Seven
Seven
Titolo originale |
Seven |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1995 |
Genere | thriller, noir, drammatico |
Regia | David Fincher |
Sceneggiatura | Andrew Kevin Walker |
Produttore | Arnold Kopelson |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Seven, film statunitense del 1995 con Brad Pitt, Morgan Freeman e Kevin Spacey, regia di David Fincher.
[Sulla scena di un crimine]
Detective Taylor: I vicini li hanno sentiti gridare per un paio d'ore. Non era la prima volta. Poi hanno sentito i colpi di pistola, due caricatori. Delitto passionale.
William Somerset: Già... basta guardare quanta passione c'è su quel muro.
Detective Taylor: È un caso già risolto, è sufficiente fare un rapporto.
William Somerset: Il figlio ha visto?
Detective Taylor: Cosa?
William Somerset: Il bambino.
Detective Taylor: Ma che cazzo di domanda è? Saremo tutti veramente contenti quando ci saremo liberati di te, Somerset, lo sai? Sempre con queste domande... "Il figlio ha visto"? Ma chi cazzo se ne frega? È morto, l'ha ammazzato la moglie. E il resto è una cosa che non ci riguarda.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Signore e signori, ho il piacere di presentarvi un omicidio. (David Mills)
- Sul giornale di ieri è successo che c'è uno che porta a spasso il cane e viene aggredito, gli prendono orologio e portafogli, e mentre giace sul marciapiede inerme, l'aggressore gli pugnala entrambi gli occhi. (William Somerset)
- In giro è pieno di squilibrati che compiono azioni criminose e dicono che non vorrebbero: "Sono le voci a obbligarmi. È il mio cane a obbligarmi. È Jodie Foster che mi ha obbligato"... (David Mills)
- "Che assurde e ridicole marionette siamo, sgambettanti su un volgare palcoscenico, ci diletta soltanto ballare, scopare, senza pensieri, ignorando quello che siamo: niente. Non per questo siamo stati creati." (William Somerset leggendo il diario di John Doe)
- "Oggi stavo sulla metro e un tipo mi ha coinvolto in una conversazione, niente di impegnativo, la classica persona sola che ti parla del tempo. Ho cercato di essere simpatico e accomandante, ma mi faceva male la testa per la sua banalità. Non so neppure come sia accaduto esattamente, ma all'improvviso gli ho vomitato addosso. Non gli ha fatto piacere, e io non riuscivo a smettere di ridere." (William Somerset leggendo il diario di John Doe)
- Quando ho detto che ti ammiro dicevo sul serio. (John Doe rivolto a Mills)
- Ti sei fatto una vita invidiabile, detective. Dovresti esserne molto fiero. (John Doe rivolto a Mills)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- William Somerset: Volevo farti una domanda quando ci siamo sentiti al telefono.
David Mills: Dica.
William Somerset: Perché qui?
David Mills: Non la seguo, scusi.
William Somerset: Tutti quegli sforzi per avere il trasferimento. È la prima domanda che mi è venuta in mente.
David Mills: Forse è per le sue stesse ragioni, o almeno quelle che aveva prima di decidere di mollare, giusto?
William Somerset: Ma se mi conosci appena...
David Mills: Allora forse non ho capito la domanda.
William Somerset: Eppure è semplice: hai fatto il diavolo a quattro per essere trasferito qui, non capisco perché ci tenessi in questo modo.
David Mills: Soltanto per rendermi utile! E mi farebbe piacere se non cominciassimo prendendoci a calci nelle palle. Ma qui è lei che comanda, no tenente?
William Somerset: Esatto. E voglio che ti limiti a osservare e ascoltare, chiaro?
David Mills: Guardi che non facevo il custode ai grandi magazzini, sono nella omicidi da cinque anni.
William Somerset: Non qui.
David Mills: Questo è un altro discorso.
