Jane Austen

scrittrice britannica (1775-1817)

Jane Austen (1775 – 1817), scrittrice britannica.

Jane Austen

Citazioni di Jane Austen modifica

  • Dio concedimi di essere paziente, Pregate per me Oh Pregate per me.[1]
God grant me patience, Pray for me Oh Pray for me.
  • L'amicizia è certamente un balsamo alle pene dell'amore deluso.[2]
  • La persona, uomo o donna che sia, che non si diverte a leggere un buon romanzo, dev'essere intollerabilmente stupida.[3]
  • Quando una opinione è generale, generalmente è corretta.[4]

Lettere modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • La signora Hall di Sherbourne ha partorito ieri un bambino nato morto, alcune settimane prima del previsto, per via di uno spavento. Io credo che abbia posato gli occhi su suo marito quando meno se l'aspettava.[5]
  • Ho passato il tempo con Catherine in modo molto tranquillo e piacevole. Miss Blachford è abbastanza simpatica; non voglio che la Gente sia troppo simpatica, così posso risparmiarmi dal farmeli piacere troppo.[6]
  • Io sono stata molto contenta di essermi risparmiata il fastidio di vestirmi, andare e sentirmi stanca prima della metà della serata, e così il mio vestito e il mio cappellino sono ancora nuovi.[7]

Ragione e sentimento modifica

Incipit modifica

La famiglia Dashwood si era stabilita nel Sussex da molto tempo; le loro proprietà terriere erano vaste, e al centro sorgeva Norland Park, la residenza in cui per molte generazioni avevano vissuto in modo tanto rispettabile da essersi guadagnati la stima di tutti nei dintorni. L'ultimo proprietario era stato un vecchio scapolo, che aveva raggiunto un'età molto avanzata, e che per molti anni aveva avuto come compagna e direttrice della casa la propria sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, aveva prodotto un gran cambiamento nella sua esistenza; perché, per sopperire alla perdita, aveva invitato e accolto in casa la famiglia del nipote, Henry Dashwood, che era l'erede legittimo della proprietà di Norland e la persona a cui lui intendeva lasciarla alla propria morte.

Citazioni modifica

  • Il colonnello Brandon, l'amico di Sir John, non sembrava, per le sue maniere, adatto ad essergli amico, come lady Middleton non sembrava adatta ad essere sua moglie o la signora Jennings ad essere madre di lady Middleton.
  • Dopo una doverosa resistenza da parte della signora Ferrars, violenta e ferma quanto bastava per salvarla dall'accusa in cui sembrava sempre timorosa d'incorrere – l'accusa di essere troppo amabile – Edward fu ammesso alla sua presenza e solennemente dichiarato di nuovo suo figlio.
  • Che mai avesse fatto Edward per essere privato del diritto del primogenito, era cosa che avrebbe messo in imbarazzo molte persone incaricate di scoprirlo; e scoprire cosa avresse fatto Robert per prendere il suo posto, ne avrebbe imbarazzate molte di più.
  • Nei periodi di letizia, non v'era carattere più allegro del suo, o più ricco di quella fiduciosa attesa della felicità che è la felicità stessa; ma nel dolore era del pari trascinata dall'immaginazione, e non conosceva conforto, come nella gioia non conosceva moderazione. [Jane Austen, Ragione e sentimento, raccolta Rizzoli]

Orgoglio e pregiudizio modifica

Incipit modifica

Isa Maranesi modifica

È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie. E benché poco sia dato sapere delle vere inclinazioni e dei proponimenti di chi per la prima volta venga a trovarsi in un ambiente sconosciuto, accade tuttavia che tale convinzione sia così saldamente radicata nelle menti dei suoi nuovi vicini da indurli a considerarlo fin da quel momento legittimo appannaggio dell'una o dell'altra delle loro figlie.

