Roberto Baggio
calciatore italiano (1967-)
Roberto Baggio (1967 − vivente), ex calciatore italiano.
Citazioni di Roberto Baggio
modifica- A questo punto se trovassi qualcuno che vuole farmi giocare dall'inizio mi preoccuperei.[fonte 1]
- Andrea ha dimostrato tutto il suo grande talento e il suo valore. Quando giocavamo insieme, tutto dipendeva da lui. Ha sempre avuto il grande merito di vedere in anticipo quello che poteva succedere all'interno dell'azione. La sua visione di gioco, quello che sa fare, quello che sa costruire, fanno di lui un fuoriclasse [...]. Andrea ha qualcosa che non si vede spesso in giro.[fonte 2]
- [Su Javier Zanetti] È fantastico. Lui vuole essere Baggio? E io vorrei essere lui, è indistruttibile.[fonte 3]
- [Sul codino, sua caratteristica acconciatura] È nato per gioco, durante i mondiali in America. In hotel c'era una cameriera di colore con delle treccine molto belle e parlando con lei, mi disse perché non le fai tu. Così ha iniziato a farmi le treccine e per non farmi sbattere i capelli negli occhi ho messo l’elastico.[fonte 4]
- [Sul rigore calciato nella finale del campionato mondiale di calcio 1994] Il discorso del rigore non sarà mai archiviato, era il mio sogno calcistico e non posso metterlo da parte, perché sono stato io a dare il colpo finale. L’ho vissuto malissimo perché l’ho rincorso e sognato di vincerlo per milioni di notti, poi la realtà è stata quella a cui non avevo mai pensato. È un errore che non cancelli.[fonte 4]
- L'atteggiamento di fondo della mia vita è stata la passione. Per realizzare i miei sogni ho agito sempre spinto solo dalla passione. La passione muove ogni cosa, è una forza davvero straordinaria.[fonte 5]
- [Ultime parole famose] L'ho ripetuto mille volte: io alla Juve non ci vado. Lo scriverò sui muri di casa.[fonte 6]
- Se devo affogare, meglio farlo nel mare che in una pozzanghera.[fonte 7]
- [Su Gigi Riva] Sei stato unico e prezioso esemplare di grande umiltà. Sei stato per me un esempio bellissimo di coerenza e di attaccamento alla maglia, di sincero coraggio. Hai amato come nessun altro la terra che ti ha adottato. Hai saputo trasformare la tua sofferenza e i tuoi dolori in positivo riscatto. Sei stato un compagno di viaggio saggio e prezioso, sei stato sempre te stesso dentro e fuori dal campo.[fonte 8]
- Tornano in superficie i dolci ricordi di quando avevo 10 anni [...] Tornano a farsi sentire il freddo pungente e la dura canna della bicicletta. Con il mio adorato papà Fiorindo [...] percorrevamo quasi 12 chilometri, in due su una bicicletta, per arrivare a Vicenza partendo da Caldogno. Per andare allo stadio Menti a vedere il grande Paolo Rossi. Poi, per tutta la partita, mi aggrappavo alla rete per vederlo giocare e segnare. Erano gli anni dell'Austerity e delle targhe alterne. Erano gli anni in cui cullavo i miei sogni. Pensavo che un giorno avrei anche io giocato in quello stadio, che avrei indossato quella maglia bellissima con la grande R sul petto. Imitando Paolo Rossi avrei potuto realizzare quanto lui è riuscito a realizzare. Vincere un campionato del mondo in finale contro il Brasile. Come Paolo Rossi ha fatto contro la Germania. Vincere il Pallone d'oro. Come Paolo Rossi. Vincere sulla sofferenza di ginocchia doloranti. Come Paolo Rossi.[fonte 9]
Intervista di Paolo Forcolin, La Gazzetta dello Sport Magazine, 19 settembre 1998.
- Io sono convinto di aver avuto un buon aiuto da madre natura.
- Penso che non tutti si siano resi conto di quanto abbia faticato nel corso della mia carriera.
- Quando sei in una squadra, quando vivi in un ambiente, "quella" è la tua maglia. E cerchi sempre e comunque di onorarla.
- Quando si dice che la maglia azzurra è il punto di arrivo per ogni giocatore si dice solo la verità.
Dal programma televisivo Sfide
Rai 3, 31 dicembre 2003.
- Io credo che nella vita le persone debbano dare tutto quello che hanno… poi... non c'è scritto da nessuna parte che bisogna sempre far risultato nelle cose.