William Somerset: Per i prossimi sette giorni, detective, questo altro discorso non te lo dimenticare.
- Ag. Davis: Nessuno ha toccato niente, tutto come l'abbiamo trovato.
William Somerset: Avete stabilito l'ora del decesso?
Ag. Davis: Gliel'ho detto, io non ho toccato niente. Ma sta con la faccia in un piatto di spaghetti, di sicuro da quarantacinque minuti.
David Mills: E non avete controllato se dà segni di vita?
Ag. Davis: Ma parlo arabo? Non può respirare, a meno che non ha polmoni che vanno a salsa di pomodoro.
David Mills: È così che lavorate qui?
Ag. Davis: Mi scusi tanto, ma quello sta seduto immerso nella sua stessa merda e piscio, se non fosse morto si sarebbe alzato da un pezzo.
- William Somerset: L'assassino gli ha messo un secchio sotto e continuava a ingozzarlo, e se l'è presa anche con calma. Secondo il coroner può essere andato avanti per più di 12 ore. La gola della vittima era gonfia, forse per lo sforzo. Era decisamente al limite quando ha perso i sensi, l'assassino l'ha preso a calci ed è scoppiato.
David Mills: Che sadico di merda, eh?
William Somerset: Se vuoi ammazzare qualcuno gli spari, non ci perdi tanto tempo, è rischioso... a meno che l'atto in sé abbia un significato.
Cap. Polizia: Ma dai, un figlio di puttana ha un conto in sospeso con un ciccione e lo tortura a morte. Punto e basta.
William Somerset: Nei sacchetti della spesa c'erano due scontrini, come dire che l'assassino ha fermato l'operazione e ha fatto un secondo viaggio al supermercato.
Cap. Polizia: E allora?
David Mills: Non guardi me, il caso è suo, io stavo sotto la pioggia.
William Somerset: Questo è soltanto l'inizio.
- William Somerset: L'ho trovato appeso al muro, dietro al frigorifero, dove è stato ucciso l'obeso.
Cap. Polizia: "Lunga ed impervia è la strada che dall'inferno si snoda verso la luce"
William Somerset: È Milton, "Il paradiso perduto".
- Tracy: Da quanto vivi in questa città?
William Somerset: Da troppo.
- David Mills: Quell'agente immobiliare, schifoso pezzo... scusa, calma. Ci fa vedere la casa più di una volta, sembrava in gamba, era efficiente, a Tracy era simpatico, però non mi spiegavo perché ci portasse qui per 5 minuti esatti alla volta.
Tracy Mills: L'abbiamo scoperto la prima notte...
William Somerset: È una casa rilassante, con vibromassaggio incorporato... [Sorridendo]
- William Somerset: Questi omicidi hanno l'aria di un'attrizione forzata.
David Mills: Di una cosa?
William Somerset: "Attrizione". È quando ti penti dei tuoi peccati ma non per amore verso Dio.
David Mills: O magari perché ti tengono una pistola davanti alla faccia.
- William Somerset: Ormai nelle metropoli farsi gli affari propri è diventata una scienza. Nella prevenzione allo stupro la prima lezione è: mai gridare "aiuto", ma sempre "al fuoco". Nessuno risponde a una richiesta d'aiuto. Tu urla "al fuoco" e arrivano di corsa.
David Mills: Che società di merda!
- William Somerset: Eri convinto di quello che hai detto alla signora Gould, vero? Che prenderemo quel pazzo?
David Mills: Sì.
William Somerset: Vorrei poterla pensare ancora come te.
David Mills: Perché, che cosa stiamo facendo se non questo?
William Somerset: Raccogliamo i pezzi. Accumuliamo montagne di reperti, raduniamo fotografie, campioni... mettiamo tutto su carta. Annotiamo a che ora avvengono i fatti.
David Mills: Nient'altro?
