esattamente perché noi non siamo ricchi, e neanche privi di memoria, non ci possiamo permettere di non dimostrare all'Italia che gli albanesi e l'Albania non abbandonano mai l'amico in difficoltà. (Edi Rama)
- Ho girato il mondo ma credo che soltanto in Italia poteva venire un'idea come questa: suonare dai balconi, aprire le finestre e intonare una canzone durante la crisi del Coronavirus. (Renzo Arbore)
- Il coronavirus ora è in Italia e ci è arrivato con un individuo proveniente dalla Cina che, praticamente asintomatico, ha infettato un italiano che poi ha contagiato altre persone. A questo punto, però, bisogna evitare altre due cose. [...] La sopravvalutazione e la sottovalutazione del virus. Sopravvalutarlo può creare forti disagi nella vita dei cittadini. Guai però a sottovalutarlo: perché si può morire. (Roberto Burioni)
- L'impressione che si ha è che la popolazione italiana abbia una certa fiducia nel Governo di Roma e in quelli regionali per il rigore con cui è stata affrontata questa emergenza. In Inghilterra questa fiducia non c’è. Il numero dei pazienti negli ospedali cresce molto rapidamente e ciò che preoccupa molto è anche la reazione sociale che sta montando. (Bill Emmott)
- L'Italia, colpita duramente dal'’epidemia, sta ricevendo aiuti medici dalla Cina, dalla Russia e persino da Cuba, rivelando l'incapacità dell'Europa di assistere il governo italiano. Tutto questo, inevitabilmente, lascerà tracce durature. (Pierre Haski)
- L'Italia sembra Copacabana, dove in ogni palazzo c'è un anziano o una coppia di vecchietti. Per questo sono molto fragili e muore tanta gente. Hanno altre malattie, ma dicono che muoiano per Coronavirus. (Jair Bolsonaro)
- La Costituzione continua a essere una bussola fondamentale: libertà, eguaglianza, solidarietà. Nei giorni della pandemia l’Italia è rimasta in piedi grazie alla dedizione di tante persone che non godono della luce pubblica: medici, infermieri, anche i tanti lavoratori che hanno messo a rischio la vita per la nostra sicurezza. (Maria Lisa Cinciari Rodano)
- La previsione che faccio è semplice e lineare. Nell'ottobre del 2021, saremo di nuovo in "zona rossa", con lockdown mirati e diffusi. Proprio come nell'ottobre del 2020, a conferma dell'andamento a yoyo di quest'emergenza usata come metodo di governo delle cose e delle persone. Come sempre, il ritorno alla "fase 1" sarà giustificato addossando la colpa ai cittadini: nell'autunno 2020, furono accusati per via dell'estate disinibita e poco responsabile; nell'autunno 2021, saranno i non vaccinati il nuovo capro espiatorio. (Diego Fusaro)
- Mancavano tre ore alle sei, quando la protezione civile avrebbe comunicato il bollettino giornaliero sui dati del contagio. Una contabilità macabra, numeri senz'anima che rendicontavano una strage di uomini e donne, per gran parte anziani e fragili, a cui non era neppure concesso il conforto di morire vicino ai propri cari. E, siccome medici e infermieri erano costretti proteggere il volto con mascherine e visiere – già troppi di loro avevano contratto il virus, si erano ammalati ed erano morti – ai pazienti in fin di vita non era neppure accordata la consolazione d'un sorriso umano. Fra i tanti orrori della pandemia, questo mi sembrava il più atroce. (Bruno Morchio)
- Noi attori, danzatori, cantanti ad esempio, noi con l'aria lavoriamo. Mica creiamo un'acconciatura o un ponte, niente di materiale, noi giochiamo con le vostre emozioni, che sono fatte di aria. E poi noi col respiro lavoriamo, quello cambia a seconda di quello che il personaggio provi e decide cosa il corpo fa, come la voce esce. Se è malato il respiro siamo finiti, non possiamo lavorare, non possiamo vivere e abbiamo bisogno di sostegno. Perché non mangiamo aria. Io delle volte penso davvero che il governo ci veda come sempre dietro ad uno schermo, come dentro il mondo fantastico del palcoscenico, come fossimo di un altro pianeta, come fossimo fatti di aria... come fossimo trasparenti, ecco. Noi avevamo già pochi diritti