- [Sul rigore calciato nella finale del campionato mondiale di calcio 1994] Avevo quell'immagine in testa da quattro anni... Mi stavo avvicinando al dischetto e ho pensato: "Tiralo forte, tiralo forte. Se lo sbaglio? M'ammazzo..."
- Quando mi presentai a Firenze tutto rotto con le stampelle vidi le facce di tifosi e dirigenti... erano un po' perplessi come per dire: "È questo il nuovo acquisto? Mah!"
Intervista alla rete brasiliana Globo, riportato da Repubblica, 2 maggio 2010.
[Sul rigore sbagliato nella finale del campionato mondiale di calcio 1994]
- Non avevo mai calciato un rigore sopra la traversa. Penso che quel giorno sia stato Ayrton Senna che, dal cielo, ha spinto il pallone verso l'alto. È stato lui a far vincere il Brasile.
- È una ferita che non si chiuderà mai. Avevo sempre sognato di giocare una finale mondiale e che l'avversario fosse il Brasile. Ma quando ho avuto questa opportunità ho sbagliato quel rigore.
- [Sul calcio brasiliano] Ho sempre ammirato, e sempre ammirerò, il vostro calcio. Il mio idolo era Zico e sono cresciuto guardando le partite del Flamengo degli anni '80.
- [...] sul momento avrei voluto scavare una buca e nascondermici dentro. Poi ho pensato che, visto che il Brasile ha molti più abitanti dell'Italia, con quel mio errore avevo fatto felice molta più gente.
Dall'intervento al Festival di Sanremo
Rai 1, 14 febbraio 2013.
- Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole. La prima è passione. Non c'è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete. La seconda è gioia. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una tavola apparecchiata. È proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita. La terza è coraggio. È fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate. La quarta è successo. Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l'unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l'agricoltore o il fornaio. La quinta è sacrificio. Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori grazie al sacrificio che, vi assicuro, non è una brutta parola. Il sacrificio è l'essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un'illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà.
- Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita.
Da un'intervista al Corriere dello Sport - Stadio; citato in goal.com, 19 settembre 2015.
- [Su Mario Balotelli] Ci vorrei parlare un po'. Per me è uno dei giocatori più forti nel panorama mondiale. Ma sembra voler dare agli altri l'idea di quello che forse non è.
- Il calcio è stata la mia passione da sempre. Mi portavo il pallone al bagno, per giocare. Da piccolo avevo un sogno ricorrente. Immaginavo di giocare la finale di un Mondiale con il Brasile. Io sono uno di quegli esseri umani fortunati che può dire di aver realizzato un sogno. Ho sofferto tanto, ho stretto i denti, ho pianto e avuto paura. Ma poi quel giorno è arrivato.
- [Su Carlo Mazzone] Posso solo dirgli grazie. Mi ha dato, credendo ancora in me, la possibilità di vivere quattro anni in più di calcio, anni belli, pieni di significato. È una persona schietta, sincera, in un mondo in cui spesso vanno avanti i ruffiani, i leccaculo, gli opportunisti.