Giulio Caprin modifica

È una verità universalmente riconosciuta che uno scapolo provvisto di un ingente patrimonio debba essere in cerca di moglie.
Per quanto al suo primo apparire nel vicinato si sappia ben poco dei sentimenti e delle opinioni di quest'uomo, tale verità è così radicata nella mente delle famiglie dei dintorni, da considerarlo legittima proprietà dell'una o dell'altra delle loro figlie. (p. 3)

Citazioni modifica

  • "Ti diverti a torturarmi! Non hai proprio pietà dei miei poveri nervi…" "Ti sbagli della grossa, cara. Ho il massimo rispetto per i tuoi nervi. Sono mie vecchie e care conoscenze. Sono per lo meno vent'anni che te li sento nominare." (Mrs e Mr Bennet; 1975)
  • L'orgoglio [...] è un difetto comune, credo. Anzi, stando a tutto ciò che ho letto, sono convinta che sia comunissimo, che la natura umana vi sia particolarmente incline e che ben pochi non coltivino un certo compiacimento per qualche loro qualità, reale o immaginaria che sia. Vanità e orgoglio sono cose molto diverse, benché le due parole siano spesse usate come sinonimi. Si può essere orgogliosi senza essere vanitosi. L'orgoglio si riferisce più all'opinione che abbiamo di noi stessi, la vanità a quella che si vorrebbe che gli altri avessero di noi. (Mary; 2014, p. 19)
  • Se una donna nasconde i suoi sentimenti con la stessa abilità anche all'uomo che li ha ispirati, può perdere l'occasione di conquistarlo, e sarebbe allora ben magra consolazione sapere che anche il resto del mondo è all'oscuro di tutto. In quasi ogni affetto c'è tanta parte di gratitudine, o di vanità, che non c'è da fidarsi a lasciarlo in balia di se stesso. Tutti possono dare il via liberamente a un sentimento e l'inclinazione verso qualcuno è più che naturale, ma sono pochi coloro che hanno abbastanza cuore da innamorarsi veramente senza alcun incoraggiamento. Nove volte su dieci una donna farebbe meglio a mostrare più simpatia di quella che prova. (Charlotte Lucas; 2014, pp. 20–21)
  • La felicità nel matrimonio è solo questione di fortuna. Che i due si conoscano bene prima e che abbiano caratteri simili in partenza non significa affatto che saranno più felici. Continueranno a essere abbastanza diversi da avere la loro parte di dispiaceri, ed è meglio conoscere il meno possibile i difetti della persona con cui si dovrà passare la vita. (Charlotte Lucas; 2014, p. 22)
  • Vi è un bel detto antico che tutti i presenti sicuramente conoscono: "Conserva il fiato per raffreddare la zuppa". Vuol dire che conserverò il mio per riscaldare il mio canto. (Elizabeth; 2014, p. 24)
  • «Piacevole passatempo per la gioventù, non è vero, signor Darcy? Dopo tutto non c'è niente che valga il ballo. Lo considero uno degli svaghi più raffinati delle società civili».
    «Certamente, signore; e ha anche il merito di essere in voga nelle società meno civili del mondo. Non c'è selvaggio che non sappia ballare.» (2014, pp. 24–25)
  • L'immaginazione di una donna corre sempre: dall'ammirazione passa all'amore, dall'amore al matrimonio, tutto in un istante. (Darcy; 2014, p. 27)
L'immaginazione delle donne è molto rapida: balza in un attimo dall'ammirazione all'amore, dall'amore al matrimonio. (Darcy; 1975)
  • Secondo la mia teoria, se uno scrive lunghe lettere con facilità non può scrivere male. (Caroline Bingley; 2014, p. 47)
Una persona che sa scrivere una lunga lettera con facilità non può scrivere male. (Caroline Bingley; 1975)
  • Niente inganna quanto l'apparenza della modestia. [...] Spesso non è che indifferenza per l'opinione altrui e qualche volta un modo indiretto di vantarsi. (Darcy; 2014, p. 47)
  • La capacità di fare tutto velocemente è sempre molto apprezzata da chi la possiede, spesso non badando affatto all'imperfezione del risultato. (Darcy; 2014, p. 47)
  • È davvero piacevole una serata come questa! Dopo tutto, devo dire che non c'è svago migliore della lettura. Si finisce per stancarsi di tutto, ma mai di un libro. Quando avrò la mia casa, sarò contenta solo se ci sarà una grande biblioteca. (Caroline Bingley; 2014, p. 54)