prima, figuriamoci in una situazione di emergenza, i pochi di noi che sono riusciti ad avere i 600 euro devono ringraziare la Madonna e farseli bastare. Siamo stati i primi a chiudere e noi dello spettacolo dal vivo saremo gli ultimi ad aprire. Capito sì? Eppure siamo il fertilizzante delle vostre emozioni. Pensate solo ai concerti belli, agli spettacoli a teatro belli, agli spettacoli di danza belli, pensate a cosa vi capita quando siete lì! Ché io mica parlo di cultura, parlo di stimolare l'intelligenza emotiva, perché ci serve e ci servirà come il pane per andare avanti in questa storia di fantascienza che stiamo attraversando. La cosa buona è che si sta scrivendo tanto. Speriamo di dar voce a quelle parole il più presto possibile! (Maria Sole Mansutti)
- Per chi non lo ricordasse, anche se è tutto sulla stampa, durante la pandemia Conte aveva preso accordi al telefono direttamente con Putin, stranamente senza passare per il Consiglio dei Ministri, per far arrivare in Italia un contingente russo comprendente medici ma soprattutto militari. Dico soprattutto perché si seppe solo dopo che i medici erano solamente circa il trenta percento e che il restante del contingente fosse invece costituito di militari. Conte ha dichiarato che serviva per aiutare l’Italia nel momento più difficile della pandemia. Ma non è ancora chiaro perché allora i russi insistevano cosi tanto per andare, ad esempio, in Puglia dove il virus praticamente non c’era, ma in compenso c’è ad Amendola, in provincia di Foggia, il più grande aeroporto militare d’Italia, dov’è di stanza il 32.mo stormo con le macchine tecnologicamente più avanzate, ovvero gli F-35. (Federica Onori)
- Purtroppo non abbiamo potuto dare subito sepoltura al nostro Dario a causa della disastrosa situazione in cui versavano i servizi cimiteriali di Roma, quando c'era la sindaca Raggi. Ciò mi ha costretto a rendere pubblica una storia privata e dolorosa. L'unico barlume di luce in quei giorni fu che, grazie alla mia denuncia da parlamentare, molte altre famiglie hanno potuto manifestare un'emergenza, con centinaia di bare e urne accatastate nei depositi, che non era dignitosa per nessuno, soprattutto per la capitale d'Italia. Dopo due mesi siamo risusciti a dare degna sepoltura a Dario. (Andrea Romano)
- Sono di un pensiero abbastanza rispettoso nei confronti del vaccino, nella mia famiglia qualcuno se lo è fatto, però io non sono per l’obbligo. Se una persona non si sente di iniettarsi qualcosa che non è ancora stato sperimentato, ha diritto a non farlo. (Nicolai Lilin)
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- Come vivo queste giornate da lombardo? Male, sono preoccupato, addolorato e angosciato come tutte le persone consapevoli della gravità della situazione. Ho negli occhi l'immagine dei camion militari che sfilano per le strade di Bergamo e degli ammalati e dei deceduti trasportati in altre città.
- Il sacrificio non è stare in casa, il primo sacrificio è quello di medici, infermieri, personale sanitario che rischiano ogni giorno la propria vita per salvare quella degli altri. È sacrificio quello dei lavoratori che svolgono servizi essenziali, soprattutto di quelli che sono a contato con il pubblico e sono esposti al contagio. Tutte queste persone sono sicuro che rimarrebbero a casa volentieri se soltanto lo potessero fare. Anche per questo, abbiamo tutti il dovere di fare la nostra parte rispettando con la massimo disciplina le disposizioni delle autorità perché la nostra vita e quella degli altri è il bene più prezioso e non possiamo metterla in pericolo per capriccio.
- Le prime vittime di questa crisi sono tutti coloro che hanno perso o che possono perdere il lavoro: gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani, le partite Iva, i lavoratori a contratto che si sono ritrovati di colpo privi di un reddito. E poi gli anziani che vivono da soli, che sono spaventati da quello che sta succedendo, poco abituati a usare le nuove tecnologie, con i figli lontani.