Citazioni su Roberto Baggio
modifica- Ah! Da quando Senna non corre più... | Ah! Da quando Baggio non gioca più... | Oh no, no! Da quando mi hai lasciato pure tu...| Non è più domenica! (Cesare Cremonini)
- Alcuni calciatori hanno costruito una fetta importante della storia contemporanea. I miracoli di uno come Baggio non hanno niente da invidiare alle performance di Marlon Brando. (Pietro Sermonti)
- Baggio è come Simona Ventura: se sono con mia moglie fingo di non vederla. (Renzo Ulivieri)
- Baggio è un mio mito, un campione indiscusso, di cui ho avuto modo di ammirare l'eleganza e la fantasia, oltre agli aspetti umani. Una persona mai sopra le righe, che ha sempre rispettato tutti e che ha rappresentato un grande valore educativo per il nostro calcio. (Rita Guarino)
- Baggio era un ragazzo molto a modo. E fu sfacciatamente simpatico quando in occasione di un trasferimento da una città all'altra – ero solito viaggiare con i calciatori – mi disse: "Perché non cambia religione?". E io aivoglia a dire che avevo un fratello Vescovo. "Anche suo fratello può convertirsi al buddismo". Ognuno e rimasto al posto proprio. (Antonio Matarrese)
- Baggio parla col pallone. (Sven-Göran Eriksson)
- [«Nel 2000-2001 fai coppia con Roberto Baggio al Brescia. Com'è stato?»] Con Roberto ho avuto una fortuna e una sfortuna. La fortuna è che lui era una persona squisita. Mi ricordo che al venerdì ci mettevamo tutti lì a guardare lui che calciava le punizioni: sembrava di essere in un film, dove noi facevamo play e replay. Su dieci punizioni, nove le metteva al sette. La sfortuna, invece, è che ci siamo incontrati quando ormai non eravamo più di primissimo pelo. Lui aveva problemi al ginocchio, alla schiena, non era più quello ammirato alla Fiorentina o alla Juventus. [«Però era comunque tanta roba...»] Sì, era un giocatore straordinario. Non importa se stavi perdendo, se mancava tanto o poco. Se c'era Baggio in campo, avevi sempre la speranza di poterla pareggiare. (Dario Hübner)
- [Nel 1992] Davanti a lui c'è il mondo e ha tutto per conquistarlo. A venticinque anni, è come un pozzo di petrolio, dal quale è stato estratto pochissimo greggio. (Giovanni Trapattoni)
- Di Roberto conservo un ricordo splendido, è un ragazzo eccezionale, mi dava tanti consigli e spesso mi portava fuori per un caffè. Io ero un ragazzino e lui un giocatore già affermato, avrebbe potuto evitare di perdere tempo con me, invece è stato davvero speciale. Io credo che sia uno dei migliori giocatori che il calcio italiano abbia mai prodotto. Tecnicamente era eccezionale, col pallone faceva quello che voleva. Io restavo a guardarlo per cercare di rubargli qualche segreto, ma era impossibile copiarlo. (Mohamed Kallon)
- Con Roberto Baggio non ho mai avuto una discussione. Per un motivo semplice: non l'ho mai considerato importante a livello umano. (Marcello Lippi)[1]
- Dio c'è e ha il codino.[2] (striscione)
- Era puntuale, serio e la domenica mi faceva vincere. C'era un patto con lui. Non mi piaceva che quando si andava in trasferta i tifosi invadevano l'albergo e lui non aveva un attimo di respiro. Un giorno gli dissi "Quando sei stanco di firmare autografi, ti tocchi la testa e io intervengo". Ma lui non si toccava mai la testa e allora sbottai "Aho, ma non ce l'hai una testa?". Lui mi rispose "Mister, come posso deludere gente che ha fatto centinaia di chilometri per incontrarmi?" (Carlo Mazzone)
- Era un giocatore complesso da inserire in un sistema, ma ad alcuni calciatori devi lasciare libertà per consentirgli di dare il meglio: solo così riusciranno a farti vincere. Fino a quel momento avevo allenato grandi calciatori: Nilsson, Chalana, Falcão, Boniek, Pruzzo. Talenti speciali. Ma non avevo mai avuto a che fare con uno del calibro di Roberto. (Sven-Göran Eriksson)
- Gli infortuni gravi lo hanno sempre fatto vivere col dolore ai ginocchi. I suoi allenatori scambiavano il male per pigrizia e poche volte lo hanno amato. Questo ha portato all'assurdo di un fuoriclasse passato da una squadra all'altra. (Mario Sconcerti)
- Il Bello è un grande, anche se non è mai arrivato a sviluppare del tutto le sue potenzialità. (Diego Armando Maradona)
- Missing. A 50 anni Roberto Baggio è fuori: dal gioco, dal calcio, da ogni falò delle vanità. Ha smesso da oltre dieci anni di misurare il mondo con le righe del campo. Non rilascia interviste, non parla di calcio, non presenzia. Gli è riuscita la magia di scomparire dal palcoscenico, di evitare l'invenzione della nostalgia, niente più c'era una volta in America. Se n'è andato senza avere conti in sospeso con i ricordi, fedele all'idea che un addio è un pallone che non torna indietro. (Emanuela Audisio)