  • I più saggi e i migliori degli uomini, anzi le più sagge e le migliori delle loro azioni, possono essere messi in ridicolo da chi non abbia nella sua vita scopo migliore che fare dello spirito. (Darcy; 2014, p. 56)
  • Sì, la vanità è senz'altro una debolezza, ma l'orgoglio sarà sempre tenuto sotto controllo da una mente veramente superiore. (Darcy; 2014, p. 56)
  • Credo che in ogni temperamento ci sia una qualche tendenza negativa, un difetto innato che nemmeno la migliore educazione riesce a vincere. (Darcy; 2014, p. 57)
Credo che in ogni temperamento vi sia una tendenza a qualche male particolare, un difetto di natura che neanche la migliore educazione riesce a vincere. (Darcy; 1975)
  • Chi non cambia mai la propria opinione ha il dovere di essere sicuro di aver giudicato bene sin da principio. (Darcy; 2014, p. 93)
  • Sono poche le persone che amo veramente e ancora meno quelle di cui penso bene. Più conosco il mondo, più ne sono scontenta; ogni giorno conferma la mia opinione sull'incoerenza degli esseri umani e sull'impossibilità di fare affidamento su ciò che sembra meritevole o sensato. (Elizabeth; 2014, p. 132)
  • Non dobbiamo così facilmente credere di essere stati feriti intenzionalmente. Non possiamo aspettarci che un uomo giovane e pieno di vita sia sempre cauto e circospetto. Spesso non è che la nostra vanità a illuderci. Le donne si immaginano che l'ammirazione significhi più di ciò che è. (Jane; 2014, p. 133)
"Le donne si immaginano che l'ammirazione significhi più di quello che è." "E gli uomini si danno un gran da fare perché esse se lo immaginino." (Jane e Elizabeth; 1975)
  • [...] anche senza il proposito di agire male o di rendere infelici gli altri, si può sbagliare e causare dolore. Bastano la leggerezza, la mancanza di riguardo verso i sentimenti altrui e una volontà debole. (Elizabeth; 2014, p. 134)
  • Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? (Elizabeth; 2014, p. 138)
  • Un'antipatia così forte stimola l'intelletto, invita a far sfoggio del proprio umorismo. Si può trattare male qualcuno senza cogliere mai nel giusto, ma quando si ride di un uomo si finisce sempre per trovare qualche uscita spiritosa. (Elizabeth; 2014, pp. 217–218)
  • [...] in mancanza di piaceri migliori, il vero filosofo approfitta di quelli che gli sono concessi. (2014, p. 228)
  • Nel complesso, perciò, si accorgeva, cosa che le era accaduta già in passato, che un avvenimento atteso con tanto impaziente desiderio, quando si verifica non porta mai tutta la soddisfazione che aveva promesso. (2014, p. 229)
  • Un progetto che promette solo piaceri non può riuscire, e la delusione generale si evita solo al prezzo di qualche piccola contrarietà. (Elizabeth; 2014, p. 229)
Un progetto che promette soltanto delizie non è possibile che riesca; non si evita il disinganno totale se non pagandolo con qualche contrarietà particolare. (Elizabeth; 1975)
  • [...] chi è in collera non sempre riesce a essere saggio [...] (2014, p. 259)
  • Per quanto questo evento possa essere una disgrazia per Lydia, potremo ricavarne un utile insegnamento: che per una donna la perdita della virtù è irreparabile e un solo passo falso può causare la sua rovina, che la reputazione femminile è tanto fragile quanto preziosa e che non si può mai essere abbastanza caute nei rapporti con l'immeritevole altro sesso. (Mary; 2014, p. 276)
  • Mi capita spesso di pensare [...] che non ci sia nulla di più doloroso che separarsi dalle persone care. Ci si sente così desolati senza di loro. (Signora Bennet; 2014, p. 316)
  • L'uomo che una volta ho respinto! Come posso essere così stupida da sperare che mi dichiari ancora il suo amore? Esiste un uomo che mostrerebbe la debolezza di proporsi una seconda volta alla stessa donna? Non dev'esserci umiliazione peggiore per la sensibilità di un uomo. (Elizabeth; 2014, p. 326)
  • Tutti noi vogliamo insegnare agli altri, anche se riusciamo a trasmettere solo quello che non vale la pena di imparare. (Elizabeth; 2014, p. 328)
  • Devi imparare un po' della mia filosofia: del passato bisogna ricordare solo quello che ci dà gioia. (Elizabeth; 2014, p. 353)
Del passato interessa solo quello che, a rammentarlo, dà piacere. (Elizabeth; 1975)