William Somerset: Nient'altro. Sistemando tutto ordinatamente e archiviandolo per bene, nella speranza che possano servire a qualche tribunale. Sono diamanti raccolti su un' isola deserta, da due naufraghi che aspettano soccorsi.
David Mills: Stronzate.
William Somerset: Perfino il più promettente indizio conduce solo ad altri indizi... e così molti corpi da sotto terra gridano vendetta.
- Dottor Beardsley: [Parlando di Victor] Un anno di immobilità mi sembra una giusta approssimazione a giudicare dalla degenerazione dei muscoli e della spina dorsale. Le analisi del sangue mostrano la presenza delle droghe più disparate; perfino un antibiotico, credo somministrato per evitare che le piaghe da decubito si infettassero.
David Mills: Ha per caso cercato di parlare, o di comunicare in qualche maniera?
Dottor Beardsley: Anche se non avesse il cervello spappolato come ha, si è staccato la lingua a morsi da un pezzo.
William Somerset: Dottore... non c'è nessuna speranza che riesca a sopravvivere?
Dottor Beardsley: Morirebbe di shock in questo istante se solo gli puntassi una luce negli occhi. Non ho mai visto un essere umano che abbia passato tante sofferenze tutte insieme. E ha un altro Inferno che lo sta aspettando.
- William Somerset: Perché non mi dici qual è il vero problema?
Tracy: [Con le lacrime agli occhi] David e io avremo un bambino.
William Somerset: [Atterrito] Oh, Tracy... non credo di essere proprio... la persona adatta a cui parlarne.
Tracy: La odio questa città!
William Somerset: Ho avuto un relazione tempo fa. Era praticamente un matrimonio. Lei rimase incinta. E parlo di molto... tempo fa. Una mattina mi alzo come al solito e vado al lavoro. Uno dei tanti giorni, tutti uguali, se omettiamo il fatto che era il primo giorno dopo... la bella notizia. E ho provato... paura. Per la prima volta. Mi ricordo che pensavo: "E ora chi me lo dà il coraggio di fare un figlio con quello che vedo in giro? Come si può crescere in un mondo come questo?". Le ho detto che non volevo che lo tenesse. E dopo qualche settimana... lei mi ha accontentato.
Tracy: Io voglio avere dei figli.
William Somerset: Quello che posso dirti è... che io so, o meglio... sono più che convinto di aver preso la decisione giusta, ma non c'è giorno in Terra che passi senza che io desideri di aver fatto una scelta diversa. Se scegli di non tenere... il bambino rimanga una tua decisione. Non dirgli mai che sei rimasta incinta. Ma se al contrario scegli di tenerlo... allora non perdere occasione per viziarlo e coccolarlo. Questo è il massimo del consiglio che posso darti, Tracy.
- William Somerset: Il padrone di casa di Victor dice che trovava una busta con i contanti nella buca delle lettere il primo di ogni mese. Virgolette: "Nessuno ha mai avuto da reclamare sull'inquilino dell'appartamento 306, né ho mai ricevuto reclami da parte sua. È il miglior inquilino che abbia mai avuto". Chiuse virgolette.
David Mills: Il sogno di ogni padrone di casa: un inquilino paralizzato e senza lingua!
William Somerset: Che paga l'affitto puntualmente.
David Mills: Questa attesa mi uccide!
William Somerset: Fa parte del lavoro.
David Mills: Perché non usciamo, eh? Perché rimaniamo seduti qui a marcire aspettando che quello squilibrato colpisca di nuovo?
William Somerset: È riduttivo chiamarlo squilibrato, non commettere questo errore.
David Mills: Per favore, è solo un pazzo! Scommetto che in questo preciso momento sta ballando con addosso la vestaglia della nonna, sì! Spalmandosi tutto di Nutella! Come la vedi?
William Somerset: Non come te.
David Mills: Ma la fortuna ha un limite.
William Somerset: Non si affida alla fortuna. Siamo entrati in quell'appartamento dopo un anno esatto che aveva legato Victor a letto. Un anno quel giorno. È lui che l'ha voluto.