- [«Roberto Baggio ha detto che Bernardeschi è un grande talento»] Non ci volevo credere. Lui, il calciatore italiano più forte di sempre che parla di me. Roba da matti. (Federico Bernardeschi)
- Più che la Juve tifavo Baggio. (Valentina Boni)
- [Riferendosi al periodo in cui militava nel Brescia] Quando Roby si allenava, dava sempre tutto. Sembrava sempre un ragazzino, ed io lo invidiavo. In quel periodo faceva da chioccia a molti di noi. Diceva sempre, per ogni problema o consiglio, io sono qui... All'epoca ero giovane, ed a volte capitava che mi alzavo dal letto con zero voglia di allenarmi. Capitò un periodo in cui fallivo molte occasioni da goal. La porta non la vedevo proprio. Un giorno Roby, in allenamento, mi vide giù di morale, si avvicinò a me e disse: Luca, nel calcio capitano quei momenti, non ti abbattere, se posso darti un consiglio, quando sei davanti alla porta, prima di tirare, con l'occhio guarda per un secondo il portiere. Sembra una stronzata, ma in quel momento capisci che intenzioni ha. Ricordati che la porta è di sette metri, ed il portiere occupa solo un settimo dello specchio... A fine allenamento, rimaniamo a fare un po' di uno contro uno con il portiere. Parto prima io e poi tu. Guardami però, così vedi un po' quello che faccio io… Non sto qui a raccontarvi che lui fece sempre goal. Da lì però imparai ad essere più calmo, e da quel giorno anche grazie a Roberto, non mi sono più fermato. (Luca Toni)
- [Riferendosi al periodo in cui militava nel Brescia] Roberto aveva 35 anni e molti acciacchi alle spalle. Poteva farti vincere una partita in ogni momento, ma non era più quello di prima. [...] Si allenava per conto suo [...]. Non faceva le corse in salita e in partitella stavamo attenti coi contrasti. Noi sgobbavamo, e lui faceva i suoi balzettini a bordo campo. Ogni tanto lo prendevamo in giro: "Robi non stancarti troppo, eh!" Ma sapevamo bene che averlo a Brescia era già un miracolo. (Dario Hübner)
- Roberto Baggio porta il codino: è troppo eccentrico per non dare nell'occhio. Ancora: il suo gioco è troppo particolare e disagevole per riuscire sempre al meglio. Il pregio di Platini era la semplificazione. Baggio è un asso rococò: mette il dribbling anche nel caffellatte. Solo sul piano balistico eguaglia Platini, non già nella misura del gioco. (Gianni Brera)
- Roby è stato il calciatore italiano che più si è avvicinato al genio di Maradona. (Gabriele Oriali)
- Volevo mangiare tonno, cipolla e fagioli ma ho preferito rinunciare alla cipolla, perché se viene Baggio bisogna avere l'alito fresco. (Renzo Ulivieri)
- Vorrei avere l'inventiva di Baggio, i piedi di Mancini, la potenza di Vialli. (Attilio Lombardo)
- Non lo scriva, o se lo scrive, lo metta giù con garbo: Roberto Baggio è il più grande giocatorino che abbia conosciuto. Gli voglio bene.
- Una volta scendevano in piazza per protestare contro la Fiat, oggi perché Baggio non vada alla Juve. Direi che il paese è migliorato.
- Un coniglio bagnato.
Note
modifica- Annotazioni
- Fonti
- ↑ Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai Editore, 2000, p. 2116. ISBN 8880898620
- ↑ Da una dichiarazione rilasciata al canale televisivo Milan Channel; citato in Calcio, Baggio: Pirlo fondamentale per Milan e Nazionale, repubblica.it, 9 novembre 2007.
- ↑ Citato in Nicola Cecere, Il calcio di Javier Zanetti ai raggi X, Milano, La Gazzetta dello Sport, 2011.
- ↑ a b Citato in Paolo Travisi, Il divin codino su Netflix, Baggio. «Il rigore contro il Brasile non si cancella, ma tornerei subito a giocare», ilmessaggero.it, 20 maggio 2021.
- ↑ Citato in "L'atteggiamento di fondo della mia vita...", intothefitness.com, 26 maggio 2012.
- ↑ 15 marzo 1990; citato in Luca Valdiserri, "Alla Juve non ci vado, lo scriverò sui muri di casa", Corriere della Sera, 3 dicembre 1992.
- ↑ Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai Editore, 2000, p. 2113. ISBN 8880898620
- ↑ Citato in Morte Gigi Riva, la lettera aperta di Roberto Baggio: "Per me sei stato un esempio bellissimo, unico e indimenticabile", eurosport.it, 23 gennaio 2024.
- ↑ Da La Gazzetta dello Sport; citato in Simone Pace, Roberto Baggio, lettera a Paolo Rossi: "Io in bici con papà per vedere i tuoi gol allo stadio", eurosport.it, 11 dicembre 2020.
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