Mortalità
Citazioni sulla mortalità, intesa come condizione dell'essere mortali.
- Cos'è un presagio di morte se non la visione della nostra mortalità? (X-Files)
- Da quel fatale giorno in cui fetidi pezzi di melma fuoriuscirono dalle acque ed urlarono alle fredde stelle: "io sono l'uomo" il nostro grande terrore è stato sempre la conoscenza della nostra mortalità, da stanotte lanceremo il guanto della scienza contro lo spaventoso volto della morte stessa, stanotte noi ascenderemo nell'alto dei cieli, sfideremo il terremoto, comanderemo il tuono, e penetreremo fino nel grembo dell'impervia natura che ci circonda! (Frankenstein Junior)
- È la mortalità che ci definisce, Soran, fa parte della verità della nostra esistenza. (Generazioni)
- E per un istante raggiunsi l'estasi che avevo sempre desiderato conoscere: consisteva nell'entrare di netto nelle ombre eterne superando il tempo cronologico e nell'osservare stupefatto da lontano lo squallore del regno mortale, nella sensazione della morte che mi incalzava spingendomi ad andare avanti, con un fantasma alle spalle che la incalzava a sua volta, e correvo verso un trampolino dal quale si tuffavano gli angeli per lo volare nello spazio sacro del vuoto della non-creazione, nel potente e inconcepibile fulgore che si sprigionava dalla luminosa Essenza della Mente, con gli innumerevoli regni dell'oblio che si aprivano nel magico firmamento del paradiso. (Jack Kerouac)
- Io non so per quale ragione quel meraviglioso desiderio e altri del genere si manifestano pur sempre in una vita nuova, mentre l'esperienza ha dimostrato da un pezzo la futilità loro e il loro pericolo, ma è certo che continuano a manifestarsi per una ragione o un'altra, e ho quasi idea che siano universali, ed eterni, inevitabili di ogni vita che si forma, poi lentamente o rapidamente messi via, secondo i casi, in quanto non ad altro conducono che a dolore, dolore, o alla morte, e mai alla grandezza che pur svegliano dentro e che chiedono, vogliono, forse perché, nella natura delle cose, noi siamo, dopotutto, piccoli e deboli, e troppo facilmente ci adattiamo alla terra, accettiamo le limitazioni della mortalità. (William Saroyan)
- L'arte in sé aiuti l'uomo a riconciliarsi con l'idea della propria mortalità, lo prepara in modo intellettuale e in modo cosciente alla propria fine. (Aleksandr Nikolaevič Sokurov)
- Ma è bello crederlo per un po' nel silenzio pulito del mattino, pensare che l'infanzia ha i propri dolci segreti e conferma la mortalità e che la mortalità definisce coraggio e amore. Pensare che chi ha guardato in avanti deve anche guardare indietro e che ciascuna vita crea la propria imitazione dell'immortalità: una ruota. (Stephen King)
- Mortalità (s.f.). La faccia dell'immortalità che noi conosciamo. (Ambrose Bierce)
- Muoiono le città, muoiono i regni, | copre i fasti e le pompe arena ed erba, | e l'uom d'esser mortal par che si sdegni: | oh nostra mente cupida e superba! (Torquato Tasso)
- Noi tutti tremanti nelle nostre scarpe di mortalità, nati per morire, NATI PER MORIRE potrei scrivere sul muro e su tutti i muri d'America. (Jack Kerouac)
- Non passerà un anno ancora prima che, incontrando pericoli giganteschi - combattendo con le forze del gelo nella loro dimora - io consegni questo corpo, gabbia troppo tenace per un'anima assetata di libertà, agli elementi distruttivi dell'aria e dell'acqua - o, se sopravvivrò, il mio nome sarà registrato come uno dei più famosi tra i figli degli uomini; e, compiuto il mio compito, adotterò un mezzo più risoluto, e, sparpagliando e annientando gli atomi che compongono il mio corpo, darò la libertà alla vita colà imprigionata, e così crudelmente impedita di innalzarsi da questa scura terra a una sfera più congeniale alla sua essenza immortale. (Mary Shelley)
- Non sapevamo che saremmo stati vivi – | né quando – saremo morti – | l'ignoranza è la nostra Corazza – | indossiamo la Mortalità | con leggerezza come una Veste Scelta | finché siamo chiamati a deporla – | dall'intrusione, Dio è svelato – è lo stesso con la Vita. (Emily Dickinson)