David Mills: Non ne siamo sicuri.
William Somerset: Oh sì, invece. Il biglietto che ha lasciato, queste parole erano per noi: "lunga ed impervia è la strada che dall'inferno si snoda verso la luce".
David Mills: Vada affanculo. E allora?
William Somerset: Fin adesso ha ragione. Che volontà di ferro: tenere un uomo immobilizzato un anno intero, staccargli una mano e usarla per lasciare delle impronte, introdurgli delle sonde nei genitali. Questo signore è metodico, esigente e quel che è peggio, paziente.
- William Somerset: Sono ormai anni che l'FBI registra le uscite dei libri dalle biblioteche.
David Mills: E multa i ritardatari?
William Somerset: No, controlla che letture si fanno. Allora...
David Mills: Cosa?
William Somerset: Ci sono libri bollati. Libri sul nucleare per esempio. O Mein Kampf. Quindi se tu richiedi un libro bollato, la tua scheda bibliotecaria finisce all'FBI nei computer del governo.
David Mills: Frena frena frena. Sicuro che è legale?
William Somerset: Ah, legale, illegale... che termini obsoleti!
- William Somerset: Questa storia non può avere un lieto fine, non è possibile.
David Mills: Se lo arrestassimo sarebbe già un lieto fine.
William Somerset: Se prendessimo John Doe, e uscisse fuori che è il Diavolo, o meglio ancora Satana in persona, questo appagherebbe le nostre aspettative ma... non è il Diavolo. È un essere umano.
David Mills: Umano? Tu fai della filosofia, mi dici queste cose, queste... guarda che se lo fai per prepararmi ad affrontare una sconfitta, grazie ma...
William Somerset: Ma tu vuoi diventare un eroe... vuoi diventare un campione. Guarda che la gente non vuole campioni: vuole mangiare cheeseburger, giocare al lotto e guardare la televisione...
David Mills: Ehi, come ci sei diventato così? Vorrei saperlo.
William Somerset: Non ci si diventa da un giorno all'altro...
David Mills: Va' avanti.
William Somerset: È che non riesco a continuare a vivere in mezzo a gente che abbraccia e coltiva l'apatia come se questa fosse una... una virtù.
David Mills: Non sei diverso, non sei migliore.
William Somerset: Non credo di essere né meglio né peggio, per niente. Anzi, io lo capisco, lo capisco totalmente. L'apatia è una soluzione, insomma è più facile stordirsi con qualche droga piuttosto che dover affrontare la vita; è più facile rubare quello che si vuole piuttosto che guadagnarselo.
David Mills: Sì...
William Somerset: È più facile picchiare un figlio che educarlo. Diamine! L'amore costa, costa impegno, lavoro...
David Mills: Si parla di gente che è mentalmente disturbata qui, si parla di gente che è mentalmente fuori di testa, sì, guarda...
William Somerset: No, no, ma... No, no qui-qui purtroppo si parla della nostra vita quotidiana... poi tu guarda che non te lo puoi permettere di essere così ingenuo!
David Mills: Vaffanculo, dai! Sai, dovresti sentirti quando parli, davvero. Tu... tu dici: "Il problema principale è che la gente se ne frega... " [Somerset annuisce] "... E allora io, me ne frego della gente!". Capisci che non ha senso? Lo capisci?
William Somerset: Ah... Tu non te ne freghi?
David Mills: Giusta domanda! Io mai!
William Somerset: Allora tu cambierai il mondo.
David Mills: Non scherzare. Il punto è che, è che... io non credo che tu molli perché sei convinto delle cose che dici. No, no... Credo che tu te ne voglia convincere perché molli. Tu vuoi che ti dia ragione, tu vuoi sentirmi dire: "Sì, sì... sì! Quant'è vero! Qui è tutto un casino, questo è un mondo di merda, dovremmo tutti andare a vivere in una foresta sugli alberi." E invece no! Io questo non te lo dico. Io non ti do ragione. Non sono d'accordo. Neanche volendolo!