Posizione ignota modifica

  • Ma è comunque una vera fortuna avere qualcosa ancora da desiderare. Se tutto fosse perfetto dovrei aspettarmi sicuramente qualche delusione. (Elizabeth; 1975)
  • Mai aveva sentito così chiaramente di poterlo amare, come ora che tutto l'amore era vano. (1975)
  • Così si sentiva umiliata e afflitta e piena di rimorsi, pur non sapendo precisamente neanche lei per cosa. Cominciava a desiderare la stima di lui, ora che non ci poteva più sperare: avrebbe voluto avere sue notizie, ora che non c'era più probabilità di averne. Ebbe la certezza che con lui sarebbe stata felice, ora che non era più probabile che si incontrassero. (1975)
  • A che scopo dobbiamo vivere, se non per essere presi in giro dai nostri vicini e ridere di loro a nostra volta? (Mr. Bennet; 1975)
  • Sono la creatura più felice dell'universo. Forse altri lo hanno detto prima di me, ma nessuno con tanta ragione. (Elizabeth; 1975)

Explicit modifica

Con i Gardiner i rapporti furono sempre molto stretti: Darcy voleva loro sinceramente bene come Elizabeth, e tutti e due provarono sempre la più profonda riconoscenza verso coloro che, portando Elizabeth nel Derbyshire, erano stati il tramite della loro unione. (2014, p. 372)

Citazioni su Orgoglio e pregiudizio modifica

  • Non ho ancora detto nulla su quello che secondo me è il più grande merito di questo incredibile romanzo: è incredibilmente leggibile, più leggibile di alcuni dei più grandi e famosi romanzi. Come disse Scott, la signorina Austen è attenta alle cose comuni, i coinvolgimenti, i sentimenti e i personaggi della vita ordinaria; nulla succede davvero, eppure, non appena si arriva al fondo della pagina, la si volta con impazienza per sapere cosa succederà dopo; nulla ancora accade, eppure si volta nuovamente la pagina, con la stessa impazienza. La capacità di provocare quest'impazienza è il più grande dono che un narratore possa avere e io mi sono spesso chiesto cosa la provochi. Come mai anche quando si è letto il romanzo, più e più volte, l'interesse non cala mai? Penso che per Jane Austen ciò sia dovuto al fatto che ella era immensamente interessata ai propri personaggi e alle loro vicende, e al fatto che credeva in essi profondamente. (William Somerset Maugham)
  • Sarà positivamente meravigliato di sentire (da me che odio i romanzi) che sono finalmente approdata a Jane Austen e che ho assolutamente perso la testa per Pride and Prejudice, al punto che non riesco a decidermi a restituirlo alla biblioteca fino a che lei non ne troverà una copia tutta per me. (Helene Hanff)

Emma modifica

Incipit modifica

Fruttero & Lucentini modifica

Emma Woodhouse era bella, intelligente, ricca. Aveva una casa particolarmente confortevole e un temperamento felice. Pareva che le fossero toccate tutte le fortune, insomma.
[Jane Austen, Emma, citato in Fruttero & Lucentini, Íncipit, Mondadori, 1993]

Pietro Meneghelli modifica

Emma Woodhouse, bella, intelligente e ricca, con una casa confortevole e un carattere allegro, sembrava riunire in sé il meglio che la vita può offrire, e aveva quasi raggiunto i ventun’anni senza subire alcun dolore o grave dispiacere.