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- C'è una stagione nella quale noi avremo centinaia di ragazzi che si laureano. Mi arrivano notizie che qualcuno vorrebbe preparare la festa di laurea. Mandiamo i carabinieri, ma li mandiamo con i lanciafiamme... ma una festa di laurea, ma fatela fra due mesi, tre mesi, quattro mesi... è incredibile.
- Che dovremmo fare in Italia? Seguire la strada del Brasile? Avere i morti a centinaia? Che dobbiamo fare per evitare la chiusura dell'economia del nostro Paese? Salvini non fa testo, ma anche una persona gradevole come l'onorevole Meloni continua a ripetere cose che sono di una banalità insopportabile. Lisciano il pelo a chi non vuole fare nulla. Salviamo tutti così per magia? La vita e il mondo non funzionano così e meno che mai quando parliamo di una epidemia maledettamente complicata e aggressiva.
- Due gioielli politici si sono opposti con tutte le forze al green pass: Salvini e Meloni. Da tutte le cose che ho sentito da loro, io non ho ancora capito qual è la loro proposta. Questi sono due esponenti politici che si sono opposti al lockdown quando avevamo migliaia di ricoverati e di morti. Hanno organizzato cortei con persone senza mascherina a Roma. Hanno detto no a ogni decisione di contenimento. Se avessimo seguito questi due signori, oggi l’Italia sarebbe in ginocchio. Se fosse stato per loro, noi oggi avremmo le scuole prive delle norme minime di sicurezza e gli ospedali in condizioni di totale pericolo per chi si va a ricoverare.
- [A Matteo Salvini e Giorgia Meloni] Avreste mantenuto gli ospedali in condizioni di insicurezza? Avreste voluto le scuole col personale non vaccinato? E quando si sono chiusi i reparti ospedalieri per accogliere i malati di covid e quindi non si sono fatti interventi per gli altri malati, allora il problema della libertà di cura sottratta ad altri pazienti non covid non esisteva? Bene, ora forse abbiamo alle spalle tutte queste chiacchiere al vento e tutte queste prove di irresponsabilità.
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- L'Italia non ha nessuna colpa. E anche altri Paesi si sono poi ritrovati nelle stesse condizioni. L'Italia non ha fatto nulla di male, e dunque non deve essere accusata di nulla. È stata solo sfortunata ad aver registrato, nella fase iniziale della pandemia, un numero così alto di contagi che in poco tempo si sono diffusi in tutto il Paese, rendendone difficile il contenimento. (1 aprile 2020)
- Ho percepito bene la gravità della situazione in Italia. Il sistema sanitario, in alcuni luoghi, è stato messo a dura prova, soprattutto dove le persone che necessitavano di ventilatori non hanno potuto averli. Questo è stato davvero scoraggiante per i medici, per le infermiere e per gli operatori sanitari. Il Nord dell'Italia ha sofferto terribilmente ed è paragonabile a quanto è accaduto nell'area metropolitana di New York City. (17 luglio 2020)
- Il vostro Paese è stato colpito duramente. E il banco di prova è ora. Man mano che l'economia riparte, bisogna che tutto sia fatto con grande sapienza. Quello che sta succedendo in Spagna, e per molti versi anche in Francia, è molto preoccupante. L'Italia deve fare attenzione. La ripartenza delle attività deve essere cauta e graduale. (19 settembre 2020)
- L'Italia sta andando bene, meglio degli Usa, ora è diventata un esempio per il mondo. [...] Siete diventati un esempio per il mondo così come il lavoro dei vostri medici e di tutto il personale sanitario. [...] L'Italia è stata uno dei Paesi colpiti più severamente dal Covid-19 e dal vostro Paese abbiamo imparato molto, acquisito dati e analisi preziose. (16 settembre 2021)
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- Non tutti i mali vengono per nuocere. Il Coronavirus se dilaga in Africa finalmente sarà possibile in Italia chiudere i porti per motivi sanitari senza scomodare il razzismo. (17 febbraio 2020)