- Non si può vivere continuando a meditare sulla propria mortalità. Bisogna dimenticarsela. Sebbene prima o poi il pensiero ritornerà, si deve sempre cercare di scacciarlo via, soffocarlo, altrimenti potrebbe radicarsi nella coscienza e rendere la vita una miseria. Non si può pensare al fatto che si deve morire, altrimenti si impazzisce. C'è solo una cosa che può salvare l'uomo dalla pazzia, ed è l'incertezza. La vita del condannato a morte è diversa da quella di una persona normale solo perché il primo sa con esattezza quando morirà, mentre il secondo ne è totalmente all'oscuro e perciò ha la percezione di poter vivere per sempre, anche se esiste sempre una piccola possibilità che potrebbe finire ucciso il giorno successivo, per una disgrazia. La morte non fa paura di per sé, ciò che si teme è l'attesa. (Dmitrij Gluchovskij)
- Ogni bene dei mortali è mortale. (Metrodoro di Lampsaco (epicureo))
- Ognuno saprà di essere completamente mortale, senza possibilità di resurrezione, e accetterà la morte con orgoglio e tranquillità, come un dio. Nel suo orgoglio egli capirà che non deve lamentarsi se la vita è un attimo, e amerà il proprio fratello senza bisogno di alcuna ricompensa. L'amore colmerà solamente quell'attimo della vita, ma la consapevolezza della sua fugacità basterà da sola a ravvivarne tanto la fiamma, quando invece tale fiamma si disperdeva prima nelle speranze di un amore ultraterreno e infinito. (Fëdor Dostoevskij, I fratelli Karamazov)
- Quando avrai deposto la tua mortalità e ti sarai rivestito dell'immortalità, allora vedrai Dio secondo i tuoi meriti. (Teofilo di Antiochia)
- Scomode verità, mortalità umana, donne con i baffi: tre cose che vorremmo ignorare. (Lie to Me)
- Tale è la vita dei mortali; tale la scena del mondo: usciamo dal nulla per vivere; vissuti torniamo al nulla. Che siamo noi? un sogno instabile, un fantasma che non si può afferrare, il volo di un uccello che passa, il vascello che fugge sul mare senza lasciar traccia; polvere, vapore, rugiada del mattino; fiore oggi sbocciato, domani appassito... (Gregorio Nazianzeno)
- Un giorno c'è la vita. Per esempio, un uomo sano, neanche vecchio, senza trascorsi di malattie. Tutto è com'era prima e come sarà sempre. Passa da un giorno all'altro pensando ai fatti suoi, sognando solo il tempo che ancora gli si prepara. Poi, d'improvviso, capita la morte. Un uomo esala un leggero sospiro, si abbandona sulla sedia, ed è la morte. La sua subitaneità non lascia spazio al pensiero, non dà occasione allo spirito di cercare una parola che possa consolarlo. Restiamo soli con la morte, col dato inoppugnabile della nostra mortalità. La morte dopo lunga malattia possiamo accettarla con rassegnazione. Anche che la morte accidentale si può attribuire al destino. Ma che un uomo muoia senza causa apparente, che muoia solamente perché è uomo, ci spinge così vicino all'invisibile confine tra la vita e la morte da farci domandare su che lato di esso ci troviamo. La vita si fa morte, ed è come se quella morte avesse posseduto questa vita da sempre. Morire senza preavviso. Come dire: la vita si interrompe. E può interrompersi in qualunque momento. (Paul Auster)
- È il suo paradosso quello di poter essere superficiale pur sapendo di essere mortale. Se l'individuo in quanto tale si rassegna a non essere più nulla, perché non dovrebbe accettare anche l'epilogo del processo storico, la fine della specie? Egli tuttavia continua come se niente fosse: nessuno, d'altronde, fa tanti progetti quanti un moribondo.
- Il pensiero della precarietà mi accompagna in ogni circostanza: stamane, imbucando una lettera, mi dicevo che era indirizzata a un mortale.
- Sapere che si è mortali significa in realtà morire due volte, anzi, tutte le volte che si sa di dover morire.
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