- [I due Detective non si accorgono di John Doe]
John Doe: Detective...
William Somerset: Non vedo l'ora che finisca.
John Doe: Detective?
David Mills: Così potrai mollare...
John Doe: Detective!! [I due si girano e vedono Doe con la camicia imbrattata di sangue] Credo che stia cercando me!
- [Nel bagno, mentre si stanno depilando il petto]
William Somerset: Se la testa di John Doe si aprisse e ne uscisse un disco volante, non meravigliarti.
David Mills: Va bene... ma se mi scappa il rasoio e mi taglio via un capezzolo... l'assicurazione me lo ripaga?
William Somerset: Non lo so, forse. Se fossi abbastanza uomo da fare la denuncia te lo ricomprerei io, di tasca mia.
- David Mills: Non dobbiamo soltanto recuperare due cadaveri, vero John? Non sarebbe abbastanza ad effetto, tu devi farci ricamare sopra i giornali.
John Doe: Oggi, se vuoi farti ascoltare, non è più sufficiente battere educatamente sulla spalla delle persone, devi colpirle con un maglio. E solo allora ti concederanno piena attenzione.
David Mills: Sì, ma scusa se te lo chiedo, cos'hai di tanto speciale che tutti dovrebbero ascoltarti?
John Doe: Non sono speciale. Non sono mai stato eccezionale. Questo sì, lo è: quello che sto facendo. Il mio lavoro.
William Somerset: Il tuo lavoro?
John Doe: Sì.
David Mills: Sai, ad essere onesto, non mi sembra niente di speciale nemmeno quello.
John Doe: No, non è vero.
David Mills: È vero eccome. E il bello è che, di tutto questo gran lavoro, tempo due mesi nessuno ne sa più niente, a nessuno gliene frega più un cazzo, sarà tutto dimenticato.
John Doe: Ancora non hai la visione del piano generale. Ma, quando l'avrai, quando sarà completato - e manca ormai poco- tu e gli altri stenterete a comprenderlo. Ma non potrete negarne la grandezza.
David Mills: [A Somerset] Che tu sappia sono tutti così vaghi i matti?
- David Mills: Sto provando a immaginarmi una scena, ti andrebbe di darmi una mano? Quando uno è fuori di testa e... e tu... lo sei un bel po'. Che sei fuori di testa lo sai, no? E se ne sta seduto a leggere riviste di armi, masturbandosi nelle sue feci, e a un tratto si ferma e fa: "Wow! È una cosa incredibile! Come cazzo faccio a essere così matto?". È così? Fate così voi, eh?
John Doe: È più rassicurante per te darmi questa etichetta.
David Mills: Sì, rigiratela in questo modo.
John Doe: Non ho la pretesa che approvi quello che ho fatto, ma non l'ho scelto io. Sono stato scelto.
David Mills: Sì, come no!
William Somerset: Non dubito che tu ci creda, John. Ma ho l'impressione che trascuri un'evidente contraddizione.
John Doe: Il che vuol dire...?
William Somerset: Grazie della domanda. Se fossi stato scelto, diciamo, da un'autorità superiore che ha guidato la tua mano, sembrerebbe... strano che potessi godere tanto di quello che facevi. Perché tu godevi a torturare quella gente, no? Non riesco a capire come tu possa porti come un martire.
David Mills: John...
John Doe: Non credo di aver goduto più di quanto il detective Mills godrebbe a rimanere solo con me in una stanza senza finestra. Non è così? Quanto ti farebbe piacere massacrarmi impunemente?
David Mills [Sarcastico]: Così mi ferisci! Io non farei mai...