- Da Lombardo devo ammettere che invidio i napoletani che hanno avuto solo il colera, roba piccola in confronto al Corona.[1] (21 febbraio 2020)
- Causa Coronavirus la stretta di mano è abolita. Torniamo al saluto romano. (22 febbraio 2020)
- Il fatto che la Lombardia sia andata in disgrazia per via del coronavirus ha eccitato gli animi di molta gente che è nutrita di invidia e di rabbia nei nostri confronti perché subisce una sorta di complesso d'inferiorità. Io non credo ai complessi d'inferiorità, io credo che i meridionali in molti casi siano inferiori. (22 aprile 2020)
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- Noi in Italia ci siamo fatti dettare l’agenda dal virus e dalle condizioni del sistema sanitario, mettendo in atto misure di 100 anni fa. Come in tutte le epidemie e delle pandemie dove non si hanno metodi medici efficaci, farmaci e vaccini a disposizione, l’unico sistema da usare è quello storico, arcaico, indice di ignoranza che si chiama "quarantena". È la cosa più facile di questo mondo: prendi le persone, le chiudi dentro casa, ne impedisce i contatti e fermi l’epidemia. Ma cosa succede all’economia? Cosa succede quando escono e il virus continua a circolare? Cosa succede nella percezione di chi deve governare e fare in modo che le attività economiche vadano a sostenere il Pil? Cosa succede nella percezione delle persone che non si possono muovere liberamente? (20 maggio 2020)
- Sul Covid quello che è mancato, e che sta mancando, è una comunicazione efficace, non giudicante, che non minacci, che non abbia toni paternalistici, ma che riesca a spiegare e a far leva sul fattore fiducia e competenza. [...] Non capisco perché non abbiano pensato a Piero Angela. (8 febbraio 2021)
- Non si è fatto in Italia dall’inizio della pandemia uno straccio di comunicazione istituzionale e si è lasciato che tutto finisse nei talk show, nella personalizzazione degli scienziati, nella propaganda politica di quello che addirittura voleva fare la manifestazione pro vax. (1 settembre 2021)
- Avremmo dovuto elogiare i cittadini che si vaccinano: la psicologia ti insegna, anche quando educhi qualcuno, se fa bene qualcosa tu lo premi. Perciò dovevamo dirci che stavamo andando bene e di continuare su questo passo, perché è la verità. (1 settembre 2021)
- Cosa è stato e cos'è il COVID? Vorrei provare a ricordarlo con qualche numero: 180.000 sono i nostri connazionali che sono stati portati via - lo ripeto: 180.000 -, come se, improvvisamente, perdessimo intere città, come Modena, Taranto, Reggio Calabria e Reggio Emilia; 6.600.000 sono le vittime in tutto il mondo, più degli abitanti di interi Stati [...]
- [Riferendosi a Matteo Salvini] Mentre migliaia di italiani, in assenza di un vaccino – ripeto: in assenza di un vaccino -, morivano come mosche, c'era chi si divertiva a fare propaganda, a indossare o a non indossare la mascherina, a organizzare manifestazioni di protesta contro le misure sanitarie, ovviamente, senza alcun distanziamento tra un selfie e l'altro, a fare comizi e a stringere mani, mentre dichiarava allegramente di avere la febbre. Ecco, oggi quel qualcuno è diventato pure Ministro.
- Speravamo che, una volta al Governo, la destra avrebbe preso atto della realtà, smettendola di strizzare l'occhio ad apprendisti stregoni e negazionisti di ogni specie. Speravamo che, a campagna elettorale finalmente finita, si sarebbero affidati non ai tarocchi, ma alla scienza, ma così - a quanto pare - non è; anzi, le prime scelte concrete del Governo vanno nella direzione opposta. Ne ricordo alcune: via l'obbligo vaccinale per il personale sanitario; reintegro dei medici no-vax; via le mascherine nelle strutture sanitarie, salvo poi fare marcia indietro grazie a chi vive quotidianamente il dramma del COVID, ovvero le regioni; via il bollettino giornaliero della pandemia e la pubblicazione quotidiana dei dati grezzi e, infine, nessuna parola - ripeto: nessuna parola - sulla strategia che il Governo ha intenzione di portare avanti sulla vaccinazione.