Citazioni modifica

  • La metà del mondo non riesce a capire i piaceri dell'altra. (cap. IX)
  • Ci sono persone che, quanto più si fa per loro, meno fanno per se stessi. (cap. XI)
  • La riservatezza è sicura, ma non attraente. Non si può amare una persona riservata. (cap. XXIV)
  • Più presto si pone fine a una riunione, meglio è. (cap. XXV)
  • Gli affari, sapete, possono portare denaro, l'amicizia non ne porta mai. (cap. XXXIV)

Persuasione modifica

Incipit modifica

Sir Walter Elliot di Kellynch Hall, nel Somersetshire, era uomo che, per suo divertimento, non prendeva in mano che un unico libro: l'Albo dei Baronetti. Leggendo con ammirazione e rispetto il limitato numero delle prime patenti di nobiltà, egli si procurava un'occupazione per i momenti d'ozio e un conforto nei momenti difficili.

Citazioni modifica

  • [L'] autunno, la stagione che esercita un'influenza così particolare e inesauribile sulle menti dotate di gusto e tenerezza, la stagione che ha ispirato a ogni poeta, degno di venir letto, qualche tentativo di descrizione o qualche verso pieno di sentimento.[8] (cap. IX)
  • I miei mal di gola sono sempre peggiori di quelli degli altri.
  • Non conversavano insieme, non si parlavano se non per scambiarsi i saluti richiesti dalla più elementare buona educazione. Una volta avevano rappresentato tanto l'uno per l'altra! Ora nulla! Vi era stato un tempo in cui, nella numerosa compagnia che ora affollava il salotto di Uppercross, avrebbero trovato estremamente difficile smettere di parlare tra loro. Con l'eccezione forse dell'ammiraglio e della signora Croft, che sembravano molto legati tra loro e felici (Anne non ammetteva altre eccezioni, neppure tra le coppie sposate), non potevano esservi stati altri due cuori così aperti, altri gusti così simili, altri sentimenti così all'unisono, altri volti così amati. Ora erano come estranei; no, peggio che estranei, poiché non avrebbero mai potuto diventare amici. La loro era un'estraneità perpetua.
  • "Ero avvezzo a sentirmi gratificato della convinzione di meritare ogni successo di cui godevo. Ho valutato me stesso sula base di onorevoli sforzi e giuste ricompense. Come altri grandi uomini in disgrazia", aggiunse con un sorriso, " devo sforzarmi di sottomettere la mia mente a quella che è la mia sorte. Devo imparare a sopportare l'idea d'essere più felice di quanto io non meriti".

Incipit di alcune opere modifica

L'abbazia di Northanger modifica

Nessuno che avesse conosciuto Catherine Morland nella sua prima infanzia avrebbe mai supposto che il suo destino sarebbe stato quello di essere un'eroina. Tutto era contro di lei: la posizione sociale, il carattere del padre e della madre, il suo aspetto fisico e perfino le sue inclinazioni.

Mansfield Park modifica

Una trentina d'anni fa, Miss Maria Ward di Huntingdon, con una dote di sole settemila sterline, fu tanto fortunata da conquistare Sir Thomas Bertram di Mansfield Park, nella contea di Northampton, e di essere così elevata al rango di moglie di baronetto, con tutti i privilegi e le comodità di una bella casa e di una cospicua rendita. Tutta Huntingdon si stupì per la grandiosità del matrimonio di Maria, e addirittura suo zio, l'avvocato, ammise che le mancavano almeno tremila sterline per esserne all'altezza.