John Doe: Solamente per paura delle conseguenze. Ma te lo leggo negli occhi. Che male c'è a provare piacere a svolgere il proprio lavoro? Per quanto mi riguarda non posso negare che mi dia piacere ritorcere ogni peccato contro il peccatore.
David Mills: Oh, un momento, tu hai solo ucciso degli innocenti, non confondiamo.
John Doe: Innocenti? Se è una battuta non fa ridere! Un obeso, un disgustoso obeso che faticava a stare in piedi, un uomo che se lo incontri per la strada chiami a raccolta i tuoi amici per fartene gioco insieme a loro, un uomo la cui sola vista mentre stai pranzando ti faceva passare la voglia di mangiare. E dopo di lui l'avvocato, in cuor vostro dovreste ringraziarmi per averlo fatto. Un uomo che aveva dedicato la sua vita al denaro, ai beni materiali, mentendo, con tutta la veemenza di cui era capace, dando così a volgari assassini e stupratori la libertà!
David Mills: Volgari assassini?
John Doe: Una donna...
David Mills: Volgari assassini come te!
John Doe: ...una donna, così orribile dentro da non riuscire neanche a sopportare di vivere solo perché aveva perso la bellezza esteriore, un uomo spacciatore, uno spacciatore pederasta ad essere precisi, e non ci dimentichiamo di quell'altra infetta sgualdrina! Solo in questo mondo di merda si possono definire degli innocenti persone come quelle e rimanere con la faccia seria. Ma questo è il punto, vediamo un peccato capitale ad ogni angolo di strada, in ogni abitazione, e lo tolleriamo. Lo tolleriamo perché lo consideriamo comune, insignificante, lo tolleriamo mattina, pomeriggio e sera. Adesso basta però, servirò da esempio e ciò che ho fatto ora verrà prima decodificato, poi studiato... e infine seguito... per sempre.
David Mills: Sì... [A Somerset] ha anche manie di grandezza.
John Doe: Tu dovresti ringraziarmi.
David Mills: E perché, John?
John Doe: Perché ci si ricorderà di te quando sarà finita. Renditi conto, detective, che l'unica ragione per cui mi trovo qui adesso è che ho voluto trovarmi qui.
David Mills: No, no, no, ti avremmo arrestato comunque.
John Doe: Oh, davvero? Allora perché aspettare? Per torturarmi? Era tutta una tattica? Lasciar morire cinque persone "innocenti" per poi far scattare finalmente la trappola? Dì un po', qual era l'inconfutabile prova che avreste usato contro di me prima che oggi io entrassi chiamandoti e consegnandomi a te indifeso?!
David Mills: John, calma, eh! Se non sbaglio siamo venuti a bussare alla tua porta.
John Doe: Oh, dimenticavo. E se non sbaglio io invece ti ho spaccato la faccia! Tu sei vivo soltanto perché quel giorno non ti ho ucciso.
David Mills: Sta' seduto bene.
John Doe: Ti ho risparmiato.
David Mills: Siediti bene!
John Doe: Ricordatelo detective, ogni volta che davanti allo specchio ti guarderai in faccia per il resto della tua vita, o per meglio dire, per il resto di quella vita...
David Mills: Siediti!
John Doe: ...che ti ho voluto regalare!
David Mills: Siediti bene, squilibrato di merda! Chiudi quella bocca del cazzo! Non sei il Messia, sei-sei un servizio giornalistico, sei una faccia su una t-shirt se ti va bene!
John Doe: Non chiedetemi di piangere quelle persone, non provo compassione per loro più di quelle migliaia sterminate a Sodoma e Gomorra.
William Somerset: In altre parole, John, quello che tu hai compiuto è stato Dio a volerlo?
John Doe: Il Signore a volte opera in modi misteriosi.
- [Somerset guarda un corpo sul ciglio della strada]
David Mills: Che cosa c'è?
William Somerset: Un cane morto.
John Doe: Io non sono stato.