- Due anni fa, quando in Italia era tutto chiuso e i vaccini sembravano davvero un miraggio, morivano di COVID dieci persone ogni milione di abitanti. Oggi, che è tutto aperto, oggi che il distanziamento è un lontano ricordo, oggi che lo smart working è stato, in parte, abbandonato, oggi che le scuole sono finalmente di nuovo in presenza, oggi che le mascherine non sono più presenti nemmeno sui mezzi di trasporto pubblico, abbiamo un morto di COVID ogni dieci milioni di abitanti. Perché? Non per opera di qualche congiunzione astrale favorevole o perché il COVID sia improvvisamente scomparso, ma grazie alla scienza, grazie ai vaccini, grazie a quell'85,82 per cento di italiani che responsabilmente ha parzialmente protetto se stesso, la comunità e i medici.
- [...] abbiamo superato un periodo tragico dal punto di vista sanitario, sociale ed economico e lo abbiamo fatto, sì, grazie alla scienza, ai vaccini, ai medici, agli operatori sanitari, agli amministratori locali, al terzo settore e ai tanti presidi di prossimità e volontariato che si sono attivati, ma soprattutto lo abbiamo fatto e lo abbiamo superato quel tragico periodo grazie allo spirito di comunità e fratellanza degli italiani e delle italiane.
- Probabilmente c'è stato fino ad oggi un approccio ideologico alla gestione della pandemia da coronavirus.
- Poi, circa i risultati in Italia, io registro che per larga parte della pandemia l'Italia è stata prima per mortalità, terza per letalità, quindi questi grandi risultati non li vedo raggiunti.
- [Alla affermazione che senza vaccini la pandemia di Covid-19 avrebbe avuto conseguenze più gravi] Questo lo dice lei, non abbiamo l'onere della prova inversa, ma io non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini.
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- Il Nord Italia è ricco di risorse mediche, strutture e personale. Non è l'Africa. Mi ha sorpreso... Temo sia stata sfortuna. (4 aprile 2020)
- So soltanto che si dice abbia contribuito una partita della vostra squadra di calcio, che c’è stata una sottovalutazione iniziale e una certa riluttanza a chiudere le aziende. Purtroppo non posso spostarmi ma mi piacerebbe investigare meglio su ciò che è successo, in Cina come a Bergamo. (6 ottobre 2020)
- L'Italia ha un buon Sistema sanitario, il vostro governo si è comportato certamente meglio del nostro di fronte all’emergenza. (6 ottobre 2020)
- Probabilmente il virus è arrivato dalla Cina attraverso qualche aeroporto lombardo e ha circolato diverse settimane prima che fosse lanciato l'allarme. Potrebbe esserci stato qualche 'super-untore' – è un'ipotesi che sto studiando a livello mondiale – in grado di contagiare molto più del normale. Davvero, però, ancora non sappiamo esattamente cosa sia successo, neppure gli scienziati lo hanno capito. (6 ottobre 2020)
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- Serve mettere in sicurezza il Paese estendendo le misure di emergenza sanitaria della cosiddetta 'zona rossa' a tutto il territorio nazionale, la salute degli italiani viene prima di tutto. (9 marzo 2020)
- Amici, esco preoccupato dall'incontro col governo. Abbiamo portato al tavolo le richieste di famiglie, lavoratori e imprese, che chiedono misure forti, drastiche, subito: chiudere tutto adesso per ripartire sani. La risposta è stata "no". (10 marzo 2020)
- Perché dovrebbe esserci una seconda ondata? In Italia ormai tre quarti del Paese sono esenti da contagi e da ricoveri, gli italiani hanno dimostrato enorme buonsenso in questi mesi ma mi sembra che ormai siano tanti i medici che stanno dicendo che il virus adesso fortunatamente ha una diffusione e soprattutto una gravità nei nuovi casi assolutamente inferiore rispetto a qualche mese fa. (25 giugno 2020)
- Portiamo Conte e i suoi al Tribunale internazionale perché hanno sequestrato mezza Italia. (7 agosto 2020)
- Che cosa è stato fatto in questi sei mesi per prevenire la seconda ondata? Quanti autobus sono stati comprati per evitare che i nostri figli siano come carne da macello per andare a scuola la mattina? Quanti ospedali nuovi? Quante terapie intensive? Quanta prevenzione? Non vorrei che qualcuno in questi mesi si fosse seduto sperando che il buon Dio ce la mandasse buona. (16 ottobre 2020)
- In questi anni abbiamo fatto scelte anche difficili ma sempre seguendo due principi fondamentali: il primato del diritto alla Salute, anche sugli altri interessi in campo, e la centralità dell'evidenza scientifica. Con questi due fari è evidente che la nostra strategia sia stata quella di puntare con forza su vaccini.