Citazioni su Jane Austen modifica

  • Aveva una lingua tagliente e un prodigioso senso dell'umorismo. Amava ridere e amava far ridere. È chiedere troppo a un umorista aspettarsi che lui, o lei, quando pensa qualcosa di buono, lo tenga per sé. E, lo sa il cielo, è difficile essere divertenti senza essere, a volte, un poco maliziosi. Non c'è molto di eccitante nel latte della benevolenza. Jane aveva un acuto senso dell'assurdità degli altri, della loro pretenziosità, delle loro affettazioni e della loro insincerità; solo per proprio merito ella ne veniva divertita e non annoiata. Era troppo educata per dire alle persone cose che le avrebbero ferite, ma certo non vide alcun male nel divertirsi con Cassandra a loro spese. Non vedo una natura malevola nemmeno nella più pungente e arguta delle sue osservazioni; il suo umorismo si basava, come sempre dovrebbe essere, sull'osservazione meticolosa e sulla franchezza. (William Somerset Maugham)
  • Ciò che è giusto per un uomo è errato per una donna e viceversa. I giovani di Jane Austen, per esempio, raramente sono molto interessanti, ma solo quelli che son ciechi alla squisita purezza e delicatezza del lavoro di Jane Austen si lamenteranno che lei non capisca gli uomini così bene come le donne. (Samuel Butler)
  • Esiste una storia della letteratura inglese in cui il meglio bolle verso l'alto, e Jane Austen è proprio in cima a tutto ciò. (JJ Feild)
  • Possedeva un attento spirito di osservazione e un'edificante capacità sentimentale, ma era il suo senso dell'umorismo a dare acume alle sue osservazioni e una sorta di sussiegosa leggerezza ai suoi sentimenti. (William Somerset Maugham)
  • Quella giovane donna aveva, secondo me, il miglior talento che io abbia mai incontrato per descrivere i coinvolgimenti, i sentimenti e i personaggi della vita quotidiana. Del grande babau io scrivo come nessun altro; ma mi è negato lo squisito tocco che rende interessanti cose e personaggi comuni attraverso la verità della descrizione e del sentimento. (Walter Scott)

Note modifica

  1. Ultime parole; citato in una lettera di Cassandra Austen a Fanny Knight, 20 luglio 1817, in Lettere, p. 706. La sorella aggiunge: «La voce era soffocata e man mano le sue parole sono diventate incomprensibili».
  2. Da L'abbazia di Northanger, ne I capolavori.
  3. Da L'abbazia di Northanger, cap. XIV, Introduzione di Riccardo Reim, cura e traduzione di Elena Grillo, Newton Compton, 2011. ISBN 978-88-541-2881-1.
  4. Da Mansfield Park, ne I capolavori.
  5. 27 ottobre 1798; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, Milano, 2013, n. 1924. ISBN 9788858654644
  6. Da una lettera alla sorella Cassandra, 24–26 dicembre 1798, in Lettere, p. 75.
  7. Da una lettera alla sorella Cassandra, 14–15 ottobre 1813, in Lettere, p. 483.
  8. Da Jane Austen, Persuasione, a cura di Anna Luisa Zaso, Mondadori, 2002, pp. 97-98. ISBN 978-88-04-50149-7

Bibliografia modifica

  • Jane Austen, Emma, traduzione di Pietro Meneghelli, Newton & Compton, 2011.
  • Jane Austen, I capolavori, traduzione di Teresa Pintacuda, Mario Praz, Simone Buffa di Castelferro, Isa Maranesi, Luciana Pozzi, Garzanti, Milano, 2012. ISBN 9788811135364
  • Jane Austen, L'abbazia di Northanger, traduzione di Elena Grillo, Newton & Compton.
  • Jane Austen, Lettere, traduzione di Giuseppe Ierolli, jausten.it, 2019.
  • Jane Austen, Mansfield Park, traduzione di Roberto Bertinetti, Einaudi, Torino, 2013. ISBN 9788806215620
  • Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, traduzione di Isa Maranesi, Garzanti, Milano, 1975.
  • Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, traduzione di Giulio Caprin, Oscar Mondadori, Milano, 2014. ISBN 978-88-04-50615-7
  • Jane Austen, Persuasione, traduzione di Giulietta Cardone Cattaneo, Rizzoli, Milano, 2006. ISBN 8817861588
  • Jane Austen, Ragione e sentimento, traduzione di Pietro Meneghelli, Newton & Compton.

Filmografia modifica

Voci correlate modifica

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Opere modifica

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