- William Somerset [Dopo aver aperto il pacco con dentro la testa mozzata di Tracy e rivolgendosi alla pattuglia di polizia che li insegue in elicottero]: California, allontanatevi! State lontani, non intervenite! State lontani... qualunque cosa sentiate! [Si mette a correre verso Mills e Doe] Mills!
John Doe: Eccolo che arriva.
William Somerset: Getta la pistola!
David Mills: Cosa?
William Somerset: Getta la pistola! Immediatamente!
John Doe: Avrei voluto vivere come te.
David Mills: Sta' zitto! Ma che cazzo stai strillando?
William Somerset: Getta la pistola a terra!
John Doe: Ascoltami, detective. Sto cercando di dirti quanto ammiro te e la tua incantevole moglie.
David Mills: Cosa?
John Doe: Tracy.
William Somerset [Da lontano]: Non ascoltarlo, Mills!
David Mills: Ma che cazzo dici?
John Doe: È scandalosa la facilità con cui un membro della stampa può comprare delle informazioni dagli uomini del suo distretto.
William Somerset: Getta la pistola! Metti giù la pistola!
John Doe: Sono passato a casa tua stamattina, quando già eri uscito...
William Somerset: Mills!
John Doe: Ho giocato a fare il marito, ho giocato ad assaporare la vita dell'uomo comune.
William Somerset: Gettala, Mills!
John Doe: Ma non ha funzionato. E allora... ho preso un souvenir: la sua bella testa!
William Somerset [Arriva da Mills e Doe]: Mills! Mills!
David Mills: Ma di che sta parlando?
William Somerset: Dammi la pistola!
David Mills: Cosa c'è nella scatola?
William Somerset [Getta la sua pistola a terra]: Butta... butta via la pistola!
David Mills: Ti ho visto con la scatola, cosa c'è dentro?
John Doe: Perché io invidio la tua vita normale...
William Somerset: Getta la pistola, David.
John Doe: A quanto pare è l'invidia il mio peccato.
David Mills: No! Che c'è nella scatola?
William Somerset: Te lo dico se mi dai la pistola.
David Mills: Che cazzo c'è in quella scatola?!
John Doe: Te l'ho già detto io!
David Mills: Sei un bugiardo!
William Somerset: David...
David Mills: Sei un bugiardo del cazzo! Sta' zitto!
William Somerset: È quello che vuole!
David Mills: No! No!
William Somerset: Lui vuole che tu gli spari!
David Mills: No! No! Dimmelo! Dimmelo che non è vero! Dimmi che non è vero!
John Doe: Trasformati in vendetta, David.
David Mills: No! Lei sta bene, dai! Dimmelo!
John Doe: Trasformati... in ira.
David Mills: Dimmi che sta bene!
William Somerset: Se uccidi un indiziato sarà stato tutto inutile! Lui lo sa!
David Mills: No! No!
John Doe: Mi implorava di risparmiarla, detective.
William Somerset: Sta' zitto!
John Doe: Mi implorava per la sua vita...
William Somerset: Sta' zitto!
John Doe: ...e per la vita del bambino dentro di lei!
William Somerset: Zitto! [Gli dà uno schiaffo]
John Doe [Osserva Mills scioccato e confuso e sorride, ultime parole]: Oh... non lo sapeva.
William Somerset: La pistola, David! David, se tu ora lo ammazzi... avrà vinto.
David Mills: Oh, Dio! Oh, Dio! Oh! [Non resiste e gli spara sei colpi di pistola uccidendolo]
- Capitano di polizia [In merito all'arresto di David]: Be', adesso tocca a noi occuparcene.
William Somerset: Qualunque cosa gli occorra.
Capitano di polizia: Tu dove sarai?
William Somerset: Da qualche parte... ma non lontano.
Ernest Hemingway una volta ha scritto: «Il mondo è un bel posto e vale la pena di lottare per esso». Condivido la seconda parte. (William Somerset)
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