- [Sul vaccino per il COVID-19] Secondo l'Istituto superiore di sanità ha salvato la vita ad almeno 150 mila persone nel nostro Paese. Questo è il dato fondamentale, la verità.
- La campagna di vaccinazione, lo voglio ribadire, non è patrimonio di Speranza, di Figliuolo o di Draghi ma del Paese. È grazie a quella se adesso stiamo tutti meglio e l'Italia è più forte.
Citazioni in ordine temporale.
- Il coronavirus ha diviso l'opinione pubblica italiana secondo linee preesistenti e prevedibili. I sovranisti amplificano il pericolo e danno la caccia all'untore cinese, i populisti alimentano complottismi e sfiducia nelle autorità, i liberal dicono che l'influenza stagionale fa più vittime e vanno a pranzo al ristorante cinese. E poi ci sono le prese di posizione assunte per reagire ad altre prese di posizione, come quelli che deridono le mascherine perché se le mettono i parlamentari di destra. Finora non abbiamo quasi mai parlato della malattia, abbiamo parlato solo della sua percezione.
- L'associazione del virus all'"untore" asiatico ha portato alla tranquillizzante logica dell'isolamento: chiudiamo i voli con la Cina e il virus non atterrerà in Italia. Il "paziente 1" di Codogno mostrava sintomi associabili al coronavirus, ma era italiano, come probabilmente anche l'ignoto per ora "paziente 0", ed è stato rimandato a casa, dopo aver infettato mezzo pronto soccorso. Probabilmente è stato un caso sfortunato, che poteva accadere a Cosenza o a Cortona quanto a Codogno, ma il fatto che sia successo proprio nella provincia del Nord, quella operosa, benestante, organizzata e tradizionalista, colpisce pesantemente la narrativa del sovranismo italiano che la vede come il cuore e il modello del Paese, un luogo dove rifugiarsi dalla depravazione della globalizzazione.
- La quarantena 4.0 ha fatto fare all'Italia in dieci giorni quello che non si era riuscito a fare in dieci anni. Il futuro viene testato direttamente in beta-versione. Il tabù sul lavoro a distanza, imposto da dei datori di lavori convinti che il lavoro a casa equivale a non fare nulla, è stato ucciso dal coronavirus.
- Da un popolo di Fantozzi, avvitati alla scrivania e sommersi da montagne di carte e timbri, siamo diventati smart come californiani. Abbiamo scoperto i vantaggi di un'organizzazione flessibile, e ci siamo anche resi conto di quanto tempo perdevano in pause caffè con pettegolezzo davanti alla macchinetta, in riunioni spesso inutili, e ovviamente nel tragitto per raggiungere la sede di lavoro e tornare indietro. Il problema è che il nostro sistema resta fantozziano.
- I settori che rimangono offline sono numerosissimi, e ogni giorno vanno a lavorare – e a rischiare il contagio – migliaia di operai, agricoltori, artigiani, meccanici, addetti ai trasporti, assicuratori, bancari, idraulici ed elettricisti, netturbini, conducenti di mezzi pubblici, addetti di lavanderie e imprese di pulizia, badanti, muratori e imbianchini. Applaudiamo dai balconi i medici (meriterebbero che ci mettessimo in ginocchio), ma come sempre ci dimentichiamo di loro, quando non li insultiamo vedendoli per strada.
Note
modifica- ↑ I primi casi dell'epidemia in Italia sono stati registrati infatti in Lombardia. Cfr. Milano, accertati i primi tre casi di coronavirus: un 38enne italiano è ricoverato a Codogno, MilanoToday.it, 21 febbraio 2020.
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